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FQTS 2013 
II Seminario Regionale 
PALERMO 
Venerdi 14 giugno 2013 ore 15.00 
relazione 
di 
Salvatore Esposito
Acciuffiamo la luna 
Dove abbiamo sbagliato? 
Una domanda per tutti, uomini e donne, credenti e non credenti, (...) 
per riacciuffare il filo della lotta decisiva (...) 
per "acciuffare" la luna dietro i monti di Lenola 
a cura di 
Salvatore Esposito 
Presidente Mediterraneo Sociale scarl 
Direttore Dipartimento Welfare - IRES Campania 
tratte da Volume in corso di pubblicazione con una presentazione di Serge Latouche
la proposta di riflessione 
1. Nuova consapevolezza e nuova responsabilità 
La questione della crisi finanziaria/lavoro, la questione ambientale, la questione del Welfare sono LA 
STESSA QUESTIONE !! 
2. Bisogna uscire dalla marginalità e dal ruolo di tappabbuchi 
Affrontare criticamente le tre bugie del secolo breve: - I diritti sono divisibili - la crescita è infinita - la 
ricchezza dei pochi produce miglioramenti per i moltissimi poveri del mondo 
3. C’è bisogno di un nuovo sguardo 
Rovesciare il paradigma culturale dello stato sociale: da azione risarcitoria a principio regolatore del 
patto costituzionale 
4 La consapevolezza che da soli non ce la facciamo da soli 
Welfare di Comunità – Impronta etologica ed ecologica – Finanza Etica 
5. Economia civile e critica al modello di sviluppo 
Stato sociale e Stato Naturale - Fattorie Sociali, Parchi etologici 
Dal Welfare risarcitorio all’economia civile inclusiva e sostenibile
1.Crisi finanziaria/lavoro, ambientale e sociale 
La crisi finanziaria,ambientale e sociale si intrecciano in una 
regressione ormai incontrollabile 
• Antonio Genovesi nel 1765 a proposito degli effetti del “gioco”del mercato nella società moderna: «(…)Non si può per 
lungo tempo burlar la natura. Il lusso viene perché i ricchi restituiscano ai poveri quel che 
avevano preso di soverchio del comune patrimonio.» 
A distanza di qualche secolo, però, stiamo tornando ad una situazione troppo simile a quella feudale, poiché il centro del sistema è di nuovo la 
rendita. 
E quando l’asse sociale si sposta dal lavoro e l’impresa alle rendite, l’arricchimento di alcuni non produce più vantaggi sociali per molti, perché 
sono molto ridotte, o nulle, le ricadute di quella “ricchezza” nei territori e nell’economia circostante.(…) 
Si è spezzata la catena 
dell’interdipendenza sociale, 
su cui si è fondata l’economia di mercato negli ultimi secoli, con 
conseguenze per la democrazia che ancora non riusciamo a 
intravedere, ma che saranno certamente di portata epocale 1 
1. Cfr. L. Bruni, da Avvenire , n.168 del 17 luglio 2012, p.seconda in “Gli editoriali di Avvenire”
1.LA CRISI FINANZIARIA 
Crisi economico-finanziaria 
generata da 
supremazia di potere della finanza 
sull’economia reale. 
Una finanza che non è per niente al servizio dell’economia e delle 
attività umana. La finanza globalizzata è centrata solo sulla 
speculazione denaro-denaro e nel drenare gigantesche somme 
di denaro dal pubblico per sopperire alla propria inefficienza e 
instabilità [1] 
[1] Cfr. A. Baranes, Finanza per indignati, ponte delle Grazie ed., Milano, 2012, p.303
Violazione dei diritti umani nel Mediterraneo, dei diritti civili e 
costituzionali in fabbrica, dei diritti del lavoro nel mondo sociale 
• la questione del lavoro/operaia, della dignità del 
lavoro e/o del diritto a un reddito di cittadinanza. 
• la questione sociale, dei diritti esigibili ed indivisibili, dei 
servizi universalistici da garantire ai cittadini – ai bambini, ai giovani 
e agli anziani 
• la questione ambientale, oltre il dogma sviluppista e 
del PIL, come impronta ecologica ed etologica sostenibile, 
sono la stessa questione 
Cfr. S. Esposito, La questione sociale come questione strutturale dello sviluppo del Mezzogiorno, 2011
GUASTO E’ IL MONDO 
C’è qualcosa di profondamente sbagliato nel nostro 
modo di vivere, oggi (…)Il materialismo e l’egoismo 
della vita contemporanea non sono aspetti intrinseci 
della condizione umana. 
L’ossessione per la creazione di ricchezza, il culto della 
privatizzazione e del settore privato, le disparità crescenti fra 
ricchi e poveri. E soprattutto la retorica che accompagna tutto 
questo: l’ammirazione acritica per mercati liberi da lacci e 
laccioli, il disprezzo per il settore pubblico, l’illusione di una 
crescita senza fine. 
Non possiamo continuare a vivere così. Il piccolo crac del 2008 ci ha ricordato che il capitalismo 
senza regole è il peggior nemico di se stesso: presto o tardi cade preda dei propri eccessi e 
chiede soccorso allo Stato. Ma se ci limiteremo a raccogliere i cocci e ad andare avanti come 
prima, possiamo aspettarci sconvolgimenti ancora più grandi negli anni a venire (…) 
• 
[1] Cfr. Tony Judt, Guasto è il mondo, Laterza, 2012, p. 3
INSOSTENIBILITA’ SISTEMICA DELLA CRISI 
La crisi economica che si estende dal 2007 
(…) e minaccia di continuare se non anzi 
ad aggravarsi, ha contribuito a portare alla 
luce la insostenibilità sistemica. 
Poiché non esistono più altre civiltà ad essa esterne con le quali la civiltà-mondo possa 
entrare in conflitto a livello planetario, è possibile che le sue varie forme di 
insostenibilità diano origine nel prossimo futuro 
a diffusi conflitti endogeni, 
• inter-nazionali (tra paesi o gruppi di paesi) 
• intra-nazionali (tra classi e strati sociali di singoli paesi) 
• globali (tra classi e strati della popolazione mondiale) 
Cfr. L. Gallino, Finanzcapitalismo la civiltà del denaro in crisi,Einaudi, 2011, p. 41
Ineguaglianze 
Eticamente, Politicamente, Economicamente, Socialmente 
Insostenibili 
Reddito 1% della popolazione 
mondiale (Meno di 50 milioni di abitanti) 
Reddito dei 2,7 miliardi di persone 
più povere del Pianeta 
Reddito 358 individui più ricchi 
del mondo 
100 supermanager guadagnano da 30 volte (1970) a 1000 volte in 
più del lavoratore medio (2000) 
Reddito 45% dei più poveri 
del mondo 
(2,3 miliardi di persone ) 
Probabilità di morire in Europa 
5 su mille prima dei 5 anni 
1/ 4100 donne in gravidanza 
Probabilità di morire nei Paesi in vds 
120/280 su mille prima dei 5 anni 
1/ 16 donne in gravidanza 
Lavoro - sfruttamento minorile 
20/34 % bambini (10-14 a.) 
211 milioni bambini ( 5-15 a.) 
Lavoratore Giappone/Stati Uniti 
30/35 mila dollari 
Costo medio annuo
2. Uscire dalla marginalità 
del ruolo di tappabuchi ! 
Il nostro sistema di Welfare ed il Terzo Settore stanno 
diventando sempre più questo: 
un tappabuchi che aiuta la società a 
conservarsi così com’è, vale a dire a 
riprodurre se stessa ed a produrre 
nuovi squilibri destinati ad essere 
contenuti da altri tappabuchi. 
Cfr. F. Romanetti in Introduzione a S. Esposito, Bambini Giovani Anziani – Servizi pubblici ed intervento di rete- Modelli Teorici e procedure 
operative (1992)
Le tre grandi bugie del novecento 
1. I diritti sociali politici civili ed 
economici sono divisibili 
2. La crescita economica è possibile 
all’infinito ed è il solo modo di 
affrontare la sfida del futuro 
3. La ricchezza di pochi avvantaggia tutti 
e la disuguaglianza tra gli uomini è 
naturale
Le tre grandi bugie Esigibilità ed indivisibilità dei diritti 
I diritti sociali, civili, politici ed economici 
non sono divisibili. 
L’abbattimento materiale del muro di Berlino del 1989 
rappresenta, simbolicamente, anche il dis-velarsi di questa 
questione della indivisibilità ed esigibilità dei diritti universali. 
Lo hanno anche insegnato, in due momenti storici e mondi 
geopolitici molto diversi, due primavere, quella di Praga e 
quella di Tunisi, dei gelsomini. 
Cfr. I diritti devono anche essere effettivamente esigibili – ESERCIZIO EFFETTIVO DEI DIRITTI SOCIALI , Carta 
Sociale Europea, Strasburgo 3 maggio 1996
L A C O S T I T U Z I O N E S O C I A L E 
PRINCIPI FONDAMENTALI (art. 2, 3) 
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo (…) Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale (…) 
E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei 
cittadini, impediscono il pieno sviluppo della Persona Umana (…) 
Parte prima Titolo I 
RAPPORTI CIVILI (art. 13, 27) 
La libertà personale è inviolabile (…) 
E’ punita ogni violenza fisica e morale 
sulle persone comunque sottoposte a 
restrizioni di libertà (…) 
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso 
di umanità(…) e devono tendere alla rieducazione (…) 
Parte Prima Titolo III 
RAPPORTI ECONOMICI (art. 35, 37, 45) 
La Repubblica tutela il lavoro(…) 
tutela il lavoro minorile (…) 
riconosce la funzione sociale della cooperazione a 
carattere di mutualità e senza fini di 
speculazione privata (…) 
Parte Prima Titolo II 
RAPPORTI ETICO SOCIALI (art. 31, 32, 34 ,38) 
La Repubblica agevola con misure economiche la 
formazione della famiglia (…) protegge la maternità, 
l’infanzia e la gioventù (…) tutela la salute come 
fondamentale diritto dell’individuo(…) La scuola è aperta a 
tutti (…) La repubblica rende (…) effettivo il diritto di 
raggiungere i gradi più alti degli studi (…) 
Diritto all’ ASSISTENZA SOCIALE 
Parte Prima Titolo IV 
RAPPORTI POLITICI (art. 48, 53 ) 
Il voto è personale ed uguale libero e segreto (…) 
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche 
in ragione della loro capacità contributiva. Il 
sistema tributario è informato a criteri di 
progressività 
AUTONOMIE LOCALI e DETERMINAZIONE DEI LIVELLI ESSENZIALI DELLE PRESTAZIONI 
Principi Fondamentali art.5 Parte Seconda Titolo V 
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce La repubblica è costituita dai Comuni, dalle 
e promuove le autonomie locali; attua il più Province, dalle Città Metropolitane, 
dalle Regioni 
ampio decentramento amministrativo (…) e dallo Stato 
Federalismo Solidale 
I LIVELLI ESSENZIALI DELLE PRESTAZIONI CONCERNENTI I DIRITTI CIVILI E SOCIALI DEVONO ESSERE GARANTITI SU TUTTO IL 
TERRITORIO NAZIONALE
Le Tre grandi bugie Crescita infinita e Consumo perpetuo 
risposte dell’economia drogata 
Stiamo assistendo al tramonto dell’età dei diritti 
nell’era della globalizzazione 
La mega-macchina di Gallino ha lavorato indisturbata ed ossequiata anche dalla forze politiche progressiste generando il 
peggior grado di insicurezza sociale e di degrado della civiltà-mondo, giustificato da un sistema mass-mediatico raffinato centrato sulla 
catena onnivora 
Consumi - Pubblicità – Credito 
L’incremento della ricchezza non è infinito. 
