Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?Quattrogatti.info
L’innalzamento delle temperature globali verificatosi negli ultimi 200 anni è un fenomeno anomalo e preoccupante, riconducibile con elevate probabilità all’attività dell’uomo sulla terra, alle nostre abitudini e all’organizzazione delle nostre società.
Questa presentazione fornisce una panoramica sul fenomeno scientifico del surriscaldamento della terra, sulle conseguenze drammatiche di un aumento delle temperature e sui principali fattori determinanti di tale fenomeno, con l’obiettivo di chiarire concetti a volte complessi. Viene inoltre approfondito il ruolo dei governi e il recente dibattito politico in vista della Conferenza Mondiale sul Clima di Copenaghen.
Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?Quattrogatti.info
L’innalzamento delle temperature globali verificatosi negli ultimi 200 anni è un fenomeno anomalo e preoccupante, riconducibile con elevate probabilità all’attività dell’uomo sulla terra, alle nostre abitudini e all’organizzazione delle nostre società.
Questa presentazione fornisce una panoramica sul fenomeno scientifico del surriscaldamento della terra, sulle conseguenze drammatiche di un aumento delle temperature e sui principali fattori determinanti di tale fenomeno, con l’obiettivo di chiarire concetti a volte complessi. Viene inoltre approfondito il ruolo dei governi e il recente dibattito politico in vista della Conferenza Mondiale sul Clima di Copenaghen.
Cambiamenti climatici globali e possibili impatti nell’area mediterraneaCNR-ISMed
"Cambiamenti climatici globali e possibili impatti nell’area mediterranea"
Giorgio Budillon
Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
Direttore Dipartimento di Scienze e Tecnologie
Climate change, socio-economic crises and food (in) security: a Mediterranean in Transition. Conference in memory of Eugenia Ferragina
2018, 17th September
Italian Navy Officer’s Club, Naples Via Cesario Console, 3 bis Naples (Italy)
Institute for Studies on Mediterranean Societies, National Council of Research
www.issm.cnr.it/en/
Rapporto IPCC 2013- climate change and international answerCosimoPieri
This is my final work for University of Florence; It's on IPCC 2013 and the following answers of International environment on climate change, especially relating on COP 21
Unfortunately in Italian
If needed, i can provide English version too ;)
For downloading, please write me on Linkedin
Crisi Climatica a IIS Meucci di Carpi 2021Luca Lombroso
presentazione all'assemblea stiudentesca di istituto dell'IIS Meucci di Carpi, 23 marzo 2021, Giornata Mondiale della Meteorologia
video conferenza on line
«Non ci sono più le stagioni di una volta». Una frase fatta o è la realtà?Vita in Campagna
Lo abbiamo chiesto ad Enrico Brugnoli del Consiglio Nazionale delle Ricerche. La realtà è che il clima sta cambiando e le cause sono molteplici, spesso legate alle attività umane. Nei prossimi cento anni le temperature potrebbero aumentare ed è prevedibile un conseguente incremento delle ondate di calore, dei periodi siccitosi e della frequenza di eventi estremi. E l’agricoltura dovrà sapersi adattare
Tesla Club Italy Revolution 2019 - Inquinamento atmosferico e cambiamenti cli...Tesla Club Italy
La qualità dell’aria e il cambiamento climatico sono intimamente legate fra loro, in quanto le sorgenti di gas ad effetto serra sono immettono in atmosfera anche inquinanti gassosi e particolati. Tutte le attività antropiche causano l’immissione in atmosfera di specie chimiche gassose e particolate che modificano la composizione dell’atmosfera stessa. Questi cambiamenti, a loro volta, sono responsabili del degrado della qualità dell’aria e del cambiamento del clima della Terra. La riduzione delle emissioni di origine antropica può quindi offrire la possibilità allo stesso tempo di migliorare la qualità dell’aria e di mitigare il riscaldamento del clima.
Relatore: Maria Cristina Facchini, Direttore Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR
Studio E_Co-Busseto_Patto dei Sindaci28112012Sara Chiussi
Il Patto dei Sindaci:una risposta alla crisie al cambiamento climatico.
Impegni e opportunità per gli enti locali
Dott.ssa Sara Chiussi
Studio Associato E_Co – Ecologia e consulenza
Il carbone non serve all'Italia: il nostro paese, con una potenza installata che già supera i 106 GW, a fronte di una punta massima della domanda di circa 57 GW, ha una sovraccapacità di produzione di energia elettrica tale da costringere le centrali a funzionare a scartamento ridotto. Non abbiamo quindi alcun bisogno di investire in impianti a carbone.
