2. Cos'è il cyberbullismo
Il cyberbullismo è un fenomeno nato negli ultimi anni tra i ragazzi e
viene messo in atto attraverso internet, telefoni cellulari o computer.
Secondo la definizione di uno dei più importanti studiosi di bullismo,
Peter Smith, per cyberbullismo si intende "una forma di
prevaricazione volontaria e ripetuta, attuata attraverso un testo
elettronico, agita contro un singolo o un gruppo con l'obiettivo di
ferire e mettere a disagio la vittima di tale comportamento che
riesce a difendersi". Il cyberbullismo o bullismo elettronico
comprende quindi tutte le forme di prevaricazione e prepotenze tra
coetanei messe in atto attraverso e-mail, messaggini con i cellulari,
chat, blog, siti internet, immagini o video diffusi sulla rete. L'obiettivo
del bullo è sempre lo stesso: molestare la vittima, minacciarla,
deriderla.
3. Il cyberbullismo: emanata la legge !
I ripetuti episodi di cyberbullismo accaduti
nella vita reale e il continuo espandersi di
questi fenomeni hanno sollecitato il nostro
legislatore ad emanare una legge ad hoc
da cui si evince la volontà di combattere
non solo qualsiasi manifestazione
comportamentale che possa riferirsi al
bullismo ma anche di debellare ogni sorta
di discriminazione che potrebbe insinuarsi
tra i banchi di scuola.
4. La legge 29 maggio n.°71/2017
definizione di cyberbullismo
“Qualunque forma di pressione, aggressione, molestia,
ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto
d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione,
trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni,
realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti
on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della
famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia
quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in
atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in
ridicolo”
6. Per pressione
Per pressione si intende un atto di violenza, come
quando il bullo impedisce alla vittima di uscire dalla
propria classe o l’atto di bloccare, in un tempo breve e
gli nega la libertà di volere o di agire
7. Per aggressione
Per aggressione
s’intende sia
l’aggressione fisica
che quella
psichica,come ad
esempio danneggiare
lo stato d’animo del
soggetto attraverso
un’offesa
8. Per molestia
Per molestia si intende il turbamento della pubblica
tranquillità mediante il mezzo del telefono, petulanza o
altro motivo biasimevole.
9. Per ricatto
Si intende il delitto di estorsione, esempio concreto: il bullo
usa violenza fisica o psichica sulla vittima affinché lo
costringa a fare o omettere qualcosa per procurarsi un
ingiusto profitto (ad esempio i soldi per la merenda).
11. Per ingiuria e diffamazione
Per ingiuria si tratta dell’offesa cagionata da un soggetto in
presenza della vittima a cui l’offesa è rivolta, in assenza di
altre persone.
La situazione inversa è l’assenza della vittima e la
presenza di terzi, comporterebbe il diverso reato di
diffamazione cioè dove l’offesa è arrecata alla vittima
comunicandolo a più persone. Inoltre è aggravata se è
commessa con il mezzo della stampa o altro mezzo di
pubblicità
12. Per furto d’identità
Per furto d’identità si intende quando, per esempio, si
prende l’identità di una persona, come un profilo
facebook, e si mettono foto o video non appropriate e
senza il consenso del proprietario del profilo.
13. “Trattare illecitamente” dati
personali in danno di minori.
Caso in cui l’immagine
di un minore, pubblicata
senza i dovuti consensi,
sia stata utilizzata per
trarre profitto per sé o
per altri, o per recare ad
altri un danno
14. Le nostre conclusioni
E’ importante soffermarsi, analiticamente, su ogni espressione utilizzata nel
testo per meglio interpretare le ipotesi di reato, ma la legge non si ferma ad
elencare quali siano le condotte che possano costituire un reato autonomo di
bullismo, anche se in verità dovrebbe parlarsi di un insieme di ipotesi già
previste dal codice penale, ma prevede anche i possibili rimedi.
Vi invitiamo a consultare i lavori dei nostri compagni per conoscerli.
Gianbattista Di Martino e Simone Milazzo
classe I P, a.s.2017/18
Liceo Galileo Galilei