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Un presupposto di notevole importanza
da cui il produttore di pasta non dovreb-
be prescindere è la definizione dei para-
metri qualitativi delle materie prime; la
volontà di ottenere un prodotto con le
caratteristiche qualitative migliori deve
rispondere ai requisiti impliciti ed espli-
citi cui fa riferimento il consumatore al
momento dell’acquisto.
Le due “fondamenta” che sono alla
base del miglioramento produttivo
della pasta alimentare, sottoposta in
fase di lavorazione e di cottura a
diversistressmeccanici,sonolasemo-
la di grano duro e l’acqua.
Dopo aver dato ampio spazio
all’analisi della qualità della semola di
grano duro (nei numeri 27, 28 e 29 di
Pasta&Pastai), ci occuperemo in
questo articolo delle principali carat-
teristiche dell’acqua.
Conosciamo alcune delle caratteristi-
che peculiari dell’acqua: dal punto di
vistachimicoèunamolecoladipolare,
cioè ha uno sbilanciamento di cariche
che la rende un solvente ideale per
determinate classi di molecole: in
generale si può descrivere questa
importante proprietà con la capacità
di solubilizzare composti contenenti
gruppi polari o ionici (data la capacità
di formare legami a idrogeno e ionici
con composti organici neutri e solidi
cristallini).
Quando ad esempio poniamo in
acqua un solido cristallino (come il
sodio cloruro), le sue molecole entra-
no in contatto con la struttura rigida e
ben organizzata del sale, data la forte
attrazionedeisingoliionineiconfron-
ti del solvente, e “rapidamente”
vengono idratati; così ogni ione verrà
circondato interamente da molecole
di acqua.
Nella semola come nell’uovo e negli
altri ingredienti solitamente utilizzati
perprodurrepastealimentaridiverse,
sono presenti molecole organiche (ad
esempio carboidrati, alcoli, aldeidi,
chetoni), caratterizzate da particolari
gruppi molecolari (ossidrili) che le
possono rendere facilmente idrosolu-
bili; in tal caso si formeranno specifici
legami (a idrogeno).
Un’altra classe di composti che posso-
no trovarsi nell’impasto o nei ripieni,
seppur in ridotte quantità, è formata
da molecole “anfipatiche” che vengo-
no disperse in acqua; esse tendono a
sistemarsi creando micelle nel cui
interno si trova una zona con caratte-
ristiche opposte a quelle dell’acqua
(per intendersi, è possibile pensare a
ciò che avviene quando si utilizza un
sapone: gli eventuali grassi ed olii
presenti vengono inglobati nelle
micelle, che però rimangono in solu-
zione dato il carattere idrofilo della
superficie micellare esterna).
Abbiamoaccennatoadalcunecaratte-
ristiche dell’acqua, per sottolineare
l’influenza ed il peso che hanno nella
determinazione della qualità del
prodotto finito; in effetti queste pecu-
liarità possono amplificarsi, sconvol-
gendo negativamente o positivamen-
te la produzione interessata.
Le paste fresche sono rappresentate
da un contenuto in acqua di circa il
25-30%inpeso,noncompletamentea
disposizione dei microrganismi, che
risulta in parte legata ai soluti presenti
nell’impasto ed nel ripieno. È eviden-
te l’importanza che assume la cono-
scenza degli attributi chimici e micro-
biologici della materia prima utilizza-
ta, al fine di garantire uno standard
produttivo di elevato valore micro-
biologico e bromatologico (stabilità e
sicurezza del prodotto), tecnologico e
nutrizionale.
Per la produzione di pasta alimentare
la qualità dell’acqua deve essere stabi-
lita in considerazione di due diverse
esigenze: la potabilità (definita dalla
legislazione vigente) e la qualità
tecnologica.
Per ciò che riguarda il primo parame-
tro è opportuno fare riferimento al
Decreto Legislativo Numero 31 del
02/02/2001, riportato in stralcio al
presente articolo.
La qualità microbiologica al momento
dell’utilizzo nell’industria alimentare
deve essere ineccepibile, in conformi-
tà a quanto stabilito nell’Allegato 1
Parte A.
I parametri principali di riferimento a
livello microbiologico sono tre: la
presenza di microrganismi patogeni,
gliindicatoridicontaminazionefecale
ed i microrganismi di alterazione
delle acque.
In effetti, le motivazioni che sconsi-
gliano l’utilizzo di acqua microbiolo-
gicamente contaminata vanno al di là
del semplice rispetto delle disposizio-
ni normative e dell’etica professiona-
le; infatti, a livello tecnologico la
presenza di batteri alterativi, o ancor
peggiopatogeni,creanotevoliproble-
mi. In tal caso le ripercussioni riguar-
dano gli aspetti organolettici più
rappresentativi del prodotto (colore,
aroma, texture, ecc.) ma anche quelli
igienici e di sicurezza alimentare.
L’influenza negativa che si esplica
sulla qualità del prodotto fresco, risul-
ta comunque un fattore molto rile-
vante anche per la pasta essiccata ed
in particolar modo per ciò che concer-
ne il colore del prodotto.
Particolarmente utilizzati in impianti
di piccola e media portata sono i raggi
ultravioletti (UV) con una lunghezza
d’onda compresa tra 0,1 e 0,4 micro-
metri. I raggi sono generati da lampa-
de a vapore di mercurio, davanti alle
quali si fa scorrere l’acqua da trattare,
in strati di spessore ridotto intorno ai
25 cm.
È opportuno fare molta attenzione
al trattamento effettuato per disin-
fettare l’acqua; inoltre, se l’acqua
segue un ciclo tecnologico comples-
so, è importante controllare even-
tuali interferenze delle acque pulite
con quelle reflue ed infiltrazioni di
acque inquinate nella rete degli
acquedotti interni all’azienda.
Nella Parte B dell’Allegato del D.L.
31/02 sono riportati i limiti chimici di
riferimento per metalli pesanti, sali,
idrocarburi, antiparassitari.
I parametri chimici più indicativi
Pasta & Pastai n. 32/2003 - pag.16
CONSIDERAZIONI SULLE PRINCIPALI
CARATTERISTICHE QUALITATIVE
DELL’ACQUA
Alessio Marchesani
Pasta & Pastai n. 32/2003 - pag.18
sono: lo ione ammonio (NH4
+),
che risulta essere un indicatore
dello stato di salute microbiolo-
gica della falda da cui proviene
l’acqua; lo ione nitroso (NO2
-),
anch’esso indicatore di inqui-
namento; lo ione nitrico (NO3
-),
che non deve superare il valore
di 50 mg/l; i cloruri (Cl-), lo ione
ferroso (Fe2+), i tensioattivi
anionici e gli antiparassitari.
