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GGiioorrnnaalliissmmoo ee ccuullttuurraa ddiiggiittaallee 
VViivveerree nneell nnuuoovvoo uunniivveerrssoo,, aabbiittaarree llaa RReettee 
UUrrbbiinnoo,, 2233--2244 oottttoobbrree 22110044
PPeerr ccoommiinncciiaarree//11 
Corrado Guzzanti 
Millenovecentonovantadieci 
(1997)
PPeerr ccoommiinncciiaarree//22 
• Analizziamo: 
Se io ho questo nuovo media, la possibilità cioè 
di veicolare un numero enorme di informazioni, 
in un microsecondo, mettiamo caso a un 
aborigeno dalla parte opposta del pianeta… 
ma il problema è: 
“Aborigeno, ma io e te che c… se dovemo di’ ?
AAbbbbaassssoo ii ““NNuuoovvii mmeeddiiaa””//11 
• I “nuovi media” non esistono 
(e se esistessero non sarebbero “nuovi”) 
• Il digitale non è una tecnica 
• Le “tecniche” non sono mai un problema 
• Tecniche/strumenti s’imparano (se proprio 
serve)… 
• …specialmente s’impara a farsi aiutare,
AAbbbbaassssoo ii ““NNuuoovvii mmeeddiiaa””//22 
• Le tecniche non servono a niente se non si parla la 
lingua, se non si riconosce e non si entra nella 
“cultura” 
• Il digitale, dunque, non è un nuovo “mezzo” 
• Il digitale è una cultura (non “roba da ingegneri”) 
• Occorre entrarci, conoscerla, viverla: tutto questo è 
“fare giornalismo” -- in nuovo universo
DDaaii ppiiaanneettii aallll’’uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee//11 
• Il digitale non è un nuovo pianeta ultra-plutonico 
• Non sono mezzi “aggiuntivi” 
stampa>foto>cinema>radio>tv>internet… 
• Non basta trasportare/tradurre i contenuti dai 
“vecchi” mezzi ai “nuovi” secondo nuove sintassi 
• Il digitale è una nuova galassia – forse un universo 
completamente nuovo
DDaaii ppiiaanneettii aallll’’uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee//22 
Per descrivere nuovi 
pianeti bastano Newton e 
la “gravitazione universale”
DDaaii ppiiaanneettii aallll’’uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee//33 
Per descrivere l’universo 
servono la fisica moderna 
la relatività, i quanti
IIll nnuuoovvoo uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee 
• Nuove leggi, spesso contro-intuitive 
– Saltano coordinate spaziali e temporali 
– Luogo dei confini incerti, del «quanto basta», 
della approssimazione statistica vs. «completezza» 
– Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori 
– Google nuovo paradigma di conoscenza 
– Disintermediazione 
(comincia a saltare il concetto stesso di “media”) 
– Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.) 
– Ibridazione di mezzi narrativi 
– Etica della condivisione/crowdsourcing 
– Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza
NNuuoovvoo ssppaazziioo ee nnuuoovvoo tteemmppoo 
• Spazi virtualmente infiniti (ma non l’attenzione) 
• Pubblici geograficamente indeterminati 
• Tempi di fruizione indefiniti 
– “Web solo immediatezza, flusso”? Balla colossale 
– Il web è il luogo della permanenza 
• Necessità di ridefinire costantemente dei “limiti” 
• Ma anche di sfruttare queste possibilità: 
Aprirsi alla costruzione di significato nel tempo! 
• Es.: Dossier, Topics NYT, Le Scienze e… D
IIll nnuuoovvoo uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee 
• Nuove leggi, spesso contro-intuitive 
– Saltano coordinate spaziali e temporali 
– Luogo dei confini incerti, del «quanto basta», 
della approssimazione statistica vs. «completezza» 
– Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori 
– Google nuovo paradigma di conoscenza 
– Disintermediazione 
(comincia a saltare il concetto stesso di “media”) 
– Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.) 
– Ibridazione di mezzi narrativi 
– Etica della condivisione/crowdsourcing 
– Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza
CCoonnffiinnii iinncceerrttii//11 
• E’ l’universo del post-post-post moderno, 
il mondo delle sfumature di grigio 
• E’, specialmente, l’universo del «quanto basta» 
• files musicali .wav conto .mp3 
• le traduzioni automatiche di Google Translate 
• Anche l’informazione del «quanto basta»? 
• Che cosa è la «qualità» di cui ci vantiamo 
nell’universo del «quanto basta»?
CCoonnffiinnii iinncceerrttii//22 
• L’universo dell’approssimazione statistica vs. 
completezza 
o Google approssima il mito del superamento di Babele 
o …e quello della biblioteca universale 
• Big Data e computing predittivo > Isaac Asimov 
si sbagliava: dal campione all’intero universo 
L’effetto «coda lunga»
IIll nnuuoovvoo uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee 
• Nuove leggi, spesso contro-intuitive 
– Saltano coordinate spaziali e temporali 
– Luogo dei confini incerti, del «quanto basta», 
della approssimazione statistica vs. «completezza» 
– Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori 
– Google nuovo paradigma di conoscenza 
– Disintermediazione 
(comincia a saltare il concetto stesso di “media”) 
– Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.) 
– Ibridazione di mezzi narrativi 
– Etica della condivisione/crowdsourcing 
– Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza
LLiiqquuiiddiittàà ddeeii ccoonntteennuuttii//11 
• Contenuti “atomici”  contenitori 
– Musica > giornali > pagina… 
– …ma anche HomePage > Ogni pagina è una HP 
(F.Badaloni, Snodi) 
• Giornali: dalla “cattedrale di senso” al “flusso” 
• Ma resta il problema strategico: 
– come ri-costruire senso con i contenuti liquidi 
– come aprirsi ai “significati possibili”
LLiiqquuiiddiittàà ddeeii ccoonntteennuuttii//22 
• Digitale: contenuti distinti dalla loro rappresentazione 
• Es.: gli RSS (e i lettori di RSS tipo Feedly) 
…ma anche… 
La Sicilia 
LiveSicilia 
CataniaToday 
Ctzen 
Sicilia Journal 
…
LLiiqquuiiddiittàà ddeeii ccoonntteennuuttii//22 
• In fondo, una cosa 
che viene da lontano 
• Gazzetta di Mantova 
27 novembre 1665…
LLiiqquuiiddiittàà ddeeii ccoonntteennuuttii//22 
• Problema giornalistico: 
– come ricostruire il contesto? 