La fine della crescita porta ad uno stato stazionario. Lo stato stazionario del capitale e della ricchezza sarebbe un miglioramento notevolissimo 
rispetto alla nostra presente condizione 1 
1. John Stuart Mill in Principi di economia politica 
Aspettiamo l’immancabile avvento del giorno in cui la società potrà 
concentrarsi sui fini (felicità e benessere) e non sui mezzi (crescita 
economica e ricerca individuale del profitto) (…) Non è lontano il giorno in cui il problema 
economico passerà in secondo piano , che è quello che gli compete, e l’arena del cuore e della testa sarà occupata, o rioccupata, dai 
nostri problemi reali, i problemi della vita e delle relazioni umane, della creazione e del comportamento e della religione 2 
2. John Maynard Keynes, First Annual Report of the Arts Council (1945-1946) in Bauman
Le Tre grandi bugie La ricchezza di pochi avvantaggia tutti e la 
disuguaglianza tra gli uomini è naturale 
La favola che la disuguaglianza favorisce la crescita ( quale crescita?) è, dunque, finita, sepolta dalla realtà di una crescita insostenibile che 
favorisce e fa crescere solo la disuguaglianza. 
Nell’analizzare come il Nord affronta le diverse crisi esistenti, una ricerca pubblicata a novembre 2008 ha evidenziato come, 
a fronte di 
• 4.100 miliardi di dollari complessivamente 
spesi per salvare le istituzioni finanziarie 
del Nord, 
i Paesi più ricchi abbiano versato 
• 90,7 miliardi di aiuto allo sviluppo 
• 13,1 miliardi per fronteggiare i cambiamenti 
climatici
3. C'è bisogno di uno sguardo nuovo 
Un nuovo modo di guardare le cose. Bisogna passare dalle singole grandi opere 
distruttive delle risorse naturali e dai prodotti consumistici ed utilitaristici 
funzionali solo al consumismo sviluppista, alla grandi strategie, diffuse e 
qualificate territorialmente e globalmente: 
1. di riqualificazione energetica dell’abitare e della 
mobilità delle persone e delle comunità 
(riqualificazione degli edifici pubblici e privati, dei 
prodotti industriali in un nuova concezione di 
consumo e benessere sostenibili) 
2. di difesa e manutenzione delle risorse naturali 
3. di infrastrutturazione sociale degli spazi vitali 
comunitari
Lo sguardo dell'ultimo 
- l'idea di giustizia e di economia del povero e del disoccupato 
- la lentezza del tempo vissuta dalle comunità del mondo 
etologicamente ed ecologicamente equilibrate 
- la funzione delle foreste vista dall'Africa 
- la necessità di salvaguardare i ghiacciai vista dai poli del pianeta 
- i corsi d'acqua da salvaguardare e proteggere nei loro alvei naturali 
visti dalla riva di quegli stessi fiumi della terra 
- il sistema urbanistico-architettonico delle città e dei quartieri visto dal 
disabile, dalla sua esigenza di mobilità 
- la giustizia vista dalla cella insostenibile, inumana e disperante della 
cella di Poggioreale 
è l'orizzonte di senso giusto per tutti, 
è poter liberare dalla solitudine e dalla cecità dei consumi distruttivi anche i ceti 
abbienti e potenti, le loro famiglie, i loro figli.
Rovesciare il paradigma culturale 
Serve un nuovo sguardo per leggere la crisi economica strutturale come fisiologica in questo modello economico, artificiale e finanziario, 
lo stato sociale 
come principio regolativo generale 
della convivenza naturale 
non 
come azione risarcitoria 
dello sviluppo distruttivo 
• Bisogna esattamente rovesciare il falso paradigma liberista per cui la libertà dell'economia senza regole e senza interventi del 
potere politico e dello Stato, alla lunga, serve anche ai poveri e agli operai, con una nuova proposta ideale, un 
nuovo racconto del mondo, 
• la protezione della giustizia re-distributiva, dell'ambiente e delle risorse finite del pianeta, 
• la dignità del lavoro, in una forte democrazia partecipata, 
• la indivisibilità e la effettiva esigibilità dei diritti, anche a breve, 
fa più bene anche ai ricchi, agli imprenditori e ai loro figli, a tutte le comunità del mondo [1] 
[1] Cfr. Luigino Bruni Fondo del 17 luglio2012 su Avvenire
Dal Potere alla Responsabilità 
• La competitività e la produzione di potere hanno fatto diventare il lavoro politico completamente 
assimilabile ai processi di finanziarizzazione globalizzati: ciò che conta è il risultato quantificabile, 
soprattutto elettorale, accumulabile nel più breve tempo alle condizioni migliori, al prezzo 
migliore. 
Il mezzo del potere ha determinato, inevitabilmente, 
l’obnubilamento del fine. 
Si tratta di superare l’approccio maschilista competitivo-capitalistico di accumulazione del 
potere per cambiare il mondo e sostituirlo con quello della 
responsabilità diffusa e circolare che è 
essa stessa, come qualità di metodo, 
cambiamento del mondo [1] 
Anche in questo caso un processo di decolonizzazione culturale è necessario. 
[1] S. Esposito, Essere di sinistra: scegliere fra potere e responsabilità, in Una sinistra di popolo per un popolo di sinistra - Questioni fondative di un 
nuovo umanesimo socialista nel XXI secolo, OFFICINAE.ECS ed., Napoli, 2008, p. 35
C’è politica quando si è mandata indietro 
l’invadenza del potere 
• chi si impegna a cambiare in meglio la sua condizione insieme a quella dei suoi e delle sue simili, chi ha voglia di esistere per sé e per gli 
altri, le altre, chi non vuole chiudersi nel suo “particolare” ma arricchirsi simbolicamente nello scambio, chi si sente parte dell’umanità, 
quella prossima e quella lontana, in una parola 
chi ama la politica, non può ignorare che l’agire libero 
e creativo, in ogni campo, si afferma a spese della 
logica del potere, che è logica dei rapporti di forza, 
del dominio, del conformismo, della sopraffazione, 
più o meno regolata, con schieramenti, 
contrapposizioni, identificazioni e appartenenze. 
E viceversa, naturalmente: la logica del potere si afferma a spese dell’agire 
libero e creativo, in ogni campo ed in primo luogo della politica 
(…) Tra politica e potere è inevitabile che vi sia una commistione reale, io credo, per più ragioni fra le quali la 
più forte è quella che sappiamo, l’appetito onnivoro del potere. Ma è altrettanto necessario combatterla, 
sapendo che c’è politica quando si è mandata indietro l’invadenza del 
potere, in qualche modo, non importa quale, purché sia senza cedere 
né concedere alla sua logica [1] 
[1] L. Muraro, Vivere in mondo che sembra all’oscuro delle nostre libertà, in Rivista di pratica politica 
Via Dogana, n. 86, settembre 2008, p.3
4. Da soli non ce la facciamo 
PER LA VIA DELL’UMILTA’ DI METODO 
1. WELFARE DI COMUNITA’ 
Sistema di servizi sociali complessi che garantisce coesione sociale territoriale, 
partecipazione e ben-essere in un Distretto Integrato Territoriale 
2. IMPRONTA ETOLOGICA ED ECOLOGICA SOSTENIBILE 
Sistema di servizi ambientali urbanistici e paesaggistici che riqualifica l’energia 
rinnovabile, la mobilità pubblica, produzione di beni e servizi sostenibili, difesa e 
manutenzione delle risorse naturali, culturali e storico-archeologiche 
3. FINANZA ETICA 
Sistema di servizi economico-finanziari strettamente connessi alla economia reale 
e ad assoluta responsabilità etica. Controllo efficace efficiente dell’uso non 
speculativo del denaro ed impegno strategico di investimenti contro la finanza dei 
derivati e della guerra a a favore della qualità della vita dei cittadini e dei popoli e 
dell’economia civile
Welfare di Comunità 
Welfare di Comunità e processi macro-economici 
1. non c’è macroeconomia illuminata, tendente alla giustizia 
senza una corrispondente azione nella redistribuzione di risorse; 
doveri di solidarietà politica, economica e sociale(…)partecipazione con tassazione progressiva 
al finanziamento dei Servizi Sociali pubblici; 
(Costituzione Repubblicana art. 2 e 53 – Carta Sociale Europea ) 
Welfare di Comunità e processi istituzionali 
2. non c’è Welfare di Comunità coerente 
senza priorità di risorse finanziarie dedicate 
ai diritti di cittadinanza dei bambini, dei giovani, degli anziani; 
Qualità/Quantità Piani Sociali e Sanitari; LEA LIVEAS sul territorio nazionale 
( L.328/’00 art. 2, 19, 20 e 22 D.Lgs.229/’99 art. 2 quinquies–PAL e 3 quater-PAT ) 
Welfare di Comunità e processi organizzativi 
3. non c’è Rete di Servizio Sociale locale 
senza un ruolo attivo e territoriale dei cittadini fondato su: 
Decentramento e Sussidiarietà, Partecipazione e Trasparenza 
dove e quando( luoghi e tempi certi) il cittadino e la comunità decidono 
(programmano e controllano) del proprio destino sociale: prestazioni, servizi, investimenti; 
(La Programmazione partecipata, PNISS21001-2003 ) 
Salvatore dott. Esposito 22
Impronta etologica ed ecologica sostenibile 
La salute come qualità della vita 
• La salute come partecipazione (oms/onu) 
• La salute come diritto di cittadinanza 
universale (pacem in terris/corano) 
• La salute come bene pubblico 
garantito dalla libertà e dalla giustizia 
sociale (le costituzioni) 
Salvatore dott. Esposito 23
Finanza etica e finanza distruttiva del mondo 
Finanziamenti al settore della guerra 
(fonte Ministero dell’economia e delle Finanze 
Dipartimento del Tesori direzione V – ufficio VI 
Riepilogo generale per gli istituti di credito relativo al periodo 2011) 
• Deutsche Bank 721 milioni di euro 
• BNP Paribas 372 milioni 
• BNL 223 milioni 
• Barclays Bank 72 milioni 
• Credit Agricole 175 milioni 
• Unicredit 86 milioni 
• Monte dei Paschi di Siena 11 milioni
5. Stato Sociale e Stato Naturale 
• Lo « Stato Sociale » in democrazia è l’interesse costituzionale 
supremo del patto di convivenza democratico del mondo, il 
benessere delle relazioni personali e comunitarie, 
• Lo «Stato Naturale» è il benessere del patrimonio ambientale e 
delle specie animali, 
Stato Sociale e Stato Naturale non possono essere scissi. 
