L'impiego di ingredienti DOP - IGP negli alimenti composti Matteo Pennacchia
Seminario sull'impiego di ingredienti DOP-IGP negli alimenti composti, svoltosi in data 08.10.2019 presso la Camera di Commercio di Frosinone, tenuto dal Dott. Matteo Pennacchia, Food Law Specialist at Cellitti Legal Firm
Seminario aggiornamento OCM settore vino, svoltosi il 19.03.2019 presso la Camera di Commercio di Frosinone, tenuto dal Dott. Matteo Pennacchia - Food Law Specialist at Cellitti Legal Firm
La legislazione europea e nazionale sull'etichetttaura dei prodotti vitivinic...Matteo Pennacchia
Seminario sull'etichettatura dei prodotti vitivinicoli, svoltosi il 26.03.2019 presso la Camera di Commercio di Frosinone, tenuto dal Dott. Matteo Pennacchia, Food Law Specialist at Cellitti Legal Firm
L'impiego di ingredienti DOP - IGP negli alimenti composti Matteo Pennacchia
Seminario sull'impiego di ingredienti DOP-IGP negli alimenti composti, svoltosi in data 08.10.2019 presso la Camera di Commercio di Frosinone, tenuto dal Dott. Matteo Pennacchia, Food Law Specialist at Cellitti Legal Firm
Seminario aggiornamento OCM settore vino, svoltosi il 19.03.2019 presso la Camera di Commercio di Frosinone, tenuto dal Dott. Matteo Pennacchia - Food Law Specialist at Cellitti Legal Firm
La legislazione europea e nazionale sull'etichetttaura dei prodotti vitivinic...Matteo Pennacchia
Seminario sull'etichettatura dei prodotti vitivinicoli, svoltosi il 26.03.2019 presso la Camera di Commercio di Frosinone, tenuto dal Dott. Matteo Pennacchia, Food Law Specialist at Cellitti Legal Firm
INDICAZIONE FACOLTATIVA DI QUALITA' PRODOTTO DI MONTAGNAMatteo Pennacchia
La normativa del Reg. (UE) n. 1151/2012 e l’applicazione del Reg. delegato (UE) n. 665/2014 ed il rapporto con il DM MIPAAF del 26 luglio 2017 e seguenti
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI OBBLIGO E SICUR...Alessio Marchesani
per rintracciabilit
à si intende la capacità di
ricostruire la storia e di seguire
lutilizzo di un prodotto mediante
identificazioni documentate (relativamente
ai flussi materiali ed agli
operatori di filiera).
Il significato del termine tracciabilit
à è invece diverso e sta ad indicare
il processo che, collegando la filiera
di produzione da monte a valle,
permette di associare ad ogni fase
operativa fondamentale una opportuna
traccia; grazie ad un tale sistema
di tracciabilità sarà possibile di
seguito fare riferimento per rintracciare
i controlli apposti.
Il cibo al supermercato: alla ricerca del cibo perfettoElena Codeluppi
Il cibo è un filo rosso che, da qualche anno, percorre in modo inesorabile libri, riviste, televisione e web ita- liani. È cucinato, mangiato, indossato, sfoggiato e non manca di rimandare al rapporto tra crisi economica e consumi. L’affermazione “Dicono tutti che c’è crisi ma i ristoranti sono pieni”, pronunciata dall’allora capo del governo, diventa la versione contemporanea della frase mai detta “Se il popolo non ha pane può mangiare i biscotti”. In una nazione come l’Italia che esporta or- mai solo fashion, furniture e food (inteso non tanto come prodotto ma come conoscenza dei processi culinari), tutti diventiamo cuochi, esperti e consulenti. Non tanto perché il cibo è una scelta quotidiana, piuttosto perché rappresenta il territorio e la storia da cui ognuno di noi proviene e di cui ci sentiamo depositari...
Analisi semiotica dei marchi IGP e DOP
Lo scopo di questa pubblicazione è porre attenzione sulle eccellenze del nostro paese attraverso il nostro punto di vista, ma non solo. Alcuni grandi protagonisti del settore, straordinari produttori vitivinicoli e artigiani del cibo ci hanno raccontato le loro storie, tutte diverse, ma non nella passione dimostrata per territorio e qualità. La stessa passione che troverete leggendo le schede descrittive degli incredibili prodotti Made In Italy certificati da Agroqualità.
Sicurezza igienico sanitaria per macchine, impianti e loro componenti a conta...Neotron Servizi
La legislazione relativa ai materiali a contatto con gli alimenti è in forte evoluzione.
