3. PPeerr ccoommiinncciiaarree//22
• Analizziamo:
Se io ho questo nuovo media, la possibilità cioè
di veicolare un numero enorme di informazioni,
in un microsecondo, mettiamo caso a un
aborigeno dalla parte opposta del pianeta…
ma il problema è:
“Aborigeno, ma io e te che c… se dovemo di’ ?
4.
5. AAbbbbaassssoo ii ““NNuuoovvii mmeeddiiaa””//11
• I “nuovi media” non esistono
(e se esistessero non sarebbero “nuovi”)
• Il digitale non è una tecnica
• Le “tecniche” non sono mai un problema
• Tecniche/strumenti s’imparano (se proprio
serve)…
• …specialmente s’impara a farsi aiutare,
6. AAbbbbaassssoo ii ““NNuuoovvii mmeeddiiaa””//22
• Le tecniche non servono a niente se non si parla la
lingua, se non si riconosce e non si entra nella
“cultura”
• Il digitale, dunque, non è un nuovo “mezzo”
• Il digitale è una cultura (non “roba da ingegneri”)
• Occorre entrarci, conoscerla, viverla: tutto questo è
“fare giornalismo” -- in nuovo universo
7. DDaaii ppiiaanneettii aallll’’uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee//11
• Il digitale non è un nuovo pianeta ultra-plutonico
• Non sono mezzi “aggiuntivi”
stampa>foto>cinema>radio>tv>internet…
• Non basta trasportare/tradurre i contenuti dai
“vecchi” mezzi ai “nuovi” secondo nuove sintassi
• Il digitale è una nuova galassia – forse un universo
completamente nuovo
10. IIll nnuuoovvoo uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee
• Nuove leggi, spesso contro-intuitive
– Saltano coordinate spaziali e temporali
– Luogo dei confini incerti, del «quanto basta»,
della approssimazione statistica vs. «completezza»
– Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori
– Google nuovo paradigma di conoscenza
– Disintermediazione
(comincia a saltare il concetto stesso di “media”)
– Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.)
– Ibridazione di mezzi narrativi
– Etica della condivisione/crowdsourcing
– Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza
11. NNuuoovvoo ssppaazziioo ee nnuuoovvoo tteemmppoo
• Spazi virtualmente infiniti (ma non l’attenzione)
• Pubblici geograficamente indeterminati
• Tempi di fruizione indefiniti
– “Web solo immediatezza, flusso”? Balla colossale
– Il web è il luogo della permanenza
• Necessità di ridefinire costantemente dei “limiti”
• Ma anche di sfruttare queste possibilità:
Aprirsi alla costruzione di significato nel tempo!
• Es.: Dossier, Topics NYT, Le Scienze e… D
12. IIll nnuuoovvoo uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee
• Nuove leggi, spesso contro-intuitive
– Saltano coordinate spaziali e temporali
– Luogo dei confini incerti, del «quanto basta»,
della approssimazione statistica vs. «completezza»
– Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori
– Google nuovo paradigma di conoscenza
– Disintermediazione
(comincia a saltare il concetto stesso di “media”)
– Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.)
– Ibridazione di mezzi narrativi
– Etica della condivisione/crowdsourcing
– Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza
13. CCoonnffiinnii iinncceerrttii//11
• E’ l’universo del post-post-post moderno,
il mondo delle sfumature di grigio
• E’, specialmente, l’universo del «quanto basta»
• files musicali .wav conto .mp3
• le traduzioni automatiche di Google Translate
• Anche l’informazione del «quanto basta»?
• Che cosa è la «qualità» di cui ci vantiamo
nell’universo del «quanto basta»?
14. CCoonnffiinnii iinncceerrttii//22
• L’universo dell’approssimazione statistica vs.
completezza
o Google approssima il mito del superamento di Babele
o …e quello della biblioteca universale
• Big Data e computing predittivo > Isaac Asimov
si sbagliava: dal campione all’intero universo
L’effetto «coda lunga»
15. IIll nnuuoovvoo uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee
• Nuove leggi, spesso contro-intuitive
– Saltano coordinate spaziali e temporali
– Luogo dei confini incerti, del «quanto basta»,
della approssimazione statistica vs. «completezza»
– Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori
– Google nuovo paradigma di conoscenza
– Disintermediazione
(comincia a saltare il concetto stesso di “media”)
– Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.)