• La indivisibilità e la esigibilità di questo benessere sociale e naturale costituiscono l’essenza della 
responsabilità umana verso il futuro delle nuove generazioni. 
• Vi è, oggi, una 
Responsabilità Etica verso il futuro 
che può essere garantita solo da una nuova 
Etica della responsabilità dell’agire politico nel presente
La qualità sistemiche 
dell’impresa sostenibile 
per una economia civile sostenibile 
1. QUALITA’ INTERNE 
Valorizzazione del capitale sociale umano (delle relazioni) 
Centralità del bene comune 
Inclusione delle persone più fragili 
Modello organizzativo e gestionale 
2. QUALITA’ di METODO di programmazione strategica 
Mappe sociali georeferenziate 
Profilo di comunità 
3. QUALITA’di SCELTA di ECONOMIA CIVILE 
Agricoltura sociale 
Nuova qualità zoo-antropologica delle relazioni uomo - natura - animale 
– Parco Etologico
Qualità Interne - Sussidiarietà e Qualità del Terzo Settore 
• indicatori di democrazia partecipativa e di democrazia interna 
Connessioni e Reti di responsabilità – ORGANIGRAMMA; 
• grado di elaborazione collettiva della mission dell’Organizzazione non 
Salvatore dott. Esposito 27 
lucrativa; 
• libertà di scelta dell’impegno volontario, di cittadinanza sociale, oltre 
il contratto di lavoro formale garantito, per evitare nuove forme di 
burn out professionale (Applicazione del contratto nazionale per gli 
operatori del terzo settore); 
• configurazione di qualità dell’assetto economico patrimoniale (di 
tipo finanziario o di tipo economico-analitico) grado di trasparenza 
e diffusione del bilancio di impatto sociale ; 
• ricaduta di emancipazione e di autonomia costante e solidale per le 
fasce deboli (patto di solidarietà reale con la cittadinanza); 
• proposta di un modello di sviluppo che affronti e discuta le ragioni 
strategiche, economiche e culturali, della esclusione e della povertà nel 
pianeta globalizzato.
Modelli istituzionali organizzativi 
del lavoro di comunità 
• Decentramento 
Salvatore dott. Esposito 28 
• Sussidiarietà 
• Trasparenza 
• Partecipazione 
Unità territoriale di Base 
Qualità Terzo Settore e 
agenzie locali 
PEG per aree di priorità 
su indicatori di bisogno 
Controllo di efficacia e 
grado di soddisfazione
Le criticità 
della democrazia partecipata 
• Se non funziona il 
decentramento 
Affidamento parcellizzato 
Salvatore dott. Esposito 29 
senza potere 
• Se non funziona la 
trasparenza 
Controlli burocratici 
senza condivisione dell’efficacia 
• Se non funziona la 
sussidiarietà 
Delega 
senza responsabilità condivisa 
• Se non funziona la 
partecipazione 
Ideologia del coinvolgimento e falsa 
comunicazione
Modelli culturali ed operativi del 
lavoro sociale di comunità 
1. Osservazione dello spazio vitale 
2. Persone in Comunità 
3. To care individualizzato 
4. Progetto Personalizzato 
terapeutico-riabilitativo formativo 
individuale e di gruppo 
Salvatore dott. Esposito 30
1.Osservazione di un sistema relazionale 
Osservazione di uno spazio vitale 
• il corpo 
• l’emotività 
• L’affettività 
• le competenze 
• il lavoro 
• lo stile cognitivo 
• le capacità artistiche 
• l’io 
• il piacere, l’agio, il 
disagio 
• La rete familiare 
• La rete amicale 
• La rete formativa 
• La rete sociale 
• La rete di 
quartiere 
• La rete 
istituzionale 
• La rete informale 
Salvatore dott. Esposito 31
2.Persona in equilibrio di Comunità 
Persona e spazi vitali 
 Capacità operatoria formalizzata- pensiero ipotetico 
deduttivo astratto per operare su codici e concetti (…) 
 Capacità di mantenere relazioni amicali e di amare in un 
equilibrio emotivo maturo fondato sul rispetto (…) 
 Capacità di lavorare, di raggiungere obiettivi sociali (…) 
 Capacità di garantire l’evoluzione della specie nell’impatto 
etologico ed ecologico con l’ambiente (…) 
Salvatore dott. Esposito 32
3. To care individualizzato 
Sistema locale 
osservazione / intervento integrato 
nello spazio e nel tempo diffuso sul territorio 
• Rete spazio vitale 
• Rete spazio familiare 
• Rete spazio sociale primario 
• Rete spazio di comunità 
Salvatore dott. Esposito 33
4.Progetto Socio-Sanitario Formativo 
Personalizzato (Cfr. delibera quadro ASL CE2) 
Indicatori ICF 
1. Situazione attuale di funzionamento sociale e 
Salvatore dott. Esposito 34 
carico familiare 
a. Nucleo familiare b. Condizione economica c. Condizione abitativa 
d. Cura della propria persona e. Comunicazione f. Mobilità 
g. Attività Quotidiane h. Diagnosi medica della salute 
1. Bisogni socio-sanitari 
2. Obiettivi progetto individuale 
a. Breve termine b. medio termine c. lungo termine 
3. Interventi/Azioni programmati in cogestione 
a.Asl b.Comune c.Terzo Settore d.altre risorse di Comunità 
5. Budget di riferimento 
(B. di cura – B. di riferimento pro-capite – B. di intervento di gruppo – B. di impatto sociale )
Qualità di Metodo MAPPE SOCIALI 
COME SI VIVE IN ITALIA? 
Rapporto QUARS 2011 
Indice di Qualità Regionale dello Sviluppo 
La qualità sociale e ambientale regione per regione 
• L’Italia come non l’avete mai 
vista 
QUARS PER REGIONE 
1. AMBIENTE 
2. ECONOMIA E 
LAVORO 
3. DIRITTI E 
CITTADINANZA 
4. ISTRUZIONE E 
CULTURA 
5. SALUTE 
6. PARI 
OPPORTUNITA’ 
7. PARTECIPAZIONE
DIRITTI E CITTADINANZA 
6 variabili per rilevare l’attuazione della tutela dei diritti 
elementari e l’inclusione sociale di giovani, anziani, persone 
svantaggiate e migranti 
1.Diritto alla casa (numero di sfratti ogni 1.000 famiglie) 
2.Assistenza sociale (indice sintetico su presidi 
sociosanitari rivolti a persone in difficoltà) 
3. Famiglie e servizi (accessibilità servizi essenziali) 
4. Inserimento lavorativo persone svantaggiate 
1.(cooperative sociali di tipo B ogni 100.000 abitanti) 
5. Migranti (indice sintetico su ricongiungimenti familiari, 
1.scolarizzazione, attrattività di una regione) 
6. Abbandono scuola dell’obbligo (abbandoni su totale 
iscritti al secondo anno delle scuole secondarie superiori)
• DIRITTI E CITTADINANZA 
• L’Italia come non l’avete 
mai vista 
• REGIONE 
• DIRITTI E 
• CITTADINANZA 
• Trentino-Alto Adige 0,81 
• Friuli Venezia Giulia 0,62 
• Marche 0,43 
• Abruzzo 0,39 
• Molise 0,38 
• Liguria 0,37 
• Valle d'Aosta 0,30 
• Emilia-Romagna 0,23 
• Veneto 0,21 
• Umbria 0,20 
• Piemonte 0,15 
• Sardegna 0,03 
• Lombardia 0,02 
• Basilicata 0,02 
• Lazio -0,23 
• Toscana -0,24 
• Calabria -0,38 
• Puglia -0,68 
• Sicilia -1,12 
• Campania -1,49
6 variabili per rilevare qualità e accessibilità del servizio sociosanitario, 
salute della popolazione, politiche di prevenzione 
1. Assistenza domiciliare integrata anziani (percentuale di 
anziani in ADI) 
2. Prevenzione (percentuale di donne sottoposte a screening 
per la prevenzione dei tumori pap test) 
3. Liste d’attesa (percentuale di siti web di USL e aziende 
ospedaliere che offrono informazioni sulle liste d’attesa) 
4. Migrazioni ospedaliere (percentuale ricoveri in altre 
regioni su totale dei ricoveri) 
5. Soddisfazione servizio sanitario (soddisfazione utenti su 
assistenza medica e infermieristica e igiene) 
6. Mortalità evitabile (numero medio giorni di vita perduti 
ogni anno per decessi evitabili attraverso la prevenzione)
REGIONE 
SALUTE 
Emilia-Romagna 
0,76 
Friuli Venezia Giulia 
0,70 
Umbria 0,69 
Lombardia 0,58 
Veneto 0,45 
Trentino-Alto Adige 
0,26 
Piemonte 0,26 
Toscana 0,26 
Marche 0,10 
Liguria 0,07 
Basilicata -0,12 
Lazio -0,19 
Valle d'Aosta -0,24 
Molise -0,29 
Sicilia -0,39 
Abruzzo -0,40 
Sardegna -0,42 
Calabria -0,64 
Puglia -0,70 
Campania -0,73
REGIONE 
PARI 
OPPORTUNITA’ 
Umbria 1,14 
Valle d'Aosta 1,12 
Toscana 1,01 
Emilia-Romagna 
0,82 
Piemonte 0,60 
Veneto 0,51 
Marche 0,47 
Liguria 0,20 
Lazio 0,16 
Trentino-Alto Adige 
0,12 
Lombardia 0,10 
Sardegna -0,10 
Abruzzo -0,14 
Friuli Venezia 
Giulia -0,25 
Basilicata -0,52 
Molise -0,59 
Calabria -0,97 
Puglia -1,17 
Sicilia -1,22 
Campania -1,30
Posizionamento delle regioni per PIL pro capite (2009) e QUARS 2011
Qualità di Metodo Profilo di Comunità 
Il Sistema di Indicatori Sociali e Socio-Sanitari che viene utilizzato ha 
sinteticamente le seguenti caratteristiche: 
 E’ un Sistema di governo: per il sostegno alle decisioni 
programmatiche sia centrali sia territoriali 
 Utilizza Banche-Dati esistenti (dati routinari) 
 E’ strettamente legato all’utenza territoriale ed è articolato per 
Unità Territoriali di Base. 
