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1
ISTITUTO COMPRENSIVO “CRISTOFORO COLOMBO”
DI FRATTAMINORE
VIA SACCO E VANZETTI N. 19 -80020 –FRATTAMINORE (NA)
P.IVA80059420630 –C.M. NAEE13800A Tel Fax 0818369557
e-mail: naee13800a@istruzione.it – p.e.c. naee13800a@pec.istruzione.it
sito web: www.colombofrattaminore.gov.it
Protocollo di Accoglienza
per alunni con Bisogni Educativi Speciali
2
SOMMARIO
PREMESSA Pag.4
Finalità. Pag.4.
Chi sono gli alunni con B.E.S. Pag.4
Normativa di riferimento. Pag.6
PARTE PRIMA
Alunni con disabilità. Pag.8
Ruolo e compiti delle figure coinvolte nel processo d’inclusione degli alunni disabili. Pag.8
Fasi del processo d’inclusione degli alunni disabili. Pag.9
Documenti per l’inclusione degli alunni disabili. Pag.12
Verifica e valutazione . Pag.13
Esame di stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione e prova nazionale. Pag.14
Alunni con disabilità ammessi all’esame per il conseguimento del diploma
conclusivo del primo ciclo. Pag.14
Allegato 1 P.E.I. Pag.16
PARTE SECONDA
I disturbi specificidell’apprendimento (D.S.A.). Pag.26
Ruoli e compitidelle figure coinvolte nel processo d’inclusione degli alunni con D.S.A. Pag.29
Misure dispensative e strumenti compensativi. Pag.32
Modalità di verifica e valutazione. Pag.32
Indicazioni per le linguestraniere. Pag.32
Screeningper l’individuazione precoce dei disturbi specifici di apprendimento. Pag.34
Allegato 2 P.D.P. Pag.36
Allegato 3 Griglia di osservazione per i casi sospetti di D.S.A. Pag.40
3
PARTE TERZA
Alunni con disturbi evolutivi specifici(non D.S.A.). Pag.46
Esame di Stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione e prova nazionale. Pag.46
Allegato 4 P.D.P. alunni non D.S.A. Pag.47
PARTE QUARTA
Accoglienza ed inclusione degli alunni in situazione di svantaggio. Pag.61
Allegato 5 Linee guida per l’accoglienza degli alunni in affido alle comunità per minori Pag.62
Allegato 6 Scheda richiesta Assistenza Specialistica e Materiale Pag.65
Allegato 7 Scheda segnalazione ASL Pag.67
4
PREMESSA
L’esigenza di stilare un protocollo dedicato agli alunni con B.E.S. trova la sua ragione d’essere
proprio nella parola accoglienza, che una scuola inclusiva adotta come parola chiave.
“Accogliere” significa comprendere le persone e accettarle nella loro specificità e unicità, andare
incontro ai bisogni, condividere gli obiettivi lungo un percorso che, nel caso della scuola, deve
condurre al successo formativo di ogni alunno/studente.
Per fare questo è necessario costruire una rete di competenze, una sinergia tra diverse figure che
interagiscono e collaborano, attraverso modalità di azione chiare e condivise da tutto il personale
all’interno dell’Istituto.
Si tratta di costruire, con un sistema di alleanze, fondamenta su modalità di comportamento e
procedure definite e comuni.
Tutto ciò a garanzia di:
1. un’azione efficace;
2. non sporadica ma generalizzata;
3. non affidata alla volontà del singolo ma standardizzata;
4. verificabile e migliorabile.
Il Protocollo costituisce uno strumento di lavoro e pertanto verrà integrato e rivisto periodicamente,
sulla base delle esperienze realizzate.
FINALITÀ
Il protocollo è parte integrante del PTOF d’Istituto ed ha le seguenti finalità:
sostenere gli alunni con BES in tutto il percorso di studi;
favorire un clima di accoglienza e inclusione;
favorire il successo scolastico e formativo;
ridurre i disagi emozionali, favorendo al contempo la piena formazione;
favorire l’acquisizione di competenze collaborative;
delineare prassi condivise all’interno dell’Istituto di carattere:
- amministrativo e burocratico (acquisizione della documentazione necessaria);
- comunicativo e relazionale (prima conoscenza dell’alunno);
- educativo e didattico ( accoglienza, coinvolgimento del Consiglio di Classe, assegnazione alla
classe);
5
promuovere le iniziative di comunicazione e di collaborazione tra scuola, famiglia ed Enti
territoriali coinvolti (Comune, ASL, Provincia, Regione, Enti di formazione, …).
CHI SONO GLI ALUNNI CON B.E.S.
L’espressione Bisogni Educativi Speciali (BES) fa riferimento all’emanazione della Direttiva
Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali
e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” . La Direttiva stessa ne precisa brevemente
il significato: “L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente
alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale
attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di
apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura
e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”.
L’obiettivo è garantire l’accesso all’apprendimento a tutti i bambini con svantaggi e difficoltà.
L’acronimo BES, infatti, viene utilizzato per indicare una vasta area di studenti per i quali il diritto,
sancito dalla Legge 53/2003, della personalizzazione dell’insegnamento deve essere applicato
condeterminate accentuazioni in quanto a peculiarità, intensività e durata delle modificazioni.
Nella Direttiva sono individuate tre aree:
disabilità;
disturbi evolutivi specifici;
svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.
Disabilità
(Legge 104/1992
art. 3 comma 1 e art. 3 comma
3)
Ritardo cognitivo
Minorazioni fisiche, psichiche e
sensoriali
Sensoriale
Motoria
Intellettiva
Disturbi evolutivi specifici
(D.M. 27/12/2012)
Disturbi Specifici di
Apprendimento
DSA
(Legge 170/2010)
Dislessia
Disortografia
Disgrafia
Discalculia
Area verbale Disturbi del linguaggio
Bassa intelligenza verbale
associata ad
alta intelligenza non verbale
Area non verbale Disturbo della coordinazione
motoria
Disprassia
Disturbo dell’apprendimento
nonverbale
o disturbo visuo-spaziale
Bassa intelligenza non verbale
associata
ad alta intelligenza verbale
Disturbo dello spettro autistico
lieve
Funzionamento
Intellettivo Limite (FIL)
Detto anche “borderline
cognitivo”.
Rappresenta il limite di
separazione trail disturbo
specifico e la disabilità
ADHD Disturbo da Deficit
dell’Attenzione/Iperattività (ADHD
o DDAI)
6
Svantaggio socio-economico,
culturale, linguistico
In questa categoria potrebbero rientrare gli alunni stranieri N.A.I. e/o i
bambini/ragazzi adottati, residenti in casa famiglia.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Norme di carattere generale
 DPR n. 275 dell’8 marzo 1999 - Regolamento recante norme in materia di autonomia delle
Istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 21 della legge 15 marzo 1997 n. 59;
 DPR n. 122 del 22 giugno 2009 - Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti
per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli
2 e 3 del decreto-legge I settembre 2008, n. 137,convertito, con modificazioni, dalla legge 30
ottobre 2008, n. 169; Legge 28 marzo 2003, n. 53 – Delega al Governo per la definizione
delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di
istruzione e formazione professionale.
 C.M. n. 3 del 13/02/2015 – Adozione sperimentale dei nuovi modelli nazionali di
certificazione delle competenze nelle scuole del primo ciclo di istruzione.
 Nota MIUR prot. 2000 del 23/02/2017 – Il modello nazionale di certificazione delle
competenze del I ciclo (C.M. n.3/2015).
Disabilità
 Legge n. 104 del 5 febbraio 1992 - Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e
idiritti delle persone handicappate;
 DPR n. 24 febbraio 1994 - Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle
unitàsanitarie locali in materia di alunni portatori di handicap;
 DPR n. 323 del 23 luglio 1998 - Regolamento recante Disciplina degli esami di stato
conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore a norma dell'art. 1 della legge
10 dicembre 1997 n. 425;
 Nota MIUR n. 4798 del 27 luglio - 2005 Attività di programmazione dell’integrazione
scolastica degli alunni disabili da parte delle Istituzioni scolastiche - Anno scolastico 2005-
2006;
 O.M. n. 90 del 21 maggio 2001 - Norme per lo svolgimento degli scrutini e degli esami nelle
scuole statali e non statali di istruzione elementare, media e secondaria superiore -Anno
scolastico 2000-2001, in part. l’art. 15;
 C.M. n. 125 del 20 luglio 2001 - Certificazione per gli alunni in situazione di handicap;
 DPCM n. 185 del 23 febbraio 2006 - Regolamento recante modalità e criteri per
l'individuazione dell'alunno come soggetto in situazione di handicap, ai sensi dell'articolo 35,
comma 7, della legge 27 dicembre 2002, n. 289;
 Nota MIUR prot. 4274 del 4 agosto 2009 - Trasmissione delle “Linee guida per l’integrazione
scolastica degli alunni con la disabilità”.
 Linee guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione.
7
DSA
 Nota MIUR n. 4099/A4 del 5 ottobre 2004 - Iniziative relative alla dislessia;
 Nota MIUR n. 26/A4 del 5 gennaio 2005 - Iniziative relative alla dislessia;
 Nota MIUR n. 4674 del 10 maggio 2007 - Disturbi di apprendimento: indicazioni operative;
 Legge n. 170 dell’8 ottobre 2010 - Nuove norme in materia di disturbi specifici di
apprendimento in ambito scolastico;
 DM n. 5669 del 12 luglio 2011 - Decreto attuativo della Legge n. 170/2010. Linee guida per
il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento;
 Accordo Governo-Regioni del 24 luglio 2012 - Indicazioni per la diagnosi e la certificazione
dei Disturbi specifici di apprendimento (DSA);
 Nota Ministeriale n. 3587 del 3/6/2014 - Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di
Istruzione
Altri BES
 Nota MIUR n. 6013 del 4 dicembre 2009 - Problematiche collegate alla presenza nelle classi
di alunni affetti da sindrome ADHD (deficit di attenzione/iperattività);
 Nota MIUR n. 4089 del 15 giugno 2010 - Disturbo di deficit di attenzione ed iperattività;
 Direttiva MIUR del 27 dicembre 2012 - Strumenti d’intervento per alunni con bisogni
educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica;
 CM n. 8 del 6 marzo 2013 - Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali
e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Indicazioni operative;
 Nota MIUR n. 1551 del 27 giugno 2013 - Piano annuale per l’inclusività;
 Nota MIUR n. 2563 del 22 novembre 2013 - Strumenti di intervento per alunni con bisogni
educativi speciali a.s. 2013-2014 – Chiarimenti.
ALUNNI STRANIERI
 DPR n. 394 del 31 agosto 1999 - Regolamento recante norme di attuazione del TU delle
disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello
straniero, a norma dell'art. 1, c. 6, del D.lg.vo 25/07/1998, n. 286;
 CM n. 24 del 1 marzo 2006 - Trasmissione delle “Linee guida per l’accoglienza e
l’integrazione degli alunni stranieri 2006”;
 Nota MIUR n. 4233 del 19 febbraio 2014 - Trasmissione delle “Linee guida per l’accoglienza
e l’integrazione degli alunni stranieri 2014”;
 Nota MIUR n. 5535 del 9 settembre 2015 - Trasmissione del documento “Diversi da chi?
Raccomandazioni per l'integrazione degli alunni stranieri e per l'intercultura”.
8
PARTE PRIMA
ALUNNI CON DISABILITÀ
La Legge quadro 104 del 1992, i successivi decreti applicativi e le “Linee guida per l’integrazione
degli alunni con disabilità”, emanate dal MIUR nell’agosto del 2009, sono i riferimenti normativi del
presente protocollo.
L’Istituto Comprensivo “Cristoforo Colombo” fa proprie le indicazioni espresse nelle “Linee
guida”riconoscendo il compito prioritario della Scuola nell’essere “una comunità educante, che
accoglie ogni alunno nello sforzo quotidiano di costruire condizioni relazionali e situazioni
pedagogiche tali da consentirne il massimo sviluppo. Una scuola non solo per sapere dunque ma
anche per crescere,attraverso l’acquisizione di conoscenze, competenze, abilità, autonomia, nei
margini delle capacità individuali, mediante interventi specifici da attuare sullo sfondo costante e
imprescindibile dell’istruzione e della socializzazione”.
RUOLI E COMPITI DELLE FIGURE COINVOLTE NEL
PROCESSO DI INCLUSIONE DEGLI ALUNNI DISABILI
CHI CHE COSA FA
DIRIGENTE SCOLASTICO - Promuove e incentiva attività diffuse di
aggiornamento e di formazione del personale
operante a scuola (docenti,collaboratori, assistenti)
anche tramite corsi di aggiornamento congiunti di cui
all’art 14 comma 7 L. n.104/92, al fine di
sensibilizzare, informare e garantire a tutte le
componenti il conseguimento di competenze e
indispensabili “strumenti” operativo - concettuali (per
intervenire sul contesto e modificarlo).
- Valorizza progetti che attivino strategie orientate a
potenziare il processo di inclusione.
- Guida e coordina le azioni/iniziative/attività
connesse con le procedure previste dalle norme di
riferimento:
presidenza del GLI (Gruppo di Lavoro per
l’Inclusione),formazione delle classi, utilizzazione
degli insegnanti per le attività di sostegno.
- Indirizza l’operato dei singoli Consigli di
classe/interclasse affinché promuovano e sviluppino
le occasioni di apprendimento, favoriscano la
partecipazione alle attività scolastiche, collaborino
alla stesura del P.E.I.
9
- Coinvolge attivamente le famiglie e garantisce la
loro partecipazione durante l’elaborazione del PEI.
- Cura il raccordo con le diverse realtà territoriali
(EE.LL.,enti di formazione, cooperative, scuole,
servizi sociosanitari,ecc.).
- Attiva specifiche azioni di orientamento per
assicurare continuità nella presa in carico del
soggetto da parte della scuola successiva.
- Intraprende le iniziative necessarie per individuare
e rimuovere eventuali barriere architettoniche e/o
senso percettive.
- Partecipa, nei casi più complessi, ai GLHO.
- Verifica la correttezza e la completezza dei
documenti convalidandoli con la propria firma.
DOCENTE COORDINATORE
PER L’INCLUSIONE
- Collabora con il Dirigente Scolastico per la
formazione delle classi prime e l’assegnazione degli
insegnanti di sostegno agli alunni.
- Partecipa al GLI.
- Aggiorna il PAI.
- Coordina e supporta l’attività di inclusione
dell’Istituto.
- Coordina e supporta i docenti in tutte le procedure
di inclusione.
- Collabora con l’ufficio di segreteria, area alunni, per
le
procedure amministrative di riferimento.
- Adegua la documentazione specifica per
l’inclusione(modulistica).
- Partecipa a corsi di formazione specifica.
- Propone l’acquisto di libri e sussidi specifici per
l’inclusione, sulla base delle segnalazioni dei
docenti.
- Fornisce consulenze alle famiglie e ai docenti
UFFICIO DI SEGRETERIA
AREA ALUNNI
- Fa compilare ai genitori il modello per la consegna
della certificazione della diagnosi.
- Protocolla i documenti consegnati dai genitori, in
qualunque periodo dell’anno scolastico.
- Archivia l’originale del documento nel fascicolo
personale dell’alunno.
- Accoglie e protocolla altra eventuale
documentazione e ne inserisce una copia nel
fascicolo personale dell’alunno.
- Ha cura di avvertire tempestivamente, per iscritto,
il
docente coordinatore per l’inclusione d’Istituto
dell’arrivo di nuova documentazione
DOCENTE DI SOSTEGNO - Condivide con tutti gli altri colleghi i compiti
professionali e le responsabilità sull'intera classe
(contitolarità).
- Partecipa alla programmazione educativa e
didattica e alla valutazione per tutto il gruppo classe.
- Garantisce un reale supporto al Team docenti/CdC
nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche,
metodologiche e didattiche integrative.
- Svolge un’attività di consulenza a favore dei
colleghi curricolari nell’adozione di metodologie per
l’individualizzazione, finalizzate a costruire il PEI per
l’alunno disabile.
10
- Concorda con ciascun docente curricolare i
contenuti del progetto per la relativa disciplina o per
gruppi di discipline e con gli educatori le strategie
metodologico - educative.
- Assiste l’alunno in sede d’esame secondo le
modalità previste dal progetto specifico e concordat e
con la Commissione d’esame.
- Facilita l’integrazione tra pari attraverso il proprio
contributo nella gestione del gruppo classe.
TEAM DOCENTI/CONSIGLIO DI CLASSE - Accoglie l’alunno nel gruppo classe/sezione
favorendone l’inclusione.
- Analizza la situazione di partenza dell’alunno e ne
definisce i bisogni.
- Rende efficaci i tempi dedicati all’analisi delle
situazioni,
della progettazione e della condivisione dei vari
progetti attuati.
- Individua e propone risorse umane, strumentali e
ambientali da utilizzare nel processo di inclusione.
- Assume la responsabilità del percorso educativo
dell’alunno e della pianificazione degli interventi
educativo - didattici.
- Partecipa con il docente di sostegno, alla
programmazione educativo -didattica e alla
valutazione.
- Redige i documenti per l’alunno disabile in accordo
con il docente di sostegno e la famiglia dell’alunno
stesso.
- Partecipa agli incontri previsti dalla normativa
(GLHO) alfine di condividere le eventuali indicazioni
date dagli esperti (ASL, strutture esterne, centri di
riabilitazione,ecc.).
- Instaura rapporti collaborativi con la famiglia
dell’alunno disabile, gli specialisti e le strutture del
territorio.
ASSISTENTE EDUCATIVO (A. E. C.) - Opera in ambito educativo per il raggiungimento
dell’autonomia e per il miglioramento della
comunicazione dell’alunno disabile, attraverso
interventi mirati, esplicitati nel PEI, che rispondano a
bisogni educativi specifici.
- Lavora a stretto contatto con l’insegnante di
sostegno e gli insegnanti curricolari, secondo i tempi
e le modalità previste nel PEI.
- Partecipa agli incontri del GLHO
PERSONALE ATA - Collabora con gli insegnanti e gli educatori
condividendo pratiche educative.
- Favorisce l’accoglienza degli alunni e fornisce
ausilio materiale agli alunni disabili nell’accesso alle
aree esterne alle strutture scolastiche e nell’uscita
da esse.
- Svolge assistenza agli alunni disabili all’interno
delle strutture scolastiche, nell’uso dei servizi igienici
e nella cura dell’igiene personale, ove richiesto
ESPERTI ASL - Partecipano agli incontri periodici (GLHO).
11
- Collaborano con i docenti alla stesura e
all’aggiornamento del PDF e del PEI
FAMIGLIA - Consegna in Segreteria la certificazione
diagnostica corredata dell’apposito modulo di
consegna.
- Partecipa all’elaborazione del PDF e del PEI con i
docenti e gli esperti ASL.
- Partecipa agli incontri periodici (GLHO e agli
incontri scuola-famiglia).
- Avvisa tempestivamente la segreteria in caso di
assenze prolungate dell’alunno.
- Collabora con gli insegnanti per il pieno successo
formativo dell'alunno.
CENTRO TERRITORIALE DI SUPPORTO (CTS)
di Napoli
- Informa i docenti, gli alunni, gli studenti e i loro
genitori delle risorse tecnologiche disponibili, sia
gratuite sia commerciali.
- Organizza iniziative di formazione sui temi
dell’inclusione scolastica, nonché nell’ambito delle
tecnologie per l’integrazione, rivolte al personale
scolastico, agli alunni o alle loro famiglie, fornendo
anche consulenza nell’individuazione delle scelte
opportune, sia per gli ausili che in merito alle
modalità didattiche adeguate ad essi nelle diverse
situazioni.
- Raccoglie le buone pratiche di inclusione realizzate
dalle istituzioni scolastiche e le condivide con le
scuole del territorio di riferimento.
- Concede, su richiesta delle scuole, sussidi
tecnologici incomodato d’uso.
FASI DEL PROCESSO DI INCLUSIONE DEGLI ALUNNI DISABILI
1. Iscrizione
2. Raccolta di informazioni
3. Determinazione della classe-sezione
4. Accoglienza/inserimento
FASE TEMPI ATTIVITÀ
1. Iscrizione Entro la data fissata annualmente
da ordinanza ministeriale
La famiglia iscrive online il/la
figlio/a entro i termini stabiliti,
consegnando in Segreteria la
Certificazione per l’inclusione
scolastica.
2. Raccolta di
informazioni che
precedono l’ingresso
dell’alunno a scuola
Entro il mese di maggio Nell’ambito del progetto
Continuità di Istituto,vengono
organizzate attività ed incontri
funzionali alla reciproca
conoscenza tra l’alunno e
l’ordine di scuola successiva
(docenti, struttura, attività, …).