25 settembre 2001 – 16 settembre 2021: Il peso delle variazioni climatiche ne...Luca Lombroso
l Museo della Bilancia giovedì 16 settembre 2021 dalle 18,30 alle 20,00 in modalità mista (in presenza con prenotazione obbligatoria e diretta streaming) Il peso delle variazioni climatiche negli ultimi 20 anni conferenza di Luca Lombroso meteorologo AMPRO, Osservatorio Geofisico UNIMORE e divulgatore ambientale.
Iniziativa nell'ambito di ALL4CLIMATE - Italy 2021, iniziativa nell'ambito della pre-COP di Milano e COP26 del Regno Unito.
Un'occasione per riprendere ed aggiornare i dati presentati esattamente 20 anni fa nell’ambito di due appuntamenti al museo sui cambiamenti climatici a scala globale e locale, con particolare attenzione alla provincia modenese.
Una breve introduzione sull’esperienza educativa del museo sottolinea l’importanza dei dati scientifici come elemento necessario per avvicinarsi al tema del cambiamento climatico.
Partecipazione in presenza a numero chiuso, prenotazione consigliata scrivendo a didattica@museodellabilancia.it
Diretta Youtube https://www.youtube.com/watch?v=Z_7nwaoCSfE
Immagina se… COP 26 fosse la COP della svoltaLuca Lombroso
Tra clima e immaginazione
Live streaming con il noto meteorologo e divulgatore ambientale Luca Lombroso, tar analisi e nuove visioni. Lunedì 27 settembre, ore 10.00.
E se l’immaginazione fosse uno strumento di svolta nella lotta al cambiamento climatico? Se lo chiederà il noto meteorologo e divulgatore scientifico Luca Lombroso, lunedì 27 settembre, alle ore 10.00, in un incontro live streaming dal titolo Immagina se… COP 26 fosse la COP della svolta. L’appuntamento apre la seconda settimana del calendario Carpinscienza, il festival scientifico promosso dagli istituti superiori di Carpi, e conclude la rassegna It’s NATURAL – forestazione urbana dialoghi green, promossa dalla Fondazione CR Carpi per affiancare la massiccia opera di forestazione che sta realizzando nel grande Parco Santacroce, di sua proprietà, per farlo diventare un polmone verde da 10.000 piante a pochi passi dal centro urbano. Il previsto saluto del ministro dell’istruzione durante lo streaming invece non avverrà per sopraggiunti improrogabili impegni istituzionali del professore Patrizio Bianchi.
Dove siamo, dove vogliamo andare, come arrivarci, erano gli slogan della COP 23, ed era il 2017. Partendo da questi interrogativi, Lombroso, in un dialogo con Francesco Natale, studente e conduttore radiofonico, aggiungerà nuovi tasselli di ragionamento, dopo la pausa forzata dei negoziati delle cosiddette “COP”, le grandi “Assemblee di condominio del Pianeta Terra”. A oltre un anno dalla COP 25, il mondo è infatti cambiato. La pandemia da COVID-19 ha lanciato un segnale, una sorta di avvertimento da non sottovalutare. La nostra economia, la globalizzazione, la “civiltà globale interconnessa”, sono estremamente fragili. Il lockdown di marzo 2020 è stato un esperimento involontario unico. Lo stop delle principali attività economiche ha mostrato quanto rapido possa essere il recupero dell’ambiente e della qualità dell’aria, ma anche quanto lento e subdolo sia il sistema climatico. Sono calate le emissioni serra dell’8-10% a livello globale, ma il segnale non si è visto nelle concentrazioni di CO2. Perché questo accada, occorre d’ora innanzi attuare, non per necessità ma per virtù, tagli ancora più ambiziosi delle emissioni. Il dato che emerge, se si guarda al passato, rivela invece che dagli accordi di Rio, nel 1992, alla COP di Madrid del 2019, le emissioni globali sono aumentate del 60%. Ora e non domani serve una svolta, e in questo cambio di passo Lombroso, nel proprio intervento live streaming, guarda alle nuove generazioni. Prendendo spunto Rob Hopkins, prova a individuare la chiave della svolta nella visione di un mondo diverso facendo riferimento a immaginazione e fantasia, virtù particolarmente attive proprio nei giovani. Ed è su questo filo conduttore che l’incontro, introdotto dal presidente della Fondazione CR Carpi, Corrado Faglioni, tesserà i ragionamenti verso l’imminente COP 26.
La #cop21 e l'accordo di Parigi sul climaLuca Lombroso
Conferenza pubblica di
Luca Lombroso, Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”
sul tema ” La COP21 e l’accordo di Parigi sul clima” che si terrà mercoledì 10 febbraio alle 18.00
presso la Sala studenti della Biblioteca Scientifica Interdipartimentale, in via G. Campi 213/c a Modena.
