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1 
La tavola 
periodica
Mendeleev: la tavola periodica degli elementi 
Gli studi condotti per definire le leggi ponderali avevano evidenziato, dopo 
il XIX secolo, molte proprietà e molte somiglianze tra alcuni elementi. Per 
questo motivo, essi vennero riuniti in “famiglie naturali”, come quelle dei 
“metalli alcalini” o degli “alogeni”. 
2 
Mendeleev 
Tavola periodica 
Li 
Na 
K 
Ca 
Sr 
Ba 
F 
Cl 
Br 
I 
metalli 
alcalini 
metalli 
alcalino 
terrosi 
alogeni
Nel 1869, il chimico russo Mendeleev propose una “classificazione 
degli elementi” di fondamentale importanza. 
Prese in considerazione le formule dei loro composti con l’ossigeno e con 
il cloro e alcune proprietà fisiche, come la densità, la durezza e il punto di 
fusione. 
Ordinò così i 63 elementi conosciuti secondo la loro massa 
atomica crescente, disponendoli in file e incolonnandoli quando 
presentavano proprietà simili. 
Apparve evidente che le proprietà degli elementi si ripetevano con regolarità 
periodica e ordinata, per cui tale disposizione prese il nome di 
3 
tavola periodica degli elementi. 
Mendeleev 
Tavola periodica
Il successo del lavoro di Mendeleev, che ha costituito il punto di partenza 
per giungere alla versione attuale del “sistema periodico”, è legato ad 
alcune intuizioni: 
4 
Mendeleev 
UD10 Tavola periodica
Per esempio, l’elemento con massa immediatamente superiore a quella 
dello zinco era l’arsenico. Esso non presentava somiglianze né con 
l’alluminio né con il silicio (situati nella colonna a fianco, nelle righe subito 
sotto a quella dello zinco), mentre rivelava forti analogie di comportamento 
con azoto e fosforo (entrambi sulla riga ancora sottostante). 
Mendeleev scelse di allinearlo a questi ultimi elementi, lasciando due spazi 
vuoti. Intuì in tal modo che dovevano esistere due elementi, non ancora 
scoperti, che avrebbero dovuto trovare appropriata collocazione 
rispettivamente sotto l’alluminio e sotto il silicio. 
5 
mappa Mendeleev 
UD10 Tavola periodica
Germanio scoperto da 
Clemens Winkler nel 1886 
6 
Tali previsioni furono puntualmente confermate nel 1875 e nel 1886 con 
la scoperta rispettivamente del gallio (massa atomica 69,7) e del 
germanio (massa atomica 72,6). 
Mendeleev 
Tavola periodica 
Gallio scoperto Lecoq 
de Boisbaudran nel 
1875
La tavola periodica attuale: le configurazioni esterne 
Gli elementi sono inseriti nell’attuale tavola periodica in funzione della loro 
configurazione elettronica, vale a dire dell’ordine di riempimento degli 
orbitali. Grazie a questa impostazione, hanno potuto trovare una naturale 
sistemazione anche gli elementi che sono stati via via scoperti o prodotti 
artificialmente, fino agli attuali 116. 
7 
Pina Russo 
Tavola periodica
Nella tavola ci sono quattro 
blocchi, corrispondenti ai tipi di 
orbitali s, p, d, f. 
Ogni blocco ha tante colonne 
quanti sono gli elettroni che 
possono essere ospitati nel 
corrispondente sottolivello: 
2 per gli orbitali di tipo s, 
6 per gli orbitali di tipo p, 
10 per quelli di tipo d 
14 negli orbitali di tipo f. 
8
Gli elementi risultano disposti su sette righe di diversa lunghezza, tante 
quanti sono i livelli di energia che ospitano elettroni quando questi 
sono nel loro stato fondamentale. 
9 
Pina Russo 
Tavola periodica
La tavola periodica viene disegnata in modo da rendere evidente il 
progressivo riempimento degli orbitali . A tale scopo, la disposizione 
più corretta si otterrebbe utilizzando la forma “lunga” della tavola, con gli 
orbitali f inseriti dopo il primo elemento del blocco d appartenente alla sesta 
riga. Per questioni di spazio, tuttavia, si preferisce spesso una 
rappresentazione più compatta, ottenuta spostando gli elementi del blocco 
f nella zona sottostante al blocco d. 
10 
Pina Russo 
Tavola periodica
11 
Le colonne ottenute dalla sovrapposizione dei periodi hanno la 
caratteristica 
di ospitare elementi con una configurazione elettronica simile nel 
livello più esterno. 