12
3. Determinazione
della classe-sezione
Entro il mese di agosto L’individuazione della classe-
sezione è di competenza del DS,
sentito anche il parere della
docente coordinatrice per
l’inclusione e la commissione per
la formazione delle classi
4. Accoglienza/inserimento Entro la prima settimana di
settembre
Prima dell’inizio della scuola i
docenti della classe in cui sarà
inserito l’alunno incontrano i
genitori per uno scambio di
informazioni riguardo ai bisogni,
abitudini, interessi del
bambino/ragazzo.
Sulla base delle informazioni
ricevute dalla famiglia e dalla
documentazione specialistica il
Team docente/Consiglio di classe
si riunisce per programmare le
attività di accoglienza per le prime
settimane di scuola.
DOCUMENTIPER L’INCLUSIONE DEGLIALUNNI DISABILI
NOME
DOCUMENTO
CHI LO REDIGE QUANDO A CHI CONSEGNARLO
Diagnosi
Funzionale
(D.F.)
Gli specialisti della
Neuropsichiatria Infantile
All’atto dell’iscrizione o
nel momento in cui viene
rilasciata, unitamente
alla certificazione
prevista dalla
L.104/1992.
Viene aggiornata ad ogni
cambio di ordine di
scuola,o in caso di
cambiamenti significativi
rilevati dagli specialisti.
Viene consegnata dalla
famiglia in Segreteria.
Profilo
Dinamico
Funzionale
(P.D.F.)
Gli specialisti della ASL,
i docenti curricolari e di
sostegno, con la
collaborazione dei
familiari dell’alunno.
È atto successivo alla
Diagnosi Funzionale e
indica in via prioritaria,
dopo un primo periodo di
inserimento scolastico,
il prevedibile livello di
sviluppo che l’alunno
disabile dimostra di
possedere nei tempi
brevi, medi e lunghi.
Viene redatto nel primo
anno di certificazione
dell’alunno.
Viene aggiornato negli
anni scolastici di
passaggio:
ultimo anno di scuola
L’originale, firmato da
tutti gli estensori, viene
consegnato in Segreteria
dopo il primo GLHO
e sarà conservato nel
fascicolo personale
dell’alunno.
La segreteria provvederà
a fornire una copia agli
insegnanti e alla
famiglia, su richiesta
della stessa.
13
dell’infanzia,
inizio scuola primaria,
ultimo anno di scuola
primaria, inizio scuola
secondaria di primo
grado,
ultimo anno di scuola
secondaria di primo
grado.
Si precisa che il
documento può
essere aggiornato anche
nelle classi intermedie,
se necessario.
Piano Educativo
Individualizzato
(P.E.I.)
Il docente di sostegno
Il Team di
classe/Consiglio di
classe, avvalendosi delle
informazioni ricavate
dalla diagnosi
funzionale, dal PDF,
dal colloquio con la
famiglia e dalle
informazioni fornite dagli
operatori sanitari.
Entro i termini previsti
dalla normativa (entro il
mese di novembre).
Sono richieste le firme:
- degli operatori sanitari,
- della famiglia,
- dei docenti curricolari
- del docente di
sostegno.
-del Dirigente Scolastico.
L’originale viene
consegnato in Segreteria
e sarà conservato nel
fascicolo personale
dell’alunno.
La segreteria provvederà
a fornire una copia agli
insegnanti e, alla
famiglia, su richiesta
della stessa.
Verbale degli
Incontri
del GLHO
Il docente di sostegno
Docenti curricolari
Docente referente
Durante gli incontri
oppure nei giorni
immediatamente
successivi.
Deve essere firmato dai
docenti presenti.
Consegnato in
segreteria nei giorni
successivi all’incontro
del GLHO.
Modello
RAS
(solo per alunni con
L. 104/92, art. 3,
comma 3)
Gli operatori sanitari
Il docente di sostegno
I docenti curricolari.
Durante l’incontro del
GLHO.
Consegnato in
Segreteria dopo l’ultimo
GLHO previsto per
l’alunno, firmato da:
- gli operatori sanitari
- il docente di sostegno
- i docenti curricolari
- la famiglia
- gli operatori del centro
di riabilitazione (se
presenti al GLHO).
La Segreteria
provvederà ad inviarlo al
Comune.
Relazione finale Il docente di sostegno,
I docenti curricolari.
Al termine dell’anno
scolastico.
L’originale, firmato da
tutti i docenti curricolari e
di sostegno, viene
14
consegnato in Segreteria
e sarà conservato nel
fascicolo personale
dell’alunno.
Registro
personale
(in formato
elettronico)
Il docente di sostegno Deve essere compilato
durante l’anno scolastico
e consegnato in
Segreteria nei tempi
stabiliti dal D.S.
N. B. È da evitare la compresenza tra docente di sostegno e assistente educatore, così come la
compresenza di tre docenti, salvo casi autorizzati dal Dirigente Scolastico sulla base di documentati
motivi.
VERIFICA E VALUTAZIONE
La valutazione è strettamente correlata al percorso individuale dell’alunno, è effettuata sulla base del
PEI in relazione alle discipline previste e alle eventuali attività aggiuntive programmate.
Il Td/CdC definisce nel PEI i criteri da adottare per le verifiche e per la valutazione; essa non far
riferimento a standard qualitativi e/o quantitativi (legge 104/92 art. 16, commi 1 e 2).
Le prove iniziali devono mirare ad accertare le potenzialità dell’alunno e il suo livello di
apprendimento.
Quelle in itinere devono essere idonee a valutare i progressi dell’alunno in rapporto alla situazione
di partenza, al fine di avere un immediato riscontro dell'efficacia dell'intervento didattico e della
validità della programmazione.
Le prove di verifica possono essere uguali o differenziate rispetto a quelle della classe. Ove possibile
sarebbe opportuno non differenziare le prove scritte articolandole piuttosto in richieste graduate a
difficoltà crescente.
I colloqui orali e le prove in attività pratiche o espressive hanno valore complementare e/o
compensativo e concorrono a definire le competenze raggiunte. La valutazione degli alunni con
disabilità è effettuata nel rispetto di quanto previsto dal D.P.R 122/2009 artt. 1, 2, 3 e 9, ed in base a
quanto contenuto nelle “Linee Guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità” del
4Agosto 2009 par. 2.4: “La valutazione in decimi va rapportata al P.E.I., che costituisce il punto di
riferimento per le attività educative a favore dell’alunno con disabilità.
Si rammenta inoltre che la valutazione in questione dovrà essere sempre considerata come valutazione
dei processi e non solo come valutazione della performance.
Gli insegnanti assegnati alle attività per il sostegno, assumendo la contitolarità delle sezioni e delle
classi in cui operano e partecipando a pieno titolo alle operazioni di valutazione periodiche e finali
degli alunni della classe con diritto di voto,disporranno di registri recanti i nomi di tutti gli alunni
della classe di cui sono contitolari”.
ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE E
PROVA NAZIONALE
Alunni con disabilità ammessi all’Esame in funzione del rilascio di un attestato di credito
Formativo
«Al fine di garantire l’adempimento dell’obbligo scolastico di cui alla legge 20.1.1999, n. 9 e
dell’obbligo formativo di cui alla legge 17.5.1999, n. 144, il Consiglio di classe delibera se ammettere
o meno agli esami di licenza media gli alunni in situazione di handicap che possono anche svolgere
prove differenziate in linea con gli interventi educativo - didattici attuati sulla base del percorso
15
formativo individualizzato, secondo le indicazioni contenute nell’art. 318 del D.L.vo16.4.1994, n.
297.
Tali prove devono essere idonee a valutare l’allievo in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di
apprendimento iniziale.
Ove si accerti il mancato raggiungimento degli obiettivi del PEI, il Consiglio di classe può decidere
che l’alunno ripeta la classe o che sia comunque ammesso agli esami di licenza, al solo fine del
rilascio di un attestato di credito formativo.
Tale attestato è titolo per la iscrizione e la frequenza delle classi successive, ai soli finidel
riconoscimento di crediti formativi da valere anche per percorsi integrati” (O.M. n. 90 del 21maggio
2001, art. 11, comma 12).
Il Consiglio di classe definisce la tipologia delle prove/presentazione di documenti e/o materiali
attestanti il percorso formativo realizzato e in sede di Esame predispone la stesura dell’attestato.
All’atto della pubblicazione dei risultati, l’indicazione “ESITO POSITIVO” deve essere utilizzata
anche per gli alunni con disabilità che non conseguono la licenza, ma il solo attestato di credito
formativo.
ALUNNI CON DISABILITÀ AMMESSI ALL’ESAME PER IL CONSEGUIMENTO DEL
DIPLOMA CONCLUSIVO DEL I CICLO
Per gli alunni con disabilità sono predisposte prove di esame, comprensive della prova a carattere
nazionale INVALSI, specifiche per gli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso
dell'alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono
adattate, ove necessario, nei contenuti e anche nelle modalità e nei tempi di somministrazione in
relazione al Piano Educativo Individualizzato, a cura dei docenti componenti la Commissione.
Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell'esame
e del conseguimento del diploma di licenza. Le prove dell'esame conclusivo del primo ciclo sono
sostenute anche con l'uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché di ogni altra forma di
ausilio tecnico necessario.
Per i candidati con piano educativo individualizzato (PEI) che abbiano sostenuto prove differenziate
non deve esservi menzione di tali prove nei tabelloni affissi all’albo della scuola, né in altri documenti.
Nel diploma e nei relativi certificati non verrà fatta menzione delle prove differenziate affrontate
dall’alunno in sede d’esame.
16
Allegato1
ISTITUTO COMPRENSIVO “CRISTOFORO COLOMBO”
DI FRATTAMINORE
VIASACCO E VANZETTI N. 19 -80020 –FRATTAMINORE (NA)
P.IVA80059420630 –C.M. NAEE13800A Tel Fax 0818369557
e-mail: naee13800a@istruzione.it – p.e.c. naee13800a@pec.istruzione.it
sito web: www.colombofrattaminore.gov.it
ANNO SCOLASTICO 20../20..
PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
ALUNNO …
CLASSE…
LUOGO E DATA DI NASCITA …
RESIDENZA …
DATA 1° INCONTRO ………..
17
DATA 2° INCONTRO…………
Riunione1° P.E.I.
DATI RELATIVI ALL’ALUNNO
Cognome e nome …….
Diagnosi funzionale ……
DATI RELATIVI ALLA PRECEDENZA SCOLARIZZAZIONE
ANNO
SCOL.
SCUOLA CLASSE FREQUENZA
(REGOLARE/IRREGOLARE)
ORARIO
(RIDOTTO/COMPLETO)
INTERVENTO INTEGRATIVO DI SOSTEGNO A PARTIRE DALL’ a.s….
Scuola dell’infanzia
INTERVENTO EDUCATIVO SCUOLA-FAMIGLIA
 Familiare di riferimento…
 Impegni assunti per favorire l’integrazione scolastica
……………………………………………………………………………………………
 Attività sociali, ricreative e sportive extra scolastiche:
…………………………………………………………………………………………..
18
INTERVENTI SANITARI E RIABILATIVI
1. INTERVENTI SANITARI
 UMEE: specialista e operatori di riferimento
…………………………………………………………………………………………….
 ALTRI CENTRI SANITARI: specialista e/o centro di riferimento
………………………………………………………………………………………..
 Terapie, interventi in corso e/o da programmare
…………………………………………………………………………………………
2. INTERVENTI RIABILITATIVI
 Centro riabilitativo…
 Operatore di riferimento/orario…
INTERVENTIEDUCATIVI TERRITORIALI
 Luoghi e tempi di intervento
……………………………………………………………………………………….
Operatore di riferimento (assistente educativo domiciliare, centro di
aggregazione)
………………………………………………………………………………………………..
 Metodologia di raccordo
…………………………………………………………………………………………………
19
AREA 1: COGNITIVA E NEUROPSICOLOGICA (attenzione,
memoria, organizzazione spazio-temporale)
Situazione di
partenza
Obiettivi Contenuti
Adattamento
alla
Programmazione
di classe o
principali attività
Metodi e
tecniche.
Materiali
e sussidi.
Verifiche e
criteri di
valutazioni
20
AREA 2: AFFETTIVO- RELAZIONALE
21
Situazione
di
partenza
Obiettivi Contenuti
Adattamento
alla
programmazione
di classe o
principali
attività.
Metodi e
tecniche.
Materiali e
sussidi.
Verifica e
criteri di
valutazione
AREA 3 E AREA 4 : COMUNICAZIONALE E LINGUISTICA
22
Situazione
di partenza
Obiettivi Contenuti
(adattamento
programmazione
di classe o
principali attività
Metodi e
tecniche.
Materiali
e sussidi
Verifica e
criteri di
valutazione
AREA 5: MOTORIA-PRASSICA
23
Situazione
di
partenza
Obiettivi Contenuti
(adattamento
alla
programmazione
di classe o
principali
attività)
Metodi e
tecniche.
Materiali
e sussidi.
Verifica e
criteri di
valutazione
AREA 6: AUTONOMIA (personale e sociale)
24
Situazione
di
partenza
Obiettivi Contenuti
(adattamento
alla
programmazione
di classe o
principali
attività)
Metodi e
tecniche.
Materiali
e sussidi
Verifica e
criteri di
valutazione
AREA 7 APPRENDIMENTO
25
Situazione
di
partenza
Obiettivi Contenuti
(adattamento
programmazione
o attività
principali)
Metodi e
tecniche
Materiali
e sussidi.
Verifica e
criteri di
valutazione
PROGRAMMAZIONE SETTIMANALE INDICATIVA
DELL’ALUNNO/A
26
LUNEDI MARTEDI MERCOLEDI GIOVEDI VENERDI SABATO
1
2
3
4
5
6
Legenda:
 = docente di sostegno
 = docente di base in compresenza
 = assistente educativo
 = attività fuori dalla classe
o = attività in classe
Ore settimanali di sostegno …
Ore settimanali di educatore per l’integrazione scolastica ………
RACCORDO CON LA CLASSE (CONSIGLIO DI CLASSE E Alunni)
27
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………...
Il presente PIANO EDUCATIVO è stato concordato e redatto da:
- Docente del consiglio di classe NOME E COGNOME FIRMA
……………………………………………………………………………………………………
- Referenti dell’equipe territoriali NOME E COGNOME FIRMA
………………………………………………………………………………………………….
- Dirigente Scolastico NOME E COGNOME FIRMA
…………………………………………………………………………………………………..
- Familiari NOME E COGNOME FIRMA
……………………………………………………………………………………………………
- Altri operatori scolastici ed extrascolastici
NOME E COGNOME FIRMA ……………………………………………………..
NOME E COGNOME FIRMA ……………………………………………………..
NOME E COGNOME FIRMA ……………………………………………………..
PARTE SECONDA
28
I disturbi specifici dell’apprendimento (D.S.A.) e gli alunni
B.E.S.
La Legge n. 170 del 8.10.2010, “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in
ambito scolastico”, riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi
specifici di apprendimento, denominati DSA, che si manifestano in presenza di capacità cognitive
adeguate e in assenza di patologie neurologiche, ma possono costituire una limitazione importante di
alcune attività della vita quotidiana e del percorso formativo scolastico (art.1).
I Disturbi Specifici di Apprendimento interessano alcune abilità dell’apprendimento scolastico, in un
contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica. Sono coinvolte in tali disturbi:
l’abilità di lettura, di scrittura, di fare calcoli. Sulla base dell’abilità interessata dal disturbo, i DSA
assumono una denominazione specifica: dislessia (lettura), disgrafia e disortografia (scrittura),
discalculia (calcolo).
Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di origine neurobiologica; allo stesso
tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo, modificabili attraverso
interventi mirati.
Posto nelle condizioni di attenuare e/o compensare il disturbo, infatti, il discente può raggiungere gli
obiettivi di apprendimento previsti. È da notare, inoltre (e ciò non è affatto irrilevante per la didattica),
che gli alunni con DSA sviluppano stili di apprendimento specifici, volti a compensare le difficoltà
incontrate a seguito del disturbo.
LA DISLESSIA
Da un punto di vista clinico, la dislessia si manifesta attraverso una minore correttezza e rapidità
della lettura a voce alta rispetto a quanto atteso per età anagrafica, classe frequentata, istruzione
ricevuta.
Risultano più o meno deficitarie – a seconda del profilo del disturbo in base all’età – la lettura di
lettere, di parole e non-parole, di brani. In generale, l’aspetto evolutivo della dislessia può farlo
somigliare a un semplice rallentamento del regolare processo di sviluppo. Tale considerazione è utile
per l’individuazione di eventuali segnali anticipatori, fin dalla scuola dell’infanzia.
LA DISGRAFIA E LA DISORTOGRAFIA
Il disturbo specifico di lettura si definisce disgrafia o disortografia, a seconda che interessi
rispettivamente la grafia o l’ortografia. La disgrafia fa riferimento al controllo degli aspetti grafici,
formali, della scrittura manuale, ed è collegata al momento motorio -esecutivo della prestazione; la
disortografia riguarda invece l’utilizzo, in fase di scrittura, del codice linguistico in quanto tale. La
disgrafia si manifesta in una minore fluenza e qualità dell’aspetto grafico della scrittura, la
disortografia è all’origine di una minore correttezza del testo scritto; entrambi, naturalmente, sono in
rapporto all’età anagrafica dell’alunno.
In particolare, la disortografia si può definire come un disordine di codifica del testo scritto, che viene
fatto risalire ad un deficit di funzionamento delle componenti centrali del processo di scrittura,
responsabili della transcodifica del linguaggio orale nel linguaggio scritto.
LA DISCALCULIA
29
La discalculia riguarda l’abilità di calcolo, sia nella componente dell’organizzazione della
cognizione numerica (intelligenza numerica basale), sia in quella delle procedure esecutive e del
calcolo.
Nel primo ambito, la discalculia interviene sugli elementi basali dell’abilità numerica: il subitizing (o
riconoscimento immediato di piccole quantità), i meccanismi di quantificazione, la seriazione, la
comparazione, le strategie di composizione e scomposizione di quantità, le strategie di calcolo a
mente.
Nell’ambito procedurale, invece, la discalculia rende difficoltose le procedure esecutive per lo più
implicate nel calcolo scritto: la lettura e scrittura dei numeri, l’incolonnamento, il recupero dei fatti
numerici e gli algoritmi del calcolo scritto vero e proprio.
LA COMORBILITÀ
Pur interessando abilità diverse, i disturbi sopra descritti possono coesistere in una stessa persona –
ciò che tecnicamente si definisce “comorbilità”.
Ad esempio, il Disturbo del Calcolo può presentarsi in isolamento o in associazione (più tipicamente)
ad altri disturbi specifici.
La comorbilità può essere presente anche tra i DSA e altri disturbi di sviluppo (disturbi di linguaggio,
disturbi di coordinazione motoria, disturbi dell’attenzione) e tra i DSA e i disturbi emotivi del
comportamento.
In questo caso, il disturbo risultante è superiore alla somma delle singole difficoltà, poiché ognuno
dei disturbi implicati nella comorbilità influenza negativamente lo sviluppo delle abilità complessive.
RUOLI E COMPITI DELLE FIGURE COINVOLTE NEL PROCESSO DI
INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON D. S.A.
30
CHI CHE COSA FA
DIRIGENTE SCOLASTICO - Accerta, con il coordinatore per l’inclusione
d’Istituto,che nella certificazione specialistica siano
presenti tutte le informazioni necessarie alla
successiva stesura del Piano Didattico
Personalizzato.
- Controlla che la documentazione acquisita sia
condivisa dal Consiglio di classe/Team docenti.
- Coinvolge attivamente le famiglie e garantisce la
loro partecipazione durante l’elaborazione del PDP.
- È garante del monitoraggio costante
dell’apprendimento degli alunni con DSA presenti a
scuola.
- Promuove e incentiva attività diffuse di
aggiornamento e di formazione del personale
operante a scuola (docenti,collaboratori, assistenti).
- Valorizza progetti che attivino strategie orientate a
potenziare il processo di inclusione.
- Guida e coordina le azioni/iniziative/attività
connesse con le procedure previste dalle norme di
riferimento:presidenza del GLI (Gruppo di Lavoro
per l’Inclusione),formazione delle classi.
- Cura il raccordo con le diverse realtà territoriali
(EE.LL.,enti di formazione, cooperative, scuole,
servizi sociosanitari,ecc.).
- Favorisce, sensibilizzando i docenti, l’adozione di
testi che abbiano anche la versione digitale (G.U.