– Ibridazione di mezzi narrativi
– Etica della condivisione/crowdsourcing
– Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza
16. LLiiqquuiiddiittàà ddeeii ccoonntteennuuttii//11
• Contenuti “atomici” contenitori
– Musica > giornali > pagina…
– …ma anche HomePage > Ogni pagina è una HP
(F.Badaloni, Snodi)
• Giornali: dalla “cattedrale di senso” al “flusso”
• Ma resta il problema strategico:
– come ri-costruire senso con i contenuti liquidi
– come aprirsi ai “significati possibili”
17. LLiiqquuiiddiittàà ddeeii ccoonntteennuuttii//22
• Digitale: contenuti distinti dalla loro rappresentazione
• Es.: gli RSS (e i lettori di RSS tipo Feedly)
…ma anche…
La Sicilia
LiveSicilia
CataniaToday
Ctzen
Sicilia Journal
…
19. LLiiqquuiiddiittàà ddeeii ccoonntteennuuttii//22
• Problema giornalistico:
– come ricostruire il contesto?
– come ricostruire il “senso”?
• Problema editoriale:
– come ricostruire il valore?
• Due strade non alternative:
– “connessioni di senso” mutevoli
(web semantico, tag, ecc.)
– “reinvenzione” del contenitore? Il caso iPad
20. LLiiqquuiiddiittàà ddeeii ccoonntteennuuttii//33
• Che fare quando Google è la lente attraverso la quale si
accede all’informazione?
• Che fare quando Twitter/FB sono le lenti (o edicole)?
• Strumenti di nuova “scrittura” e impaginazione:
– Search Engine Optimization
(formattazione, titolazione, ecc.)
– Tags
– Navigazione “orizzontale”
– Topics
21. IIll nnuuoovvoo uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee
• Nuove leggi, spesso contro-intuitive
– Saltano coordinate spaziali e temporali
– Luogo dei confini incerti, del «quanto basta»,
della approssimazione statistica vs. «completezza»
– Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori
– Google nuovo paradigma di conoscenza
– Disintermediazione
(comincia a saltare il concetto stesso di “media”)
– Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.)
– Ibridazione di mezzi narrativi
– Etica della condivisione/crowdsourcing
– Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza
22. QQuuaallee iimmmmaaggiinnee ddeell ggiioorrnnaalliissmmoo??
• Ciascuno di noi ha una immagine del giornalismo
…una foto, una trasmissione tv, un film!
• La mia immagine
archetipica
del giornalismo
e del giornalista
è questa
23. SSmmoonnttaarree ll’’eetteerrnnoo BBooggaarrtt//11
• E’ “L’ultima minaccia” di Richard Brooks, 1952
• L’originale si chiamava “Deadline USA” e
la famosa battuta in inglese diceva…
• “…that’s the press – baby - the press, and there’s
nothing you can do about it. Nothing”.
• “Press” = “stampa”
…ma anche “macchina di stampa” > “rotativa”
24. SSmmoonnttaarree ll’’eetteerrnnoo BBooggaarrtt//22
• Bogart faceva sentire insieme il rumore della rotativa,
che coincideva con il rumore della “stampa”:
• Niente rotativa, niente “stampa”, niente notizie, niente
libertà
“Freedom of the press is guaranteed
only to those who own one”
A. J. Liebling (1904-1903)
• Era una fase, una «forma» storicamente determinata
della informazione
• Ora – semplicemente – non è più così
25. UUnn uunniivveerrssoo ddiissiinntteerrmmeeddiiaattoo//11
• Prima:
– fonti/eventi selezionatori/narratori fruitori
• Definizione giuridica di “Giornalismo”
– “Per attività giornalistica deve intendersi la prestazione di lavoro intellettuale volta alla
raccolta, al commento e alla elaborazione di notizie destinate a formare oggetto di
comunicazione interpersonale attraverso gli organi di informazione.
Il giornalista si pone pertanto come mediatore intellettuale tra il fatto e la
diffusione della conoscenza di esso...... differenziandosi la professione giornalistica
da altre professioni intellettuali proprio in ragione di una tempestività di informazione
diretta a sollecitare i cittadini a prendere conoscenza e coscienza di tematiche
meritevoli, per la loro novità, della dovuta attenzione e considerazione”
(Cass. Civ., sez. lav., 20 febbraio 1995, n. 1827).
