La movimentazione manuale dei carichi, di Veronica Galli
1. 1
Art.
37
D.Lgs.
81/08
e
s.m.i.
Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011
2. Patologie
delle
stru/ure
osteoar0colari,
muscolotendinee
e
nervovascolari.
Operazioni
di
trasporto
o
di
sostegno
di
un
carico
a
opera
di
uno
o
più
lavoratori,
comprese
le
azioni
di:
§
sollevare
§
deporre
§
spingere
§
0rare
§
portare
§
spostare
Tali
operazioni,
per
le
loro
cara/eris0che
o
in
conseguenza
delle
condizioni
ergonomiche
sfavorevoli,
comportano
tra
l’altro
rischi
di
patologie
da
sovraccarico
biomeccanico.
UN CARICO
Patologie da sovraccarico biomeccanico
Art. 167
MOVIMENTAZIONE
MANUALE
DEI
CARICHI
2
3. 3
Le vertebre lombari sono quelle
destinate a sopportare il carico
maggiore
Peso limite al di sotto del quale, di norma, non
vi è alcun rischio per il lavoratore
3 kg
MOVIMENTAZIONE
MANUALE
DEI
CARICHI
4. 4
Il
principale
fa/ore
che
determina
un
rischio
per
la
colonna
vertebrale
dell’operatore
è
l’
eccessivo
carico
che
va
a
comprimere
il
disco
intervertebrale
(carico
discale)
durante
la
movimentazione
di
oggeC
o
di
pazien0
MOVIMENTAZIONE
MANUALE
DEI
CARICHI
5. 5
È
stato
calcolato
che
il
sollevamento
di
un
carico
di
25
kg
da
terra
(a
schiena
flessa)
fino
all’altezza
del
torace
può
comportare
forze
di
compressione
sul
disco
superiori
a
550
kg
I
carichi
di
ro/ura
per
le
limitan0
vertebrali
sono
circa
600-‐700
kg
in
soggeC
maschi
di
età
<40
anni;
400-‐500
kg
in
soggeC
maschi
tra
40
e
60
anni.
Si
sono
verificate
ro/ure
anche
per
valori
di
300
kg
per
età
superiori.
Nelle
donne
i
limi0
di
ro/ura
sono
in
media
inferiori
del
17%
rispe/o
agli
uomini
MOVIMENTAZIONE
MANUALE
DEI
CARICHI
6. 6
Il mal di schiena è il sintomo di alterazioni a carico delle vertebre
dei dischi intervertebrali e dei nervi
È una malattia degenerativa delle
articolazioni che determina la
r i c o s t r u z i o n e i r r e g o l a r e
dell’ossatura della vertebra
ARTROSI VERTEBRALE
MOVIMENTAZIONE
MANUALE
DEI
CARICHI
7. 7
È determinata dalla fuoriuscita del disco intervertebrale dalla
sua sede
ERNIA DEL DISCO
MOVIMENTAZIONE
MANUALE
DEI
CARICHI
8. 8
SCIATALGIA
L’ernia
del
disco
e
l’artrosi
possono
comprimere
un
nervo
determinando
irritazione
e
dolore
Il nervo sciatico è fra quelli più colpiti
Interessamento
dei
nervi
Le donne in gravidanza non
devono essere adibite al
trasporto ed al sollevamento
dei carichi
MOVIMENTAZIONE
MANUALE
DEI
CARICHI
9. 9
DISTURBI DEGLI ARTI SUPERIORI
DISTURBI MUSCOLARI
DISTURBI ARTICOLARI
MOVIMENTAZIONE
MANUALE
DEI
CARICHI
10. MOVIMENTAZIONE
MANUALE
DEI
CARICHI
Art.
168
e
169
10
MISURE DI PREVENZIONE
OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
VALUTAZIONE DEI RISCHI
1. MECCANIZZAZIONE
(eliminazione
del
rischio)
2. AUSILIAZIONE
(riduzione
del
rischio
aWraverso
misure
tecniche
e
organizza0ve)
3.