12/6/2008).
- Verifica la correttezza e la completezza del PDP
convalidandolo con la propria firma.
- Attiva, su delibera del collegio dei docenti, azioni di
individuazione precoce dei soggetti a rischio
(screening) e predispone la trasmissione dei risultati
alle famiglie
DOCENTE COORDINATORE
PER L’INCLUSIONE
- Fa parte del Gruppo di Lavoro per l’inclusione (GLI)
e ne coordina le azioni su incarico del Dirigente
Scolastico.
- Collabora con il Dirigente Scolastico con compiti di
informazione, consulenza e coordinamento di attività
di formazione per gli insegnanti.
- Sollecita la famiglia all’aggiornamento della
diagnosi nel passaggio di ordine di scuola.
- Fornisce indicazioni in merito alle misure
dispensative e agli strumenti compensativi, in vista
dell’individualizzazione e personalizzazione della
didattica.
- Collabora all’individuazione di strategie inclusive.
- Formula proposte al Dirigente Scolastico in merito
a corsi di formazione specifica da sottoporre al
Collegio Docenti.
- Adegua la documentazione specifica per
l’inclusione(modulistica).
- Partecipa a corsi di formazione specifica.
- Offre supporto e consulenza ai colleghi riguardo
agli strumenti per la didattica e per la valutazione
degli apprendimenti.
- Cura la dotazione di ausili e di materiale
bibliografico all’interno dell’Istituto.
31
- Fornisce informazioni relative ai servizi offerti dal
CTS per la condivisione di buone pratiche e per
l’eventuale richiesta di sussidi tecnologici in
comodato d’uso.
- Media il rapporto tra famiglia, docenti e strutture del
territorio.
- Coordina il lavoro con gli insegnanti in vista delle
prove d’esame e delle prove INVALSI.
- Collabora con gli esperti esterni nelle varie fasi di
somministrazione delle prove di screening per
l’accertamento precoce dei disturbi
dell’apprendimento.
UFFICIO DI SEGRETERIA
AREA ALUNNI
- Fa compilare ai genitori il modello per la consegna
della certificazione della diagnosi.
- Protocolla il documento consegnato dal genitore, in
qualunque periodo dell’anno scolastico.
- Archivia l’originale del documento nel fascicolo
personale dell’alunno.
- Accoglie e protocolla altra eventuale
documentazione e ne inserisce una copia nel
fascicolo personale dell’alunno.
- Ha cura di avvertire tempestivamente, per iscritto,
il
docente coordinatore per l’inclusione d’Istituto
dell’arrivo di nuova documentazione.
GRUPPO DI LAVORO
PER L’INCLUSIONE (GLI)
- Rileva, monitora, verifica e valuta il livello di
inclusione della Scuola.
- Elabora all’inizio dell’anno scolastico una proposta
di Piano Annuale per l’Inclusione (PAI), riferito a tutti
gli alunni con BES e ne verifica l’attuazione al
termine di ogni anno scolastico (entro il mese di
giugno).
- Sottopone la proposta del PAI al Collegio dei
Docenti.
- Predispone il protocollo di accoglienza degli alunni
con BES
COORDINATORE DEL CONSIGLIO DI CLASSE - Convoca i genitori dell’alunno con DSA per la
predisposizione del PDP.
- Organizza e coordina la stesura del PDP entro i
termini stabiliti dal Dirigente Scolastico.
- Convoca i genitori per informarli su eventuali
problematiche scolastiche (prestazioni atipiche,
problematiche di tipo relazionale e
comportamentale,sospetto DSA, caso emerso in
fase di screening…) e su ogni situazione di disagio
palesata dall’alunno.
- Si assicura che tutti i docenti, anche supplenti,
prendano visione della documentazione relativa agli
alunni con DSA presenti nella classe.
- Collabora con i colleghi e il coordinatore d’Istituto
per l’inclusione per la messa in atto delle strategie
compensative e degli strumenti previsti dalle
indicazioni ministeriali per alunni con disturbo
specifico di apprendimento.
TEAM DOCENTI/CONSIGLIO DI CLASSE - Approfondisce le tematiche relative ai disturbi
specifici di apprendimento.
- Mette in atto azioni per la rilevazione precoce.
32
- Utilizza l’osservazione sistematica per
l’identificazione delle prestazioni atipiche.
- Individua azioni di potenziamento in funzione delle
difficoltà riscontrate.
- Comunica alla famiglia la necessità
dell’approfondimento diagnostico (insieme al
coordinatore d’Istituto per l’inclusione e per tramite
del coordinatore di classe).
- Prende visione della certificazione diagnostica.
- Crea in classe un clima di accoglienza nel rispetto
reciproco delle diverse modalità di apprendere.
- Redige collegialmente il PDP con il contributo della
famiglia, del coordinatore d’Istituto per l’inclusione e
di altri eventuali specialisti entro i termini stabiliti dal
Dirigente Scolastico.
- Cura l’attuazione del PDP.
- Propone in itinere eventuali modifiche del PDP.
- Si aggiorna sulle nuove tecnologie ed attua attività
inclusive.
- Acquisisce competenze in merito alla valutazione
degli apprendimenti.
FAMIGLIA - Consegna in Segreteria la certificazione
diagnostica corredata dell’apposito modulo di
consegna.
- Collabora alla stesura del PDP.
CENTRO TERRITORIALE DI SUPPORTO (CTS)
di Napoli
- Informa i docenti, gli alunni, gli studenti e i loro
genitori delle risorse tecnologiche disponibili, sia
gratuite sia commerciali.
- Organizza iniziative di formazione sui temi
dell’inclusione scolastica, nonché nell’ambito delle
tecnologie per l’integrazione, rivolte al personale
scolastico, agli alunni o alle loro famiglie, fornendo
anche consulenza nell’individuazione delle scelte
opportune, sia per gli ausili che in merito alle
modalità didattiche adeguate ad essi nelle diverse
situazioni.
- Raccoglie le buone pratiche di inclusione realizzate
dalle istituzioni scolastiche e le condivide con le
scuole del territorio di riferimento.
- Concede, su richiesta delle scuole, sussidi
tecnologici incomodato d’uso.
MISURE DISPENSATIVE E STRUMENTI COMPENSATIVI
33
La legge 170 garantisce agli alunni con certificazione di DSA l’adozione di una didattica
personalizzata e la possibilità di fruire di apposite misure dispensative e strumenti compensativi anche
in sede di verifica e di valutazione e nel corso di tutti i cicli d’istruzione, compresi gli studi universitari
e gli Esami di Stato. Nell’ambito del PDP vengono definite le modalità con cui utilizzare le misure
dispensative e/o compensative prescritte nella segnalazione diagnostica, con l’obiettivo di non
pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento.
Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la
prestazione richiesta nell’abilità deficitaria (Esempi: la sintesi vocale o un mediatore che svolga la
lettura ad alta voce di testi e consegne, il registratore per non dover prendere appunti, la videoscrittura
con correttore ortografico, la calcolatrice, la tavola pitagorica, tabelle, formulari, …).
Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno di non svolgere alcune
prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano
l’apprendimento (esempi: dispensa dalla lettura ad alta voce, riduzione della lunghezza della
prova,deroga ai limiti di tempo per svolgere determinati esercizi, …).
MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE
“L’adozione delle misure dispensative, al fine di non creare percorsi immotivatamente facilitati,che
non mirano al successo formativodegli alunni e degli studenti con DSA, dovrà essere sempre valutata
sulla base dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale,comunque, da
non differenziare, in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento dell’alunno o dello studente
in questione.” (Linee guida DSA 12/07/2011).
“È opportuno ribadire che, in ogni caso, tutte queste iniziative hanno lo scopo di offrire maggiori
opportunità formative attraverso la flessibilità dei percorsi, non certo di abbassare i livelli di
apprendimento.” (Nota MIUR n. 2563 del 22/11/2013)
Le prove di verifica debbono permettere agli alunni con DSA di dimostrare la padronanza dei
contenuti disciplinari a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria (ad esempio: leggere
all’alunno il testo di un problema o di una verifica di comprensione del testo, prescindere dagli errori
ortografici nel valutare un testo scritto, ecc.).
Le modalità di verifica debbono essere coerenti con quanto concordato nel PDP: è opportuno che
tutti gli insegnanti accettino anche risultati parziali confidando nel consolidamento di abilità e
conoscenze grazie alla graduale acquisizione di strategie di compenso.
INDICAZIONI PER LE LINGUE STRANIERE
Una delle principali difficoltà degli alunni con disturbi specifici d'apprendimento (dislessia e
disgrafia nel caso specifico) riguarda lo studio delle lingue straniere, relativamente alle quali sono
previsti la dispensa dalle prove scritte o l'esonero dall'insegnamento.
Le conseguenze derivanti dalla dispensa o dall'esonero sono differenti, qualora tali provvedimenti
vengano adottati anche in sede di esami di Stato.
La normativa di riferimento è costituita dalla legge n.170/2010 e dal DM n.5669 del 12 luglio 2011,
attuativo della medesima legge; al DM sono allegate delle Linee Guida di cui devono tener conto
UU.SS.RR, Istituzioni scolastiche e Atenei per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con
DSA.
Le legge n. 170/2010 riconosce i disturbi specifici d'apprendimento, che possono costituire un
ostacolo al processo educativo, e si propone il fine di garantire il pieno diritto all'Istruzione e il
successo formativo degli allievi con detti disturbi, personalizzando l'insegnamento e avvalendosi di
strumenti compensativi e misure dispensative.
Il riconoscimento degli alunni con DSA avviene, naturalmente, dietro diagnosi clinica rilasciata dal
Servizio sanitario nazionale (SSN) o, nelle Regioni in cui non sia possibile effettuare la diagnosi
nell'ambito dei trattamenti specialistici erogati dal SSN, da strutture private accreditate, come
leggiamo all'articolo 3 comma 1 della medesima legge.
34
L'articolo 5 comma 2 lettera c), in relazione alle lingue straniere, prevede: “per l'insegnamento delle
lingue straniere, l'uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che
assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove risulti utile, la possibilità
dell'esonero”.
E' possibile, pertanto, non solo fare ricorso a strumenti compensativi (ad esempio sintesi vocali, uso
del PC…) ma anche all'esonero dall'insegnamento.
Quanto previsto dalla legge n. 170/2010 è stato poi declinato dal DM attuativo previsto dall'articolo
7 della medesima legge, ossia il Decreto Ministeriale n. 5669 del 12 luglio 2011.
All'articolo 4 comma 5 del DM, leggiamo che l’adozione delle misure dispensative si propone la
finalità di evitare situazioni di affaticamento e disagio in compiti coinvolti dal disturbo e che le
misure dispensative, come quelle compensative, sono esplicitate nel Piano Didattico Personalizzato
(articolo 5).
Quanto alle lingue straniere, il DM ne parla all'articolo 6 commi 4, 5 e 6, che prevedono il ricorso a
strumenti compensativi, a misure dispensative e, nei casi più gravi, all'esonero.
Il comma 4 predispone il ricorso a qualsiasi strategia didattica utile a consentire agli alunni con DSA
l'apprendimento delle lingue straniere, adottando strumenti compensativi e prediligendo l'espressione
orale; prescrive, inoltre, di proporre e valutare le prove scritte, secondo modalità compatibili con le
difficoltà connesse al disturbo.
Il comma 5 prevede la possibilità di dispensare gli allievi con DSA dalle prove scritte in lingua
straniera, sia nel corso dell'anno scolastico sia in sede di esami di Stato, in presenza delle seguenti
condizioni:
1. certificazione di DSA attestante la gravità del disturbo e recante esplicita richiesta di dispensa
dalle prove scritte;
2. richiesta di dispensa dalle prove scritte di lingua straniera presentata dalla famiglia o dall’allievo
se maggiorenne;
3. approvazione da parte del consiglio di classe che confermi la dispensa in forma temporanea o
permanente, tenendo conto delle valutazioni diagnostiche e sulla base delle risultanze degli
interventi di natura pedagogico - didattica, con particolare attenzione ai percorsi di studio in cui
l’insegnamento della lingua straniera risulti caratterizzante (liceo linguistico, istituto tecnico per
il turismo, ecc.).
Il comma 6, infine, in casi particolarmente gravi anche in comorbilità con altri disturbi o patologie
certificate, prevede l'esonero dall'insegnamento delle lingue straniere, che avviene previa richiesta
della famiglia e approvazione del consiglio di classe.
L'alunno esonerato seguirà un piano didattico differenziato e, in sede di esami di Stato conclusivi del
secondo ciclo d'istruzione, svolgerà prove differenziate coerenti con il programma svolto; in tal caso
NON CONSEGUIRA' IL DIPLOMA ma l'attestazione prevista dall'articolo 13 del DPR n. 323/98.
Sintetizzando, dunque, gli alunni con DSA, riguardo all'insegnamento delle lingue straniere, sia
durante l'anno scolastico sia in sede di esami di Stato, possono:
1) avvalersi di strumenti compensativi;
2) essere dispensati dalle prove scritte;
3) essere esonerati totalmente dallo studio delle lingue straniere.
Si ribadisce che l'alunno esonerato dall'insegnamento delle lingue straniere, al termine degli esami di
Stato conclusivi del secondo ciclo d'istruzione, non conseguirà il titolo di studio ma otterrà il rilascio
dell'attestazione dell'indirizzo e della durata del corso di studi frequentato, delle materie di
insegnamento ricomprese nel curricolo degli studi con l'indicazione della durata oraria complessiva
di ciascuna di esse, della certificazione delle competenze, delle conoscenze, delle capacità anche
professionali e dei crediti formativi acquisiti.
35
Indicazioni operative per l’espletamento delle prove degli esami di stato conclusivi del primo ciclo
d’istruzione e dell’INVALSI
Per le alunne e gli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA) certificati ai sensi della legge
8 ottobre 2010, n. 170, la valutazione degli apprendimenti, incluse l'ammissione e la partecipazione
all'esame finale del primo ciclo di istruzione, sono coerenti con il piano didattico personalizzato
predisposto nella scuola primaria dai docenti contitolari della classe e nella scuola secondaria di primo
grado dal consiglio di classe. Per la valutazione delle alunne e degli alunni con DSA certificato le
istituzioni scolastiche adottano modalita' che consentono all'alunno di dimostrare effettivamente il
livello di apprendimento conseguito, mediante l'applicazione delle misure dispensative e degli
strumenti compensativi di cui alla legge 8 ottobre 2010, n. 170, indicati nel piano didattico
personalizzato.
Per l'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione la commissione puo' riservare alle alunne
e agli alunni con DSA, tempi piu' lunghi di quelli ordinari. Per tali alunne e alunni puo' essere
consentita l’utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici solo nel caso in cui siano gia'
stati impiegati per le verifiche in corso d'anno o comunque siano ritenuti funzionali allo svolgimento
dell'esame, senza che venga pregiudicata la validita' delle prove scritte. Per l'alunna o l'alunno la cui
certificazione di disturbo specifico di apprendimento prevede la dispensa dalla prova scritta di lingua
straniera, in sede di esame di Stato, la sottocommissione stabilisce modalita' e contenuti della prova
orale sostitutiva della prova scritta di lingua straniera. In casi di particolare gravità del disturbo di
apprendimento, anche in comorbilita' con altri disturbi o patologie, risultanti dal certificato
diagnostico, l'alunna o l'alunno, su richiesta della famiglia e conseguente approvazione del consiglio
di classe, e' esonerato dall'insegnamento delle lingue straniere e segue un percorso didattico
personalizzato. In sede di esame di Stato sostiene prove differenziate, coerenti con il percorso svolto,
con valore equivalente ai fini del superamento dell'esame e del conseguimento del diploma.
Le alunne e gli alunni con DSA partecipano alle prove standardizzate (INVALSI). Per lo svolgimento
delle suddette prove il consiglio di classe può disporre adeguati strumenti compensativi coerenti con
il piano didattico personalizzato.
Le alunne e gli alunni con DSA dispensati dalla prova scritta di lingua straniera o esonerati
dall'insegnamento della lingua straniera non sostengono la prova nazionale di lingua inglese. Nel
diploma finale rilasciato al termine degli esami del primo ciclo e nelle tabelle affisse all'albo di istituto
non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove.
Gli alunni dispensati da una o più prove INVALSI, o che sostengono una o più prove differenziate in
forma cartacea, secondo quanto previsto dal consiglio di classe, non riceveranno la relativa
certificazione delle competenze da parte di INVALSI. In tali casi, sarà cura del consiglio di classe
integrare, in sede di scrutinio finale, la certificazione delle competenze rilasciata dalla scuola con
puntuali elementi di informazione. Si ricorda inoltre che le alunne e gli alunni con bisogni educativi
speciali non certificati né ai sensi della legge n. 104/1992 (alunni con disabilità) né ai sensi della
Legge n. 170/2010 (alunni con disturbi specifici di apprendimento), svolgono le prove INVALSI
standard al computer senza strumenti compensativi.
SCREENING PER L’INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI DISTURBI
SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
“E’ compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, attivare, previa
apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi
sospetti di disturbi specifici apprendimento (DSA) degli studenti, sulla base dei protocolli regionali
36
di cui all’articolo 7, comma 1. L’esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di
DSA.” (Art. 3 Comma 3 Legge 170/2010)
Nel nostro Istituto Comprensivo a partire dall’anno scolastico 2016 -2017, vengono annualmente
effettuati screening per la prevenzione dei disturbi dell’apprendimento, rivolti agli alunni delle classi
prime e seconde della Scuola Primaria e agli alunni di 5 anni della scuola dell’infanzia. I casi emersi
in fase di screening vengono sottoposti all’attenzione del Coordinatore per l’inclusione che
provvederà ad informare i coordinatori dei Consigli di classe/Team docenti, con la successiva
restituzione alle famiglie.
Allegato 2
37
ISTITUTO COMPRENSIVO “CRISTOFORO COLOMBO”
DI FRATTAMINORE
VIA SACCO E VANZETTI N. 19 - 80020 – FRATTAMINORE (NA)
P.IVA 80059420630 – C.M. NAEE13800A Tel Fax 0818369557
e-mail: naee13800a@istruzione.it – p.e.c. naee13800a@pec.istruzione.it
sito web: www.colombofrattaminore.gov.it
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO DSA
( legge 8 ottobre 2010, n. 170; D.M. 12 luglio 2011 )
1. DATI RELATIVI ALL’ALUNNO
Cognome e Nome ..........................................................................
Data e luogo di nascita ..................................................................
Anno scolastico ............................. Classe ...................................
Coordinatore di classe ...................................................................
2. TIPOLOGIA DI DISTURBO
Diagnosi specialistica redatta da:...........................................................................................................
presso ............................................................... in data .......................................................................
Disturbo:
................................................................................................................................................................
................................................................................................................................................................
................................................................................................................................................................
3. ANALISI DELLA SITUAZIONE DELL’ALUNNO
Informazioni pervenute dalla famiglia:
----------------------------------------------------------------------------------------------------
................................................................................................................................................................
38
----------------------------------------------------------------------------------------------------
-----------------------------------------------------------------------------------------------------
................................................................................................................................................................
................................................................................................................................................................
Osservazioni del Consiglio di classe:
Collaborazione e partecipazione acquisita da rafforzare da sviluppare
Relazionalità con compagni/adulti acquisita da rafforzare da sviluppare
Accettazione e rispetto delle regole acquisita da rafforzare da sviluppare
Motivazione al lavoro scolastico acquisita da rafforzare da sviluppare
Capacità organizzativa acquisita da rafforzare da sviluppare
Rispetto degli impegni e delle responsabilità acquisito da rafforzare da sviluppare
Senso di autostima acquisito da rafforzare da sviluppare
Consapevolezza del proprio modo di apprendere acquisito da rafforzare da sviluppare
4. ATTIVITA’ DIDATTICHE INDIVIDUALIZZATE
Si rimanda ai Piani di Studio Individualizzati delle singole discipline.
5. ATTIVITA’ DIDATTICHE PERSONALIZZATE
incoraggiare l’apprendimento collaborativo;
favorire le attività in piccolo gruppo e il tutoraggio;
promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere “al fine di imparare ad apprendere”;
privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale “per favorire l’operatività e allo stesso
tempo il dialogo, la riflessione su quello che si fa”;
sollecitare le conoscenze precedenti per introdurre nuovi argomenti e creare aspettative;
sviluppare processi di autovalutazione e autocontrollo delle proprie strategie di apprendimento;
individuare mediatori didattici che facilitano l’apprendimento (immagini,schemi, mappe, …).
