2. Un modello atomico è la
rappresentazione fisica dell'atomo,
basati su studi, teorie ed evidenze
scientifiche raccolte ed elaborate dagli
studiosi.
Nel tempo sono stati creati 4 modelli
atomici:
• John Dalton nel 1808;
• Joseph John Thomson nel 1904;
• Ernest Rutherford nel 1911;
• Niels Bohr nel 1913.
3. John Dalton
( 1766-1844)
John Dalton elabora il suo modello atomico sulla base delle 3
leggi ponderali:
• La legge di conservazione della massa elaborata da
Lavoisier;
• La legge delle proporzioni definite elaborata da Proust;
• La legge delle proporzioni multiple elaborata da egli
stesso.
4. John Dalton
( 1766-1844)
John Dalton elabora il suo modello atomico sulla base delle 3
leggi ponderali:
• La legge di conservazione della massa elaborata da
Lavoisier;
• La legge delle proporzioni definite elaborata da Proust;
• La legge delle proporzioni multiple elaborata da egli
stesso.
Egli attribuì agli atomi 4 caratteristiche, basate su quelle che
attribuì loro Democrito: difatti disse che gli atomi
fossero ingenerati, indistruttibili, indivisibili ed inalterabili.
5. John Dalton
( 1766-1844)
John Dalton elabora il suo modello atomico sulla base delle 3
leggi ponderali:
• La legge di conservazione della massa elaborata da
Lavoisier;
• La legge delle proporzioni definite elaborata da Proust;
• La legge delle proporzioni multiple elaborata da egli
stesso.
Egli attribuì agli atomi 4 caratteristiche, basate su quelle che
attribuì loro Democrito: difatti disse che gli atomi
fossero ingenerati, indistruttibili, indivisibili ed inalterabili.
Inoltre ritenne che gli atomi di uno
stesso elemento fossero uguali fra loro, e questi differivano dagli
atomi di un altro elemento solamente per
delle caratteristiche come la dimensione ed il peso.
Per finire, egli sosteneva che le reazioni
chimiche erano basate sull'unione e
sulla separazione degli atomi.
6. Il suo modello atomico è molto diverso da quello
oggi accettato: difatti il suo modello non presentava
alcuna particella sub-atomica (neutroni, protoni ed
elettroni), ma solamente una sfera densa di
materia ed elettricamente neutra.
OMOGENEA
NEUTRA
7. Joseph John Thomson
(1856-1940)
Un elemento fondamentale
per la formulazione del
suo modello atomico fu una
scoperta fatta nel 1897 da egli
stesso: egli scoprì l'elettrone,
la prima particella sub-
atomica ad essere scoperta.
8. Joseph John Thomson
(1856-1940)
Un elemento fondamentale
per la formulazione del
suo modello atomico fu una
scoperta fatta nel 1897 da egli
stesso: egli scoprì l'elettrone,
la prima particella sub-
atomica ad essere scoperta.
Egli scoprì l'elettrone
utilizzando un tubo di
Crookes, che consiste in
un tubo chiuso di vetro
con un anodo (+) ed un
catodo (-) posti alle
estremità.
Il tubo viene riempito
con gas a bassa
pressione, e,
successivamente,
quando la corrente ad
alto voltaggio lo
attraversa, si generano
dei raggi fluorescenti,
che vengono chiamati
raggi catodici.
9. Joseph John Thomson
(1856-1940)
Un elemento fondamentale
per la formulazione del
suo modello atomico fu una
scoperta fatta nel 1897 da egli
stesso: egli scoprì l'elettrone,
la prima particella sub-
atomica ad essere scoperta.
Egli scoprì l'elettrone
utilizzando un tubo di
Crookes, che consiste in
un tubo chiuso di vetro
con un anodo (+) ed un
catodo (-) posti alle
estremità.
Il tubo viene riempito
con gas a bassa
pressione, e,
successivamente,
quando la corrente ad
alto voltaggio lo
attraversa, si generano
dei raggi fluorescenti,
che vengono chiamati
raggi catodici.
Crookes inserì questo tubo tra le armature di un
condensatore, che funziona come una calamita,
ossia una parte positiva ed una negativa si
attraggono.
10. Joseph John Thomson
(1856-1940)
Un elemento fondamentale
per la formulazione del
suo modello atomico fu una
scoperta fatta nel 1897 da egli
stesso: egli scoprì l'elettrone,
la prima particella sub-
atomica ad essere scoperta.
Egli scoprì l'elettrone
utilizzando un tubo di
Crookes, che consiste in
un tubo chiuso di vetro
con un anodo (+) ed un
catodo (-) posti alle
estremità.
Il tubo viene riempito
con gas a bassa
pressione, e,
successivamente,
quando la corrente ad
alto voltaggio lo
attraversa, si generano
dei raggi fluorescenti,
che vengono chiamati
raggi catodici.