Saluti e introduzione: prof. Glauco Ponterini, Direttore scientifico BSI UniMoRe, prof. Alessandro Capra, Direttore DIEF UniMoRe.
Tecnico dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari, Luca Lombroso, che ha partecipato come “observer” per il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”
dell’Università di Modena e Reggio Emilia alla Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici di dicembre 2015, verrà in BSI per informare gli studenti, la comunità dell’Ateneo e i cittadini sui risultati
della Conferenza e per condividere con il pubblico le prospettive attuali e future connesse ai cambiamenti climatici, alle loro cause, agli effetti e alle possibili soluzioni in materia di ambiente e biodiversità, energie rinnovabili e nuove tecnologie, stili di vita, giustizia climatica ed etica ambientale, presentando anche alcuni esempi e proposte concrete al riguardo.
“L’accordo di Parigi, in qualsiasi prospettiva lo si veda, – commenta Lombroso – è un passo storico. A differenza delle ultime COP (Conferenze delle Parti delle Nazioni Unite sul clima) Parigi si è conclusa non solo con una “COP decision” ma è stato approvato anche un nuovo trattato internazionale. Viene stabilito per la prima volta, in modo politicamente vincolante, un limite di massimo riscaldamento planetario, inferiore di ben 2ºC rispetto all’era preindustriale
ed entro il 2100, facendo tutti gli sforzi per limitarlo a 1.5ºC”.
“Con le ‘promesse di riduzione attuali’, riconosce l’accordo stesso, c’è un GAP di 15 miliardi di tonnellate di CO2 per il percorso da fare per contenere il global warming a 2°C, ma si indica anche la strada da percorrere per colmare questo gap attraverso il coinvolgimento del livello sub nazionale: regioni, città e comuni, imprese, associazioni e società civile. Questa, ritengo, sarà anche una grande opportunità per lo sviluppo sostenibile e ovviamente per la ricerca.
Al proposito l’accordo di Parigi cita esplicitamente, art. 7.7, “l’approfondimento della conoscenza scientifica sul clima inclusa la ricerca, l’osservazione sistematica del sistema climatico ed i sistemi di allerta precoce in una maniera che aiuti i servizi climatici e supporti la presa di decisione.”
La conferenza è disponibile in streaming (http://tv.unimore.it ) .
Cambiamenti climatici globali e possibili impatti nell’area mediterraneaCNR-ISMed
"Cambiamenti climatici globali e possibili impatti nell’area mediterranea"
Giorgio Budillon
Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
Direttore Dipartimento di Scienze e Tecnologie
Climate change, socio-economic crises and food (in) security: a Mediterranean in Transition. Conference in memory of Eugenia Ferragina
2018, 17th September
Italian Navy Officer’s Club, Naples Via Cesario Console, 3 bis Naples (Italy)
Institute for Studies on Mediterranean Societies, National Council of Research
www.issm.cnr.it/en/
Rapporto IPCC 2013- climate change and international answerCosimoPieri
This is my final work for University of Florence; It's on IPCC 2013 and the following answers of International environment on climate change, especially relating on COP 21
Unfortunately in Italian
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Crisi Climatica a IIS Meucci di Carpi 2021Luca Lombroso
presentazione all'assemblea stiudentesca di istituto dell'IIS Meucci di Carpi, 23 marzo 2021, Giornata Mondiale della Meteorologia
video conferenza on line
«Non ci sono più le stagioni di una volta». Una frase fatta o è la realtà?Vita in Campagna
Lo abbiamo chiesto ad Enrico Brugnoli del Consiglio Nazionale delle Ricerche. La realtà è che il clima sta cambiando e le cause sono molteplici, spesso legate alle attività umane. Nei prossimi cento anni le temperature potrebbero aumentare ed è prevedibile un conseguente incremento delle ondate di calore, dei periodi siccitosi e della frequenza di eventi estremi. E l’agricoltura dovrà sapersi adattare
Tesla Club Italy Revolution 2019 - Inquinamento atmosferico e cambiamenti cli...Tesla Club Italy
La qualità dell’aria e il cambiamento climatico sono intimamente legate fra loro, in quanto le sorgenti di gas ad effetto serra sono immettono in atmosfera anche inquinanti gassosi e particolati. Tutte le attività antropiche causano l’immissione in atmosfera di specie chimiche gassose e particolate che modificano la composizione dell’atmosfera stessa. Questi cambiamenti, a loro volta, sono responsabili del degrado della qualità dell’aria e del cambiamento del clima della Terra. La riduzione delle emissioni di origine antropica può quindi offrire la possibilità allo stesso tempo di migliorare la qualità dell’aria e di mitigare il riscaldamento del clima.
