Dieci temi per comunicare sui social media senza farsi male (soprattutto su Facebook)
Bologna, 14 maggio 2015, seminario di formazione organizzato da Legacoopsociali.
Vincere l’internet senza usare il clickbait - otto consigli per l'ottimizzazi...Proforma
1. Individua l'eroe
2. Punta su interessi di nicchia
3. Trova storie che ispirino i comportamenti virtuosi delle persone
4. Sii multimediale
5. Usa didascalie descrittive e con un linguaggio familiare
6. Usa testi emozionanti e creano interesse
7. Inserisci tutte le informazioni indispensabili in didascalia
8. Non creare enfasi dove non serve
Dieci regole-base per gestire la presenza sui social mediaDino Amenduni
1. Tu sei un utente come tutti gli altri (anche quando non è vero)
2. Dai notizie in anteprima
3. Vuoi (proprio) moderare i commenti? Spiegalo subito
4. Se non rispondi tu, lo faranno gli altri
5. Cerca la multimedialità
6. Meglio non comunicare che comunicare male
7. Ricicla i contenuti dagli altri mezzi di comunicazione
8. Non aprire troppi canali social se non sai come gestirli
9. Rispetta l’algoritmo
10. Una volta che hai iniziato, non puoi fermarti (senza danni)
Dino Amenduni - lavorare coi social media (aggiornamento febbraio 2013)Dino Amenduni
Comunicazione, politica, economia, giornalismo: cosa cambia se tutto cambia su Internet
Febbraio-Giugno 2013
Eurogiovani - Master in non-conventional marketing e social media
Come si promuove, difende o compromette la propria reputazione onlineDino Amenduni
Dieci storie per comprendere come si promuove, difende o compromette la propria reputazione online. Cinque WIN, cinque FAIL e cinque riflessioni per districarsi sui social media
Le emozioni positive possono diventare virali?Proforma
La comunicazione politica contemporanea è caratterizzata da un uso massiccio di emozioni primarie negative come paura e rabbia. Chi ha utilizzato questa modalità ha spesso vinto le elezioni, di recente.
Anni di stimolazione dell'elettorato attraverso la paura e la rabbia stanno però restituendo il conto. Gli utenti sono sempre più stressati e sempre meno contenti di leggere contenuti politici online: esattamente il contrario di ciò che si sperava quando i social media iniziavano, una decina di anni fa, a diventare strumenti di comunicazione di massa.
La responsabilità dei politici e dei consulenti oggi risiede anche nel provare a cercare altre strade, più costruttive e meno ansiogene, per comunicare in modo efficace. Al TedX Salerno ho spiegato qual è, secondo me, la strada migliore per invertire questa tendenza.
(slide di Dino Amenduni)
Vincere l’internet senza usare il clickbait - otto consigli per l'ottimizzazi...Proforma
1. Individua l'eroe
2. Punta su interessi di nicchia
3. Trova storie che ispirino i comportamenti virtuosi delle persone
4. Sii multimediale
5. Usa didascalie descrittive e con un linguaggio familiare
6. Usa testi emozionanti e creano interesse
7. Inserisci tutte le informazioni indispensabili in didascalia
8. Non creare enfasi dove non serve
Dieci regole-base per gestire la presenza sui social mediaDino Amenduni
1. Tu sei un utente come tutti gli altri (anche quando non è vero)
2. Dai notizie in anteprima
3. Vuoi (proprio) moderare i commenti? Spiegalo subito
4. Se non rispondi tu, lo faranno gli altri
5. Cerca la multimedialità
6. Meglio non comunicare che comunicare male
7. Ricicla i contenuti dagli altri mezzi di comunicazione
8. Non aprire troppi canali social se non sai come gestirli
9. Rispetta l’algoritmo
10. Una volta che hai iniziato, non puoi fermarti (senza danni)
Dino Amenduni - lavorare coi social media (aggiornamento febbraio 2013)Dino Amenduni
Comunicazione, politica, economia, giornalismo: cosa cambia se tutto cambia su Internet
Febbraio-Giugno 2013
Eurogiovani - Master in non-conventional marketing e social media
Come si promuove, difende o compromette la propria reputazione onlineDino Amenduni
Dieci storie per comprendere come si promuove, difende o compromette la propria reputazione online. Cinque WIN, cinque FAIL e cinque riflessioni per districarsi sui social media
Le emozioni positive possono diventare virali?Proforma
La comunicazione politica contemporanea è caratterizzata da un uso massiccio di emozioni primarie negative come paura e rabbia. Chi ha utilizzato questa modalità ha spesso vinto le elezioni, di recente.
Anni di stimolazione dell'elettorato attraverso la paura e la rabbia stanno però restituendo il conto. Gli utenti sono sempre più stressati e sempre meno contenti di leggere contenuti politici online: esattamente il contrario di ciò che si sperava quando i social media iniziavano, una decina di anni fa, a diventare strumenti di comunicazione di massa.
La responsabilità dei politici e dei consulenti oggi risiede anche nel provare a cercare altre strade, più costruttive e meno ansiogene, per comunicare in modo efficace. Al TedX Salerno ho spiegato qual è, secondo me, la strada migliore per invertire questa tendenza.