 E’ orientato al rischio, guarda al di fuori del servizio, al territorio ed 
alla comunità, agli altri servizi sociali e sanitari, non solo all’individuo 
ma all’individuo come facente parte di un nucleo familiare, del 
vicinato, del quartiere, della comunità. 
 Ha un carattere dinamico in relazione all'evoluzione del fenomeno 
Salvatore dott. Esposito 42 
studiato
Qualità di Scelta di economia civile 
Agricoltura Sociale 
Attività che 
impiega le risorse dell’agricoltura e della 
zootecnia, la presenza di piccoli gruppi, 
famigliari e non, che operano in realtà agricole 
per promuovere azioni terapeutiche, di 
riabilitazione, di inclusione sociale e lavorativa, 
di ricreazione, servizi utili per la vita quotidiana 
e di educazione, di protezione tutela e 
manutenzione del territorio agricolo”
Fattoria Sociale 
Caratteristiche generali della Fattoria Sociale 
Deliberazione N. 1210 del 6 luglio 2007 - DECRETO DIRIGENZIALE N. 145 del 28 aprile 2008 Registro Fattorie 
Sociali 
Legge regionale (Campania) n.5 del 30 Marzo 2012 
 Impresa no profit 
 Attività agricola e zootecnica sociale 
 Inserimento socio-lavorativo di giovani 
appartenenti alle fasce deboli 
 Attività coerenti con il modello di impronta eco-etologica 
sostenibile 
 Utilizzazione di beni sottratti alla criminalità 
organizzata
Fattoria Sociale (Accordo di programma) 
Rapporto Welfare/Ambiente/Sviluppo
Parco Etologico Regionale
Tipologie di Fattorie Sociali 
Le Fattorie Sociali Urbane 
Multifunzionalità urbana e distrettuale 
Agri-asilo 
Orti sociali 
Botteghe 
Centri sportivi 
Le Fattorie Sociali Rurali 
Attività agricole e Parchi etologici prevalenti 
Centri polifunzionali diurni e residenziali 
Polifunzioni sociali ( Agio / Disagio) residenziali
Un modello di Welfare di Comunità 
per una critica al modello di sviluppo 
1. Alta qualità dei prodotti agricoli e rete locale di distribuzione 
2. Capacità di fare rete integrata con altre aziende locali e di difendere il genius 
loci 
3. Rispetto protezione e manutenzione del territorio naturale 
4. Forte motivazione interna, connessa ad un buon livello di condivisione e 
Partecipazione del gruppo di lavoro integrato 
5. Efficienza efficacia dei programmi di inclusione di fasce deboli 
6. Multifunzioni della Fattoria (Parco Etologico – Agriasilo – Trattoria Sociale ) 
Punti di debolezza 
1. Eccessiva dipendenza iniziale dai finanziamenti pubblici 
2. Limite alla competitività aziendale in ambito agricolo 
3. Assenza di un quadro giuridico specifico sulla materia e poca capacità di 
promozione degli Enti Locali 
4. Stagionalità delle attività agricole 
5. Scarso sostegno e monitoraggio istituzionale 
6. Difficoltà di avvio delle imprese in mancanza di un piano territoriale agricolo-sociale 
e di una forte innovativa finanza etica
dal welfare del disagio risarcitorio 
all’economia civile inclusiva 
come critica al modello di sviluppo 
Disagio Modello di sviluppo 
Lavoro di strada Unità Mobili 
Agio 
Sportelli territoriali 
Centri di pronta accoglienza 
Accoglienza Cittadinanza 
Accoglienza diurna residenziale PARTECIPAZIONE 
COESIONE SOCIALE TERRITORIALE 
QUALITA’ DELLA VITA 
ECONOMIA CIVILE 
Autonomia Orientamento 
Formazione Familiare Culturale Formativo 
Lavoro 
Reddito di cittadinanza 
Integrazione 
Risorse pubbliche e del Terzo Settore 
La Differenza
Il gesto di Ettore di Luigi Zoja 
La terra ha circa 4,5 miliardi di anni. 
Se rappresentiamo questa sorta di eternità come un anno solare, 
• i mammiferi vi compaiono solo a metà dicembre, 
• un protouomo verso le 9 di sera del 31 dicembre, 
• Homo Sapiens una decina di minuti prima di mezzanotte, 
• il sapiens sapiens (che ormai possiedei nostri tratti fisici) tre minuti 
prima del termine 
• e la civiltà neolitica durante l’ultimo minuto. 
• Socrate, Cristo e chiunque per noi sia antico 
si accalcano nell’ultima manciata di secondi.
Manifesto Mediterraneo 
La Federazione Internazionale Città Sociale promuove una ricerca-azione sul rapporto fra buone pratiche etologiche ed ecologiche e 
crisi dell’idea di sviluppo dominante. Pensare e costruire un nuovo mondo possibile a partire dal "mare di mezzo" come legame 
culturale, sociale ed economico, di reciprocità e solidarietà fra i popoli. La FICS propone di attivare una rete di soggetti 
pubblici, non profit e privati, con mission etica condivisa ed esplicita, per pensare e praticare 
5 Idee per un’altra Convivenza sulle rive del mare di mezzo 
1. Pensiero della Differenza 
Promuovere la costruzione di relazioni fondate sull'accettazione e valorizzazione della differenza di genere. 
Vivere e costruire relazioni di reciprocità e responsabilità verso la qualità della vita presente e il futuro delle 
generazioni. 
2. Esigibilità e Indivisibilità dei Diritti 
Affermare la cultura della indivisibilità ed esigibilità dei diritti come approdo anche delle primavere mediterranee, come 
frontiera di civiltà. 
3. Ecologia ed Etologia Sostenibile 
Assumere l'ecologia e l'etologia sostenibile come programma politico e stile di comunità. 
Praticare l'ecologia sostenibile, l'equità sociale e la partecipazione democratica locale come fattori prioritari della 
qualità della produzione. Per fruire, tutte e tutti, dell'abbondanza frugale fondata sui bisogni reali e vitali delle 
persone e non sui consumi infiniti indotti e distruttivi. 
4. Distretto Territoriale Integrato 
Assumere il territorio - dimensione qualiquantitativa - come unità di riferimento della Città e della Campagna per 
programmare il ben-essere ed il ben-avere in armonia con le risorse naturali e la produzione di beni di qualità. 
Il governo sostenibile del territorio per contrastare la distruzione delle relazioni comunitarie promuovendo luoghi di vita 
e di lavoro – quartieri, borghi, comunità, distretti – sostenibili. 
5. Democrazia Partecipata 
Garantire la partecipazione diretta alle scelte del governo territoriale dei luoghi di vita e di lavoro. 
Promuovere l’accesso alla conoscenza, all'informazione ed ai saperi tecnologici come risorsa pubblica comune.
Manlio Rossi Doria 
Un grande intellettuale e meridionalista, una grande figura politica, poco amico dei partiti, molto amico del 
Mezzogiorno che nel 1978, in una lettera ad Antonio Giolitti, parlava, con nostro stupore e riconoscenza, di noi e 
delle fattorie sociali: 
Ritengo che all’intervento della politica regionale nelle aree agricole possa e debba 
essere riservato un posto più largo di quello finora accordato. (…) Il peso delle 
campagne e delle campagne interne povere in particolare, resta elevato nel Mezzogiorno ed è tale anche in 
relazione alla disoccupazione, specie dopo il rientro di molti immigrati. (…) Solo dei progetti regionali 
organici - relativi ad aree sufficientemente grandi da far risentire tangibili 
effetti,ma di dimensioni tali da poter essere effettivamente tenuti sotto 
controllo - possono mettere in movimento, da un lato, i meccanismi previsti 
dalla politica delle strutture agricole; dall’altro, una politica decentrata di 
infrastrutture funzionali e di iniziative industriali piccole e medie ed, infine,una 
applicazione delle disposizioni della politica sociale comunitaria, in favore degli emigrati e dei giovani. (…) L’avvio 
e la realizzazione di uno o più progetti organici di questo tipo potrebbe consentire alla CEE nello spazio di due o 
tre anni di acquisire una esperienza preziosa per l’intervento nei paesi 
mediterranei (…) [1] 
Ecco questa è la politica. L’agricoltura sociale ed un progetto di 
emancipazione per il Sud. 
[1] Cfr. Manlio Rossi Doria, Una vita per il Sud, Donzelli ed., Roma, 2011
Don Tonino Bello 
Don Tonino Bello, ancora nel 1989, fu chiamato dal cardinale Martini, 
arcivescovo di Milano, a concelebrare con lui nel Duomo per commentare 
l’ultimo documento della Chiesa sul Mezzogiorno, Il paese non crescerà se 
non insieme. 
E don Tonino concluse l’intervento dicendo: il grazie va a Lei, eminentissimo Cardinale Martini, per 
l’onore che ha concesso a me, vescovo del profondissimo Sud, di parlare in questa solenne 
assemblea: è un segno straordinario di come lei sente vibrare nella sua anima la 
«sollecitudo rei meridionalis» [1] 
. 
Lo stato sociale dei diritti indivisibili ed esigibili si è affermato anche su questi pilastri dell’etica sociale 
cristiana. 
1. l’amore per il prossimo e per la concretezza dell’impegno nel garantirne i diritti; 
2. l’amore per il Creato o per l’Esistente, qualunque ne sia l’origine, e per la 
concretezza dell’impegno nell’evitarne la distruzione; 
3. l’amore per i beni comuni pubblici, materiali ed immateriali, che non possono 
appartenere prioritariamente a nessuna religione, e per la concretezza 
dell’impegno nel garantirne a tutti la fruizione e l’esigibilità. 
[1] Cfr. Gianni Di Santo, la messa non è finita, il vangelo scomodo di Don Tonino Bello, Rizzoli, 2012.
Un giovane davanti alla colonna di carri armati 
a piazza Tienanmen 
• Eppure sempre in quell’anno glorioso, troppo spesso dimenticato, ricordate 
quell’uomo, forse un ragazzo, davanti al quale, con un intervallo di pochi metri, si 
arrestò una colonna di carri armati in piazza Tienanmen a Pechino? 