Relatore: Maria Cristina Facchini, Direttore Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR
Studio E_Co-Busseto_Patto dei Sindaci28112012Sara Chiussi
Il Patto dei Sindaci:una risposta alla crisie al cambiamento climatico.
Impegni e opportunità per gli enti locali
Dott.ssa Sara Chiussi
Studio Associato E_Co – Ecologia e consulenza
Il carbone non serve all'Italia: il nostro paese, con una potenza installata che già supera i 106 GW, a fronte di una punta massima della domanda di circa 57 GW, ha una sovraccapacità di produzione di energia elettrica tale da costringere le centrali a funzionare a scartamento ridotto. Non abbiamo quindi alcun bisogno di investire in impianti a carbone.
25 settembre 2001 – 16 settembre 2021: Il peso delle variazioni climatiche ne...Luca Lombroso
l Museo della Bilancia giovedì 16 settembre 2021 dalle 18,30 alle 20,00 in modalità mista (in presenza con prenotazione obbligatoria e diretta streaming) Il peso delle variazioni climatiche negli ultimi 20 anni conferenza di Luca Lombroso meteorologo AMPRO, Osservatorio Geofisico UNIMORE e divulgatore ambientale.
Iniziativa nell'ambito di ALL4CLIMATE - Italy 2021, iniziativa nell'ambito della pre-COP di Milano e COP26 del Regno Unito.
Un'occasione per riprendere ed aggiornare i dati presentati esattamente 20 anni fa nell’ambito di due appuntamenti al museo sui cambiamenti climatici a scala globale e locale, con particolare attenzione alla provincia modenese.
Una breve introduzione sull’esperienza educativa del museo sottolinea l’importanza dei dati scientifici come elemento necessario per avvicinarsi al tema del cambiamento climatico.
Partecipazione in presenza a numero chiuso, prenotazione consigliata scrivendo a didattica@museodellabilancia.it
Diretta Youtube https://www.youtube.com/watch?v=Z_7nwaoCSfE
Immagina se… COP 26 fosse la COP della svoltaLuca Lombroso
Tra clima e immaginazione
Live streaming con il noto meteorologo e divulgatore ambientale Luca Lombroso, tar analisi e nuove visioni. Lunedì 27 settembre, ore 10.00.
E se l’immaginazione fosse uno strumento di svolta nella lotta al cambiamento climatico? Se lo chiederà il noto meteorologo e divulgatore scientifico Luca Lombroso, lunedì 27 settembre, alle ore 10.00, in un incontro live streaming dal titolo Immagina se… COP 26 fosse la COP della svolta. L’appuntamento apre la seconda settimana del calendario Carpinscienza, il festival scientifico promosso dagli istituti superiori di Carpi, e conclude la rassegna It’s NATURAL – forestazione urbana dialoghi green, promossa dalla Fondazione CR Carpi per affiancare la massiccia opera di forestazione che sta realizzando nel grande Parco Santacroce, di sua proprietà, per farlo diventare un polmone verde da 10.000 piante a pochi passi dal centro urbano. Il previsto saluto del ministro dell’istruzione durante lo streaming invece non avverrà per sopraggiunti improrogabili impegni istituzionali del professore Patrizio Bianchi.
Dove siamo, dove vogliamo andare, come arrivarci, erano gli slogan della COP 23, ed era il 2017. Partendo da questi interrogativi, Lombroso, in un dialogo con Francesco Natale, studente e conduttore radiofonico, aggiungerà nuovi tasselli di ragionamento, dopo la pausa forzata dei negoziati delle cosiddette “COP”, le grandi “Assemblee di condominio del Pianeta Terra”. A oltre un anno dalla COP 25, il mondo è infatti cambiato. La pandemia da COVID-19 ha lanciato un segnale, una sorta di avvertimento da non sottovalutare. La nostra economia, la globalizzazione, la “civiltà globale interconnessa”, sono estremamente fragili. Il lockdown di marzo 2020 è stato un esperimento involontario unico. Lo stop delle principali attività economiche ha mostrato quanto rapido possa essere il recupero dell’ambiente e della qualità dell’aria, ma anche quanto lento e subdolo sia il sistema climatico. Sono calate le emissioni serra dell’8-10% a livello globale, ma il segnale non si è visto nelle concentrazioni di CO2. Perché questo accada, occorre d’ora innanzi attuare, non per necessità ma per virtù, tagli ancora più ambiziosi delle emissioni. Il dato che emerge, se si guarda al passato, rivela invece che dagli accordi di Rio, nel 1992, alla COP di Madrid del 2019, le emissioni globali sono aumentate del 60%. Ora e non domani serve una svolta, e in questo cambio di passo Lombroso, nel proprio intervento live streaming, guarda alle nuove generazioni. Prendendo spunto Rob Hopkins, prova a individuare la chiave della svolta nella visione di un mondo diverso facendo riferimento a immaginazione e fantasia, virtù particolarmente attive proprio nei giovani. Ed è su questo filo conduttore che l’incontro, introdotto dal presidente della Fondazione CR Carpi, Corrado Faglioni, tesserà i ragionamenti verso l’imminente COP 26.