Un parametro fondamentale a
livello tecnologico è il contenu-
to totale di minerali (valutato
come residuo secco a 180 °C),
espresso nella parte C
dell’allegato, che non dovrebbe
superare il valore di 500
mg/litro nell’ambito della pasta
alimentare.
A volte può essere necessario
ridurre la durezza totale
dell’acqua di cui si dispone: in
pratica si tratta di diminuire il
contenuto dei sali di calcio e
magnesio (prevalentemente
HCO3
-, Cl-, SO4
2-, NO3
-), effet-
tuando un “addolcimento”
medianteresineascambioionico.
I trattamenti che si eseguono
per rendere potabile un’acqua
riguardano i caratteri chimici,
fisici, organolettici (in questo
caso di parla di “correzione”), e
microbiologici (in questo caso
invece si parla di “potabilizza-
zione”).Lecorrezioniprincipali
effettuate riguardano: odori e
sapori sgradevoli, torbidità ed
eventuali colorazioni, concen-
trazione di ioni ferro e manga-
nese, durezza.
In un impianto di potabilizza-
zione, il trattamento prevede
diverse fasi: preclorazione,
effettuata da tempo con
l’ipoclorito di sodio e attual-
mente con cloro gassoso o bios-
sido di cloro, che esplica
un’azione ossidante nei confron-
ti di composti chimici organici ed
inorganici, e battericida nei
confronti dei microrganismi
presenti nell’acqua; flocculazio-
ne e decantazione; filtrazione su
carboneattivo;ozonizzazione,in
cui l’ozono, essendo fortemente
ossidante sulle molecole organi-
che, agisce sulle forme biologi-
che, riducendo la carica batterio-
logica e virale e abbattendo la
maggior parte dei composti che
generano cattivi odori;
post-clorazione, simile al primo
trattamento.
Poiché il cloro nell’acqua usata
per l’impasto comporta un note-
vole decadimento del colore del
prodotto, è necessario fare atten-
zione al contenuto residuale;
inoltre è possibile che a concen-
trazioni elevate determini la
formazione di clorofenolo, il cui
caratteristico odore risulta sgra-
devole.
Per ciò che concerne più stretta-
mente l’aspetto tecnologico
dell’acqua, essa riveste notevole
importanza durante la formazio-
ne dell’impasto (e quindi del reti-
colo glutinico); è questa la fase in
cui si creano le interazioni recipro-
che intra ed intermolecolari tra le
diverse frazioni proteiche, che
conferiscono al prodotto la strut-
tura e la lavorabilità desiderate.
In particolare l’equilibrio delle
frazioni di gliadine e glutenine
influenza notevolmente la strut-
tura del prodotto; inoltre, la
presenza di sali nell’acqua può
influenzare la formazione di
legami ionici tra le frazioni prote-
iche del glutine.
Igruppidegliamminoacidipola-
ri che partecipano alla formazio-
ne di legami ionici sono preva-
lentemente: -NH3
+ (lisina),
-COO- (glutammato); la fase di stabilizzazione
della struttura glutinica è attribuibile alla forma-
zione di legami a idrogeno tra le catene delle
diversefrazioniproteichecheformanoilglutine.
L’acqua interviene anche come solvente per le
frazioni amidacee; mentre l’amilosio (frazione
lineare dell’amido) è praticamente insolubile in
acqua e diviene parzialmente solubile a caldo,
l’amilopectina (frazione ramificata dell’amido)
risultaesseresempreinsolubileinacqua.Asegui-
to del danneggiamento che subiscono i granuli
nativi di amido durante la molitura del frumento
la solubilità diventa elevata, come accade anche
nell’amido sottoposto ad un processo di pregela-
tinizzazione. In tal caso, la esatta conoscenza del
grado di danneggiamento dei granuli di amido
della semola che viene utilizzata per la produzio-
ne di pasta diventa un punto di forza per una
lavorazione ottimale dell’impasto, poiché influ-
enza indirettamente la scelta della quantità di
acqua da utilizzare nel processo produttivo.
L’acqua interagisce con l’amido e le sue frazioni
rappresentative nel modo seguente:
La fase di gelatinizzazione può essere un passag-
gio cruciale per la preparazione di paste precotte,
in cui l’elevata temperatura di processo e la
disponibilità di acqua devono garantirne il risul-
tatodesiderato(l’amidopergelatinizzarehabiso-
gno contemporaneamente di temperature supe-
riori a 50 °C e acqua in proporzione di almeno 0,4
g/g di amido).
DECRETO LEGISLATIVO 02/02/2001 N. 31
S.O. N. 41 ALLA GAZZETTA UFFICIALE 03/03/2001 N. 52
Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano
Preambolo
IL PRESIDENTE DELLA
REPUBBLICA
Omissis
EMANA
il seguente decreto legislativo:
Articolo 1
Finalità
1. II presente decreto disciplina la
qualità delle acque destinate al consu-
mo umano al fine di proteggere la
salute umana dagli effetti negativi
derivanti dalla contaminazione delle
acque, garantendone la salubrità e la
pulizia.
Articolo 2
Definizioni
1. Ai fini del presente decreto, si inten-
de per:
a) “acque destinate al consumo
umano”:
1)leacquetrattateonontrattate,desti-
nateadusopotabile,perlapreparazio-
ne di cibi e bevande, o per altri usi
Pasta & Pastai n. 32/2003 - pag.19
domestici, a prescindere dalla loro
origine, siano esse fomite tramite una
rete di distribuzione, mediante cister-
ne, in bottiglie o in contenitori;
2) le acque utilizzate in un’impresa
alimentare per la fabbricazione, il trat-
tamento, la conservazione o
l’immissione sul mercato di prodotti o
di sostanze destinate al consumo
umano, escluse quelle, individuate ai
sensi dell’articolo 11, comma 1, lettera
e), la cui qualità non può avere conse-
guenze sulla salubrità del prodotto
alimentare forale;
b) Omissis
c) “gestore”: il gestore del servizio idri-
co integrato, così come definito
dall’articolo 2, comma 1, lettera o-bis)
del decreto legislativo 11 maggio 1999,
n. 152, e successive modifiche;
d) “autorità d’ambito”: la forma di
cooperazione tra comuni e province si
sensi dell’articolo 9, comma 2, della
legge 5 gennaio 1994, n. 36, e, fino alla
piena operatività del servizio idrico
integrato, l’amministrazione pubblica
titolare del servizio.