(slide di Dino Amenduni)
Lo storytelling al servizio della comunicazione istituzionale Proforma
Slide, video, tormentoni: diritti e doveri di chi deve parlare ai cittadini.
Contenuti della presentazione:
- l'ingresso delle slide a Palazzo Chigi
- il ruolo delle metafore nella comunicazione di lungo periodo
- il ruolo dei leader nella comunicazione istituzionale
- il ruolo dei video nella comunicazione istituzionale
- l’integrazione tra comunicazione istituzionale ed elettorale
- l’effetto-Trump sulle regole classiche della comunicazione politica
(presentato alla Scuola Holden sabato 25 marzo 2017)
Come sopravvivere al nuovo algoritmo di FacebookDino Amenduni
Quali conseguenze ci sono per i produttori di contenuti? Il ruolo della reputazione, del chi-cosa-come, il peso dei video e delle community nella generazione di interesse.
(slide presentate allo Sport Digital Marketing Festival di Riccione, 14 giugno 2018)
Il futuro è la parola "Dati", non è la parola “creatività".
Il futuro è la parola "Condividere", non è la parola “nascondere".
Il futuro è la parola "DisruptIon", non è la parola “chiedere il permesso".
Slide presentate durante l'evento TedX Lecce, 25 ottobre 2014, Teatro Politeama Greco.
Art: Miki De Benedictis
“Facciamo come fanno loro” - Gli errori nella comunicazione politica, quando ...Proforma
In comunicazione politica l'epic fail è sempre dietro l'angolo.
Ma ci sono alcune coordinate che possono valere come perimetro entro il quale rimanere per evitare almeno gli errori più grossolani. Attenzioni semplici, che però, nonostante tutto, spesso sono disattese.
Comunicazione (politica) online: le worst practices Dino Amenduni
Un’azione di comunicazione (politica) (online) non funziona se:
non è compresa dai destinatari
diventa un boomerang;
mette in evidenza l’incoerenza tra immagine reale e immagine percepita del mittente;
aumenta il livello di crisi comunicativa invece di diminuirlo;
trasforma una non-notizia in notizia;
non tiene conto della natura del pubblico;
non tiene conto della natura dello strumento;
è un errore così grande da cancellare i meriti (politici) del mittente
Intervento dedicato al corpo e i social media per la XXV Summer School di Media Education, promossa dal Med sul tema “Dal corpo-medium al corpo mediato.Tra educazione, rappresentazione e relazione" a Lucca (3-8 luglio)
Dieci cose utili da sapere per condurre una campagna elettorale in ItaliaProforma
Le slide di Dino Amenduni durante #laprof, scuola di comunicazione politica di Proforma, Polignano a Mare, 1-3 luglio.
Sommario:
1. Chi “sposta i voti”?
2. Quali sono gli strumenti di comunicazione più rilevanti?
3. Quali sono i canali di comunicazione più utilizzati per reperire informazioni?
4. Quali sono le tecniche di contatto più e caci con gli elettori?
5. Qual è il momento chiave di una campagna elettorale?
6. Come si scrive un buon post sui social media?
7. Quando si deve usare Facebook, quando Twitter e quando altro?
8. Come si determina lo “spin” dopo un confronto pubblico/televisivo?
9. Quali competenze tecniche sono maggiormente utili
in un comitato elettorale?
10. Quali sono le caratteristiche del volontario “ideale”?
Twitter per la Pubblica Amministrazione: tre storie, sette ideeDino Amenduni
Tra comunicazione politica e OpenGov,
come usare lo strumento senza subirlo.
(Presentato a Pescara, 25 maggio 2012
L’economia e la politica ai tempi di Twitter
Giornata della trasparenza della PA 2012)
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenzeDino Amenduni
1. Manifesti elettorali: faccioni sì o faccioni no?
2. Lavorate per tutti i politici che vi chiamano?
3. Non avete paura che le vostre campagne siano oggetto di satira?
4. Il marketing virale può aiutare la politica?
5. Voglio fare comunicazione politica: mi date un consiglio?
Fem blog Camp 2011: Facciamo Rete? una piattaforma per tutteFrancesca Sanzo
L'intervento di Francesca Sanzo e Giorgia Vezzoli al Fem Camp di Torino (28-30 ottobre 11) per proporre la costruzione di un piano di fattibilitùà e progetto di una piattaforma web per promuovere i contenuti della rete dei femminismi italiani, in maniera da valorizzare progetti, eventi, differenze ma anche fare massa critica collettiva. La proposta nasce sulla scorta di alcuni esempi tecnologici italiani e sull'esperienza maturata con alcune buone pratiche tra il progetto donne pensanti (fondato da Francesca Sanzo) e Vita da Streghe di Giorgia Vezzoli
Dalla conoscenza alla tutela del proprio territorioGiuseppe Milano
Presentazione illustrata nel corso del seminario "Salviamo il Paesaggio - Censimento del cemento" tenutosi a Modugno, martedi 26 giugno 2012, presso la Sala Romita del Comando dei Vigili Urbani, promosso dall'associazione Giovani Menti Attive, che ha visto la partecipazione anche di Agostino Di Ciaula, Assessore all'Ambiente
Social smart week one freesouls weekly publisherOliver Ding
Welcome to Social Smart Unclass Learning Group. Here are Ellen, Daisy and Oliver. In next five weeks, we will explore smart way to consume information in the social age. Each week we will run a special planned program. This is our first week. If you are interest in this program, please fell free to join us.