La #cop21 e l'accordo di Parigi sul climaLuca Lombroso
Conferenza pubblica di
Luca Lombroso, Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”
sul tema ” La COP21 e l’accordo di Parigi sul clima” che si terrà mercoledì 10 febbraio alle 18.00
presso la Sala studenti della Biblioteca Scientifica Interdipartimentale, in via G. Campi 213/c a Modena.
Saluti e introduzione: prof. Glauco Ponterini, Direttore scientifico BSI UniMoRe, prof. Alessandro Capra, Direttore DIEF UniMoRe.
Tecnico dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari, Luca Lombroso, che ha partecipato come “observer” per il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”
dell’Università di Modena e Reggio Emilia alla Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici di dicembre 2015, verrà in BSI per informare gli studenti, la comunità dell’Ateneo e i cittadini sui risultati
della Conferenza e per condividere con il pubblico le prospettive attuali e future connesse ai cambiamenti climatici, alle loro cause, agli effetti e alle possibili soluzioni in materia di ambiente e biodiversità, energie rinnovabili e nuove tecnologie, stili di vita, giustizia climatica ed etica ambientale, presentando anche alcuni esempi e proposte concrete al riguardo.
“L’accordo di Parigi, in qualsiasi prospettiva lo si veda, – commenta Lombroso – è un passo storico. A differenza delle ultime COP (Conferenze delle Parti delle Nazioni Unite sul clima) Parigi si è conclusa non solo con una “COP decision” ma è stato approvato anche un nuovo trattato internazionale. Viene stabilito per la prima volta, in modo politicamente vincolante, un limite di massimo riscaldamento planetario, inferiore di ben 2ºC rispetto all’era preindustriale
ed entro il 2100, facendo tutti gli sforzi per limitarlo a 1.5ºC”.
“Con le ‘promesse di riduzione attuali’, riconosce l’accordo stesso, c’è un GAP di 15 miliardi di tonnellate di CO2 per il percorso da fare per contenere il global warming a 2°C, ma si indica anche la strada da percorrere per colmare questo gap attraverso il coinvolgimento del livello sub nazionale: regioni, città e comuni, imprese, associazioni e società civile. Questa, ritengo, sarà anche una grande opportunità per lo sviluppo sostenibile e ovviamente per la ricerca.
Al proposito l’accordo di Parigi cita esplicitamente, art. 7.7, “l’approfondimento della conoscenza scientifica sul clima inclusa la ricerca, l’osservazione sistematica del sistema climatico ed i sistemi di allerta precoce in una maniera che aiuti i servizi climatici e supporti la presa di decisione.”
La conferenza è disponibile in streaming (http://tv.unimore.it ) .
EDUCAZIONE: UN IMPORTANTE STRUMENTO PER COMBATTERE IL CAMBIAMENTO CLMATICOMario Agostinelli
Il cambiamento climatico sta scuotendo l'agenda politica. Mentre il gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici (IPCC) suona regolarmente l'allarme, i processi internazionali volti a contenere il riscaldamento globale non sono riusciti a compiere alcun progresso. Alcuni governi, come il Regno Unito e il Canada, hanno recentemente dichiarato un'emergenza climatica, ma finora non hanno intrapreso alcuna azione.
Materiale didattico del progetto "Il Risparmio Energetico comincia da Scuola" - Regione Piemonte
Maggiori info su
http://risparmioenergeticoascuola.com
Analysis about life on Earth and its criticalities: population growth, lack of resources, environmental pollution, land degradation, disposal of consumed resources and spread of epidemics.