6. STRUMENTI COMPENSATIVI UTILIZZATI
L’alunno usufruirà dei seguenti strumenti compensativi nelle aree disciplinari:
tabelle, formulari, procedure specifiche, sintesi, schemi e mappe elaborati dai docenti;
calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante;
39
computer con videoscrittura, correttore ortografico, stampante e scanner (a discrezione dei docenti
e a seconda delle necessità);
risorse audio (cassette registrate, sintesi vocale, audiolibri, libri parlati, libri digitali, …);
software didattici free;
tavola pitagorica;
computer con sintetizzatore vocale.
7. MISURE DISPENSATIVE
Nell’ambito delle varie discipline l’alunno viene dispensato:
dalla presentazione contemporanea dei quattro caratteri (nelle prime fasi dell’apprendimento);
dalla lettura ad alta voce;
dal prendere appunti;
dai tempi standard (dalla consegna delle prove scritte in tempi maggiori di quelli previsti per gli
alunni senza DSA);
dal copiare dalla lavagna;
dalla dettatura di testi/o appunti;
da un eccessivo carico di compiti;
dallo studio mnemonico delle tabelline;
dallo studio della lingua straniera in forma scritta.
8. FORME DI VERIFICA E VALUTAZIONE PERSONALIZZATE
Si concordano:
interrogazioni programmate;
compensazione con prove orali di compiti scritti;
uso di mediatori didattici durante le prove scritte e orali;
valutazioni più attente ai contenuti che non alla forma;
programmazione di tempi più lunghi per l’esecuzione di prove scritte;
prove informatizzate;
prove scritte che permettano di utilizzare misure dispensative da alcune prestazioni non
essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere.
9. PATTO CON LA FAMIGLIA
Si concordano:
i compiti a casa (riduzione, distribuzione settimanale del carico di lavoro, modalità di
presentazione, …);
40
le modalità di aiuto: chi, come, per quanto tempo, per quali attività/discipline, segue il
bambino/ragazzo nello studio domestico;
gli strumenti compensativi utilizzati a casa:
o tabelle, formulari, sintesi;
o calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante;
o computer con videoscrittura, correttore ortografico, stampante e scanner;
o risorse audio (cassette registrate, sintesi vocale, audiolibri, libri parlati, libri digitali …);
o software didattici free;
o tavola pitagorica;
le interrogazioni.
Il presente Piano Educativo è stato concordato e redatto da:
Consiglio di Classe: ......................................................................
..................................................................................................
..................................................................................................
Dirigente scolastico .......................................................................
Genitori .........................................................................................
Data
Allegato 3
SEGNALAZIONE ALLE FAMIGLIE DI SITUAZIONE DI SOSPETTO D.S.A.
Art. 2 comma 1 del DM 5669/2011
La legge 170/2010,tra gli interventi da attuare a favore degli allievi con DSA , stabilisce:
41
“E’ compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, attivare, previa apposita
comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli
studenti.....” (Art. 3 comma 3).
Inoltre, l'art. 2, comma 1 del DM 5669/2011 prescrive: “....le istituzioni scolastiche provvedono a segnalare alle
famiglie le eventuali evidenze, riscontrate nelle prestazioni quotidiane in classe e persistenti nonostante
l’applicazione di adeguate attività di recupero didattico mirato, di un possibile disturbo specifico di
apprendimento, al fine di avviare il percorso per la diagnosi ai sensi dell’art. 3 della Legge 170/2010” (Art. 2 comma
1).
Come si vede le norme prescrivono l'obbligo, per le scuole:
a) di intraprendere "interventi" (tempestivi e idonei)volti ad individuare i "casi sospetti" di DSA;
b) prima di intraprendere i predetti interventi, di inviare una comunicazione alla famiglia.
Il complesso delle disposizioni sopra richiamate delineano una sequenza operativa del tipo che segue :
1) le scuole sviluppano le attività didattiche ordinarie;
2) i team docenti rilevano gli alunni con difficoltà e limitazioni nelle abilità di letto-scrittura e/o impiego dei numeri
(e, non di rado, nelle espressionicomportamentali correlate) che si connotano per persistenza e coesistenza con
un quadro cognitivo di fondo adeguato;
3) conseguentemente la scuola, per effetto del citato art. 3, c. 3 invia una comunicazione informativa alle
famiglie interessate e intraprende “...interventi tempestivi, idonei ad individuare i casisospetti di DSA....”;
4) al termine delle osservazioni la scuola comunica gli esiti alle famiglie;
5) nell'eventualità che le osservazioni del team docente abbiano confermato un “sospetto DSA”, la famiglia avvia
l'iter diagnostico-clinico presso la ASL competente;
6) la ASL, ove accerti l'effettiva sussistenza del DSA, rilascia la certificazione medica;
7) la famiglia consegna alla scuola copia della certificazione;
8) la scuola avvia gli interventi individualizzati/personalizzati comprendenti l'elaborazione, attuazione e verifica
del Piano Didattico Personalizzato (art. 5 DM 5669/2011).
IL RUOLO DELLA SCUOLA
Alla scuola la legge demanda una serie di importanti compiti e funzioni, tra i quali:
1) rilevazione, il più possibilmente precoce, di allievi con sospetto DSA (art. 3, commi 2 e 3 della L. 170/2010 e art.2
comma 1 del DM5669/2011).NB:la legge pone allascuola l’obbligodi segnalare ai genitori i “casi sospetti”,ma ladiagnosi
e la relativa certificazione compete al Servizio Sanitario Nazionale, ossia alla ASL competente;
2) elaborazione,attuazione e verifica di un “piano didattico personalizzato” comprendente la indicazionedeglistrumenti
compensativi (ossia forme di aiuto) e delle misure dispensative (esenzione,parziale o totale, da attività non compatibili
col disturbo) a favore dell’alunno in situazione di DSA(art. 5 del DM 5669/2011).
Le prime evidenze di un “sospetto DSA” si manifestano solitamente a scuola,soprattutto nella scuola primaria,con due
ordini di difficoltà:
1) difficoltà nelle abilità “tecniche”:ad esempio,a seconda dei casi,problemi nella lettura (lentezza eccessiva,difficoltà di
comprensione etc),nella scrittura (difficoltà nello scrivere le lettere, errori ortografici persistenti etc) o nell'uso dei numeri;
2) difficoltà comportamentali: l'allievo può apparire svogliato, talvolta irritabile; spesso si rifiuta di svolgere attività
comprendenti lettura, scrittura, calcolo etc.
La sussistenza di queste problematiche non costituiscono tuttavia un fattore di certezza della p resenza di un DSA ma
solamente un elemento indiziario:bisogna infatti considerareche circa il 20% degli allievi (per lo più nella scuola primaria)
presentano le limitazioni sopra richiamate;di questi,col tempo,la maggior parte rientrano in una condizi one di “normalità”
e solo nel 3-4% dei casi si confermano come “veri” DSA.
Per queste ragioni si rendono necessarie ricerche più approfondite di carattere specialistico
IL RAPPORTO SCUOLA FAMIGLIA
La L.170 richiede alle scuole di stabilire un rapporto molto stretto con le famiglie degli allievi per i quali sono state ravvisate
le difficoltà richiamate ai punti precedenti;in particolare l'art.3, comma 3 stabilisce: “E’compito delle scuole di ogni ordine
e grado, comprese le scuole dell’infanzia,attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate,interventi
tempestivi,idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all ’articolo 7,
comma 1. L’esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA. “
Per queste ragioni la scuola comunica che,avendo riscontrato alcune difficoltà e limitazioni nel rendimento scolasticoche
presentano i requisiti della:
a) persistenza, ossia continuano a manifestarsi anche dopo sollecitazioni e attività di recupero;
b) specificità: si manifestano in particolare nelle seguenti abilità:
[ ] lettura
[ ] scrittura
[ ] impiego dei numeri;
c) discrepanza: l'allieva/o, malgrado tali difficoltà, mostra un quadro cognitivo adeguato al livello scolare;
“questa scuola”, ai sensi del predetto comma 3, avvierà osservazioni più approfondite volte a definire un quadro
completo del livello di sviluppo di allievi per i casi sospetti di D.S.A.
42
GRIGLIA DI OSSERVAZIONE DEL FUNZIONAMENTO DELLEABILITA’STRUMENTALI
( LETTURA, SCRITTURA E CALCOLO)
L
E
T
T
U
R
A
D
I
S
L
E
S
S
I
A
Elementi desunti dall’osservazione in classe
Velocità e
modalità di lettura
[ ] legge sillabando
[ ] legge in modo continuo ma [ ] lievemente [ ] accentuatamente lento {}legge guidandosi col
dito o altri indicatori di posizione
[ ] legge senza rispettare punteggiature, pause etc
[ ] legge con velocità non costante e si ferma su alcuni suoni o parole specifici:
…………...
Emissione in fase
di lettura e
codifica grafo-
acustica
Difficoltà a
pronunciare le parole
in coerenza con la
loro strutturaletterale
e sillabica
[ ] legge emettendo suoni poco intellegibili
[ ] legge con voce intellegibile ma alterata
[ ] non regola il volume della voce
[ ] nella lettura a voce alta, in modo ricorrente, mostra iseguentidifetti/problemi
specificidipronuncia:
I) pronuncia in modo poco intellegibile alcuni fonemi, digrammi o suonispecifici(ad esempio: /r/,
/k/, "gl", “sc”, “ch/gh”, le "doppie", “..fl..” etc); fonemi, digrammi, suoni etc più difficoltosi:
II) pronuncia confondendo frequentemente isuoni delle seguentilettere : [ ] F e V [ ] T e D
[ ] B e P [ ] L e R
III) scambia le seguenti consonanti(ad es.:pronuncia "otti" anziché "occhi")
pronuncia........................................ anziché.......................................
[ ] in uno stesso brano pronuncia in modo diverso la medesima parola
[ ] non memorizza la collocazione dell’accento tonico
[ ] non sa scandire le parole in sillabe
[ ] non vuole passare dalla lettura a voce alta a quella silente
Comprensione
semantico
funzionale
(difficoltà a rilevare
le informazioni
contenute nel testo
letto)
- proposto un testo scritto, comprende:
[ ] con [ ] lievi [ ] medie [ ] grandi difficoltà: soltanto il significato di partidi frasi
[ ] con [ ] lievi [ ] medie [ ] grandi difficoltà: soltanto il significato di frasisingole
[ ] con [ ] lievi [ ] medie [ ] grandi difficoltà: soltanto il significato di sequenze dipoche frasi
[ ] con [ ] lievi [ ] medie [ ] grandi difficoltà: i “ruoli” funzionalidi elementi del testo
scritto quali: soggetti, qualità e attributi, azioni, tempi verbalietc
[ ] con [ ] lievi [ ] medie [ ] grandi difficoltà: i rapporti “interni” fra le parti (causa/effetto,
sequenzialità, argomentazioni, spiegazionietc)
[ ] con [ ] lievi [ ] medie [ ] grandi difficoltà: i seguenti ulteriori elementi o strutture del testo
scritto: …................................................................................
43
S
C
R
I
T
T
U
R
A
Elementi desunti dall’osservazione in classe
Velocità e modalità
di scrittura
[ ] scrive [ ] lievemente [ ] accentuatamente in modo lento con penna/matita
[ ] scrive [ ] lievemente [ ] accentuatamente in modo lento con latastiera
[ ] alla tastiera memorizza con [ ] lievi [ ] medie [ ] gravi difficoltà la posizione
dei singoli tasti
[ ] scrive con penna/matita solo se aiutato a mantenere il riferimento lineare
[ ] viene rallentato in particolare dalle seguenti articolazioni o strutture verbali
(riportare le parole o i gruppi di lettere che la/o rallentano
[ ] viene rallentata/o in particolare dalle seguenti modalità:
[ ] scrivere sotto dettatura
[ ] prendere appunti
[ ] scrivere testi ideativi
[ ] copiare
[ ] altro:
…..............................................................................................................................
Difficoltà nello
scrivere
correttamente
le parole
rispettando la
corrispondenza
suono-lettera o
suono-parola)
NOTA PER
L'INSEGNANTE:
se l’allieva/o non
presenta
difficoltà in tale
sotto-ambito
cancellare
questa sezione
con linee
diagonali.
[ ] nello scrivere con [ ] penna [ ] tastiera confonde
frequentemente i seguenti suoni/lettere
[ ] F e V
[ ] T e D
[ ] B e P
[ ] L e R
[ ] altri:
...........................................................................................................
[ ] nello scrivere a penna confonde frequentemente la collocazione di parti
di lettera (es.: d e b; b, p e q; L e T ) o omette parti di lettere, in particolare
(riportare gli scambi di parti di lettere o le omissioni più frequenti):
1)......................
[ ] nello scrivere con [ ] penna [ ] tastiera omette frequentemente le
seguenti lettere o gruppi di lettere (ad esempio: "late" invece di "latte", "mele"
invece che "miele", "pacci" invece che "pacchi" etc) in parole tipiche come di
seguito riportato:
1)..........................................................................................................................
[ ] nello scrivere con [ ] penna [ ] tastiera sostituisce o inverte
frequentemente lettere o gruppi (“che” invece di “ghe”; "li" invece che "il" etc) in
parole tipiche come di seguito riportato:
1)..........................................................................................................................
[ ] altri errori ortografici sistematici o ricorrenti con [ ] penna [ ] tastiera:
1)..........................................................................................................................
difficoltà nella
gestione di
penna, foglio,
produzione e
tracciamento
del segno
grafico
[ ] presenta un'impugnatura disfunzionale (mancanza opposizione indice pollice)
degli strumenti
di scrittura/disegno: matita, penna, pennarello, pastello etc
[ ] mostra rigidità posturali (ipertono) [ ] lievi[ ] medie [ ] gravi
[ ] mostra lassità posturali (ipotono) [ ] lievi[ ] medie [ ] gravi
[ ] esercita una pressione di scrittura: [ ] debole [ ] eccessiva [ ] discontinua
[ ] il prodotto grafico, nell'insieme, appare [ ] lievemente [ ] accentuatamente
confuso
[ ] possiede una grafia in generale [ ] poco [ ] molto poco comprensibile
[ ] ha difficoltà [ ] lieve [ ] media [ ]elevata nel gestire correttamente
lo spazio grafico della pagina o del foglio; in particolare non rispetta:
[ ] i margini laterali, superiori/inferiori
[ ] l'orizzontalità di scrittura
44
[ ] la tenuta del rigo
[ ] la distribuzione omogenea dello scritto rispetto allo spazio
disponibile (ad esempio va a capo senza regolarità)
[ ] nello scrivere necessità di:
[ ] aiuto esterno manuale (ad esempio tracciamento col dito)
[ ] ripassare e/o ingrandire le righe della pagina
[ ] scrivere a righe alternate
[ ] utilizzare il righello come riferimento inferiore
altro:................................................................................................
[ ] scrive lettere molto: [ ] grandi [ ] piccole [ ] di grandezza non
omogenea
[ ] mostra difficoltà nella differenziazione e nel mantenimento della costanza dei
rapporti fra le zone superiori (come nelle lettere “t”, “b”….), mediane (come nella
“a”) o inferiori (“g”, “q”, “p”) della banda di scrittura
[ ] nel corsivo collega male le lettere all’interno delle parole (continuità
interletterale)
[ ] non rispetta gli spazi tra parole
[ ] mostra difficoltà [ ] lievi[ ] medie [ ] gravi nello scrivere in modo non
orizzontale
[ ] scrive solo in stampatello [ ] maiuscolo [ ] minuscolo
45
C
A
L
C
O
L
o
d
i
s
c
a
l
Elementi desunti dall’osservazione in classe
difficoltà nel
discriminare piccole
quantità numerabili
[ ] non sa apprezzare differenze di numerosità del tipo: alcuni,
pochi,molti, tutti, quel gruppo è meno numeroso dell'altro etc
[ ] non sa rispondere a domande del tipo: quanti sono ?
[ ] dato un certo numero di oggetti, non sa, con velocità adeguata al suo
livello scolare:
[ ]contarli uno a uno
[ ] contarli due a due
[ ] contarli a piccoli gruppi
[ ] altre operazioni quantitative di base ove incontra difficoltà:
difficoltà nel
leggere/scrivere e
ordinare piccoli numeri;
[ ] non sa leggere/scrivere numeri di [ ] una [ ] due [ ] oltre…..........
cifre
[ ] non sa riferire con velocità adeguata la serie dei primi numeri
naturali:
[ ] in senso crescente
[ ] in senso decrescente
[ ] in modo alternato (ad esempio i soli pari)
eventualmente: [ ] riferisce la serie dei numeri naturali solo disponendo
di un supporto visivo o concreto (es.:
utilizzando le dita)
[ ] dato un piccolo numero, non sa individuare quello/i di uno o
alcuni posti più avanti o indietro
eventualmente: [ ] riesce solo disponendo di un supporto e/o
utilizzando le dita
[ ] dato un gruppo di piccoli numeri, non sa ordinarli in senso: [ ]
crescente [ ] decrescente
[ ] altre attività numeriche di base ove incontra difficoltà:
…......................................................
operazioni
aritmetiche con
piccoli numeri
[ ] non sa eseguire, con velocità adeguata al livello scolare,
semplici
[ ] addizioni [ ] riesce solo utilizzando le dita o altri supporti
] sottrazioni[ ] riesce solo utilizzando le dita o altri supporti
[ ] moltiplicazioni [ ] riesce solo utilizzando le dita o altri supporti
[ ] divisioni [ ] riesce solo utilizzando le dita o altri supporti
[ ] non sa memorizzare/restituire, con velocità adeguata al livello
scolare:
[ ] i risultati di semplici addizioni
[ ] i risultati di semplici sottrazioni
[ ] tabelline del [ ] due [ ] tre [ ] oltre il.......................
[ ] i risultati di semplici divisioni
[ ] altre operazioni aritmetiche di base ove incontra difficoltà:
…...............................................
rappresentazioni
numeriche e operazioni
aritmetiche con algoritmo;
proprietà formali
(scrivere/leggeregrandi
numeri, eseguire operazioni
con l’algoritmo; se l’allieva/o
non presenta difficoltà in tale
indicatore o i suoi contenuti
non riguardano il livello
scolare, cancellare questa
sezione con linee diagonali)
rappresentazioni numeriche e operazioni aritmetiche con
algoritmo; proprietà formali (scrivere/leggere grandi numeri, eseguire
operazioni con l’algoritmo; se l’allieva/o non presenta difficoltà in tale
indicatore o i suoi contenuti non riguardano il livello scolare, cancellare
questa sezione con linee diagonali)
[ ] non sa leggere/scrivere numeri di oltre ................. cifre (ad esempio:
oltre quattro cifre, tipo 10743)
[ ] non ha compreso il valore posizionale delle cifre
[ ] non sa rappresentare numeri decimali su una semiretta ([ ]
indicatore non considerato in quanto non previsto in questo livello
scolare)
46
c
u
l
i
a
[ ] non sa mettere in colonna i numeri negli algoritmi ([ ] indicatore non
considerato in quanto non
previsto in questo livello scolare)
[ ] non sa eseguire l’algoritmo di:
[ ] addizione [ ] sottrazione [ ] moltiplicazione [ ] divisione
[ ] non sa rilevare l’equivalenza di operazioni del tipo 5+5+5 e 5 X 3
[ ] non sa rilevare l’equivalenza di operazioni del tipo 5 + 3 + 6 + 2 e
(5 + 3) + (6 + 2)
[ ] non sa rilevare le relazioni che intercorrono fra operazioni del tipo:
a) 8 - 3 = 5 e 5 + 3 = 8
b) 12 : 4 = 3 e 3 X 4 = 12
c) 17 : 3 = 5 R= 2 e 3 X 5 + 2 = 17
[ ] non sa trasferire le nozioni aritmetiche alle misure di base
(lunghezza, peso, capacità,
superficie, volume, denaro, ora etc; ad esempio: 5 m + 3m = 8 m)
[ ] non sa trasferire le nozioni relative alle operazioni aritmetiche a
grandezze di varia natura (somme, differenze etc di segmenti, angoli,
aree etc)
47
PARTE TERZA
ALUNNI CON DISTURBIEVOLUTIVI SPECIFICI(NON D.S.A.)
Per quanto riguarda gli alunni con altri disturbi evolutivi specifici, la normativa di riferimento è
costituita dalla Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti d'intervento per alunni con
bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica” e dalle successive
circolari del MIUR n. 8 del 6/03/ 2013 e n. 2563 del 22/11/2013.
Oltre ai DSA, sono disturbi evolutivi specifici:
• deficit dell’area del linguaggio;
• deficit nelle aree non verbali;
• deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattivita’ (ADHD);
• funzionamento intellettivo limite (FIL);
• disturbo dello spettro autistico lieve.