– come ricostruire il “senso”? 
• Problema editoriale: 
– come ricostruire il valore? 
• Due strade non alternative: 
– “connessioni di senso” mutevoli 
(web semantico, tag, ecc.) 
– “reinvenzione” del contenitore? Il caso iPad
LLiiqquuiiddiittàà ddeeii ccoonntteennuuttii//33 
• Che fare quando Google è la lente attraverso la quale si 
accede all’informazione? 
• Che fare quando Twitter/FB sono le lenti (o edicole)? 
• Strumenti di nuova “scrittura” e impaginazione: 
– Search Engine Optimization 
(formattazione, titolazione, ecc.) 
– Tags 
– Navigazione “orizzontale” 
– Topics
IIll nnuuoovvoo uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee 
• Nuove leggi, spesso contro-intuitive 
– Saltano coordinate spaziali e temporali 
– Luogo dei confini incerti, del «quanto basta», 
della approssimazione statistica vs. «completezza» 
– Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori 
– Google nuovo paradigma di conoscenza 
– Disintermediazione 
(comincia a saltare il concetto stesso di “media”) 
– Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.) 
– Ibridazione di mezzi narrativi 
– Etica della condivisione/crowdsourcing 
– Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza
QQuuaallee iimmmmaaggiinnee ddeell ggiioorrnnaalliissmmoo?? 
• Ciascuno di noi ha una immagine del giornalismo 
…una foto, una trasmissione tv, un film! 
• La mia immagine 
archetipica 
del giornalismo 
e del giornalista 
è questa
SSmmoonnttaarree ll’’eetteerrnnoo BBooggaarrtt//11 
• E’ “L’ultima minaccia” di Richard Brooks, 1952 
• L’originale si chiamava “Deadline USA” e 
la famosa battuta in inglese diceva… 
• “…that’s the press – baby - the press, and there’s 
nothing you can do about it. Nothing”. 
• “Press” = “stampa” 
…ma anche “macchina di stampa” > “rotativa”
SSmmoonnttaarree ll’’eetteerrnnoo BBooggaarrtt//22 
• Bogart faceva sentire insieme il rumore della rotativa, 
che coincideva con il rumore della “stampa”: 
• Niente rotativa, niente “stampa”, niente notizie, niente 
libertà 
“Freedom of the press is guaranteed 
only to those who own one” 
A. J. Liebling (1904-1903) 
• Era una fase, una «forma» storicamente determinata 
della informazione 
• Ora – semplicemente – non è più così
UUnn uunniivveerrssoo ddiissiinntteerrmmeeddiiaattoo//11 
• Prima: 
– fonti/eventi  selezionatori/narratori  fruitori 
• Definizione giuridica di “Giornalismo” 
– “Per attività giornalistica deve intendersi la prestazione di lavoro intellettuale volta alla 
raccolta, al commento e alla elaborazione di notizie destinate a formare oggetto di 
comunicazione interpersonale attraverso gli organi di informazione. 
Il giornalista si pone pertanto come mediatore intellettuale tra il fatto e la 
diffusione della conoscenza di esso...... differenziandosi la professione giornalistica 
da altre professioni intellettuali proprio in ragione di una tempestività di informazione 
diretta a sollecitare i cittadini a prendere conoscenza e coscienza di tematiche 
meritevoli, per la loro novità, della dovuta attenzione e considerazione” 
(Cass. Civ., sez. lav., 20 febbraio 1995, n. 1827). 
• I mediatori (i media) non sono più necessari
UUnn uunniivveerrssoo ddiissiinntteerrmmeeddiiaattoo//22 
• Oggi: 
– fruitori possono essere anche narratori 
– fonti possono narrare in proprio (es. Pordenone) 
– Fonti possono entrare in contatto diretto con i fruitori (es.: Udine)… 
– …con gli stessi strumenti disponibili ai giornali (es.: Il Tirreno)… 
– …e ai cittadini (es.: piste ciclabili Roma) 
• Altri esempi: 
– Milwakee Police News vs. Milwakee Journal Sentinel 
– @matteorenzi o @IDFSpokesperson vs. @hamasinfo 
– Pepsicola.com > Brand Journalism 
– #Kony2012 
• Un rischio, ma anche una occasione 
• Riscoprire le ragioni nostre per fare Informazione… 
…che cosa ci fa differenti?
UUnn uunniivveerrssoo ddiissiinntteerrmmeeddiiaattoo//33 
• Che cosa resta oggi? Che può restare? 
• Se non c’è più - e non ci può essere - più Humphrey 
Bogart, non ci sarà più neppure il giornalismo? 
• Conseguenze per la democrazia nelle società di 
massa? 
• Dobbiamo salvare i giornali? I giornalisti? 
• In definitiva: ci può essere UN giornalismo dopo IL 
Giornalismo?
IIll nnuuoovvoo uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee 
• Nuove leggi, spesso contro-intuitive 
– Saltano coordinate spaziali e temporali 
– Luogo dei confini incerti, del «quanto basta», 
della approssimazione statistica vs. «completezza» 
– Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori 
– Google nuovo paradigma di conoscenza 
– Disintermediazione 
(comincia a saltare il concetto stesso di “media”) 
– Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.) 
– Ibridazione di mezzi narrativi 
– Etica della condivisione/crowdsourcing 
– Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza
UUnnaa nnuuoovvaa ooppppoorrttuunniittàà 
• “Raccontare” sul web, sulla carta o in radio può 
richiedere tecniche specifiche… ma l’ambiente 
(digitale) è lo stesso 
• Da un giornalismo era definito dal mezzo… 
giornalismo “radiofonico”, “televisivo”, “di quotidiano”, ecc. 