• È un simbolo. In quell’intervallo, tra il capofila della colonna militare e l’omino 
nudo e crudo che gli si mise davanti, trovò posto la politica che sa arrestare 
l’invadenza del potere. La minaccia dei carri armati, gli ordini ricevuti,la paura 
fisica, il timore delle conseguenze, cessarono di imporsi e dalla sproporzione 
delle forze materiali in presenza quello che diventò evidente, in un lampo, fu 
che la forza simbolica c’è ed agisce [1] 
• Perché il contratto sociale del novecento è stato stracciato unilateralmente dal 
capitale senza alcuna opposizione politica internazionale, perché la politica si è 
appiattita sul potere senza più interpretare autenticamente la difesa del bene 
comune, perché il civico, il pubblico, e l’etica di una vita sostenibile sono stati 
lasciati senza rappresentanza [2] 
[1]Cfr. Luisa Muraro, op.cit. p.43 
[2]Cfr. punto 1.6 di questo capitolo: E’ sotto i nostri occhi la rottura unilaterale del patto capitale-lavoro, sancito sì dalle costituzioni e dalla legislazione sociale e del lavoro del dopoguerra ma soprattutto garantito, fino ad oggi, dalla 
compatibilità e dalla necessità della coesione sociale territoriale proprio a difesa della produttività, della quantità e degli stili di consumo nel processo capitalistico in espansione.
la vocazione (Beruf) 
per la politica e per la cittadinanza 
Possiamo -dobbiamo- essere in grado di costruire opportunità 
anche per i nostri figli riconquistando l’orizzonte di senso 
umano e la Responsabilità di una generazione adulta rispetto al 
futuro della propria comunità e dei propri giovani. 
• Per questo dobbiamo rispettare la nostra vocazione, quella 
vocazione profondamente etica che, anche di fronte ad un mondo (…) troppo stupido 
e volgare per ciò che noi pensiamo di poter offrire ci fa ancora dire: 
Non importa, continuiamo. 
Solo un uomo siffatto, ci insegna il maestro, 
ha la vocazione (Beruf) per la politica [1] e per la cittadinanza. 
[1] Cfr. Max Weber, La scienza come professione p.43 - in Il lavoro intellettuale come professione, Einaudi, 1997

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  • 2. Acciuffiamo la luna Dove abbiamo sbagliato? Una domanda per tutti, uomini e donne, credenti e non credenti, (...) per riacciuffare il filo della lotta decisiva (...) per "acciuffare" la luna dietro i monti di Lenola a cura di Salvatore Esposito Presidente Mediterraneo Sociale scarl Direttore Dipartimento Welfare - IRES Campania tratte da Volume in corso di pubblicazione con una presentazione di Serge Latouche
  • 3. la proposta di riflessione 1. Nuova consapevolezza e nuova responsabilità La questione della crisi finanziaria/lavoro, la questione ambientale, la questione del Welfare sono LA STESSA QUESTIONE !! 2. Bisogna uscire dalla marginalità e dal ruolo di tappabbuchi Affrontare criticamente le tre bugie del secolo breve: - I diritti sono divisibili - la crescita è infinita - la ricchezza dei pochi produce miglioramenti per i moltissimi poveri del mondo 3. C’è bisogno di un nuovo sguardo Rovesciare il paradigma culturale dello stato sociale: da azione risarcitoria a principio regolatore del patto costituzionale 4 La consapevolezza che da soli non ce la facciamo da soli Welfare di Comunità – Impronta etologica ed ecologica – Finanza Etica 5. Economia civile e critica al modello di sviluppo Stato sociale e Stato Naturale - Fattorie Sociali, Parchi etologici Dal Welfare risarcitorio all’economia civile inclusiva e sostenibile
  • 4. 1.Crisi finanziaria/lavoro, ambientale e sociale La crisi finanziaria,ambientale e sociale si intrecciano in una regressione ormai incontrollabile • Antonio Genovesi nel 1765 a proposito degli effetti del “gioco”del mercato nella società moderna: «(…)Non si può per lungo tempo burlar la natura. Il lusso viene perché i ricchi restituiscano ai poveri quel che avevano preso di soverchio del comune patrimonio.» A distanza di qualche secolo, però, stiamo tornando ad una situazione troppo simile a quella feudale, poiché il centro del sistema è di nuovo la rendita. E quando l’asse sociale si sposta dal lavoro e l’impresa alle rendite, l’arricchimento di alcuni non produce più vantaggi sociali per molti, perché sono molto ridotte, o nulle, le ricadute di quella “ricchezza” nei territori e nell’economia circostante.(…) Si è spezzata la catena dell’interdipendenza sociale, su cui si è fondata l’economia di mercato negli ultimi secoli, con conseguenze per la democrazia che ancora non riusciamo a intravedere, ma che saranno certamente di portata epocale 1 1. Cfr. L. Bruni, da Avvenire , n.168 del 17 luglio 2012, p.seconda in “Gli editoriali di Avvenire”
  • 5. 1.LA CRISI FINANZIARIA Crisi economico-finanziaria generata da supremazia di potere della finanza sull’economia reale. Una finanza che non è per niente al servizio dell’economia e delle attività umana. La finanza globalizzata è centrata solo sulla speculazione denaro-denaro e nel drenare gigantesche somme di denaro dal pubblico per sopperire alla propria inefficienza e instabilità [1] [1] Cfr. A. Baranes, Finanza per indignati, ponte delle Grazie ed., Milano, 2012, p.303
  • 6. Violazione dei diritti umani nel Mediterraneo, dei diritti civili e costituzionali in fabbrica, dei diritti del lavoro nel mondo sociale • la questione del lavoro/operaia, della dignità del lavoro e/o del diritto a un reddito di cittadinanza. • la questione sociale, dei diritti esigibili ed indivisibili, dei servizi universalistici da garantire ai cittadini – ai bambini, ai giovani e agli anziani • la questione ambientale, oltre il dogma sviluppista e del PIL, come impronta ecologica ed etologica sostenibile, sono la stessa questione Cfr. S. Esposito, La questione sociale come questione strutturale dello sviluppo del Mezzogiorno, 2011
  • 7. GUASTO E’ IL MONDO C’è qualcosa di profondamente sbagliato nel nostro modo di vivere, oggi (…)Il materialismo e l’egoismo della vita contemporanea non sono aspetti intrinseci della condizione umana. L’ossessione per la creazione di ricchezza, il culto della privatizzazione e del settore privato, le disparità crescenti fra ricchi e poveri. E soprattutto la retorica che accompagna tutto questo: l’ammirazione acritica per mercati liberi da lacci e laccioli, il disprezzo per il settore pubblico, l’illusione di una crescita senza fine. Non possiamo continuare a vivere così. Il piccolo crac del 2008 ci ha ricordato che il capitalismo senza regole è il peggior nemico di se stesso: presto o tardi cade preda dei propri eccessi e chiede soccorso allo Stato. Ma se ci limiteremo a raccogliere i cocci e ad andare avanti come prima, possiamo aspettarci sconvolgimenti ancora più grandi negli anni a venire (…) • [1] Cfr. Tony Judt, Guasto è il mondo, Laterza, 2012, p. 3
  • 8. INSOSTENIBILITA’ SISTEMICA DELLA CRISI La crisi economica che si estende dal 2007 (…) e minaccia di continuare se non anzi ad aggravarsi, ha contribuito a portare alla luce la insostenibilità sistemica. Poiché non esistono più altre civiltà ad essa esterne con le quali la civiltà-mondo possa entrare in conflitto a livello planetario, è possibile che le sue varie forme di insostenibilità diano origine nel prossimo futuro a diffusi conflitti endogeni, • inter-nazionali (tra paesi o gruppi di paesi) • intra-nazionali (tra classi e strati sociali di singoli paesi) • globali (tra classi e strati della popolazione mondiale) Cfr. L. Gallino, Finanzcapitalismo la civiltà del denaro in crisi,Einaudi, 2011, p. 41
  • 9. Ineguaglianze Eticamente, Politicamente, Economicamente, Socialmente Insostenibili Reddito 1% della popolazione mondiale (Meno di 50 milioni di abitanti) Reddito dei 2,7 miliardi di persone più povere del Pianeta Reddito 358 individui più ricchi del mondo 100 supermanager guadagnano da 30 volte (1970) a 1000 volte in più del lavoratore medio (2000) Reddito 45% dei più poveri del mondo (2,3 miliardi di persone ) Probabilità di morire in Europa 5 su mille prima dei 5 anni 1/ 4100 donne in gravidanza Probabilità di morire nei Paesi in vds 120/280 su mille prima dei 5 anni 1/ 16 donne in gravidanza Lavoro - sfruttamento minorile 20/34 % bambini (10-14 a.) 211 milioni bambini ( 5-15 a.) Lavoratore Giappone/Stati Uniti 30/35 mila dollari Costo medio annuo
  • 10. 2. Uscire dalla marginalità del ruolo di tappabuchi ! Il nostro sistema di Welfare ed il Terzo Settore stanno diventando sempre più questo: un tappabuchi che aiuta la società a conservarsi così com’è, vale a dire a riprodurre se stessa ed a produrre nuovi squilibri destinati ad essere contenuti da altri tappabuchi. Cfr. F. Romanetti in Introduzione a S. Esposito, Bambini Giovani Anziani – Servizi pubblici ed intervento di rete- Modelli Teorici e procedure operative (1992)
  • 11. Le tre grandi bugie del novecento 1. I diritti sociali politici civili ed economici sono divisibili 2. La crescita economica è possibile all’infinito ed è il solo modo di affrontare la sfida del futuro 3. La ricchezza di pochi avvantaggia tutti e la disuguaglianza tra gli uomini è naturale
  • 12. Le tre grandi bugie Esigibilità ed indivisibilità dei diritti I diritti sociali, civili, politici ed economici non sono divisibili. L’abbattimento materiale del muro di Berlino del 1989 rappresenta, simbolicamente, anche il dis-velarsi di questa questione della indivisibilità ed esigibilità dei diritti universali. Lo hanno anche insegnato, in due momenti storici e mondi geopolitici molto diversi, due primavere, quella di Praga e quella di Tunisi, dei gelsomini. Cfr. I diritti devono anche essere effettivamente esigibili – ESERCIZIO EFFETTIVO DEI DIRITTI SOCIALI , Carta Sociale Europea, Strasburgo 3 maggio 1996
  • 13. L A C O S T I T U Z I O N E S O C I A L E PRINCIPI FONDAMENTALI (art. 2, 3) La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo (…) Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale (…) E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della Persona Umana (…) Parte prima Titolo I RAPPORTI CIVILI (art. 13, 27) La libertà personale è inviolabile (…) E’ punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà (…) Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità(…) e devono tendere alla rieducazione (…) Parte Prima Titolo III RAPPORTI ECONOMICI (art. 35, 37, 45) La Repubblica tutela il lavoro(…) tutela il lavoro minorile (…) riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata (…) Parte Prima Titolo II RAPPORTI ETICO SOCIALI (art. 31, 32, 34 ,38) La Repubblica agevola con misure economiche la formazione della famiglia (…) protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù (…) tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo(…) La scuola è aperta a tutti (…) La repubblica rende (…) effettivo il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi (…) Diritto all’ ASSISTENZA SOCIALE Parte Prima Titolo IV RAPPORTI POLITICI (art. 48, 53 ) Il voto è personale ed uguale libero e segreto (…) Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività AUTONOMIE LOCALI e DETERMINAZIONE DEI LIVELLI ESSENZIALI DELLE PRESTAZIONI Principi Fondamentali art.5 Parte Seconda Titolo V La Repubblica, una e indivisibile, riconosce La repubblica è costituita dai Comuni, dalle e promuove le autonomie locali; attua il più Province, dalle Città Metropolitane, dalle Regioni ampio decentramento amministrativo (…) e dallo Stato Federalismo Solidale I LIVELLI ESSENZIALI DELLE PRESTAZIONI CONCERNENTI I DIRITTI CIVILI E SOCIALI DEVONO ESSERE GARANTITI SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE
  • 14. Le Tre grandi bugie Crescita infinita e Consumo perpetuo risposte dell’economia drogata Stiamo assistendo al tramonto dell’età dei diritti nell’era della globalizzazione La mega-macchina di Gallino ha lavorato indisturbata ed ossequiata anche dalla forze politiche progressiste generando il peggior grado di insicurezza sociale e di degrado della civiltà-mondo, giustificato da un sistema mass-mediatico raffinato centrato sulla catena onnivora Consumi - Pubblicità – Credito L’incremento della ricchezza non è infinito. La fine della crescita porta ad uno stato stazionario. Lo stato stazionario del capitale e della ricchezza sarebbe un miglioramento notevolissimo rispetto alla nostra presente condizione 1 1. John Stuart Mill in Principi di economia politica Aspettiamo l’immancabile avvento del giorno in cui la società potrà concentrarsi sui fini (felicità e benessere) e non sui mezzi (crescita economica e ricerca individuale del profitto) (…) Non è lontano il giorno in cui il problema economico passerà in secondo piano , che è quello che gli compete, e l’arena del cuore e della testa sarà occupata, o rioccupata, dai nostri problemi reali, i problemi della vita e delle relazioni umane, della creazione e del comportamento e della religione 2 2. John Maynard Keynes, First Annual Report of the Arts Council (1945-1946) in Bauman
  • 15. Le Tre grandi bugie La ricchezza di pochi avvantaggia tutti e la disuguaglianza tra gli uomini è naturale La favola che la disuguaglianza favorisce la crescita ( quale crescita?) è, dunque, finita, sepolta dalla realtà di una crescita insostenibile che favorisce e fa crescere solo la disuguaglianza. Nell’analizzare come il Nord affronta le diverse crisi esistenti, una ricerca pubblicata a novembre 2008 ha evidenziato come, a fronte di • 4.100 miliardi di dollari complessivamente spesi per salvare le istituzioni finanziarie del Nord, i Paesi più ricchi abbiano versato • 90,7 miliardi di aiuto allo sviluppo • 13,1 miliardi per fronteggiare i cambiamenti climatici
  • 16. 3. C'è bisogno di uno sguardo nuovo Un nuovo modo di guardare le cose. Bisogna passare dalle singole grandi opere distruttive delle risorse naturali e dai prodotti consumistici ed utilitaristici funzionali solo al consumismo sviluppista, alla grandi strategie, diffuse e qualificate territorialmente e globalmente: 1. di riqualificazione energetica dell’abitare e della mobilità delle persone e delle comunità (riqualificazione degli edifici pubblici e privati, dei prodotti industriali in un nuova concezione di consumo e benessere sostenibili) 2. di difesa e manutenzione delle risorse naturali 3. di infrastrutturazione sociale degli spazi vitali comunitari
  • 17. Lo sguardo dell'ultimo - l'idea di giustizia e di economia del povero e del disoccupato - la lentezza del tempo vissuta dalle comunità del mondo etologicamente ed ecologicamente equilibrate - la funzione delle foreste vista dall'Africa - la necessità di salvaguardare i ghiacciai vista dai poli del pianeta - i corsi d'acqua da salvaguardare e proteggere nei loro alvei naturali visti dalla riva di quegli stessi fiumi della terra - il sistema urbanistico-architettonico delle città e dei quartieri visto dal disabile, dalla sua esigenza di mobilità - la giustizia vista dalla cella insostenibile, inumana e disperante della cella di Poggioreale è l'orizzonte di senso giusto per tutti, è poter liberare dalla solitudine e dalla cecità dei consumi distruttivi anche i ceti abbienti e potenti, le loro famiglie, i loro figli.
  • 18. Rovesciare il paradigma culturale Serve un nuovo sguardo per leggere la crisi economica strutturale come fisiologica in questo modello economico, artificiale e finanziario, lo stato sociale come principio regolativo generale della convivenza naturale non come azione risarcitoria dello sviluppo distruttivo • Bisogna esattamente rovesciare il falso paradigma liberista per cui la libertà dell'economia senza regole e senza interventi del potere politico e dello Stato, alla lunga, serve anche ai poveri e agli operai, con una nuova proposta ideale, un nuovo racconto del mondo, • la protezione della giustizia re-distributiva, dell'ambiente e delle risorse finite del pianeta, • la dignità del lavoro, in una forte democrazia partecipata, • la indivisibilità e la effettiva esigibilità dei diritti, anche a breve, fa più bene anche ai ricchi, agli imprenditori e ai loro figli, a tutte le comunità del mondo [1] [1] Cfr. Luigino Bruni Fondo del 17 luglio2012 su Avvenire
  • 19. Dal Potere alla Responsabilità • La competitività e la produzione di potere hanno fatto diventare il lavoro politico completamente assimilabile ai processi di finanziarizzazione globalizzati: ciò che conta è il risultato quantificabile, soprattutto elettorale, accumulabile nel più breve tempo alle condizioni migliori, al prezzo migliore. Il mezzo del potere ha determinato, inevitabilmente, l’obnubilamento del fine. Si tratta di superare l’approccio maschilista competitivo-capitalistico di accumulazione del potere per cambiare il mondo e sostituirlo con quello della responsabilità diffusa e circolare che è essa stessa, come qualità di metodo, cambiamento del mondo [1] Anche in questo caso un processo di decolonizzazione culturale è necessario. [1] S. Esposito, Essere di sinistra: scegliere fra potere e responsabilità, in Una sinistra di popolo per un popolo di sinistra - Questioni fondative di un nuovo umanesimo socialista nel XXI secolo, OFFICINAE.ECS ed., Napoli, 2008, p. 35
  • 20. C’è politica quando si è mandata indietro l’invadenza del potere • chi si impegna a cambiare in meglio la sua condizione insieme a quella dei suoi e delle sue simili, chi ha voglia di esistere per sé e per gli altri, le altre, chi non vuole chiudersi nel suo “particolare” ma arricchirsi simbolicamente nello scambio, chi si sente parte dell’umanità, quella prossima e quella lontana, in una parola chi ama la politica, non può ignorare che l’agire libero e creativo, in ogni campo, si afferma a spese della logica del potere, che è logica dei rapporti di forza, del dominio, del conformismo, della sopraffazione, più o meno regolata, con schieramenti, contrapposizioni, identificazioni e appartenenze. E viceversa, naturalmente: la logica del potere si afferma a spese dell’agire libero e creativo, in ogni campo ed in primo luogo della politica (…) Tra politica e potere è inevitabile che vi sia una commistione reale, io credo, per più ragioni fra le quali la più forte è quella che sappiamo, l’appetito onnivoro del potere. Ma è altrettanto necessario combatterla, sapendo che c’è politica quando si è mandata indietro l’invadenza del potere, in qualche modo, non importa quale, purché sia senza cedere né concedere alla sua logica [1] [1] L. Muraro, Vivere in mondo che sembra all’oscuro delle nostre libertà, in Rivista di pratica politica Via Dogana, n. 86, settembre 2008, p.3
  • 21. 4. Da soli non ce la facciamo PER LA VIA DELL’UMILTA’ DI METODO 1. WELFARE DI COMUNITA’ Sistema di servizi sociali complessi che garantisce coesione sociale territoriale, partecipazione e ben-essere in un Distretto Integrato Territoriale 2. IMPRONTA ETOLOGICA ED ECOLOGICA SOSTENIBILE Sistema di servizi ambientali urbanistici e paesaggistici che riqualifica l’energia rinnovabile, la mobilità pubblica, produzione di beni e servizi sostenibili, difesa e manutenzione delle risorse naturali, culturali e storico-archeologiche 3. FINANZA ETICA Sistema di servizi economico-finanziari strettamente connessi alla economia reale e ad assoluta responsabilità etica. Controllo efficace efficiente dell’uso non speculativo del denaro ed impegno strategico di investimenti contro la finanza dei derivati e della guerra a a favore della qualità della vita dei cittadini e dei popoli e dell’economia civile
  • 22. Welfare di Comunità Welfare di Comunità e processi macro-economici 1. non c’è macroeconomia illuminata, tendente alla giustizia senza una corrispondente azione nella redistribuzione di risorse; doveri di solidarietà politica, economica e sociale(…)partecipazione con tassazione progressiva al finanziamento dei Servizi Sociali pubblici; (Costituzione Repubblicana art. 2 e 53 – Carta Sociale Europea ) Welfare di Comunità e processi istituzionali 2. non c’è Welfare di Comunità coerente senza priorità di risorse finanziarie dedicate ai diritti di cittadinanza dei bambini, dei giovani, degli anziani; Qualità/Quantità Piani Sociali e Sanitari; LEA LIVEAS sul territorio nazionale ( L.328/’00 art. 2, 19, 20 e 22 D.Lgs.229/’99 art. 2 quinquies–PAL e 3 quater-PAT ) Welfare di Comunità e processi organizzativi 3. non c’è Rete di Servizio Sociale locale senza un ruolo attivo e territoriale dei cittadini fondato su: Decentramento e Sussidiarietà, Partecipazione e Trasparenza dove e quando( luoghi e tempi certi) il cittadino e la comunità decidono (programmano e controllano) del proprio destino sociale: prestazioni, servizi, investimenti; (La Programmazione partecipata, PNISS21001-2003 ) Salvatore dott. Esposito 22
  • 23. Impronta etologica ed ecologica sostenibile La salute come qualità della vita • La salute come partecipazione (oms/onu) • La salute come diritto di cittadinanza universale (pacem in terris/corano) • La salute come bene pubblico garantito dalla libertà e dalla giustizia sociale (le costituzioni) Salvatore dott. Esposito 23
  • 24. Finanza etica e finanza distruttiva del mondo Finanziamenti al settore della guerra (fonte Ministero dell’economia e delle Finanze Dipartimento del Tesori direzione V – ufficio VI Riepilogo generale per gli istituti di credito relativo al periodo 2011) • Deutsche Bank 721 milioni di euro • BNP Paribas 372 milioni • BNL 223 milioni • Barclays Bank 72 milioni • Credit Agricole 175 milioni • Unicredit 86 milioni • Monte dei Paschi di Siena 11 milioni
  • 25. 5. Stato Sociale e Stato Naturale • Lo « Stato Sociale » in democrazia è l’interesse costituzionale supremo del patto di convivenza democratico del mondo, il benessere delle relazioni personali e comunitarie, • Lo «Stato Naturale» è il benessere del patrimonio ambientale e delle specie animali, Stato Sociale e Stato Naturale non possono essere scissi. • La indivisibilità e la esigibilità di questo benessere sociale e naturale costituiscono l’essenza della responsabilità umana verso il futuro delle nuove generazioni. • Vi è, oggi, una Responsabilità Etica verso il futuro che può essere garantita solo da una nuova Etica della responsabilità dell’agire politico nel presente
  • 26. La qualità sistemiche dell’impresa sostenibile per una economia civile sostenibile 1. QUALITA’ INTERNE Valorizzazione del capitale sociale umano (delle relazioni) Centralità del bene comune Inclusione delle persone più fragili Modello organizzativo e gestionale 2. QUALITA’ di METODO di programmazione strategica Mappe sociali georeferenziate Profilo di comunità 3. QUALITA’di SCELTA di ECONOMIA CIVILE Agricoltura sociale Nuova qualità zoo-antropologica delle relazioni uomo - natura - animale – Parco Etologico
  • 27. Qualità Interne - Sussidiarietà e Qualità del Terzo Settore • indicatori di democrazia partecipativa e di democrazia interna Connessioni e Reti di responsabilità – ORGANIGRAMMA; • grado di elaborazione collettiva della mission dell’Organizzazione non Salvatore dott. Esposito 27 lucrativa; • libertà di scelta dell’impegno volontario, di cittadinanza sociale, oltre il contratto di lavoro formale garantito, per evitare nuove forme di burn out professionale (Applicazione del contratto nazionale per gli operatori del terzo settore); • configurazione di qualità dell’assetto economico patrimoniale (di tipo finanziario o di tipo economico-analitico) grado di trasparenza e diffusione del bilancio di impatto sociale ; • ricaduta di emancipazione e di autonomia costante e solidale per le fasce deboli (patto di solidarietà reale con la cittadinanza); • proposta di un modello di sviluppo che affronti e discuta le ragioni strategiche, economiche e culturali, della esclusione e della povertà nel pianeta globalizzato.