https://www.bagtheweb.com/b/ovOrGC/
The document discusses the benefits of exercise for mental health. Regular physical activity can help reduce anxiety and depression and improve mood and cognitive function. Exercise causes chemical changes in the brain that may help protect against mental illness and improve symptoms for those who already suffer from conditions like anxiety and depression.
5 great storytelling projects you probably know nothing aboutFederico Guerrini
The document discusses new formats of storytelling from a continental European perspective, providing examples from Spain, France, Norway, Netherlands, and Denmark between 2013-2014. It summarizes interactive digital projects that used text, video, infographics and data visualizations to tell stories about the main events of 2013 in Catalonia, the epic of sports, the story of Norway's left-wing government, global CO2 emissions, and Arctic resources. The goal was to engage readers and give better understanding of topics through innovative online narrative formats.
129 Automazione e manutenzione predittiva nell’era del cloud - Automazione Og...Cristian Randieri PhD
Nell’era dei Big Data, anche per il mondo dell’automazione c’è una reale esigenza di migliorare e aggiornare i sistemi tradizionali di process data analytic integrandoli con le più recenti innovazioni tecnologiche nei settori del data mining e del machine learning. Ma per questo è opportuno rivedere alcune cose
Oggi più che mai le aziende manifatturiere posseggono un grande patrimonio informativo in termini di dati potenzialmente raccolti, derivante dagli interventi di manutenzione, dai sistemi di sensoristica applicati alle macchine. Questi dati se incrociati con altre informazioni aziendali esogene possono fornire utili indicazioni per migliorare il servizio stesso di manutenzione in termini di riduzione dei costi e dei disagi per i clienti. Non bisogna però trascurare il fatto che il trattamento di grandi moli di dati, prodotti dai molteplici sensori applicati alle macchine negli impianti produttivi, risulta un’attività complessa non solo per il volume dei dati in gioco ma anche per la loro eterogeneità e la velocità con la quale possono variare.
Internet of Things: mercato, tecnologie, applicazioni e competenzeArmando Martin
Oggi l’Internet delle cose è un paradigma tecnologico in cui la comunicazione è estesa all’interazione tra uomini, dispositivi e sottosistemi. L’Internet delle cose è un insieme
di tecnologie digitali che vanno dai tag RFId alle reti di sensori, dalle superfici touch alla realtà aumentata, dai sistemi logistici integrati alle infrastrutture in chiave di sostenibilità
Lo storytelling al servizio della comunicazione istituzionale Proforma
Slide, video, tormentoni: diritti e doveri di chi deve parlare ai cittadini.
Contenuti della presentazione:
- l'ingresso delle slide a Palazzo Chigi
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- il ruolo dei leader nella comunicazione istituzionale
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(presentato alla Scuola Holden sabato 25 marzo 2017)
Come sopravvivere al nuovo algoritmo di FacebookDino Amenduni
Quali conseguenze ci sono per i produttori di contenuti? Il ruolo della reputazione, del chi-cosa-come, il peso dei video e delle community nella generazione di interesse.
(slide presentate allo Sport Digital Marketing Festival di Riccione, 14 giugno 2018)
Il futuro è la parola "Dati", non è la parola “creatività".
Il futuro è la parola "Condividere", non è la parola “nascondere".
Il futuro è la parola "DisruptIon", non è la parola “chiedere il permesso".
Slide presentate durante l'evento TedX Lecce, 25 ottobre 2014, Teatro Politeama Greco.
Art: Miki De Benedictis
“Facciamo come fanno loro” - Gli errori nella comunicazione politica, quando ...Proforma
In comunicazione politica l'epic fail è sempre dietro l'angolo.
Ma ci sono alcune coordinate che possono valere come perimetro entro il quale rimanere per evitare almeno gli errori più grossolani. Attenzioni semplici, che però, nonostante tutto, spesso sono disattese.
Comunicazione (politica) online: le worst practices Dino Amenduni
Un’azione di comunicazione (politica) (online) non funziona se:
non è compresa dai destinatari
diventa un boomerang;
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Intervento dedicato al corpo e i social media per la XXV Summer School di Media Education, promossa dal Med sul tema “Dal corpo-medium al corpo mediato.Tra educazione, rappresentazione e relazione" a Lucca (3-8 luglio)
Dieci cose utili da sapere per condurre una campagna elettorale in ItaliaProforma
Le slide di Dino Amenduni durante #laprof, scuola di comunicazione politica di Proforma, Polignano a Mare, 1-3 luglio.