Adempimenti ed opportunità per produttori d'impianti e per l'industria alimentare.
SOLANUM TUBEROSUM PRINCIPALI CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHEAlessio Marchesani
Dalla pasta agli gnocchi di patate il
passo è molto breve; questi ultimi
risultano molto apprezzati nel nostro
Paese ed anche allestero, sono
presenti nei menù classici e moderni
nella lista dei primi piatti; attualmente
la gamma di prodotti offerti è stata
arricchita con ricettazioni fantasiose,
come gli gnocchi ripieni, che ha
comportato un innalzamento del
valore aggiunto.
SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E LIMPLEMENTAZIONE DEI SI...Alessio Marchesani
Con il presente articolo cercheremo
di individuare alcuni
utili spunti per lapplicazione
delle tecniche e delle tecnologie
create per progettare e gestire i
sistemi di tracciabilità
nellambito delle più diversificate
filiere produttive e
commerciali, in cui possono
riconoscersi e con cui possono
interagire i produttori, i fornitori
ed i distributori che rientrano
a diverso titolo nella
ampia categoria delle paste
alimentari e delle specialità
gastronomiche a base di pasta.
INDICAZIONE FACOLTATIVA DI QUALITA' PRODOTTO DI MONTAGNAMatteo Pennacchia
La normativa del Reg. (UE) n. 1151/2012 e l’applicazione del Reg. delegato (UE) n. 665/2014 ed il rapporto con il DM MIPAAF del 26 luglio 2017 e seguenti
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI OBBLIGO E SICUR...Alessio Marchesani
per rintracciabilit
à si intende la capacità di
ricostruire la storia e di seguire
lutilizzo di un prodotto mediante
identificazioni documentate (relativamente
ai flussi materiali ed agli
operatori di filiera).
Il significato del termine tracciabilit
à è invece diverso e sta ad indicare
il processo che, collegando la filiera
di produzione da monte a valle,
permette di associare ad ogni fase
operativa fondamentale una opportuna
traccia; grazie ad un tale sistema
di tracciabilità sarà possibile di
seguito fare riferimento per rintracciare
i controlli apposti.
Il cibo al supermercato: alla ricerca del cibo perfettoElena Codeluppi
Il cibo è un filo rosso che, da qualche anno, percorre in modo inesorabile libri, riviste, televisione e web ita- liani. È cucinato, mangiato, indossato, sfoggiato e non manca di rimandare al rapporto tra crisi economica e consumi. L’affermazione “Dicono tutti che c’è crisi ma i ristoranti sono pieni”, pronunciata dall’allora capo del governo, diventa la versione contemporanea della frase mai detta “Se il popolo non ha pane può mangiare i biscotti”. In una nazione come l’Italia che esporta or- mai solo fashion, furniture e food (inteso non tanto come prodotto ma come conoscenza dei processi culinari), tutti diventiamo cuochi, esperti e consulenti. Non tanto perché il cibo è una scelta quotidiana, piuttosto perché rappresenta il territorio e la storia da cui ognuno di noi proviene e di cui ci sentiamo depositari...
Analisi semiotica dei marchi IGP e DOP
Lo scopo di questa pubblicazione è porre attenzione sulle eccellenze del nostro paese attraverso il nostro punto di vista, ma non solo. Alcuni grandi protagonisti del settore, straordinari produttori vitivinicoli e artigiani del cibo ci hanno raccontato le loro storie, tutte diverse, ma non nella passione dimostrata per territorio e qualità. La stessa passione che troverete leggendo le schede descrittive degli incredibili prodotti Made In Italy certificati da Agroqualità.
Sicurezza igienico sanitaria per macchine, impianti e loro componenti a conta...Neotron Servizi
La legislazione relativa ai materiali a contatto con gli alimenti è in forte evoluzione.
Adempimenti ed opportunità per produttori d'impianti e per l'industria alimentare.
SOLANUM TUBEROSUM PRINCIPALI CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHEAlessio Marchesani
Dalla pasta agli gnocchi di patate il
passo è molto breve; questi ultimi
risultano molto apprezzati nel nostro
Paese ed anche allestero, sono
presenti nei menù classici e moderni
nella lista dei primi piatti; attualmente
la gamma di prodotti offerti è stata
arricchita con ricettazioni fantasiose,
come gli gnocchi ripieni, che ha
comportato un innalzamento del
valore aggiunto.
SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E LIMPLEMENTAZIONE DEI SI...Alessio Marchesani
Con il presente articolo cercheremo
di individuare alcuni
utili spunti per lapplicazione
delle tecniche e delle tecnologie
create per progettare e gestire i
sistemi di tracciabilità
nellambito delle più diversificate
filiere produttive e
commerciali, in cui possono
riconoscersi e con cui possono
interagire i produttori, i fornitori
ed i distributori che rientrano
a diverso titolo nella
ampia categoria delle paste
alimentari e delle specialità
gastronomiche a base di pasta.
PASTE SECCHE ALLUOVO CONTENUTI NUTRIZIONALI, QUALITÀ DI SERVIZIO PERCEPITA E...Alessio Marchesani
Dato che per la categoria delle paste
secche quelle alluovo sono forse le
più rappresentative dal punto di
vista nutrizionale, abbiamo effettuato
una indagine nellambito del
mercato locale, cercando di analizzare
anche il contenuto di servizio.
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DOMANDE E RISPOSTE SULLE PROCEDURE PER LA PR...Alessio Marchesani
Proseguiamo con gli approfondimenti
sui sistemi di
tracciabilità e rintracciabilità
dei prodotti alimentari, chiarendo
alcuni dubbi che tuttora
gli addetti ai lavori mettono
in risalto.
Chiunque sia andato in un supermercato,
in un centro commerciale o
abbia voluto assaporare un primo
piatto in un bar, avrà sicuramente
notato lenorme varietà di prodotti e
ricette a base di paste alimentari
condite nel pieno rispetto delle
nostre tradizioni o con una notevole
fantasia di accostamenti culinari più
o meno graditi al buon palato.
Negli ultimi anni la pasta è un prodotto
che ha goduto, e godrà ancora per
molto tempo, dellevoluzione tecnologica
e tecnica che la riguarda direttamente:
nuove modalità produttive,
nuove tecnologie di conservazione e,
non da ultima, tanta fantasia nel
convogliare linnovazione nellambito
del purismo gastronomico, fanno
della pasta un prodotto in veloce e
rapida diversificazione commerciale.
CONSIDERAZIONI SULLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DELLACQUAAlessio Marchesani
Un presupposto di notevole importanza
da cui il produttore di pasta non dovrebbe
prescindere è la definizione dei parametri
qualitativi delle materie prime; la
volontà di ottenere un prodotto con le
caratteristiche qualitative migliori deve
rispondere ai requisiti impliciti ed espliciti
cui fa riferimento il consumatore al
momento dellacquisto.
LA PASTA È SEMPRE QUELLA DI UNA VOLTA? NUOVI SPUNTI PER UN NUOVO PRODOTTO CON...Alessio Marchesani
La ricerca in campo alimentare porta continuamente nuovi frutti. Per fare il punto della situazione abbiamo effettuato una
ricerca bibliografica sulle principali pubblicazioni internazionali.
Il materiale raccolto è stato poi esaminato e rielaborato al fine di rendere più accessibili i contenuti tecnici e tecnologici esposti.
Un'attenta lettura può dar origine a nuove idee o ad applicazioni nuove di tecnologie già in uso.
A CACCIA DI NUOVE PROSPETTIVE DI RICERCA E DI APPLICAZIONEAlessio Marchesani
una fotografia
del lavoro svolto negli
ultimi anni da ricercatori
di tutto il mondo e documentato
con pubblicazione
di articoli su riviste
tecniche e scientifiche
This document discusses the microbiological characteristics of meat used as a filling in pasta. It begins by explaining that meat is highly perishable due to providing an environment for microbial growth. Several factors influence the shelf life of fresh meat, including temperature, humidity, light exposure, and oxygen levels. The document then describes the origins and types of microflora commonly found in meat, such as bacteria including Salmonella and Listeria, as well as yeasts and molds. Specific meat products used as fillings, Parma ham and speck, are discussed in terms of their microbiological aspects and potential for contamination. The document concludes by outlining points in the pasta production process that require monitoring and preventive measures to avoid contamination and
This document discusses food education in Italian schools and promotes a Mediterranean diet high in carbohydrates like pasta. It argues that pasta deserves a place at the base of the food pyramid as a nutritious source of complex carbohydrates and minerals when paired with other foods. The document analyzes the nutritional composition of pasta and pasta dishes, finding them to be balanced sources of proteins, carbohydrates and lipids in line with recommended dietary guidelines. Pasta is presented as a healthy foundation of the Italian diet when consumed as part of a meal along with sauces, meat, vegetables and fruit.
