1. Cooking Academy 2020
Quale dieta tenere e quali nutrimenti assumere per rafforzare il
sistema immunitario e combattere il Coronavirus.
Alcune considerazioni con gli esperti
2. Rinforzare il sistema immunitario rappresenta una delle forme di difesa più efficaci contro le infezioni virali.
Anche se aumentare le difese del sistema immunitario non è così semplice come sembra, è ormai acquisita la
relazione tra l’efficacia di risposta del sistema immunitario, lo stato di salute del microbiota intestinale e ciò che
mangiamo.
Quali sono le nostre armi contro il coronavirus?
• il cibo.
per migliorare il microbiota intestinale e di conseguenza il suo equilibrio dobbiamo eliminare gli abusi di cibi
che ‘infiammano’ l’organismo, come l’eccesso di carboidrati e di zuccheri semplici in grado spesso di creare
la cosiddetta disbiosi intestinale.
Se mangiamo sano, con poco sale, con fonti proteiche selezionate (pesce, legumi) con buon apporto di acidi
grassi insaturi e polinsaturi come quelli della frutta secca, del pesce e dell’olio d’oliva, oltre che con
abbondante uso di vegetali ricchi di oligoelementi e soprattutto fibre, ottimizziamo composizione e
funzione del nostro microbiota intestinale e di conseguenza la sua capacità di implementare l’efficacia
difensiva del sistema immunitario nei confronti di tutti gli agenti patogeni esterni.
Anche se assumiamo fermenti lattici se la nostra l’alimentazione è troppo ricca di fruttosio, zuccheri, sale e
grassi distruggerà la microflora positiva. Il giusto nutrimento per la microflora sono le fibre solubili di
frutta, verdura e cereali, alimenti ricchi di polifenoli, omega 3 e altri antiossidanti. Senza dimenticarci
dell’acqua, importante elemento purificatore.
3. E’ bene assumere le giuste quantità di omega 3 e 6 che sono dei modulatori dei processi infiammatori e agiscono
come prebiotici a livello del microbiota intestinale.
Si raggiunge questo risultato attraverso la nostra dieta mediterranea ricca di:
• frutta;
• verdura;
• cereali integrali non raffinati;
• legumi;
• noci e semi;
A essi si aggiungono pesce e olio d'oliva come principale fonte di grassi.
• Parte integrante della dieta mediterranea è anche uno stile di vita attivo.
• La convivialità e la condivisione con le persone che amiamo.
Fonti: Auxologico Milano, Servizio LifeStyle Medicine; articolo 6 maggio 2020 di Irma d’Aria (prof. Giovanni Spera, endocrinologo e
ordinario di Medicina Interna La Sapienza, Roma; Chiara Manzi, nutrizionista, Università di Milano Bicocca e di Ferrara e Fondatrice di
Cucina Evolution); studio fatto da Shanghai Insitute off Digestive Disease e pubblicato su Journal off Digestive Disease.
4. Rafforzare il sistema immunitario e ridurre l’infiammazione e lo stress ossidativo
attraverso dieta e nutrizione: considerazioni durante la crisi dovuta al COVID-19
5. Selenio: un antiossidante che rinforza il
sistema immunitario
Il selenio è un potente antiossidante nutrizionale che produce effetti biologici attraverso la sua
incorporazione nelle selenioproteine che svolgono un ruolo cruciale nella regolazione delle
specie reattive dell'ossigeno (ROS) e dello stato REDOX in quasi tutti i tessuti.
L’affermazione che il Se «rafforzi» il sistema immunitario è supportato da studi che coinvolgono
l’immunità dell’invecchiamento e la protezione contro determinati patogeni virali, come il virus
dell’influenza.
Gli integratori di Selenio negli anziani hanno prodotto un aumento superiore al 50% dei Linfociti T, in
particolare dei linfociti CD4-T nel sangue periferico dopo 6 mesi di trattamento.