Dossier WWF Italia : Trivelle in vista 2013WWF ITALIA
Nel dossier “Trivelle in vista” il WWF Italia denuncia che il decreto ministeriale del Mise non fa che delimitare la nuova mappa delle aree di interdizione (a 12 miglia dalle aree protette costiere e marina e dalle linee di costa), ma niente dice sull’effetto sanatoria per tutti i procedimenti in corso al 29 giugno 2010 dell’art. 35 del “decreto sviluppo” del 2012 (dl 83/2012) né presenta un calcolo di quanti Kmq sono di fatto già interessati da istanze, permessi di ricerca e concessioni di coltivazione di idrocarburi pur ricadendo nelle zone oggi interdette.
Similar to Cambiamenti climatici e ripercussioni economiche in Italia e In Europa (20)
La comunicazione strategica d'impresa nella logica narrativa: the corporate s...Beppe di Brisco
Una Tesi per la mia Laurea in Marketing Management, un remix informativo e di ricerca sullo storytelling d'impresa, dopo un'attenta lettura di tanti autori , libri, riviste e pagine dedicate.
Il presente Project work rappresenta una sperimentazione attiva dei contenuti appresi durante il percorso didattico formativo di Metodi Statistici per l’analisi di mercato, tenuto dal Prof. Corrado Crocetta nell’ambito del corso di Laurea Magistrale in Marketing Management presso L’Università degli Studi di Foggia. Il presente lavoro affronta, attraverso lo sviluppo di una Case Study, l’analisi della soddisfazione e della qualità dei servizi erogati da Feudo della Selva Agriturismo- Sala ricevimenti sito in Parco Nazionale Borgo Incoronata – Foggia.
Cambiamenti climatici e ripercussioni economiche in Italia e In Europa
1. Effetti economici dei cambiamenti
climatici in EU e Italia
Relator: dott .Giuseppe di Brisco
Insegnamento : Politiche per lo Sviluppo
Sostenibile Prof. Caterina De Lucia
Dipartimento di Economia
2. Aspetti Generali
•
Il mondo scientifico ha ribadito che vi è una forte relazione tra l’aumento della
concentrazione dell’anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera e i cambiamenti climatici.
Il cambiamento climatico, non comporterà solo un aumento delle temperature (global
warming), ma una modifica dell’intero sistema climatico, ivi compreso il regime delle
precipitazioni, dei venti e la frequenza e l’intensità degli eventi estremi, con modalità
differenti nelle diverse regioni del mondo.
Cambiamenti climatici (Climate Change)
• Nell’uso dell’IPPC, si riferisce ad ogni cambiamento del clima nel tempo, dovuto sia
alla variabilità naturale sia come risultato dell’attività umana.
• (UNFCCC) per cambiamenti climatici si intende ogni cambiamento del clima che sia
direttamente o indirettamente attribuito all’attività umana che altera la composizione
dell’atmosfera globale e che è addizionale alla variabilità naturale del clima osservata
su un periodo di tempo confrontabile.
2
3. Aspetti Generali
•
Il IV rapporto dell’IPCC ha osservato che, indipendentemente dalla portata delle
misure di mitigazione adottate dai governi nei prossimi 20 anni, le azioni messe in
atto possono non essere sufficienti ad attenuare il riscaldamento globale e il
mutamento del sistema climatico associato anche al conseguente lento
riscaldamento degli oceani.
Il cambiamento climatico è già una realtà.
•
Per tale motivo che le sfide che la società dovrà affrontare in tutto il mondo
comportano l’avvio di politiche di adattamento agli impatti attuali e futuri al fine di
ridurre al minimo le ripercussioni negative di tale fenomeno e in alcuni casi sfruttarne
anche possibili vantaggi.
3
4. Adattamento e Mitigazione
Una politica efficace deve comprendere una serie di attività di
adattamento e mitigazione.
Cosa significa mitigazione e adattamento?
4
7. Elementi di adattamento
Elementi di adattamento
Attività di adattamento abbracciano cinque componenti generali:
•L'osservazione di variabili climatiche e non-climatica;
•Valutazione degli impatti climatici e la vulnerabilità;
•Pianificazione;
•Attuazione e
•Monitoraggio e valutazione delle azioni di adattamento.
Per abilitare la condivisione della conoscenza e di apprendimento ,
attiva e costante coinvolgimento delle parti interessate , comprese le
organizzazioni nazionali, regionali, multilaterali e internazionali, i
settori pubblico e privato, la società civile e altre parti interessate, ed
efficace gestione della conoscenza sono anche aspetti importanti di
adattamento. L'adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici
può essere intrapresa in varie regioni e settori, ed a vari livelli.
Osservazione
Assessment
Pianificazione
Attuazione
Monitoraggio e
Valutazione
7
8. A causa dei Cambiamenti Climatici
Alcune parti del pianeta sono già alle prese con gli effetti del riscaldamento climatico,
che negli ultimi tre decenni ha avuto conseguenze disastrose su molti sistemi fisici e
biologici nel mondo, compreso il settore idrico, gli ecosistemi, le coste e la salute.