Articolo 3
Esenzioni
Omissis
Articolo 4
Obblighi generali
1. Le acque destinate al consumo
umanodevonoesseresalubriepulite.
2. Al fine di cui al comma 1, le acque
destinate al consumo umano:
a) non devono contenere microrgani-
smi e parassiti, né altre sostanze, in
quantità o concentrazioni tali da
rappresentare un potenziale pericolo
per la salute umana;
b) fatto salvo quanto previsto dagli
articoli 13 e 16 devono soddisfare i
requisiti minimi di cui alle parti A e B
dell’Allegato I;
c) Omissis
3. Omissis
Articolo 5
Punti di rispetto della conformità
1. I valori di parametro fissati
nell’allegato I devono essere rispettati
nei seguenti punti:
a) b) c) Omissis
d) per le acque utilizzate nelle imprese
alimentari,nelpuntoincuisonoutiliz-
zate nell’impresa.
2. 3. Omissis
Articolo 6
Controlli
1.Icontrolliinterniedesternidicuiagli
articoli 7 e 8 intesi a garantire che le
acque destinate al consumo umano
soddisfino, nei punti indicati nell’arti-
colo5,comma1,irequisitidelpresente
decreto, devono essere effettuati:
a) b) c) d) e) Omissis
f) sulle acque utilizzate nelle imprese
alimentari;
g) Omissis
2. Omissis
3. Nei casi in cui la disinfezione rientra
nel processo di preparazione o di
distribuzione delle acque destinate al
consumo umano, i controlli di cui al
comma 1 verificano l’efficacia della
disinfezione e accertano che la conta-
minazione da presenza di sottopro-
dotti di disinfezione sia mantenuta al
livello più basso possibile senza
compromettere la disinfezione stessa.
4. 5. Omissis
Articoli 7-20: Omissis
Norme transitorie e finali
1. Le disposizioni di cui al decreto del
PresidentedellaRepubblica24maggio
1988, n. 236, cessano di avere efficacia
al momento della effettiva vigenza
delle disposizioni del presente decreto
legislativo, conformemente a quanto
previsto dall’articolo 15, fatte salve le
prorogheconcessedallaCommissione
europea ai sensi dell’articolo 16.
2. Le norme regolamentari e tecniche
adottate ai. sensi del decreto del Presi-
dente della Repubblica n. 236 del 1988
restano in vigore, ove compatibili con
le disposizioni del presente decreto,
fino all’adozione di specifiche norma-
tive in materia.
3. Dall’attuazione del presente decreto
nonderivanonuoviomaggiorioneria
carico del bilancio dello Stato.
Il presente decreto, munito del sigillo
delloStato,saràinseritonellaRaccolta
ufficiale degli atti normativi della
Repubblica italiana. È fatto obbligo a
chiunquespettidiosservarloedifarlo
osservare.
ALLEGATI
PARTE A
Parametri microbiologici
Parametro Valore di parametro (numero/100ml)
Escherichia coli (E. coli) 0
Enterococchi 0
Per le acque messe in vendita in bottiglie o contenitori sono applicati i seguenti valori: omissis
PARTE B
Parametri chimici
Parametro
Valore di parametro. Unità di
misura (g/l)
Note
Acrilammide 0,10 Nota 1
Antimonio 5,0
Arsenico 10
Benzene 1,0
Benzo(a)pirene 0,010
Boro 1,0
Bromato 10 Nota 2
Cadmio 5,0
Cromo 50
Rame 1,0 Nota 3
Cianuro 50
(segue a pagina 22)
Pasta & Pastai n. 32/2003 - pag.22
Nota 1
Il valore di parametro si riferisce alla concentrazione monomerica residua nell’acqua calcolata secondo le specifiche di rilascio
massimo del polimero corrispondente a contatto con l’acqua.
Nota 2
Ove possibile, ci si deve adoperare per applicare valori inferiori senza compromettere la disinfezione.
Per le acque di cui all’articolo 5 comma 1, lettere a), b) e d), il valore deve essere soddisfatto al più tardi entro il 25 dicembre 2008. II
valore di parametro per il bromato nel periodo compreso tra il 25 dicembre 2003 ed il 25 dicembre 2008 è pari a 25 g/l.
Nota 3
II valore si riferisce ad un campione di acqua destinata al consumo umano ottenuto dal rubinetto tramite un metodo di campio-
namento adeguato e prelevato in modo da essere rappresentativo del valore medio dell’acqua ingerita settimanalmente dai
consumatori. Le procedure di prelievo dei campioni e di controllo vanno applicate se del caso, secondo metodi standardizzati da
stabilire ai sensi dell’articolo 11 comma 1 lettera b). L’Autorità sanitaria locale deve tener conto della presenza di livelli di picco
che possono nuocere alla salute umana.
Nota 4
Per le acque, di cui all’articolo 5, comma 1, lettere a), b) e d), questo valore deve essere soddisfatto al più tardi entro il 25 dicembre
2013. II valore di parametro del piombo nel periodo compreso tra il 25 dicembre 2003 ed il 25 dicembre 2013 è pari a 25 g/l. Le
regioni, le Aziende sanitarie locali ed i gestori d’acquedotto, ciascuno per quanto di competenza, devono provvedere affinché
venga ridotta al massimo la concentrazione di piombo nelle acque destinate al consumo umano durante il periodo previsto per
conformarsi al valore di parametro; nell’attuazione delle misure intese a garantire il raggiungimento del valore in questione
deve darsi gradualmente priorità ai punti in cui la concentrazione di piombo nelle acque destinate al consumo umano è più
elevata.
Nota 5
Deve essere soddisfatta la condizione: [(nitrato)/50+(nitrito)] /3<=1, ove le parentesi quadre esprimono la concentrazione in
mg/l per il nitrato (N03
-) e per il nitrito (NO2
-), e il valore di 0,10 mg/l per i nitriti sia rispettato nelle acque provenienti da impianti
di trattamento.
Nota 6
Per antiparassitari s’intende:
- insetticidi organici
- erbicidi organici
- fungicidi organici
- nematocidi organici
- acaricidi organici
- alghicidi organici
- rodenticidi organici
- sostanze antimuffa organiche
- prodotti connessi (tra l’altro regolatori della crescita) e i pertinenti metaboliti, prodotti di degradazione e di reazione.
