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Politica 2.0


               1
20 aprile 2011 – Il Presidente Obama avvia la sua
 campagna elettorale con un’assemblea pubblica (townhall)
 su Facebook, con 19 mesi di anticipo.

                                    Mark Zuckerberg “inventore” di
                                    Facebook e CEO




…e lo fa andando lui nel Quartier
Generale di Facebook a Palo
Alto, nella Silicon Valley (CA)


                                                                2
I   II   III


    Agenda

    •          Social Networking / Social Media

    •          Politica 2.0 ovvero la disintermediazione

    •          “Teoria e prassi” del Web 2.0



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    Agenda

    •          Social Networking / Social Media

    •          Politica 2.0 ovvero la disintermediazione

    •          “Teoria e prassi” del Web 2.0



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    Centocinquanta ovvero il numero di Dunbar                                                                                        1



    • È il numero di persone con cui un individuo è in grado di mantenere
    relazioni sociali stabili, ossia relazioni nelle quali un individuo conosce
    l'identità di ciascuna persona e come queste persone si relazionano con
    ognuna delle altre;

    • Il numero di Dunbar è un limite cognitivo teorico; l’approssimazione
    comunemente adoperata è 150.

    • I sostenitori di questa teoria asseriscono che un numero di persone
    superiore al numero di Dunbar necessita di regole e sistemi più
    restrittivi per mantenere il gruppo stabile e coeso;




    1
     Robin Dunbar è un antropologo britannico, nato a Liverpool nel 1947, Professore di Antropologia Evolutiva e Direttore dell’Istituto di
    Antropologia Cognitiva ed Evolutiva presso la University of Oxford

                                                                                                                                          5
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     Il Social Network
    In Internet le reti sociali (Social
    Media     o    Social    Network)
    rappresentano una delle forme
    più avanzate di comunicazione in
    rete, ed è anche un tentativo di
    superare la "regola dei 150".

    Grazie ad essi l’insieme delle
    relazioni umane, lavorative e
    sociali che ciascuno di noi
    alimenta ogni giorno, in modo
    voluto o casuale si può così
    sostanziare in una mappa
    tangibile e dinamica, in grado di
    arricchirsi continuamente      di
    nuove relazioni.

                                          6
I   II   III


    Dal network piramidale …..
Per superare la regola di
Dunbar senza l’ausilio del
social networking, si ha
bisogno di un network
piramidale dove la relazione
“vertice-base” deve essere
necessariamente
intermediata da livelli e
passaggi successivi.

Prima di Internet 2.0 i
partiti politici gestiscono
l’interazione sia esterna sia
interna            ricorrendo
necessariamente ad una
organizzazione di tipo
piramidale con ruoli e
compiti assegnati e chiari.
                                 7
I   II   III


     ….. al my Social Network

Il Social Networking consente
  di superare agevolmente la
  regola di Dunbar. In più:

• Si abilita il contatto diretto
  tra vertice e base.
• Vertice e base si influenzano
  in modo diretto e reciproco.
• Si crea un modo liquido e
  dinamico      di    stare   in
  relazione.




                                   8
I      II      III


      Ma cos’è il Social Media ?
E’ una piattaforma abilitante per:
pubblicazione: Wikipedia, Wikio, digg
(diggita nella versione italiana), wordpress,
blogger;
condivisione: Youtube, del.ico.us, slideshare,
flickr, lastfm, crowdstorm, feedback;
discussione:       Messenger, Skype, forum,
Gtalk;
social networks: facebook, linkedin, ning,
myspace, hi5, viadeo;
microblogging: Twitter, plazes, Pownce,
Plurk, Tweetpeek;
aggregatori di feed: Friendfeed, socialthing!,
socializr;
video streaming: justin.tv, ustreamtv, y!live,
livecastr, blogtv;
mondi virtuali: second life, habbo, imyu;
social games: Farmville, Restaurant city,
Travian;
Giochi MMO (Massive Multiplayer Online):
World of Warcraft, Age of Conan.

                                                                                       E questo è niente !
Fonte: http://willscullypower.files.wordpress.com/2009/01/social-media-landscape.jpg                         9
10
I   II   III

    Ad ogni modo, scegliete il più diffuso, create
    un vostro account personale e….

    ….invitate i vostri contatti a far parte del vostro
     network (in genere basta conoscerne l’email).

    Essi a loro volta faranno lo stesso, espandendo la
      cerchia dei nostri contatti con gli amici degli
      amici, idealmente fino a comprendere tutta la
      popolazione del mondo, come prospettato nella
      teoria dei sei gradi di separazione del sociologo
      Stanley Milgram.

                                                     11
I    II   III

    Teoria dei 6 gradi di separazione
    ovvero “sei strette di mano vi separano da chiunque”

    La teoria dei sei gradi di separazione è un'ipotesi secondo cui qualunque persona può essere
    collegata a qualunque altra persona attraverso una catena di conoscenze con non più di 5
    intermediari.

    Nel 1967 il sociologo Stanley Milgram avviò un test per verificare la "teoria del piccolo mondo".

    Selezionò casualmente un gruppo di americani del Midwest e chiese loro di mandare un pacchetto
    ad un estraneo che abitava nel Massachusetts. Ognuno di essi aveva varie informazioni del
    destinatario, ma non l'indirizzo preciso.

    Fu quindi chiesto a ciascuno dei partecipanti al test di mandare il proprio pacchetto a una
    persona da loro conosciuta che, a loro giudizio, avesse il maggior numero di possibilità di
    conoscere il destinatario finale.

    Quella persona avrebbe fatto lo stesso, e così via, fino a che il pacchetto non venisse
    personalmente consegnato al destinatario finale.

    I partecipanti si aspettavano che la catena includesse perlomeno un centinaio di intermediari, e
    invece ci vollero solo (in media) tra i cinque e i sette passaggi per far arrivare il pacchetto.

    Le scoperte di Milgram furono quindi pubblicate in Psychology Today e da qui nacque l'espressione
    sei gradi di separazione.

                                                                                                    12
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    Tipologie di comunità virtuali
    forum di discussione - è uno strumento di comunicazione asincrono, in cui le discussioni e le relative risposte
         da parte degli utenti (in alcuni casi previa registrazione) si sviluppano non in tempo reale. Un diffuso
         utilizzo dei forum avviene, ad esempio, per coagulare conoscenze ed aiutare gli utenti su argomenti
         tecnologici o informatici, oppure per raccogliere le opinioni su argomenti letterari, musicali, politici.
    newsgroup, gruppo di discussione - asincrono, analogo al precedente ma con molte funzionalità; operante
         anche in modalità disconnessa (off-line), tramite apposite applicazioni.
    guestbook (libro degli ospiti) - dal punto di vista fisico è simile all'apporre un biglietto su di una bacheca
    mailing list (lista di e-mail) - vi si accede in genere tramite un programma di posta elettronica o via web
         (tramite browser). È simile al ricevere comunicazioni postali periodiche con possibilità di contribuire e
         spedirle ad un gruppo di indirizzi.
    chat - sincrona, potenzialmente usabile in modo collettivo, nelle cosiddette stanze, o canali, via web o tramite
         specifici applicativi.
    messaggistica istantanea oinstant messenger-sincrona , analoga alla precedente ma operante principalmente
         in modalità individuale.
    wiki - un esempio di comunità virtuale sono gli utenti iscritti a Wikipedia.
    newsletter - asincrona e unidirezionale (one-to-many). È simile al ricevere comunicazioni postali periodiche.
    blog - asincrono, comunicazione principale uno a molti, ma non solo. Strumento che consente di crearsi uno
         spazio pubblico sul web in cui il proprietario (blogger) inserisce dei messaggi. Dal punto di vista fisico, un
         diario, ma con la possibilià di contributi da parte di chi legge.
    Feed RSS asincrono. RSS è acronimo di Really Simple Syndication (distribuzione veramente semplice). Questa
         tecnologia permette agli utenti di restare sempre aggiornati sui siti di interesse, in genere blog o siti di
         informazione, fornendo i titoli o le informazioni principali dei siti web di interesse all'interno di finestre
         dedicate



                                                                                                                    13
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    Social Networks - Diffusione nel mondo




                                             14
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    Quanto tempo si passa sui social network ?




    Fonte: Nielsen
                                                 15
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     Classifica Top 3 Siti di Social Networking



    Dietro Facebook (primo assoluto)
    si scorge la forte crescita di
    Twitter (in competizione con un
    MySpace in affanno) e la lenta
    ma costante crescita di LinkedIn.

    In giallo le New Entry registrate
    da dicembre 2010.                   Giugno 2011




                                                      16
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    Facebook in Italia




                         17
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    Età degli italiani su Facebook




    L’aumento del numero di utenti su Facebook sta comportando un aumento della
    percentuale degli utenti di età minore di 19 anni e di età maggiore di 35 anni

                                                                              18
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      La diffusione dei social network in Italia




    Fonte: 8° Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione   19
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    Numeri del social networking via Mobile
                                                         La crescita del social networking attraverso
                                                         dispositivi mobili è principalmente guidato da
                                                         Facebook, che ha raggiunto il 90% degli utenti
                                                         americani di social media e l'85% degli utenti
                                                         europei, ed è cresciuto più del 120% durante lo
                                                         scorso anno in entrambe le regioni.




    Il social networking via Mobile è tra le categorie
    in più rapida crescita negli Usa, secondo la
    nuova ricerca rilasciata da comScore. Secondo
    la "The 2010 Mobile Year in Review" si vede
    come il social networking abbia raggiunto i 57,9
    milioni gli utenti mobile negli Stati Uniti nel
    dicembre 2010.
                                                                                                   20
I    II    III


    …. e soprattutto per i giovani



             Notizie

           Tam-tam

            Risultati

          Foto e video

           Informare

           Commenti




    Fonte: Pew Internet and American Life Project   21
I   II   III


    Agenda

    •          Social Networking / Social Media

    •          Politica 2.0 ovvero la disintermediazione

    •          “Teoria e prassi” del Web 2.0



                                                      22
I     II    III


     Italia. Elezioni 2009
il 70% degli italiani si è informato                    Due riflessioni….
attraverso i telegiornali.
                                                        TV:
Il 30,6% attraverso i programmi di                      Chi controlla la                        televisione
approfondimento televisivi (Porta a                     controlla il Paese ?
Porta, Matrix, Ballarò, etc.).
                                                        Internet broadband:
Il 25,4% attraverso la carta stampata.                  Perché in Italia solo il 7,7%
                                                        delle connessioni supera la
                                                        velocità di 5 Mbps, mentre
Solo il 2,3% attraverso Internet.                       l’82% si colloca al di sopra dei
                                                        2 Mbps, di fatto rallentando lo
                                                        sviluppo dei new media ?

                                                        (In Romania, il 50% delle connessioni supera la velocità di 5
                                                        Mbps; seguono Paesi Bassi (49%), Lettonia (42%), Danimarca
    Fonte: Comunicato stampa del Censis 9 giugno 2009   e Belgio (35%) ). Fonte: Rapporto AKAMAI
                                                                                                                23
I     II     III


     ma nel 2011, Censis ci dice che…
La principale fonte d’informazione resta il telegiornale
(80%) ma:

Il 36,6% di italiani usa costantemente i siti di informazione.

