Premessa: digital ethnography
il medium digitale, la fine dei mediatori, la teoria della lunga coda, la rivoluzione antropologica
I: il World Wide Web
il web come creatura sociale, mail posta certificata e codice dell’amministrazione digitale, cosa c’è e quanto c’è in rete, l’overload di informazioni e la difficoltà di gestirle, la necessità di valutare l’informazione
II – III – IV: i Metodi, gli Strumenti, le Risorse
Come approcciare mentalmente una ricerca, criteri di valutazione – Pubblica Amministrazione e web 2.0
trucchetti per google, google scholar, biblioteche digitali e wikipedia, altri strumenti di google, banche dati disponibili in ARPAL, la letteratura grigia
il web 2.0, feed RSS e readers, yahoo pipes, tag e social tagging, i blog, la famiglia wikis (google docs/wave), flickr, twitter ….. le regole del gioco, le licenze creative commons
Conclusioni: pericoli e prospettive
privacy e censura, il futuro prossimo digitale, il web 3.0
La ricerca di documentazione scientifica nell'era digitale. La fine del ruolo dei mediatori. L'attendibilità delle informazioni. Le ripercussioni sociali.
Lo stato trasparente. Linked open data e cittadinanza attiva.AmmLibera AL
Autore: Francesca Di Donato
Anno 2011 (ISBN 9788846728876)
Sapete quanta parte delle vostre tasse viene spesa per lo smaltimento dei rifiuti o per la ricerca sul cancro? Com'è l'aria che respirate nel tragitto da casa vostra al vostro posto di lavoro? O come vengono ripartiti i finanziamenti alla cultura nella vostra città?
Un computer in rete può rispondere a questo e altro, se i dati che conserva e organizza sono strutturati in modo intelligente (Linked Data). Questo libro parla di tale possibilità nell’ambito delle istituzioni politiche e della pubblica amministrazione.
Questa innovazione non tocca solo pochi specialisti, ma tutti, perché consente di ottenere informazioni in maniera più diretta e trasparente, rendendoci cittadini più consapevoli e dunque più liberi.
L'autrice ricostruisce la storia di questa innovazione, promossa dalla dottrina Open Government dall'amministrazione Obama, che gradualmente si sta diffondendo nelle democrazie occidentali con un movimento che viene dal basso, prima che dall'iniziativa dei governi.
Il libro spiega anche tecnicamente che cosa sono gli Open Government Data (OGD) e quali sono i requisiti giuridici e tecnici da rispettare affinché i dati possano essere definiti aperti. Un utile strumento per chi ha responsabilità pubbliche, perché anche la politica italiana scopra, affronti e attui quest'importante opportunità di cittadinanza.
Premessa: digital ethnography
il medium digitale, la fine dei mediatori, la teoria della lunga coda, la rivoluzione antropologica
I: il World Wide Web
il web come creatura sociale, mail posta certificata e codice dell’amministrazione digitale, cosa c’è e quanto c’è in rete, l’overload di informazioni e la difficoltà di gestirle, la necessità di valutare l’informazione
II – III – IV: i Metodi, gli Strumenti, le Risorse
Come approcciare mentalmente una ricerca, criteri di valutazione – Pubblica Amministrazione e web 2.0
trucchetti per google, google scholar, biblioteche digitali e wikipedia, altri strumenti di google, banche dati disponibili in ARPAL, la letteratura grigia
il web 2.0, feed RSS e readers, yahoo pipes, tag e social tagging, i blog, la famiglia wikis (google docs/wave), flickr, twitter ….. le regole del gioco, le licenze creative commons
Conclusioni: pericoli e prospettive
privacy e censura, il futuro prossimo digitale, il web 3.0
La ricerca di documentazione scientifica nell'era digitale. La fine del ruolo dei mediatori. L'attendibilità delle informazioni. Le ripercussioni sociali.
Lo stato trasparente. Linked open data e cittadinanza attiva.AmmLibera AL
Autore: Francesca Di Donato
Anno 2011 (ISBN 9788846728876)
Sapete quanta parte delle vostre tasse viene spesa per lo smaltimento dei rifiuti o per la ricerca sul cancro? Com'è l'aria che respirate nel tragitto da casa vostra al vostro posto di lavoro? O come vengono ripartiti i finanziamenti alla cultura nella vostra città?