• I mediatori (i media) non sono più necessari
26. UUnn uunniivveerrssoo ddiissiinntteerrmmeeddiiaattoo//22
• Oggi:
– fruitori possono essere anche narratori
– fonti possono narrare in proprio (es. Pordenone)
– Fonti possono entrare in contatto diretto con i fruitori (es.: Udine)…
– …con gli stessi strumenti disponibili ai giornali (es.: Il Tirreno)…
– …e ai cittadini (es.: piste ciclabili Roma)
• Altri esempi:
– Milwakee Police News vs. Milwakee Journal Sentinel
– @matteorenzi o @IDFSpokesperson vs. @hamasinfo
– Pepsicola.com > Brand Journalism
– #Kony2012
• Un rischio, ma anche una occasione
• Riscoprire le ragioni nostre per fare Informazione…
…che cosa ci fa differenti?
27. UUnn uunniivveerrssoo ddiissiinntteerrmmeeddiiaattoo//33
• Che cosa resta oggi? Che può restare?
• Se non c’è più - e non ci può essere - più Humphrey
Bogart, non ci sarà più neppure il giornalismo?
• Conseguenze per la democrazia nelle società di
massa?
• Dobbiamo salvare i giornali? I giornalisti?
• In definitiva: ci può essere UN giornalismo dopo IL
Giornalismo?
28. IIll nnuuoovvoo uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee
• Nuove leggi, spesso contro-intuitive
– Saltano coordinate spaziali e temporali
– Luogo dei confini incerti, del «quanto basta»,
della approssimazione statistica vs. «completezza»
– Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori
– Google nuovo paradigma di conoscenza
– Disintermediazione
(comincia a saltare il concetto stesso di “media”)
– Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.)
– Ibridazione di mezzi narrativi
– Etica della condivisione/crowdsourcing
– Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza
29. UUnnaa nnuuoovvaa ooppppoorrttuunniittàà
• “Raccontare” sul web, sulla carta o in radio può
richiedere tecniche specifiche… ma l’ambiente
(digitale) è lo stesso
• Da un giornalismo era definito dal mezzo…
giornalismo “radiofonico”, “televisivo”, “di quotidiano”, ecc.
• …a un giornalismo definito dai contenuti
30. UUnn ggiioorrnnaalliissmmoo ppiiùù lliibbeerroo
• Possiamo scegliere il mezzo o il mix di mezzi più adatti
- alla storia che vogliamo raccontare
- al pubblico che vogliamo raggiungere
- nel momento più adatto
• Il mezzo originario non ci imprigiona più
- che immagini per il pezzo politico del tg?
- che parole per descrivere su carta lo tsunami?
• NB: non necessariamente “tutti devono far tutto”: è la
testata che può pensare se stessa in questi termini
31. ““MMuullttiimmeeddiiaalliittàà””…… uunnaa ppaarroollaacccciiaa
• Una parola usata per mille cose diverse
• Informazione “multipiattaforma”
• Informazione “polimediale” (multiple media**)
sulla stessa piattaforma
• Informazione “multimediale” (multimedia**)
propriamente detta
(**) definizione da: N. Paul e C. Fiebich
The Elements of Digital Storytelling, 2003-05
33. IInnffoorrmmaazziioonnee ““ssttrruuttttuurraattaa””//11
• Un nuovo strumento per il giornalismo: le basi di dati
• Molte informazioni dei giornali sono strutturate (o strutturabili):
cinema, recensioni – ristoranti, ecc., tabellini sportivi
• Possono essere presentate in archivi digitali ricercabili
Es.: Ricette; TrovaCinema
• Possibile andare oltre: offrire in forma strutturata ricercabile, filtrabile)
informazioni finora offerte in forma lineare/non strutturata. Es.:
HomicideWatch; CinciNavigator > Memoriale vittime del Vajont
34. IInnffoorrmmaazziioonnee ““ssttrruuttttuurraattaa””//22
• Giornalismo dei dati
(giornalisti italiani sono data challenged?)
• Dati aperti e PA > una battaglia da combattere
• Date aperti e giornalismo > farsi aiutare
• Raccogliere i propri (inflazione, La Nacion)
• Collaborazione per costruire basi di conoscenza
tra testate, ONG, associazioni, istituzioni
• Esempio: dichiarazioni proprietà parlamentari
35. LLee nnuuoovvee ooppppoorrttuunniittàà
• Oltre la forma-articolo e la forma-video:
Giornalismo dei dati, giornalismo «calcolabile»,
informazione strutturata, inchieste multimediali…
• Memoriale delle vittime dell’Aquila
• Speciale Grande Guerra
• The Migrant Files
• Open Parlamento
• Homicide Watch
• Lobotomy Files (WSJ)…
• I web doc Medialab La Stampa
• L’inutile idrovia (già nel 2004!)