Sommario:
1. Chi “sposta i voti”?
2. Quali sono gli strumenti di comunicazione più rilevanti?
3. Quali sono i canali di comunicazione più utilizzati per reperire informazioni?
4. Quali sono le tecniche di contatto più e caci con gli elettori?
5. Qual è il momento chiave di una campagna elettorale?
6. Come si scrive un buon post sui social media?
7. Quando si deve usare Facebook, quando Twitter e quando altro?
8. Come si determina lo “spin” dopo un confronto pubblico/televisivo?
9. Quali competenze tecniche sono maggiormente utili
in un comitato elettorale?
10. Quali sono le caratteristiche del volontario “ideale”?
Twitter per la Pubblica Amministrazione: tre storie, sette ideeDino Amenduni
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(Presentato a Pescara, 25 maggio 2012
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L'intervento di Francesca Sanzo e Giorgia Vezzoli al Fem Camp di Torino (28-30 ottobre 11) per proporre la costruzione di un piano di fattibilitùà e progetto di una piattaforma web per promuovere i contenuti della rete dei femminismi italiani, in maniera da valorizzare progetti, eventi, differenze ma anche fare massa critica collettiva. La proposta nasce sulla scorta di alcuni esempi tecnologici italiani e sull'esperienza maturata con alcune buone pratiche tra il progetto donne pensanti (fondato da Francesca Sanzo) e Vita da Streghe di Giorgia Vezzoli
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Social smart week one freesouls weekly publisherOliver Ding
Welcome to Social Smart Unclass Learning Group. Here are Ellen, Daisy and Oliver. In next five weeks, we will explore smart way to consume information in the social age. Each week we will run a special planned program. This is our first week. If you are interest in this program, please fell free to join us.
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129 Automazione e manutenzione predittiva nell’era del cloud - Automazione Og...Cristian Randieri PhD
Nell’era dei Big Data, anche per il mondo dell’automazione c’è una reale esigenza di migliorare e aggiornare i sistemi tradizionali di process data analytic integrandoli con le più recenti innovazioni tecnologiche nei settori del data mining e del machine learning. Ma per questo è opportuno rivedere alcune cose
Oggi più che mai le aziende manifatturiere posseggono un grande patrimonio informativo in termini di dati potenzialmente raccolti, derivante dagli interventi di manutenzione, dai sistemi di sensoristica applicati alle macchine. Questi dati se incrociati con altre informazioni aziendali esogene possono fornire utili indicazioni per migliorare il servizio stesso di manutenzione in termini di riduzione dei costi e dei disagi per i clienti. Non bisogna però trascurare il fatto che il trattamento di grandi moli di dati, prodotti dai molteplici sensori applicati alle macchine negli impianti produttivi, risulta un’attività complessa non solo per il volume dei dati in gioco ma anche per la loro eterogeneità e la velocità con la quale possono variare.
Internet of Things: mercato, tecnologie, applicazioni e competenzeArmando Martin
Oggi l’Internet delle cose è un paradigma tecnologico in cui la comunicazione è estesa all’interazione tra uomini, dispositivi e sottosistemi. L’Internet delle cose è un insieme
di tecnologie digitali che vanno dai tag RFId alle reti di sensori, dalle superfici touch alla realtà aumentata, dai sistemi logistici integrati alle infrastrutture in chiave di sostenibilità
Amministrative e referendum, due storie da raccontare, due motivi per cui è possibile sostenere che il ruolo del web nella politica italiana è oramai centrale.
(presentato a Frattocchie 2.0, Firenze, 4 settembre 2011)
A maggio 2022 ho tenuto un ciclo di lezione su comunicazione politica e social media agli studenti della LM in Scienza della Politica del Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università Sapienza di Roma. Le slide analizzano la comunicazione politica su Instagram, Facebook, Tik Tok e Twitter.
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (terza versione)Dino Amenduni
Le cinquanta parole chiave per comprendere le dinamiche della Rete. Un'enciclopedia aggiornata costantamente, esattamente come Wikipedia, come i siti Internet in 'perpetual beta', un progetto aperto la cui forma cambia sulla base di ciò che di nuovo accade in Rete e migliorato grazie ai suggerimenti degli utenti.
Nel settembre 2015, Matteo Salvini si dice disponibile ad ospitare un profugo a casa sua.
Questo episodio ha molte più implicazioni di quelle subito apparenti, non solo dal punto di vista della comunicazione politica.
Da qui, alcune annotazioni e una domanda: nell'Italia della ipersemplificazione di ogni messaggio e di un analfabeta funzionale su due, è ancora possibile comunicare qualcosa di razionale?
Slide presentate alla Festa nazionale della comunicazione del PD il 26 settembre 2015
Nicola Bigi | Creatività e nuove professionalitàDonne Digitali
La rivoluzione digitale apre un mondo di nuove prospettive il cui limite è lasciato alla nostra creatività: alcuni consigli, modalità e strumenti da non sottovalutare.
Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social mediaProforma
A. Come la politica dovrebbe comunicare online: la guida di Twitter
B. Politica e social media: regole minime di sopravvivienza
C. Cinque post di successo sui social media
(Moduli presentati allo IED, Roma, 17 dicembre 2015)
Filter Bubble ed Ecosistema Informativo #digit15Marco Dal Pozzo
La salvaguardia del Bene Comune passa attraverso un lavoro Giornalistico, riconosciuto ed equamente retribuito, che accompagni il lettore fuori dal percorso al quale ci costringono gli Algoritmi che agiscono dietro i siti che quotidianamente frequentiamo.
Questo il messaggio di queste slide, utilizzate nell'intervento a #digit15, la due giorni sul Giornalismo Digitale, organizzata da LSDI - con cui collaboro da qualche tempo, tenutasi a Prato il 2 e 3 Ottobre 2015. L'argomento centrale è la Filter Bubble.
Campagne elettorali: perché l'Italia è diversa da tutti gli altri PaesiDino Amenduni
La presentazione con cui ho partecipato al dibattito con Michael Slaby (Chief Innovation and Integration Office, Obama 2008&2012) a Bari, il 25 settembre, per provare a spiegare perché Italia e Stati Uniti non sono paragonabili, a mio avviso, dal punto di vista elettorale.
#Pagnoncelli: I luoghi del confronto sono sempre più autoreferenziali, a partire dai #social network, spazi di #libertà e di #democrazia trasformati in club a cui sono ammesse solo le #persone che la pensano nello stesso modo. E il problema si verifica anche con i numeri, perché si assiste a quel fenomeno che lo psicologo sociale americano Daniel Herda definisce #emotional #innumeracy, cioè “#ignoranza numerica legata alle #emozioni”: le persone sovrastimano fenomeni che considerano #pericolo o #minaccia.
C'è una differenza sostanziale tra la realtà e la verità percepita. Lo psicologo sociale americano Daniel Herda ha individuato un fenomeno, la emotional innumeracy, cioè “ignoranza numerica legata alle emozioni”: le persone sovrastimano fenomeni che considerano pericolo o minaccia.
Nichi Vendola: la sfida italiana della comunicazione politica sul webDino Amenduni
Dalla Presidenza della Regione Puglia
alla corsa per diventare Premier:
il ruolo dei social media
Parigi, 16 novembre 2011
Du web en politique: que nous reserve 2012?
RSLN – Microsoft France
Un approccio "evoluto" alla comunicazione pubblica, a 16 anni dalla legge 150/2000. Come ripensare la funzione di comunicazione nelle organizzazioni pubbliche. Secondo incontro del laboratorio formativo in Comunicazione pubblica - Resp scientifico Pina Lalli
1. Social(e)
Dieci temi per comunicare sui social media senza farsi
male (soprattutto su Facebook)
Giovanni Acquarulo – Bologna, 14 maggio 2015
2. 214 maggio 2015 Social(e)
Chi sono
Mi chiamo Giovanni Acquarulo
(giovanni.acquarulo@gmail.com - @waterrule)
Sono giornalista parlamentare e social media
manager dal 2010 per Sinistra Ecologia Libertà
(www.sinistraecologialiberta.it)
Questa presentazione è disponibile
gratuitamente (sia la consultazione che il
download) all’indirizzo:
www.slideshare.net/GiovanniAcquarulo
3. 314 maggio 2015 Social(e)
Sommario
1. Tutto ciò che è virtuale è reale
2. La comunicazione è un prisma
3. Andiamoci a prendere il popolo?
4. Sputtanare il luogo comune
5. Una bufala è per sempre
6. La partecipazione non si crea, si facilita
7. C’è una metrica per tutto, meno che per i sentimenti
8. Evviva la sincera imperfezione!
9. Customer care della vita offesa
10. C’è vita oltre la filter bubble?
4. 414 maggio 2015 Social(e)
Tutto ciò che è virtuale è reale
La contrapposizione fittizia fra reale e virtuale
“L'insopportabile retorica del valore della
disconnessione che emerge sotto traccia. La
contrapposizione fittizia fra reale e virtuale. Il
richiamo all'autenticità delle relazioni offline vs
quelle online. Il vuoto culturale e banalizzante di
un "dualismo digitale" che richiama alla felicità
di un'età dell'oro in cui vivevamo vite reali piene
e soddisfacenti.
5. 514 maggio 2015 Social(e)
Tutto ciò che è virtuale è reale
Se vogliamo osservare in modo critico la realtà
contemporanea in cui il digitale è parte delle
nostre vite la via non è di certo questa. La
solitudine reale che si vive anche in una realtà
connessa è una condizione dell'esistenza, non
una variabile dettata dalle tecnologie”.
Giovanni Boccia Artieri, sociologo e docente all’università di Urbino
6. 614 maggio 2015 Social(e)
Tutto ciò che è virtuale è reale
Non c’è più un “sotto” o un “fuori”,
ma un unico gigantesco “dentro”. Il
digitale è diventato carne, come
scrive il sociologo americano Nathan
Jurgenson.
La Rete è un pezzo della vita e del
mondo reale, nel bene e nel male. E
se c’è un problema, il problema non
è internet, siamo noi.
7. 714 maggio 2015 Social(e)
Tutto ciò che è virtuale è reale
Ne consegue che:
Sui social ogni atto di comunicazione da parte di un
personaggio pubblico, o di un
attore/associazione/organizzazione il cui ruolo ha
rilevanza politico-istituzionale, è un’azione pubblica.