Un computer in rete può rispondere a questo e altro, se i dati che conserva e organizza sono strutturati in modo intelligente (Linked Data). Questo libro parla di tale possibilità nell’ambito delle istituzioni politiche e della pubblica amministrazione.
Questa innovazione non tocca solo pochi specialisti, ma tutti, perché consente di ottenere informazioni in maniera più diretta e trasparente, rendendoci cittadini più consapevoli e dunque più liberi.
L'autrice ricostruisce la storia di questa innovazione, promossa dalla dottrina Open Government dall'amministrazione Obama, che gradualmente si sta diffondendo nelle democrazie occidentali con un movimento che viene dal basso, prima che dall'iniziativa dei governi.
Il libro spiega anche tecnicamente che cosa sono gli Open Government Data (OGD) e quali sono i requisiti giuridici e tecnici da rispettare affinché i dati possano essere definiti aperti. Un utile strumento per chi ha responsabilità pubbliche, perché anche la politica italiana scopra, affronti e attui quest'importante opportunità di cittadinanza.
Libertà di espressione e diritti della persona nell’era digitale Federico Costantini
«Imparare a conoscere i propri diritti online – reputazione, immagine, riservatezza – per utilizzare al meglio – e senza rischi – i nuovi media»
Laboratorio conTemporaneo: percorsi tra arte e tecnologia per tutte le età
5 dicembre 2012 - Spazio ULTRA
Dieci temi per comunicare sui social media senza farsi male (soprattutto su Facebook)
Bologna, 14 maggio 2015, seminario di formazione organizzato da Legacoopsociali.
“Comunita' Virtuali”, Internet come nuovo mass-media e metodo maieuticoCarlo Gubitosa
Dall'era delle "Comunita' Virtuali" a quella delle "Reti Sociali", l'evoluzione della comunicazione elettronica tra rischi di massificazione e opportunita' di cambiamento.
Ignite - WikiCulture dall'idea al web magazineMattia Marasco
"WikiCulture - dall'idea al web magazine"
Se il wiki può cambiare una vita, forse può cambiare anche il mondo. L'evoluzione di un progetto che vuole raccontare una cultura emergente basata sulla collaborazione spontanea e la condivisione. Nato da un progetto di tesi, WikiCulture è oggi un giovane web magazine che promuove la cultura wiki e osserva quella parte di web in grado condurre a profondi cambiamenti. Nel nostro piccolo cerchiamo di raccontare una Rivoluzione.
Open Culture. Le Strade dell'Innovazione @ iLab LuissPaola Santoro
Obiettivi: raccontare l'innovazione tecnologica in termini di rinnovamento culturale: Open Source, Open Access e Open Content
L’inizio: Richard Stallman e la Free Software Foundation
Dal copyleft alle “Creative Commons”: l’open content
Usuer Generatede Content, Wikipedia e “La saggezza della folla”
Open Access: gli open data e open governement
Viaggio tra i progetti open più interessati (Arduino, Smart city...)
Modelli open e possibili applicazioni di business
Presentazione sull'hate speech creata per il corso di strumenti e applicazioni del web (2016-2017) dal gruppo di lavoro composto da Cristina Moscatelli, Irene Barbieri e Leonardo Dal Tio.
Dalla rete dei ragni all'inconsapevolezza dei pesci: i social media sono umani, molto umani ed è all'uomo che dobbiamo prestare attenzione quando li usiamo per comunicare.