Il 65% di italiani usa i motori di ricerca per trovare
informazioni.

Internet e Radio sono considerati più affidabili di TV e carta
stampata.

Più del 76% degli italiani considera ormai la rete un potente
strumento di libertà e democrazia.
    Fonte: Rapporto Censis 13 luglio 2011
                                                                 24
Strumenti di comunicazione politica

                         Tra gli strumenti di
                         comunicazione, Internet
                         è sicuramente quello che
                         consente di veicolare
                         contenuti specifici ad un
                         pubblico vasto, molto
                         meglio di ogni altro
                         strumento.




                                              25
I   II   III


    Barak Obama ovvero la Politica 2.0




                                         26
I    II   III

    Come trasformare una “debolezza”
    in un “punto di forza”
    L’inesperienza di Obama si è trasformata in un vantaggio. Il giovane
    leader afroamericano è diventato il primo presidente di colore della più
    grande potenza economica e politica del mondo, senza mai essere
    stato governatore di uno stato americano né capo di una grande
    istituzione governativa.
    Obama viene dal mondo del community service, i servizi sociali fondati
    sul volontariato, ha fatto una lunga esperienza presso una Ong di
    Chicago e nei suoi ghetti neri. Conosce le regole del cambiamento e
    della comunicazione dal basso.
    Ha saputo costruire una squadra eccezionale e scegliere bene i suoi
    collaboratori. La sua capacità di team building è paradigmatica, in
    campagna elettorale si è circondato di consulenti politici di calibro, ha
    usato spin doctor e political consultant ma soprattutto consulenti di
    comunicazione fuoriclasse come Chris Hughes, uno dei quattro
    fondatori di Facebook e Lawrence Lessig, professore e autore di
    bestselller sulla free culture e dell’ultimo Remix.

                                                                           27
I   II   III

    Peso dei media nelle elezioni
    presidenziali americane del 2008




                                       28
I    II    III

    Il peso di Internet sulle elezioni Presidenziali
    Americane del 2008
    • Il 35% degli elettori, quasi il triplo di quattro anni prima, ha dichiarato di aver
    guardato i video-politici.
    • Il 10% degli americani afferma di aver utilizzato i social networking come
    MySpace, Facebook per raccogliere informazioni o essere coinvolti in varie
    iniziative. Percentuale che risulta ancora maggiore se si considerano gli elettori
    più giovani.
    • La raccolta di contributi a sostegno dei candidati (chi ha dichiarato di aver
    versato del denaro al suo politico preferito è passato dal 2% del 2004 al 6%
    del 2008 ).
    • Il 39% circa degli elettori ha utilizzato il web per accedere a documenti e
    per ottenere informazioni politiche “non filtrate” da mediatori d’opinione. Dalla
    ricerca emerge anche che l’11% degli americani ha contribuito alla campagna
    elettorale diffondendo o pubblicando dei commenti politici che ha ritenuto
    interessanti e il 5% ha postato direttamente i propri commenti o la propria
    analisi.
    • Grazie ad internet Barak Obama è riuscito a spuntarla su Hillary Clinton nelle
    primarie. Infatti il 74% dei sostenitori del senatore nero hanno appoggiato la
    sua candidatura utilizzando internet, rispetto al 57% di coloro che
    parteggiavano per l’ex first lady.
    Fonte Pew Internet and American Life Project                                      29
I       II      III


    America 2010
    Dopo aver raggiunto la predominanza tra gli strumenti per l’adesione politica durante le elezioni
       presidenziali del 2008, i SOCIAL MEDIA sono divenuti una parte essenziale della politica
       americana per gli elettori delle elezioni di MIDTERM del 2010.

    •        Il 22% degli adulti “online” hanno usato TWITTER o i siti di SOCIAL NETWORKING (come FACEBOOK OR
             MYSPACE) nei mesi precedenti le elezioni di Novembre 2010 per seguire le campagne elettorali e le stesse
             elezioni.
    •        L’11% degli adulti “connessi” dichiarano di aver scoperto sul social network il candidato preferito dai loro amici
    •        Il 9% degli adulti “connessi” ha ricevuto informazioni sui candidati e sulle campagne dai social network o da
             Twitter

… ma facciamo un passo indietro, al 2009.
    •        L’8% degli adulti “connessi” ha postato un commento politico su Twitter or su un sito di social networking
    •        Il 7% degli adulti “connessi” ha fatto “amicizia” con un candidato o con un gruppo politico su un sito di social
             networking, o li ha seguiti su Twitter
    •        Il 7% degli adulti “connessi” ha avviato o si è unito a un gruppo di supporto grazie ad un sito di social networking
    •        L’1% degli adulti “connessi” ha usato Twitter per seguire i risultati delle elezioni in tempo reale
    •        A differenza del 2008, in cui i Democratici guidarono l’uso dei social network a scopo politico, gli elettori
             Repubblicani e i sostenitori del movimento “TEA PARTY” hanno battuto i democratici nell’uso dei social media
    •        Tra gli utenti dei social network, il 40% degli elettori Repubblicani e il 38% degli elettori Democratici utilizzarono
             questi siti per seguire attivamente le campagne politiche
    •        Il 22% dei sostenitori del “Tea Party”, percentuale significativamente più alta di altri sostenitori politici, si sono
             dichiarati contenti di fare “amicizia” con un candidato o con un gruppo di sostegno politico grazie al social
             networking.


    Fonte Pew Internet and American Life Project                                                                               30
I       II     III


    L’esempio del Tea Party Americano
                                                                            Taxed Enough Already
                                                                                già fin troppo tassati

    Febbraio 2009 nasce il movimento Tea Party, fondatore Dale Robertson.

    Si caratterizza per la sua battaglia contro le tasse e l’intervento pubblico nella vita economica e
        sociale del paese, in chiara reazione alle politiche di Obama. La sua carica populista ha travolto
        innanzitutto il Partito Repubblicano.

    Il successo del fenomeno aggregativo del Tea Party si fonda principalmente sull’abile utilizzo delle
         tecniche grassroot (in Italia società civile) combinate con le potenzialità dei social media. Un mix
         che ha permesso al movimento di dare un’adeguata risposta a tre esigenze fondamentali:

    •        Creare e sostenere un’area di dibattito alternativa, libera dal controllo delle forze politiche
             tradizionali e indipendente rispetto alle logiche di funzionamento dei media mainstream ;

    •        Fruire di uno spazio pubblico virtuale per offrire una nuova possibilità di aggregazione e
             identificazione ad una vasta platea di elettorato che non si sente rappresentata
             dall’establishment politico tradizionale;

    •        Portare avanti una campagna di fund raising che rendesse possibile finanziare iniziative e
             sostenere canali di comunicazione e informazione alternativi svincolati dal pressante dominio dei
             due grandi partiti tradizionali statunitensi.


                                                                                                            31
I    II   III


    Prima parliamo di Grassroots
    Grassroots e' un concetto molto semplice. Tanto semplice
      quanto affascinante. Il termine significa originariamente
      "radici dell'erba" ovvero, in termini rurali, “base, livello
      popolare”, quindi il significato più "sociologico” intende il
      movimento popolare, di base. Movimento di gente che
      spontaneamente si dedica ad una tematica.

    Il termine italiano assimilabile è “Società Civile”.




                                                                 32
I   II   III


    Un concetto attuale: la Grassroots democracy

    La Grassroots democracy è la tendenza ad andare
      verso processi politici grazie ai quali gli aspetti di
      decision-making e di attuazione sono portati a
      livello delle organizzazioni territoriali: è il
      principio della sussidiarità.
    Per citare un esempio teorico, una nazione fondata
      su un modello di grassroots democracy
      traslerebbe il potere delle decisioni nelle mani
      delle istituzioni territoriali invece che in quelle
      delle istituzioni centrali.

                                                          33
I    II   III


    TEA Party - Partito di Internet
    Il TEA Party è spesso descritto come il “partito di Internet” o
       un partito che “vive su Internet”.

    Ma, anche se può sembrare strano, è impossibile individuare un sito
      Internet ufficiale del Tea Party. Tuttavia, ciò non stupisce, se
      ricordiamo che abbiamo descritto il Tea Party come una creatura
      priva di una struttura e di un’organizzazione formalizzate. In questo
      senso, la natura sociale del movimento è riflessa nella sua presenza
      online, identificata da una vasta galassia di siti – amatoriali o di
      livello professionale – che fanno più o meno direttamente
      riferimento al movimento dal punto di vista ideologico e valoriale e
      che, nel corso del tempo, hanno progressivamente iniziato ad
      aggregarsi secondo una logica di network.




                                                                         34
I   II   III


    Caratterizzazione
    Sin dall‘esordio del movimento, la presenza online del
      Tea Party è stata caratterizzata da due elementi
      fondamentali:
    • un ampio ricorso alle possibilità del web2.0: interattività
      spinta, personalizzazione dei contenuti spesso settati sulla
      tipologia UGC (Users Generated Content ), elevato ricorso alla
      multimedialità, stretta integrazione con le più diffuse
      tecnologie dedicate al social networking (Facebook, Youtube,
      ecc.);
    • l’adozione di tecniche – prima amatoriali, poi semi-
      professionali – di buzz marketing per la diffusione virale dei
      contenuti e la promozione degli spazi web (anche tramite
      strumenti a pagamento come Google Ads, Google AdWord,
      ecc.).


                                                                  35
I     II   III


    Marketing Virale, cos’è ?
    Il marketing virale è un tipo di marketing
    non convenzionale che sfrutta la capacità
    comunicativa di pochi soggetti interessati
    per trasmettere il messaggio ad un numero
    elevato di utenti finali. La modalità di
    diffusione del messaggio segue un profilo
    tipico che presenta un andamento
    esponenziale.
    È un'evoluzione del passaparola, ma se ne
    distingue per il fatto di avere un'intenzione
    volontaria da parte dei promotori della
    campagna. Il principio del viral marketing si
    basa sull'originalità di un'idea: qualcosa
    che, a causa della sua natura o del suo
    contenuto, riesce a espandersi molto
    velocemente in una data popolazione.
    Come un virus, l'idea che può rivelarsi
    interessante per un utente, viene passata
    da questo ad altri contatti, da questi ad altri
    e così via. In questo modo si espande
    rapidamente, tramite il principio del
    "passaparola", la conoscenza dell'idea.
    In genere, il termine è riferito agli utenti
    della rete che, più o meno volontariamente,
    suggeriscono o raccomandano l'utilizzo di
    un determinato servizio (per esempio, per
    la scelta di un indirizzo e-mail).
                                                      36
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    Alcuni elementi peculiari
    • l’evidenza conferita al sistema delle donazioni e contribuzioni
      al movimento, ospitato in un’area di facile accesso;
    • la centralità dei link ai siti web dei movimenti locali afferenti al
      Tea Party, che occupano la quasi totalità del sito, in un‘ottica
      glocal;
    • la strettissima integrazione con i più diffusi social network
      commerciali (Twitter, Facebook, Youtube, ecc.) che consente
      di:
       – moltiplicare l’ampiezza della diffusione dei messaggi in
          Rete alimentando un viral network capillare e diffuso;
       – enfatizzare appuntamenti ed eventi, nobilitando l’attività
          della realtà locale e l’impegno partecipativo dei singoli;
       – definire un’agenda e una tematizzazione costruita dal
          basso, molto efficace e pervasiva.