Crookes inserì questo tubo tra le armature di un
condensatore, che funziona come una calamita,
ossia una parte positiva ed una negativa si
attraggono.
Facendo ciò, egli si accorse che il raggio
luminoso deviava verso l'armatura carica
positivamente, e da questo dedusse che le
particelle che componevano il raggio dovevano
essere cariche negativamente, che egli
chiamò elettroni.
11. Perciò egli creo il suo modello atomico, basandosi
appunto sulla scoperta dell'elettrone. Come punto di
riferimento prese la neutralità elettrica dell'atomo:
infatti, dato che l'atomo doveva essere elettricamente
neutro, agli elettroni (carichi negativamente)
dovevano essere contrapposti delle uguali cariche
positive. Egli quindi immaginò l'atomo come una sfera
carica positivamente, all'interno del quale però erano
incastonati gli elettroni, formulando il cosiddetto
modello a panettone.
NEUTRA
12. Ernest Rutherford
(1871-1937)
L'elaborazione del suo modello atomico si
basa principalmente, oltre che alla scoperta
dell'elettrone da parte di Thomson, ad un
esperimento che fece egli stesso.
13. Ernest Rutherford
(1871-1937)
1. L'esperimento di Rutherford
consistette nel bombardare una
lamina d'oro da 0,01 mm di
spessore con delle particelle alfa, in
questo caso atomi di elio privati di 2
elettroni cosicché potessero avere
carica doppiamente positiva.
2. Intorno alla lamina d'oro Rutherford
pose uno schermo di solfuro di
zinco, in grado di evidenziare le
particelle alfa che altrimenti
sarebbero invisibili all'occhio
umano.
3. Bombardando la lamina d'oro,
Rutherford si accorse che la
maggior parte delle particelle la
attraversava senza deviazione,
altre subendo deviazioni ed altre
ancora con deviazioni maggiori di
90° ( in percentuale 1/8000).
14. Ernest Rutherford
(1871-1937)
Da ciò Rutherford dedusse che le
particelle dovevano essere composte per
la maggioranza da spazio vuoto, perché la
maggior parte delle particelle riusciva a
passare. Mentre doveva esserci una
piccola parte di materia concentrata e
caricata positivamente, che respingeva o
deviava le particelle alfa.
Infatti, secondo il modello atomico di
Thomson le particelle alfa avrebbero
dovuto attraversare completamente
indisturbate la lamina d'oro, ma ciò non
accade poiché la statistica è quasi nulla.
15. Ernest Rutherford
(1871-1937)
Il modello atomico di Rutherford prevede perciò
una struttura caricata positivamente posta al
centro dell'atomo e circondata da elettroni liberi di
muoversi, prendendo il nome di "modello
planetario".
16. Niels Bohr
(1885-1962)
Bohr riteneva che il modello atomico
di Rutherford presentasse 2 lacune:
• La prima diceva che secondo le
leggi dell'elettromagnetismo
l'elettrone avrebbe dovuto perdere
energia, e di conseguenza
precipitare e schiantarsi sul nucleo
(cosa che non accade);
• La seconda riguardava il non-
spiegare (da parte del modello
atomico) lo spettro di emissione
degli elementi chimici (spettri di
emissione della luce da una
sorgente luminosa), ed in
particolare dell'idrogeno, che
essendo l'elemento più semplice è
il meno complesso da analizzare.
17. Niels Bohr
(1885-1962)
SPETTRO DI EMISSIONE
EMISSIONE DI
ENERGIA
Quindi conclusi gli studi sull'idrogeno allo stato
stazionario (energia minima) e sull'idrogeno allo
stato eccitato, ottenne 2 postulati
18. Niels Bohr
(1885-1962)
Ma questo non spiegava ancora a pieno lo
spettro di emissione dell'energia di un
elemento. Quindi Bohr ipotizzò che quando
un atomo viene eccitato tramite calore od
elettricità, i suoi elettroni possono saltare in
un'orbita ad energia maggiore.
Immediatamente dopo l'elettrone torna alla
sua orbita stazionaria ad energia minima, e
durante questa transizione di ritorno, l'energia
precedentemente acquistata viene emessa
sottoforma di quanti di energia (luce di
frequenza determinata). Queste frequenze
corrispondevano esattamente alle frequenze
delle bande colorate dello spettro di
emissione.
19. Niels Bohr
(1885-1962)
Di conseguenza, l'atomo di Bohr si presenta
con un nucleo centrale molto denso e caricato
positivamente, attorno al quale ruotano gli
elettroni su delle orbite circolari concentriche,
fisse e quantizzate, la cui energia aumenta
all'aumentare della distanza dal nucleo.