Il modello Wiki che supera la divisione tra produttore e consumatore di conoscenze, e i siti di social networking o di presentazione di video, foto o di vendita (eBay, iStockphoto) in cui tutto il contenuto è generato dagli utenti.
Il fenomeno dello Sharing (condivisione) and Caring (cura) per cui idee, oggetti, risorse, vengono messi in comune, gratuitamente o dietro un compenso pattuito, sulla base di una fiducia reciproca (regolata
Cittadini digitali - l’agire politico al tempo dei social mediaSalvatore Fabbrizio
Ho creato questa breve e riassunta presentazione del libro della Prof.ssa Rosanna De Rosa, scelto come libro in aggiunta al manuale di scienza politica per l’esame di Scienza Politica della Prof.ssa Morini (Unige - Dispo). Invito tutti all’acquisto del libro perchè è davvero molto interessante e ricco di dettagli specifici che non sono presenti nella presentazione essendo un riassunto.
Tutto quello che avreste voluto chiedere sui social network (ma non avete ami...Daniele Mondello
Caminetto sulla tematica dei Social Network realizzato presso il Rotary Club Baia dei Fenici.Una panoramica sui diversi social network, sui loro pericoli e opportunità
Il modello Wiki che supera la divisione tra produttore e consumatore di conoscenze, e i siti di social networking o di presentazione di video, foto o di vendita (eBay, iStockphoto) in cui tutto il contenuto è generato dagli utenti.
Il fenomeno dello Sharing (condivisione) and Caring (cura) per cui idee, oggetti, risorse, vengono messi in comune, gratuitamente o dietro un compenso pattuito, sulla base di una fiducia reciproca (regolata
Cittadini digitali - l’agire politico al tempo dei social mediaSalvatore Fabbrizio
Ho creato questa breve e riassunta presentazione del libro della Prof.ssa Rosanna De Rosa, scelto come libro in aggiunta al manuale di scienza politica per l’esame di Scienza Politica della Prof.ssa Morini (Unige - Dispo). Invito tutti all’acquisto del libro perchè è davvero molto interessante e ricco di dettagli specifici che non sono presenti nella presentazione essendo un riassunto.
Tutto quello che avreste voluto chiedere sui social network (ma non avete ami...Daniele Mondello
Caminetto sulla tematica dei Social Network realizzato presso il Rotary Club Baia dei Fenici.Una panoramica sui diversi social network, sui loro pericoli e opportunità
I cani la band: tra social strategy e viral marketingAlessia Morichi
Paper prodotto in occasione dell'esame di Media e Reti sociali, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. In particolar modo avevo scelto di incentrare la ricerca sul settore delle band emergenti italiane e intitolare il lavoro in questione “I Cani: il sorprendente successo di una band emergente grazie a una buona politica di Viral Marketing”.
“Comunita' Virtuali”, Internet come nuovo mass-media e metodo maieuticoCarlo Gubitosa
Dall'era delle "Comunita' Virtuali" a quella delle "Reti Sociali", l'evoluzione della comunicazione elettronica tra rischi di massificazione e opportunita' di cambiamento.
Emozioni e socialità virtuale: ossimoro o realtà fuzzy?Freedata Labs
Le emozioni rivivono all'interno del mondo emozionale del Web 2.0. All'interno della blogosfera e dei social network gli utenti vivono le loro passioni, le manifestano, le condividono. Il marketing che, oggi più che mai, fonda la sua ragion d'essere sulla capacità di cogliere e veicolare le emozioni dei consumatori beneficia del web 2.0, lo studia e cerca di trarne beneficio... L'articolo del Dr Ambrogio Pennati e della Dr.ssa Samantha Bernardi ripercorre sapientemente i dettagli di questo connubio tra marketing e risorse emozionali del Web 2.0.
Cosa spinge le persone ad iscriversi a Facebook?Quanto c’è di realistico e quanto di idealistico nei profili di Facebook? Questa grande quantità di informazioni ci dice qualcosa della vita reale e sul modo di essere delle persone? Esistono ripercussioni negative a livello psicologico e comportamentale nella vita reale?.
Questa analisi, condotta dal Dr. Ambrogio Pennati (Medico Psichiatra, psicoterapeuta) e dalla Dr.ssa Samantha Bernardi (Psicologa) risponde a questi interrogativi.
1° modulo Biblioteche e Social Media per il corso di formazione Tecnico di biblioteca, Scuola Arti e Mestieri A. Pescarini | Ravenna, ottobre 2013
[Tutte le fotografie -se non diversamente indicato- sono rilasciate con licenza CC BY-NC-ND 2.0, dal mio account di Flickr http://www.flickr.com/photos/sontada oppure dal mio telefono ;-)]
Inquadramento psicologico del bullismo e cyberbullismoSonia Bertinat
Inquadramento #psicologico del #bullismo e #cyberbullismo. Il webinar a partire dal confronto tra bullismo e cyberbullismo ne evidenzierà gli aspetti psicologici in comune e quelli che li differenziano. Definizioni bullismo e cyberbullismo.
Come i nuovi media incidono sulle relazioni interpersonali
Individualismo in rete
Socialità e internet
Costruzione dell'identità negli ambienti online
Social network e reputazione
I cani la band: tra social strategy e viral marketingAlessia Morichi
Paper prodotto in occasione dell'esame di Media e Reti sociali, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. In particolar modo avevo scelto di incentrare la ricerca sul settore delle band emergenti italiane e intitolare il lavoro in questione “I Cani: il sorprendente successo di una band emergente grazie a una buona politica di Viral Marketing”.
“Comunita' Virtuali”, Internet come nuovo mass-media e metodo maieuticoCarlo Gubitosa
Dall'era delle "Comunita' Virtuali" a quella delle "Reti Sociali", l'evoluzione della comunicazione elettronica tra rischi di massificazione e opportunita' di cambiamento.
Emozioni e socialità virtuale: ossimoro o realtà fuzzy?Freedata Labs
Le emozioni rivivono all'interno del mondo emozionale del Web 2.0. All'interno della blogosfera e dei social network gli utenti vivono le loro passioni, le manifestano, le condividono. Il marketing che, oggi più che mai, fonda la sua ragion d'essere sulla capacità di cogliere e veicolare le emozioni dei consumatori beneficia del web 2.0, lo studia e cerca di trarne beneficio... L'articolo del Dr Ambrogio Pennati e della Dr.ssa Samantha Bernardi ripercorre sapientemente i dettagli di questo connubio tra marketing e risorse emozionali del Web 2.0.
Cosa spinge le persone ad iscriversi a Facebook?Quanto c’è di realistico e quanto di idealistico nei profili di Facebook? Questa grande quantità di informazioni ci dice qualcosa della vita reale e sul modo di essere delle persone? Esistono ripercussioni negative a livello psicologico e comportamentale nella vita reale?.