This document discusses the key characteristics of water that are important for pasta production. It covers both the microbiological and chemical parameters of water quality based on EU directives. Microbiologically, water must be free of pathogens and indicators of fecal contamination. Chemically, the document outlines limits for various metals, salts, hydrocarbons and parasiticides. It also discusses how water interacts with pasta ingredients like semolina during dough formation and gelatinization, and how its characteristics can positively or negatively impact the finished product. Water treatment methods are outlined to ensure water meets food safety and technological standards.
LA PROTEZIONE DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE E DELLE DENOMINAZIONI DORIGINE
1. Anolini parmigiani, cappelletti romani
o modenesi, cialzons friulani, laianelle
molisane, maccheroni alla chitarra
abruzzesi, ravioli napoletani, orecchiet-
te baresi, trofie liguri, malloreddus sardi:
una escursione di nomi e località che
può far viaggiare con la mente ma
soprattuttoconilgustoogniappassio-
nato di tradizioni e di arte culinaria.
Il nostro Paese è una cassaforte di
pastefreschetradizionalidelleregioni
e dei luoghi da cui traggono l’origine
(per cui la stessa definizione di
prodotti tipici), molto apprezzate
anche all’estero nonostante la rapida
e diversificata evoluzione del mercato
dei prodotti alimentari; rimangono
tuttora vivi la storia ed il fascino di
questi prodotti tramandati di madre
in figlia, di nonna in nipote.
Finalmente,perchiunquel’abbiaatte-
sa da tempo, la pasta è entrata con
tutti i meriti e gli onori nell’ambito
relativo alla protezione delle denomi-
nazioni di origine e delle indicazioni
geografiche dei prodotti agricoli ed
alimentari, grazie al Regolamento
(CE) n. 692/2003 del Consiglio dell’8
aprile 2003 (che modifica il Regola-
mento (CEE) n. 2081/92).
Con enorme rapidità e riscuotendo
un ampio interesse da parte dei lettori
e consumatori, sulle maggiori testate
giornalisticheetelevisivesièdiffusala
notizia per cui il prodotto a nostra
detta più rappresentativo del “made
in Italy” ha ottenuto un ulteriore
mezzo di tutela del proprio nome che
si aggiunge a quello maggiormente
rappresentativo della stessa tipicità: la
qualità organolettica percepita ed
apprezzata dal consumatore.
Nella lista delle considerazioni del
Regolamento (CE) n. 2081/92 si legge:
“...nel corso degli ultimi anni si è
constatato che i consumatori tendono
a privilegiare, nella loro alimentazio-
ne,laqualitàanzichélaquantità;...che
questa ricerca di prodotti specifici
comporta tra l’altro una domanda
sempre più consistente di prodotti
agricoli o di prodotti alimentari aventi
un’origine geografica determinata...”.
Questepremessetendonoadindicare
e far meglio comprendere l‘intento
principale del legislatore, quello cioè
di valorizzare e diversificare le produ-
zioniediprodottiagricoliealimentari
tipici e tradizionali, garantendo al
consumatore una maggiore chiarezza
sullemodalitàproduttiveelavorative,
nonché sulla origine delle materie
prime.
Le due categorie più importanti in cui
si possono riunire gli strumenti di
valorizzazione e identificazione dei
prodotti agroalimentari sono: le
denominazioni ed i marchi.
Mentre il marchio viene gestito diret-
tamente da soggetti in genere privati
(singoli o collettivi) al fine di identifi-
care rispetto alla concorrenza uno o
più prodotti, la denominazione è uno
strumento pubblico di valorizzazione
delle caratteristiche qualitative di
prodotti agroalimentari che proven-
gono da determinate zone geografi-
che, che sono delimitate anche con
criteri di tradizionalità e vocazionalità
produttiva.
Così il marchio identifica una classe
qualitativa attribuibile prettamente
all’azienda che vi si riconosce, mentre
la denominazione è indice prevalen-
temente della oggettività dell’area
geografica e della modalità produtti-
va che nasce e si identifica nella stessa
zona di origine.