Cultura digitale, la grammatica di internet tra informazione, cultura e intra...Lorenzo Fabbri
La grammatica di internet tra informazione, cultura e intrattenimento. Un po' per via della diffusione degli smartphone, un po' grazie all'incessante lavoro di standardizzazione e diffusione operato dalle multinazionali del digitale, Internet è oggi sempre più popolare e gode di una legittimazione sociale senza precedenti. Il seminario è dedicato a discutere alcune delle regole e dei principi culturali su cui si basa internet, nella sua attuale forma, partendo da esempi e casi di studio concreti. Analizzeremo il caso di Mymovies (il principale sito italiano di cinema) per capire cosa si nasconde dietro all'idea - sempre più comune - che il web sia lo strumento più adatto per decidere dove andare al cinema. Il caso di Radio Deejay sarà occasione per capire come un editore tradizionale - in questo caso radiofonico - si ponga di fronte ai temi dello sviluppo di internet e della trasformazione digitale, in un mondo in cui la musica si ascolta su Spotify. Discuteremo infine le diverse "filosofie" o più correttamente "strategie culturali", che sono alla base della sempre più evidente guerra commerciale e tecnologica tra Apple, Google e Facebook (e tra questi e i media tradizionali.) Il seminario si è tenuto all'Università di Firenze, corso di laurea specialistica in Giornalismo e sfera pubblica, condotto da Lorenzo Fabbri (responsabile intrattenimento digitale Gruppo l'Espresso) con la partecipazione di Gianluca Guzzo (fondatore di Mymovies).
Libertà di espressione e diritti della persona nell’era digitale Federico Costantini
«Imparare a conoscere i propri diritti online – reputazione, immagine, riservatezza – per utilizzare al meglio – e senza rischi – i nuovi media»
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5 dicembre 2012 - Spazio ULTRA
Dieci temi per comunicare sui social media senza farsi male (soprattutto su Facebook)
Bologna, 14 maggio 2015, seminario di formazione organizzato da Legacoopsociali.
“Comunita' Virtuali”, Internet come nuovo mass-media e metodo maieuticoCarlo Gubitosa
Dall'era delle "Comunita' Virtuali" a quella delle "Reti Sociali", l'evoluzione della comunicazione elettronica tra rischi di massificazione e opportunita' di cambiamento.
Ignite - WikiCulture dall'idea al web magazineMattia Marasco
"WikiCulture - dall'idea al web magazine"
Se il wiki può cambiare una vita, forse può cambiare anche il mondo. L'evoluzione di un progetto che vuole raccontare una cultura emergente basata sulla collaborazione spontanea e la condivisione. Nato da un progetto di tesi, WikiCulture è oggi un giovane web magazine che promuove la cultura wiki e osserva quella parte di web in grado condurre a profondi cambiamenti. Nel nostro piccolo cerchiamo di raccontare una Rivoluzione.
Open Culture. Le Strade dell'Innovazione @ iLab LuissPaola Santoro
Obiettivi: raccontare l'innovazione tecnologica in termini di rinnovamento culturale: Open Source, Open Access e Open Content
L’inizio: Richard Stallman e la Free Software Foundation
Dal copyleft alle “Creative Commons”: l’open content
Usuer Generatede Content, Wikipedia e “La saggezza della folla”
Open Access: gli open data e open governement
Viaggio tra i progetti open più interessati (Arduino, Smart city...)
Modelli open e possibili applicazioni di business
Presentazione sull'hate speech creata per il corso di strumenti e applicazioni del web (2016-2017) dal gruppo di lavoro composto da Cristina Moscatelli, Irene Barbieri e Leonardo Dal Tio.
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Cultura digitale, la grammatica di internet tra informazione, cultura e intra...Lorenzo Fabbri
La grammatica di internet tra informazione, cultura e intrattenimento. Un po' per via della diffusione degli smartphone, un po' grazie all'incessante lavoro di standardizzazione e diffusione operato dalle multinazionali del digitale, Internet è oggi sempre più popolare e gode di una legittimazione sociale senza precedenti. Il seminario è dedicato a discutere alcune delle regole e dei principi culturali su cui si basa internet, nella sua attuale forma, partendo da esempi e casi di studio concreti. Analizzeremo il caso di Mymovies (il principale sito italiano di cinema) per capire cosa si nasconde dietro all'idea - sempre più comune - che il web sia lo strumento più adatto per decidere dove andare al cinema. Il caso di Radio Deejay sarà occasione per capire come un editore tradizionale - in questo caso radiofonico - si ponga di fronte ai temi dello sviluppo di internet e della trasformazione digitale, in un mondo in cui la musica si ascolta su Spotify. Discuteremo infine le diverse "filosofie" o più correttamente "strategie culturali", che sono alla base della sempre più evidente guerra commerciale e tecnologica tra Apple, Google e Facebook (e tra questi e i media tradizionali.) Il seminario si è tenuto all'Università di Firenze, corso di laurea specialistica in Giornalismo e sfera pubblica, condotto da Lorenzo Fabbri (responsabile intrattenimento digitale Gruppo l'Espresso) con la partecipazione di Gianluca Guzzo (fondatore di Mymovies).