Il controllo è necessario solo per gli antiparassitari che hanno maggiore probabilità di trovarsi in un determinato approvvigiona-
mento d’acqua.
Nota 7
Il valore di parametro si riferisce ad ogni singolo antiparassitario. Nel caso di aldrina, dieldrina, eptacloro ed eptacloro epossido,
il valore parametrico è pari a 0,030 g/l.
Nota 8 “Antiparassitari - Totale” indica la somma dei singoli antiparassitari rilevati e quantificati nella procedura di controllo.
Nota 9
I composti specifici sono i seguenti:
- benzo(b)fluorantene
- benzo(k)fluorantene
- benzo(ghi)perilene
- indeno(1,2,3-cd)pirene
Nota 10
I responsabili della disinfezione devono adoperarsi affinché il valore parametrico sia più basso possibile senza compromettere la
disinfezione stessa. I composti specifici sono: cloroformio, bromoformio, dibromoclorometano, bromodiclorometano
Nota 11
Per le acque di cui all’articolo 5, comma 1, lettere a), b) e d), questo valore deve essere soddisfatto al più tardi entro il 25 dicembre
2006. Il valore di parametro clorito, nel periodo compreso tra il 25 dicembre 2003 e il 25 dicembre 2006, è pari a 800 g/l.
1.2 dicloroetano 3,0
Epicloridrina 0,10 Nota 1
Fluoruro 1,50
Piombo 10 Note 3 e 4
Mercurio 1,0
Nichel 20 Nota 3
Nitrato (come NO3
-) 50 Nota 5
Nitrito (come NO2
-) 0,50 Nota 5
Antiparassitari 0,10 Note 6 e 7
Antiparassitari-Totale 0,50 Note 6 e 8
Idrocarburi policiclici aromatici 0,10 Somma delle concentrazioni di composti specifici; Nota 9
Selenio 10
Tetracloroetilene
Tricloroetilene
10 Somma delle concentrazioni dei parametri specifici
Trialometani-Totale 30 Somma delle concentrazioni di composti specifici; Nota 10
Cloruro di vinile 0,5 Nota 1
Clorito 200 Nota 11
Vanadio 50
Indipendentemente dalla sensibilità del metodo analitico utilizzato, il risultato deve essere espresso indicando lo stesso numero di decimali ripor-
tato in tabella per il valore di parametro.
PARTE C
Parametri indicatori
Parametro Valore di parametro Unità di misura Note
Alluminio 200 g/l
Ammonio 0,50 mg/l
Cloruro 250 mg/l Nota 1
Colore
Accettabile per i consumatori e
senza variazioni anomale
Conduttività 2500 Scm-1 a 20°C Nota 1
Concentrazione ioni idrogeno >=6,5 e <=9,5 Unità pH Note 1 e 3
Pasta & Pastai n. 32/2003 - pag.23
Ferro 200 g/l
Manganese 50 g/l
Odore
Accettabile per i consumatori e
senza variazioni anomale
Ossidabilità 5,0 mg/l O2 Nota 4
Solfato 250 mg/l Nota 1
Sodio 200 mg/l
Sapore
Accettabile per i consumatori e
senza variazioni anomale
Conteggio delle colonie a 22 °C Senza variazioni anomale
Batteri coliformi a 37°C 0 Numero/100 ml Nota 5
Carbonio organico totale (TOC) Senza variazioni anomale Nota 6
Torbidità
Accettabile per i consumatori e
senza variazioni anomale
Nota 7
Durezza*
Il limite inferiore vale per le
acque sottoposte a trattamento
di addolcimento o di dissalazio-
ne
Residuo secco a 180°C **
Disinfettante residuo ***
Clostridium perfringens (spore
comprese)
0 Numero/100 ml Nota 2
Indipendentemente dalla sensibilità del metodo analitico utilizzato, il risultato deve essere espresso indicando lo stesso numero di decimali ripor-
tato in tabella per il valore di parametro.
* valori consigliati: 15-50 °F.
** valore massimo consigliato: 1500 mg/l.
*** valore minimo consigliato: 0,2 mg/l (se impiegato).
RADIOATTIVITÀ
Omissis
Nota 1 L’acqua non deve essere aggressiva
Nota 2
Tale parametro non deve essere misurato a meno che le acque provengano o siano influenzate da acque superficiali. In caso di
non conformità con il valore parametrico, l’Azienda sanitaria locale competente al controllo dell’approvvigionamento d’acqua
deve accertarsi che non sussistano potenziali pericoli per la salute umana derivanti dalla presenza di microrganismi patogeni
quali ad esempio il Cryptosporidium. I risultati di tutti questi controlli debbono essere inseriti nelle relazioni che debbono essere
predisposte ai sensi dell’articolo 18, comma 1.
Nota 3
Per le acque frizzanti confezionate in bottiglie o contenitori, il valore minimo può essere ridotto a 4,5 unità di pH.
Per le acque confezionate in bottiglie o contenitori, naturalmente ricche di anidride carbonica o arricchite artificialmente, il valo-
re minimo può essere inferiore.
Nota 4 Se si analizza il parametro TOC non è necessario misurare questo valore.
Nota 5 Per le acque confezionate in bottiglie o contenitori, l’unità di misura è"Numero/250 ml".
Nota 6 Non è necessario misurare questo parametro per approvvigionamenti d’acqua inferiori a 10.000 m3 al giorno.
Nota 7
In caso di trattamento delle acque superficiali si applica il valore di parametro: <= a 1,0 NTU (unità nefelometriche di torbidità)
nelle acque provenienti da impianti di trattamento.
Nota 8 Frequenza dei controlli da definire successivamente nell’allegato Il.
Nota 9
Ad eccezione del trizio, potassio-40, radon e prodotti di decadimento del radon; frequenza dei controlli, metodi di controllo e siti
più importanti per i punti di controllo da definire successivamente nell’allegato II.
Nota 10
La regione o provincia autonoma può non fare effettuare controlli sull’acqua potabile relativamente al trizio ed alla radioattività
al fine di stabilire la dose totale indicativa quando sia stato accertato che, sulla base di altri controlli, i livelli del trizio o della dose
indicativa calcolata sono ben al di sotto del valore di parametro. In tal caso essa comunica la motivazione della sua decisione al
Ministero della Sanità, compresi i risultati di questi altri controlli effettuati.
