19. “ T h e r e a r e k n o w n
knowns. These are
things we know that we
know. There are known
unknowns. That is to
say, there are things that
we know we don't know.
But there are also
unknown unknowns.
There are things we
don't know we don't
know.”
Donald Rumsfeld
31. “Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18
dicembre 2006”
COMPETENZE CHIAVE
“…una combinazione
di conoscenze, abilità
e attitudini
appropriate al
contesto”
32. “Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18
dicembre 2006”
• Comunicazione nella madre lingua;
• Comunicazione nelle lingue straniere;
• Competenza matematica e competenze
di base in scienza e tecnologia;
• Competenza digitale;
• Imparare ad imparare;
• Competenze sociali e civiche;
• Spirito di iniziativa e imprenditorialità;
• Consapevolezza ed espressione
culturale
COMPETENZE CHIAVE
33. “D.M. n. 139 del 22 agosto 2007”
COMPETENZE CHIAVE
• imparare ad imparare;
• progettare;
• comunicare;
• collaborare e partecipare;
• agire in modo autonomo e
responsabile;
• risolvere i problemi;
• individuare collegamenti e relazioni;
• acquisire ed interpretare
l’informazione.
44. Gestalt
•Es. prima di sentire le singole note noi percepiamo la
melodia
•Es. prima di vedere un intrigo di foglie, rami e radici,
noi vediamo un albero
•Tutti abbiamo 2 occhi un naso e una bocca, ma ogni
viso è diverso, perché contano le distanze, la forma e
le proporzioni di ciascun elemento rispetto gli altri
50. • L’apprendimento non
avviene per “prove ed
errori” ma attraverso
l’intuizione e la percezione
• Dipende dalla modo in cui
organizziamo le cose che
sappiamo
59. IL CERVELLO UMANO
• Molto piccolo alla nascita
• Matura in un periodo piuttosto lungo fino ai 18-20 anni, poi si deteriora
• Nell’adulto il numero di neuroni resta all’incirca invariato
• Quello che diminuisce è il numero, la velocità e l’efficienza delle connessioni
tra i neuroni (cd. sinapsi)
Tutto ciò che siamo, che sappiamo, che sappiamo fare non è
innato, ma dipende dal numero e dalla struttura delle
connessioni tra neuroni
72. La scrittura non è fatta solo di lettere, parole, numeri e segni di interpunzione,
ma anche da elementi come il colore, la dimensione e il peso visivo dei
caratteri, lo spazio. La disposizione degli elementi nello spazio non ha soltanto
fini di carattere decorativo, ma comunica alla pari con le parole o i numeri.
77. Il 95% di noi prende appunti
in maniera lineare
78. GLI APPUNTI LINEARI…
SONO NOIOSI…
RENDONO DIFFICILE
RICORDARE
FANNO PERDERE TEMPO
NASCONDONO
LE PAROLE CHIAVE
NON STIMOLANO LA CREATIVITÀ
MESSAGGIO#5
79. e le conseguenze sono che…
• perdiamo il nostro potere di concentrazione
• ci abituiamo a prendere appunti su appunti, nel tentativo di scoprire
l’essenza sempre più sfuggente di qualsiasi cosa stiamo studiando
• sperimentiamo una perdita di sicurezza nelle nostre capacità mentali e in
noi stessi
• perdiamo l’amore per l’apprendimento, così evidente nei bambini e in
coloro che hanno avuto la fortuna di imparare a imparare
• soffriamo di noia e di frustrazione
• finiamo col rendere sempre meno
89. Una mappa mentale è la
rappresentazione grafica del
pensiero attraverso parole e
immagini secondo una struttura
gerarchico-associativa che si
sviluppa in senso radiale. DEFINIZIONE
104. ll valore di una Mappa Mentale non sta tanto
nel guardarla quanto nel costruirla.