Da Gutenberg a Internet: le "rivoluzioni" della comunicazione e il giornalism...Carlo Gubitosa
Oggi Internet viene salutata come una “rivoluzione” che potra’ cambiare il mondo grazie alla libera circolazione di idee e informazioni tra persone realizzata con nuove tecnologie che permettono di esprimersi senza il controllo, il filtro e l’intermediazione dei poteri dominanti. Ma e’ davvero la prima volta che questo accade nella storia dell’umanita’? o in passato ci sono state altre tecnologie “liberanti” successivamente “assimilate” e “depotenziate”?
Comunicare la politica (settima edizione)Dino Amenduni
Crisi di fiducia, centralità dei media tradizionali, il ruolo dei social media: una professione in radicale cambiamento.
(modulo di comunicazione politica all'interno del Corso in non-conventional marketing e social media, Settembre-dicembre 2013)
navigare nella info-sfera. Appunti per un nuovo umanesimo digitaleUniversità di Pisa
Viviamo collegati da strumenti digitali in una InfoSfera che è definita dai media. Nasce la necessità di un nuovo tipo di ecologia che riguarda noi e la nostra relazione con questo nuovo ambiente. Se il digitale cambia il mondo e noi stessi serve un nuovo umanesimo per l’era digitale (umanesimo qui è sinonimo di rinascita culturale e rivalutazione del ruolo dell’uomo e della sua creatività) che ci consenta di dominare e non soccombere al nuovo ambiente.
20151120 Intervento Convegno Este - Public version - No DownloadFederico Costantini
Convegno La diffamazione ai tempi dei social network
Camera Avvocati Este Monselice Montagnana, 20 novembre 2015
Questioni teoretiche concernenti la diffamazione on line
(1) Introduzione
(2) Cenni al paradigma della "Società dell'Informazione"
(3) Informatica -> Diritto
Nuovi modelli teoretici nel pensiero giuridico
(4) Diritto -> Informatica
Problemi del «diritto della rete» rispetto ai social network
(5) Conclusioni
The Walking Dead: un caso di cultura convergente zombieDavide Bennato
Slide del mio intervento in cui usando gli strumenti della cultural analytics e applicando i big data all'analisi dei fenomeni culturali faccio uno studio dell'immaginario zombie e poi una analisi di The Walking Dead
http://www.tecnoetica.it/2015/10/01/sociologia-degli-zombie-da-romero-walking-dead/
Knowledge management is about digital humanities as much as it is about leadership. This is a course at the university of Pisa, Italy. The course is in Italian.
What, where and when to share on Facebook and Twitter. Aimed at journalists, these slides are perfect for anyone who wants to be able to create engaging social media content
Alessandro Zucchini - Regione Emilia Romagna
Accesso Unico ai servizi delle P.A. dell'Umbria.
Integrazione tra le istituzioni per il ridisegno dei servizi.
Workshop #ADUMBRIA2018 #4 | Perugia – Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica Villa Umbra | lunedì 26 novembre 2018
http://www.regione.umbria.it/agenda-digitale/adumbria2018
Antonello Pellegrino - Regione Sardegna
Accesso Unico ai servizi delle P.A. dell'Umbria.
Integrazione tra le istituzioni per il ridisegno dei servizi.
Workshop #ADUMBRIA2018 #4 | Perugia – Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica Villa Umbra | lunedì 26 novembre 2018
http://www.regione.umbria.it/agenda-digitale/adumbria2018
Serenella Carota - Giunta Regione Marche
Accesso Unico ai servizi delle P.A. dell'Umbria.
Integrazione tra le istituzioni per il ridisegno dei servizi.