(AVVERTENZA)
Fermo restando quanto disposto dall’articolo 8, comma 3, a giudizio dell’autorità sanitaria competente, potrà essere effettuata la ricerca concernen-
te i seguenti parametri accessori:
Omissis
Allegato 2
Controllo
Omissis
TABELLA B 2
Frequenza minima di campionamento e analisi per le acque confezionate in bottiglie o contenitori e messe a disposizione per il consumo
umano.
Omissis
Allegato 3
Specifiche per l’analisi dei parametri
Bibliografia
- Albert L., Lhninger P., Principi di Biochimica, Zanichelli – 1992;
- Bourgeois C.M., Mescle J.F., Zucca J., Microbiologia alimentare, Tecniche nuove – 1988;
- Cappelli P., Vannucchi V., Chimica degli Alimenti - Conservazione e Trasformazione, Zanichelli – 1994;
- Milatovich L., Mondelli G., La Tecnologia della Pasta Alimentare, Chiriotti Editori – 1997;
- www.pastaepastai.com;
- www.professionalpasta.it.

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CONSIDERAZIONI SULLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DELL’ACQUA

  • 1. Un presupposto di notevole importanza da cui il produttore di pasta non dovreb- be prescindere è la definizione dei para- metri qualitativi delle materie prime; la volontà di ottenere un prodotto con le caratteristiche qualitative migliori deve rispondere ai requisiti impliciti ed espli- citi cui fa riferimento il consumatore al momento dell’acquisto. Le due “fondamenta” che sono alla base del miglioramento produttivo della pasta alimentare, sottoposta in fase di lavorazione e di cottura a diversistressmeccanici,sonolasemo- la di grano duro e l’acqua. Dopo aver dato ampio spazio all’analisi della qualità della semola di grano duro (nei numeri 27, 28 e 29 di Pasta&Pastai), ci occuperemo in questo articolo delle principali carat- teristiche dell’acqua. Conosciamo alcune delle caratteristi- che peculiari dell’acqua: dal punto di vistachimicoèunamolecoladipolare, cioè ha uno sbilanciamento di cariche che la rende un solvente ideale per determinate classi di molecole: in generale si può descrivere questa importante proprietà con la capacità di solubilizzare composti contenenti gruppi polari o ionici (data la capacità di formare legami a idrogeno e ionici con composti organici neutri e solidi cristallini). Quando ad esempio poniamo in acqua un solido cristallino (come il sodio cloruro), le sue molecole entra- no in contatto con la struttura rigida e ben organizzata del sale, data la forte attrazionedeisingoliionineiconfron- ti del solvente, e “rapidamente” vengono idratati; così ogni ione verrà circondato interamente da molecole di acqua. Nella semola come nell’uovo e negli altri ingredienti solitamente utilizzati perprodurrepastealimentaridiverse, sono presenti molecole organiche (ad esempio carboidrati, alcoli, aldeidi, chetoni), caratterizzate da particolari gruppi molecolari (ossidrili) che le possono rendere facilmente idrosolu- bili; in tal caso si formeranno specifici legami (a idrogeno). Un’altra classe di composti che posso- no trovarsi nell’impasto o nei ripieni, seppur in ridotte quantità, è formata da molecole “anfipatiche” che vengo- no disperse in acqua; esse tendono a sistemarsi creando micelle nel cui interno si trova una zona con caratte- ristiche opposte a quelle dell’acqua (per intendersi, è possibile pensare a ciò che avviene quando si utilizza un sapone: gli eventuali grassi ed olii presenti vengono inglobati nelle micelle, che però rimangono in solu- zione dato il carattere idrofilo della superficie micellare esterna). Abbiamoaccennatoadalcunecaratte- ristiche dell’acqua, per sottolineare l’influenza ed il peso che hanno nella determinazione della qualità del prodotto finito; in effetti queste pecu- liarità possono amplificarsi, sconvol- gendo negativamente o positivamen- te la produzione interessata. Le paste fresche sono rappresentate da un contenuto in acqua di circa il 25-30%inpeso,noncompletamentea disposizione dei microrganismi, che risulta in parte legata ai soluti presenti nell’impasto ed nel ripieno. È eviden- te l’importanza che assume la cono- scenza degli attributi chimici e micro- biologici della materia prima utilizza- ta, al fine di garantire uno standard produttivo di elevato valore micro- biologico e bromatologico (stabilità e sicurezza del prodotto), tecnologico e nutrizionale. Per la produzione di pasta alimentare la qualità dell’acqua deve essere stabi- lita in considerazione di due diverse esigenze: la potabilità (definita dalla legislazione vigente) e la qualità tecnologica. Per ciò che riguarda il primo parame- tro è opportuno fare riferimento al Decreto Legislativo Numero 31 del 02/02/2001, riportato in stralcio al presente articolo. La qualità microbiologica al momento dell’utilizzo nell’industria alimentare deve essere ineccepibile, in conformi- tà a quanto stabilito nell’Allegato 1 Parte A. I parametri principali di riferimento a livello microbiologico sono tre: la presenza di microrganismi patogeni, gliindicatoridicontaminazionefecale ed i microrganismi di alterazione delle acque. In effetti, le motivazioni che sconsi- gliano l’utilizzo di acqua microbiolo- gicamente contaminata vanno al di là del semplice rispetto delle disposizio- ni normative e dell’etica professiona- le; infatti, a livello tecnologico la presenza di batteri alterativi, o ancor peggiopatogeni,creanotevoliproble- mi. In tal caso le ripercussioni riguar- dano gli aspetti organolettici più rappresentativi del prodotto (colore, aroma, texture, ecc.) ma anche quelli igienici e di sicurezza alimentare. L’influenza negativa che si esplica sulla qualità del prodotto fresco, risul- ta comunque un fattore molto rile- vante anche per la pasta essiccata ed in particolar modo per ciò che concer- ne il colore del prodotto. Particolarmente utilizzati in impianti di piccola e media portata sono i raggi ultravioletti (UV) con una lunghezza d’onda compresa tra 0,1 e 0,4 micro- metri. I raggi sono generati da lampa- de a vapore di mercurio, davanti alle quali si fa scorrere l’acqua da trattare, in strati di spessore ridotto intorno ai 25 cm. È opportuno fare molta attenzione al trattamento effettuato per disin- fettare l’acqua; inoltre, se l’acqua segue un ciclo tecnologico comples- so, è importante controllare even- tuali interferenze delle acque pulite con quelle reflue ed infiltrazioni di acque inquinate nella rete degli acquedotti interni all’azienda. Nella Parte B dell’Allegato del D.L. 31/02 sono riportati i limiti chimici di riferimento per metalli pesanti, sali, idrocarburi, antiparassitari. I parametri chimici più indicativi Pasta & Pastai n. 32/2003 - pag.16 CONSIDERAZIONI SULLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DELL’ACQUA Alessio Marchesani