                                                                        37
I   II   III


    Impatto sulle elezioni di midterm 2010

In 2010 i candidati sponsorizzati dal Tea Party-
prevalsero      sui     candidati    istituzionali
Repubblicani in molte delle primarie, quali
quelle dell’Alaska, del Colorado, del Delaware,
della Florida, del Nevada, dello stato di New
York, del South Carolina e Utah, dando nuovo
impulso alla causa dei conservatori nelle
elezioni di MidTerm.
Il New York Times ha identificato ben 138
candidati Repubblicani per il Congresso che
hanno ricevuto un significativo supporto dal
movimento “Tea Party”. 129 sono stati
candidati per la Camera e 9 per il Senato. I
sondaggi di metà Ottobre del Wall Street
Journal e di NBC News mostravano come il
35% degli elettori favorevoli a questi candidati     Sarah Palin
erano anche supporter del movimento Tea-
party.



                                                                   38
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    E i progressisti USA ? Coffee
    Il Coffee Party Americano nasce su Facebook il 26 Gennaio 2010 per volontà
        degli attivisti Annabel Park e Eric Byler. Crescendo il loro senso di
        frustrazione verso l’inciviltà e l’ostruzionismo politico rappresentato dal
        movimento TEA Party, Annabel Park pubblicò un appello sulla propria pagina
        di Facebook. I numerosi ed immediati consensi ricevuti dai propri amici la
        spinsero a dare l’avvio alla campagna di adesione al “Coffee Party
        Movement".
    Il gruppo crebbe rapidamente sopra i 155.000 contatti Facebook in appena 6
        settimane. Newsweek annotò che il numero di utenti Facebook che aderirono
        al movimento raggiunse in Aprile le 200.000 unità e ogni nuova adesione
        ricevette circa un milione di letture.
    Nel mettere a confronto il Coffee Party e il Tea Party, Annabel Park annota:
    “La differenza chiave consiste nella nostra enfasi per i processi democratici, per
        il rispetto e la civiltà, nella partecipazione politica, verso chiunque altro e
        verso i politici eletti. Per colpa del clima politico corrente, troppi americani
        hanno paura di partecipare, trovando alienante un contesto dominato da
        militanti estremisti, nelle opinioni e nei fatti. E’ difficile parlare in contesti
        dove si urla. Così, in definitiva, anche se potremmo desiderare le stesse cose,
        il nostro percorso vuole essere molto differente.”

                                                                                      39
I    II      III


    Importanza del SN nei “cambiamenti epocali”

    “Ci sono più iscritti a Facebook tra medioriente e Nord Africa che copie di
    giornali diffuse nella regione. Lo rivela il rapporto sui «Dati democrafici in
    medioriente e Africa», secondo cui Facebook conta oltre 15 milioni di utenti
    nella regione, mentre la circolazione dei giornali arabi, inglesi e francesi si
    arena           sotto      i       14        milioni      di       copie.
    «Facebook e altre piattaforme di social network stanno ora definendo come le
    persone scoprono e condividono informazioni, si formano un'opinione e
          ARTICOLO DEL 24 Maggio 2010
    interagiscono. Facebook non scrive le notizie, ma i nuovi dati dimostrano che è
    il rivale della stampa», ha detto Carrington Malin, amministratore delegato della
    «Spot On Public Relations», che ha condotto lo studio.
    «La crescita degli utenti in lingua araba è molto elevata: circa 3,5 milioni di
    utenti in lingua araba hanno iniziato a utilizzare Facebook negli ultimi anni, da
    quando è stato introdotto il supporto per l'arabo e ci aspettiamo che milioni di
    altri utenti di lingua araba aderiscano alla piattaforma», ha aggiunto.
    È da cinque Paesi nella regione che proviene circa il 70% degli iscritti a
    Facebook: si tratta di Egitto, Marocco, Tunisia, Arabia Saudita ed Emirati arabi
    uniti. “


    Fonte http://www.italianainmarocco.com/t1015-medio-oriente-e-nord-africa-facebook-supera-i-giornali
                                                                                                          40
I   II   III


    fine 2010 – inizio 2011




         TUNISIA                       EGITTO                            LIBIA



    I Social Media (in particolare Facebook, YouTube e Twitter) hanno giocato e
    stanno giocando un ruolo importante nella comunicazione (interna/esterna)
    e nell’organizzazione delle rivolte per la democrazia nei paesi del nord africa


                                                                                      41
I   II   III


    Infine, non è politica ma…..




               Nozze reali su facebook e youtube
                                                   42
I   II   III


    Agenda

    •          Social Networking / Social Media

    •          Politica 2.0 ovvero la disintermediazione

    •          “Teoria e prassi” del Web 2.0
               •   WEB
               •   BLOG
               •   Social Networking
               •   YouTube


                                                      43
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    Il WEB




               44
I    II     III


    Il WEB – Scelta del tipo di sito
    • Sito vetrina: se lo scopo è essere presenti in rete, ma ridurre al
          minimo indispensabile l'interazione con il lettore/elettore, si ha
          bisogno di un Sito caratterizzato da una struttura assai semplice.
          Questa tipologia di web site nasce per veicolare prevalentemente
          informazioni istituzionali ed è l’equivalente “virtuale” del biglietto da
          visita.

    • Sito portale: se si ha necessità di fare della propria presenza
          online un punto di riferimento informativo per l'utente è opportuno
          optare per la creazione di un portale. Si tratta di un modello di Sito
          molto affermato e diffuso che, rispetto al Sito vetrina, consente di
          gestire obiettivi di comunicazione più complessi, organizzando ed
          offrendo un maggior numero di contenuti e servizi.




                                                                                 45
Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
I   II   III


    Il Web - Scopi

    • Fare informazione;

    • Rafforzare il “brand” del singolo politico o del partito;

    • Supportare la raccolta di fondi;

    • Raccogliere dati sull’elettorato;

    • Dialogare con gli elettori.


                                                                  46
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    L’importanza del web writing
    • Cura della home page, cioè la porta di ingresso al Sito, ed
         eventualmente un secondo livello, cioè generalmente la pagina che
         appare al primo click dalla home page;
    •    Occhio al look & feel, ossia la gradevolezza grafica dei contenuti e
         del sistema di navigazione;
    •    Valutazione dell’ingombro e della posizione dei contenuti all’interno
         della home page, della loro chiarezza e della coerenza con ciò che si
         sta cercando;
    •    Rintracciabilità dei servizi proposti, laddove per servizi si intendono
         quegli strumenti che consentono un’interazione con il partito, con il
         singolo politico o con gli altri elettori;
    •    Cura dell’usabilità, ossia “dell'efficacia, dell'efficienza e della
         soddisfazione” con le quali gli utenti del Sito fruiscono contenuti e
         servizi.



                                                                              47
Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
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    Il Blog




               48
I   II    III


    Il BLOG
    Contrazione di “web-log”, ovvero “traccia nella rete”, il Blog
    è uno strumento per la pubblicazione di contenuti online il
    cui successo si deve innanzitutto ad una disarmante
    semplicità d'uso.

    Letteralmente, chiunque sappia accendere un computer e
    disponga di una connessione ad Internet può diventare
    produttore di contenuti e rivolgersi ad un pubblico
    virtualmente immenso.




                                                                49
Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
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    Il Blog – dal diario personale al diario politico

    I vantaggi più evidenti sono:

    • Comunicazione informale e dialogo aperto (casa on-line);
    • Centro gravitazionale attorno a cui far ruotare / coordinare tutti i
          presidi che si hanno in rete;
    •     Conversazione diretta, alla luce del sole, con il proprio pubblico;
    •     Disintermediazione delle tradizionali canali di comunicazione politica;
    •     Diffusione del proprio messaggio in modo veloce, diretto e
          maggiormente autentico;
    •     Possibilità di definire l’agenda della discussione politica nella rete;
    •     Ascolto degli elettori e proposizione di temi e argomenti;
    •     Risposta tempestiva e puntuale a critiche, attacchi e polemiche;



                                                                               50
Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
I    II   III


    Il Blog – Nemici e Rischi

    Disintermediare la comunicazione significa esporsi in prima persona, ritrovarsi
    soli di fronte alla comunità online che, come è ovvio, non è fatta di soli
    sostenitori, ma anche di avversari.

    Peggio ancora, di alcuni soggetti tanto irragionevoli quanto aggressivi il cui
    unico interesse è attaccare. A queste figure il popolo della Rete ha dato un
    nome: “troll”, proprio come le creature devastatrici, sgraziate e prive
    d’intelligenza che popolano la letteratura fantasy.

    Ignorarli è la migliore strategia di difesa. Si stancheranno e si sposteranno
    altrove, non prima di aver fatto comprendere a tutti gli altri utenti la
    pretestuosità del loro comportamento.

    Infine, in caso di crisi, non è più possibile nascondersi dietro comunicati e
    veline o “scaricare” su altri le proprie responsabilità.



                                                                                51
Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
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    Il Blog, tutto semplice ?
    Se tutti sono in grado di aprire un Blog grazie alle
      piattaforme (spesso gratuite) disponibili in Rete, è
      altrettanto vero che fare del Blog uno strumento di
      comunicazione professionale è tutt’altro che scontato.

    Cosa scrivere, perché e per chi, cioè un Piano Editoriale

    E’      obbligatorio “stare sulla notizia” e pubblicare
          rapidamente un commento, una risposta o una smentita


                                                                52
Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
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    Il Blog - lo stile
    Stile di scrittura “informale” è senza dubbio la parola d’ordine
       della comunicazione via Blog.

    Chiarezza, semplicità e brevità sono spesso viste come sinonimo
      di autenticità;

    Scrollarsi di dosso il “politichese” in favore di una maggiore
       brevità e chiarezza dei testi;

    Evitare le frasi fatte e puntare sulle idee.


                                                                  53
Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
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    Il Blog – ritmo di pubblicazione
    Se si ha in mente di scrivere un post al mese, allora meglio
      lasciar perdere subito.

    Almeno uno/due post a settimana, meglio se tre.

    I giorni migliori sono quelli centrali della settimana in
      quanto il numero di lettori è maggiore.




                                                              54
Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
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    Il Blog – Alcuni siti per Blogger
               WordPress.com

                  Blogger

                LiveJournal

                  Splinder

                  Virgilio

                  Tiscali

                                        55
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    Social Media




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    Social Media
                                              vs

    • Facebook soddisfa il desiderio di relazione tra le persone ed
      offre una molteplicità di strumenti più orientati allo svago ed
      all’interazione che alla produttività;

    • Twitter soddisfa il desiderio di condivisione istantanea di
      pensieri ed informazioni ed offre una sola via d’accesso: 140
      caratteri per organizzare le idee e diffonderle senza possibilità
      diversive.