36. PPeerr ccoonnttiinnuuaarree……
• Analizziamo:
Se io ho questo nuovo media, la possibilità cioè
di veicolare un numero enorme di informazioni,
in un microsecondo, mettiamo caso a un
aborigeno dalla parte opposta del pianeta…
ma il problema è:
“Aborigeno, ma io e te che c… se dovemo di’ ?
37. IIll nnuuoovvoo uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee
• Nuove leggi, spesso contro-intuitive
– Saltano coordinate spaziali e temporali
– Luogo dei confini incerti, del «quanto basta»,
della approssimazione statistica vs. «completezza»
– Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori
– Google nuovo paradigma di conoscenza
– Disintermediazione
(comincia a saltare il concetto stesso di “media”)
– Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.)
– Ibridazione di mezzi narrativi
– Etica della condivisione/crowdsourcing
– Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza
38. LLaa ““mmuullttiimmeeddiiaalliittàà””
ppoottrreebbbbee nnoonn bbaassttaarree
• Anche se utilizzassimo al meglio tutti questi strumenti
avremmo usato solo metà delle nostre potenzialità
• Siamo sempre nello schema di comunicazione “da uno a
molti”…
•…la “televisione”: un’antenna e tanti televisioni… il megafono
•… ancora solo “lezioni”, per quanto efficaci Siamo ancora
nell’ambito del c.d. “Web 1.0”…
• Ma “non siamo (più) soli”, c’è una “conversazione” in atto.
• Per sfruttare in pieno le potenzialità dello strumento
dobbiamo immettere la nostra “lezione” nella “conversazione”
39. LL’’iinnvveerrssiioonnee ddiiggiittaallee
• Dalle comunicazione “di massa” all’universo digitale:
che fine fanno i “media” in un mondo disintermediato?
• Il giornalismo non è più terreno riservato per i “giornalisti”
• La comunicazione “broadcast” (da-uno-a-molti)…
…diventa comunicazione diffusa (da-molti-a-molti)
• Nel giornalismo? Sempre possibile usare il web come
“megafono” > scarsa efficacia
• “Dalla ‘lezione’ alla ‘conversazione’”
40. GGiioorrnnaalliissmmoo ““ssoocciiaallee””
• Gli strumenti digitali riportano all’inizio (quasi della storia)
• Giornalismo ritorna un “medium sociale” come ai tempi
della “café society”
• I media o sono sociali o perdono contatto
• Effetto social su 18 quotidiani FINEGIL
– Traffico diretto ~ 50 %
– Da Google ~ 30 %
– Da Facebook ~ 17 %
– Da altri (Twitter ecc.) ~ 3 %
41. IIll rruuoolloo ddeell ppuubbbblliiccoo nneell ‘‘660000
• Tecnologia di stampa, rete trasporti, alfabetizzazione:
difficile raggiungere gran numero di persone in poco tempo:
pubblici ridotti (inizialmente)
• Le informazioni passavano di bocca in bocca: mercati,
taverne, lettere
• Libri, opuscoli, giornali passati di mano
in mano, newsletters clandestine
• Cultura dei caffé
• Informazioni all’interno di gruppi sociali
comunità ristrette: poca distinzione tra
produttori e consumatori di informazioni
42. CCeennssuurraa…… ddeeii ccaafffféé
• Nella Inghilterra della restaurazione Stuart (1660) stampa di
nuovo sottoposta a stretto controllo
• Newsletters circolano e sono discusse
nelle coffee house. E allora…
…nel 1675 abolite le coffee house:
“…in tali case e in occasione degli
incontri che vi avvengono di tali persone,
diverse false, maliziose e scandalose
notizie risultano inventate e diffuse,
a diffamazione del Governo
di Sua Maestà”.
• Ci ricorda qualche questione recente?