Se non c’è certificazione di disabilità (legge 104/92) o DSA (legge 170/2010), decide il Team
Docenti/Consiglio di Classe, indipendentemente dalla richiesta dei genitori, se redigere il PDP:“Si
ribadisce che, anche in presenza di richieste dei genitori accompagnate da diagnosi che però non
hanno dato diritto alla certificazione di disabilità o di DSA, il Consiglio di classe è autonomo nel
decidere se formulare o non formulare un Piano Didattico Personalizzato, avendo cura di verbalizzare
le motivazioni della decisione. È quindi peculiare facoltà dei consigli di classe o dei team docenti
individuare – eventualmente anche sulla base di criteri generali stabiliti dal Collegio dei docenti –
casi specifici per i quali sia utile attivare percorsi di studio individualizzati e personalizzati,
formalizzati nel Piano Didattico Personalizzato la cui validità rimane comunque circoscritta all’anno
scolastico di riferimento” (Nota ministeriale n. 2563 del 22/11/2013).
Se il Team docenti/Consiglio di classe decide di predisporre un PDP “è opportuno ribadire che, in
ogni caso, tutte queste iniziative hanno lo scopo di offrire maggiori opportunità formative attraverso
la flessibilità dei percorsi, non certo di abbassare i livelli di apprendimento”.
“Il Piano Didattico Personalizzato va quindi inteso come uno strumento in più per curvare la
metodologia alle esigenze dell’alunno, o meglio alla sua persona, rimettendo alla esclusiva
discrezionalità dei docenti la decisione in ordine alle scelte didattiche, ai percorsi da seguire ed alle
modalità di valutazione”(Nota ministeriale n. 2563 del 22/11/2013).
ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE E
PROVA NAZIONALE
Sono consentiti solo gli strumenti compensativi esplicitati nel PDP ed utilizzati nel corso dell’anno
scolastico.
48
Allegato 4
ISTITUTO COMPRENSIVO “CRISTOFORO COLOMBO”
DI FRATTAMINORE
VIASACCO E VANZETTI N. 19 -80020 –FRATTAMINORE (NA)
P.IVA80059420630 –C.M. NAEE13800A Tel Fax 0818369557
e-mail: naee13800a@istruzione.it – p.e.c. naee13800a@pec.istruzione.it
sito web: www.colombofrattaminore.gov.it
P.D.P.
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
Per allievi con altri Bisogni Educativi Speciali (BES-Dir. Min. 27/12/2012; C.M. n. 8 del 6/03/2013)
Istituto________________________________
Plesso________________________________
A.S. ______________
Alunno/a:________________________
Classe/sez: ______________
Coordinatore di classe/Team:_________________________________________
Referente/i BES____________________________________________________
Coordinatore GLI___________________________________________________
Dirigente Scolastico_________________________________________________
La compilazione del PDP è effettuata dopo un periodo di osservazione dell’allievo. Il PDP viene deliberato
dal Consiglio di classe/Team, firmato dal Dirigente Scolastico, dai docenti e dalla famiglia.
49
INDICE
SEZIONE A
DATI ANAGRAFICI E INFORMAZIONI ESSENZIALI DI PRESENTAZIONE DELL’ALLIEVO
SEZIONE B
GRIGLIA OSSERVATIVA PER ALLIEVI CON BES
PARTE PRIMA: DESCRIZIONI DELLE ABILITA’
PARTE SECONDA: DESCRIZIONE DEI COMPORTAMENTI
SEZIONE C
PATTO EDUCATIVO CONCORDATO CON LA FAMIGLIA DELL’ALUNNO
SEZIONE D
QUADRO RIASSUNTIVO DEGLI STRUMENTI COMPENSATIVI E DELLE MISURE
DISPENSATIVE
SEZIONE E
INDICAZIONI GENERALI PER LA VERIFICA/VALUTAZIONE
50
SEZIONE A
DATI ANAGRAFICI E INFORMAZIONI ESSENZIALI DI PRESENTAZIONE
DELL’ALLIEVO
Cognome e nome allievo/a:________________________________________
Luogo di nascita: __________________________Data____/ ____/ _______
Lingua madre: _________________________________________________
Eventuale bilinguismo: ___________________________________________
INDIVIDUAZIONE DELLA SITUAZIONE DI BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE DA
PARTE DI:
 SERVIZIO SANITARIO
 DIAGNOSI RILASCIATA DA PRIVATI
 DI CLASSE/SEZIONE - TEAM DOCENTI
Relazione redatta da: __________________________________________________in
data ___ /___ / ____
(relazione da allegare)
51
SEZIONE B
GRIGLIA OSSERVATIVA PER ALLIEVI CON BES
PARTE PRIMA: DESCRIZIONI DELLE ABILITA’
DIAGNOSI SPECIALISTICA
(dati rilevabili, se presenti, nella diagnosi)
OSSERVAZIONE IN CLASSE
(dati rilevati direttamente dagli insegnanti)
LETTURA LETTURA
…………………………………………………
…………………………………………………
…………………………………………………
……………………………………………….
VELOCITÀ
 Molto lenta
 Lenta
 Scorrevole
…………………………………………………
…………………………………………………
…………………………………………………
……………………………………………..
CORRETTEZZA
 Adeguata
 Non adeguata (ad esempio
confonde/inverte/sostituisce omette
lettere o sillabe
…………………………………………………
…………………………………………………
…………………………………………………
………………………………………………
COMPRENSIONE
 Scarsa
 Essenziale
 Globale
 Completa-analitica
SCRITTURA SCRITTURA
…………………………………………………
…………………………………………………
…………………………………………………
…………………………………………………
………………………………………………….
SOTTO
DETTATURA
 Corretta
 Poco corretta
 Scorretta
TIPOLOGIA ERRORI
 Fonologici
 Non fonologici
 Fonetici
…………………………………………………
…………………………………………………
…………………………………………………
…………………………………………………
…………………………………………………
…………………………………………………
…………………………………………………
…………………………………………………
…………………………………………………
…………………………………………………
…………………………………………………
…………………………………………………
…………………………………………………
…………………………………………………
………………………………………………….
PRODUZIONE
AUTONOMA/
ADERENZA CONSEGNA
 Spesso  Talvolta  Mai
CORRETTA STRUTTURA
MORFO-SINTATTICA
 Spesso  Talvolta  Mai
CORRETTA STRUTTURA TESTUALE
(narrativo, descrittivo, regolativo …)
 Spesso  Talvolta  Mai
CORRETTEZZA ORTOGRAFICA
 Adeguata  Parziale  Non
adeguata
USO PUNTEGGIATURA
 Adeguata  Parziale  Non
adeguata
52
GRAFIA GRAFIA
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
….
LEGGIBILE
 Sì  Poco  No
TRATTO
 Premuto  Leggero  Ripassato  Incerto
CALCOLO CALCOLO
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
…………………………………………….
Difficoltà
visuospaziali (es:
quantificazione
automatizzata)
 spesso  talvolta  mai
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
…………………………………………….
Recupero di fatti
numerici (es:
tabelline)  raggiunto  parziale
 non
raggiunto
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
…………………………………………….
Automatizzazione
dell’algoritmo
procedurale
 raggiunto  parziale
 non
raggiunto
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
……………………………………………...
Errori di
processamento
numerico (negli
aspetti cardinali e
ordinali e nella
corrispondenza tra
numero e quantità)
 spesso  talvolta  mai
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
…………………………………………….
Uso degli
algoritmi di base
del calcolo
(scritto e a
mente)
 adeguata  parziale
 non
adeguato
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
…………………………………………….
Capacità di
problem solving
 adeguata  parziale
 non
adeguata
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
…………………………………………….
Comprensione
del testo di un
problema
 adeguata  parziale
 non
adeguata
53
SI RITIENE OPPORTUNO AGGIUNGERE ALCUNI INDICATORI RIFERITI IN MANIERA
SPECIFICA ALL’APPRENDIMENTO DELLE LINGUE STRANIERE
APPRENDIMENTO DELLE LINGUE STRANIERE
Pronuncia difficoltosa
 spesso
 talvolta
 mai
Difficoltà di acquisizione degli automatismi
grammaticali di base  spesso  talvolta
 mai
Difficoltà nella scrittura ( copiare dalla lavagna)  spesso
 talvolta  mai
Difficoltà nella scrittura autonoma  spesso  talvolta  mai
Difficoltà nell’ acquisizione del nuovo lessico  spesso  talvolta
 mai
Differenze tra comprensione del testo
scritto e orale
 notevoli  poche  mai
Differenze tra produzione scritta e
Orale
 notevoli  poche  mai
Altro:
…………………………………………………………… ……………… ……………… ……………
54
ALTRE CARATTERISTICHE DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO
(Dati rilevabili se presenti nella diagnosi)
OSSERVAZIONE IN CLASSE
(dati rilevati direttamente dagli insegnanti)
PROPRIETÀ LINGUISTICA PROPRIETÀ LINGUISTICA
 difficoltà nella strutturazione della frase
 difficoltà nel reperimento lessicale
 difficoltà nell’esposizione orale
MEMORIA MEMORIA
Difficoltà nel memorizzare:
 categorizzazioni
 formule, strutture grammaticali, algoritmi (tabelline, nomi,
date …)
 sequenze e procedure
ATTENZIONE ATTENZIONE
 attenzione visuo - spaziale
 selettiva
 intensiva
AFFATICABILITÀ AFFATICABILITÀ
 Sì  poca  No
PRASSIE PRASSIE
 difficoltà di esecuzione
 difficoltà di pianificazione
 difficoltà di programmazione e progettazione
ALTRO ALTRO
55
SEZIONE B
GRIGLIA OSSERVATIVA PER ALLIEVI CON BES
PARTE SECONDA : DESCRIZIONE DEI COMPORTAMENTI
Presenta regolarità nella frequenza scolastica
2 1 0
Manifesta difficoltà nel rispetto delle regole
2 1 0
Mostra rispetto verso gli impegni (compiti a casa,
attività a scuola…)
2 1 0
Non porta a scuola i materiali necessari alle attività
scolastiche; ne ha scarsa cura
2 1 0
Mostra autonomia nel lavoro
2 1 0
Manifesta difficoltà nel mantenere l’attenzione
durante le spiegazioni
2 1 0
Manifesta difficoltà nella comprensione delle
consegne proposte
2 1 0
Non presta attenzione ai richiami dell’insegnante
2 1 0
Mostra bassa tolleranza alla frustrazione con
comportamenti inadeguati
2 1 0
Reagisce con aggressività alle provocazioni dei
compagni
2 1 0
Viene escluso dai compagni dalle attività
scolastiche
2 1 0
Tende ad autoescludersi dalle attività scolastiche
e dalle attività di gioco/ricreative
2 1 0
Dimostra scarsa fiducia nelle proprie capacità
2 1 0
Mostra consapevolezza delle proprie difficoltà
2 1 0
Mostra consapevolezza dei propri punti di forza
2 1 0
LEGENDA
0 L’elemento descritto dal criterio non mette in evidenza particolari problematicità
1 L’elemento descritto dal criterio mette in evidenza problematicità lievi o occasionali
2 L’elemento descritto dal criterio mette in evidenza problematicità rilevanti o reiterate
56
SEZIONE C
PATTO EDUCATIVO CONCORDATO CON LA FAMIGLIA DELL’ALUNNO
1. Attività scolastiche personalizzate programmate :
o di recupero,di consolidamento e/o di potenziamento;
o a classi aperte;
o di di gruppo e/o a coppie;
o di recupero/sostegno linguistico con operatori esterni alla scuola;
o di supporto nello svolgimento dei compiti in orario pomeridiano;
o di tutoring da parte dei compagni di classe;
o in apprendimento cooperativo
o utilizzo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative come da tabella D;
o altro ………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………..
2. Strumenti e supporti nel lavoro a casa
o testi semplificati e/o ridotti;
o schemi e mappe;
o intervento di un tutor privato;
o intervento di un familiare;
o altro ………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………
3. Strategie metodologiche e didattiche
Gli insegnanti, per stimolare l’autostima ed evitare frustrazioni, opereranno ponendo
particolare attenzione alle specifiche difficoltà, affinché l’ alunno/a sia messo/a in condizione
di raggiungere il successo formativo. A tale scopo favoriranno l’attivazione degli strumenti
compensativi e delle misure dispensative, che ritengono adeguati, riportati nella sez. D.
0.1 protocollo di accoglienza  per alunni con bes
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Legge170 10
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0.1 protocollo di accoglienza per alunni con bes

  • 1. 1 ISTITUTO COMPRENSIVO “CRISTOFORO COLOMBO” DI FRATTAMINORE VIA SACCO E VANZETTI N. 19 -80020 –FRATTAMINORE (NA) P.IVA80059420630 –C.M. NAEE13800A Tel Fax 0818369557 e-mail: naee13800a@istruzione.it – p.e.c. naee13800a@pec.istruzione.it sito web: www.colombofrattaminore.gov.it Protocollo di Accoglienza per alunni con Bisogni Educativi Speciali
  • 2. 2 SOMMARIO PREMESSA Pag.4 Finalità. Pag.4. Chi sono gli alunni con B.E.S. Pag.4 Normativa di riferimento. Pag.6 PARTE PRIMA Alunni con disabilità. Pag.8 Ruolo e compiti delle figure coinvolte nel processo d’inclusione degli alunni disabili. Pag.8 Fasi del processo d’inclusione degli alunni disabili. Pag.9 Documenti per l’inclusione degli alunni disabili. Pag.12 Verifica e valutazione . Pag.13 Esame di stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione e prova nazionale. Pag.14 Alunni con disabilità ammessi all’esame per il conseguimento del diploma conclusivo del primo ciclo. Pag.14 Allegato 1 P.E.I. Pag.16 PARTE SECONDA I disturbi specificidell’apprendimento (D.S.A.). Pag.26 Ruoli e compitidelle figure coinvolte nel processo d’inclusione degli alunni con D.S.A. Pag.29 Misure dispensative e strumenti compensativi. Pag.32 Modalità di verifica e valutazione. Pag.32 Indicazioni per le linguestraniere. Pag.32 Screeningper l’individuazione precoce dei disturbi specifici di apprendimento. Pag.34 Allegato 2 P.D.P. Pag.36 Allegato 3 Griglia di osservazione per i casi sospetti di D.S.A. Pag.40
  • 3. 3 PARTE TERZA Alunni con disturbi evolutivi specifici(non D.S.A.). Pag.46 Esame di Stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione e prova nazionale. Pag.46 Allegato 4 P.D.P. alunni non D.S.A. Pag.47 PARTE QUARTA Accoglienza ed inclusione degli alunni in situazione di svantaggio. Pag.61 Allegato 5 Linee guida per l’accoglienza degli alunni in affido alle comunità per minori Pag.62 Allegato 6 Scheda richiesta Assistenza Specialistica e Materiale Pag.65 Allegato 7 Scheda segnalazione ASL Pag.67
  • 4. 4 PREMESSA L’esigenza di stilare un protocollo dedicato agli alunni con B.E.S. trova la sua ragione d’essere proprio nella parola accoglienza, che una scuola inclusiva adotta come parola chiave. “Accogliere” significa comprendere le persone e accettarle nella loro specificità e unicità, andare incontro ai bisogni, condividere gli obiettivi lungo un percorso che, nel caso della scuola, deve condurre al successo formativo di ogni alunno/studente. Per fare questo è necessario costruire una rete di competenze, una sinergia tra diverse figure che interagiscono e collaborano, attraverso modalità di azione chiare e condivise da tutto il personale all’interno dell’Istituto. Si tratta di costruire, con un sistema di alleanze, fondamenta su modalità di comportamento e procedure definite e comuni. Tutto ciò a garanzia di: 1. un’azione efficace; 2. non sporadica ma generalizzata; 3. non affidata alla volontà del singolo ma standardizzata; 4. verificabile e migliorabile. Il Protocollo costituisce uno strumento di lavoro e pertanto verrà integrato e rivisto periodicamente, sulla base delle esperienze realizzate. FINALITÀ Il protocollo è parte integrante del PTOF d’Istituto ed ha le seguenti finalità: sostenere gli alunni con BES in tutto il percorso di studi; favorire un clima di accoglienza e inclusione; favorire il successo scolastico e formativo; ridurre i disagi emozionali, favorendo al contempo la piena formazione; favorire l’acquisizione di competenze collaborative; delineare prassi condivise all’interno dell’Istituto di carattere: - amministrativo e burocratico (acquisizione della documentazione necessaria); - comunicativo e relazionale (prima conoscenza dell’alunno); - educativo e didattico ( accoglienza, coinvolgimento del Consiglio di Classe, assegnazione alla classe);
  • 5. 5 promuovere le iniziative di comunicazione e di collaborazione tra scuola, famiglia ed Enti territoriali coinvolti (Comune, ASL, Provincia, Regione, Enti di formazione, …). CHI SONO GLI ALUNNI CON B.E.S. L’espressione Bisogni Educativi Speciali (BES) fa riferimento all’emanazione della Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” . La Direttiva stessa ne precisa brevemente il significato: “L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”. L’obiettivo è garantire l’accesso all’apprendimento a tutti i bambini con svantaggi e difficoltà. L’acronimo BES, infatti, viene utilizzato per indicare una vasta area di studenti per i quali il diritto, sancito dalla Legge 53/2003, della personalizzazione dell’insegnamento deve essere applicato condeterminate accentuazioni in quanto a peculiarità, intensività e durata delle modificazioni. Nella Direttiva sono individuate tre aree: disabilità; disturbi evolutivi specifici; svantaggio socio-economico, linguistico, culturale. Disabilità (Legge 104/1992 art. 3 comma 1 e art. 3 comma 3) Ritardo cognitivo Minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali Sensoriale Motoria Intellettiva Disturbi evolutivi specifici (D.M. 27/12/2012) Disturbi Specifici di Apprendimento DSA (Legge 170/2010) Dislessia Disortografia Disgrafia Discalculia Area verbale Disturbi del linguaggio Bassa intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale Area non verbale Disturbo della coordinazione motoria Disprassia Disturbo dell’apprendimento nonverbale o disturbo visuo-spaziale Bassa intelligenza non verbale associata ad alta intelligenza verbale Disturbo dello spettro autistico lieve Funzionamento Intellettivo Limite (FIL) Detto anche “borderline cognitivo”. Rappresenta il limite di separazione trail disturbo specifico e la disabilità ADHD Disturbo da Deficit dell’Attenzione/Iperattività (ADHD o DDAI)
  • 6. 6 Svantaggio socio-economico, culturale, linguistico In questa categoria potrebbero rientrare gli alunni stranieri N.A.I. e/o i bambini/ragazzi adottati, residenti in casa famiglia. NORMATIVA DI RIFERIMENTO Norme di carattere generale  DPR n. 275 dell’8 marzo 1999 - Regolamento recante norme in materia di autonomia delle Istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 21 della legge 15 marzo 1997 n. 59;  DPR n. 122 del 22 giugno 2009 - Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge I settembre 2008, n. 137,convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169; Legge 28 marzo 2003, n. 53 – Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale.  C.M. n. 3 del 13/02/2015 – Adozione sperimentale dei nuovi modelli nazionali di certificazione delle competenze nelle scuole del primo ciclo di istruzione.  Nota MIUR prot. 2000 del 23/02/2017 – Il modello nazionale di certificazione delle competenze del I ciclo (C.M. n.3/2015). Disabilità  Legge n. 104 del 5 febbraio 1992 - Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e idiritti delle persone handicappate;  DPR n. 24 febbraio 1994 - Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unitàsanitarie locali in materia di alunni portatori di handicap;  DPR n. 323 del 23 luglio 1998 - Regolamento recante Disciplina degli esami di stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore a norma dell'art. 1 della legge 10 dicembre 1997 n. 425;  Nota MIUR n. 4798 del 27 luglio - 2005 Attività di programmazione dell’integrazione scolastica degli alunni disabili da parte delle Istituzioni scolastiche - Anno scolastico 2005- 2006;  O.M. n. 90 del 21 maggio 2001 - Norme per lo svolgimento degli scrutini e degli esami nelle scuole statali e non statali di istruzione elementare, media e secondaria superiore -Anno scolastico 2000-2001, in part. l’art. 15;  C.M. n. 125 del 20 luglio 2001 - Certificazione per gli alunni in situazione di handicap;  DPCM n. 185 del 23 febbraio 2006 - Regolamento recante modalità e criteri per l'individuazione dell'alunno come soggetto in situazione di handicap, ai sensi dell'articolo 35, comma 7, della legge 27 dicembre 2002, n. 289;  Nota MIUR prot. 4274 del 4 agosto 2009 - Trasmissione delle “Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con la disabilità”.  Linee guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione.