1 miliardo di persone potrebbe essere costretto a migrare da qui al 2050
e potranno perdere le proprie riserve di acqua dolce creando una nuova
Classe di «rifugiati politici o «Ecoprofughi»
8
9. A causa dei Cambiamenti Climatici
•
L’innalzamento del livello dei mari potrà minacciare i delta dei fiumi più importanti
provocando la migrazione di oltre un milione di persone per regione entro il 2050.
•
Il cambiamento climatico ha, gravi implicazioni per la salute umana e animale. Le
malattie sensibili al clima sono già tra le più mortali al mondo: sommando l’effetto
della dissenteria, della malaria e della malnutrizione da carenza di proteine si
raggiungono cifre drammatiche di oltre 3,3 milioni di morti l’anno, un terzo dei quali
in Africa.
•
Gli ecosistemi, la flora e la fauna (circa il 20-30%) vedrà probabilmente aumentare il
proprio rischio di estinzione se la temperatura media globale aumenterà di1,5-2,5 °C
rispetto ai livelli preindustriali.
9
10. Rimedi ai Cambiamenti Climatici
•
Un’azione tempestiva per l’adattamento al cambiamento climatico potrà prevenire il
danno potenziale e ridurrà al minimo i pericoli per la salute umana, lo sviluppo
economico, le infrastrutture e gli ecosistemi. L’adattamento è una sfida complessa,
poiché la severità degli impatti del cambiamento climatico varia considerevolmente
da regione a regione.
•
Gli impatti dipendono da fattori quale la vulnerabilità fisica delle singole regioni, il
livello di sviluppo socio-economico, la capacità adattiva della popolazione e
dell’ambiente, i servizi sanitari e i meccanismi di monitoraggio delle possibili
catastrofi.
•
L’azione in materia di adattamento è necessaria ad ogni livello di governo(locale,
regionale, nazionale, europeo e internazionale) e richiede il coinvolgimento delle
amministrazioni pubbliche, del settore privato e dei singoli cittadini, delle singole
comunità locali, dei sindacati e delle organizzazioni non governative( ONG).
10
11. Rimedi ai Cambiamenti Climatici
Vi è bisogno di un efficace intervento per far si che le persone più indifese rispetto
agli effetti dei cambiamenti climatici siano tutelate, ed allo stesso tempo è
necessaria una strategia per conseguire obiettivi comuni ma differenziati di
adattamento per proteggere le popolazioni più povere e vulnerabili
11
12. Climate change
Il cambiamento climatico sta avendo, e avrà, effetti molto
differenti sulle comunità all’interno dei Paesi, tra i Paesi stessi e le
varie regioni, su questa generazione e quelle future, sul mondo
naturale.
12
13. L'Europa e i cambiamenti Climatici
Cambiamenti climatici significativi e i relativi impatti sono già visibili in Europa.
•
Le recenti osservazioni sul territorio europeo mostrano che la temperatura è
aumentata più della media mondiale ( viene valutata 1,0° per i sistema terra-oceano,
1,3° sulla terraferma).
•
Le precipitazioni sono aumentate nel Nord Europa, mentre sono diminuite in alcune
zone del Sud Europa, le ondate di caldo sono diventate più frequenti e più acute,
mentre episodi di freddo intenso sono diminuiti nel corso degli ultimi 50 anni.
13
14. Le Regioni vulnerabili
•
In Europa, le zone più vulnerabili (secondo i dati EEA) sono l’Europa Meridionale, il
bacino del Mediterraneo, le regioni periferiche, l’Artide, le aree montane, ed in
particolare le Alpi, le zone insulari, le zone costiere e urbane e le pianure alluvionali
densamente popolate stanno affrontando problemi particolari
•
Per i soggetti più vulnerabili( bambini, anziani, disabili, malati cronici) sarà
probabilmente più difficile adattarsi, con conseguenti problemi di equità e di
distribuzione.
•
Una stima sulla Risorsa Idrica: l’Europa ha risorse adeguate, malgrado siano
aumentati drasticamente negli ultimi trent’anni i fenomeni di siccità e desertificazione
sia come diffusione sul territorio sia come intensità, comportando costi per l’economia
valutabili in nome di 100 miliardi.
14
15. Alcuni dei principali impatti sull’Europa
Gli scenari futuri indicano che i cambiamenti climatici influiranno negativamente su tutti i
settori dell’economia.