                                                                      57
Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
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    OTTO PASSI VERSO IL SOCIAL NETWORKING (1)

    I passi che Guy Kawasaki1 suggerisce di seguire:

    • Comprendi il tuo obiettivo e scopri cosa tu puoi fare per gli altri. Se
             comprendi questo, troverai il tuo ruolo all’interno della Community.
    •        Esci fuori. Il Networking è uno sport analogico, di contatto. Non puoi farlo
             solo via telefono o computer. L’attività online va sempre affiancata a quella
             offline, che deve prevedere la partecipazione personale ad eventi e dibattiti.
    •        Fai delle buone domande e poi chiudi la bocca. Un buon conversatore
             non è chi parla tanto, ma chi fa parlare tanto gli altri. I buoni networker
             sono bravi ad ascoltare ed a fare domande per conoscere i soggetti con i
             quali si relazionano.
    •        Svela le tue passioni. Parlare solo di politica può risultare poco attrattivo
             per i vostri stakeholder. I bravi networker svelano le loro passioni dopo che
             ti hanno conosciuto. Ma i grandi networker esercitano ed affermano la
             propria leadership anche mostrando le loro passioni.


    1
     Ex dipendente dell’Apple Computer, Guy Kawasaki è oggi manager, imprenditore e saggista statunitense. Ha coniato il concetto di evangelista nel
    mondo dell'elettronica di consumo. Attualmente è CEO di garage.com, una società che finanzia iniziative a tecnologia avanzata nella Silicon Valley,
    California                                                                                                                                            58
I    II     III


    OTTO PASSI VERSO IL SOCIAL NETWORKING (2)

    • Leggi voracemente. È importante leggere avidamente e non solo le
          riviste più note, perché avrai bisogno di un’ampia base di conoscenza cui
          accedere durante le tue conversazioni. Anche se ti trovi di fronte ad
          argomenti che non ti appassionano, puoi comunque essere ben
          documentato e capace di discuterne.
    •     Follow up. Quando hai qualche contatto offline con l’elettorato, entro 24
          ore dall’evento coinvolgi i partecipanti esprimendo la gioia di averli
          incontrati o chiedendo loro un feedback sull’evento. Questo farà sentire il
          singolo elettore speciale e partecipe.
    •     Fai in modo che sia semplice contattarti. Lascia i tuoi recapiti ben in
          evidenza e rispondi ai messaggi che ti vengono inviati con sollecitudine. Se
          vuoi essere uno della community, devi farti trovare.
    •     Dai valore alla reciprocità. Un link, una segnalazione, un commento. Il
          do ut des vale sempre ed è una regola riconosciuta ed accettata. Rispondi,
          partecipa, sostieni quando puoi i membri del tuo network. Nell’economia del
          dono, ciò che dai ti viene restituito.



                                                                                    59
I   II    III


    Social Media – tecniche di Cross Channel


    • I Social Network Site, in questo senso,
         sono anche canali attraverso i quali
         portare utenza al proprio Blog o al
         proprio Sito, fornendo così – in un’ottica
         cross channel – un’anima viva ed attiva a
         tali ambiti.



                                                 60
I   II    III


    Rischi del social networking
    Nel momento in cui il politico in quanto personaggio
    pubblico usa un Social Network Site con l’obiettivo di aprire
    questo spazio relazionale non soltanto ai propri amici
    intimi, ma a tutti i suoi potenziali interlocutori, lo trasforma
    a tutti gli effetti in uno spazio di comunicazione
    professionale.

    L’uso eccessivamente personale dei social media può
    “scoprire” troppo l’utente e renderlo vulnerabile. Non
    bisogna mai farsi prendere la mano e ricordarsi sempre che
    i propri contatti nei Social Network sono “amici” di nome,
    ma non necessariamente di fatto.


                                                                  61
Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
I   II   III


    Digital Reputation – Cos’è
    I social media stanno rapidamente cambiando il concetto
    stesso di reputazione, così come eravamo soliti intenderlo.
    Oggi, infatti, è più corretto distinguere tra “reputazione” e
    “reputazione online” di un soggetto, dove quest’ultima è
    data dalla somma tra contenuti e contributi da lui immessi
    in Rete e le esperienze vissute da tutti coloro che vi
    entrano in contatto più o meno direttamente.

    Un’equazione assai complessa e dal risultato a volte
    imprevedibile, che esprime un valore divenuto ormai
    fondamentale nella valutazione di persone così come di
    aziende, di enti o di istituzioni.


                                                               62
I      II    III


     Digital Reputation – Come si misura

      Analisi di Ambito           Analisi del Buzz       Analisi del Sentiment       Analisi di Reputation


    Studio                     Studio quantitativo       Studio qualitativo del      Individuazione e analisi
    quali/quantitativo         delle citazioni           vissuto di un gruppo o di   di contenuti digitali che
    dell’ambito di             pubblicate dagli utenti   un singolo.                 per visibilità e
    riferimento, p.es. la      su media digitali,                                    ricercabilità possano
    politica,                  comprendenti ambiti,                                  rappresentare rischi o
    l’amministrazione, il      temi e protagonisti.                                  opportunità nel
    movimento.                                                                       processo decisionale
                                                                                     degli elettori.
    Obiettivo                  Obiettivo                 Obiettivo
    individuazione delle       individuazione            l’individuazione            Obiettivo
    tendenze.                  dell’interesse.           dell’indice di              l’individuazione del
                                                         gradimento per cosa         mio indice di
                                                         rappresento.                reputazione.

    Esempio: “Cosa             Esempio: “Quali sono i    Esempio: “Cosa dicono
    pensano in generale        temi più discussi nel     di me , dei miei            Esempio: “Cosa trova
    della politica locale ?”   territorio ?”             competitor ?”               un utente che cerca
                                                                                     informazioni su di me,
                                                                                     sul mio gruppo ?” 63
I       II     III


    Consigli pratici per la gestione dei contenuti

    Consigli che valgono sia per chi pubblica su siti WEB che su blog o social network site:

    • Usare periodi corti ed andare frequentemente a capo;
    • In caso di articoli di media lunghezza, è opportuno declinare il contenuto in più
             paragrafi;
    •        Evidenziare le parole chiave con il grassetto aiuta ad intuire rapidamente il contenuto
             della pagina. Per dare enfasi sono invece sconsigliati il corsivo ed il sottolineato, che
             per convenzione indica un link;
    •        Come già per la carta stampata, è sconsigliato organizzare il testo in colonne troppo
             larghe, in quanto gli occhi faticano a seguire righe troppo lunghe;
    •        Quando possibile, utilizzare gli elenchi puntati favorisce la comprensione e riduce l’uso
             di aggettivi ed avverbi;
    •        Se necessario, adottare colori che assicurino un buon contrasto e rendano la lettura a
             video più comoda;
    •        Scegliere sempre un carattere tipografico standard: ghirigori e font speciali affaticano
             la lettura e possono non essere compatibili con tutti i browser e tutti i sistemi
             operativi.




                                                                                                   64
Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
I       II    III


    Organizzare il contenuto
    È importante declinare la struttura del propri contenuti seguendo diligentemente
        l’arcinota regola anglosassone delle “cinque W”, e quindi rispondere alle seguenti
        domande:

    •        Who? - Chi: è il soggetto della notizia;
    •        What? – Cosa: è l’oggetto della notizia;
    •        Where? – Dove: è il luogo teatro dei fatti;
    •        When? - Quando: è il momento in cui si svolge il fatto;
    •        Why? – Perché: è il motivo per cui è avvenuto il fatto.

    Quando si scrive è anche importante citare la fonte della notizia che si sta riportando, per
        conferire valore ed attendibilità al contenuto.

    Utile è anche linkare l’articolo per farlo entrare a far parte di una complessa trama di
          contenuti distribuiti in Rete, moltiplicando il valore del singolo prodotto del nostro
          ingegno




                                                                                             65
Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
I   II    III


                  Pro e Contro




                                                   66
Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
I   II   III




               67
I    II    III


    Come comunicare su YouTube ?
    • Essere professionali ( video di qualità)

    • Non divagare – brevi e piacevoli ( al massimo 10 minuti di video)

    • Essere concreti

    • Fare attenzione ai primi 10 secondi, in cui si “cattura” lo spettatore!

    • Essere se stessi (sui SN non serve cercare di vendere: gli utenti
          sanno già che il brand è li per quello! Vogliono conoscerlo meglio…)




                                                                             68
I   II    III


    …. e soprattutto cosa comunicare
    •    Presentazioni – Per esempio un programma politico per punti
    •    “Come fare per” – Per es. come aderire ad una campagna
    •    Help Me - Un problema comune che può essere spiegato in video
    •    Marketing Politico – Il classico spot da TV, meglio se reinventata
         ( oltre i 30 secondi )
    •    Eventi - Se ne organizzano molti, perché non renderli visibili a tutti?
    •    Intervista con gli esperti - Ognuno può essere un esperto nel
         proprio campo
    •    Video Blog – p.es. un proprio intervento localizzato “sul posto”
    •    Testimonial – un personaggio noto che vi appoggia
    •    Video autoprodotti – un messaggio video è più efficace che mille
         parole
    •    Etc….

                                                                              69
ma in conclusione ….


web, blog, facebook, twitter, youtube….


        cosa è meglio usare ?



                                     70
La risposta è nel Media Mix ….




…. ovvero usare la migliore combinazione possibile
dei più significativi canali di comunicazione per
l’ambito interessato.
                                                71
GRAZIE PER L’ATTENZIONE



Mail: marco@pullionumerio.it
Blog: http://extstrtgy.blogspot.com

                                      72
ANNEX




        73
I   II   III


    Definizione novecentesca di partito politico

    Una definizione “autorevole” del concetto di partito:

    “Per partiti si debbono intendere le associazioni costituite al
      fine di attribuire ai propri capi una posizione di potenza
      all’interno di un gruppo sociale e ai propri militanti attivi
      possibilità per il perseguimento di fini oggettivi e/o per il
      perseguimento di vantaggi personali”

    …… chi vi ricorda ?



                                                                 74
I   II   III


    PDL ?
    E invece è Max Weber, un economista, sociologo,
      filosofo e storico tedesco, e siamo nel 1922.

    Sartori [1976] “un partito è qualsiasi gruppo
      politico identificato da un’etichetta ufficiale
      che si presenta alle elezioni, ed è capace di
      collocare attraverso le elezioni (libere o
      meno) candidati alle cariche pubbliche.

    Quanto ci sembra lontano da oggi ?


                                                   75
I   II   III


    Mobile Boom




                  76
I   II   III


    Uomini e donne
    Il 62% degli uomini e il 65% delle donne che usano Internet in
    Italia, sono anche iscritti a Facebook




                                                                77
I   II   III


    Definizione di Socialsfera
    La sfera pubblica è il luogo ideale in cui, grazie all’azione
      dei media, si confrontano idee e posizioni, si definiscono
      punti di vista, si concordano decisioni, si forma, in
      definitiva, quella che chiamiamo pubblica opinione. Fino
      ad oggi, la sfera pubblica ha coinciso con il luogo ideale
      del dibattito pubblico strutturato dai mass media (radio,
      tv, giornali). Ma occorre fare ora i conti con nuovi mezzi
      di comunicazione, legati ad Internet, ma che presentano
      particolari requisiti di interattività e apertura alla
      partecipazione. Parliamo dei social media, (blog, social
      network), che stanno dando progressivamente vita a
      quella che possiamo definire sfera pubblica socialmediale
      o, per comodità, socialsfera.