Workshop #ADUMBRIA2018 #4 | Perugia – Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica Villa Umbra | lunedì 26 novembre 2018
http://www.regione.umbria.it/agenda-digitale/adumbria2018
Semplificare attraverso le reti: dal Gruppo Tecnico SUAP al Centro di Compete...Agenda digitale Umbria
Monica Feletig - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Accesso Unico ai servizi delle P.A. dell'Umbria.
Integrazione tra le istituzioni per il ridisegno dei servizi.
Workshop #ADUMBRIA2018 #4 | Perugia – Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica Villa Umbra | lunedì 26 novembre 2018
http://www.regione.umbria.it/agenda-digitale/adumbria2018
I servizi finanziari dei Comuni fra dematerializzazione e logica dell'adempim...Agenda digitale Umbria
Gianpiero Zaffi Borgetti, IFEL Fondazione ANCI
Accesso Unico ai servizi delle P.A. dell'Umbria.
Integrazione tra le istituzioni per il ridisegno dei servizi.
Workshop #ADUMBRIA2018 #4 | Perugia – Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica Villa Umbra | lunedì 26 novembre 2018
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Guido Pera - Agid
Accesso Unico ai servizi delle P.A. dell'Umbria.
Integrazione tra le istituzioni per il ridisegno dei servizi.
Workshop #ADUMBRIA2018 #4 | Perugia – Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica Villa Umbra | lunedì 26 novembre 2018
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Francesca Ferrara - Formez PA
Accesso Unico ai servizi delle P.A. dell'Umbria.
Integrazione tra le istituzioni per il ridisegno dei servizi.
Workshop #ADUMBRIA2018 #4 | Perugia – Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica Villa Umbra | lunedì 26 novembre 2018
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Francesco Palenga - Responsabile Area EELL Umbria Digitale Scarl
Accesso Unico ai servizi delle P.A. dell'Umbria.
Integrazione tra le istituzioni per il ridisegno dei servizi.
Workshop #ADUMBRIA2018 #4 | Perugia – Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica Villa Umbra | lunedì 26 novembre 2018
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Aurora Lonigro - Regione Umbria
Accesso Unico ai servizi delle P.A. dell'Umbria.
Integrazione tra le istituzioni per il ridisegno dei servizi.
Workshop #ADUMBRIA2018 #4 | Perugia – Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica Villa Umbra | lunedì 26 novembre 2018
http://www.regione.umbria.it/agenda-digitale/adumbria2018
La digitalizzazione dei piani regolatori. Il punto di vista dei comuni - Comu...Agenda digitale Umbria
Alessandra Trionfetti - Comune di Narni
Accesso Unico ai servizi delle P.A. dell'Umbria.
Integrazione tra le istituzioni per il ridisegno dei servizi.
Workshop #ADUMBRIA2018 #4 | Perugia – Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica Villa Umbra | lunedì 26 novembre 2018
http://www.regione.umbria.it/agenda-digitale/adumbria2018
Orietta Niciarelli - Regione Umbria
Accesso Unico ai servizi delle P.A. dell'Umbria.
Integrazione tra le istituzioni per il ridisegno dei servizi.
Workshop #ADUMBRIA2018 #4 | Perugia – Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica Villa Umbra | lunedì 26 novembre 2018
http://www.regione.umbria.it/agenda-digitale/adumbria2018
Linee guida per la costruzione di una infrastruttura geografica di servizio p...Agenda digitale Umbria
Alessandro Bruni Istituto Nazionale di Urbanistica, Sezione Umbria
Accesso Unico ai servizi delle P.A. dell'Umbria.
Integrazione tra le istituzioni per il ridisegno dei servizi.
Workshop #ADUMBRIA2018 #4 | Perugia – Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica Villa Umbra | lunedì 26 novembre 2018
http://www.regione.umbria.it/agenda-digitale/adumbria2018
Lucia Pannuti - Regione Umbria
Accesso Unico ai servizi delle P.A. dell'Umbria.
Integrazione tra le istituzioni per il ridisegno dei servizi.
Workshop #ADUMBRIA2018 #4 | Perugia – Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica Villa Umbra | lunedì 26 novembre 2018
http://www.regione.umbria.it/agenda-digitale/adumbria2018
Giovanni Gentili - Regione Umbria
Accesso Unico ai servizi delle P.A. dell'Umbria.