• …a un giornalismo definito dai contenuti
UUnn ggiioorrnnaalliissmmoo ppiiùù lliibbeerroo 
• Possiamo scegliere il mezzo o il mix di mezzi più adatti 
- alla storia che vogliamo raccontare 
- al pubblico che vogliamo raggiungere 
- nel momento più adatto 
• Il mezzo originario non ci imprigiona più 
- che immagini per il pezzo politico del tg? 
- che parole per descrivere su carta lo tsunami? 
• NB: non necessariamente “tutti devono far tutto”: è la 
testata che può pensare se stessa in questi termini
““MMuullttiimmeeddiiaalliittàà””…… uunnaa ppaarroollaacccciiaa 
• Una parola usata per mille cose diverse 
• Informazione “multipiattaforma” 
• Informazione “polimediale” (multiple media**) 
sulla stessa piattaforma 
• Informazione “multimediale” (multimedia**) 
propriamente detta 
(**) definizione da: N. Paul e C. Fiebich 
The Elements of Digital Storytelling, 2003-05
IInnffoorrmmaarree nneell ““ddiiggiittaallee””:: 
nnuuoovvii ssttrruummeennttii nnaarrrraattiivvii 
• Informazione “strutturata” 
• Informazione “calcolabile” > giornalismo dei dati 
• Informazione “giocabile” (simulazioni)
IInnffoorrmmaazziioonnee ““ssttrruuttttuurraattaa””//11 
• Un nuovo strumento per il giornalismo: le basi di dati 
• Molte informazioni dei giornali sono strutturate (o strutturabili): 
cinema, recensioni – ristoranti, ecc., tabellini sportivi 
• Possono essere presentate in archivi digitali ricercabili 
Es.: Ricette; TrovaCinema 
• Possibile andare oltre: offrire in forma strutturata ricercabile, filtrabile) 
informazioni finora offerte in forma lineare/non strutturata. Es.: 
HomicideWatch; CinciNavigator > Memoriale vittime del Vajont
IInnffoorrmmaazziioonnee ““ssttrruuttttuurraattaa””//22 
• Giornalismo dei dati 
(giornalisti italiani sono data challenged?) 
• Dati aperti e PA > una battaglia da combattere 
• Date aperti e giornalismo > farsi aiutare 
• Raccogliere i propri (inflazione, La Nacion) 
• Collaborazione per costruire basi di conoscenza 
tra testate, ONG, associazioni, istituzioni 
• Esempio: dichiarazioni proprietà parlamentari
LLee nnuuoovvee ooppppoorrttuunniittàà 
• Oltre la forma-articolo e la forma-video: 
Giornalismo dei dati, giornalismo «calcolabile», 
informazione strutturata, inchieste multimediali… 
• Memoriale delle vittime dell’Aquila 
• Speciale Grande Guerra 
• The Migrant Files 
• Open Parlamento 
• Homicide Watch 
• Lobotomy Files (WSJ)… 
• I web doc Medialab La Stampa 
• L’inutile idrovia (già nel 2004!)
PPeerr ccoonnttiinnuuaarree…… 
• Analizziamo: 
Se io ho questo nuovo media, la possibilità cioè 
di veicolare un numero enorme di informazioni, 
in un microsecondo, mettiamo caso a un 
aborigeno dalla parte opposta del pianeta… 
ma il problema è: 
“Aborigeno, ma io e te che c… se dovemo di’ ?
IIll nnuuoovvoo uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee 
• Nuove leggi, spesso contro-intuitive 
– Saltano coordinate spaziali e temporali 
– Luogo dei confini incerti, del «quanto basta», 
della approssimazione statistica vs. «completezza» 
– Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori 
– Google nuovo paradigma di conoscenza 
– Disintermediazione 
(comincia a saltare il concetto stesso di “media”) 
– Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.) 
– Ibridazione di mezzi narrativi 
– Etica della condivisione/crowdsourcing 
– Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza
LLaa ““mmuullttiimmeeddiiaalliittàà”” 
ppoottrreebbbbee nnoonn bbaassttaarree 
• Anche se utilizzassimo al meglio tutti questi strumenti 
avremmo usato solo metà delle nostre potenzialità 
• Siamo sempre nello schema di comunicazione “da uno a 
molti”… 
•…la “televisione”: un’antenna e tanti televisioni… il megafono 
•… ancora solo “lezioni”, per quanto efficaci Siamo ancora 
nell’ambito del c.d. “Web 1.0”… 
• Ma “non siamo (più) soli”, c’è una “conversazione” in atto. 
• Per sfruttare in pieno le potenzialità dello strumento 
dobbiamo immettere la nostra “lezione” nella “conversazione”
LL’’iinnvveerrssiioonnee ddiiggiittaallee 
• Dalle comunicazione “di massa” all’universo digitale: 
che fine fanno i “media” in un mondo disintermediato? 