                                                               78
I    II    III


    L’esempio di “Fare Futuro”
    L’accesso ai mass media è precluso o limitato? Puntiamo sui social media!
    Il blog rimane lo strumento di comunicazione socialmediale più efficace per organizzare il dibattito e
         la partecipazione.
    E’ bene creare diversi spazi di presenza sul web, che si richiamano in un circuito di referenzialità
         amplificativa (Generazione Italia, Fare Futuro webmagazine, ecc.) per creare l’idea di un’area di
         dibattito di secondo livello, inclusiva del primo livello in cui avviene la partecipazione diretta degli
         utenti tramite commenti.
    Il social networking è utile per attivare passaparola e azioni di buzz, ma deve convogliare sempre
         l’attenzione verso lo spazio discorsivo dei blog.
    I contenuti veicolati sul web devono conquistare uno spazio fisso sui mass media tradizionali,
         preferibilmente a controllo diretto (Il Secolo d’Italia). Solo in questo modo si può concorrere a
         definire efficacemente agende e issue di rilevanza politica. L’accesso alla socialsfera, infatti, è
         inevitabilemnte precluso a molti soggetti per divide tecnologico, economico e culturale. Il grosso
         dell’opinione pubblica, ancora oggi, si informa e decide sulla base di quanto veicolato dai mass
         media
    La socialsfera va intesa oggi soprattutto come fabbrica di “contenuti d’opinione” a fruzione diretta
         (socialnauti) o indiretta (contenuti ripresi dai mass media)
    La socialsfera rappresenta però anche una sorta di “soggetto ideale d’opinione” da contrapporre al
         soggetto d’opinione d’area massmediale. Il rimando tra sfera pubblica massmediale e socialsfera
         può quindi trasformarsi in un dibattitto di terzo livello, che include il dbattitto all’interno della
         socialsfera (secondo livello) e il dibattito “locale” (primo livello) sui vari medium (blog, social
         network)
    Il senso di partecipazione stimola la voglia d’azione. Si può sfruttare la socialsfera per raccogliere
         fondi sotto forma di donazioni o acquisto di gadget (vedere il sito di Generazione Italia)