Il Selenio è necessario per il corretto funzionamento del sistema immunitario e sembra essere la
chiave nutrizionale per contrastare lo sviluppo di virulenze e inibire la progressione dell’ HIV
verso l’AIDS
Fonti: Rayman, Lncet 2000; 356: 233-241
Hoffman & Berry. Mol Nutr Food Res 2008: 52 1273-1280
6.
7. Zinco: oligoelemento, essenziale
per il sistema immunitario
Lo zinco è un importante oligoelmento per mantenere e sviluppare le cellule immunitarie sia del
sistema immunitario innato che di quello adattivo (risposta specifica ad un agente patogeno).
La mancanza di zinco influenza le cellule immunitarie, alterando le difese dell’ospite, aumentando il
rischio di infiammazione e anche di morte. Un’interrotta omeostasi dello zinco influenza queste
cellule, portando ad una compromessa formazione, attivazione e maturazione di linfociti, ad una
comunicazione intercellulare disturbata e ad un indebolimento delle difese innate dell’ospite
attraverso fagocitosi e ossidazione.
Recenti studi hanno dimostrato che integrando lo zinco si può ridurre in maniera significativa la
morbilità e la mortalità in bambini apparentemente ben nutriti e ridurre il tempo di ricovero dovuto
a malattie infettive acute.
Fonti: Cuevas & Koyanagi, Ann Trop Paediatr 2005; 25:149-160
Maares & Haase, Arch Biochem Biophys 2016; 611: 58°65
8.
9. Vitamina C: un potente antiossidante con
attività pleiotropica
La vitamina C è un micronutriente essenziale con funzioni pleiotropiche (ossia legate alla sua
capacità di spegnere lo stress ossidativo) e un potente antiossidante.
La Vitamina C contribuisce alla difesa del sistema immunitario supportando le funzioni di varie
cellule sia del sistema immunitario innato che di quello adattivo.
Una deficienza della Vitamina C porta ad una ridotta immunità e ad una maggiore suscettibilità verso
le infezioni. A sua volta, le infezioni impattano significativamente sui livelli di Vitamina C a causa
della maggiore infiammazione e delle nuove necessità metaboliche. L’integrazione di Vitamina C
è in grado di prevenire e trattare le infezioni respiratorie e sistemiche.
Anche se la Vitamina C non diminuisce l’incidenza media degli episodi di raffreddore, ne riduce la
loro durata .
Tre studi controllati hanno trovato che la Vitamina C previene la polmonite
Fonti:Hermila, Nutrients 2017;9:E339;
Carr & Magini, Nutrients 2017, 9, 1211
10.
11. Vitamina D: un ormone con proprietà
immunomodulanti e antiinfiammatorie
La Vitamina D è un ormone secosteroide prodotto nella pelle dopo l’esposizione ai raggi ultravioletti
B e disponibile in alcuni alimenti e integratori. E’ poi idrossilato nel fegato e nei reni a 1,25
diidrossi-vitamina D che è l’ormone attivo coinvolto nell’assorbimento del calcio nell’intestino.
I ricettori della Vitamina D sono presenti in tutto il corpo, ma uno stato insufficiente di Vitamina D è
correlato a diverse malattie scheletriche e ad una disfunzione immunitaria.
La Vitamina D favorisce l’immunità cellulare innata attraverso l’induzione di peptidi antimicrobici ed
esercita anche un’attività antiinfiammatoria, riducendo la tempesta di citochine (che può essere
fatale) attraverso il sistema immunitario innato.
Esiste evidenza che integrando la Vitamina D si può ridurre il rischio di influenza e di infezione da
COVID-19 e le morti ad esso correlate. Ma il livello di vitamina D pari a 1,25 (OH) potrebbe
essere considerevolmente più alto rispetto a quanto si credeva in precedenza (studi in corso).
Fonti: Schwalfenberg, Mol Nutr Food Res 2011; 55:96-108;
Prieti e al, Nutrients 2013. 5.2502-25021; Grant et al, Nutrients 2020,12,988