Questa analisi, condotta dal Dr. Ambrogio Pennati (Medico Psichiatra, psicoterapeuta) e dalla Dr.ssa Samantha Bernardi (Psicologa) risponde a questi interrogativi.
1° modulo Biblioteche e Social Media per il corso di formazione Tecnico di biblioteca, Scuola Arti e Mestieri A. Pescarini | Ravenna, ottobre 2013
[Tutte le fotografie -se non diversamente indicato- sono rilasciate con licenza CC BY-NC-ND 2.0, dal mio account di Flickr http://www.flickr.com/photos/sontada oppure dal mio telefono ;-)]
Inquadramento psicologico del bullismo e cyberbullismoSonia Bertinat
Inquadramento #psicologico del #bullismo e #cyberbullismo. Il webinar a partire dal confronto tra bullismo e cyberbullismo ne evidenzierà gli aspetti psicologici in comune e quelli che li differenziano. Definizioni bullismo e cyberbullismo.
Come i nuovi media incidono sulle relazioni interpersonali
Individualismo in rete
Socialità e internet
Costruzione dell'identità negli ambienti online
Social network e reputazione
SOCIAL NETWORK AL SERVIZIO DELLE IMPRESE
Come imprese, enti e professionisti possono migliorare la propria competitività e visibilità conoscendo i meccanismi fisici che regolano lo comportamento delle reti sociali.
La teoria del mondo piccolo, l'importanza dei grandi connettori e dei legami deboli, le leggi di potenza applicate alle reti sono solo alcuni degli argomenti affrontati in questo convegno.
http://www.thedailybit.net/index.php?method=section&action=zoom&id=2313
http://www.thedailybit.net/index.php?method=section&action=zoom&id=2317
http://www.thedailybit.net/index.php?method=section&action=zoom&id=2308
Il ruolo dei social media nelle organizzazioni moderne: profili comportamenta...Dario Bellanuova
Ho avuto l'opportunità di concludere il mio percorso di studi con un argomento attuale e molto vicino alla mia esperienza lavorativa.
Ho scritto questa Tesi dopo aver collaborato come consulente di alcune PMI e ho notato come questo settore incredibilmente fosse un taboo.
Molte aziende ignorano la propria presenza sui principali Social Network e spesso il contenuto presente è privo di qualsiasi forma di moderazione.
All'interno viene descritto il nuovo Social Leader ed alcuni spunti utili su come utilizzare i Social Media all'interno della organizzazione moderna non solo per acquisire nuovi clienti ma sopratutto per motivare o fidelizzare i propri dipendenti.
7 regole per comunicare con efficacia sui social media (e altre teorie e prat...Claudio Simbula
Slides di rapida fruizione dedicate a comunicazione e marketing 2.0
Suggerimenti e casi pratici
7 regole per comunicare con efficacia sui social media
10 regole da seguire per mettere in campo un marketing vincente
5 approcci comunicativi dedicati alla pubblicità 2.0
teoria ed esempi su come usare i social media per comunicare e fare marketing
Stampa e nuovi media: dal giornalismo digitale al Brand JournalismRoberto Zarriello
Argomenti trattati durante il corso che si è svolto sabato 26 marzo a Foggia, organizzato dall'Ordine dei Giornalisti di Puglia, in collaborazione con Digital Media e Web In Fermento.
Internet, social network e associazioni di volontariato: insieme si può ;)Michele Cignarale
Come internet e i social network possono diventare strumento di lavoro e soprattutto anima della raccolta fondi per le associazioni senza fini di lucro.
2. 20 aprile 2011 – Il Presidente Obama avvia la sua
campagna elettorale con un’assemblea pubblica (townhall)
su Facebook, con 19 mesi di anticipo.
Mark Zuckerberg “inventore” di
Facebook e CEO
…e lo fa andando lui nel Quartier
Generale di Facebook a Palo
Alto, nella Silicon Valley (CA)
2
3. I II III
Agenda
• Social Networking / Social Media
• Politica 2.0 ovvero la disintermediazione
• “Teoria e prassi” del Web 2.0
3
4. I II III
Agenda
• Social Networking / Social Media
• Politica 2.0 ovvero la disintermediazione
• “Teoria e prassi” del Web 2.0
4
5. I II III
Centocinquanta ovvero il numero di Dunbar 1
• È il numero di persone con cui un individuo è in grado di mantenere
relazioni sociali stabili, ossia relazioni nelle quali un individuo conosce
l'identità di ciascuna persona e come queste persone si relazionano con
ognuna delle altre;
• Il numero di Dunbar è un limite cognitivo teorico; l’approssimazione
comunemente adoperata è 150.
• I sostenitori di questa teoria asseriscono che un numero di persone
superiore al numero di Dunbar necessita di regole e sistemi più
restrittivi per mantenere il gruppo stabile e coeso;
1
Robin Dunbar è un antropologo britannico, nato a Liverpool nel 1947, Professore di Antropologia Evolutiva e Direttore dell’Istituto di
Antropologia Cognitiva ed Evolutiva presso la University of Oxford
5
6. I II III
Il Social Network
In Internet le reti sociali (Social
Media o Social Network)
rappresentano una delle forme
più avanzate di comunicazione in
rete, ed è anche un tentativo di
superare la "regola dei 150".
Grazie ad essi l’insieme delle
relazioni umane, lavorative e
sociali che ciascuno di noi
alimenta ogni giorno, in modo
voluto o casuale si può così
sostanziare in una mappa
tangibile e dinamica, in grado di
arricchirsi continuamente di
nuove relazioni.
6
7. I II III
Dal network piramidale …..
Per superare la regola di
Dunbar senza l’ausilio del
social networking, si ha
bisogno di un network
piramidale dove la relazione
“vertice-base” deve essere
necessariamente
intermediata da livelli e
passaggi successivi.
Prima di Internet 2.0 i
partiti politici gestiscono
l’interazione sia esterna sia
interna ricorrendo
necessariamente ad una
organizzazione di tipo
piramidale con ruoli e
compiti assegnati e chiari.
7
8. I II III
….. al my Social Network
Il Social Networking consente
di superare agevolmente la
regola di Dunbar. In più:
• Si abilita il contatto diretto
tra vertice e base.
• Vertice e base si influenzano
in modo diretto e reciproco.
• Si crea un modo liquido e
dinamico di stare in
relazione.
8
9. I II III
Ma cos’è il Social Media ?