• Il giornalismo non è più terreno riservato per i “giornalisti” 
• La comunicazione “broadcast” (da-uno-a-molti)… 
…diventa comunicazione diffusa (da-molti-a-molti) 
• Nel giornalismo? Sempre possibile usare il web come 
“megafono” > scarsa efficacia 
• “Dalla ‘lezione’ alla ‘conversazione’”
GGiioorrnnaalliissmmoo ““ssoocciiaallee”” 
• Gli strumenti digitali riportano all’inizio (quasi della storia) 
• Giornalismo ritorna un “medium sociale” come ai tempi 
della “café society” 
• I media o sono sociali o perdono contatto 
• Effetto social su 18 quotidiani FINEGIL 
– Traffico diretto ~ 50 % 
– Da Google ~ 30 % 
– Da Facebook ~ 17 % 
– Da altri (Twitter ecc.) ~ 3 %
IIll rruuoolloo ddeell ppuubbbblliiccoo nneell ‘‘660000 
• Tecnologia di stampa, rete trasporti, alfabetizzazione: 
difficile raggiungere gran numero di persone in poco tempo: 
pubblici ridotti (inizialmente) 
• Le informazioni passavano di bocca in bocca: mercati, 
taverne, lettere 
• Libri, opuscoli, giornali passati di mano 
in mano, newsletters clandestine 
• Cultura dei caffé 
• Informazioni all’interno di gruppi sociali 
comunità ristrette: poca distinzione tra 
produttori e consumatori di informazioni
CCeennssuurraa…… ddeeii ccaafffféé 
• Nella Inghilterra della restaurazione Stuart (1660) stampa di 
nuovo sottoposta a stretto controllo 
• Newsletters circolano e sono discusse 
nelle coffee house. E allora… 
…nel 1675 abolite le coffee house: 
“…in tali case e in occasione degli 
incontri che vi avvengono di tali persone, 
diverse false, maliziose e scandalose 
notizie risultano inventate e diffuse, 
a diffamazione del Governo 
di Sua Maestà”. 
• Ci ricorda qualche questione recente?
La rreettee èè ““aabbiittaattaa””:: aabbiittiiaammoollaa//11 
• In rete ci si informa, si fanno soldi, si gioca, ci si 
innamora, si fa sesso = si vive 
• 1a possibilità: rete=tv (web.10) 
– da uno a molti 
– dal centro alla periferia 
– la “linea” che si fa “messaggio” 
• 2a possibilità: rete=relazione (web2.0)
La rreettee èè ““aabbiittaattaa””:: aabbiittiiaammoollaa//22 
• Nuovo universo: la comunicazione non è a 
senso unico nella elaborazione e diffusione del 
messaggio 
• Creazione e comunicazione reticolare 
• In un universo frastagliato… 
• …dove si confondono il “prima”, il “dopo” 
quindi anche i nessi causali e i rapporti di 
dipendenza
La rreettee èè ““aabbiittaattaa””:: aabbiittiiaammoollaa//33 
• Un universo dove il bicchiere è (sempre) 
sia mezzo pieno sia mezzo vuoto 
• Dove la “verità” è (sempre più spesso) 
un processo, un metodo, non un dato 
• Per comunicare in questo universo le nuove 
tecniche (girare un video, usare i tag ecc.) sono 
utili, ma non basta… 
• …occorre viverci e per viverci occorre 
ESSERCI, sporcarsi le mani
La rreettee èè ““aabbiittaattaa””:: aabbiittiiaammoollaa//44 
• La rete non è solo “la Mediaset de’ Noantri” 
o “L’Osservatore Romano del futuro” 
• (si può usare anche così, ma servirà a poco) 
• Essere nelle reti sociali (altrimenti non si 
“vede” nulla): su FB tanto si “dà” quanto si 
“ottiene” 
• Aprirsi, rendersi “contendibili”
““CCoonnvveerrssaarree”” hhaa ii ssuuooii vvaannttaaggggii 
• Fare i conti con la logica del c.d. “Web 2.0”. Parole 
d’ordine: commentabilità, condivisione, collaborazione 
• Maggiore trasparenza > maggiore credibilità 
• Maggiore profondità informativa 
• Maggiore fidelizzazione (il sito diventa snodo, piattaforma 
rotante dell’informazione che conta) > la gente ritorna 
• Distribuzione capillare dei nostri materiali via blog, link, RSS, 
motori di ricerca, siti di networking sociale > aumento 
quantitativo del pubblico
GGllii ssttrruummeennttii ddeellllaa ““ccoonnvveerrssaazziioonnee”” 
• Testo aperto = link 
• I commenti/i forum 
• I blog commentati 
• “Distribuzione” 
• Contenuto generato dagli utenti 
(User generated content, UGC) 
• Partecipazione alle “reti sociali” 
• come testate 
• come singoli > non ci sono più ambiti totalmente “privati” 
• non solo “distributori”, ma gestori dell’informazione 
• la vita di un pezzo COMINCIA con la sua pubblicazione, non finisce 
• la missione del giornalista: massimizzazione dell’influenza sociale
UUGGCC –– CCoonntteennuuttoo 
ggeenneerraattoo ddaaggllii uutteennttii//11 
• Niente di molto nuovo: anche nel passato i lettori 
portavano notizie o foto al giornale. 
• Esempio personale: esplosione del Challenger (1986) 
• Oggi c’è una differenza fondamentale: l’ingegnere le 
immagini le avrebbe messe su un blog o, meglio, su 
Facebook 
• Gli «utenti» sono «media»! 
• Doppia faccia UGC: “concorrente” nel mercato della 
attenzione/ contenuto potenzialmente utilizzabile da noi 
• Se non lo utilizziamo, perdiamo contenuto e creiamo un 
concorrente
UUGGCC –– CCoonntteennuuttoo 
ggeenneerraattoo ddaaggllii uutteennttii//22 
• Crowdsourcing: i lettori diventano collaboratori 
nel servizio, ovvero: open source journalism? 
• Es. elementare: Quanto costa l’insalata? (WNYC) 
• Es. scemo: Dove sono le Sirene d’allarme? 
• Esempio importante: 
Memoriale delle vittime del terremoto L’Aquila 
• 15 ottobre 2014 a Reggio Emilia: crollo rete TIM
DDaallll’’UUGGCC aallll’’UUGGAA 
iill ccoonntteennuuttoo ggeenneerraattoo ddaa…… aallttrrii 
• “Non siamo soli”, altri sono in rete e generano informazioni 
• In fondo il giornalista non è quasi mai la fonte delle informazioni 
• Mestiere del giornalista da sempre: 
Scoprire 
raccogliere 
valutare 
organizzare 
Le informazioni esistenti in un insieme “sensato” 
• “Curating” vs. “producing” – I nuovi strumenti di aggregazione
GGiioorrnnaalliissmmoo ddiiffffuussoo 
• Attività professionale vs. attività amatoriale 
• …o collaborazione con “le persone note un tempo 
come pubblico”? 