  • 2. Pasta & Pastai n. 32/2003 - pag.18 sono: lo ione ammonio (NH4 +), che risulta essere un indicatore dello stato di salute microbiolo- gica della falda da cui proviene l’acqua; lo ione nitroso (NO2 -), anch’esso indicatore di inqui- namento; lo ione nitrico (NO3 -), che non deve superare il valore di 50 mg/l; i cloruri (Cl-), lo ione ferroso (Fe2+), i tensioattivi anionici e gli antiparassitari. Un parametro fondamentale a livello tecnologico è il contenu- to totale di minerali (valutato come residuo secco a 180 °C), espresso nella parte C dell’allegato, che non dovrebbe superare il valore di 500 mg/litro nell’ambito della pasta alimentare. A volte può essere necessario ridurre la durezza totale dell’acqua di cui si dispone: in pratica si tratta di diminuire il contenuto dei sali di calcio e magnesio (prevalentemente HCO3 -, Cl-, SO4 2-, NO3 -), effet- tuando un “addolcimento” medianteresineascambioionico. I trattamenti che si eseguono per rendere potabile un’acqua riguardano i caratteri chimici, fisici, organolettici (in questo caso di parla di “correzione”), e microbiologici (in questo caso invece si parla di “potabilizza- zione”).Lecorrezioniprincipali effettuate riguardano: odori e sapori sgradevoli, torbidità ed eventuali colorazioni, concen- trazione di ioni ferro e manga- nese, durezza. In un impianto di potabilizza- zione, il trattamento prevede diverse fasi: preclorazione, effettuata da tempo con l’ipoclorito di sodio e attual- mente con cloro gassoso o bios- sido di cloro, che esplica un’azione ossidante nei confron- ti di composti chimici organici ed inorganici, e battericida nei confronti dei microrganismi presenti nell’acqua; flocculazio- ne e decantazione; filtrazione su carboneattivo;ozonizzazione,in cui l’ozono, essendo fortemente ossidante sulle molecole organi- che, agisce sulle forme biologi- che, riducendo la carica batterio- logica e virale e abbattendo la maggior parte dei composti che generano cattivi odori; post-clorazione, simile al primo trattamento. Poiché il cloro nell’acqua usata per l’impasto comporta un note- vole decadimento del colore del prodotto, è necessario fare atten- zione al contenuto residuale; inoltre è possibile che a concen- trazioni elevate determini la formazione di clorofenolo, il cui caratteristico odore risulta sgra- devole. Per ciò che concerne più stretta- mente l’aspetto tecnologico dell’acqua, essa riveste notevole importanza durante la formazio- ne dell’impasto (e quindi del reti- colo glutinico); è questa la fase in cui si creano le interazioni recipro- che intra ed intermolecolari tra le diverse frazioni proteiche, che conferiscono al prodotto la strut- tura e la lavorabilità desiderate. In particolare l’equilibrio delle frazioni di gliadine e glutenine influenza notevolmente la strut- tura del prodotto; inoltre, la presenza di sali nell’acqua può influenzare la formazione di legami ionici tra le frazioni prote- iche del glutine. Igruppidegliamminoacidipola- ri che partecipano alla formazio- ne di legami ionici sono preva- lentemente: -NH3 + (lisina), -COO- (glutammato); la fase di stabilizzazione della struttura glutinica è attribuibile alla forma- zione di legami a idrogeno tra le catene delle diversefrazioniproteichecheformanoilglutine. L’acqua interviene anche come solvente per le frazioni amidacee; mentre l’amilosio (frazione lineare dell’amido) è praticamente insolubile in acqua e diviene parzialmente solubile a caldo, l’amilopectina (frazione ramificata dell’amido) risultaesseresempreinsolubileinacqua.Asegui- to del danneggiamento che subiscono i granuli nativi di amido durante la molitura del frumento la solubilità diventa elevata, come accade anche nell’amido sottoposto ad un processo di pregela- tinizzazione. In tal caso, la esatta conoscenza del grado di danneggiamento dei granuli di amido della semola che viene utilizzata per la produzio- ne di pasta diventa un punto di forza per una lavorazione ottimale dell’impasto, poiché influ- enza indirettamente la scelta della quantità di acqua da utilizzare nel processo produttivo. L’acqua interagisce con l’amido e le sue frazioni rappresentative nel modo seguente: La fase di gelatinizzazione può essere un passag- gio cruciale per la preparazione di paste precotte, in cui l’elevata temperatura di processo e la disponibilità di acqua devono garantirne il risul- tatodesiderato(l’amidopergelatinizzarehabiso- gno contemporaneamente di temperature supe- riori a 50 °C e acqua in proporzione di almeno 0,4 g/g di amido). DECRETO LEGISLATIVO 02/02/2001 N. 31 S.O. N. 41 ALLA GAZZETTA UFFICIALE 03/03/2001 N. 52 Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano Preambolo IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Omissis EMANA il seguente decreto legislativo: Articolo 1 Finalità 1. II presente decreto disciplina la qualità delle acque destinate al consu- mo umano al fine di proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque, garantendone la salubrità e la pulizia. Articolo 2 Definizioni 1. Ai fini del presente decreto, si inten- de per: a) “acque destinate al consumo umano”: 1)leacquetrattateonontrattate,desti- nateadusopotabile,perlapreparazio- ne di cibi e bevande, o per altri usi