E’ una piattaforma abilitante per:
pubblicazione: Wikipedia, Wikio, digg
(diggita nella versione italiana), wordpress,
blogger;
condivisione: Youtube, del.ico.us, slideshare,
flickr, lastfm, crowdstorm, feedback;
discussione: Messenger, Skype, forum,
Gtalk;
social networks: facebook, linkedin, ning,
myspace, hi5, viadeo;
microblogging: Twitter, plazes, Pownce,
Plurk, Tweetpeek;
aggregatori di feed: Friendfeed, socialthing!,
socializr;
video streaming: justin.tv, ustreamtv, y!live,
livecastr, blogtv;
mondi virtuali: second life, habbo, imyu;
social games: Farmville, Restaurant city,
Travian;
Giochi MMO (Massive Multiplayer Online):
World of Warcraft, Age of Conan.
E questo è niente !
Fonte: http://willscullypower.files.wordpress.com/2009/01/social-media-landscape.jpg 9
11. I II III
Ad ogni modo, scegliete il più diffuso, create
un vostro account personale e….
….invitate i vostri contatti a far parte del vostro
network (in genere basta conoscerne l’email).
Essi a loro volta faranno lo stesso, espandendo la
cerchia dei nostri contatti con gli amici degli
amici, idealmente fino a comprendere tutta la
popolazione del mondo, come prospettato nella
teoria dei sei gradi di separazione del sociologo
Stanley Milgram.
11
12. I II III
Teoria dei 6 gradi di separazione
ovvero “sei strette di mano vi separano da chiunque”
La teoria dei sei gradi di separazione è un'ipotesi secondo cui qualunque persona può essere
collegata a qualunque altra persona attraverso una catena di conoscenze con non più di 5
intermediari.
Nel 1967 il sociologo Stanley Milgram avviò un test per verificare la "teoria del piccolo mondo".
Selezionò casualmente un gruppo di americani del Midwest e chiese loro di mandare un pacchetto
ad un estraneo che abitava nel Massachusetts. Ognuno di essi aveva varie informazioni del
destinatario, ma non l'indirizzo preciso.
Fu quindi chiesto a ciascuno dei partecipanti al test di mandare il proprio pacchetto a una
persona da loro conosciuta che, a loro giudizio, avesse il maggior numero di possibilità di
conoscere il destinatario finale.
Quella persona avrebbe fatto lo stesso, e così via, fino a che il pacchetto non venisse
personalmente consegnato al destinatario finale.
I partecipanti si aspettavano che la catena includesse perlomeno un centinaio di intermediari, e
invece ci vollero solo (in media) tra i cinque e i sette passaggi per far arrivare il pacchetto.
Le scoperte di Milgram furono quindi pubblicate in Psychology Today e da qui nacque l'espressione
sei gradi di separazione.
12
13. I II III
Tipologie di comunità virtuali
forum di discussione - è uno strumento di comunicazione asincrono, in cui le discussioni e le relative risposte
da parte degli utenti (in alcuni casi previa registrazione) si sviluppano non in tempo reale. Un diffuso
utilizzo dei forum avviene, ad esempio, per coagulare conoscenze ed aiutare gli utenti su argomenti
tecnologici o informatici, oppure per raccogliere le opinioni su argomenti letterari, musicali, politici.
newsgroup, gruppo di discussione - asincrono, analogo al precedente ma con molte funzionalità; operante
anche in modalità disconnessa (off-line), tramite apposite applicazioni.
guestbook (libro degli ospiti) - dal punto di vista fisico è simile all'apporre un biglietto su di una bacheca
mailing list (lista di e-mail) - vi si accede in genere tramite un programma di posta elettronica o via web
(tramite browser). È simile al ricevere comunicazioni postali periodiche con possibilità di contribuire e
spedirle ad un gruppo di indirizzi.
chat - sincrona, potenzialmente usabile in modo collettivo, nelle cosiddette stanze, o canali, via web o tramite
specifici applicativi.
messaggistica istantanea oinstant messenger-sincrona , analoga alla precedente ma operante principalmente
in modalità individuale.
wiki - un esempio di comunità virtuale sono gli utenti iscritti a Wikipedia.
newsletter - asincrona e unidirezionale (one-to-many). È simile al ricevere comunicazioni postali periodiche.
blog - asincrono, comunicazione principale uno a molti, ma non solo. Strumento che consente di crearsi uno
spazio pubblico sul web in cui il proprietario (blogger) inserisce dei messaggi. Dal punto di vista fisico, un
diario, ma con la possibilià di contributi da parte di chi legge.
Feed RSS asincrono. RSS è acronimo di Really Simple Syndication (distribuzione veramente semplice). Questa
tecnologia permette agli utenti di restare sempre aggiornati sui siti di interesse, in genere blog o siti di
informazione, fornendo i titoli o le informazioni principali dei siti web di interesse all'interno di finestre
dedicate
13
14. I II III
Social Networks - Diffusione nel mondo
14
15. I II III
Quanto tempo si passa sui social network ?
Fonte: Nielsen
15
16. I II III
Classifica Top 3 Siti di Social Networking
Dietro Facebook (primo assoluto)
si scorge la forte crescita di
Twitter (in competizione con un
MySpace in affanno) e la lenta
ma costante crescita di LinkedIn.
In giallo le New Entry registrate
da dicembre 2010. Giugno 2011
16
18. I II III
Età degli italiani su Facebook
L’aumento del numero di utenti su Facebook sta comportando un aumento della
percentuale degli utenti di età minore di 19 anni e di età maggiore di 35 anni
18
19. I II III
La diffusione dei social network in Italia
Fonte: 8° Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione 19
20. I II III
Numeri del social networking via Mobile
La crescita del social networking attraverso
dispositivi mobili è principalmente guidato da
Facebook, che ha raggiunto il 90% degli utenti
americani di social media e l'85% degli utenti
europei, ed è cresciuto più del 120% durante lo
scorso anno in entrambe le regioni.
Il social networking via Mobile è tra le categorie
in più rapida crescita negli Usa, secondo la
nuova ricerca rilasciata da comScore. Secondo
la "The 2010 Mobile Year in Review" si vede
come il social networking abbia raggiunto i 57,9
milioni gli utenti mobile negli Stati Uniti nel
dicembre 2010.
20
21. I II III
…. e soprattutto per i giovani
Notizie
Tam-tam
Risultati
Foto e video
Informare
Commenti
Fonte: Pew Internet and American Life Project 21
22. I II III
Agenda
• Social Networking / Social Media
• Politica 2.0 ovvero la disintermediazione
• “Teoria e prassi” del Web 2.0
22
23. I II III
Italia. Elezioni 2009
il 70% degli italiani si è informato Due riflessioni….
attraverso i telegiornali.
TV:
Il 30,6% attraverso i programmi di Chi controlla la televisione
approfondimento televisivi (Porta a controlla il Paese ?
Porta, Matrix, Ballarò, etc.).
Internet broadband:
Il 25,4% attraverso la carta stampata. Perché in Italia solo il 7,7%
delle connessioni supera la
velocità di 5 Mbps, mentre
Solo il 2,3% attraverso Internet. l’82% si colloca al di sopra dei
2 Mbps, di fatto rallentando lo
sviluppo dei new media ?