                                                                                                              79

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Politica 2.0

  • 2. 20 aprile 2011 – Il Presidente Obama avvia la sua campagna elettorale con un’assemblea pubblica (townhall) su Facebook, con 19 mesi di anticipo. Mark Zuckerberg “inventore” di Facebook e CEO …e lo fa andando lui nel Quartier Generale di Facebook a Palo Alto, nella Silicon Valley (CA) 2
  • 3. I II III Agenda • Social Networking / Social Media • Politica 2.0 ovvero la disintermediazione • “Teoria e prassi” del Web 2.0 3
  • 4. I II III Agenda • Social Networking / Social Media • Politica 2.0 ovvero la disintermediazione • “Teoria e prassi” del Web 2.0 4
  • 5. I II III Centocinquanta ovvero il numero di Dunbar 1 • È il numero di persone con cui un individuo è in grado di mantenere relazioni sociali stabili, ossia relazioni nelle quali un individuo conosce l'identità di ciascuna persona e come queste persone si relazionano con ognuna delle altre; • Il numero di Dunbar è un limite cognitivo teorico; l’approssimazione comunemente adoperata è 150. • I sostenitori di questa teoria asseriscono che un numero di persone superiore al numero di Dunbar necessita di regole e sistemi più restrittivi per mantenere il gruppo stabile e coeso; 1 Robin Dunbar è un antropologo britannico, nato a Liverpool nel 1947, Professore di Antropologia Evolutiva e Direttore dell’Istituto di Antropologia Cognitiva ed Evolutiva presso la University of Oxford 5
  • 6. I II III Il Social Network In Internet le reti sociali (Social Media o Social Network) rappresentano una delle forme più avanzate di comunicazione in rete, ed è anche un tentativo di superare la "regola dei 150". Grazie ad essi l’insieme delle relazioni umane, lavorative e sociali che ciascuno di noi alimenta ogni giorno, in modo voluto o casuale si può così sostanziare in una mappa tangibile e dinamica, in grado di arricchirsi continuamente di nuove relazioni. 6
  • 7. I II III Dal network piramidale ….. Per superare la regola di Dunbar senza l’ausilio del social networking, si ha bisogno di un network piramidale dove la relazione “vertice-base” deve essere necessariamente intermediata da livelli e passaggi successivi. Prima di Internet 2.0 i partiti politici gestiscono l’interazione sia esterna sia interna ricorrendo necessariamente ad una organizzazione di tipo piramidale con ruoli e compiti assegnati e chiari. 7
  • 8. I II III ….. al my Social Network Il Social Networking consente di superare agevolmente la regola di Dunbar. In più: • Si abilita il contatto diretto tra vertice e base. • Vertice e base si influenzano in modo diretto e reciproco. • Si crea un modo liquido e dinamico di stare in relazione. 8
  • 9. I II III Ma cos’è il Social Media ? E’ una piattaforma abilitante per: pubblicazione: Wikipedia, Wikio, digg (diggita nella versione italiana), wordpress, blogger; condivisione: Youtube, del.ico.us, slideshare, flickr, lastfm, crowdstorm, feedback; discussione: Messenger, Skype, forum, Gtalk; social networks: facebook, linkedin, ning, myspace, hi5, viadeo; microblogging: Twitter, plazes, Pownce, Plurk, Tweetpeek; aggregatori di feed: Friendfeed, socialthing!, socializr; video streaming: justin.tv, ustreamtv, y!live, livecastr, blogtv; mondi virtuali: second life, habbo, imyu; social games: Farmville, Restaurant city, Travian; Giochi MMO (Massive Multiplayer Online): World of Warcraft, Age of Conan. E questo è niente ! Fonte: http://willscullypower.files.wordpress.com/2009/01/social-media-landscape.jpg 9
  • 10. 10
  • 11. I II III Ad ogni modo, scegliete il più diffuso, create un vostro account personale e…. ….invitate i vostri contatti a far parte del vostro network (in genere basta conoscerne l’email). Essi a loro volta faranno lo stesso, espandendo la cerchia dei nostri contatti con gli amici degli amici, idealmente fino a comprendere tutta la popolazione del mondo, come prospettato nella teoria dei sei gradi di separazione del sociologo Stanley Milgram. 11
  • 12. I II III Teoria dei 6 gradi di separazione ovvero “sei strette di mano vi separano da chiunque” La teoria dei sei gradi di separazione è un'ipotesi secondo cui qualunque persona può essere collegata a qualunque altra persona attraverso una catena di conoscenze con non più di 5 intermediari. Nel 1967 il sociologo Stanley Milgram avviò un test per verificare la "teoria del piccolo mondo". Selezionò casualmente un gruppo di americani del Midwest e chiese loro di mandare un pacchetto ad un estraneo che abitava nel Massachusetts. Ognuno di essi aveva varie informazioni del destinatario, ma non l'indirizzo preciso. Fu quindi chiesto a ciascuno dei partecipanti al test di mandare il proprio pacchetto a una persona da loro conosciuta che, a loro giudizio, avesse il maggior numero di possibilità di conoscere il destinatario finale. Quella persona avrebbe fatto lo stesso, e così via, fino a che il pacchetto non venisse personalmente consegnato al destinatario finale. I partecipanti si aspettavano che la catena includesse perlomeno un centinaio di intermediari, e invece ci vollero solo (in media) tra i cinque e i sette passaggi per far arrivare il pacchetto. Le scoperte di Milgram furono quindi pubblicate in Psychology Today e da qui nacque l'espressione sei gradi di separazione. 12
  • 13. I II III Tipologie di comunità virtuali forum di discussione - è uno strumento di comunicazione asincrono, in cui le discussioni e le relative risposte da parte degli utenti (in alcuni casi previa registrazione) si sviluppano non in tempo reale. Un diffuso utilizzo dei forum avviene, ad esempio, per coagulare conoscenze ed aiutare gli utenti su argomenti tecnologici o informatici, oppure per raccogliere le opinioni su argomenti letterari, musicali, politici. newsgroup, gruppo di discussione - asincrono, analogo al precedente ma con molte funzionalità; operante anche in modalità disconnessa (off-line), tramite apposite applicazioni. guestbook (libro degli ospiti) - dal punto di vista fisico è simile all'apporre un biglietto su di una bacheca mailing list (lista di e-mail) - vi si accede in genere tramite un programma di posta elettronica o via web (tramite browser). È simile al ricevere comunicazioni postali periodiche con possibilità di contribuire e spedirle ad un gruppo di indirizzi. chat - sincrona, potenzialmente usabile in modo collettivo, nelle cosiddette stanze, o canali, via web o tramite specifici applicativi. messaggistica istantanea oinstant messenger-sincrona , analoga alla precedente ma operante principalmente in modalità individuale. wiki - un esempio di comunità virtuale sono gli utenti iscritti a Wikipedia. newsletter - asincrona e unidirezionale (one-to-many). È simile al ricevere comunicazioni postali periodiche. blog - asincrono, comunicazione principale uno a molti, ma non solo. Strumento che consente di crearsi uno spazio pubblico sul web in cui il proprietario (blogger) inserisce dei messaggi. Dal punto di vista fisico, un diario, ma con la possibilià di contributi da parte di chi legge. Feed RSS asincrono. RSS è acronimo di Really Simple Syndication (distribuzione veramente semplice). Questa tecnologia permette agli utenti di restare sempre aggiornati sui siti di interesse, in genere blog o siti di informazione, fornendo i titoli o le informazioni principali dei siti web di interesse all'interno di finestre dedicate 13
  • 14. I II III Social Networks - Diffusione nel mondo 14
  • 15. I II III Quanto tempo si passa sui social network ? Fonte: Nielsen 15
  • 16. I II III Classifica Top 3 Siti di Social Networking Dietro Facebook (primo assoluto) si scorge la forte crescita di Twitter (in competizione con un MySpace in affanno) e la lenta ma costante crescita di LinkedIn. In giallo le New Entry registrate da dicembre 2010. Giugno 2011 16
  • 17. I II III Facebook in Italia 17
  • 18. I II III Età degli italiani su Facebook L’aumento del numero di utenti su Facebook sta comportando un aumento della percentuale degli utenti di età minore di 19 anni e di età maggiore di 35 anni 18
  • 19. I II III La diffusione dei social network in Italia Fonte: 8° Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione 19
  • 20. I II III Numeri del social networking via Mobile La crescita del social networking attraverso dispositivi mobili è principalmente guidato da Facebook, che ha raggiunto il 90% degli utenti americani di social media e l'85% degli utenti europei, ed è cresciuto più del 120% durante lo scorso anno in entrambe le regioni. Il social networking via Mobile è tra le categorie in più rapida crescita negli Usa, secondo la nuova ricerca rilasciata da comScore. Secondo la "The 2010 Mobile Year in Review" si vede come il social networking abbia raggiunto i 57,9 milioni gli utenti mobile negli Stati Uniti nel dicembre 2010. 20
  • 21. I II III …. e soprattutto per i giovani Notizie Tam-tam Risultati Foto e video Informare Commenti Fonte: Pew Internet and American Life Project 21
  • 22. I II III Agenda • Social Networking / Social Media • Politica 2.0 ovvero la disintermediazione • “Teoria e prassi” del Web 2.0 22
  • 23. I II III Italia. Elezioni 2009 il 70% degli italiani si è informato Due riflessioni…. attraverso i telegiornali. TV: Il 30,6% attraverso i programmi di Chi controlla la televisione approfondimento televisivi (Porta a controlla il Paese ? Porta, Matrix, Ballarò, etc.). Internet broadband: Il 25,4% attraverso la carta stampata. Perché in Italia solo il 7,7% delle connessioni supera la velocità di 5 Mbps, mentre Solo il 2,3% attraverso Internet. l’82% si colloca al di sopra dei 2 Mbps, di fatto rallentando lo sviluppo dei new media ? (In Romania, il 50% delle connessioni supera la velocità di 5 Mbps; seguono Paesi Bassi (49%), Lettonia (42%), Danimarca Fonte: Comunicato stampa del Censis 9 giugno 2009 e Belgio (35%) ). Fonte: Rapporto AKAMAI 23
  • 24. I II III ma nel 2011, Censis ci dice che… La principale fonte d’informazione resta il telegiornale (80%) ma: Il 36,6% di italiani usa costantemente i siti di informazione. Il 65% di italiani usa i motori di ricerca per trovare informazioni. Internet e Radio sono considerati più affidabili di TV e carta stampata. Più del 76% degli italiani considera ormai la rete un potente strumento di libertà e democrazia. Fonte: Rapporto Censis 13 luglio 2011 24
  • 25. Strumenti di comunicazione politica Tra gli strumenti di comunicazione, Internet è sicuramente quello che consente di veicolare contenuti specifici ad un pubblico vasto, molto meglio di ogni altro strumento. 25
  • 26. I II III Barak Obama ovvero la Politica 2.0 26
  • 27. I II III Come trasformare una “debolezza” in un “punto di forza” L’inesperienza di Obama si è trasformata in un vantaggio. Il giovane leader afroamericano è diventato il primo presidente di colore della più grande potenza economica e politica del mondo, senza mai essere stato governatore di uno stato americano né capo di una grande istituzione governativa. Obama viene dal mondo del community service, i servizi sociali fondati sul volontariato, ha fatto una lunga esperienza presso una Ong di Chicago e nei suoi ghetti neri. Conosce le regole del cambiamento e della comunicazione dal basso. Ha saputo costruire una squadra eccezionale e scegliere bene i suoi collaboratori. La sua capacità di team building è paradigmatica, in campagna elettorale si è circondato di consulenti politici di calibro, ha usato spin doctor e political consultant ma soprattutto consulenti di comunicazione fuoriclasse come Chris Hughes, uno dei quattro fondatori di Facebook e Lawrence Lessig, professore e autore di bestselller sulla free culture e dell’ultimo Remix. 27
  • 28. I II III Peso dei media nelle elezioni presidenziali americane del 2008 28
  • 29. I II III Il peso di Internet sulle elezioni Presidenziali Americane del 2008 • Il 35% degli elettori, quasi il triplo di quattro anni prima, ha dichiarato di aver guardato i video-politici. • Il 10% degli americani afferma di aver utilizzato i social networking come MySpace, Facebook per raccogliere informazioni o essere coinvolti in varie iniziative. Percentuale che risulta ancora maggiore se si considerano gli elettori più giovani. • La raccolta di contributi a sostegno dei candidati (chi ha dichiarato di aver versato del denaro al suo politico preferito è passato dal 2% del 2004 al 6% del 2008 ). • Il 39% circa degli elettori ha utilizzato il web per accedere a documenti e per ottenere informazioni politiche “non filtrate” da mediatori d’opinione. Dalla ricerca emerge anche che l’11% degli americani ha contribuito alla campagna elettorale diffondendo o pubblicando dei commenti politici che ha ritenuto interessanti e il 5% ha postato direttamente i propri commenti o la propria analisi. • Grazie ad internet Barak Obama è riuscito a spuntarla su Hillary Clinton nelle primarie. Infatti il 74% dei sostenitori del senatore nero hanno appoggiato la sua candidatura utilizzando internet, rispetto al 57% di coloro che parteggiavano per l’ex first lady. Fonte Pew Internet and American Life Project 29
  • 30. I II III America 2010 Dopo aver raggiunto la predominanza tra gli strumenti per l’adesione politica durante le elezioni presidenziali del 2008, i SOCIAL MEDIA sono divenuti una parte essenziale della politica americana per gli elettori delle elezioni di MIDTERM del 2010. • Il 22% degli adulti “online” hanno usato TWITTER o i siti di SOCIAL NETWORKING (come FACEBOOK OR MYSPACE) nei mesi precedenti le elezioni di Novembre 2010 per seguire le campagne elettorali e le stesse elezioni. • L’11% degli adulti “connessi” dichiarano di aver scoperto sul social network il candidato preferito dai loro amici • Il 9% degli adulti “connessi” ha ricevuto informazioni sui candidati e sulle campagne dai social network o da Twitter … ma facciamo un passo indietro, al 2009. • L’8% degli adulti “connessi” ha postato un commento politico su Twitter or su un sito di social networking • Il 7% degli adulti “connessi” ha fatto “amicizia” con un candidato o con un gruppo politico su un sito di social networking, o li ha seguiti su Twitter • Il 7% degli adulti “connessi” ha avviato o si è unito a un gruppo di supporto grazie ad un sito di social networking • L’1% degli adulti “connessi” ha usato Twitter per seguire i risultati delle elezioni in tempo reale • A differenza del 2008, in cui i Democratici guidarono l’uso dei social network a scopo politico, gli elettori Repubblicani e i sostenitori del movimento “TEA PARTY” hanno battuto i democratici nell’uso dei social media • Tra gli utenti dei social network, il 40% degli elettori Repubblicani e il 38% degli elettori Democratici utilizzarono questi siti per seguire attivamente le campagne politiche • Il 22% dei sostenitori del “Tea Party”, percentuale significativamente più alta di altri sostenitori politici, si sono dichiarati contenti di fare “amicizia” con un candidato o con un gruppo di sostegno politico grazie al social networking. Fonte Pew Internet and American Life Project 30