  • 7. 7 DSA  Nota MIUR n. 4099/A4 del 5 ottobre 2004 - Iniziative relative alla dislessia;  Nota MIUR n. 26/A4 del 5 gennaio 2005 - Iniziative relative alla dislessia;  Nota MIUR n. 4674 del 10 maggio 2007 - Disturbi di apprendimento: indicazioni operative;  Legge n. 170 dell’8 ottobre 2010 - Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico;  DM n. 5669 del 12 luglio 2011 - Decreto attuativo della Legge n. 170/2010. Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento;  Accordo Governo-Regioni del 24 luglio 2012 - Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei Disturbi specifici di apprendimento (DSA);  Nota Ministeriale n. 3587 del 3/6/2014 - Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di Istruzione Altri BES  Nota MIUR n. 6013 del 4 dicembre 2009 - Problematiche collegate alla presenza nelle classi di alunni affetti da sindrome ADHD (deficit di attenzione/iperattività);  Nota MIUR n. 4089 del 15 giugno 2010 - Disturbo di deficit di attenzione ed iperattività;  Direttiva MIUR del 27 dicembre 2012 - Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica;  CM n. 8 del 6 marzo 2013 - Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Indicazioni operative;  Nota MIUR n. 1551 del 27 giugno 2013 - Piano annuale per l’inclusività;  Nota MIUR n. 2563 del 22 novembre 2013 - Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali a.s. 2013-2014 – Chiarimenti. ALUNNI STRANIERI  DPR n. 394 del 31 agosto 1999 - Regolamento recante norme di attuazione del TU delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, a norma dell'art. 1, c. 6, del D.lg.vo 25/07/1998, n. 286;  CM n. 24 del 1 marzo 2006 - Trasmissione delle “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri 2006”;  Nota MIUR n. 4233 del 19 febbraio 2014 - Trasmissione delle “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri 2014”;  Nota MIUR n. 5535 del 9 settembre 2015 - Trasmissione del documento “Diversi da chi? Raccomandazioni per l'integrazione degli alunni stranieri e per l'intercultura”.
  • 8. 8 PARTE PRIMA ALUNNI CON DISABILITÀ La Legge quadro 104 del 1992, i successivi decreti applicativi e le “Linee guida per l’integrazione degli alunni con disabilità”, emanate dal MIUR nell’agosto del 2009, sono i riferimenti normativi del presente protocollo. L’Istituto Comprensivo “Cristoforo Colombo” fa proprie le indicazioni espresse nelle “Linee guida”riconoscendo il compito prioritario della Scuola nell’essere “una comunità educante, che accoglie ogni alunno nello sforzo quotidiano di costruire condizioni relazionali e situazioni pedagogiche tali da consentirne il massimo sviluppo. Una scuola non solo per sapere dunque ma anche per crescere,attraverso l’acquisizione di conoscenze, competenze, abilità, autonomia, nei margini delle capacità individuali, mediante interventi specifici da attuare sullo sfondo costante e imprescindibile dell’istruzione e della socializzazione”. RUOLI E COMPITI DELLE FIGURE COINVOLTE NEL PROCESSO DI INCLUSIONE DEGLI ALUNNI DISABILI CHI CHE COSA FA DIRIGENTE SCOLASTICO - Promuove e incentiva attività diffuse di aggiornamento e di formazione del personale operante a scuola (docenti,collaboratori, assistenti) anche tramite corsi di aggiornamento congiunti di cui all’art 14 comma 7 L. n.104/92, al fine di sensibilizzare, informare e garantire a tutte le componenti il conseguimento di competenze e indispensabili “strumenti” operativo - concettuali (per intervenire sul contesto e modificarlo). - Valorizza progetti che attivino strategie orientate a potenziare il processo di inclusione. - Guida e coordina le azioni/iniziative/attività connesse con le procedure previste dalle norme di riferimento: presidenza del GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione),formazione delle classi, utilizzazione degli insegnanti per le attività di sostegno. - Indirizza l’operato dei singoli Consigli di classe/interclasse affinché promuovano e sviluppino le occasioni di apprendimento, favoriscano la partecipazione alle attività scolastiche, collaborino alla stesura del P.E.I.
  • 9. 9 - Coinvolge attivamente le famiglie e garantisce la loro partecipazione durante l’elaborazione del PEI. - Cura il raccordo con le diverse realtà territoriali (EE.LL.,enti di formazione, cooperative, scuole, servizi sociosanitari,ecc.). - Attiva specifiche azioni di orientamento per assicurare continuità nella presa in carico del soggetto da parte della scuola successiva. - Intraprende le iniziative necessarie per individuare e rimuovere eventuali barriere architettoniche e/o senso percettive. - Partecipa, nei casi più complessi, ai GLHO. - Verifica la correttezza e la completezza dei documenti convalidandoli con la propria firma. DOCENTE COORDINATORE PER L’INCLUSIONE - Collabora con il Dirigente Scolastico per la formazione delle classi prime e l’assegnazione degli insegnanti di sostegno agli alunni. - Partecipa al GLI. - Aggiorna il PAI. - Coordina e supporta l’attività di inclusione dell’Istituto. - Coordina e supporta i docenti in tutte le procedure di inclusione. - Collabora con l’ufficio di segreteria, area alunni, per le procedure amministrative di riferimento. - Adegua la documentazione specifica per l’inclusione(modulistica). - Partecipa a corsi di formazione specifica. - Propone l’acquisto di libri e sussidi specifici per l’inclusione, sulla base delle segnalazioni dei docenti. - Fornisce consulenze alle famiglie e ai docenti UFFICIO DI SEGRETERIA AREA ALUNNI - Fa compilare ai genitori il modello per la consegna della certificazione della diagnosi. - Protocolla i documenti consegnati dai genitori, in qualunque periodo dell’anno scolastico. - Archivia l’originale del documento nel fascicolo personale dell’alunno. - Accoglie e protocolla altra eventuale documentazione e ne inserisce una copia nel fascicolo personale dell’alunno. - Ha cura di avvertire tempestivamente, per iscritto, il docente coordinatore per l’inclusione d’Istituto dell’arrivo di nuova documentazione DOCENTE DI SOSTEGNO - Condivide con tutti gli altri colleghi i compiti professionali e le responsabilità sull'intera classe (contitolarità). - Partecipa alla programmazione educativa e didattica e alla valutazione per tutto il gruppo classe. - Garantisce un reale supporto al Team docenti/CdC nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche integrative. - Svolge un’attività di consulenza a favore dei colleghi curricolari nell’adozione di metodologie per l’individualizzazione, finalizzate a costruire il PEI per l’alunno disabile.
  • 10. 10 - Concorda con ciascun docente curricolare i contenuti del progetto per la relativa disciplina o per gruppi di discipline e con gli educatori le strategie metodologico - educative. - Assiste l’alunno in sede d’esame secondo le modalità previste dal progetto specifico e concordat e con la Commissione d’esame. - Facilita l’integrazione tra pari attraverso il proprio contributo nella gestione del gruppo classe. TEAM DOCENTI/CONSIGLIO DI CLASSE - Accoglie l’alunno nel gruppo classe/sezione favorendone l’inclusione. - Analizza la situazione di partenza dell’alunno e ne definisce i bisogni. - Rende efficaci i tempi dedicati all’analisi delle situazioni, della progettazione e della condivisione dei vari progetti attuati. - Individua e propone risorse umane, strumentali e ambientali da utilizzare nel processo di inclusione. - Assume la responsabilità del percorso educativo dell’alunno e della pianificazione degli interventi educativo - didattici. - Partecipa con il docente di sostegno, alla programmazione educativo -didattica e alla valutazione. - Redige i documenti per l’alunno disabile in accordo con il docente di sostegno e la famiglia dell’alunno stesso. - Partecipa agli incontri previsti dalla normativa (GLHO) alfine di condividere le eventuali indicazioni date dagli esperti (ASL, strutture esterne, centri di riabilitazione,ecc.). - Instaura rapporti collaborativi con la famiglia dell’alunno disabile, gli specialisti e le strutture del territorio. ASSISTENTE EDUCATIVO (A. E. C.) - Opera in ambito educativo per il raggiungimento dell’autonomia e per il miglioramento della comunicazione dell’alunno disabile, attraverso interventi mirati, esplicitati nel PEI, che rispondano a bisogni educativi specifici. - Lavora a stretto contatto con l’insegnante di sostegno e gli insegnanti curricolari, secondo i tempi e le modalità previste nel PEI. - Partecipa agli incontri del GLHO PERSONALE ATA - Collabora con gli insegnanti e gli educatori condividendo pratiche educative. - Favorisce l’accoglienza degli alunni e fornisce ausilio materiale agli alunni disabili nell’accesso alle aree esterne alle strutture scolastiche e nell’uscita da esse. - Svolge assistenza agli alunni disabili all’interno delle strutture scolastiche, nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale, ove richiesto ESPERTI ASL - Partecipano agli incontri periodici (GLHO).
  • 11. 11 - Collaborano con i docenti alla stesura e all’aggiornamento del PDF e del PEI FAMIGLIA - Consegna in Segreteria la certificazione diagnostica corredata dell’apposito modulo di consegna. - Partecipa all’elaborazione del PDF e del PEI con i docenti e gli esperti ASL. - Partecipa agli incontri periodici (GLHO e agli incontri scuola-famiglia). - Avvisa tempestivamente la segreteria in caso di assenze prolungate dell’alunno. - Collabora con gli insegnanti per il pieno successo formativo dell'alunno. CENTRO TERRITORIALE DI SUPPORTO (CTS) di Napoli - Informa i docenti, gli alunni, gli studenti e i loro genitori delle risorse tecnologiche disponibili, sia gratuite sia commerciali. - Organizza iniziative di formazione sui temi dell’inclusione scolastica, nonché nell’ambito delle tecnologie per l’integrazione, rivolte al personale scolastico, agli alunni o alle loro famiglie, fornendo anche consulenza nell’individuazione delle scelte opportune, sia per gli ausili che in merito alle modalità didattiche adeguate ad essi nelle diverse situazioni. - Raccoglie le buone pratiche di inclusione realizzate dalle istituzioni scolastiche e le condivide con le scuole del territorio di riferimento. - Concede, su richiesta delle scuole, sussidi tecnologici incomodato d’uso. FASI DEL PROCESSO DI INCLUSIONE DEGLI ALUNNI DISABILI 1. Iscrizione 2. Raccolta di informazioni 3. Determinazione della classe-sezione 4. Accoglienza/inserimento FASE TEMPI ATTIVITÀ 1. Iscrizione Entro la data fissata annualmente da ordinanza ministeriale La famiglia iscrive online il/la figlio/a entro i termini stabiliti, consegnando in Segreteria la Certificazione per l’inclusione scolastica. 2. Raccolta di informazioni che precedono l’ingresso dell’alunno a scuola Entro il mese di maggio Nell’ambito del progetto Continuità di Istituto,vengono organizzate attività ed incontri funzionali alla reciproca conoscenza tra l’alunno e l’ordine di scuola successiva (docenti, struttura, attività, …).
  • 12. 12 3. Determinazione della classe-sezione Entro il mese di agosto L’individuazione della classe- sezione è di competenza del DS, sentito anche il parere della docente coordinatrice per l’inclusione e la commissione per la formazione delle classi 4. Accoglienza/inserimento Entro la prima settimana di settembre Prima dell’inizio della scuola i docenti della classe in cui sarà inserito l’alunno incontrano i genitori per uno scambio di informazioni riguardo ai bisogni, abitudini, interessi del bambino/ragazzo. Sulla base delle informazioni ricevute dalla famiglia e dalla documentazione specialistica il Team docente/Consiglio di classe si riunisce per programmare le attività di accoglienza per le prime settimane di scuola. DOCUMENTIPER L’INCLUSIONE DEGLIALUNNI DISABILI NOME DOCUMENTO CHI LO REDIGE QUANDO A CHI CONSEGNARLO Diagnosi Funzionale (D.F.) Gli specialisti della Neuropsichiatria Infantile All’atto dell’iscrizione o nel momento in cui viene rilasciata, unitamente alla certificazione prevista dalla L.104/1992. Viene aggiornata ad ogni cambio di ordine di scuola,o in caso di cambiamenti significativi rilevati dagli specialisti. Viene consegnata dalla famiglia in Segreteria. Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F.) Gli specialisti della ASL, i docenti curricolari e di sostegno, con la collaborazione dei familiari dell’alunno. È atto successivo alla Diagnosi Funzionale e indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il prevedibile livello di sviluppo che l’alunno disabile dimostra di possedere nei tempi brevi, medi e lunghi. Viene redatto nel primo anno di certificazione dell’alunno. Viene aggiornato negli anni scolastici di passaggio: ultimo anno di scuola L’originale, firmato da tutti gli estensori, viene consegnato in Segreteria dopo il primo GLHO e sarà conservato nel fascicolo personale dell’alunno. La segreteria provvederà a fornire una copia agli insegnanti e alla famiglia, su richiesta della stessa.
  • 13. 13 dell’infanzia, inizio scuola primaria, ultimo anno di scuola primaria, inizio scuola secondaria di primo grado, ultimo anno di scuola secondaria di primo grado. Si precisa che il documento può essere aggiornato anche nelle classi intermedie, se necessario. Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) Il docente di sostegno Il Team di classe/Consiglio di classe, avvalendosi delle informazioni ricavate dalla diagnosi funzionale, dal PDF, dal colloquio con la famiglia e dalle informazioni fornite dagli operatori sanitari. Entro i termini previsti dalla normativa (entro il mese di novembre). Sono richieste le firme: - degli operatori sanitari, - della famiglia, - dei docenti curricolari - del docente di sostegno. -del Dirigente Scolastico. L’originale viene consegnato in Segreteria e sarà conservato nel fascicolo personale dell’alunno. La segreteria provvederà a fornire una copia agli insegnanti e, alla famiglia, su richiesta della stessa. Verbale degli Incontri del GLHO Il docente di sostegno Docenti curricolari Docente referente Durante gli incontri oppure nei giorni immediatamente successivi. Deve essere firmato dai docenti presenti. Consegnato in segreteria nei giorni successivi all’incontro del GLHO. Modello RAS (solo per alunni con L. 104/92, art. 3, comma 3) Gli operatori sanitari Il docente di sostegno I docenti curricolari. Durante l’incontro del GLHO. Consegnato in Segreteria dopo l’ultimo GLHO previsto per l’alunno, firmato da: - gli operatori sanitari - il docente di sostegno - i docenti curricolari - la famiglia - gli operatori del centro di riabilitazione (se presenti al GLHO). La Segreteria provvederà ad inviarlo al Comune. Relazione finale Il docente di sostegno, I docenti curricolari. Al termine dell’anno scolastico. L’originale, firmato da tutti i docenti curricolari e di sostegno, viene
  • 14. 14 consegnato in Segreteria e sarà conservato nel fascicolo personale dell’alunno. Registro personale (in formato elettronico) Il docente di sostegno Deve essere compilato durante l’anno scolastico e consegnato in Segreteria nei tempi stabiliti dal D.S. N. B. È da evitare la compresenza tra docente di sostegno e assistente educatore, così come la compresenza di tre docenti, salvo casi autorizzati dal Dirigente Scolastico sulla base di documentati motivi. VERIFICA E VALUTAZIONE La valutazione è strettamente correlata al percorso individuale dell’alunno, è effettuata sulla base del PEI in relazione alle discipline previste e alle eventuali attività aggiuntive programmate. Il Td/CdC definisce nel PEI i criteri da adottare per le verifiche e per la valutazione; essa non far riferimento a standard qualitativi e/o quantitativi (legge 104/92 art. 16, commi 1 e 2). Le prove iniziali devono mirare ad accertare le potenzialità dell’alunno e il suo livello di apprendimento. Quelle in itinere devono essere idonee a valutare i progressi dell’alunno in rapporto alla situazione di partenza, al fine di avere un immediato riscontro dell'efficacia dell'intervento didattico e della validità della programmazione. Le prove di verifica possono essere uguali o differenziate rispetto a quelle della classe. Ove possibile sarebbe opportuno non differenziare le prove scritte articolandole piuttosto in richieste graduate a difficoltà crescente. I colloqui orali e le prove in attività pratiche o espressive hanno valore complementare e/o compensativo e concorrono a definire le competenze raggiunte. La valutazione degli alunni con disabilità è effettuata nel rispetto di quanto previsto dal D.P.R 122/2009 artt. 1, 2, 3 e 9, ed in base a quanto contenuto nelle “Linee Guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità” del 4Agosto 2009 par. 2.4: “La valutazione in decimi va rapportata al P.E.I., che costituisce il punto di riferimento per le attività educative a favore dell’alunno con disabilità. Si rammenta inoltre che la valutazione in questione dovrà essere sempre considerata come valutazione dei processi e non solo come valutazione della performance. Gli insegnanti assegnati alle attività per il sostegno, assumendo la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano e partecipando a pieno titolo alle operazioni di valutazione periodiche e finali degli alunni della classe con diritto di voto,disporranno di registri recanti i nomi di tutti gli alunni della classe di cui sono contitolari”. ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE E PROVA NAZIONALE Alunni con disabilità ammessi all’Esame in funzione del rilascio di un attestato di credito Formativo «Al fine di garantire l’adempimento dell’obbligo scolastico di cui alla legge 20.1.1999, n. 9 e dell’obbligo formativo di cui alla legge 17.5.1999, n. 144, il Consiglio di classe delibera se ammettere o meno agli esami di licenza media gli alunni in situazione di handicap che possono anche svolgere prove differenziate in linea con gli interventi educativo - didattici attuati sulla base del percorso
  • 15. 15 formativo individualizzato, secondo le indicazioni contenute nell’art. 318 del D.L.vo16.4.1994, n. 297. Tali prove devono essere idonee a valutare l’allievo in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziale. Ove si accerti il mancato raggiungimento degli obiettivi del PEI, il Consiglio di classe può decidere che l’alunno ripeta la classe o che sia comunque ammesso agli esami di licenza, al solo fine del rilascio di un attestato di credito formativo. Tale attestato è titolo per la iscrizione e la frequenza delle classi successive, ai soli finidel riconoscimento di crediti formativi da valere anche per percorsi integrati” (O.M. n. 90 del 21maggio 2001, art. 11, comma 12). Il Consiglio di classe definisce la tipologia delle prove/presentazione di documenti e/o materiali attestanti il percorso formativo realizzato e in sede di Esame predispone la stesura dell’attestato. All’atto della pubblicazione dei risultati, l’indicazione “ESITO POSITIVO” deve essere utilizzata anche per gli alunni con disabilità che non conseguono la licenza, ma il solo attestato di credito formativo. ALUNNI CON DISABILITÀ AMMESSI ALL’ESAME PER IL CONSEGUIMENTO DEL DIPLOMA CONCLUSIVO DEL I CICLO Per gli alunni con disabilità sono predisposte prove di esame, comprensive della prova a carattere nazionale INVALSI, specifiche per gli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso dell'alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono adattate, ove necessario, nei contenuti e anche nelle modalità e nei tempi di somministrazione in relazione al Piano Educativo Individualizzato, a cura dei docenti componenti la Commissione. Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell'esame e del conseguimento del diploma di licenza. Le prove dell'esame conclusivo del primo ciclo sono sostenute anche con l'uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico necessario. Per i candidati con piano educativo individualizzato (PEI) che abbiano sostenuto prove differenziate non deve esservi menzione di tali prove nei tabelloni affissi all’albo della scuola, né in altri documenti. Nel diploma e nei relativi certificati non verrà fatta menzione delle prove differenziate affrontate dall’alunno in sede d’esame.
  • 16. 16 Allegato1 ISTITUTO COMPRENSIVO “CRISTOFORO COLOMBO” DI FRATTAMINORE VIASACCO E VANZETTI N. 19 -80020 –FRATTAMINORE (NA) P.IVA80059420630 –C.M. NAEE13800A Tel Fax 0818369557 e-mail: naee13800a@istruzione.it – p.e.c. naee13800a@pec.istruzione.it sito web: www.colombofrattaminore.gov.it ANNO SCOLASTICO 20../20.. PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO ALUNNO … CLASSE… LUOGO E DATA DI NASCITA … RESIDENZA … DATA 1° INCONTRO ………..