43. La rreettee èè ““aabbiittaattaa””:: aabbiittiiaammoollaa//11
• In rete ci si informa, si fanno soldi, si gioca, ci si
innamora, si fa sesso = si vive
• 1a possibilità: rete=tv (web.10)
– da uno a molti
– dal centro alla periferia
– la “linea” che si fa “messaggio”
• 2a possibilità: rete=relazione (web2.0)
44. La rreettee èè ““aabbiittaattaa””:: aabbiittiiaammoollaa//22
• Nuovo universo: la comunicazione non è a
senso unico nella elaborazione e diffusione del
messaggio
• Creazione e comunicazione reticolare
• In un universo frastagliato…
• …dove si confondono il “prima”, il “dopo”
quindi anche i nessi causali e i rapporti di
dipendenza
45. La rreettee èè ““aabbiittaattaa””:: aabbiittiiaammoollaa//33
• Un universo dove il bicchiere è (sempre)
sia mezzo pieno sia mezzo vuoto
• Dove la “verità” è (sempre più spesso)
un processo, un metodo, non un dato
• Per comunicare in questo universo le nuove
tecniche (girare un video, usare i tag ecc.) sono
utili, ma non basta…
• …occorre viverci e per viverci occorre
ESSERCI, sporcarsi le mani
46. La rreettee èè ““aabbiittaattaa””:: aabbiittiiaammoollaa//44
• La rete non è solo “la Mediaset de’ Noantri”
o “L’Osservatore Romano del futuro”
• (si può usare anche così, ma servirà a poco)
• Essere nelle reti sociali (altrimenti non si
“vede” nulla): su FB tanto si “dà” quanto si
“ottiene”
• Aprirsi, rendersi “contendibili”
47. ““CCoonnvveerrssaarree”” hhaa ii ssuuooii vvaannttaaggggii
• Fare i conti con la logica del c.d. “Web 2.0”. Parole
d’ordine: commentabilità, condivisione, collaborazione
• Maggiore trasparenza > maggiore credibilità
• Maggiore profondità informativa
• Maggiore fidelizzazione (il sito diventa snodo, piattaforma
rotante dell’informazione che conta) > la gente ritorna
• Distribuzione capillare dei nostri materiali via blog, link, RSS,
motori di ricerca, siti di networking sociale > aumento
quantitativo del pubblico
48. GGllii ssttrruummeennttii ddeellllaa ““ccoonnvveerrssaazziioonnee””
• Testo aperto = link
• I commenti/i forum
• I blog commentati
• “Distribuzione”
• Contenuto generato dagli utenti
(User generated content, UGC)
• Partecipazione alle “reti sociali”
• come testate
• come singoli > non ci sono più ambiti totalmente “privati”
• non solo “distributori”, ma gestori dell’informazione
• la vita di un pezzo COMINCIA con la sua pubblicazione, non finisce
• la missione del giornalista: massimizzazione dell’influenza sociale
49. UUGGCC –– CCoonntteennuuttoo
ggeenneerraattoo ddaaggllii uutteennttii//11
• Niente di molto nuovo: anche nel passato i lettori
portavano notizie o foto al giornale.
• Esempio personale: esplosione del Challenger (1986)
• Oggi c’è una differenza fondamentale: l’ingegnere le
immagini le avrebbe messe su un blog o, meglio, su
Facebook
• Gli «utenti» sono «media»!
• Doppia faccia UGC: “concorrente” nel mercato della
attenzione/ contenuto potenzialmente utilizzabile da noi
• Se non lo utilizziamo, perdiamo contenuto e creiamo un
concorrente
50. UUGGCC –– CCoonntteennuuttoo
ggeenneerraattoo ddaaggllii uutteennttii//22
• Crowdsourcing: i lettori diventano collaboratori
nel servizio, ovvero: open source journalism?
• Es. elementare: Quanto costa l’insalata? (WNYC)
• Es. scemo: Dove sono le Sirene d’allarme?
• Esempio importante:
Memoriale delle vittime del terremoto L’Aquila
• 15 ottobre 2014 a Reggio Emilia: crollo rete TIM
51. DDaallll’’UUGGCC aallll’’UUGGAA
iill ccoonntteennuuttoo ggeenneerraattoo ddaa…… aallttrrii
• “Non siamo soli”, altri sono in rete e generano informazioni
• In fondo il giornalista non è quasi mai la fonte delle informazioni
• Mestiere del giornalista da sempre:
Scoprire
raccogliere
valutare
organizzare
Le informazioni esistenti in un insieme “sensato”
• “Curating” vs. “producing” – I nuovi strumenti di aggregazione
52. GGiioorrnnaalliissmmoo ddiiffffuussoo
• Attività professionale vs. attività amatoriale
• …o collaborazione con “le persone note un tempo
come pubblico”?
• “Do what you do best, and link the rest” (Jeff Jarvis)
• Nuovo ruolo: aggregazione, “curation”
(validazione e selezione delle fonti)
– Andy Carvin (NPR) “The man who tweeted the revolution”
– Elliot Higgins: Brown Moses > Siria, Bellingcat > MH17
– Storyful