(In Romania, il 50% delle connessioni supera la velocità di 5
Mbps; seguono Paesi Bassi (49%), Lettonia (42%), Danimarca
Fonte: Comunicato stampa del Censis 9 giugno 2009 e Belgio (35%) ). Fonte: Rapporto AKAMAI
23
24. I II III
ma nel 2011, Censis ci dice che…
La principale fonte d’informazione resta il telegiornale
(80%) ma:
Il 36,6% di italiani usa costantemente i siti di informazione.
Il 65% di italiani usa i motori di ricerca per trovare
informazioni.
Internet e Radio sono considerati più affidabili di TV e carta
stampata.
Più del 76% degli italiani considera ormai la rete un potente
strumento di libertà e democrazia.
Fonte: Rapporto Censis 13 luglio 2011
24
25. Strumenti di comunicazione politica
Tra gli strumenti di
comunicazione, Internet
è sicuramente quello che
consente di veicolare
contenuti specifici ad un
pubblico vasto, molto
meglio di ogni altro
strumento.
25
26. I II III
Barak Obama ovvero la Politica 2.0
26
27. I II III
Come trasformare una “debolezza”
in un “punto di forza”
L’inesperienza di Obama si è trasformata in un vantaggio. Il giovane
leader afroamericano è diventato il primo presidente di colore della più
grande potenza economica e politica del mondo, senza mai essere
stato governatore di uno stato americano né capo di una grande
istituzione governativa.
Obama viene dal mondo del community service, i servizi sociali fondati
sul volontariato, ha fatto una lunga esperienza presso una Ong di
Chicago e nei suoi ghetti neri. Conosce le regole del cambiamento e
della comunicazione dal basso.
Ha saputo costruire una squadra eccezionale e scegliere bene i suoi
collaboratori. La sua capacità di team building è paradigmatica, in
campagna elettorale si è circondato di consulenti politici di calibro, ha
usato spin doctor e political consultant ma soprattutto consulenti di
comunicazione fuoriclasse come Chris Hughes, uno dei quattro
fondatori di Facebook e Lawrence Lessig, professore e autore di
bestselller sulla free culture e dell’ultimo Remix.
27
28. I II III
Peso dei media nelle elezioni
presidenziali americane del 2008
28
29. I II III
Il peso di Internet sulle elezioni Presidenziali
Americane del 2008
• Il 35% degli elettori, quasi il triplo di quattro anni prima, ha dichiarato di aver
guardato i video-politici.
• Il 10% degli americani afferma di aver utilizzato i social networking come
MySpace, Facebook per raccogliere informazioni o essere coinvolti in varie
iniziative. Percentuale che risulta ancora maggiore se si considerano gli elettori
più giovani.
• La raccolta di contributi a sostegno dei candidati (chi ha dichiarato di aver
versato del denaro al suo politico preferito è passato dal 2% del 2004 al 6%
del 2008 ).
• Il 39% circa degli elettori ha utilizzato il web per accedere a documenti e
per ottenere informazioni politiche “non filtrate” da mediatori d’opinione. Dalla
ricerca emerge anche che l’11% degli americani ha contribuito alla campagna
elettorale diffondendo o pubblicando dei commenti politici che ha ritenuto
interessanti e il 5% ha postato direttamente i propri commenti o la propria
analisi.
• Grazie ad internet Barak Obama è riuscito a spuntarla su Hillary Clinton nelle
primarie. Infatti il 74% dei sostenitori del senatore nero hanno appoggiato la
sua candidatura utilizzando internet, rispetto al 57% di coloro che
parteggiavano per l’ex first lady.
Fonte Pew Internet and American Life Project 29
30. I II III
America 2010
Dopo aver raggiunto la predominanza tra gli strumenti per l’adesione politica durante le elezioni
presidenziali del 2008, i SOCIAL MEDIA sono divenuti una parte essenziale della politica
americana per gli elettori delle elezioni di MIDTERM del 2010.
• Il 22% degli adulti “online” hanno usato TWITTER o i siti di SOCIAL NETWORKING (come FACEBOOK OR
MYSPACE) nei mesi precedenti le elezioni di Novembre 2010 per seguire le campagne elettorali e le stesse
elezioni.
• L’11% degli adulti “connessi” dichiarano di aver scoperto sul social network il candidato preferito dai loro amici
• Il 9% degli adulti “connessi” ha ricevuto informazioni sui candidati e sulle campagne dai social network o da
Twitter
… ma facciamo un passo indietro, al 2009.
• L’8% degli adulti “connessi” ha postato un commento politico su Twitter or su un sito di social networking
• Il 7% degli adulti “connessi” ha fatto “amicizia” con un candidato o con un gruppo politico su un sito di social
networking, o li ha seguiti su Twitter
• Il 7% degli adulti “connessi” ha avviato o si è unito a un gruppo di supporto grazie ad un sito di social networking
• L’1% degli adulti “connessi” ha usato Twitter per seguire i risultati delle elezioni in tempo reale
• A differenza del 2008, in cui i Democratici guidarono l’uso dei social network a scopo politico, gli elettori
Repubblicani e i sostenitori del movimento “TEA PARTY” hanno battuto i democratici nell’uso dei social media
• Tra gli utenti dei social network, il 40% degli elettori Repubblicani e il 38% degli elettori Democratici utilizzarono
questi siti per seguire attivamente le campagne politiche
• Il 22% dei sostenitori del “Tea Party”, percentuale significativamente più alta di altri sostenitori politici, si sono
dichiarati contenti di fare “amicizia” con un candidato o con un gruppo di sostegno politico grazie al social
networking.
Fonte Pew Internet and American Life Project 30
31. I II III
L’esempio del Tea Party Americano
Taxed Enough Already
già fin troppo tassati
Febbraio 2009 nasce il movimento Tea Party, fondatore Dale Robertson.
Si caratterizza per la sua battaglia contro le tasse e l’intervento pubblico nella vita economica e
sociale del paese, in chiara reazione alle politiche di Obama. La sua carica populista ha travolto
innanzitutto il Partito Repubblicano.
Il successo del fenomeno aggregativo del Tea Party si fonda principalmente sull’abile utilizzo delle
tecniche grassroot (in Italia società civile) combinate con le potenzialità dei social media. Un mix
che ha permesso al movimento di dare un’adeguata risposta a tre esigenze fondamentali:
• Creare e sostenere un’area di dibattito alternativa, libera dal controllo delle forze politiche
tradizionali e indipendente rispetto alle logiche di funzionamento dei media mainstream ;
• Fruire di uno spazio pubblico virtuale per offrire una nuova possibilità di aggregazione e
identificazione ad una vasta platea di elettorato che non si sente rappresentata
dall’establishment politico tradizionale;
• Portare avanti una campagna di fund raising che rendesse possibile finanziare iniziative e
sostenere canali di comunicazione e informazione alternativi svincolati dal pressante dominio dei
due grandi partiti tradizionali statunitensi.