  • 28. Modelli istituzionali organizzativi del lavoro di comunità • Decentramento Salvatore dott. Esposito 28 • Sussidiarietà • Trasparenza • Partecipazione Unità territoriale di Base Qualità Terzo Settore e agenzie locali PEG per aree di priorità su indicatori di bisogno Controllo di efficacia e grado di soddisfazione
  • 29. Le criticità della democrazia partecipata • Se non funziona il decentramento Affidamento parcellizzato Salvatore dott. Esposito 29 senza potere • Se non funziona la trasparenza Controlli burocratici senza condivisione dell’efficacia • Se non funziona la sussidiarietà Delega senza responsabilità condivisa • Se non funziona la partecipazione Ideologia del coinvolgimento e falsa comunicazione
  • 30. Modelli culturali ed operativi del lavoro sociale di comunità 1. Osservazione dello spazio vitale 2. Persone in Comunità 3. To care individualizzato 4. Progetto Personalizzato terapeutico-riabilitativo formativo individuale e di gruppo Salvatore dott. Esposito 30
  • 31. 1.Osservazione di un sistema relazionale Osservazione di uno spazio vitale • il corpo • l’emotività • L’affettività • le competenze • il lavoro • lo stile cognitivo • le capacità artistiche • l’io • il piacere, l’agio, il disagio • La rete familiare • La rete amicale • La rete formativa • La rete sociale • La rete di quartiere • La rete istituzionale • La rete informale Salvatore dott. Esposito 31
  • 32. 2.Persona in equilibrio di Comunità Persona e spazi vitali  Capacità operatoria formalizzata- pensiero ipotetico deduttivo astratto per operare su codici e concetti (…)  Capacità di mantenere relazioni amicali e di amare in un equilibrio emotivo maturo fondato sul rispetto (…)  Capacità di lavorare, di raggiungere obiettivi sociali (…)  Capacità di garantire l’evoluzione della specie nell’impatto etologico ed ecologico con l’ambiente (…) Salvatore dott. Esposito 32
  • 33. 3. To care individualizzato Sistema locale osservazione / intervento integrato nello spazio e nel tempo diffuso sul territorio • Rete spazio vitale • Rete spazio familiare • Rete spazio sociale primario • Rete spazio di comunità Salvatore dott. Esposito 33
  • 34. 4.Progetto Socio-Sanitario Formativo Personalizzato (Cfr. delibera quadro ASL CE2) Indicatori ICF 1. Situazione attuale di funzionamento sociale e Salvatore dott. Esposito 34 carico familiare a. Nucleo familiare b. Condizione economica c. Condizione abitativa d. Cura della propria persona e. Comunicazione f. Mobilità g. Attività Quotidiane h. Diagnosi medica della salute 1. Bisogni socio-sanitari 2. Obiettivi progetto individuale a. Breve termine b. medio termine c. lungo termine 3. Interventi/Azioni programmati in cogestione a.Asl b.Comune c.Terzo Settore d.altre risorse di Comunità 5. Budget di riferimento (B. di cura – B. di riferimento pro-capite – B. di intervento di gruppo – B. di impatto sociale )
  • 35. Qualità di Metodo MAPPE SOCIALI COME SI VIVE IN ITALIA? Rapporto QUARS 2011 Indice di Qualità Regionale dello Sviluppo La qualità sociale e ambientale regione per regione • L’Italia come non l’avete mai vista QUARS PER REGIONE 1. AMBIENTE 2. ECONOMIA E LAVORO 3. DIRITTI E CITTADINANZA 4. ISTRUZIONE E CULTURA 5. SALUTE 6. PARI OPPORTUNITA’ 7. PARTECIPAZIONE
  • 36. DIRITTI E CITTADINANZA 6 variabili per rilevare l’attuazione della tutela dei diritti elementari e l’inclusione sociale di giovani, anziani, persone svantaggiate e migranti 1.Diritto alla casa (numero di sfratti ogni 1.000 famiglie) 2.Assistenza sociale (indice sintetico su presidi sociosanitari rivolti a persone in difficoltà) 3. Famiglie e servizi (accessibilità servizi essenziali) 4. Inserimento lavorativo persone svantaggiate 1.(cooperative sociali di tipo B ogni 100.000 abitanti) 5. Migranti (indice sintetico su ricongiungimenti familiari, 1.scolarizzazione, attrattività di una regione) 6. Abbandono scuola dell’obbligo (abbandoni su totale iscritti al secondo anno delle scuole secondarie superiori)
  • 37. • DIRITTI E CITTADINANZA • L’Italia come non l’avete mai vista • REGIONE • DIRITTI E • CITTADINANZA • Trentino-Alto Adige 0,81 • Friuli Venezia Giulia 0,62 • Marche 0,43 • Abruzzo 0,39 • Molise 0,38 • Liguria 0,37 • Valle d'Aosta 0,30 • Emilia-Romagna 0,23 • Veneto 0,21 • Umbria 0,20 • Piemonte 0,15 • Sardegna 0,03 • Lombardia 0,02 • Basilicata 0,02 • Lazio -0,23 • Toscana -0,24 • Calabria -0,38 • Puglia -0,68 • Sicilia -1,12 • Campania -1,49
  • 38. 6 variabili per rilevare qualità e accessibilità del servizio sociosanitario, salute della popolazione, politiche di prevenzione 1. Assistenza domiciliare integrata anziani (percentuale di anziani in ADI) 2. Prevenzione (percentuale di donne sottoposte a screening per la prevenzione dei tumori pap test) 3. Liste d’attesa (percentuale di siti web di USL e aziende ospedaliere che offrono informazioni sulle liste d’attesa) 4. Migrazioni ospedaliere (percentuale ricoveri in altre regioni su totale dei ricoveri) 5. Soddisfazione servizio sanitario (soddisfazione utenti su assistenza medica e infermieristica e igiene) 6. Mortalità evitabile (numero medio giorni di vita perduti ogni anno per decessi evitabili attraverso la prevenzione)
  • 39. REGIONE SALUTE Emilia-Romagna 0,76 Friuli Venezia Giulia 0,70 Umbria 0,69 Lombardia 0,58 Veneto 0,45 Trentino-Alto Adige 0,26 Piemonte 0,26 Toscana 0,26 Marche 0,10 Liguria 0,07 Basilicata -0,12 Lazio -0,19 Valle d'Aosta -0,24 Molise -0,29 Sicilia -0,39 Abruzzo -0,40 Sardegna -0,42 Calabria -0,64 Puglia -0,70 Campania -0,73
  • 40. REGIONE PARI OPPORTUNITA’ Umbria 1,14 Valle d'Aosta 1,12 Toscana 1,01 Emilia-Romagna 0,82 Piemonte 0,60 Veneto 0,51 Marche 0,47 Liguria 0,20 Lazio 0,16 Trentino-Alto Adige 0,12 Lombardia 0,10 Sardegna -0,10 Abruzzo -0,14 Friuli Venezia Giulia -0,25 Basilicata -0,52 Molise -0,59 Calabria -0,97 Puglia -1,17 Sicilia -1,22 Campania -1,30
  • 41. Posizionamento delle regioni per PIL pro capite (2009) e QUARS 2011
  • 42. Qualità di Metodo Profilo di Comunità Il Sistema di Indicatori Sociali e Socio-Sanitari che viene utilizzato ha sinteticamente le seguenti caratteristiche:  E’ un Sistema di governo: per il sostegno alle decisioni programmatiche sia centrali sia territoriali  Utilizza Banche-Dati esistenti (dati routinari)  E’ strettamente legato all’utenza territoriale ed è articolato per Unità Territoriali di Base.  E’ orientato al rischio, guarda al di fuori del servizio, al territorio ed alla comunità, agli altri servizi sociali e sanitari, non solo all’individuo ma all’individuo come facente parte di un nucleo familiare, del vicinato, del quartiere, della comunità.  Ha un carattere dinamico in relazione all'evoluzione del fenomeno Salvatore dott. Esposito 42 studiato
  • 43. Qualità di Scelta di economia civile Agricoltura Sociale Attività che impiega le risorse dell’agricoltura e della zootecnia, la presenza di piccoli gruppi, famigliari e non, che operano in realtà agricole per promuovere azioni terapeutiche, di riabilitazione, di inclusione sociale e lavorativa, di ricreazione, servizi utili per la vita quotidiana e di educazione, di protezione tutela e manutenzione del territorio agricolo”
  • 44. Fattoria Sociale Caratteristiche generali della Fattoria Sociale Deliberazione N. 1210 del 6 luglio 2007 - DECRETO DIRIGENZIALE N. 145 del 28 aprile 2008 Registro Fattorie Sociali Legge regionale (Campania) n.5 del 30 Marzo 2012  Impresa no profit  Attività agricola e zootecnica sociale  Inserimento socio-lavorativo di giovani appartenenti alle fasce deboli  Attività coerenti con il modello di impronta eco-etologica sostenibile  Utilizzazione di beni sottratti alla criminalità organizzata
  • 45.