Integrazione tra le istituzioni per il ridisegno dei servizi.
Workshop #ADUMBRIA2018 #4 | Perugia – Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica Villa Umbra | lunedì 26 novembre 2018
http://www.regione.umbria.it/agenda-digitale/adumbria2018
Graziano Antonielli, Giuliano Antonielli - Regione Umbria
Prospettive dell’Agenda Digitale dell’Umbria - Roadmap
Stato dell'arte e iniziative 2019-2010 | Workshop #ADUMBRIA2018 #3
Chiesa di Sant'Agostino, Città della Pieve 16 novembre 2018.
http://www.regione.umbria.it/agenda-digitale/adumbria2018
Daniela Maria Intravaia – Agenzia per l’Italia Digitale
Prospettive dell’Agenda Digitale dell’Umbria - Roadmap
Stato dell'arte e iniziative 2019-2010 | Workshop #ADUMBRIA2018 #3
Chiesa di Sant'Agostino, Città della Pieve 16 novembre 2018.
http://www.regione.umbria.it/agenda-digitale/adumbria2018
Ing. Sergio Falchetti | Ordine Ingegneri PG
Prospettive dell’Agenda Digitale dell’Umbria - Roadmap
Stato dell'arte e iniziative 2019-2010 | Workshop #ADUMBRIA2018 #3
Chiesa di Sant'Agostino, Città della Pieve 16 novembre 2018.
http://www.regione.umbria.it/agenda-digitale/adumbria2018
La digital trasformation nel mondo dei servizi, turismo e commercioAgenda digitale Umbria
Roberto Palazzetti - Assintel - Confcommercio
Prospettive dell’Agenda Digitale dell’Umbria - Roadmap
Stato dell'arte e iniziative 2019-2010 | Workshop #ADUMBRIA2018 #3
Chiesa di Sant'Agostino, Città della Pieve 16 novembre 2018.
http://www.regione.umbria.it/agenda-digitale/adumbria2018
La digital trasformation nel mondo dei servizi, turismo e commercio
#AdUmbria2015 - workshop openness: il tema dell'open nell'Agenda digitale
1. Questo lavoro è pubblicato sotto licenza
Creative Commons “Attribuzione 3.0 Italia” (CC BY)
tranne le parti ove è indicata una fonte.
Per visualizzare una copia della licenza visitare il sito:
http://creative commons.org/licenses/by/3.0/it/
#AdUmbria
#openness
il tema dell’open nell’agenda digitale
Ing.Giovanni Gentili – Regione Umbria
@giovannigentili
Università di Perugia - Dip.Ingegneria
20/03/2015 v1.4
6. 6@giovannigentili #AdUmbria
5 milioni di “tweet” con hastag #JeSuisCharlie
#WorldCupFinal (finale del 2014) ha generato 32,1 milioni di tweet
#vote5sos (MTV Video Music Awards 2014 per “5 Seconds of Summer”)
78 milioni di social-voti in 1 mese (su twitter, instagram e vine)
fonte:
twitter, mtv,
mashable.com
7. 7@giovannigentili #AdUmbria
Quante persone sono sui social?
Social
media
Utenti
attivi
Utenti italiani
(% su utenti internet)
Facebook 1,3 miliardi 26 milioni (82%)
Youtube 1 miliardo
Google+ 540 milioni 17 milioni (54%)
WhatsApp 500 milioni 10 milioni (31%)
Twitter 300 milioni 5 milioni (16%)
Instagram 200 milioni 3 milioni (9%)
Linkedin 190 milioni 1,6 milioni (5%)
fonte: wikipedia, digital insights , we are social
8. • Italiani presenti nei social media: 26 milioni
(il 46% dell’utenza mobile li usa da smartphone)
• chi è presente, li usa in media per 2h al giorno
(30min in più della media europea)
• nel 2013 negli USA il tempo che gli adulti passano
su internet (5,4h) ha sorpassato quello dedicato
alla televisione (4,3h)
• ben 9 teenager su 10 usano social media,
solo il 60% ha il profilo impostato a “privato”,
in media ha 300 “amici” su facebook
8@giovannigentili #AdUmbria
Quanto tempo si passa sui social?
fonte: we are social, nielsen, pewinternet
10. “E se l’epoca dei mass media fosse solo un
incidente nella storia? (..)
la comunicazione broadcast
non è la norma nella storia – la norma è una
comunicazione interpersonale,
una relazione in cui si condivide,
qualcosa molto più simile ai social media.”