È bene evitare sin d’ora inutili confu-
sioni: denominazione e marchio
possono essere usati contemporanea-
mente; se il marchio viene ad essere
caratterizzato da un nome e/o un
simbolo che identifica l’azienda
connessa al prodotto in questione, la
denominazione tutela il nome di
prodotti tipici di determinate zone e
con determinate caratteristiche. In tal
caso al consumatore vengono garan-
tite le caratteristiche qualitative rico-
nosciute come tradizionali di un
determinato prodotto tipico di una
determinata zona. Rimane a questo
punto di semplice intuizione la diffe-
renza di attribuzione della qualità che
si rispecchia in un marchio aziendale
o in una denominazione di origine.
Cisiamopostipervoialcuniquesiti,al
fine di chiarire eventuali dubbi e
rendere di semplice comprensione il
testo dei Regolamenti 2081/92 e
692/2003.
Qual è il significato delle sigle D.O.P.
e I.G.P. ?
Per “Denominazione d’origine” si
intende: il nome di una regione, di un
luogo determinato o, in casi eccezio-
nali, di un paese che serve a designare
un prodotto agricolo o alimentare 1)
originarioditaleregione,ditaleluogo
oditalepaesee2)lacuiqualitàolecui
caratteristiche siano dovute essenzial-
mente o esclusivamente all’ambiente
geografico comprensivo dei fattori
naturaliedumanielacuiproduzione,
trasformazione ed elaborazione
avvengano nell’area geografica deli-
mitata.
Per “Indicazione geografica” si inten-
de: il nome di una regione, di un
luogo determinato o, in casi eccezio-
nali, di un paese che serve a designare
un prodotto agricolo o alimentare 1)
originarioditaleregione,ditaleluogo
determinato o di tale paese e 2) di cui
una determinata qualità, la reputazio-
ne o un’altra caratteristica possa
essere attribuita all’origine geografica
e la cui produzione e/o trasformazio-
ne e/o elaborazione avvengano
nell’area geografica determinata.
Sono altresì considerate come deno-
Pasta & Pastai n. 32/2003 - pag.8
LA PROTEZIONE DELLE INDICAZIONI
GEOGRAFICHE E DELLE DENOMINAZIONI
D’ORIGINE
I particolari che bisogna conoscere per ottenere la protezione della denominazione di
origine e della indicazione geografica della pasta
di Alessio Marchesani
2. minazioni d’origine alcune denomi-
nazioni tradizionali, geografiche, o
meno, che designano un prodotto
agricolo o alimentare originario di
una regione o di un luogo determina-
to, che soddisfi i requisiti insiti nella
definizione 2) della denominazione
d’origine.
Queste definizioni, oltre ad avere rile-
vanza legislativa, sono soprattutto
utili per comprendere meglio se sia o
meno conveniente ottenere per un
determinatoprodottolaprotezionedi
denominazione o indicazione.
La protezione diventa un mezzo per
garantire al consumatore la certezza
sull’origine del prodotto, incremen-
tandone allo stesso tempo la visibilità
e le prestazioni di marketing.
Cosa occorre per ottenere una D.O.P. o
una I.G.P.?
Al fine di beneficiare di una D.O.P. o
di una I.G.P. i prodotti devono essere
conformi ad un disciplinare (art. 4,
par. 1 del Reg. (CEE) 2081/92); lo stes-
so contiene i seguenti elementi:
a. il nome del prodotto agricolo o
alimentare che comprende la deno-
minazione d’origine o l’indicazione
geografica;
b. la descrizione del prodotto agricolo
o alimentare mediante l’indicazione
delle materie prime, se del caso, e
delle principali caratteristiche fisiche,
chimiche, microbiologiche e/o orga-
nolettiche del prodotto agricolo o
alimentare;
c. la delimitazione della zona geogra-
fica e, se del caso, gli elementi che
indicano il rispetto delle condizioni di
deroga;
d. gli elementi che comprovano che il
prodottoagricolooalimentareèorigi-
nario della zona geografica;
e. la descrizione del metodo di otteni-
mentodelprodottoagricolooalimen-
taree,sedelcaso,imetodilocali,lealie
costanti, nonché gli elementi relativi
al condizionamento, quando
l’associazione richiedente determina
e giustifica che il condizionamento
deve aver luogo nella zona geografica
delimitata per salvaguardare la quali-
tà, assicurare la rintracciabilità o il
controllo.
Oltre al disciplinare la domanda deve
contenere: a) l’istanza per ogni
prodotto per il quale si chiede la regi-
strazione, b) l’atto costitutivo e lo
statuto dell’associazione, c) il discipli-
nare di produzione summenzionato,
d) la relazione tecnica e e) la relazione
storica riferita al prodotto in questio-
ne, f) la cartografia.