31
32. I II III
Prima parliamo di Grassroots
Grassroots e' un concetto molto semplice. Tanto semplice
quanto affascinante. Il termine significa originariamente
"radici dell'erba" ovvero, in termini rurali, “base, livello
popolare”, quindi il significato più "sociologico” intende il
movimento popolare, di base. Movimento di gente che
spontaneamente si dedica ad una tematica.
Il termine italiano assimilabile è “Società Civile”.
32
33. I II III
Un concetto attuale: la Grassroots democracy
La Grassroots democracy è la tendenza ad andare
verso processi politici grazie ai quali gli aspetti di
decision-making e di attuazione sono portati a
livello delle organizzazioni territoriali: è il
principio della sussidiarità.
Per citare un esempio teorico, una nazione fondata
su un modello di grassroots democracy
traslerebbe il potere delle decisioni nelle mani
delle istituzioni territoriali invece che in quelle
delle istituzioni centrali.
33
34. I II III
TEA Party - Partito di Internet
Il TEA Party è spesso descritto come il “partito di Internet” o
un partito che “vive su Internet”.
Ma, anche se può sembrare strano, è impossibile individuare un sito
Internet ufficiale del Tea Party. Tuttavia, ciò non stupisce, se
ricordiamo che abbiamo descritto il Tea Party come una creatura
priva di una struttura e di un’organizzazione formalizzate. In questo
senso, la natura sociale del movimento è riflessa nella sua presenza
online, identificata da una vasta galassia di siti – amatoriali o di
livello professionale – che fanno più o meno direttamente
riferimento al movimento dal punto di vista ideologico e valoriale e
che, nel corso del tempo, hanno progressivamente iniziato ad
aggregarsi secondo una logica di network.
34
35. I II III
Caratterizzazione
Sin dall‘esordio del movimento, la presenza online del
Tea Party è stata caratterizzata da due elementi
fondamentali:
• un ampio ricorso alle possibilità del web2.0: interattività
spinta, personalizzazione dei contenuti spesso settati sulla
tipologia UGC (Users Generated Content ), elevato ricorso alla
multimedialità, stretta integrazione con le più diffuse
tecnologie dedicate al social networking (Facebook, Youtube,
ecc.);
• l’adozione di tecniche – prima amatoriali, poi semi-
professionali – di buzz marketing per la diffusione virale dei
contenuti e la promozione degli spazi web (anche tramite
strumenti a pagamento come Google Ads, Google AdWord,
ecc.).
35
36. I II III
Marketing Virale, cos’è ?
Il marketing virale è un tipo di marketing
non convenzionale che sfrutta la capacità
comunicativa di pochi soggetti interessati
per trasmettere il messaggio ad un numero
elevato di utenti finali. La modalità di
diffusione del messaggio segue un profilo
tipico che presenta un andamento
esponenziale.
È un'evoluzione del passaparola, ma se ne
distingue per il fatto di avere un'intenzione
volontaria da parte dei promotori della
campagna. Il principio del viral marketing si
basa sull'originalità di un'idea: qualcosa
che, a causa della sua natura o del suo
contenuto, riesce a espandersi molto
velocemente in una data popolazione.
Come un virus, l'idea che può rivelarsi
interessante per un utente, viene passata
da questo ad altri contatti, da questi ad altri
e così via. In questo modo si espande
rapidamente, tramite il principio del
"passaparola", la conoscenza dell'idea.
In genere, il termine è riferito agli utenti
della rete che, più o meno volontariamente,
suggeriscono o raccomandano l'utilizzo di
un determinato servizio (per esempio, per
la scelta di un indirizzo e-mail).
36
37. I II III
Alcuni elementi peculiari
• l’evidenza conferita al sistema delle donazioni e contribuzioni
al movimento, ospitato in un’area di facile accesso;
• la centralità dei link ai siti web dei movimenti locali afferenti al
Tea Party, che occupano la quasi totalità del sito, in un‘ottica
glocal;
• la strettissima integrazione con i più diffusi social network
commerciali (Twitter, Facebook, Youtube, ecc.) che consente
di:
– moltiplicare l’ampiezza della diffusione dei messaggi in
Rete alimentando un viral network capillare e diffuso;
– enfatizzare appuntamenti ed eventi, nobilitando l’attività
della realtà locale e l’impegno partecipativo dei singoli;
– definire un’agenda e una tematizzazione costruita dal
basso, molto efficace e pervasiva.
37
38. I II III
Impatto sulle elezioni di midterm 2010
In 2010 i candidati sponsorizzati dal Tea Party-
prevalsero sui candidati istituzionali
Repubblicani in molte delle primarie, quali
quelle dell’Alaska, del Colorado, del Delaware,
della Florida, del Nevada, dello stato di New
York, del South Carolina e Utah, dando nuovo
impulso alla causa dei conservatori nelle
elezioni di MidTerm.
Il New York Times ha identificato ben 138
candidati Repubblicani per il Congresso che
hanno ricevuto un significativo supporto dal
movimento “Tea Party”. 129 sono stati
candidati per la Camera e 9 per il Senato. I
sondaggi di metà Ottobre del Wall Street
Journal e di NBC News mostravano come il
35% degli elettori favorevoli a questi candidati Sarah Palin
erano anche supporter del movimento Tea-
party.
38
39. I II III
E i progressisti USA ? Coffee
Il Coffee Party Americano nasce su Facebook il 26 Gennaio 2010 per volontà
degli attivisti Annabel Park e Eric Byler. Crescendo il loro senso di
frustrazione verso l’inciviltà e l’ostruzionismo politico rappresentato dal
movimento TEA Party, Annabel Park pubblicò un appello sulla propria pagina
di Facebook. I numerosi ed immediati consensi ricevuti dai propri amici la
spinsero a dare l’avvio alla campagna di adesione al “Coffee Party
Movement".
Il gruppo crebbe rapidamente sopra i 155.000 contatti Facebook in appena 6
settimane. Newsweek annotò che il numero di utenti Facebook che aderirono
al movimento raggiunse in Aprile le 200.000 unità e ogni nuova adesione
ricevette circa un milione di letture.
Nel mettere a confronto il Coffee Party e il Tea Party, Annabel Park annota:
“La differenza chiave consiste nella nostra enfasi per i processi democratici, per
il rispetto e la civiltà, nella partecipazione politica, verso chiunque altro e
verso i politici eletti. Per colpa del clima politico corrente, troppi americani
hanno paura di partecipare, trovando alienante un contesto dominato da
militanti estremisti, nelle opinioni e nei fatti. E’ difficile parlare in contesti
dove si urla. Così, in definitiva, anche se potremmo desiderare le stesse cose,
il nostro percorso vuole essere molto differente.”