  • 17. 17 DATA 2° INCONTRO………… Riunione1° P.E.I. DATI RELATIVI ALL’ALUNNO Cognome e nome ……. Diagnosi funzionale …… DATI RELATIVI ALLA PRECEDENZA SCOLARIZZAZIONE ANNO SCOL. SCUOLA CLASSE FREQUENZA (REGOLARE/IRREGOLARE) ORARIO (RIDOTTO/COMPLETO) INTERVENTO INTEGRATIVO DI SOSTEGNO A PARTIRE DALL’ a.s…. Scuola dell’infanzia INTERVENTO EDUCATIVO SCUOLA-FAMIGLIA  Familiare di riferimento…  Impegni assunti per favorire l’integrazione scolastica ……………………………………………………………………………………………  Attività sociali, ricreative e sportive extra scolastiche: …………………………………………………………………………………………..
  • 18. 18 INTERVENTI SANITARI E RIABILATIVI 1. INTERVENTI SANITARI  UMEE: specialista e operatori di riferimento …………………………………………………………………………………………….  ALTRI CENTRI SANITARI: specialista e/o centro di riferimento ………………………………………………………………………………………..  Terapie, interventi in corso e/o da programmare ………………………………………………………………………………………… 2. INTERVENTI RIABILITATIVI  Centro riabilitativo…  Operatore di riferimento/orario… INTERVENTIEDUCATIVI TERRITORIALI  Luoghi e tempi di intervento ………………………………………………………………………………………. Operatore di riferimento (assistente educativo domiciliare, centro di aggregazione) ………………………………………………………………………………………………..  Metodologia di raccordo …………………………………………………………………………………………………
  • 19. 19 AREA 1: COGNITIVA E NEUROPSICOLOGICA (attenzione, memoria, organizzazione spazio-temporale) Situazione di partenza Obiettivi Contenuti Adattamento alla Programmazione di classe o principali attività Metodi e tecniche. Materiali e sussidi. Verifiche e criteri di valutazioni
  • 20. 20 AREA 2: AFFETTIVO- RELAZIONALE
  • 21. 21 Situazione di partenza Obiettivi Contenuti Adattamento alla programmazione di classe o principali attività. Metodi e tecniche. Materiali e sussidi. Verifica e criteri di valutazione AREA 3 E AREA 4 : COMUNICAZIONALE E LINGUISTICA
  • 22. 22 Situazione di partenza Obiettivi Contenuti (adattamento programmazione di classe o principali attività Metodi e tecniche. Materiali e sussidi Verifica e criteri di valutazione AREA 5: MOTORIA-PRASSICA
  • 23. 23 Situazione di partenza Obiettivi Contenuti (adattamento alla programmazione di classe o principali attività) Metodi e tecniche. Materiali e sussidi. Verifica e criteri di valutazione AREA 6: AUTONOMIA (personale e sociale)
  • 24. 24 Situazione di partenza Obiettivi Contenuti (adattamento alla programmazione di classe o principali attività) Metodi e tecniche. Materiali e sussidi Verifica e criteri di valutazione AREA 7 APPRENDIMENTO
  • 25. 25 Situazione di partenza Obiettivi Contenuti (adattamento programmazione o attività principali) Metodi e tecniche Materiali e sussidi. Verifica e criteri di valutazione PROGRAMMAZIONE SETTIMANALE INDICATIVA DELL’ALUNNO/A
  • 26. 26 LUNEDI MARTEDI MERCOLEDI GIOVEDI VENERDI SABATO 1 2 3 4 5 6 Legenda:  = docente di sostegno  = docente di base in compresenza  = assistente educativo  = attività fuori dalla classe o = attività in classe Ore settimanali di sostegno … Ore settimanali di educatore per l’integrazione scolastica ……… RACCORDO CON LA CLASSE (CONSIGLIO DI CLASSE E Alunni)
  • 27. 27 ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………... Il presente PIANO EDUCATIVO è stato concordato e redatto da: - Docente del consiglio di classe NOME E COGNOME FIRMA …………………………………………………………………………………………………… - Referenti dell’equipe territoriali NOME E COGNOME FIRMA …………………………………………………………………………………………………. - Dirigente Scolastico NOME E COGNOME FIRMA ………………………………………………………………………………………………….. - Familiari NOME E COGNOME FIRMA …………………………………………………………………………………………………… - Altri operatori scolastici ed extrascolastici NOME E COGNOME FIRMA …………………………………………………….. NOME E COGNOME FIRMA …………………………………………………….. NOME E COGNOME FIRMA …………………………………………………….. PARTE SECONDA
  • 28. 28 I disturbi specifici dell’apprendimento (D.S.A.) e gli alunni B.E.S. La Legge n. 170 del 8.10.2010, “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”, riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, denominati DSA, che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate e in assenza di patologie neurologiche, ma possono costituire una limitazione importante di alcune attività della vita quotidiana e del percorso formativo scolastico (art.1). I Disturbi Specifici di Apprendimento interessano alcune abilità dell’apprendimento scolastico, in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica. Sono coinvolte in tali disturbi: l’abilità di lettura, di scrittura, di fare calcoli. Sulla base dell’abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica: dislessia (lettura), disgrafia e disortografia (scrittura), discalculia (calcolo). Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di origine neurobiologica; allo stesso tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo, modificabili attraverso interventi mirati. Posto nelle condizioni di attenuare e/o compensare il disturbo, infatti, il discente può raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti. È da notare, inoltre (e ciò non è affatto irrilevante per la didattica), che gli alunni con DSA sviluppano stili di apprendimento specifici, volti a compensare le difficoltà incontrate a seguito del disturbo. LA DISLESSIA Da un punto di vista clinico, la dislessia si manifesta attraverso una minore correttezza e rapidità della lettura a voce alta rispetto a quanto atteso per età anagrafica, classe frequentata, istruzione ricevuta. Risultano più o meno deficitarie – a seconda del profilo del disturbo in base all’età – la lettura di lettere, di parole e non-parole, di brani. In generale, l’aspetto evolutivo della dislessia può farlo somigliare a un semplice rallentamento del regolare processo di sviluppo. Tale considerazione è utile per l’individuazione di eventuali segnali anticipatori, fin dalla scuola dell’infanzia. LA DISGRAFIA E LA DISORTOGRAFIA Il disturbo specifico di lettura si definisce disgrafia o disortografia, a seconda che interessi rispettivamente la grafia o l’ortografia. La disgrafia fa riferimento al controllo degli aspetti grafici, formali, della scrittura manuale, ed è collegata al momento motorio -esecutivo della prestazione; la disortografia riguarda invece l’utilizzo, in fase di scrittura, del codice linguistico in quanto tale. La disgrafia si manifesta in una minore fluenza e qualità dell’aspetto grafico della scrittura, la disortografia è all’origine di una minore correttezza del testo scritto; entrambi, naturalmente, sono in rapporto all’età anagrafica dell’alunno. In particolare, la disortografia si può definire come un disordine di codifica del testo scritto, che viene fatto risalire ad un deficit di funzionamento delle componenti centrali del processo di scrittura, responsabili della transcodifica del linguaggio orale nel linguaggio scritto. LA DISCALCULIA
  • 29. 29 La discalculia riguarda l’abilità di calcolo, sia nella componente dell’organizzazione della cognizione numerica (intelligenza numerica basale), sia in quella delle procedure esecutive e del calcolo. Nel primo ambito, la discalculia interviene sugli elementi basali dell’abilità numerica: il subitizing (o riconoscimento immediato di piccole quantità), i meccanismi di quantificazione, la seriazione, la comparazione, le strategie di composizione e scomposizione di quantità, le strategie di calcolo a mente. Nell’ambito procedurale, invece, la discalculia rende difficoltose le procedure esecutive per lo più implicate nel calcolo scritto: la lettura e scrittura dei numeri, l’incolonnamento, il recupero dei fatti numerici e gli algoritmi del calcolo scritto vero e proprio. LA COMORBILITÀ Pur interessando abilità diverse, i disturbi sopra descritti possono coesistere in una stessa persona – ciò che tecnicamente si definisce “comorbilità”. Ad esempio, il Disturbo del Calcolo può presentarsi in isolamento o in associazione (più tipicamente) ad altri disturbi specifici. La comorbilità può essere presente anche tra i DSA e altri disturbi di sviluppo (disturbi di linguaggio, disturbi di coordinazione motoria, disturbi dell’attenzione) e tra i DSA e i disturbi emotivi del comportamento. In questo caso, il disturbo risultante è superiore alla somma delle singole difficoltà, poiché ognuno dei disturbi implicati nella comorbilità influenza negativamente lo sviluppo delle abilità complessive. RUOLI E COMPITI DELLE FIGURE COINVOLTE NEL PROCESSO DI INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON D. S.A.
  • 30. 30 CHI CHE COSA FA DIRIGENTE SCOLASTICO - Accerta, con il coordinatore per l’inclusione d’Istituto,che nella certificazione specialistica siano presenti tutte le informazioni necessarie alla successiva stesura del Piano Didattico Personalizzato. - Controlla che la documentazione acquisita sia condivisa dal Consiglio di classe/Team docenti. - Coinvolge attivamente le famiglie e garantisce la loro partecipazione durante l’elaborazione del PDP. - È garante del monitoraggio costante dell’apprendimento degli alunni con DSA presenti a scuola. - Promuove e incentiva attività diffuse di aggiornamento e di formazione del personale operante a scuola (docenti,collaboratori, assistenti). - Valorizza progetti che attivino strategie orientate a potenziare il processo di inclusione. - Guida e coordina le azioni/iniziative/attività connesse con le procedure previste dalle norme di riferimento:presidenza del GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione),formazione delle classi. - Cura il raccordo con le diverse realtà territoriali (EE.LL.,enti di formazione, cooperative, scuole, servizi sociosanitari,ecc.). - Favorisce, sensibilizzando i docenti, l’adozione di testi che abbiano anche la versione digitale (G.U. 12/6/2008). - Verifica la correttezza e la completezza del PDP convalidandolo con la propria firma. - Attiva, su delibera del collegio dei docenti, azioni di individuazione precoce dei soggetti a rischio (screening) e predispone la trasmissione dei risultati alle famiglie DOCENTE COORDINATORE PER L’INCLUSIONE - Fa parte del Gruppo di Lavoro per l’inclusione (GLI) e ne coordina le azioni su incarico del Dirigente Scolastico. - Collabora con il Dirigente Scolastico con compiti di informazione, consulenza e coordinamento di attività di formazione per gli insegnanti. - Sollecita la famiglia all’aggiornamento della diagnosi nel passaggio di ordine di scuola. - Fornisce indicazioni in merito alle misure dispensative e agli strumenti compensativi, in vista dell’individualizzazione e personalizzazione della didattica. - Collabora all’individuazione di strategie inclusive. - Formula proposte al Dirigente Scolastico in merito a corsi di formazione specifica da sottoporre al Collegio Docenti. - Adegua la documentazione specifica per l’inclusione(modulistica). - Partecipa a corsi di formazione specifica. - Offre supporto e consulenza ai colleghi riguardo agli strumenti per la didattica e per la valutazione degli apprendimenti. - Cura la dotazione di ausili e di materiale bibliografico all’interno dell’Istituto.
  • 31. 31 - Fornisce informazioni relative ai servizi offerti dal CTS per la condivisione di buone pratiche e per l’eventuale richiesta di sussidi tecnologici in comodato d’uso. - Media il rapporto tra famiglia, docenti e strutture del territorio. - Coordina il lavoro con gli insegnanti in vista delle prove d’esame e delle prove INVALSI. - Collabora con gli esperti esterni nelle varie fasi di somministrazione delle prove di screening per l’accertamento precoce dei disturbi dell’apprendimento. UFFICIO DI SEGRETERIA AREA ALUNNI - Fa compilare ai genitori il modello per la consegna della certificazione della diagnosi. - Protocolla il documento consegnato dal genitore, in qualunque periodo dell’anno scolastico. - Archivia l’originale del documento nel fascicolo personale dell’alunno. - Accoglie e protocolla altra eventuale documentazione e ne inserisce una copia nel fascicolo personale dell’alunno. - Ha cura di avvertire tempestivamente, per iscritto, il docente coordinatore per l’inclusione d’Istituto dell’arrivo di nuova documentazione. GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE (GLI) - Rileva, monitora, verifica e valuta il livello di inclusione della Scuola. - Elabora all’inizio dell’anno scolastico una proposta di Piano Annuale per l’Inclusione (PAI), riferito a tutti gli alunni con BES e ne verifica l’attuazione al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di giugno). - Sottopone la proposta del PAI al Collegio dei Docenti. - Predispone il protocollo di accoglienza degli alunni con BES COORDINATORE DEL CONSIGLIO DI CLASSE - Convoca i genitori dell’alunno con DSA per la predisposizione del PDP. - Organizza e coordina la stesura del PDP entro i termini stabiliti dal Dirigente Scolastico. - Convoca i genitori per informarli su eventuali problematiche scolastiche (prestazioni atipiche, problematiche di tipo relazionale e comportamentale,sospetto DSA, caso emerso in fase di screening…) e su ogni situazione di disagio palesata dall’alunno. - Si assicura che tutti i docenti, anche supplenti, prendano visione della documentazione relativa agli alunni con DSA presenti nella classe. - Collabora con i colleghi e il coordinatore d’Istituto per l’inclusione per la messa in atto delle strategie compensative e degli strumenti previsti dalle indicazioni ministeriali per alunni con disturbo specifico di apprendimento. TEAM DOCENTI/CONSIGLIO DI CLASSE - Approfondisce le tematiche relative ai disturbi specifici di apprendimento. - Mette in atto azioni per la rilevazione precoce.
  • 32. 32 - Utilizza l’osservazione sistematica per l’identificazione delle prestazioni atipiche. - Individua azioni di potenziamento in funzione delle difficoltà riscontrate. - Comunica alla famiglia la necessità dell’approfondimento diagnostico (insieme al coordinatore d’Istituto per l’inclusione e per tramite del coordinatore di classe). - Prende visione della certificazione diagnostica. - Crea in classe un clima di accoglienza nel rispetto reciproco delle diverse modalità di apprendere. - Redige collegialmente il PDP con il contributo della famiglia, del coordinatore d’Istituto per l’inclusione e di altri eventuali specialisti entro i termini stabiliti dal Dirigente Scolastico. - Cura l’attuazione del PDP. - Propone in itinere eventuali modifiche del PDP. - Si aggiorna sulle nuove tecnologie ed attua attività inclusive. - Acquisisce competenze in merito alla valutazione degli apprendimenti. FAMIGLIA - Consegna in Segreteria la certificazione diagnostica corredata dell’apposito modulo di consegna. - Collabora alla stesura del PDP. CENTRO TERRITORIALE DI SUPPORTO (CTS) di Napoli - Informa i docenti, gli alunni, gli studenti e i loro genitori delle risorse tecnologiche disponibili, sia gratuite sia commerciali. - Organizza iniziative di formazione sui temi dell’inclusione scolastica, nonché nell’ambito delle tecnologie per l’integrazione, rivolte al personale scolastico, agli alunni o alle loro famiglie, fornendo anche consulenza nell’individuazione delle scelte opportune, sia per gli ausili che in merito alle modalità didattiche adeguate ad essi nelle diverse situazioni. - Raccoglie le buone pratiche di inclusione realizzate dalle istituzioni scolastiche e le condivide con le scuole del territorio di riferimento. - Concede, su richiesta delle scuole, sussidi tecnologici incomodato d’uso. MISURE DISPENSATIVE E STRUMENTI COMPENSATIVI
  • 33. 33 La legge 170 garantisce agli alunni con certificazione di DSA l’adozione di una didattica personalizzata e la possibilità di fruire di apposite misure dispensative e strumenti compensativi anche in sede di verifica e di valutazione e nel corso di tutti i cicli d’istruzione, compresi gli studi universitari e gli Esami di Stato. Nell’ambito del PDP vengono definite le modalità con cui utilizzare le misure dispensative e/o compensative prescritte nella segnalazione diagnostica, con l’obiettivo di non pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria (Esempi: la sintesi vocale o un mediatore che svolga la lettura ad alta voce di testi e consegne, il registratore per non dover prendere appunti, la videoscrittura con correttore ortografico, la calcolatrice, la tavola pitagorica, tabelle, formulari, …). Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento (esempi: dispensa dalla lettura ad alta voce, riduzione della lunghezza della prova,deroga ai limiti di tempo per svolgere determinati esercizi, …). MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE “L’adozione delle misure dispensative, al fine di non creare percorsi immotivatamente facilitati,che non mirano al successo formativodegli alunni e degli studenti con DSA, dovrà essere sempre valutata sulla base dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale,comunque, da non differenziare, in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento dell’alunno o dello studente in questione.” (Linee guida DSA 12/07/2011). “È opportuno ribadire che, in ogni caso, tutte queste iniziative hanno lo scopo di offrire maggiori opportunità formative attraverso la flessibilità dei percorsi, non certo di abbassare i livelli di apprendimento.” (Nota MIUR n. 2563 del 22/11/2013) Le prove di verifica debbono permettere agli alunni con DSA di dimostrare la padronanza dei contenuti disciplinari a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria (ad esempio: leggere all’alunno il testo di un problema o di una verifica di comprensione del testo, prescindere dagli errori ortografici nel valutare un testo scritto, ecc.). Le modalità di verifica debbono essere coerenti con quanto concordato nel PDP: è opportuno che tutti gli insegnanti accettino anche risultati parziali confidando nel consolidamento di abilità e conoscenze grazie alla graduale acquisizione di strategie di compenso. INDICAZIONI PER LE LINGUE STRANIERE Una delle principali difficoltà degli alunni con disturbi specifici d'apprendimento (dislessia e disgrafia nel caso specifico) riguarda lo studio delle lingue straniere, relativamente alle quali sono previsti la dispensa dalle prove scritte o l'esonero dall'insegnamento. Le conseguenze derivanti dalla dispensa o dall'esonero sono differenti, qualora tali provvedimenti vengano adottati anche in sede di esami di Stato. La normativa di riferimento è costituita dalla legge n.170/2010 e dal DM n.5669 del 12 luglio 2011, attuativo della medesima legge; al DM sono allegate delle Linee Guida di cui devono tener conto UU.SS.RR, Istituzioni scolastiche e Atenei per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA. Le legge n. 170/2010 riconosce i disturbi specifici d'apprendimento, che possono costituire un ostacolo al processo educativo, e si propone il fine di garantire il pieno diritto all'Istruzione e il successo formativo degli allievi con detti disturbi, personalizzando l'insegnamento e avvalendosi di strumenti compensativi e misure dispensative. Il riconoscimento degli alunni con DSA avviene, naturalmente, dietro diagnosi clinica rilasciata dal Servizio sanitario nazionale (SSN) o, nelle Regioni in cui non sia possibile effettuare la diagnosi nell'ambito dei trattamenti specialistici erogati dal SSN, da strutture private accreditate, come leggiamo all'articolo 3 comma 1 della medesima legge.
  • 34. 34 L'articolo 5 comma 2 lettera c), in relazione alle lingue straniere, prevede: “per l'insegnamento delle lingue straniere, l'uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove risulti utile, la possibilità dell'esonero”. E' possibile, pertanto, non solo fare ricorso a strumenti compensativi (ad esempio sintesi vocali, uso del PC…) ma anche all'esonero dall'insegnamento. Quanto previsto dalla legge n. 170/2010 è stato poi declinato dal DM attuativo previsto dall'articolo 7 della medesima legge, ossia il Decreto Ministeriale n. 5669 del 12 luglio 2011. All'articolo 4 comma 5 del DM, leggiamo che l’adozione delle misure dispensative si propone la finalità di evitare situazioni di affaticamento e disagio in compiti coinvolti dal disturbo e che le misure dispensative, come quelle compensative, sono esplicitate nel Piano Didattico Personalizzato (articolo 5). Quanto alle lingue straniere, il DM ne parla all'articolo 6 commi 4, 5 e 6, che prevedono il ricorso a strumenti compensativi, a misure dispensative e, nei casi più gravi, all'esonero. Il comma 4 predispone il ricorso a qualsiasi strategia didattica utile a consentire agli alunni con DSA l'apprendimento delle lingue straniere, adottando strumenti compensativi e prediligendo l'espressione orale; prescrive, inoltre, di proporre e valutare le prove scritte, secondo modalità compatibili con le difficoltà connesse al disturbo. Il comma 5 prevede la possibilità di dispensare gli allievi con DSA dalle prove scritte in lingua straniera, sia nel corso dell'anno scolastico sia in sede di esami di Stato, in presenza delle seguenti condizioni: 1. certificazione di DSA attestante la gravità del disturbo e recante esplicita richiesta di dispensa dalle prove scritte; 2. richiesta di dispensa dalle prove scritte di lingua straniera presentata dalla famiglia o dall’allievo se maggiorenne; 3. approvazione da parte del consiglio di classe che confermi la dispensa in forma temporanea o permanente, tenendo conto delle valutazioni diagnostiche e sulla base delle risultanze degli interventi di natura pedagogico - didattica, con particolare attenzione ai percorsi di studio in cui l’insegnamento della lingua straniera risulti caratterizzante (liceo linguistico, istituto tecnico per il turismo, ecc.). Il comma 6, infine, in casi particolarmente gravi anche in comorbilità con altri disturbi o patologie certificate, prevede l'esonero dall'insegnamento delle lingue straniere, che avviene previa richiesta della famiglia e approvazione del consiglio di classe. L'alunno esonerato seguirà un piano didattico differenziato e, in sede di esami di Stato conclusivi del secondo ciclo d'istruzione, svolgerà prove differenziate coerenti con il programma svolto; in tal caso NON CONSEGUIRA' IL DIPLOMA ma l'attestazione prevista dall'articolo 13 del DPR n. 323/98. Sintetizzando, dunque, gli alunni con DSA, riguardo all'insegnamento delle lingue straniere, sia durante l'anno scolastico sia in sede di esami di Stato, possono: 1) avvalersi di strumenti compensativi; 2) essere dispensati dalle prove scritte; 3) essere esonerati totalmente dallo studio delle lingue straniere. Si ribadisce che l'alunno esonerato dall'insegnamento delle lingue straniere, al termine degli esami di Stato conclusivi del secondo ciclo d'istruzione, non conseguirà il titolo di studio ma otterrà il rilascio dell'attestazione dell'indirizzo e della durata del corso di studi frequentato, delle materie di insegnamento ricomprese nel curricolo degli studi con l'indicazione della durata oraria complessiva di ciascuna di esse, della certificazione delle competenze, delle conoscenze, delle capacità anche professionali e dei crediti formativi acquisiti.