  • 31. I II III L’esempio del Tea Party Americano Taxed Enough Already già fin troppo tassati Febbraio 2009 nasce il movimento Tea Party, fondatore Dale Robertson. Si caratterizza per la sua battaglia contro le tasse e l’intervento pubblico nella vita economica e sociale del paese, in chiara reazione alle politiche di Obama. La sua carica populista ha travolto innanzitutto il Partito Repubblicano. Il successo del fenomeno aggregativo del Tea Party si fonda principalmente sull’abile utilizzo delle tecniche grassroot (in Italia società civile) combinate con le potenzialità dei social media. Un mix che ha permesso al movimento di dare un’adeguata risposta a tre esigenze fondamentali: • Creare e sostenere un’area di dibattito alternativa, libera dal controllo delle forze politiche tradizionali e indipendente rispetto alle logiche di funzionamento dei media mainstream ; • Fruire di uno spazio pubblico virtuale per offrire una nuova possibilità di aggregazione e identificazione ad una vasta platea di elettorato che non si sente rappresentata dall’establishment politico tradizionale; • Portare avanti una campagna di fund raising che rendesse possibile finanziare iniziative e sostenere canali di comunicazione e informazione alternativi svincolati dal pressante dominio dei due grandi partiti tradizionali statunitensi. 31
  • 32. I II III Prima parliamo di Grassroots Grassroots e' un concetto molto semplice. Tanto semplice quanto affascinante. Il termine significa originariamente "radici dell'erba" ovvero, in termini rurali, “base, livello popolare”, quindi il significato più "sociologico” intende il movimento popolare, di base. Movimento di gente che spontaneamente si dedica ad una tematica. Il termine italiano assimilabile è “Società Civile”. 32
  • 33. I II III Un concetto attuale: la Grassroots democracy La Grassroots democracy è la tendenza ad andare verso processi politici grazie ai quali gli aspetti di decision-making e di attuazione sono portati a livello delle organizzazioni territoriali: è il principio della sussidiarità. Per citare un esempio teorico, una nazione fondata su un modello di grassroots democracy traslerebbe il potere delle decisioni nelle mani delle istituzioni territoriali invece che in quelle delle istituzioni centrali. 33
  • 34. I II III TEA Party - Partito di Internet Il TEA Party è spesso descritto come il “partito di Internet” o un partito che “vive su Internet”. Ma, anche se può sembrare strano, è impossibile individuare un sito Internet ufficiale del Tea Party. Tuttavia, ciò non stupisce, se ricordiamo che abbiamo descritto il Tea Party come una creatura priva di una struttura e di un’organizzazione formalizzate. In questo senso, la natura sociale del movimento è riflessa nella sua presenza online, identificata da una vasta galassia di siti – amatoriali o di livello professionale – che fanno più o meno direttamente riferimento al movimento dal punto di vista ideologico e valoriale e che, nel corso del tempo, hanno progressivamente iniziato ad aggregarsi secondo una logica di network. 34
  • 35. I II III Caratterizzazione Sin dall‘esordio del movimento, la presenza online del Tea Party è stata caratterizzata da due elementi fondamentali: • un ampio ricorso alle possibilità del web2.0: interattività spinta, personalizzazione dei contenuti spesso settati sulla tipologia UGC (Users Generated Content ), elevato ricorso alla multimedialità, stretta integrazione con le più diffuse tecnologie dedicate al social networking (Facebook, Youtube, ecc.); • l’adozione di tecniche – prima amatoriali, poi semi- professionali – di buzz marketing per la diffusione virale dei contenuti e la promozione degli spazi web (anche tramite strumenti a pagamento come Google Ads, Google AdWord, ecc.). 35
  • 36. I II III Marketing Virale, cos’è ? Il marketing virale è un tipo di marketing non convenzionale che sfrutta la capacità comunicativa di pochi soggetti interessati per trasmettere il messaggio ad un numero elevato di utenti finali. La modalità di diffusione del messaggio segue un profilo tipico che presenta un andamento esponenziale. È un'evoluzione del passaparola, ma se ne distingue per il fatto di avere un'intenzione volontaria da parte dei promotori della campagna. Il principio del viral marketing si basa sull'originalità di un'idea: qualcosa che, a causa della sua natura o del suo contenuto, riesce a espandersi molto velocemente in una data popolazione. Come un virus, l'idea che può rivelarsi interessante per un utente, viene passata da questo ad altri contatti, da questi ad altri e così via. In questo modo si espande rapidamente, tramite il principio del "passaparola", la conoscenza dell'idea. In genere, il termine è riferito agli utenti della rete che, più o meno volontariamente, suggeriscono o raccomandano l'utilizzo di un determinato servizio (per esempio, per la scelta di un indirizzo e-mail). 36
  • 37. I II III Alcuni elementi peculiari • l’evidenza conferita al sistema delle donazioni e contribuzioni al movimento, ospitato in un’area di facile accesso; • la centralità dei link ai siti web dei movimenti locali afferenti al Tea Party, che occupano la quasi totalità del sito, in un‘ottica glocal; • la strettissima integrazione con i più diffusi social network commerciali (Twitter, Facebook, Youtube, ecc.) che consente di: – moltiplicare l’ampiezza della diffusione dei messaggi in Rete alimentando un viral network capillare e diffuso; – enfatizzare appuntamenti ed eventi, nobilitando l’attività della realtà locale e l’impegno partecipativo dei singoli; – definire un’agenda e una tematizzazione costruita dal basso, molto efficace e pervasiva. 37
  • 38. I II III Impatto sulle elezioni di midterm 2010 In 2010 i candidati sponsorizzati dal Tea Party- prevalsero sui candidati istituzionali Repubblicani in molte delle primarie, quali quelle dell’Alaska, del Colorado, del Delaware, della Florida, del Nevada, dello stato di New York, del South Carolina e Utah, dando nuovo impulso alla causa dei conservatori nelle elezioni di MidTerm. Il New York Times ha identificato ben 138 candidati Repubblicani per il Congresso che hanno ricevuto un significativo supporto dal movimento “Tea Party”. 129 sono stati candidati per la Camera e 9 per il Senato. I sondaggi di metà Ottobre del Wall Street Journal e di NBC News mostravano come il 35% degli elettori favorevoli a questi candidati Sarah Palin erano anche supporter del movimento Tea- party. 38
  • 39. I II III E i progressisti USA ? Coffee Il Coffee Party Americano nasce su Facebook il 26 Gennaio 2010 per volontà degli attivisti Annabel Park e Eric Byler. Crescendo il loro senso di frustrazione verso l’inciviltà e l’ostruzionismo politico rappresentato dal movimento TEA Party, Annabel Park pubblicò un appello sulla propria pagina di Facebook. I numerosi ed immediati consensi ricevuti dai propri amici la spinsero a dare l’avvio alla campagna di adesione al “Coffee Party Movement". Il gruppo crebbe rapidamente sopra i 155.000 contatti Facebook in appena 6 settimane. Newsweek annotò che il numero di utenti Facebook che aderirono al movimento raggiunse in Aprile le 200.000 unità e ogni nuova adesione ricevette circa un milione di letture. Nel mettere a confronto il Coffee Party e il Tea Party, Annabel Park annota: “La differenza chiave consiste nella nostra enfasi per i processi democratici, per il rispetto e la civiltà, nella partecipazione politica, verso chiunque altro e verso i politici eletti. Per colpa del clima politico corrente, troppi americani hanno paura di partecipare, trovando alienante un contesto dominato da militanti estremisti, nelle opinioni e nei fatti. E’ difficile parlare in contesti dove si urla. Così, in definitiva, anche se potremmo desiderare le stesse cose, il nostro percorso vuole essere molto differente.” 39
  • 40. I II III Importanza del SN nei “cambiamenti epocali” “Ci sono più iscritti a Facebook tra medioriente e Nord Africa che copie di giornali diffuse nella regione. Lo rivela il rapporto sui «Dati democrafici in medioriente e Africa», secondo cui Facebook conta oltre 15 milioni di utenti nella regione, mentre la circolazione dei giornali arabi, inglesi e francesi si arena sotto i 14 milioni di copie. «Facebook e altre piattaforme di social network stanno ora definendo come le persone scoprono e condividono informazioni, si formano un'opinione e ARTICOLO DEL 24 Maggio 2010 interagiscono. Facebook non scrive le notizie, ma i nuovi dati dimostrano che è il rivale della stampa», ha detto Carrington Malin, amministratore delegato della «Spot On Public Relations», che ha condotto lo studio. «La crescita degli utenti in lingua araba è molto elevata: circa 3,5 milioni di utenti in lingua araba hanno iniziato a utilizzare Facebook negli ultimi anni, da quando è stato introdotto il supporto per l'arabo e ci aspettiamo che milioni di altri utenti di lingua araba aderiscano alla piattaforma», ha aggiunto. È da cinque Paesi nella regione che proviene circa il 70% degli iscritti a Facebook: si tratta di Egitto, Marocco, Tunisia, Arabia Saudita ed Emirati arabi uniti. “ Fonte http://www.italianainmarocco.com/t1015-medio-oriente-e-nord-africa-facebook-supera-i-giornali 40
  • 41. I II III fine 2010 – inizio 2011 TUNISIA EGITTO LIBIA I Social Media (in particolare Facebook, YouTube e Twitter) hanno giocato e stanno giocando un ruolo importante nella comunicazione (interna/esterna) e nell’organizzazione delle rivolte per la democrazia nei paesi del nord africa 41
  • 42. I II III Infine, non è politica ma….. Nozze reali su facebook e youtube 42
  • 43. I II III Agenda • Social Networking / Social Media • Politica 2.0 ovvero la disintermediazione • “Teoria e prassi” del Web 2.0 • WEB • BLOG • Social Networking • YouTube 43
  • 44. I II III Il WEB 44
  • 45. I II III Il WEB – Scelta del tipo di sito • Sito vetrina: se lo scopo è essere presenti in rete, ma ridurre al minimo indispensabile l'interazione con il lettore/elettore, si ha bisogno di un Sito caratterizzato da una struttura assai semplice. Questa tipologia di web site nasce per veicolare prevalentemente informazioni istituzionali ed è l’equivalente “virtuale” del biglietto da visita. • Sito portale: se si ha necessità di fare della propria presenza online un punto di riferimento informativo per l'utente è opportuno optare per la creazione di un portale. Si tratta di un modello di Sito molto affermato e diffuso che, rispetto al Sito vetrina, consente di gestire obiettivi di comunicazione più complessi, organizzando ed offrendo un maggior numero di contenuti e servizi. 45 Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
  • 46. I II III Il Web - Scopi • Fare informazione; • Rafforzare il “brand” del singolo politico o del partito; • Supportare la raccolta di fondi; • Raccogliere dati sull’elettorato; • Dialogare con gli elettori. 46
  • 47. I II III L’importanza del web writing • Cura della home page, cioè la porta di ingresso al Sito, ed eventualmente un secondo livello, cioè generalmente la pagina che appare al primo click dalla home page; • Occhio al look & feel, ossia la gradevolezza grafica dei contenuti e del sistema di navigazione; • Valutazione dell’ingombro e della posizione dei contenuti all’interno della home page, della loro chiarezza e della coerenza con ciò che si sta cercando; • Rintracciabilità dei servizi proposti, laddove per servizi si intendono quegli strumenti che consentono un’interazione con il partito, con il singolo politico o con gli altri elettori; • Cura dell’usabilità, ossia “dell'efficacia, dell'efficienza e della soddisfazione” con le quali gli utenti del Sito fruiscono contenuti e servizi. 47 Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
  • 48. I II III Il Blog 48
  • 49. I II III Il BLOG Contrazione di “web-log”, ovvero “traccia nella rete”, il Blog è uno strumento per la pubblicazione di contenuti online il cui successo si deve innanzitutto ad una disarmante semplicità d'uso. Letteralmente, chiunque sappia accendere un computer e disponga di una connessione ad Internet può diventare produttore di contenuti e rivolgersi ad un pubblico virtualmente immenso. 49 Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
  • 50. I II III Il Blog – dal diario personale al diario politico I vantaggi più evidenti sono: • Comunicazione informale e dialogo aperto (casa on-line); • Centro gravitazionale attorno a cui far ruotare / coordinare tutti i presidi che si hanno in rete; • Conversazione diretta, alla luce del sole, con il proprio pubblico; • Disintermediazione delle tradizionali canali di comunicazione politica; • Diffusione del proprio messaggio in modo veloce, diretto e maggiormente autentico; • Possibilità di definire l’agenda della discussione politica nella rete; • Ascolto degli elettori e proposizione di temi e argomenti; • Risposta tempestiva e puntuale a critiche, attacchi e polemiche; 50 Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
  • 51. I II III Il Blog – Nemici e Rischi Disintermediare la comunicazione significa esporsi in prima persona, ritrovarsi soli di fronte alla comunità online che, come è ovvio, non è fatta di soli sostenitori, ma anche di avversari. Peggio ancora, di alcuni soggetti tanto irragionevoli quanto aggressivi il cui unico interesse è attaccare. A queste figure il popolo della Rete ha dato un nome: “troll”, proprio come le creature devastatrici, sgraziate e prive d’intelligenza che popolano la letteratura fantasy. Ignorarli è la migliore strategia di difesa. Si stancheranno e si sposteranno altrove, non prima di aver fatto comprendere a tutti gli altri utenti la pretestuosità del loro comportamento. Infine, in caso di crisi, non è più possibile nascondersi dietro comunicati e veline o “scaricare” su altri le proprie responsabilità. 51 Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