Far finta che non esista una reputazione pubblica è
un’ingenuità imperdonabile. La vita di un'opinione sui
social va ben al di là della piattaforma stessa.
Facebook è un ambiente informativo che è parte
integrante del discorso pubblico.
8. 814 maggio 2015 Social(e)
Tutto ciò che è virtuale è reale
Social media fail da manuale con i seguenti casi:
• Nobraino
• Antonio Adornato (vice-questore di Cagliari)
• Paola Salluzzi
9. 914 maggio 2015 Social(e)
La comunicazione è un prisma
Ogni scelta di comunicazione sui social media va
assunta come uno degli elementi di una strategia
complessiva.
Media tradizionali, comunicati stampa, newsletter,
redazione di un sito, iniziative sul territorio: tutti tasselli
di un’architettura più generale.
Ogni “modulo” comunicativo serve a tradurre in
diversi linguaggi lo stesso contenuto, a posizionare
coerentemente il nostro “brand” nell’immaginario, a
definire la nostra reputazione online e offline.
10. 1014 maggio 2015 Social(e)
La comunicazione è un prisma
Se la comunicazione è un prisma, quello che paga è
sempre la qualità di un contenuto, la sua forza intrinseca
come messaggio e come “composizione mediale” (che
sia un video, un post, una foto, un meme virale).
Quando hai contenuti validi metà del lavoro è già fatto.
11. 1114 maggio 2015 Social(e)
Andiamoci a prendere il popolo?
“Il premier privilegia Twitter, che però è
elitario, Grillo il suo blog, più utile
all’approfondimento. Noi ci
concentriamo su Facebook, per un
motivo molto semplice: in Italia, il
popolo, sta lì. E noi andiamo a
prendercelo”.
Luca Morisi, spin doctor e social media manager di Matteo Salvini
12. 1214 maggio 2015 Social(e)
Andiamoci a prendere il popolo?
È vero? È vero e falso allo stesso tempo:
Il "popolo del web" non esiste, almeno non più di quanto
esista, per esempio, il popolo dei passanti per strada. Il
popolo del web non esiste se lo si intende come massa
indistinta, dove prevalgono meccanismi tribali, da branco,
magari con una specifica attitudine tanto anonima quanto
punitiva.
Non si tratta di negare dinamiche aggressive ed emulative:
ma sono codici comunicativi e relazionali che l’online
come ecosistema complesso ha semplicemente mutuato
dalla vita offline.
13. 1314 maggio 2015 Social(e)
Andiamoci a prendere il popolo?
Il popolo del web esiste invece nella misura in cui esistono
tantissime persone che ogni giorno sono parte di un
pubblico e amplissimo dibattito con i propri contenuti, chi
confrontandosi di più e chi meno, ma comunque nella
stessa piazza, inevitabilmente e per sempre.
Una complicata ma interessante “piazza aperta” in cui ci
troviamo tutti (Alessandro Gilioli).
14. 1414 maggio 2015 Social(e)
Sputtanare il luogo comune
Sottrarsi ai cliché, alle frasi fatte,
ai luoghi comuni, alle cose scritte senza
attenzione per le parole
significa avvicinarsi alla comprensione delle
cose, di ogni singola cosa.
15. 1514 maggio 2015 Social(e)
Sputtanare il luogo comune
Se è vero che nell’informazione mainstream lo
scenario mostra che vincono e pagano – in
prevalenza – numeri, contenuti e prodotti a misura
delle esigenze dei lettori, che sono prevalentemente
mediocri e precipitose, sulle piattaforme social alla
lunga la qualità paga e vince.
Il “controllo di qualità” lo fa la tua comunità: se la
tua scrittura è figlia di una cultura giornalistica pigra
e ripetitiva fatta di luoghi comuni, metafore rituali e
formule vuote, la tua comunità prima o poi si
rivolgerà altrove. Vale per la lingua e vale per i
contenuti.
16. 1614 maggio 2015 Social(e)
Sputtanare il luogo comune
Puntare sull’identità del contenitore e la
riconoscibilità di un progetto (editoriale e
comunicativo insieme) significa investire
prioritariamente sulla “complicità” dei tuoi
lettori/utenti. Significa fare community.
Se non c’è coerenza tra la mission della tua
organizzazione e i contenuti redazionali che
produci, sarà impossibile produrre identificazione,
identità, appartenenza.
17. 1714 maggio 2015 Social(e)
Sputtanare il luogo comune
I luoghi comuni sono contagiosi come gli sbadigli:
sotto il profilo tecnico rivelano sciatteria, superficialità,
disinteresse per chi legge.
sotto il profilo di quella che si definisce una corretta
strategia di community-building, avranno l’effetto di
allontanare i vostri utenti, contribuendo a deteriorare la
vostra reputazione digitale.
18. 1814 maggio 2015 Social(e)
Una bufala è per sempre
“Se l'unica democrazia davvero compiuta è
una democrazia informata, le notizie false
indeboliscono la democrazia: costruiscono
paradigmi culturali e creano percezioni che si
riflettono nella vita di tutti i giorni, dalla scelta
del partito da votare a quella dell'università
da frequentare”.