  • 46. Fattoria Sociale (Accordo di programma) Rapporto Welfare/Ambiente/Sviluppo
  • 48. Tipologie di Fattorie Sociali Le Fattorie Sociali Urbane Multifunzionalità urbana e distrettuale Agri-asilo Orti sociali Botteghe Centri sportivi Le Fattorie Sociali Rurali Attività agricole e Parchi etologici prevalenti Centri polifunzionali diurni e residenziali Polifunzioni sociali ( Agio / Disagio) residenziali
  • 49. Un modello di Welfare di Comunità per una critica al modello di sviluppo 1. Alta qualità dei prodotti agricoli e rete locale di distribuzione 2. Capacità di fare rete integrata con altre aziende locali e di difendere il genius loci 3. Rispetto protezione e manutenzione del territorio naturale 4. Forte motivazione interna, connessa ad un buon livello di condivisione e Partecipazione del gruppo di lavoro integrato 5. Efficienza efficacia dei programmi di inclusione di fasce deboli 6. Multifunzioni della Fattoria (Parco Etologico – Agriasilo – Trattoria Sociale ) Punti di debolezza 1. Eccessiva dipendenza iniziale dai finanziamenti pubblici 2. Limite alla competitività aziendale in ambito agricolo 3. Assenza di un quadro giuridico specifico sulla materia e poca capacità di promozione degli Enti Locali 4. Stagionalità delle attività agricole 5. Scarso sostegno e monitoraggio istituzionale 6. Difficoltà di avvio delle imprese in mancanza di un piano territoriale agricolo-sociale e di una forte innovativa finanza etica
  • 50. dal welfare del disagio risarcitorio all’economia civile inclusiva come critica al modello di sviluppo Disagio Modello di sviluppo Lavoro di strada Unità Mobili Agio Sportelli territoriali Centri di pronta accoglienza Accoglienza Cittadinanza Accoglienza diurna residenziale PARTECIPAZIONE COESIONE SOCIALE TERRITORIALE QUALITA’ DELLA VITA ECONOMIA CIVILE Autonomia Orientamento Formazione Familiare Culturale Formativo Lavoro Reddito di cittadinanza Integrazione Risorse pubbliche e del Terzo Settore La Differenza
  • 51. Il gesto di Ettore di Luigi Zoja La terra ha circa 4,5 miliardi di anni. Se rappresentiamo questa sorta di eternità come un anno solare, • i mammiferi vi compaiono solo a metà dicembre, • un protouomo verso le 9 di sera del 31 dicembre, • Homo Sapiens una decina di minuti prima di mezzanotte, • il sapiens sapiens (che ormai possiedei nostri tratti fisici) tre minuti prima del termine • e la civiltà neolitica durante l’ultimo minuto. • Socrate, Cristo e chiunque per noi sia antico si accalcano nell’ultima manciata di secondi.
  • 52. Manifesto Mediterraneo La Federazione Internazionale Città Sociale promuove una ricerca-azione sul rapporto fra buone pratiche etologiche ed ecologiche e crisi dell’idea di sviluppo dominante. Pensare e costruire un nuovo mondo possibile a partire dal "mare di mezzo" come legame culturale, sociale ed economico, di reciprocità e solidarietà fra i popoli. La FICS propone di attivare una rete di soggetti pubblici, non profit e privati, con mission etica condivisa ed esplicita, per pensare e praticare 5 Idee per un’altra Convivenza sulle rive del mare di mezzo 1. Pensiero della Differenza Promuovere la costruzione di relazioni fondate sull'accettazione e valorizzazione della differenza di genere. Vivere e costruire relazioni di reciprocità e responsabilità verso la qualità della vita presente e il futuro delle generazioni. 2. Esigibilità e Indivisibilità dei Diritti Affermare la cultura della indivisibilità ed esigibilità dei diritti come approdo anche delle primavere mediterranee, come frontiera di civiltà. 3. Ecologia ed Etologia Sostenibile Assumere l'ecologia e l'etologia sostenibile come programma politico e stile di comunità. Praticare l'ecologia sostenibile, l'equità sociale e la partecipazione democratica locale come fattori prioritari della qualità della produzione. Per fruire, tutte e tutti, dell'abbondanza frugale fondata sui bisogni reali e vitali delle persone e non sui consumi infiniti indotti e distruttivi. 4. Distretto Territoriale Integrato Assumere il territorio - dimensione qualiquantitativa - come unità di riferimento della Città e della Campagna per programmare il ben-essere ed il ben-avere in armonia con le risorse naturali e la produzione di beni di qualità. Il governo sostenibile del territorio per contrastare la distruzione delle relazioni comunitarie promuovendo luoghi di vita e di lavoro – quartieri, borghi, comunità, distretti – sostenibili. 5. Democrazia Partecipata Garantire la partecipazione diretta alle scelte del governo territoriale dei luoghi di vita e di lavoro. Promuovere l’accesso alla conoscenza, all'informazione ed ai saperi tecnologici come risorsa pubblica comune.
  • 53. Manlio Rossi Doria Un grande intellettuale e meridionalista, una grande figura politica, poco amico dei partiti, molto amico del Mezzogiorno che nel 1978, in una lettera ad Antonio Giolitti, parlava, con nostro stupore e riconoscenza, di noi e delle fattorie sociali: Ritengo che all’intervento della politica regionale nelle aree agricole possa e debba essere riservato un posto più largo di quello finora accordato. (…) Il peso delle campagne e delle campagne interne povere in particolare, resta elevato nel Mezzogiorno ed è tale anche in relazione alla disoccupazione, specie dopo il rientro di molti immigrati. (…) Solo dei progetti regionali organici - relativi ad aree sufficientemente grandi da far risentire tangibili effetti,ma di dimensioni tali da poter essere effettivamente tenuti sotto controllo - possono mettere in movimento, da un lato, i meccanismi previsti dalla politica delle strutture agricole; dall’altro, una politica decentrata di infrastrutture funzionali e di iniziative industriali piccole e medie ed, infine,una applicazione delle disposizioni della politica sociale comunitaria, in favore degli emigrati e dei giovani. (…) L’avvio e la realizzazione di uno o più progetti organici di questo tipo potrebbe consentire alla CEE nello spazio di due o tre anni di acquisire una esperienza preziosa per l’intervento nei paesi mediterranei (…) [1] Ecco questa è la politica. L’agricoltura sociale ed un progetto di emancipazione per il Sud. [1] Cfr. Manlio Rossi Doria, Una vita per il Sud, Donzelli ed., Roma, 2011
  • 54. Don Tonino Bello Don Tonino Bello, ancora nel 1989, fu chiamato dal cardinale Martini, arcivescovo di Milano, a concelebrare con lui nel Duomo per commentare l’ultimo documento della Chiesa sul Mezzogiorno, Il paese non crescerà se non insieme. E don Tonino concluse l’intervento dicendo: il grazie va a Lei, eminentissimo Cardinale Martini, per l’onore che ha concesso a me, vescovo del profondissimo Sud, di parlare in questa solenne assemblea: è un segno straordinario di come lei sente vibrare nella sua anima la «sollecitudo rei meridionalis» [1] . Lo stato sociale dei diritti indivisibili ed esigibili si è affermato anche su questi pilastri dell’etica sociale cristiana. 1. l’amore per il prossimo e per la concretezza dell’impegno nel garantirne i diritti; 2. l’amore per il Creato o per l’Esistente, qualunque ne sia l’origine, e per la concretezza dell’impegno nell’evitarne la distruzione; 3. l’amore per i beni comuni pubblici, materiali ed immateriali, che non possono appartenere prioritariamente a nessuna religione, e per la concretezza dell’impegno nel garantirne a tutti la fruizione e l’esigibilità. [1] Cfr. Gianni Di Santo, la messa non è finita, il vangelo scomodo di Don Tonino Bello, Rizzoli, 2012.
  • 55. Un giovane davanti alla colonna di carri armati a piazza Tienanmen • Eppure sempre in quell’anno glorioso, troppo spesso dimenticato, ricordate quell’uomo, forse un ragazzo, davanti al quale, con un intervallo di pochi metri, si arrestò una colonna di carri armati in piazza Tienanmen a Pechino? • È un simbolo. In quell’intervallo, tra il capofila della colonna militare e l’omino nudo e crudo che gli si mise davanti, trovò posto la politica che sa arrestare l’invadenza del potere. La minaccia dei carri armati, gli ordini ricevuti,la paura fisica, il timore delle conseguenze, cessarono di imporsi e dalla sproporzione delle forze materiali in presenza quello che diventò evidente, in un lampo, fu che la forza simbolica c’è ed agisce [1] • Perché il contratto sociale del novecento è stato stracciato unilateralmente dal capitale senza alcuna opposizione politica internazionale, perché la politica si è appiattita sul potere senza più interpretare autenticamente la difesa del bene comune, perché il civico, il pubblico, e l’etica di una vita sostenibile sono stati lasciati senza rappresentanza [2] [1]Cfr. Luisa Muraro, op.cit. p.43 [2]Cfr. punto 1.6 di questo capitolo: E’ sotto i nostri occhi la rottura unilaterale del patto capitale-lavoro, sancito sì dalle costituzioni e dalla legislazione sociale e del lavoro del dopoguerra ma soprattutto garantito, fino ad oggi, dalla compatibilità e dalla necessità della coesione sociale territoriale proprio a difesa della produttività, della quantità e degli stili di consumo nel processo capitalistico in espansione.
  • 56. la vocazione (Beruf) per la politica e per la cittadinanza Possiamo -dobbiamo- essere in grado di costruire opportunità anche per i nostri figli riconquistando l’orizzonte di senso umano e la Responsabilità di una generazione adulta rispetto al futuro della propria comunità e dei propri giovani. • Per questo dobbiamo rispettare la nostra vocazione, quella vocazione profondamente etica che, anche di fronte ad un mondo (…) troppo stupido e volgare per ciò che noi pensiamo di poter offrire ci fa ancora dire: Non importa, continuiamo. Solo un uomo siffatto, ci insegna il maestro, ha la vocazione (Beruf) per la politica [1] e per la cittadinanza. [1] Cfr. Max Weber, La scienza come professione p.43 - in Il lavoro intellettuale come professione, Einaudi, 1997