“(..) scrivere diari fino al 19 secolo
era considerata una cosa di natura sociale”
10
fonte: Mattew Ingram “Back to the future, Lee Humphreys Univ.Cornell
@giovannigentili #scuolasocial
14. 14@giovannigentili #AdUmbria
fonte: David Weinberger e Doc Searls, “new clues” (gennaio 2015)
traduzione italiana https://medium.com/@nuovetesi/nuove-tesi-4a1def360351 - 121 nuove tesi
da due degli autori del “cluetrain manifesto” (1999) contenente 95 tesi su come internet cambiava i mercati
15. “a. Internet siamo noi, connessi.
1. Internet non è fatta di cavi, di fibre ottiche,
di onde radio, e neanche di tubi.
(..) 6. La Rete è di noi, da noi, per noi. (..)
12. Non si è mai avuto uno strumento con uno scopo così
generico dall’invenzione del linguaggio. (..)
c. La Rete non è contenuti.
16. Ci sono incredibili contenuti su Internet.
Ma, perdiana, Internet non è fatta di contenuti.
17. La prima poesia di un adolescente, la felice rivelazione di
un segreto custodito a lungo, un bel disegno buttato giù da
una mano paralitica, il post di un blog sotto un regime che
odia il suono delle voci del suo popolo - nessuna di queste
persone aveva intenzione di scrivere un contenuto.”
15
fonte: David Weinberger e Doc Searls, “new clues” (gennaio 2015)
@giovannigentili #AdUmbria
16. “ 19. La Rete non è un medium più di
quanto non lo sia una conversazione.
20. Sulla Rete, il medium siamo noi.
Noi muoviamo i messaggi. Lo facciamo ogni volta che
pubblichiamo un post, ritwittiamo, mandiamo un link con
un’email, o lo postiamo su un social network. (..)
Diciamo alle persone perché passiamo quel messaggio.
Lo discutiamo. Vi aggiungiamo una battuta.
Tagliamo il pezzo che non ci piace.
Così quei messaggi diventano i nostri.
22. Tutte le volte che muoviamo un messaggio attraverso
la Rete, esso porta con sè un piccolo pezzo di noi. (..)”
16
fonte: David Weinberger e Doc Searls, “new clues” (gennaio 2015)
@giovannigentili #AdUmbria
17. 88. La privacy personale è bella
per chi la desidera. E tutti noi tracciamo
una linea di confine da qualche parte.
(..)
90. Il Web ha a malapena superato la sua adolescenza.
Ci troviamo all’inizio, non alla fine, della storia della privacy.
91. Potremo comprendere che cosa vuol dire privato
solo quando avremo capito cosa vuol dire sociale.
Abbiamo appena iniziato a reinventare il concetto.
(..)
121. Long may we have our Internet to love.”
17
fonte: David Weinberger e Doc Searls, “new clues” (gennaio 2015)
@giovannigentili #AdUmbria
18. • La relazione tra le persone é centrale per l’uomo.
• La vita é rete... ed oggi, in parte, é digitale.
Il digitale non è in alternativa o
in opposizione al resto della vita.
• I social media sono nuovi “ambienti” di vita in cui
le relazioni sono vere, non virtuali.
• Condivisione ("share") è proprio il termine chiave
dei social network, ma da sempre è chiave per fare
comunione/comunità.
• Cos’è un “amico”?
• Che “apertura” richiede l’epoca della rete?
18@giovannigentili #AdUmbria
Le reti sociali non sono “virtuali”
19. “ L’ambiente digitale
non è un mondo parallelo
o puramente virtuale,
ma è parte della realtà quotidiana
di molte persone, specialmente dei più giovani.
I network sociali sono il frutto dell’interazione umana,
ma essi, a loro volta, danno forme nuove
alle dinamiche della comunicazione
che crea rapporti: una comprensione attenta
di questo ambiente è dunque il prerequisito
per una significativa presenza
all’interno di esso (..)”