39
40. I II III
Importanza del SN nei “cambiamenti epocali”
“Ci sono più iscritti a Facebook tra medioriente e Nord Africa che copie di
giornali diffuse nella regione. Lo rivela il rapporto sui «Dati democrafici in
medioriente e Africa», secondo cui Facebook conta oltre 15 milioni di utenti
nella regione, mentre la circolazione dei giornali arabi, inglesi e francesi si
arena sotto i 14 milioni di copie.
«Facebook e altre piattaforme di social network stanno ora definendo come le
persone scoprono e condividono informazioni, si formano un'opinione e
ARTICOLO DEL 24 Maggio 2010
interagiscono. Facebook non scrive le notizie, ma i nuovi dati dimostrano che è
il rivale della stampa», ha detto Carrington Malin, amministratore delegato della
«Spot On Public Relations», che ha condotto lo studio.
«La crescita degli utenti in lingua araba è molto elevata: circa 3,5 milioni di
utenti in lingua araba hanno iniziato a utilizzare Facebook negli ultimi anni, da
quando è stato introdotto il supporto per l'arabo e ci aspettiamo che milioni di
altri utenti di lingua araba aderiscano alla piattaforma», ha aggiunto.
È da cinque Paesi nella regione che proviene circa il 70% degli iscritti a
Facebook: si tratta di Egitto, Marocco, Tunisia, Arabia Saudita ed Emirati arabi
uniti. “
Fonte http://www.italianainmarocco.com/t1015-medio-oriente-e-nord-africa-facebook-supera-i-giornali
40
41. I II III
fine 2010 – inizio 2011
TUNISIA EGITTO LIBIA
I Social Media (in particolare Facebook, YouTube e Twitter) hanno giocato e
stanno giocando un ruolo importante nella comunicazione (interna/esterna)
e nell’organizzazione delle rivolte per la democrazia nei paesi del nord africa
41
42. I II III
Infine, non è politica ma…..
Nozze reali su facebook e youtube
42
43. I II III
Agenda
• Social Networking / Social Media
• Politica 2.0 ovvero la disintermediazione
• “Teoria e prassi” del Web 2.0
• WEB
• BLOG
• Social Networking
• YouTube
43
45. I II III
Il WEB – Scelta del tipo di sito
• Sito vetrina: se lo scopo è essere presenti in rete, ma ridurre al
minimo indispensabile l'interazione con il lettore/elettore, si ha
bisogno di un Sito caratterizzato da una struttura assai semplice.
Questa tipologia di web site nasce per veicolare prevalentemente
informazioni istituzionali ed è l’equivalente “virtuale” del biglietto da
visita.
• Sito portale: se si ha necessità di fare della propria presenza
online un punto di riferimento informativo per l'utente è opportuno
optare per la creazione di un portale. Si tratta di un modello di Sito
molto affermato e diffuso che, rispetto al Sito vetrina, consente di
gestire obiettivi di comunicazione più complessi, organizzando ed
offrendo un maggior numero di contenuti e servizi.
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Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
46. I II III
Il Web - Scopi
• Fare informazione;
• Rafforzare il “brand” del singolo politico o del partito;
• Supportare la raccolta di fondi;
• Raccogliere dati sull’elettorato;
• Dialogare con gli elettori.
46
47. I II III
L’importanza del web writing
• Cura della home page, cioè la porta di ingresso al Sito, ed
eventualmente un secondo livello, cioè generalmente la pagina che
appare al primo click dalla home page;
• Occhio al look & feel, ossia la gradevolezza grafica dei contenuti e
del sistema di navigazione;
• Valutazione dell’ingombro e della posizione dei contenuti all’interno
della home page, della loro chiarezza e della coerenza con ciò che si
sta cercando;
• Rintracciabilità dei servizi proposti, laddove per servizi si intendono
quegli strumenti che consentono un’interazione con il partito, con il
singolo politico o con gli altri elettori;
• Cura dell’usabilità, ossia “dell'efficacia, dell'efficienza e della
soddisfazione” con le quali gli utenti del Sito fruiscono contenuti e
servizi.
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Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
49. I II III
Il BLOG
Contrazione di “web-log”, ovvero “traccia nella rete”, il Blog
è uno strumento per la pubblicazione di contenuti online il
cui successo si deve innanzitutto ad una disarmante
semplicità d'uso.
Letteralmente, chiunque sappia accendere un computer e
disponga di una connessione ad Internet può diventare
produttore di contenuti e rivolgersi ad un pubblico
virtualmente immenso.
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Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
50. I II III
Il Blog – dal diario personale al diario politico
I vantaggi più evidenti sono:
• Comunicazione informale e dialogo aperto (casa on-line);
• Centro gravitazionale attorno a cui far ruotare / coordinare tutti i
presidi che si hanno in rete;
• Conversazione diretta, alla luce del sole, con il proprio pubblico;
• Disintermediazione delle tradizionali canali di comunicazione politica;
• Diffusione del proprio messaggio in modo veloce, diretto e
maggiormente autentico;
• Possibilità di definire l’agenda della discussione politica nella rete;
• Ascolto degli elettori e proposizione di temi e argomenti;
• Risposta tempestiva e puntuale a critiche, attacchi e polemiche;
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Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
51. I II III
Il Blog – Nemici e Rischi
Disintermediare la comunicazione significa esporsi in prima persona, ritrovarsi
soli di fronte alla comunità online che, come è ovvio, non è fatta di soli
sostenitori, ma anche di avversari.
Peggio ancora, di alcuni soggetti tanto irragionevoli quanto aggressivi il cui
unico interesse è attaccare. A queste figure il popolo della Rete ha dato un
nome: “troll”, proprio come le creature devastatrici, sgraziate e prive
d’intelligenza che popolano la letteratura fantasy.
Ignorarli è la migliore strategia di difesa. Si stancheranno e si sposteranno
altrove, non prima di aver fatto comprendere a tutti gli altri utenti la
pretestuosità del loro comportamento.
Infine, in caso di crisi, non è più possibile nascondersi dietro comunicati e
veline o “scaricare” su altri le proprie responsabilità.
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Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
52. I II III
Il Blog, tutto semplice ?
Se tutti sono in grado di aprire un Blog grazie alle
piattaforme (spesso gratuite) disponibili in Rete, è
altrettanto vero che fare del Blog uno strumento di
comunicazione professionale è tutt’altro che scontato.
Cosa scrivere, perché e per chi, cioè un Piano Editoriale
E’ obbligatorio “stare sulla notizia” e pubblicare
rapidamente un commento, una risposta o una smentita
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Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
53. I II III
Il Blog - lo stile
Stile di scrittura “informale” è senza dubbio la parola d’ordine
della comunicazione via Blog.