• “Do what you do best, and link the rest” (Jeff Jarvis) 
• Nuovo ruolo: aggregazione, “curation” 
(validazione e selezione delle fonti) 
– Andy Carvin (NPR) “The man who tweeted the revolution” 
– Elliot Higgins: Brown Moses > Siria, Bellingcat > MH17 
– Storyful
GGrraazziiee!! 
• Mario Tedeschini Lalli 
• mario.tedeschini.lalli@gmail.com 
• twitter: @tedeschini 
•blog: “Giornalismo d’altri” > http/bit.ly/blogmario

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Cultura digitale e giornalismo

  • 1. GGiioorrnnaalliissmmoo ee ccuullttuurraa ddiiggiittaallee VViivveerree nneell nnuuoovvoo uunniivveerrssoo,, aabbiittaarree llaa RReettee UUrrbbiinnoo,, 2233--2244 oottttoobbrree 22110044
  • 2. PPeerr ccoommiinncciiaarree//11 Corrado Guzzanti Millenovecentonovantadieci (1997)
  • 3. PPeerr ccoommiinncciiaarree//22 • Analizziamo: Se io ho questo nuovo media, la possibilità cioè di veicolare un numero enorme di informazioni, in un microsecondo, mettiamo caso a un aborigeno dalla parte opposta del pianeta… ma il problema è: “Aborigeno, ma io e te che c… se dovemo di’ ?
  • 4.
  • 5. AAbbbbaassssoo ii ““NNuuoovvii mmeeddiiaa””//11 • I “nuovi media” non esistono (e se esistessero non sarebbero “nuovi”) • Il digitale non è una tecnica • Le “tecniche” non sono mai un problema • Tecniche/strumenti s’imparano (se proprio serve)… • …specialmente s’impara a farsi aiutare,
  • 6. AAbbbbaassssoo ii ““NNuuoovvii mmeeddiiaa””//22 • Le tecniche non servono a niente se non si parla la lingua, se non si riconosce e non si entra nella “cultura” • Il digitale, dunque, non è un nuovo “mezzo” • Il digitale è una cultura (non “roba da ingegneri”) • Occorre entrarci, conoscerla, viverla: tutto questo è “fare giornalismo” -- in nuovo universo
  • 7. DDaaii ppiiaanneettii aallll’’uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee//11 • Il digitale non è un nuovo pianeta ultra-plutonico • Non sono mezzi “aggiuntivi” stampa>foto>cinema>radio>tv>internet… • Non basta trasportare/tradurre i contenuti dai “vecchi” mezzi ai “nuovi” secondo nuove sintassi • Il digitale è una nuova galassia – forse un universo completamente nuovo
  • 8. DDaaii ppiiaanneettii aallll’’uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee//22 Per descrivere nuovi pianeti bastano Newton e la “gravitazione universale”
  • 9. DDaaii ppiiaanneettii aallll’’uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee//33 Per descrivere l’universo servono la fisica moderna la relatività, i quanti
  • 10. IIll nnuuoovvoo uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee • Nuove leggi, spesso contro-intuitive – Saltano coordinate spaziali e temporali – Luogo dei confini incerti, del «quanto basta», della approssimazione statistica vs. «completezza» – Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori – Google nuovo paradigma di conoscenza – Disintermediazione (comincia a saltare il concetto stesso di “media”) – Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.) – Ibridazione di mezzi narrativi – Etica della condivisione/crowdsourcing – Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza
  • 11. NNuuoovvoo ssppaazziioo ee nnuuoovvoo tteemmppoo • Spazi virtualmente infiniti (ma non l’attenzione) • Pubblici geograficamente indeterminati • Tempi di fruizione indefiniti – “Web solo immediatezza, flusso”? Balla colossale – Il web è il luogo della permanenza • Necessità di ridefinire costantemente dei “limiti” • Ma anche di sfruttare queste possibilità: Aprirsi alla costruzione di significato nel tempo! • Es.: Dossier, Topics NYT, Le Scienze e… D
  • 12. IIll nnuuoovvoo uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee • Nuove leggi, spesso contro-intuitive – Saltano coordinate spaziali e temporali – Luogo dei confini incerti, del «quanto basta», della approssimazione statistica vs. «completezza» – Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori – Google nuovo paradigma di conoscenza – Disintermediazione (comincia a saltare il concetto stesso di “media”) – Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.) – Ibridazione di mezzi narrativi – Etica della condivisione/crowdsourcing – Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza
  • 13. CCoonnffiinnii iinncceerrttii//11 • E’ l’universo del post-post-post moderno, il mondo delle sfumature di grigio • E’, specialmente, l’universo del «quanto basta» • files musicali .wav conto .mp3 • le traduzioni automatiche di Google Translate • Anche l’informazione del «quanto basta»? • Che cosa è la «qualità» di cui ci vantiamo nell’universo del «quanto basta»?