  • 52. I II III Il Blog, tutto semplice ? Se tutti sono in grado di aprire un Blog grazie alle piattaforme (spesso gratuite) disponibili in Rete, è altrettanto vero che fare del Blog uno strumento di comunicazione professionale è tutt’altro che scontato. Cosa scrivere, perché e per chi, cioè un Piano Editoriale E’ obbligatorio “stare sulla notizia” e pubblicare rapidamente un commento, una risposta o una smentita 52 Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
  • 53. I II III Il Blog - lo stile Stile di scrittura “informale” è senza dubbio la parola d’ordine della comunicazione via Blog. Chiarezza, semplicità e brevità sono spesso viste come sinonimo di autenticità; Scrollarsi di dosso il “politichese” in favore di una maggiore brevità e chiarezza dei testi; Evitare le frasi fatte e puntare sulle idee. 53 Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
  • 54. I II III Il Blog – ritmo di pubblicazione Se si ha in mente di scrivere un post al mese, allora meglio lasciar perdere subito. Almeno uno/due post a settimana, meglio se tre. I giorni migliori sono quelli centrali della settimana in quanto il numero di lettori è maggiore. 54 Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
  • 55. I II III Il Blog – Alcuni siti per Blogger WordPress.com Blogger LiveJournal Splinder Virgilio Tiscali 55
  • 56. I II III Social Media 56
  • 57. I II III Social Media vs • Facebook soddisfa il desiderio di relazione tra le persone ed offre una molteplicità di strumenti più orientati allo svago ed all’interazione che alla produttività; • Twitter soddisfa il desiderio di condivisione istantanea di pensieri ed informazioni ed offre una sola via d’accesso: 140 caratteri per organizzare le idee e diffonderle senza possibilità diversive. 57 Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
  • 58. I II III OTTO PASSI VERSO IL SOCIAL NETWORKING (1) I passi che Guy Kawasaki1 suggerisce di seguire: • Comprendi il tuo obiettivo e scopri cosa tu puoi fare per gli altri. Se comprendi questo, troverai il tuo ruolo all’interno della Community. • Esci fuori. Il Networking è uno sport analogico, di contatto. Non puoi farlo solo via telefono o computer. L’attività online va sempre affiancata a quella offline, che deve prevedere la partecipazione personale ad eventi e dibattiti. • Fai delle buone domande e poi chiudi la bocca. Un buon conversatore non è chi parla tanto, ma chi fa parlare tanto gli altri. I buoni networker sono bravi ad ascoltare ed a fare domande per conoscere i soggetti con i quali si relazionano. • Svela le tue passioni. Parlare solo di politica può risultare poco attrattivo per i vostri stakeholder. I bravi networker svelano le loro passioni dopo che ti hanno conosciuto. Ma i grandi networker esercitano ed affermano la propria leadership anche mostrando le loro passioni. 1 Ex dipendente dell’Apple Computer, Guy Kawasaki è oggi manager, imprenditore e saggista statunitense. Ha coniato il concetto di evangelista nel mondo dell'elettronica di consumo. Attualmente è CEO di garage.com, una società che finanzia iniziative a tecnologia avanzata nella Silicon Valley, California 58
  • 59. I II III OTTO PASSI VERSO IL SOCIAL NETWORKING (2) • Leggi voracemente. È importante leggere avidamente e non solo le riviste più note, perché avrai bisogno di un’ampia base di conoscenza cui accedere durante le tue conversazioni. Anche se ti trovi di fronte ad argomenti che non ti appassionano, puoi comunque essere ben documentato e capace di discuterne. • Follow up. Quando hai qualche contatto offline con l’elettorato, entro 24 ore dall’evento coinvolgi i partecipanti esprimendo la gioia di averli incontrati o chiedendo loro un feedback sull’evento. Questo farà sentire il singolo elettore speciale e partecipe. • Fai in modo che sia semplice contattarti. Lascia i tuoi recapiti ben in evidenza e rispondi ai messaggi che ti vengono inviati con sollecitudine. Se vuoi essere uno della community, devi farti trovare. • Dai valore alla reciprocità. Un link, una segnalazione, un commento. Il do ut des vale sempre ed è una regola riconosciuta ed accettata. Rispondi, partecipa, sostieni quando puoi i membri del tuo network. Nell’economia del dono, ciò che dai ti viene restituito. 59
  • 60. I II III Social Media – tecniche di Cross Channel • I Social Network Site, in questo senso, sono anche canali attraverso i quali portare utenza al proprio Blog o al proprio Sito, fornendo così – in un’ottica cross channel – un’anima viva ed attiva a tali ambiti. 60
  • 61. I II III Rischi del social networking Nel momento in cui il politico in quanto personaggio pubblico usa un Social Network Site con l’obiettivo di aprire questo spazio relazionale non soltanto ai propri amici intimi, ma a tutti i suoi potenziali interlocutori, lo trasforma a tutti gli effetti in uno spazio di comunicazione professionale. L’uso eccessivamente personale dei social media può “scoprire” troppo l’utente e renderlo vulnerabile. Non bisogna mai farsi prendere la mano e ricordarsi sempre che i propri contatti nei Social Network sono “amici” di nome, ma non necessariamente di fatto. 61 Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
  • 62. I II III Digital Reputation – Cos’è I social media stanno rapidamente cambiando il concetto stesso di reputazione, così come eravamo soliti intenderlo. Oggi, infatti, è più corretto distinguere tra “reputazione” e “reputazione online” di un soggetto, dove quest’ultima è data dalla somma tra contenuti e contributi da lui immessi in Rete e le esperienze vissute da tutti coloro che vi entrano in contatto più o meno direttamente. Un’equazione assai complessa e dal risultato a volte imprevedibile, che esprime un valore divenuto ormai fondamentale nella valutazione di persone così come di aziende, di enti o di istituzioni. 62
  • 63. I II III Digital Reputation – Come si misura Analisi di Ambito Analisi del Buzz Analisi del Sentiment Analisi di Reputation Studio Studio quantitativo Studio qualitativo del Individuazione e analisi quali/quantitativo delle citazioni vissuto di un gruppo o di di contenuti digitali che dell’ambito di pubblicate dagli utenti un singolo. per visibilità e riferimento, p.es. la su media digitali, ricercabilità possano politica, comprendenti ambiti, rappresentare rischi o l’amministrazione, il temi e protagonisti. opportunità nel movimento. processo decisionale degli elettori. Obiettivo Obiettivo Obiettivo individuazione delle individuazione l’individuazione Obiettivo tendenze. dell’interesse. dell’indice di l’individuazione del gradimento per cosa mio indice di rappresento. reputazione. Esempio: “Cosa Esempio: “Quali sono i Esempio: “Cosa dicono pensano in generale temi più discussi nel di me , dei miei Esempio: “Cosa trova della politica locale ?” territorio ?” competitor ?” un utente che cerca informazioni su di me, sul mio gruppo ?” 63
  • 64. I II III Consigli pratici per la gestione dei contenuti Consigli che valgono sia per chi pubblica su siti WEB che su blog o social network site: • Usare periodi corti ed andare frequentemente a capo; • In caso di articoli di media lunghezza, è opportuno declinare il contenuto in più paragrafi; • Evidenziare le parole chiave con il grassetto aiuta ad intuire rapidamente il contenuto della pagina. Per dare enfasi sono invece sconsigliati il corsivo ed il sottolineato, che per convenzione indica un link; • Come già per la carta stampata, è sconsigliato organizzare il testo in colonne troppo larghe, in quanto gli occhi faticano a seguire righe troppo lunghe; • Quando possibile, utilizzare gli elenchi puntati favorisce la comprensione e riduce l’uso di aggettivi ed avverbi; • Se necessario, adottare colori che assicurino un buon contrasto e rendano la lettura a video più comoda; • Scegliere sempre un carattere tipografico standard: ghirigori e font speciali affaticano la lettura e possono non essere compatibili con tutti i browser e tutti i sistemi operativi. 64 Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
  • 65. I II III Organizzare il contenuto È importante declinare la struttura del propri contenuti seguendo diligentemente l’arcinota regola anglosassone delle “cinque W”, e quindi rispondere alle seguenti domande: • Who? - Chi: è il soggetto della notizia; • What? – Cosa: è l’oggetto della notizia; • Where? – Dove: è il luogo teatro dei fatti; • When? - Quando: è il momento in cui si svolge il fatto; • Why? – Perché: è il motivo per cui è avvenuto il fatto. Quando si scrive è anche importante citare la fonte della notizia che si sta riportando, per conferire valore ed attendibilità al contenuto. Utile è anche linkare l’articolo per farlo entrare a far parte di una complessa trama di contenuti distribuiti in Rete, moltiplicando il valore del singolo prodotto del nostro ingegno 65 Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
  • 66. I II III Pro e Contro 66 Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
  • 67. I II III 67
  • 68. I II III Come comunicare su YouTube ? • Essere professionali ( video di qualità) • Non divagare – brevi e piacevoli ( al massimo 10 minuti di video) • Essere concreti • Fare attenzione ai primi 10 secondi, in cui si “cattura” lo spettatore! • Essere se stessi (sui SN non serve cercare di vendere: gli utenti sanno già che il brand è li per quello! Vogliono conoscerlo meglio…) 68
  • 69. I II III …. e soprattutto cosa comunicare • Presentazioni – Per esempio un programma politico per punti • “Come fare per” – Per es. come aderire ad una campagna • Help Me - Un problema comune che può essere spiegato in video • Marketing Politico – Il classico spot da TV, meglio se reinventata ( oltre i 30 secondi ) • Eventi - Se ne organizzano molti, perché non renderli visibili a tutti? • Intervista con gli esperti - Ognuno può essere un esperto nel proprio campo • Video Blog – p.es. un proprio intervento localizzato “sul posto” • Testimonial – un personaggio noto che vi appoggia • Video autoprodotti – un messaggio video è più efficace che mille parole • Etc…. 69
  • 70. ma in conclusione …. web, blog, facebook, twitter, youtube…. cosa è meglio usare ? 70
  • 71. La risposta è nel Media Mix …. …. ovvero usare la migliore combinazione possibile dei più significativi canali di comunicazione per l’ambito interessato. 71
  • 72. GRAZIE PER L’ATTENZIONE Mail: marco@pullionumerio.it Blog: http://extstrtgy.blogspot.com 72
  • 73. ANNEX 73
  • 74. I II III Definizione novecentesca di partito politico Una definizione “autorevole” del concetto di partito: “Per partiti si debbono intendere le associazioni costituite al fine di attribuire ai propri capi una posizione di potenza all’interno di un gruppo sociale e ai propri militanti attivi possibilità per il perseguimento di fini oggettivi e/o per il perseguimento di vantaggi personali” …… chi vi ricorda ? 74
  • 75. I II III PDL ? E invece è Max Weber, un economista, sociologo, filosofo e storico tedesco, e siamo nel 1922. Sartori [1976] “un partito è qualsiasi gruppo politico identificato da un’etichetta ufficiale che si presenta alle elezioni, ed è capace di collocare attraverso le elezioni (libere o meno) candidati alle cariche pubbliche. Quanto ci sembra lontano da oggi ? 75
  • 76. I II III Mobile Boom 76
  • 77. I II III Uomini e donne Il 62% degli uomini e il 65% delle donne che usano Internet in Italia, sono anche iscritti a Facebook 77
  • 78. I II III Definizione di Socialsfera La sfera pubblica è il luogo ideale in cui, grazie all’azione dei media, si confrontano idee e posizioni, si definiscono punti di vista, si concordano decisioni, si forma, in definitiva, quella che chiamiamo pubblica opinione. Fino ad oggi, la sfera pubblica ha coinciso con il luogo ideale del dibattito pubblico strutturato dai mass media (radio, tv, giornali). Ma occorre fare ora i conti con nuovi mezzi di comunicazione, legati ad Internet, ma che presentano particolari requisiti di interattività e apertura alla partecipazione. Parliamo dei social media, (blog, social network), che stanno dando progressivamente vita a quella che possiamo definire sfera pubblica socialmediale o, per comodità, socialsfera. 78
  • 79. I II III L’esempio di “Fare Futuro” L’accesso ai mass media è precluso o limitato? Puntiamo sui social media! Il blog rimane lo strumento di comunicazione socialmediale più efficace per organizzare il dibattito e la partecipazione. E’ bene creare diversi spazi di presenza sul web, che si richiamano in un circuito di referenzialità amplificativa (Generazione Italia, Fare Futuro webmagazine, ecc.) per creare l’idea di un’area di dibattito di secondo livello, inclusiva del primo livello in cui avviene la partecipazione diretta degli utenti tramite commenti. Il social networking è utile per attivare passaparola e azioni di buzz, ma deve convogliare sempre l’attenzione verso lo spazio discorsivo dei blog. I contenuti veicolati sul web devono conquistare uno spazio fisso sui mass media tradizionali, preferibilmente a controllo diretto (Il Secolo d’Italia). Solo in questo modo si può concorrere a definire efficacemente agende e issue di rilevanza politica. L’accesso alla socialsfera, infatti, è inevitabilemnte precluso a molti soggetti per divide tecnologico, economico e culturale. Il grosso dell’opinione pubblica, ancora oggi, si informa e decide sulla base di quanto veicolato dai mass media La socialsfera va intesa oggi soprattutto come fabbrica di “contenuti d’opinione” a fruzione diretta (socialnauti) o indiretta (contenuti ripresi dai mass media) La socialsfera rappresenta però anche una sorta di “soggetto ideale d’opinione” da contrapporre al soggetto d’opinione d’area massmediale. Il rimando tra sfera pubblica massmediale e socialsfera può quindi trasformarsi in un dibattitto di terzo livello, che include il dbattitto all’interno della socialsfera (secondo livello) e il dibattito “locale” (primo livello) sui vari medium (blog, social network) Il senso di partecipazione stimola la voglia d’azione. Si può sfruttare la socialsfera per raccogliere fondi sotto forma di donazioni o acquisto di gadget (vedere il sito di Generazione Italia) 79