Chiarezza, semplicità e brevità sono spesso viste come sinonimo
di autenticità;
Scrollarsi di dosso il “politichese” in favore di una maggiore
brevità e chiarezza dei testi;
Evitare le frasi fatte e puntare sulle idee.
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Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
54. I II III
Il Blog – ritmo di pubblicazione
Se si ha in mente di scrivere un post al mese, allora meglio
lasciar perdere subito.
Almeno uno/due post a settimana, meglio se tre.
I giorni migliori sono quelli centrali della settimana in
quanto il numero di lettori è maggiore.
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Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
55. I II III
Il Blog – Alcuni siti per Blogger
WordPress.com
Blogger
LiveJournal
Splinder
Virgilio
Tiscali
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57. I II III
Social Media
vs
• Facebook soddisfa il desiderio di relazione tra le persone ed
offre una molteplicità di strumenti più orientati allo svago ed
all’interazione che alla produttività;
• Twitter soddisfa il desiderio di condivisione istantanea di
pensieri ed informazioni ed offre una sola via d’accesso: 140
caratteri per organizzare le idee e diffonderle senza possibilità
diversive.
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Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
58. I II III
OTTO PASSI VERSO IL SOCIAL NETWORKING (1)
I passi che Guy Kawasaki1 suggerisce di seguire:
• Comprendi il tuo obiettivo e scopri cosa tu puoi fare per gli altri. Se
comprendi questo, troverai il tuo ruolo all’interno della Community.
• Esci fuori. Il Networking è uno sport analogico, di contatto. Non puoi farlo
solo via telefono o computer. L’attività online va sempre affiancata a quella
offline, che deve prevedere la partecipazione personale ad eventi e dibattiti.
• Fai delle buone domande e poi chiudi la bocca. Un buon conversatore
non è chi parla tanto, ma chi fa parlare tanto gli altri. I buoni networker
sono bravi ad ascoltare ed a fare domande per conoscere i soggetti con i
quali si relazionano.
• Svela le tue passioni. Parlare solo di politica può risultare poco attrattivo
per i vostri stakeholder. I bravi networker svelano le loro passioni dopo che
ti hanno conosciuto. Ma i grandi networker esercitano ed affermano la
propria leadership anche mostrando le loro passioni.
1
Ex dipendente dell’Apple Computer, Guy Kawasaki è oggi manager, imprenditore e saggista statunitense. Ha coniato il concetto di evangelista nel
mondo dell'elettronica di consumo. Attualmente è CEO di garage.com, una società che finanzia iniziative a tecnologia avanzata nella Silicon Valley,
California 58
59. I II III
OTTO PASSI VERSO IL SOCIAL NETWORKING (2)
• Leggi voracemente. È importante leggere avidamente e non solo le
riviste più note, perché avrai bisogno di un’ampia base di conoscenza cui
accedere durante le tue conversazioni. Anche se ti trovi di fronte ad
argomenti che non ti appassionano, puoi comunque essere ben
documentato e capace di discuterne.
• Follow up. Quando hai qualche contatto offline con l’elettorato, entro 24
ore dall’evento coinvolgi i partecipanti esprimendo la gioia di averli
incontrati o chiedendo loro un feedback sull’evento. Questo farà sentire il
singolo elettore speciale e partecipe.
• Fai in modo che sia semplice contattarti. Lascia i tuoi recapiti ben in
evidenza e rispondi ai messaggi che ti vengono inviati con sollecitudine. Se
vuoi essere uno della community, devi farti trovare.
• Dai valore alla reciprocità. Un link, una segnalazione, un commento. Il
do ut des vale sempre ed è una regola riconosciuta ed accettata. Rispondi,
partecipa, sostieni quando puoi i membri del tuo network. Nell’economia del
dono, ciò che dai ti viene restituito.
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60. I II III
Social Media – tecniche di Cross Channel
• I Social Network Site, in questo senso,
sono anche canali attraverso i quali
portare utenza al proprio Blog o al
proprio Sito, fornendo così – in un’ottica
cross channel – un’anima viva ed attiva a
tali ambiti.
60
61. I II III
Rischi del social networking
Nel momento in cui il politico in quanto personaggio
pubblico usa un Social Network Site con l’obiettivo di aprire
questo spazio relazionale non soltanto ai propri amici
intimi, ma a tutti i suoi potenziali interlocutori, lo trasforma
a tutti gli effetti in uno spazio di comunicazione
professionale.
L’uso eccessivamente personale dei social media può
“scoprire” troppo l’utente e renderlo vulnerabile. Non
bisogna mai farsi prendere la mano e ricordarsi sempre che
i propri contatti nei Social Network sono “amici” di nome,
ma non necessariamente di fatto.
61
Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
62. I II III
Digital Reputation – Cos’è
I social media stanno rapidamente cambiando il concetto
stesso di reputazione, così come eravamo soliti intenderlo.
Oggi, infatti, è più corretto distinguere tra “reputazione” e
“reputazione online” di un soggetto, dove quest’ultima è
data dalla somma tra contenuti e contributi da lui immessi
in Rete e le esperienze vissute da tutti coloro che vi
entrano in contatto più o meno direttamente.
Un’equazione assai complessa e dal risultato a volte
imprevedibile, che esprime un valore divenuto ormai
fondamentale nella valutazione di persone così come di
aziende, di enti o di istituzioni.
62
63. I II III
Digital Reputation – Come si misura
Analisi di Ambito Analisi del Buzz Analisi del Sentiment Analisi di Reputation
Studio Studio quantitativo Studio qualitativo del Individuazione e analisi
quali/quantitativo delle citazioni vissuto di un gruppo o di di contenuti digitali che
dell’ambito di pubblicate dagli utenti un singolo. per visibilità e
riferimento, p.es. la su media digitali, ricercabilità possano
politica, comprendenti ambiti, rappresentare rischi o
l’amministrazione, il temi e protagonisti. opportunità nel
movimento. processo decisionale
degli elettori.
Obiettivo Obiettivo Obiettivo
individuazione delle individuazione l’individuazione Obiettivo
tendenze. dell’interesse. dell’indice di l’individuazione del
gradimento per cosa mio indice di
rappresento. reputazione.
Esempio: “Cosa Esempio: “Quali sono i Esempio: “Cosa dicono
pensano in generale temi più discussi nel di me , dei miei Esempio: “Cosa trova
della politica locale ?” territorio ?” competitor ?” un utente che cerca
informazioni su di me,
sul mio gruppo ?” 63
64. I II III
Consigli pratici per la gestione dei contenuti
Consigli che valgono sia per chi pubblica su siti WEB che su blog o social network site:
• Usare periodi corti ed andare frequentemente a capo;
• In caso di articoli di media lunghezza, è opportuno declinare il contenuto in più
paragrafi;
• Evidenziare le parole chiave con il grassetto aiuta ad intuire rapidamente il contenuto
della pagina. Per dare enfasi sono invece sconsigliati il corsivo ed il sottolineato, che
per convenzione indica un link;
• Come già per la carta stampata, è sconsigliato organizzare il testo in colonne troppo
larghe, in quanto gli occhi faticano a seguire righe troppo lunghe;
• Quando possibile, utilizzare gli elenchi puntati favorisce la comprensione e riduce l’uso
di aggettivi ed avverbi;
• Se necessario, adottare colori che assicurino un buon contrasto e rendano la lettura a
video più comoda;
• Scegliere sempre un carattere tipografico standard: ghirigori e font speciali affaticano
la lettura e possono non essere compatibili con tutti i browser e tutti i sistemi
operativi.