  • 14. CCoonnffiinnii iinncceerrttii//22 • L’universo dell’approssimazione statistica vs. completezza o Google approssima il mito del superamento di Babele o …e quello della biblioteca universale • Big Data e computing predittivo > Isaac Asimov si sbagliava: dal campione all’intero universo L’effetto «coda lunga»
  • 15. IIll nnuuoovvoo uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee • Nuove leggi, spesso contro-intuitive – Saltano coordinate spaziali e temporali – Luogo dei confini incerti, del «quanto basta», della approssimazione statistica vs. «completezza» – Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori – Google nuovo paradigma di conoscenza – Disintermediazione (comincia a saltare il concetto stesso di “media”) – Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.) – Ibridazione di mezzi narrativi – Etica della condivisione/crowdsourcing – Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza
  • 16. LLiiqquuiiddiittàà ddeeii ccoonntteennuuttii//11 • Contenuti “atomici”  contenitori – Musica > giornali > pagina… – …ma anche HomePage > Ogni pagina è una HP (F.Badaloni, Snodi) • Giornali: dalla “cattedrale di senso” al “flusso” • Ma resta il problema strategico: – come ri-costruire senso con i contenuti liquidi – come aprirsi ai “significati possibili”
  • 17. LLiiqquuiiddiittàà ddeeii ccoonntteennuuttii//22 • Digitale: contenuti distinti dalla loro rappresentazione • Es.: gli RSS (e i lettori di RSS tipo Feedly) …ma anche… La Sicilia LiveSicilia CataniaToday Ctzen Sicilia Journal …
  • 18. LLiiqquuiiddiittàà ddeeii ccoonntteennuuttii//22 • In fondo, una cosa che viene da lontano • Gazzetta di Mantova 27 novembre 1665…
  • 19. LLiiqquuiiddiittàà ddeeii ccoonntteennuuttii//22 • Problema giornalistico: – come ricostruire il contesto? – come ricostruire il “senso”? • Problema editoriale: – come ricostruire il valore? • Due strade non alternative: – “connessioni di senso” mutevoli (web semantico, tag, ecc.) – “reinvenzione” del contenitore? Il caso iPad
  • 20. LLiiqquuiiddiittàà ddeeii ccoonntteennuuttii//33 • Che fare quando Google è la lente attraverso la quale si accede all’informazione? • Che fare quando Twitter/FB sono le lenti (o edicole)? • Strumenti di nuova “scrittura” e impaginazione: – Search Engine Optimization (formattazione, titolazione, ecc.) – Tags – Navigazione “orizzontale” – Topics
  • 21. IIll nnuuoovvoo uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee • Nuove leggi, spesso contro-intuitive – Saltano coordinate spaziali e temporali – Luogo dei confini incerti, del «quanto basta», della approssimazione statistica vs. «completezza» – Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori – Google nuovo paradigma di conoscenza – Disintermediazione (comincia a saltare il concetto stesso di “media”) – Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.) – Ibridazione di mezzi narrativi – Etica della condivisione/crowdsourcing – Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza
  • 22. QQuuaallee iimmmmaaggiinnee ddeell ggiioorrnnaalliissmmoo?? • Ciascuno di noi ha una immagine del giornalismo …una foto, una trasmissione tv, un film! • La mia immagine archetipica del giornalismo e del giornalista è questa
  • 23. SSmmoonnttaarree ll’’eetteerrnnoo BBooggaarrtt//11 • E’ “L’ultima minaccia” di Richard Brooks, 1952 • L’originale si chiamava “Deadline USA” e la famosa battuta in inglese diceva… • “…that’s the press – baby - the press, and there’s nothing you can do about it. Nothing”. • “Press” = “stampa” …ma anche “macchina di stampa” > “rotativa”
  • 24. SSmmoonnttaarree ll’’eetteerrnnoo BBooggaarrtt//22 • Bogart faceva sentire insieme il rumore della rotativa, che coincideva con il rumore della “stampa”: • Niente rotativa, niente “stampa”, niente notizie, niente libertà “Freedom of the press is guaranteed only to those who own one” A. J. Liebling (1904-1903) • Era una fase, una «forma» storicamente determinata della informazione • Ora – semplicemente – non è più così
  • 25. UUnn uunniivveerrssoo ddiissiinntteerrmmeeddiiaattoo//11 • Prima: – fonti/eventi  selezionatori/narratori  fruitori • Definizione giuridica di “Giornalismo” – “Per attività giornalistica deve intendersi la prestazione di lavoro intellettuale volta alla raccolta, al commento e alla elaborazione di notizie destinate a formare oggetto di comunicazione interpersonale attraverso gli organi di informazione. Il giornalista si pone pertanto come mediatore intellettuale tra il fatto e la diffusione della conoscenza di esso...... differenziandosi la professione giornalistica da altre professioni intellettuali proprio in ragione di una tempestività di informazione diretta a sollecitare i cittadini a prendere conoscenza e coscienza di tematiche meritevoli, per la loro novità, della dovuta attenzione e considerazione” (Cass. Civ., sez. lav., 20 febbraio 1995, n. 1827). • I mediatori (i media) non sono più necessari
  • 26. UUnn uunniivveerrssoo ddiissiinntteerrmmeeddiiaattoo//22 • Oggi: – fruitori possono essere anche narratori – fonti possono narrare in proprio (es. Pordenone) – Fonti possono entrare in contatto diretto con i fruitori (es.: Udine)… – …con gli stessi strumenti disponibili ai giornali (es.: Il Tirreno)… – …e ai cittadini (es.: piste ciclabili Roma) • Altri esempi: – Milwakee Police News vs. Milwakee Journal Sentinel – @matteorenzi o @IDFSpokesperson vs. @hamasinfo – Pepsicola.com > Brand Journalism – #Kony2012 • Un rischio, ma anche una occasione • Riscoprire le ragioni nostre per fare Informazione… …che cosa ci fa differenti?
  • 27. UUnn uunniivveerrssoo ddiissiinntteerrmmeeddiiaattoo//33 • Che cosa resta oggi? Che può restare? • Se non c’è più - e non ci può essere - più Humphrey Bogart, non ci sarà più neppure il giornalismo? • Conseguenze per la democrazia nelle società di massa? • Dobbiamo salvare i giornali? I giornalisti? • In definitiva: ci può essere UN giornalismo dopo IL Giornalismo?