Alcuni dei principali impatti sull’Europa:
Salute, Animali e vegetali , Agricoltura, Ecosistemi e foreste,
Fertilità del suolo, Risorse idriche, Ambiente marino e Pesca, Occupazione,
Fornitura e domanda di energia, Infrastrutture.
L’impatto dei cambiamenti climatici si fa sentire di più sui settori che dipendono
maggiormente dai servizi ecosistemi, dalla disponibilità di acqua e dalle condizioni
climatiche: turismo, energia, pesca, silvicoltura e acquacultura, agricoltura.
15
17. La situazione in Italia
La problematica dell’adattamento in Italia è stata scarsamente affrontata.
Solo nel 2007 nell’ambito della Conferenza Nazionale sui Cambiamenti climatici,
promossa dal Ministro dell’Ambiente (On. Pecoraro Scanio) dall’APAT oggi ISPRA
( Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), si è messo a fuoco
l’importanza delle problematiche su tale argomento.
Le ricerche condotte sino ad oggi risultano ancora molto ridotte.
Alcuni Macro dati:
L’aumento della temperatura media registrato nel nostro Paese nelle ultime decadi è
superiore a quello medio globale. In particolare, nel 2007/08 le anomalie rispetto al
trentennio 1961-1990 sono state +1,24 e + 1,09 C°, contro una media globale di 0,67 e
0,53 C°. Sono stati stimati un aumento medio del 12% di “giorni estivi” e un aumento
medio del 42% di “notti tropicali” rispetto alla media climatologica.
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18. La situazione in Italia
Come riportato nel volume dei Lavori della Conferenza sui Cambiamenti Climatici,
Solo nel XX Sec, ci sono state tra vittime, feriti o dispersi 10.000 persone e 350.000
tra senzatetto e sfollati e migliaia di case distrutte o danneggiate, come pure risultano
distrutte o danneggiate, anche centinaia di Km di strade e ferrovie.
Oggi in Italia abbiamo 13.000 aree a rischio idrogeologico molto elevato (29.000
Kmq).
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19. La situazione in Italia
In Italia abbiamo quattro questioni fondamentali da affrontare:
Risorse idriche
Sistemi agroforestali
Aree marino costiere
gestione del territorio (rischio idrogeologico elevato).
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20. Gli aspetti economici
•
Gli aspetti economici, sono fondamentali, Essi permettono, di confrontare gli scenari,
tempi e aree geografiche diverse nel processo di valutazione. I costi del mancato
adattamento ai cambiamenti climatici in Italia potrebbe costare, nel 2050, al sistema
economico italiano una perdita compresa tra lo 0,12 e lo 0,20% una cifra tra i 2030.000 milioni di euro.
•
In Italia, 16.500 Km2 di terreno sono considerati vulnerabili al rischio desertificazione,
il che vuol dire che per questi terreni è prevista una diminuzione di resa agricola che,
in completa assenza di politiche e strategie di adattamento potrebbe comportare un
danno economico tra gli 11,5 (terreni adibiti a pascolo) e i 412,5 milioni di dollari
l’anno( nel caso di terreni irrigati).
.
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21. Fine. Grazie a tutti.
Per ottenere la trasformazione della società, necessaria a far fronte alle sfide del cambiamento
climatico, dobbiamo superare un numero significativo di vincoli e cogliere le opportunità offerte dalle
situazioni di criticità.
•Queste includono azioni forti per ridurre l’inerzia dei sistemi sociali ed economici;
• interventi dei governi sulla base di un crescente desiderio del pubblico per un’azione efficace sui
cambiamenti climatici;
• riduzioni della pressione dovuta ad interessi particolari che portano a politiche di aumento delle
emissioni e riducono la resilienza ;
• Passaggio da una governance inefficiente a una leadership innovativa di governo, che consenta sia
nel pubblico che nel privato l’applicazione di norme e pratiche che favoriscono una seria sostenibilità
ambientale.
Trattiamo bene la terra su cui viviamo: essa non ci è stata donata dai nostri padri, ma
ci è stata prestata dai nostri figli.(Proverbio Masai).
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Editor's Notes
IPPC: intergovernmental panel on climate change
UNFCCC: United Nations Framework Convention on Climate Change
UNFCCC: United Nations Framework Convention on climate change
Fonte: UNFCCC
Fonte Enea : Politiche e misure nazionali sui Cambiamenti climatici 2011
Fonte: EEA (2008), Impacts of Europe’s changing climate – 2008 indicator based assessment
Fonte: EEA (2008), Impacts of Europe’s changing climate – 2008 indicator based assessment. Report No 4/2008,
adattata da ISPRA (Rapporto 94/2009)