Pina Russo 
Tavola periodica
Per esempio, gli elementi della seconda colonna costituiscono un gruppo, 
perché hanno le seguenti configurazioni elettroniche: 
12 
Pina Russo 
Berillio [He] 2s2 
Magnesio [Ne] 3s2 
Calcio [Ar] 4s2 
Stronzio [Kr] 5s2 
Bario [Xe] 6s2 
Radio [Rn] 7s2 
Dall’analisi della disposizione degli elementi nella tavola periodica si nota 
che quelle che erano state definite “famiglie naturali” , insiemi cioè degli 
elementi con analogo comportamento chimico, presentano lo stesso tipo 
di configurazione elettronica esterna, quindi si può concludere che: 
Tavola periodica
I gruppi vengono indicati da un numero romano, che corrisponde a quello 
degli elettroni più esterni, e da una lettera: 
• A per i blocchi s e p; 
• B per il blocco d. 
Per esempio, gli elementi del gruppo III A hanno una configurazione 
esterna ns2np1 (dove n è il numero quantico principale) per un totale di tre 
elettroni: 
13 
Pina Russo 
Tavola periodica 
1s22s22p1 boro 
Analogamente, in quelli del 
gruppo III B i tre elettroni 
hanno configurazione 
(n – 1) d1ns2: 
[Ne]3s 23p 
1 
alluminio 
[Kr]4d15s 2 
ittrio 
[Ar]3d14s2 
scandio
Molti dei gruppi hanno anche nomi particolari derivanti dalle loro caratteristiche 
o dal comportamento dei loro composti. 
14 
Pina Russo 
Tavola periodica
15 
Moseley: un nuovo criterio ordinatore 
Alcuni anni più tardi, nel 1914, il fisico inglese Henry Moseley, 
sapendo che un atomo colpito da elettroni molto veloci emette raggi 
X, verificò sperimentalmente che la frequenza dei raggi emessi, 
caratteristica per ogni elemento, è direttamente proporzionale al 
suo “numero d’ordine”, ossia alla posizione che occupa nella 
tavola periodica di Mendeleev. 
Pina Russo 
Tavola periodica
L’osservazione di Moseley dimostrava che Mendeleev aveva disposto 
gli elementi secondo una loro proprietà non ancora nota e 
costituiva anche la prova definitiva che la responsabile della 
periodicità non era la massa atomica. 
L’accumularsi delle conoscenze sulla struttura dell’atomo, mostrò che: 
16 
Numero d’ordine di Mendeleev= numero 
atomico (Z) 
Pina Russo 
Tavola periodica
Era ormai chiaro che il nucleo non interveniva nelle reazioni 
chimiche. 
Le proprietà chimiche di un elemento dovevano trovare una 
spiegazione nella configurazione elettronica degli atomi . 
Gli studi per spiegare il ripetersi periodico delle proprietà degli 
elementi si concentrarono sulla disposizione degli elettroni presenti 
nella zona più esterna dell’atomo. 
17 Pina Russo 
Tavola periodica

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17 la tavola periodica

  • 1. 1 La tavola periodica
  • 2. Mendeleev: la tavola periodica degli elementi Gli studi condotti per definire le leggi ponderali avevano evidenziato, dopo il XIX secolo, molte proprietà e molte somiglianze tra alcuni elementi. Per questo motivo, essi vennero riuniti in “famiglie naturali”, come quelle dei “metalli alcalini” o degli “alogeni”. 2 Mendeleev Tavola periodica Li Na K Ca Sr Ba F Cl Br I metalli alcalini metalli alcalino terrosi alogeni
  • 3. Nel 1869, il chimico russo Mendeleev propose una “classificazione degli elementi” di fondamentale importanza. Prese in considerazione le formule dei loro composti con l’ossigeno e con il cloro e alcune proprietà fisiche, come la densità, la durezza e il punto di fusione. Ordinò così i 63 elementi conosciuti secondo la loro massa atomica crescente, disponendoli in file e incolonnandoli quando presentavano proprietà simili. Apparve evidente che le proprietà degli elementi si ripetevano con regolarità periodica e ordinata, per cui tale disposizione prese il nome di 3 tavola periodica degli elementi. Mendeleev Tavola periodica
  • 4. Il successo del lavoro di Mendeleev, che ha costituito il punto di partenza per giungere alla versione attuale del “sistema periodico”, è legato ad alcune intuizioni: 4 Mendeleev UD10 Tavola periodica
  • 5. Per esempio, l’elemento con massa immediatamente superiore a quella dello zinco era l’arsenico. Esso non presentava somiglianze né con l’alluminio né con il silicio (situati nella colonna a fianco, nelle righe subito sotto a quella dello zinco), mentre rivelava forti analogie di comportamento con azoto e fosforo (entrambi sulla riga ancora sottostante). Mendeleev scelse di allinearlo a questi ultimi elementi, lasciando due spazi vuoti. Intuì in tal modo che dovevano esistere due elementi, non ancora scoperti, che avrebbero dovuto trovare appropriata collocazione rispettivamente sotto l’alluminio e sotto il silicio. 5 mappa Mendeleev UD10 Tavola periodica