  • 28. IIll nnuuoovvoo uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee • Nuove leggi, spesso contro-intuitive – Saltano coordinate spaziali e temporali – Luogo dei confini incerti, del «quanto basta», della approssimazione statistica vs. «completezza» – Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori – Google nuovo paradigma di conoscenza – Disintermediazione (comincia a saltare il concetto stesso di “media”) – Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.) – Ibridazione di mezzi narrativi – Etica della condivisione/crowdsourcing – Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza
  • 29. UUnnaa nnuuoovvaa ooppppoorrttuunniittàà • “Raccontare” sul web, sulla carta o in radio può richiedere tecniche specifiche… ma l’ambiente (digitale) è lo stesso • Da un giornalismo era definito dal mezzo… giornalismo “radiofonico”, “televisivo”, “di quotidiano”, ecc. • …a un giornalismo definito dai contenuti
  • 30. UUnn ggiioorrnnaalliissmmoo ppiiùù lliibbeerroo • Possiamo scegliere il mezzo o il mix di mezzi più adatti - alla storia che vogliamo raccontare - al pubblico che vogliamo raggiungere - nel momento più adatto • Il mezzo originario non ci imprigiona più - che immagini per il pezzo politico del tg? - che parole per descrivere su carta lo tsunami? • NB: non necessariamente “tutti devono far tutto”: è la testata che può pensare se stessa in questi termini
  • 31. ““MMuullttiimmeeddiiaalliittàà””…… uunnaa ppaarroollaacccciiaa • Una parola usata per mille cose diverse • Informazione “multipiattaforma” • Informazione “polimediale” (multiple media**) sulla stessa piattaforma • Informazione “multimediale” (multimedia**) propriamente detta (**) definizione da: N. Paul e C. Fiebich The Elements of Digital Storytelling, 2003-05
  • 32. IInnffoorrmmaarree nneell ““ddiiggiittaallee””:: nnuuoovvii ssttrruummeennttii nnaarrrraattiivvii • Informazione “strutturata” • Informazione “calcolabile” > giornalismo dei dati • Informazione “giocabile” (simulazioni)
  • 33. IInnffoorrmmaazziioonnee ““ssttrruuttttuurraattaa””//11 • Un nuovo strumento per il giornalismo: le basi di dati • Molte informazioni dei giornali sono strutturate (o strutturabili): cinema, recensioni – ristoranti, ecc., tabellini sportivi • Possono essere presentate in archivi digitali ricercabili Es.: Ricette; TrovaCinema • Possibile andare oltre: offrire in forma strutturata ricercabile, filtrabile) informazioni finora offerte in forma lineare/non strutturata. Es.: HomicideWatch; CinciNavigator > Memoriale vittime del Vajont
  • 34. IInnffoorrmmaazziioonnee ““ssttrruuttttuurraattaa””//22 • Giornalismo dei dati (giornalisti italiani sono data challenged?) • Dati aperti e PA > una battaglia da combattere • Date aperti e giornalismo > farsi aiutare • Raccogliere i propri (inflazione, La Nacion) • Collaborazione per costruire basi di conoscenza tra testate, ONG, associazioni, istituzioni • Esempio: dichiarazioni proprietà parlamentari
  • 35. LLee nnuuoovvee ooppppoorrttuunniittàà • Oltre la forma-articolo e la forma-video: Giornalismo dei dati, giornalismo «calcolabile», informazione strutturata, inchieste multimediali… • Memoriale delle vittime dell’Aquila • Speciale Grande Guerra • The Migrant Files • Open Parlamento • Homicide Watch • Lobotomy Files (WSJ)… • I web doc Medialab La Stampa • L’inutile idrovia (già nel 2004!)
  • 36. PPeerr ccoonnttiinnuuaarree…… • Analizziamo: Se io ho questo nuovo media, la possibilità cioè di veicolare un numero enorme di informazioni, in un microsecondo, mettiamo caso a un aborigeno dalla parte opposta del pianeta… ma il problema è: “Aborigeno, ma io e te che c… se dovemo di’ ?
  • 37. IIll nnuuoovvoo uunniivveerrssoo ddiiggiittaallee • Nuove leggi, spesso contro-intuitive – Saltano coordinate spaziali e temporali – Luogo dei confini incerti, del «quanto basta», della approssimazione statistica vs. «completezza» – Liquidità dei contenuti e disaggregazione dei contenitori – Google nuovo paradigma di conoscenza – Disintermediazione (comincia a saltare il concetto stesso di “media”) – Commistione di mezzi e canali (tv/giornali/radio ecc.) – Ibridazione di mezzi narrativi – Etica della condivisione/crowdsourcing – Reti sociali nuovissimo paradigma di conoscenza
  • 38. LLaa ““mmuullttiimmeeddiiaalliittàà”” ppoottrreebbbbee nnoonn bbaassttaarree • Anche se utilizzassimo al meglio tutti questi strumenti avremmo usato solo metà delle nostre potenzialità • Siamo sempre nello schema di comunicazione “da uno a molti”… •…la “televisione”: un’antenna e tanti televisioni… il megafono •… ancora solo “lezioni”, per quanto efficaci Siamo ancora nell’ambito del c.d. “Web 1.0”… • Ma “non siamo (più) soli”, c’è una “conversazione” in atto. • Per sfruttare in pieno le potenzialità dello strumento dobbiamo immettere la nostra “lezione” nella “conversazione”
  • 39. LL’’iinnvveerrssiioonnee ddiiggiittaallee • Dalle comunicazione “di massa” all’universo digitale: che fine fanno i “media” in un mondo disintermediato? • Il giornalismo non è più terreno riservato per i “giornalisti” • La comunicazione “broadcast” (da-uno-a-molti)… …diventa comunicazione diffusa (da-molti-a-molti) • Nel giornalismo? Sempre possibile usare il web come “megafono” > scarsa efficacia • “Dalla ‘lezione’ alla ‘conversazione’”
  • 40. GGiioorrnnaalliissmmoo ““ssoocciiaallee”” • Gli strumenti digitali riportano all’inizio (quasi della storia) • Giornalismo ritorna un “medium sociale” come ai tempi della “café society” • I media o sono sociali o perdono contatto • Effetto social su 18 quotidiani FINEGIL – Traffico diretto ~ 50 % – Da Google ~ 30 % – Da Facebook ~ 17 % – Da altri (Twitter ecc.) ~ 3 %
  • 41. IIll rruuoolloo ddeell ppuubbbblliiccoo nneell ‘‘660000 • Tecnologia di stampa, rete trasporti, alfabetizzazione: difficile raggiungere gran numero di persone in poco tempo: pubblici ridotti (inizialmente) • Le informazioni passavano di bocca in bocca: mercati, taverne, lettere • Libri, opuscoli, giornali passati di mano in mano, newsletters clandestine • Cultura dei caffé • Informazioni all’interno di gruppi sociali comunità ristrette: poca distinzione tra produttori e consumatori di informazioni
  • 42. CCeennssuurraa…… ddeeii ccaafffféé • Nella Inghilterra della restaurazione Stuart (1660) stampa di nuovo sottoposta a stretto controllo • Newsletters circolano e sono discusse nelle coffee house. E allora… …nel 1675 abolite le coffee house: “…in tali case e in occasione degli incontri che vi avvengono di tali persone, diverse false, maliziose e scandalose notizie risultano inventate e diffuse, a diffamazione del Governo di Sua Maestà”. • Ci ricorda qualche questione recente?