La manualità necessaria nella costruzione
associata ad elementi visivi
(si suggerisce di usare colori diversi e tratti diversi
nelle varie parti)
aiuta il cervello a creare associazioni
MESSAGGIO#7
124. Mappe mentali per…
• Ricordare meglio
• Essere creativi
• Giungere a nuove prospettive
• Prendere decisioni
• Studiare
• Autoanalisi
• Pianificare
• Organizzare un evento
• Risolvere problemi personali
• Agenda
• Fare i regali di natale
• Scrivere libri o saggi
• Progettare una tesi di laurea
• Brainstorming
• Salvare gli alberi
• Scrivere un curriculum
MESSAGGIO#8
132. Il problema?
•Il divenire del tempo
•Le distrazioni
•La tendenze a procrastinare
•La sindrome del “ancora 5 minuti”
133. A cosa serve?
• Ridurre la sensazione di ansia verso il “passare del tempo”, il divenire;
• Aumentare la focalizzazione e la concentrazione, riducendo le
interruzioni;
• Aumentare la consapevolezza delle proprie decisioni;
• Aumentare e rendere continuo il livello di motivazione;
• Aumentare la determinazione verso il raggiungimento degli obiettivi;
• Migliorare il proprio processo di lavoro o studio;
• Rafforzare la volontà di continuare ad applicarsi di fronte a situazioni
complesse.
134. Le regole
Un Pomodoro misura 30 minuti:
25 m. di lavoro e 5 m. di pausa
• Il Pomodoro non è divisibile. I 25 minuti sono quindi 25 minuti di puro
lavoro. Non esistono i mezzi Pomodori o i quarti di Pomodoro. L’unità
atomica di tempo è un Pomodoro.
• Se il Pomodoro viene definitivamente interrotto da qualcuno o qualcosa,
quel Pomodoro è da considerarsi nullo, mai caricato, e si proseguirà
dando la carica ad un nuovo Pomodoro.
136. A inizio giornata, dal foglio “Magazzino Attività” si scelgono le attività da realizzare in
giornata, le si ordina per priorità e le si include nel foglio delle “Attività da Realizzare Oggi”
Allo squillo del Pomodoro si traccia una X accanto all’attività svolta
e si sospende l’attività per 3-5 minuti.
X
Fase 1 - Rilevazione
137. Terminata la pausa, si ricarica il Pomodoro sui 25 minuti e si prosegue l’attività fino al
successivo squillo. Altra X da segnare sul foglio delle “Attività da Realizzare Oggi”
Ogni quattro Pomodori, si sospende l’attività da realizzare
e si fa una pausa di durata variabile dai 15 ai 30 minuti.
X X
X X X X
Fase 1 - Rilevazione
138. Fase 1 - Rilevazione
Pomodoro dopo Pomodoro si prosegue fino al completamento dell’attività,
rappresentato nel foglio delle “Attività da Realizzare Oggi” barrandone la descrizione
X X X X X
• Se l’attività termina a Pomodoro iniziato, vale la regola che “un Pomodoro iniziato deve squillare”. E’ consigliabile
sfruttare l’utile opportunità di sovrapprendimento offerta, usando la restante parte del Pomodoro per rivedere o
ripetere quanto fatto, apportare piccoli miglioramenti, annotare quanto appreso, fino allo squillo del Pomodoro.
• Se l’attività si completa nei primi 5 minuti del Pomodoro, e si reputa inutile un’attività di revisione, si potrà
eccezionalmente non considerare quel Pomodoro nel computo.
139. Fase 2 -Registrazione
Al termine della giornata sarà possibile riclassificare i Pomodori realizzati,
in un archivio cartaceo o più comodamente su un foglio excel, ed eliminare
le attività completate dal foglio del “Magazzino Attività”.
140. Fase 3 -Miglioramento
• Attraverso l’attività di registrazione, si ha un efficace strumento per
osservarsi e per prendere le prime decisioni per migliorare il proprio
processo.