Francesco Costa, giornalista e blogger
19. 1914 maggio 2015 Social(e)
Una bufala è per sempre
Alcune notizie false uscite negli ultimi mesi sui giornali italiani
riescono ad alterare e indebolire la percezione delle cose
che accadono attorno a noi. Le ragioni di questo
fenomeno?
la verifica delle fonti superficiale se non inesistente
la ricerca di visibilità e lettori
l'interesse smodato del pubblico per notizie in grado di
suscitare reazioni emotive
la necessità di fare i conti con sempre maggiori richieste
e minori risorse.
20. 2014 maggio 2015 Social(e)
Una bufala è per sempre
Le smentite di queste bufale, quando e se
ci sono, non trovano mai la stessa
enfatica pubblicazione e virale diffusione
della balla originaria, che intanto è
tracimata e continua a vivere di vita
propria.
21. 2114 maggio 2015 Social(e)
Una bufala è per sempre
Matteo Salvini e i Rom.
22. 2214 maggio 2015 Social(e)
La partecipazione non si crea e
non si distrugge, si facilita*
La sfida è sempre il “come”: come questi strumenti possono essere
usati per facilitare la partecipazione politica, il dibattito costruttivo,
l’elaborazione di pensiero e di strategie, il dialogo permanente tra
utenti e attori politico-istituzionali.
Il ritorno dell’investimento (l’effetto ROI) non si misura nella creazione
di un “consenso” immediatamente spendibile, quanto piuttosto nella
costruzione di un’immagine e nell’attivazione di una comunità.
Su Facebook si consolidano (o si esasperano) posizioni perlopiù già
note o acquisite: “non spostiamo voti,” ma possiamo ampliare e
rafforzare la partecipazione.
*Claudia Vago
23. 2314 maggio 2015 Social(e)
La partecipazione non si crea e
non si distrugge, si facilita
I social media non modificano l'opinione
pubblica, però possono modificare la
percezione dei media mainstream, sempre più
deboli dal punto di vista della credibilità, ma a
tutt’oggi potentissimi nell’orientare e
condizionare la formazione del senso comune.
24. 2414 maggio 2015 Social(e)
La partecipazione non si crea e
non si distrugge, si facilita
Alla fine puoi avere tutta la tecnologia che vuoi, ma
senza i valori non vai da nessuna parte e non faciliti
nulla.
Tutto parte da chi sei, da quello in cui credi e dalla tua
capacità di fornire un unico senso di quello che sei.
Il resto segue.
25. 2514 maggio 2015 Social(e)
C’è una metrica per tutto,
meno che per i sentimenti
“The metric that we should
use as journalists is whether we
are valuable in people’s lives”.
Jeff Jarvis, giornalista e saggista americano
26. 2614 maggio 2015 Social(e)
C’è una metrica per tutto,
meno che per i sentimenti
I criteri editoriali devono incrociare sempre
analisi tecniche e semantiche.
Il livello di maturità nell’utilizzo del mezzo (e di
conseguenza la sua efficacia operativa) sta
nell’implementare le metriche che ci
consentono di monitorare non tanto o non solo
l’incremento dei fan, ma il coinvolgimento
sviluppato ( Fan reach ed Engagement).
27. 2714 maggio 2015 Social(e)
C’è una metrica per tutto,
meno che per i sentimenti
28. 2814 maggio 2015 Social(e)
C’è una metrica per tutto,
meno che per i sentimenti
Si può puntare ad una strategia di incremento
dei fan attraverso significativi investimenti
pubblicitari, ma questo non ci garantisce la
tenuta complessiva della comunità che stiamo
costruendo, la costanza della sua
partecipazione, la qualità dell’interazione.
Il caso di Antonello De Pierro, presidente del
movimento politico Italia dei Diritti.
29. 2914 maggio 2015 Social(e)
C’è una metrica per tutto,
meno che per i sentimenti
Le metriche social, gli analytics, gli insights, gli
algoritmi funzionano come il manuale DSM per il
disagio psichico: servono a quantificare,
oggettivare, sistematizzare.
Quello che si perde è lo scenario di senso
complessivo, la cornice emotiva, l’urgenza della
singola storia, la sua verità.
30. 3014 maggio 2015 Social(e)
Evviva la sincera imperfezione!
Fare i social media manager, oggi, significa essere di
fatto un community manager. Relazione, comunità,
servizio: l’audience digitale, siano essi 300 o 30mila
utenti, non è una massa indistinta, ma una comunità
di individui.
Essere social media manager, oggi, significa essere
“promotori di comunità”.
31. 3114 maggio 2015 Social(e)
Evviva la sincera imperfezione!
Lavorare con i canali social vuol dire ingaggiare fin dal
primo giorno un corpo a corpo con le dinamiche
interne a questa comunità.
Uno scontro quotidiano per mettere insieme la
direzione reale di questo mondo con quella che
vorremmo dargli noi.