  • 3. Pasta & Pastai n. 32/2003 - pag.19 domestici, a prescindere dalla loro origine, siano esse fomite tramite una rete di distribuzione, mediante cister- ne, in bottiglie o in contenitori; 2) le acque utilizzate in un’impresa alimentare per la fabbricazione, il trat- tamento, la conservazione o l’immissione sul mercato di prodotti o di sostanze destinate al consumo umano, escluse quelle, individuate ai sensi dell’articolo 11, comma 1, lettera e), la cui qualità non può avere conse- guenze sulla salubrità del prodotto alimentare forale; b) Omissis c) “gestore”: il gestore del servizio idri- co integrato, così come definito dall’articolo 2, comma 1, lettera o-bis) del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, e successive modifiche; d) “autorità d’ambito”: la forma di cooperazione tra comuni e province si sensi dell’articolo 9, comma 2, della legge 5 gennaio 1994, n. 36, e, fino alla piena operatività del servizio idrico integrato, l’amministrazione pubblica titolare del servizio. Articolo 3 Esenzioni Omissis Articolo 4 Obblighi generali 1. Le acque destinate al consumo umanodevonoesseresalubriepulite. 2. Al fine di cui al comma 1, le acque destinate al consumo umano: a) non devono contenere microrgani- smi e parassiti, né altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana; b) fatto salvo quanto previsto dagli articoli 13 e 16 devono soddisfare i requisiti minimi di cui alle parti A e B dell’Allegato I; c) Omissis 3. Omissis Articolo 5 Punti di rispetto della conformità 1. I valori di parametro fissati nell’allegato I devono essere rispettati nei seguenti punti: a) b) c) Omissis d) per le acque utilizzate nelle imprese alimentari,nelpuntoincuisonoutiliz- zate nell’impresa. 2. 3. Omissis Articolo 6 Controlli 1.Icontrolliinterniedesternidicuiagli articoli 7 e 8 intesi a garantire che le acque destinate al consumo umano soddisfino, nei punti indicati nell’arti- colo5,comma1,irequisitidelpresente decreto, devono essere effettuati: a) b) c) d) e) Omissis f) sulle acque utilizzate nelle imprese alimentari; g) Omissis 2. Omissis 3. Nei casi in cui la disinfezione rientra nel processo di preparazione o di distribuzione delle acque destinate al consumo umano, i controlli di cui al comma 1 verificano l’efficacia della disinfezione e accertano che la conta- minazione da presenza di sottopro- dotti di disinfezione sia mantenuta al livello più basso possibile senza compromettere la disinfezione stessa. 4. 5. Omissis Articoli 7-20: Omissis Norme transitorie e finali 1. Le disposizioni di cui al decreto del PresidentedellaRepubblica24maggio 1988, n. 236, cessano di avere efficacia al momento della effettiva vigenza delle disposizioni del presente decreto legislativo, conformemente a quanto previsto dall’articolo 15, fatte salve le prorogheconcessedallaCommissione europea ai sensi dell’articolo 16. 2. Le norme regolamentari e tecniche adottate ai. sensi del decreto del Presi- dente della Repubblica n. 236 del 1988 restano in vigore, ove compatibili con le disposizioni del presente decreto, fino all’adozione di specifiche norma- tive in materia. 3. Dall’attuazione del presente decreto nonderivanonuoviomaggiorioneria carico del bilancio dello Stato. Il presente decreto, munito del sigillo delloStato,saràinseritonellaRaccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunquespettidiosservarloedifarlo osservare. ALLEGATI PARTE A Parametri microbiologici Parametro Valore di parametro (numero/100ml) Escherichia coli (E. coli) 0 Enterococchi 0 Per le acque messe in vendita in bottiglie o contenitori sono applicati i seguenti valori: omissis PARTE B Parametri chimici Parametro Valore di parametro. Unità di misura (g/l) Note Acrilammide 0,10 Nota 1 Antimonio 5,0 Arsenico 10 Benzene 1,0 Benzo(a)pirene 0,010 Boro 1,0 Bromato 10 Nota 2 Cadmio 5,0 Cromo 50 Rame 1,0 Nota 3 Cianuro 50 (segue a pagina 22)
  • 4. Pasta & Pastai n. 32/2003 - pag.22 Nota 1 Il valore di parametro si riferisce alla concentrazione monomerica residua nell’acqua calcolata secondo le specifiche di rilascio massimo del polimero corrispondente a contatto con l’acqua. Nota 2 Ove possibile, ci si deve adoperare per applicare valori inferiori senza compromettere la disinfezione. Per le acque di cui all’articolo 5 comma 1, lettere a), b) e d), il valore deve essere soddisfatto al più tardi entro il 25 dicembre 2008. II valore di parametro per il bromato nel periodo compreso tra il 25 dicembre 2003 ed il 25 dicembre 2008 è pari a 25 g/l. Nota 3 II valore si riferisce ad un campione di acqua destinata al consumo umano ottenuto dal rubinetto tramite un metodo di campio- namento adeguato e prelevato in modo da essere rappresentativo del valore medio dell’acqua ingerita settimanalmente dai consumatori. Le procedure di prelievo dei campioni e di controllo vanno applicate se del caso, secondo metodi standardizzati da stabilire ai sensi dell’articolo 11 comma 1 lettera b). L’Autorità sanitaria locale deve tener conto della presenza di livelli di picco che possono nuocere alla salute umana. Nota 4 Per le acque, di cui all’articolo 5, comma 1, lettere a), b) e d), questo valore deve essere soddisfatto al più tardi entro il 25 dicembre 2013. II valore di parametro del piombo nel periodo compreso tra il 25 dicembre 2003 ed il 25 dicembre 2013 è pari a 25 g/l. Le regioni, le Aziende sanitarie locali ed i gestori d’acquedotto, ciascuno per quanto di competenza, devono provvedere affinché venga ridotta al massimo la concentrazione di piombo nelle acque destinate al consumo umano durante il periodo previsto per conformarsi al valore di parametro; nell’attuazione delle misure intese a garantire il raggiungimento del valore in questione deve darsi gradualmente priorità ai punti in cui la concentrazione di piombo nelle acque destinate al consumo umano è più elevata. Nota 5 Deve essere soddisfatta la condizione: [(nitrato)/50+(nitrito)] /3<=1, ove le parentesi quadre esprimono la concentrazione in mg/l per il nitrato (N03 -) e per il nitrito (NO2 -), e il valore di 0,10 mg/l per i nitriti sia rispettato nelle acque provenienti da impianti di trattamento. Nota 6 Per antiparassitari s’intende: - insetticidi organici - erbicidi organici - fungicidi organici - nematocidi organici - acaricidi organici - alghicidi organici - rodenticidi organici - sostanze antimuffa organiche - prodotti connessi (tra l’altro regolatori della crescita) e i pertinenti metaboliti, prodotti di degradazione e di reazione. Il controllo è necessario solo per gli antiparassitari che hanno maggiore probabilità di trovarsi in un determinato approvvigiona- mento d’acqua. Nota 7 Il valore di