Chi può avanzare domanda di
registrazione?
Come indicato nell’articolo 5, solo le
associazioni o, a determinate condi-
zioni da stabilirsi secondo la proce-
dura all’articolo 15, le persone fisi-
che o giuridiche sono autorizzate a
inoltrare una domanda di registra-
zione; deve essere integrata con il
suddetto disciplinare di produzione
e deve essere inviata allo Stato
membro sul cui territorio è situata
l’area geografica. In seguito è lo Sta-
to membro a dover trasmettere alla
Commissione la domanda, previa
verifica della stessa.
Quali sono i tempi burocratici?
Attualmente la domanda di registra-
zione di una denominazione deve
essere presentata al Ministero delle
politiche agricole e forestali.
In seguito alla trasmissione della
domanda da parte di una associazio-
ne alla Regione o alla Provincia auto-
noma, la stessa provvede a fare un
esame ed una valutazione dei conte-
nuti relativi ai disciplinari (quindi ai
parametri tecnico-produttivi e
geografici), apportando nel caso le
opportune modifiche ed integrazio-
ni, esprimendo infine un parere al
Ministero. Quest’ultimo, dopo una
attenta valutazione, trasmette la
domanda per la registrazione alla
Commissione UE, che attua entro sei
mesi una verifica dei requisiti richie-
sti,comunicandoilrisultatoalloStato
membro interessato. Qualora la
conclusione a cui perviene risulti
essere positiva per ottenere la prote-
zione, vengono pubblicati nella
Gazzetta Ufficiale delle Comunità
Europee (G.U.C.E.): il nome e
l’indirizzo del richiedente, la deno-
minazione del prodotto, gli estremi
della domanda, i riferimenti alle
disposizioni nazionali che disciplina-
no l’elaborazione, la produzione o la
fabbricazione del prodotto e, se del
caso, le motivazioni alla base delle
conclusioni prese.
Entro sei mesi a decorrere dalla data
della pubblicazione nella G.U.C.E.
qualsiasi Stato membro (e qualunque
persona fisica o giuridica legittima-
mente interessata) può opporsi alla
registrazione.
Tutele previste dall’articolo 14 del
Reg. CEE n. 2081/92 e successive
modifiche
Le denominazioni che vengono regi-
strate sono tutelate contro:
• qualsiasiimpiegocommercialedi-
retto e non per prodotti che non
sono oggetto della registrazione,
nella misura in cui questi ultimi
siano comparabili a prodotti regi-
strati con questa denominazione
o nella misura in cui l’uso di tale
denominazione consenta di sfrut-
tareindebitamentelareputazione
della denominazione protetta;
• usurpazioni, imitazioni ed evoca-
zioni;
• indicazioni false o ingannevoli re-
lative alla provenienza, all’origi-
ne, alla natura o alle qualità
essenziali dei prodotti usate sulle
confezioni o sugli imballaggi, nel-
lepubblicitàosualtridocumenti.
Con l’articolo n. 14 e successive modi-
ficheindicatenelReg.(CE)n.692/2003
vengono sottolineate e definite le
tutele delle denominazioni ed indica-
zione registrate nei confronti dei
marchi corrispondenti.
All’atto della registrazione si ottengo-
no due effetti: la riserva della denomi-
nazione o della indicazione ai prodot-
ti che rispondano al disciplinare e la
protezione di ufficio della denomina-
zione e della indicazione in tutti gli
Stati membri. Tali effetti però non
sono estesi soltanto ai soli produttori
aderenti all’associazione proponente,
ma a chiunque produca nella regione
geografica indicata un prodotto che
risponda ai requisiti del disciplinare;
adessoèpermessofarusodel“nome”
riservato con il beneficio della prote-
zione assicurata sull’intero territorio
della Comunità.
Un ulteriore mezzo creato per rende-
re più visibile agli occhi dei consuma-
tori e più distinguibile un prodotto
D.O.P. e I.G.P. è il logo comunitario,
adottato grazie all’emanazione del
Regolamento (CE) n. 1726/98 che
modifica il Regolamento (CEE) n.
2037/93, che può volontariamente
essere apposto sulla confezione
seguendo i termini prefissati; viene
realizzato in tutte le lingue ed è carat-
terizzato da un sole giallo e blu con il
testo delle scritte “denominazione
d’origine protetta” o “indicazione
geografica protetta”.
Pasta & Pastai n. 32/2003 - pag.9