  • 43. La rreettee èè ““aabbiittaattaa””:: aabbiittiiaammoollaa//11 • In rete ci si informa, si fanno soldi, si gioca, ci si innamora, si fa sesso = si vive • 1a possibilità: rete=tv (web.10) – da uno a molti – dal centro alla periferia – la “linea” che si fa “messaggio” • 2a possibilità: rete=relazione (web2.0)
  • 44. La rreettee èè ““aabbiittaattaa””:: aabbiittiiaammoollaa//22 • Nuovo universo: la comunicazione non è a senso unico nella elaborazione e diffusione del messaggio • Creazione e comunicazione reticolare • In un universo frastagliato… • …dove si confondono il “prima”, il “dopo” quindi anche i nessi causali e i rapporti di dipendenza
  • 45. La rreettee èè ““aabbiittaattaa””:: aabbiittiiaammoollaa//33 • Un universo dove il bicchiere è (sempre) sia mezzo pieno sia mezzo vuoto • Dove la “verità” è (sempre più spesso) un processo, un metodo, non un dato • Per comunicare in questo universo le nuove tecniche (girare un video, usare i tag ecc.) sono utili, ma non basta… • …occorre viverci e per viverci occorre ESSERCI, sporcarsi le mani
  • 46. La rreettee èè ““aabbiittaattaa””:: aabbiittiiaammoollaa//44 • La rete non è solo “la Mediaset de’ Noantri” o “L’Osservatore Romano del futuro” • (si può usare anche così, ma servirà a poco) • Essere nelle reti sociali (altrimenti non si “vede” nulla): su FB tanto si “dà” quanto si “ottiene” • Aprirsi, rendersi “contendibili”
  • 47. ““CCoonnvveerrssaarree”” hhaa ii ssuuooii vvaannttaaggggii • Fare i conti con la logica del c.d. “Web 2.0”. Parole d’ordine: commentabilità, condivisione, collaborazione • Maggiore trasparenza > maggiore credibilità • Maggiore profondità informativa • Maggiore fidelizzazione (il sito diventa snodo, piattaforma rotante dell’informazione che conta) > la gente ritorna • Distribuzione capillare dei nostri materiali via blog, link, RSS, motori di ricerca, siti di networking sociale > aumento quantitativo del pubblico
  • 48. GGllii ssttrruummeennttii ddeellllaa ““ccoonnvveerrssaazziioonnee”” • Testo aperto = link • I commenti/i forum • I blog commentati • “Distribuzione” • Contenuto generato dagli utenti (User generated content, UGC) • Partecipazione alle “reti sociali” • come testate • come singoli > non ci sono più ambiti totalmente “privati” • non solo “distributori”, ma gestori dell’informazione • la vita di un pezzo COMINCIA con la sua pubblicazione, non finisce • la missione del giornalista: massimizzazione dell’influenza sociale
  • 49. UUGGCC –– CCoonntteennuuttoo ggeenneerraattoo ddaaggllii uutteennttii//11 • Niente di molto nuovo: anche nel passato i lettori portavano notizie o foto al giornale. • Esempio personale: esplosione del Challenger (1986) • Oggi c’è una differenza fondamentale: l’ingegnere le immagini le avrebbe messe su un blog o, meglio, su Facebook • Gli «utenti» sono «media»! • Doppia faccia UGC: “concorrente” nel mercato della attenzione/ contenuto potenzialmente utilizzabile da noi • Se non lo utilizziamo, perdiamo contenuto e creiamo un concorrente
  • 50. UUGGCC –– CCoonntteennuuttoo ggeenneerraattoo ddaaggllii uutteennttii//22 • Crowdsourcing: i lettori diventano collaboratori nel servizio, ovvero: open source journalism? • Es. elementare: Quanto costa l’insalata? (WNYC) • Es. scemo: Dove sono le Sirene d’allarme? • Esempio importante: Memoriale delle vittime del terremoto L’Aquila • 15 ottobre 2014 a Reggio Emilia: crollo rete TIM
  • 51. DDaallll’’UUGGCC aallll’’UUGGAA iill ccoonntteennuuttoo ggeenneerraattoo ddaa…… aallttrrii • “Non siamo soli”, altri sono in rete e generano informazioni • In fondo il giornalista non è quasi mai la fonte delle informazioni • Mestiere del giornalista da sempre: Scoprire raccogliere valutare organizzare Le informazioni esistenti in un insieme “sensato” • “Curating” vs. “producing” – I nuovi strumenti di aggregazione
  • 52. GGiioorrnnaalliissmmoo ddiiffffuussoo • Attività professionale vs. attività amatoriale • …o collaborazione con “le persone note un tempo come pubblico”? • “Do what you do best, and link the rest” (Jeff Jarvis) • Nuovo ruolo: aggregazione, “curation” (validazione e selezione delle fonti) – Andy Carvin (NPR) “The man who tweeted the revolution” – Elliot Higgins: Brown Moses > Siria, Bellingcat > MH17 – Storyful
  • 53. GGrraazziiee!! • Mario Tedeschini Lalli • mario.tedeschini.lalli@gmail.com • twitter: @tedeschini •blog: “Giornalismo d’altri” > http/bit.ly/blogmario