  • 6. Germanio scoperto da Clemens Winkler nel 1886 6 Tali previsioni furono puntualmente confermate nel 1875 e nel 1886 con la scoperta rispettivamente del gallio (massa atomica 69,7) e del germanio (massa atomica 72,6). Mendeleev Tavola periodica Gallio scoperto Lecoq de Boisbaudran nel 1875
  • 7. La tavola periodica attuale: le configurazioni esterne Gli elementi sono inseriti nell’attuale tavola periodica in funzione della loro configurazione elettronica, vale a dire dell’ordine di riempimento degli orbitali. Grazie a questa impostazione, hanno potuto trovare una naturale sistemazione anche gli elementi che sono stati via via scoperti o prodotti artificialmente, fino agli attuali 116. 7 Pina Russo Tavola periodica
  • 8. Nella tavola ci sono quattro blocchi, corrispondenti ai tipi di orbitali s, p, d, f. Ogni blocco ha tante colonne quanti sono gli elettroni che possono essere ospitati nel corrispondente sottolivello: 2 per gli orbitali di tipo s, 6 per gli orbitali di tipo p, 10 per quelli di tipo d 14 negli orbitali di tipo f. 8
  • 9. Gli elementi risultano disposti su sette righe di diversa lunghezza, tante quanti sono i livelli di energia che ospitano elettroni quando questi sono nel loro stato fondamentale. 9 Pina Russo Tavola periodica
  • 10. La tavola periodica viene disegnata in modo da rendere evidente il progressivo riempimento degli orbitali . A tale scopo, la disposizione più corretta si otterrebbe utilizzando la forma “lunga” della tavola, con gli orbitali f inseriti dopo il primo elemento del blocco d appartenente alla sesta riga. Per questioni di spazio, tuttavia, si preferisce spesso una rappresentazione più compatta, ottenuta spostando gli elementi del blocco f nella zona sottostante al blocco d. 10 Pina Russo Tavola periodica
  • 11. 11 Le colonne ottenute dalla sovrapposizione dei periodi hanno la caratteristica di ospitare elementi con una configurazione elettronica simile nel livello più esterno. Pina Russo Tavola periodica
  • 12. Per esempio, gli elementi della seconda colonna costituiscono un gruppo, perché hanno le seguenti configurazioni elettroniche: 12 Pina Russo Berillio [He] 2s2 Magnesio [Ne] 3s2 Calcio [Ar] 4s2 Stronzio [Kr] 5s2 Bario [Xe] 6s2 Radio [Rn] 7s2 Dall’analisi della disposizione degli elementi nella tavola periodica si nota che quelle che erano state definite “famiglie naturali” , insiemi cioè degli elementi con analogo comportamento chimico, presentano lo stesso tipo di configurazione elettronica esterna, quindi si può concludere che: Tavola periodica
  • 13. I gruppi vengono indicati da un numero romano, che corrisponde a quello degli elettroni più esterni, e da una lettera: • A per i blocchi s e p; • B per il blocco d. Per esempio, gli elementi del gruppo III A hanno una configurazione esterna ns2np1 (dove n è il numero quantico principale) per un totale di tre elettroni: 13 Pina Russo Tavola periodica 1s22s22p1 boro Analogamente, in quelli del gruppo III B i tre elettroni hanno configurazione (n – 1) d1ns2: [Ne]3s 23p 1 alluminio [Kr]4d15s 2 ittrio [Ar]3d14s2 scandio
  • 14. Molti dei gruppi hanno anche nomi particolari derivanti dalle loro caratteristiche o dal comportamento dei loro composti. 14 Pina Russo Tavola periodica
  • 15. 15 Moseley: un nuovo criterio ordinatore Alcuni anni più tardi, nel 1914, il fisico inglese Henry Moseley, sapendo che un atomo colpito da elettroni molto veloci emette raggi X, verificò sperimentalmente che la frequenza dei raggi emessi, caratteristica per ogni elemento, è direttamente proporzionale al suo “numero d’ordine”, ossia alla posizione che occupa nella tavola periodica di Mendeleev. Pina Russo Tavola periodica
  • 16. L’osservazione di Moseley dimostrava che Mendeleev aveva disposto gli elementi secondo una loro proprietà non ancora nota e costituiva anche la prova definitiva che la responsabile della periodicità non era la massa atomica. L’accumularsi delle conoscenze sulla struttura dell’atomo, mostrò che: 16 Numero d’ordine di Mendeleev= numero atomico (Z) Pina Russo Tavola periodica
  • 17. Era ormai chiaro che il nucleo non interveniva nelle reazioni chimiche. Le proprietà chimiche di un elemento dovevano trovare una spiegazione nella configurazione elettronica degli atomi . Gli studi per spiegare il ripetersi periodico delle proprietà degli elementi si concentrarono sulla disposizione degli elettroni presenti nella zona più esterna dell’atomo. 17 Pina Russo Tavola periodica