19
fonte: Benedetto XVI, messaggio per la 47a giornata delle comunicazioni sociali (2013)
@giovannigentili #AdUmbria
20. • Viviamo un passaggio epocale:
le mamme normalmente insegnano ai figli
ad attraversare la strada.
La mamma è nata, infatti, in un'epoca in cui
c'erano le automobili ed è stata la nonna ad
insegnargli come si attraversa.
• Le mamme scoprono oggi la rete insieme ai
figli. Ma a volte le mamme non sono in rete.
Quindi, a volte, oggi i figli imparano ad
attraversare la strada da soli.
20@giovannigentili #AdUmbria
Attraversare la strada…
21. “Sanno tutto di te. Ognuno ne sa un pezzettino,
e combinando tutti i pezzi non hai più segreti.
L'Esselunga sa che non stai affatto
seguendo quella dieta Dukan (..)
Facebook sa che non hai affatto tanto da lavorare
nelle ultime 48 ore hai postato cinque autoscatti
fatti a prolungati happy hour (..)
WhatsApp sa che scrivevi alle 3 e 20 di notte (..)
se sanno tutto di noi, non è perché ci spiano:
è perché non vediamo l'ora di raccontarglielo (..)
diciamo «Guardami!», e poi sbraitiamo
contro l'invadente usanza di guardarci.”
21
fonte: Guia Soncini “La lagna sulla privacy autoviolata” (IL del Sole 24 Ore, 24 maggio 2014)
@giovannigentili #AdUmbria
22. “Il Web come Far West?
Il web è spesso raccontato come un luogo
senza regole dove ogni utente può dire
o fare quello che vuole.
In realtà, le stesse regole di civile convivenza,
così come le norme che tutelano, ad esempio,
dalla diffamazione, dalla violazione della tua dignità,
valgono nella vita reale
come sui social network, in chat o blog.
Non esistono zone franche
dalle leggi e dal buon senso”
22
fonte: Garante Privacy “social privacy” (2014)
@giovannigentili #AdUmbria
23. “nel regime della tecnologia elettrica
il compito dell'uomo diventa
quello di imparare e di sapere;
tutte le forme di ricchezza derivano
dallo spostamento d'informazione (..)”
23
fonte: Marshall McLuhan “Gli strumenti del comunicare” (1964) – ArpaNet è del 1969
@giovannigentili #AdUmbria
24. • La Legge regionale n.11/2006 è stata la prima legge italiana sul
"pluralismo informatico": già prevedeva un centro di competenza
sull'open source e la regione per molti anni ha finanziato scuole ed enti
locali per progetti FLOSS (Free/libre open source software).
ra i frutti principali c'è il progetto LibreUmbria che ha avuto importanti
riconoscimenti nazionali ed internazionali.
• Con la l.r. n.9/2014, è stata estesa questa importante esperienza
dando vita ad un "Centro di competenza sull'Openness" (CCOS)
visto quale comunità/luogo per lo sviluppo dell'open source,
il riuso degli open data e la crescita dell'open gov
in tutta l'Amministrazione regionale allargata, nelle Scuole e
nell'Università, e con l'istituzione di un fondo che ogni anno finanzi
iniziative di scuole ed enti locali sui temi anzidetti, in collaborazione
con le associazioni e il partenariato economico-sociale dell’Umbria.
• La legge pone queste azioni come importante elemento per la crescita
delle competenze digitali sul territorio, oltre a prevedere che la regione
promuova anche l'e-leadership (competenze a livello manageriale).
24@giovannigentili #AdUmbria
Openness nella l.r. n.11/2006
25. • Open source
• Open data
• Open gov
• Open access
• Open innovation
• Open content
• Open…
The Open Definition (OKFN)
http://opendefinition.org/
25@giovannigentili #AdUmbria
Declinazioni del paradigma openness…
27. Grazie per l’attenzione!
Giovanni Gentili
se volete contattarmi su twitter…
@giovannigentili
per informazioni sulla
Agenda digitale dell’Umbria…
agendadigitale.regione.umbria.it
27@giovannigentili #AdUmbria