• E’ possibile ad esempio chiedersi quanti Pomodori alla settimana si siano
spesi in attività di studio e quanti in attività preliminari o complementari,
o quanti Pomodori si realizzano in media in un giorno della settimana, ecc.
• E’ anche possibile chiedersi se le fasi del processo siano tutte efficaci o
se sia possibile eliminarne una raggiungendo gli stessi risultati.
141. Fase 4 -Ridurre le
interruzioni
Interruzioni interne
Interruzioni esterne
142. Interruzioni interne
Ovvero “ci interrompiamo da soli” (email, cibo, internet, telefono, bagno..)
• evidenzia il “timore di non finire”
Rimedi:
Si segna l’interruzione accanto alla X con un apostrofo (‘)
• Nelle “Attività da Realizzare Oggi” sotto l’intestazione “Urgenti non Previste” se
ritenuta impellente e improrogabile;
• Nel “Magazzino Attività”, marcandola con una “N” (non prevista) ed eventualmente
aggiungendo una data di scadenza, negli altri casi.
145. Interruzioni esterne
Ovvero “ci interrompono” (amici, colleghi, citofono, ecc.)
Rimedi:
• Comunicare che si è “sotto Pomodoro” e rinviare di 25 minuti o di 2 ore
Insomma bisogna “Proteggere il Pomodoro”, cioè informare efficacemente, negoziare
velocemente la riprogrammazione dell’interruzione, e poi richiamare nel tempo
promesso a chi ci ha interrotto.
Anche in questo caso l’interruzione si segna accanto alla X con un trattino (—):
• Nelle “Attività da Realizzare Oggi” sotto l’intestazione “Urgenti non Previste” se
ritenuta impellente e improrogabile;
• Nel “Magazzino Attività”, marcandola con una “N” (non prevista) ed eventualmente
aggiungendo una data di scadenza, negli altri casi.
“informa, negozia e chiama”
146. Interruzioni sistematiche
• Occorre fissare uno o più Pomodori agli incontri, alle telefonate, ecc.
Con l’obiettivo di:
• riuscire a spostare questi Pomodori più in là nel tempo possibile,
riducendone il grado di urgenza apparente e aumentandone il livello di
controllabilità e programmabilità;
• ridurre nel tempo il numero stesso di Pomodori destinati
all’organizzazione delle interruzioni emerse nel giorno
148. Fase 5 - Stimare lo sforzo
All’inizio di ogni giornata si effettua una stima in termini di Pomodori per ognuna delle attività
indicate nel “Magazzino Attività”, se necessario modificando le stime effettuate in precedenza.
Si riporta quindi il numero dei Pomodori stimati in fondo alla relativa riga
152. INSPIRED BY:
• ALBERTO DE PANFILIS (http://www.metadidattica.com)
• ANNAMARIA TESTA (http://nuovoeutile.it)
• EDGAR MORIN, “LA TESTA BEN FATTA. RIFORMA DELL’INSEGNAMENTO E RIFORMA DEL PENSIERO”, 2000
• FRANCESCO CIRILLO (http://pomodorotechnique.com)
• MALCOM GLADWELL
• MAURO CANTOIA
• ROBERTA BUZZACCHINO (http://mappementaliblog.blogspot.it)
• ROBERTA BUZZACCHINO, “MAPPE MENTALI. UNA METODOLOGIA PER APPRENDERE E COMUNICARE”, 2013
• TONY BUZAN (www.buzanworld.com)
• TONY BUZAN & BERRY BUZAN, “LE MAPPE MENTALI, A. ROBERTI EDITORE, 1993, 2010
• TONY BUZAN, “USIAMO LA TESTA”, FRASSINELLI, 2004
• TONY BUZAN, “COME REALIZZARE LE MAPPE MENTALI”, FRASSINELLI, 2006
• VINCENZA ORIFICI (MIA NONNA)