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Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
65. I II III
Organizzare il contenuto
È importante declinare la struttura del propri contenuti seguendo diligentemente
l’arcinota regola anglosassone delle “cinque W”, e quindi rispondere alle seguenti
domande:
• Who? - Chi: è il soggetto della notizia;
• What? – Cosa: è l’oggetto della notizia;
• Where? – Dove: è il luogo teatro dei fatti;
• When? - Quando: è il momento in cui si svolge il fatto;
• Why? – Perché: è il motivo per cui è avvenuto il fatto.
Quando si scrive è anche importante citare la fonte della notizia che si sta riportando, per
conferire valore ed attendibilità al contenuto.
Utile è anche linkare l’articolo per farlo entrare a far parte di una complessa trama di
contenuti distribuiti in Rete, moltiplicando il valore del singolo prodotto del nostro
ingegno
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Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
66. I II III
Pro e Contro
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Fonte: manuale di comunicazione politica in rete
68. I II III
Come comunicare su YouTube ?
• Essere professionali ( video di qualità)
• Non divagare – brevi e piacevoli ( al massimo 10 minuti di video)
• Essere concreti
• Fare attenzione ai primi 10 secondi, in cui si “cattura” lo spettatore!
• Essere se stessi (sui SN non serve cercare di vendere: gli utenti
sanno già che il brand è li per quello! Vogliono conoscerlo meglio…)
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69. I II III
…. e soprattutto cosa comunicare
• Presentazioni – Per esempio un programma politico per punti
• “Come fare per” – Per es. come aderire ad una campagna
• Help Me - Un problema comune che può essere spiegato in video
• Marketing Politico – Il classico spot da TV, meglio se reinventata
( oltre i 30 secondi )
• Eventi - Se ne organizzano molti, perché non renderli visibili a tutti?
• Intervista con gli esperti - Ognuno può essere un esperto nel
proprio campo
• Video Blog – p.es. un proprio intervento localizzato “sul posto”
• Testimonial – un personaggio noto che vi appoggia
• Video autoprodotti – un messaggio video è più efficace che mille
parole
• Etc….
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70. ma in conclusione ….
web, blog, facebook, twitter, youtube….
cosa è meglio usare ?
70
71. La risposta è nel Media Mix ….
…. ovvero usare la migliore combinazione possibile
dei più significativi canali di comunicazione per
l’ambito interessato.
71
74. I II III
Definizione novecentesca di partito politico
Una definizione “autorevole” del concetto di partito:
“Per partiti si debbono intendere le associazioni costituite al
fine di attribuire ai propri capi una posizione di potenza
all’interno di un gruppo sociale e ai propri militanti attivi
possibilità per il perseguimento di fini oggettivi e/o per il
perseguimento di vantaggi personali”
…… chi vi ricorda ?
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75. I II III
PDL ?
E invece è Max Weber, un economista, sociologo,
filosofo e storico tedesco, e siamo nel 1922.
Sartori [1976] “un partito è qualsiasi gruppo
politico identificato da un’etichetta ufficiale
che si presenta alle elezioni, ed è capace di
collocare attraverso le elezioni (libere o
meno) candidati alle cariche pubbliche.
Quanto ci sembra lontano da oggi ?
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77. I II III
Uomini e donne
Il 62% degli uomini e il 65% delle donne che usano Internet in
Italia, sono anche iscritti a Facebook
77
78. I II III
Definizione di Socialsfera
La sfera pubblica è il luogo ideale in cui, grazie all’azione
dei media, si confrontano idee e posizioni, si definiscono
punti di vista, si concordano decisioni, si forma, in
definitiva, quella che chiamiamo pubblica opinione. Fino
ad oggi, la sfera pubblica ha coinciso con il luogo ideale
del dibattito pubblico strutturato dai mass media (radio,
tv, giornali). Ma occorre fare ora i conti con nuovi mezzi
di comunicazione, legati ad Internet, ma che presentano
particolari requisiti di interattività e apertura alla
partecipazione. Parliamo dei social media, (blog, social
network), che stanno dando progressivamente vita a
quella che possiamo definire sfera pubblica socialmediale
o, per comodità, socialsfera.
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79. I II III
L’esempio di “Fare Futuro”
L’accesso ai mass media è precluso o limitato? Puntiamo sui social media!
Il blog rimane lo strumento di comunicazione socialmediale più efficace per organizzare il dibattito e
la partecipazione.
E’ bene creare diversi spazi di presenza sul web, che si richiamano in un circuito di referenzialità
amplificativa (Generazione Italia, Fare Futuro webmagazine, ecc.) per creare l’idea di un’area di
dibattito di secondo livello, inclusiva del primo livello in cui avviene la partecipazione diretta degli
utenti tramite commenti.
Il social networking è utile per attivare passaparola e azioni di buzz, ma deve convogliare sempre
l’attenzione verso lo spazio discorsivo dei blog.
I contenuti veicolati sul web devono conquistare uno spazio fisso sui mass media tradizionali,
preferibilmente a controllo diretto (Il Secolo d’Italia). Solo in questo modo si può concorrere a
definire efficacemente agende e issue di rilevanza politica. L’accesso alla socialsfera, infatti, è
inevitabilemnte precluso a molti soggetti per divide tecnologico, economico e culturale. Il grosso
dell’opinione pubblica, ancora oggi, si informa e decide sulla base di quanto veicolato dai mass
media
La socialsfera va intesa oggi soprattutto come fabbrica di “contenuti d’opinione” a fruzione diretta
(socialnauti) o indiretta (contenuti ripresi dai mass media)
La socialsfera rappresenta però anche una sorta di “soggetto ideale d’opinione” da contrapporre al
soggetto d’opinione d’area massmediale. Il rimando tra sfera pubblica massmediale e socialsfera
può quindi trasformarsi in un dibattitto di terzo livello, che include il dbattitto all’interno della
socialsfera (secondo livello) e il dibattito “locale” (primo livello) sui vari medium (blog, social
network)
Il senso di partecipazione stimola la voglia d’azione. Si può sfruttare la socialsfera per raccogliere
fondi sotto forma di donazioni o acquisto di gadget (vedere il sito di Generazione Italia)
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