parametro si riferisce ad ogni singolo antiparassitario. Nel caso di aldrina, dieldrina, eptacloro ed eptacloro epossido, il valore parametrico è pari a 0,030 g/l. Nota 8 “Antiparassitari - Totale” indica la somma dei singoli antiparassitari rilevati e quantificati nella procedura di controllo. Nota 9 I composti specifici sono i seguenti: - benzo(b)fluorantene - benzo(k)fluorantene - benzo(ghi)perilene - indeno(1,2,3-cd)pirene Nota 10 I responsabili della disinfezione devono adoperarsi affinché il valore parametrico sia più basso possibile senza compromettere la disinfezione stessa. I composti specifici sono: cloroformio, bromoformio, dibromoclorometano, bromodiclorometano Nota 11 Per le acque di cui all’articolo 5, comma 1, lettere a), b) e d), questo valore deve essere soddisfatto al più tardi entro il 25 dicembre 2006. Il valore di parametro clorito, nel periodo compreso tra il 25 dicembre 2003 e il 25 dicembre 2006, è pari a 800 g/l. 1.2 dicloroetano 3,0 Epicloridrina 0,10 Nota 1 Fluoruro 1,50 Piombo 10 Note 3 e 4 Mercurio 1,0 Nichel 20 Nota 3 Nitrato (come NO3 -) 50 Nota 5 Nitrito (come NO2 -) 0,50 Nota 5 Antiparassitari 0,10 Note 6 e 7 Antiparassitari-Totale 0,50 Note 6 e 8 Idrocarburi policiclici aromatici 0,10 Somma delle concentrazioni di composti specifici; Nota 9 Selenio 10 Tetracloroetilene Tricloroetilene 10 Somma delle concentrazioni dei parametri specifici Trialometani-Totale 30 Somma delle concentrazioni di composti specifici; Nota 10 Cloruro di vinile 0,5 Nota 1 Clorito 200 Nota 11 Vanadio 50 Indipendentemente dalla sensibilità del metodo analitico utilizzato, il risultato deve essere espresso indicando lo stesso numero di decimali ripor- tato in tabella per il valore di parametro. PARTE C Parametri indicatori Parametro Valore di parametro Unità di misura Note Alluminio 200 g/l Ammonio 0,50 mg/l Cloruro 250 mg/l Nota 1 Colore Accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale Conduttività 2500 Scm-1 a 20°C Nota 1 Concentrazione ioni idrogeno >=6,5 e <=9,5 Unità pH Note 1 e 3
  • 5. Pasta & Pastai n. 32/2003 - pag.23 Ferro 200 g/l Manganese 50 g/l Odore Accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale Ossidabilità 5,0 mg/l O2 Nota 4 Solfato 250 mg/l Nota 1 Sodio 200 mg/l Sapore Accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale Conteggio delle colonie a 22 °C Senza variazioni anomale Batteri coliformi a 37°C 0 Numero/100 ml Nota 5 Carbonio organico totale (TOC) Senza variazioni anomale Nota 6 Torbidità Accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale Nota 7 Durezza* Il limite inferiore vale per le acque sottoposte a trattamento di addolcimento o di dissalazio- ne Residuo secco a 180°C ** Disinfettante residuo *** Clostridium perfringens (spore comprese) 0 Numero/100 ml Nota 2 Indipendentemente dalla sensibilità del metodo analitico utilizzato, il risultato deve essere espresso indicando lo stesso numero di decimali ripor- tato in tabella per il valore di parametro. * valori consigliati: 15-50 °F. ** valore massimo consigliato: 1500 mg/l. *** valore minimo consigliato: 0,2 mg/l (se impiegato). RADIOATTIVITÀ Omissis Nota 1 L’acqua non deve essere aggressiva Nota 2 Tale parametro non deve essere misurato a meno che le acque provengano o siano influenzate da acque superficiali. In caso di non conformità con il valore parametrico, l’Azienda sanitaria locale competente al controllo dell’approvvigionamento d’acqua deve accertarsi che non sussistano potenziali pericoli per la salute umana derivanti dalla presenza di microrganismi patogeni quali ad esempio il Cryptosporidium. I risultati di tutti questi controlli debbono essere inseriti nelle relazioni che debbono essere predisposte ai sensi dell’articolo 18, comma 1. Nota 3 Per le acque frizzanti confezionate in bottiglie o contenitori, il valore minimo può essere ridotto a 4,5 unità di pH. Per le acque confezionate in bottiglie o contenitori, naturalmente ricche di anidride carbonica o arricchite artificialmente, il valo- re minimo può essere inferiore. Nota 4 Se si analizza il parametro TOC non è necessario misurare questo valore. Nota 5 Per le acque confezionate in bottiglie o contenitori, l’unità di misura è"Numero/250 ml". Nota 6 Non è necessario misurare questo parametro per approvvigionamenti d’acqua inferiori a 10.000 m3 al giorno. Nota 7 In caso di trattamento delle acque superficiali si applica il valore di parametro: <= a 1,0 NTU (unità nefelometriche di torbidità) nelle acque provenienti da impianti di trattamento. Nota 8 Frequenza dei controlli da definire successivamente nell’allegato Il. Nota 9 Ad eccezione del trizio, potassio-40, radon e prodotti di decadimento del radon; frequenza dei controlli, metodi di controllo e siti più importanti per i punti di controllo da definire successivamente nell’allegato II. Nota 10 La regione o provincia autonoma può non fare effettuare controlli sull’acqua potabile relativamente al trizio ed alla radioattività al fine di stabilire la dose totale indicativa quando sia stato accertato che, sulla base di altri controlli, i livelli del trizio o della dose indicativa calcolata sono ben al di sotto del valore di parametro. In tal caso essa comunica la motivazione della sua decisione al Ministero della Sanità, compresi i risultati di questi altri controlli effettuati. (AVVERTENZA) Fermo restando quanto disposto dall’articolo 8, comma 3, a giudizio dell’autorità sanitaria competente, potrà essere effettuata la ricerca concernen- te i seguenti parametri accessori: Omissis Allegato 2 Controllo Omissis TABELLA B 2 Frequenza minima di campionamento e analisi per le acque confezionate in bottiglie o contenitori e messe a disposizione per il consumo umano. Omissis Allegato 3 Specifiche per l’analisi dei parametri Bibliografia - Albert L., Lhninger P., Principi di Biochimica, Zanichelli – 1992; - Bourgeois C.M., Mescle J.F., Zucca J., Microbiologia alimentare, Tecniche nuove – 1988; - Cappelli P., Vannucchi V., Chimica degli Alimenti - Conservazione e Trasformazione, Zanichelli – 1994; - Milatovich L., Mondelli G., La Tecnologia della Pasta Alimentare, Chiriotti Editori – 1997; - www.pastaepastai.com; - www.professionalpasta.it.