USO
CONDIZIONATO
DELLA
FORZA
MANUALE
(misure
correCve
in
relazione
elemen0
di
riferimento
dell’allegato
XXXIII)
Sorveglianza sanitaria
Informazione
Formazione
11. 11
Stabilisce i fattori che vanno presi in considerazione nella
valutazione/gestione del rischio e può essere utilizzato
come punto di riferimento nella valutazione dei rischi da
MMC:
• Cara/eris0che
del
carico
• Sforzo
fisico
richiesto
• Cara/eris0che
dell’ambiente
di
lavoro
• Esigenze
connesse
all’aCvità
• Fa/ori
individuali
di
rischio
del
lavoratore
MOVIMENTAZIONE
MANUALE
DEI
CARICHI
Allegato
XXXIII
13. 13
Se è troppo pesante (superiore ai limiti previsti per legge)
Se è ingombrante o difficile da afferrare
Se è in equilibrio instabile
Se il contenuto rischia di spostarsi
Se è posizionato lontano dal tronco
CARATTERISTICHE DEL CARICO
Se è eccessivo
Se può essere effettuato solo con la torsione del tronco
Se è compiuto con il corpo in posizione instabile
Se può comportare un movimento brusco del corpo
SFORZO FISICO RICHIESTO
FATTORI
DI
RISCHIO
14. 14
Se lo spazio libero è insufficiente
Se il pavimento presenta rischi di inciampo o di scivolamento
Se la manipolazione del carico avviene a livelli diversi
Se il pavimento o il punto di appoggio sono instabili
Se temperatura, umidità e circolazione dell’aria sono inadeguate
CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE DI LAVORO
Sforzi fisici per la colonna dorso lombare troppo frequenti
Insufficiente periodo di riposo fisiologico o di recupero
Distanze troppo grandi di sollevamento, abbassamento o
trasporto
Pavimento o punto di appoggio instabili
Ritmi imposti da processi non controllabili dal lavoratore
ESIGENZE CONNESSE CON L’ATTIVITÀ
FATTORI
DI
RISCHIO
15. 15
• Edilizia
• Cave e miniere
• Trasporti, traslochi
• Carico/scarico merci
• Mercati generali
• Lavori di magazzinaggio
• Lavori di facchinaggio
• Assistenza ai bambini, portatori di handicap,
pazienti ospedalizzati
• Lavoro nei cimiteri
• Lavoro portuale
CONTESTI
LAVORATIVI
DI
PIÙ
FREQUENTE
RISCONTRO
16. LIMITE
DI
PESO
DA
SOLLEVARE
DA
SOLI
16
Maschi adulti
femmine adulte
maschi adolescenti
femmine adolescenti
25 Kg
20 Kg
20 Kg
15 Kg
Rapporto
ideale
fra
peso
sollevato
e
frequenza
di
sollevamento:
UOMINI
• 18
Kg
,
una
volta
ogni
5
minu0
• 15
Kg,
una
volta
ogni
minuto
• 12
Kg,
due
volte
al
minuto
• 6
Kg,
cinque
volte
al
minuto
Rapporto
ideale
fra
peso
sollevato
e
frequenza
di
sollevamento:
DONNE
• 12
Kg
,
una
volta
ogni
5
minu0
• 10
Kg,
una
volta
ogni
minuto
• 8
Kg,
due
volte
al
minuto
• 4
Kg,
cinque
volte
al
minuto
17. 17
MISURA
PRINCIPALE
CORRETTA PROGETTAZIONE DEI
COMPITI LAVORATIVI
Ambienti idonei allo
svolgimento delle attività
spazi sufficienti ad evitare
l’assunzione di posture
incongrue
condizioni microclimatiche
idonee
assenza di irregolarità
(rampe, scalini, pavimento
danneggiato, ecc.)
illuminamento sufficiente
MISURE
DI
PREVENZIONE
18. CORRETTA
PROGETTAZIONE
DEI COMPITI
LAVORATIVI
intervenire su:
(esempi)
ALTRE MISURE DI
CARATTERE
ORGANIZZATIVO
altezza e distanza dal
corpo dei piani di lavoro
lunghezza, sinuosità e irregolarità del
percorso (operazioni di traino e spinta)
ecc….
prevedere periodi di
pausa in misura
adeguata a compensare
lo sforzo muscolare
compiuto
alternare compiti
ripetitivi e non ripetitivi,
in modo da consentire
un recupero adeguato
diversa collocazione dei piani di presa e
rilascio di oggetti in caso di eccessiva
torsione del busto
variazione della
frequenza delle azioni
MISURE
DI
PREVENZIONE
20. 20
Braccia ben distese e capo ben
diritto Non
tenere
le
gambe
dri/e.
Portare
l’ogge/o
vicino
al
corpo
e
p i e g a r e
l e
ginocchia:
tenere
un
piede
più
avan0
dell’altro
per
avere
più
equilibrio.
TECNICHE
DI
SOLLEVAMENTO
21. 21
Una volta prelevato il carico, si possono
utilizzare le gambe per sorreggere il
peso, anche per coprire una breve
distanza.
TECNICHE
DI
SOLLEVAMENTO