Regola principe: il contenuto è sempre più importante
delle tecniche di comunicazione.
32. 3214 maggio 2015 Social(e)
Evviva la sincera imperfezione!
Proviamo a declinarla:
Assumere sempre il punto di vista dell’utente
Definire e comunicare pubblicamente la policy nella
moderazione
Meglio non comunicare che comunicare male
Meglio una buona storia che un’ottima capacità tecnica
Comunicare con regolarità
Parlare il linguaggio dei destinatari, più che dei mittenti
Cercare la multimedialità
Rispettare l’algoritmo (senza subirlo)
(grazie a Dino Amenduni per gli spunti)
33. 3314 maggio 2015 Social(e)
Customer care della vita offesa
C’è sempre una differenza tra "narrazione" e
"raccontarsela”.
Se vuoi superare i tuoi limiti storici di consenso, devi
raccontare storie che sappiano empatizzare con quelli
che non ti sono vicini.
Storie non solo di indignazione, ma storie positive di
resistenza, di giustizia compiuta, di felicità possibile.
Bisogna “spoliticizzare” certe testimonianze e ri-politicizzarle
da capo, prendendole sempre dal lato meno prevedibile
e consueto.
35. 3514 maggio 2015 Social(e)
Customer care della vita offesa
“La sfida oggi, anche sui social, è rintracciare un
umano, anteriore al contratto sociale. Quella cosa per
cui se stai passeggiando e una persona cade in mezzo
alla strada vai a soccorrerla. Vai a soccorrerla, perché
quella persona è tuo padre, tua madre, tua sorella, tuo
figlio, sei te, è corpo umano come te, e questa cosa, in
linea teorica dovrebbe essere anteriore al contratto
sociale, dovrebbe essere un regalo di specie che la
Natura dà per aiutare alla sopravvivenza”.
Costanza Jesurum, psicanalista
36. 3614 maggio 2015 Social(e)
Customer care della vita offesa
Due casi di scuola: Gianni Morandi Saverio Tommasi
37. 3714 maggio 2015 Social(e)
C’è vita oltre la filter bubble?
La prospettiva pedagogica e morale
non funziona più. Sentirsi i soggetti
moralmente responsabili del mondo non
funziona più.
Funziona soltanto se ci si vuole fermare
alla conferma narcisistica tra
consanguinei politici, morali e
socioculturali.
38. 3814 maggio 2015 Social(e)
C’è vita oltre la filter bubble?
Il rischio che corrono le “brave persone” sui social
network è quello di rinfrancarsi l’un l’altro
nell’evocazione della compassione, della bontà,
della solidarietà, della correttezza morale, della
presunta superiorità etica delle loro ragioni.
Finiscono a scambiarsi “gattini” morali, a fare
clickbaiting delle nostre buone intenzioni.
Nelle migliore delle ipotesi ci si limita a riprodurre
una sfida Marvel fra i buoni e i cattivi del potere.
39. 3914 maggio 2015 Social(e)
C’è vita oltre la filter bubble?
Le nostre azioni impattano quasi sempre su “confraternite
di affini”, gruppi sociali omogenei dal punto di vista
identitario. Si proietta sull’universo il proprio panel
mentale.
Tecnicamente questa bolla si chiama filter bubble. La
sfida è allora quella di far arrivare le nostre parole a chi
non è nostro amico, nella rete e nella realtà, farle arrivare
a qualcuno che abita altre vite, altri lessici, altre canzoni,
altre morali.
Farle arrivare a chi vive fuori dalla nostra vista, fuori dal
dibattito politico, oscurato da tutti i media.
40. 4014 maggio 2015 Social(e)
C’è vita oltre la filter bubble?
Questo è quello che dovrebbero fare ogni
giorno politici e comunicatori: spiegare con
educazione le proprie ragioni invece di
sostituirsi a quelli che urlano più forte degli altri.
Perché i voti passano, ma l'odio rimane.
Chi fa politica dovrebbe avere in testa di
migliorare un Paese, più di cavalcare la
rabbia.
41. 4114 maggio 2015 Social(e)
C’è vita oltre la filter bubble?
Il caso E.B.
42. 4214 maggio 2015 Social(e)
C’è vita oltre la filter bubble?
Marco Furfaro e il caso Tortosa
43. 4314 maggio 2015 Social(e)
C’è vita oltre la filter bubble?
Il punto insomma non è la persona che dice "meno male
sono morti", ma perché lo dice. E combattere perché lo
dice, perché la miseria diventa rabbia, perché la
disperazione diventa odio. Farci un frontale serve solo a
serrare le fila.
È una questione politica quotidiana, che ci invita a
riformulare di continuo il nostro modo di stare al mondo.
Solo così potremo tornare a parlare politicamente e a
cambiare lo stato di cose esistenti.
44. 4414 maggio 2015 Social(e)
C’è vita oltre la filter bubble?
La formula della viralità non esiste.
Esistono i vostri contenuti, la vostra
preparazione, la vostra creatività, il
vostro coraggio, il vostro spirito critico,
la vostra onestà di pensiero.
Praticateli, e vincerete il vostro scontro
quotidiano.