  • 35. 35 Indicazioni operative per l’espletamento delle prove degli esami di stato conclusivi del primo ciclo d’istruzione e dell’INVALSI Per le alunne e gli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA) certificati ai sensi della legge 8 ottobre 2010, n. 170, la valutazione degli apprendimenti, incluse l'ammissione e la partecipazione all'esame finale del primo ciclo di istruzione, sono coerenti con il piano didattico personalizzato predisposto nella scuola primaria dai docenti contitolari della classe e nella scuola secondaria di primo grado dal consiglio di classe. Per la valutazione delle alunne e degli alunni con DSA certificato le istituzioni scolastiche adottano modalita' che consentono all'alunno di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento conseguito, mediante l'applicazione delle misure dispensative e degli strumenti compensativi di cui alla legge 8 ottobre 2010, n. 170, indicati nel piano didattico personalizzato. Per l'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione la commissione puo' riservare alle alunne e agli alunni con DSA, tempi piu' lunghi di quelli ordinari. Per tali alunne e alunni puo' essere consentita l’utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici solo nel caso in cui siano gia' stati impiegati per le verifiche in corso d'anno o comunque siano ritenuti funzionali allo svolgimento dell'esame, senza che venga pregiudicata la validita' delle prove scritte. Per l'alunna o l'alunno la cui certificazione di disturbo specifico di apprendimento prevede la dispensa dalla prova scritta di lingua straniera, in sede di esame di Stato, la sottocommissione stabilisce modalita' e contenuti della prova orale sostitutiva della prova scritta di lingua straniera. In casi di particolare gravità del disturbo di apprendimento, anche in comorbilita' con altri disturbi o patologie, risultanti dal certificato diagnostico, l'alunna o l'alunno, su richiesta della famiglia e conseguente approvazione del consiglio di classe, e' esonerato dall'insegnamento delle lingue straniere e segue un percorso didattico personalizzato. In sede di esame di Stato sostiene prove differenziate, coerenti con il percorso svolto, con valore equivalente ai fini del superamento dell'esame e del conseguimento del diploma. Le alunne e gli alunni con DSA partecipano alle prove standardizzate (INVALSI). Per lo svolgimento delle suddette prove il consiglio di classe può disporre adeguati strumenti compensativi coerenti con il piano didattico personalizzato. Le alunne e gli alunni con DSA dispensati dalla prova scritta di lingua straniera o esonerati dall'insegnamento della lingua straniera non sostengono la prova nazionale di lingua inglese. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami del primo ciclo e nelle tabelle affisse all'albo di istituto non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove. Gli alunni dispensati da una o più prove INVALSI, o che sostengono una o più prove differenziate in forma cartacea, secondo quanto previsto dal consiglio di classe, non riceveranno la relativa certificazione delle competenze da parte di INVALSI. In tali casi, sarà cura del consiglio di classe integrare, in sede di scrutinio finale, la certificazione delle competenze rilasciata dalla scuola con puntuali elementi di informazione. Si ricorda inoltre che le alunne e gli alunni con bisogni educativi speciali non certificati né ai sensi della legge n. 104/1992 (alunni con disabilità) né ai sensi della Legge n. 170/2010 (alunni con disturbi specifici di apprendimento), svolgono le prove INVALSI standard al computer senza strumenti compensativi. SCREENING PER L’INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO “E’ compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di disturbi specifici apprendimento (DSA) degli studenti, sulla base dei protocolli regionali
  • 36. 36 di cui all’articolo 7, comma 1. L’esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA.” (Art. 3 Comma 3 Legge 170/2010) Nel nostro Istituto Comprensivo a partire dall’anno scolastico 2016 -2017, vengono annualmente effettuati screening per la prevenzione dei disturbi dell’apprendimento, rivolti agli alunni delle classi prime e seconde della Scuola Primaria e agli alunni di 5 anni della scuola dell’infanzia. I casi emersi in fase di screening vengono sottoposti all’attenzione del Coordinatore per l’inclusione che provvederà ad informare i coordinatori dei Consigli di classe/Team docenti, con la successiva restituzione alle famiglie. Allegato 2
  • 37. 37 ISTITUTO COMPRENSIVO “CRISTOFORO COLOMBO” DI FRATTAMINORE VIA SACCO E VANZETTI N. 19 - 80020 – FRATTAMINORE (NA) P.IVA 80059420630 – C.M. NAEE13800A Tel Fax 0818369557 e-mail: naee13800a@istruzione.it – p.e.c. naee13800a@pec.istruzione.it sito web: www.colombofrattaminore.gov.it PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO DSA ( legge 8 ottobre 2010, n. 170; D.M. 12 luglio 2011 ) 1. DATI RELATIVI ALL’ALUNNO Cognome e Nome .......................................................................... Data e luogo di nascita .................................................................. Anno scolastico ............................. Classe ................................... Coordinatore di classe ................................................................... 2. TIPOLOGIA DI DISTURBO Diagnosi specialistica redatta da:........................................................................................................... presso ............................................................... in data ....................................................................... Disturbo: ................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................ 3. ANALISI DELLA SITUAZIONE DELL’ALUNNO Informazioni pervenute dalla famiglia: ---------------------------------------------------------------------------------------------------- ................................................................................................................................................................
  • 38. 38 ---------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------- ................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................ Osservazioni del Consiglio di classe: Collaborazione e partecipazione acquisita da rafforzare da sviluppare Relazionalità con compagni/adulti acquisita da rafforzare da sviluppare Accettazione e rispetto delle regole acquisita da rafforzare da sviluppare Motivazione al lavoro scolastico acquisita da rafforzare da sviluppare Capacità organizzativa acquisita da rafforzare da sviluppare Rispetto degli impegni e delle responsabilità acquisito da rafforzare da sviluppare Senso di autostima acquisito da rafforzare da sviluppare Consapevolezza del proprio modo di apprendere acquisito da rafforzare da sviluppare 4. ATTIVITA’ DIDATTICHE INDIVIDUALIZZATE Si rimanda ai Piani di Studio Individualizzati delle singole discipline. 5. ATTIVITA’ DIDATTICHE PERSONALIZZATE incoraggiare l’apprendimento collaborativo; favorire le attività in piccolo gruppo e il tutoraggio; promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere “al fine di imparare ad apprendere”; privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale “per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo, la riflessione su quello che si fa”; sollecitare le conoscenze precedenti per introdurre nuovi argomenti e creare aspettative; sviluppare processi di autovalutazione e autocontrollo delle proprie strategie di apprendimento; individuare mediatori didattici che facilitano l’apprendimento (immagini,schemi, mappe, …). 6. STRUMENTI COMPENSATIVI UTILIZZATI L’alunno usufruirà dei seguenti strumenti compensativi nelle aree disciplinari: tabelle, formulari, procedure specifiche, sintesi, schemi e mappe elaborati dai docenti; calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante;
  • 39. 39 computer con videoscrittura, correttore ortografico, stampante e scanner (a discrezione dei docenti e a seconda delle necessità); risorse audio (cassette registrate, sintesi vocale, audiolibri, libri parlati, libri digitali, …); software didattici free; tavola pitagorica; computer con sintetizzatore vocale. 7. MISURE DISPENSATIVE Nell’ambito delle varie discipline l’alunno viene dispensato: dalla presentazione contemporanea dei quattro caratteri (nelle prime fasi dell’apprendimento); dalla lettura ad alta voce; dal prendere appunti; dai tempi standard (dalla consegna delle prove scritte in tempi maggiori di quelli previsti per gli alunni senza DSA); dal copiare dalla lavagna; dalla dettatura di testi/o appunti; da un eccessivo carico di compiti; dallo studio mnemonico delle tabelline; dallo studio della lingua straniera in forma scritta. 8. FORME DI VERIFICA E VALUTAZIONE PERSONALIZZATE Si concordano: interrogazioni programmate; compensazione con prove orali di compiti scritti; uso di mediatori didattici durante le prove scritte e orali; valutazioni più attente ai contenuti che non alla forma; programmazione di tempi più lunghi per l’esecuzione di prove scritte; prove informatizzate; prove scritte che permettano di utilizzare misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere. 9. PATTO CON LA FAMIGLIA Si concordano: i compiti a casa (riduzione, distribuzione settimanale del carico di lavoro, modalità di presentazione, …);
  • 40. 40 le modalità di aiuto: chi, come, per quanto tempo, per quali attività/discipline, segue il bambino/ragazzo nello studio domestico; gli strumenti compensativi utilizzati a casa: o tabelle, formulari, sintesi; o calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante; o computer con videoscrittura, correttore ortografico, stampante e scanner; o risorse audio (cassette registrate, sintesi vocale, audiolibri, libri parlati, libri digitali …); o software didattici free; o tavola pitagorica; le interrogazioni. Il presente Piano Educativo è stato concordato e redatto da: Consiglio di Classe: ...................................................................... .................................................................................................. .................................................................................................. Dirigente scolastico ....................................................................... Genitori ......................................................................................... Data Allegato 3 SEGNALAZIONE ALLE FAMIGLIE DI SITUAZIONE DI SOSPETTO D.S.A. Art. 2 comma 1 del DM 5669/2011 La legge 170/2010,tra gli interventi da attuare a favore degli allievi con DSA , stabilisce:
  • 41. 41 “E’ compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti.....” (Art. 3 comma 3). Inoltre, l'art. 2, comma 1 del DM 5669/2011 prescrive: “....le istituzioni scolastiche provvedono a segnalare alle famiglie le eventuali evidenze, riscontrate nelle prestazioni quotidiane in classe e persistenti nonostante l’applicazione di adeguate attività di recupero didattico mirato, di un possibile disturbo specifico di apprendimento, al fine di avviare il percorso per la diagnosi ai sensi dell’art. 3 della Legge 170/2010” (Art. 2 comma 1). Come si vede le norme prescrivono l'obbligo, per le scuole: a) di intraprendere "interventi" (tempestivi e idonei)volti ad individuare i "casi sospetti" di DSA; b) prima di intraprendere i predetti interventi, di inviare una comunicazione alla famiglia. Il complesso delle disposizioni sopra richiamate delineano una sequenza operativa del tipo che segue : 1) le scuole sviluppano le attività didattiche ordinarie; 2) i team docenti rilevano gli alunni con difficoltà e limitazioni nelle abilità di letto-scrittura e/o impiego dei numeri (e, non di rado, nelle espressionicomportamentali correlate) che si connotano per persistenza e coesistenza con un quadro cognitivo di fondo adeguato; 3) conseguentemente la scuola, per effetto del citato art. 3, c. 3 invia una comunicazione informativa alle famiglie interessate e intraprende “...interventi tempestivi, idonei ad individuare i casisospetti di DSA....”; 4) al termine delle osservazioni la scuola comunica gli esiti alle famiglie; 5) nell'eventualità che le osservazioni del team docente abbiano confermato un “sospetto DSA”, la famiglia avvia l'iter diagnostico-clinico presso la ASL competente; 6) la ASL, ove accerti l'effettiva sussistenza del DSA, rilascia la certificazione medica; 7) la famiglia consegna alla scuola copia della certificazione; 8) la scuola avvia gli interventi individualizzati/personalizzati comprendenti l'elaborazione, attuazione e verifica del Piano Didattico Personalizzato (art. 5 DM 5669/2011). IL RUOLO DELLA SCUOLA Alla scuola la legge demanda una serie di importanti compiti e funzioni, tra i quali: 1) rilevazione, il più possibilmente precoce, di allievi con sospetto DSA (art. 3, commi 2 e 3 della L. 170/2010 e art.2 comma 1 del DM5669/2011).NB:la legge pone allascuola l’obbligodi segnalare ai genitori i “casi sospetti”,ma ladiagnosi e la relativa certificazione compete al Servizio Sanitario Nazionale, ossia alla ASL competente; 2) elaborazione,attuazione e verifica di un “piano didattico personalizzato” comprendente la indicazionedeglistrumenti compensativi (ossia forme di aiuto) e delle misure dispensative (esenzione,parziale o totale, da attività non compatibili col disturbo) a favore dell’alunno in situazione di DSA(art. 5 del DM 5669/2011). Le prime evidenze di un “sospetto DSA” si manifestano solitamente a scuola,soprattutto nella scuola primaria,con due ordini di difficoltà: 1) difficoltà nelle abilità “tecniche”:ad esempio,a seconda dei casi,problemi nella lettura (lentezza eccessiva,difficoltà di comprensione etc),nella scrittura (difficoltà nello scrivere le lettere, errori ortografici persistenti etc) o nell'uso dei numeri; 2) difficoltà comportamentali: l'allievo può apparire svogliato, talvolta irritabile; spesso si rifiuta di svolgere attività comprendenti lettura, scrittura, calcolo etc. La sussistenza di queste problematiche non costituiscono tuttavia un fattore di certezza della p resenza di un DSA ma solamente un elemento indiziario:bisogna infatti considerareche circa il 20% degli allievi (per lo più nella scuola primaria) presentano le limitazioni sopra richiamate;di questi,col tempo,la maggior parte rientrano in una condizi one di “normalità” e solo nel 3-4% dei casi si confermano come “veri” DSA. Per queste ragioni si rendono necessarie ricerche più approfondite di carattere specialistico IL RAPPORTO SCUOLA FAMIGLIA La L.170 richiede alle scuole di stabilire un rapporto molto stretto con le famiglie degli allievi per i quali sono state ravvisate le difficoltà richiamate ai punti precedenti;in particolare l'art.3, comma 3 stabilisce: “E’compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia,attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate,interventi tempestivi,idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all ’articolo 7, comma 1. L’esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA. “ Per queste ragioni la scuola comunica che,avendo riscontrato alcune difficoltà e limitazioni nel rendimento scolasticoche presentano i requisiti della: a) persistenza, ossia continuano a manifestarsi anche dopo sollecitazioni e attività di recupero; b) specificità: si manifestano in particolare nelle seguenti abilità: [ ] lettura [ ] scrittura [ ] impiego dei numeri; c) discrepanza: l'allieva/o, malgrado tali difficoltà, mostra un quadro cognitivo adeguato al livello scolare; “questa scuola”, ai sensi del predetto comma 3, avvierà osservazioni più approfondite volte a definire un quadro completo del livello di sviluppo di allievi per i casi sospetti di D.S.A.
  • 42. 42 GRIGLIA DI OSSERVAZIONE DEL FUNZIONAMENTO DELLEABILITA’STRUMENTALI ( LETTURA, SCRITTURA E CALCOLO) L E T T U R A D I S L E S S I A Elementi desunti dall’osservazione in classe Velocità e modalità di lettura [ ] legge sillabando [ ] legge in modo continuo ma [ ] lievemente [ ] accentuatamente lento {}legge guidandosi col dito o altri indicatori di posizione [ ] legge senza rispettare punteggiature, pause etc [ ] legge con velocità non costante e si ferma su alcuni suoni o parole specifici: …………... Emissione in fase di lettura e codifica grafo- acustica Difficoltà a pronunciare le parole in coerenza con la loro strutturaletterale e sillabica [ ] legge emettendo suoni poco intellegibili [ ] legge con voce intellegibile ma alterata [ ] non regola il volume della voce [ ] nella lettura a voce alta, in modo ricorrente, mostra iseguentidifetti/problemi specificidipronuncia: I) pronuncia in modo poco intellegibile alcuni fonemi, digrammi o suonispecifici(ad esempio: /r/, /k/, "gl", “sc”, “ch/gh”, le "doppie", “..fl..” etc); fonemi, digrammi, suoni etc più difficoltosi: II) pronuncia confondendo frequentemente isuoni delle seguentilettere : [ ] F e V [ ] T e D [ ] B e P [ ] L e R III) scambia le seguenti consonanti(ad es.:pronuncia "otti" anziché "occhi") pronuncia........................................ anziché....................................... [ ] in uno stesso brano pronuncia in modo diverso la medesima parola [ ] non memorizza la collocazione dell’accento tonico [ ] non sa scandire le parole in sillabe [ ] non vuole passare dalla lettura a voce alta a quella silente Comprensione semantico funzionale (difficoltà a rilevare le informazioni contenute nel testo letto) - proposto un testo scritto, comprende: [ ] con [ ] lievi [ ] medie [ ] grandi difficoltà: soltanto il significato di partidi frasi [ ] con [ ] lievi [ ] medie [ ] grandi difficoltà: soltanto il significato di frasisingole [ ] con [ ] lievi [ ] medie [ ] grandi difficoltà: soltanto il significato di sequenze dipoche frasi [ ] con [ ] lievi [ ] medie [ ] grandi difficoltà: i “ruoli” funzionalidi elementi del testo scritto quali: soggetti, qualità e attributi, azioni, tempi verbalietc [ ] con [ ] lievi [ ] medie [ ] grandi difficoltà: i rapporti “interni” fra le parti (causa/effetto, sequenzialità, argomentazioni, spiegazionietc) [ ] con [ ] lievi [ ] medie [ ] grandi difficoltà: i seguenti ulteriori elementi o strutture del testo scritto: …................................................................................
  • 43. 43 S C R I T T U R A Elementi desunti dall’osservazione in classe Velocità e modalità di scrittura [ ] scrive [ ] lievemente [ ] accentuatamente in modo lento con penna/matita [ ] scrive [ ] lievemente [ ] accentuatamente in modo lento con latastiera [ ] alla tastiera memorizza con [ ] lievi [ ] medie [ ] gravi difficoltà la posizione dei singoli tasti [ ] scrive con penna/matita solo se aiutato a mantenere il riferimento lineare [ ] viene rallentato in particolare dalle seguenti articolazioni o strutture verbali (riportare le parole o i gruppi di lettere che la/o rallentano [ ] viene rallentata/o in particolare dalle seguenti modalità: [ ] scrivere sotto dettatura [ ] prendere appunti [ ] scrivere testi ideativi [ ] copiare [ ] altro: ….............................................................................................................................. Difficoltà nello scrivere correttamente le parole rispettando la corrispondenza suono-lettera o suono-parola) NOTA PER L'INSEGNANTE: se l’allieva/o non presenta difficoltà in tale sotto-ambito cancellare questa sezione con linee diagonali. [ ] nello scrivere con [ ] penna [ ] tastiera confonde frequentemente i seguenti suoni/lettere [ ] F e V [ ] T e D [ ] B e P [ ] L e R [ ] altri: ........................................................................................................... [ ] nello scrivere a penna confonde frequentemente la collocazione di parti di lettera (es.: d e b; b, p e q; L e T ) o omette parti di lettere, in particolare (riportare gli scambi di parti di lettere o le omissioni più frequenti): 1)...................... [ ] nello scrivere con [ ] penna [ ] tastiera omette frequentemente le seguenti lettere o gruppi di lettere (ad esempio: "late" invece di "latte", "mele" invece che "miele", "pacci" invece che "pacchi" etc) in parole tipiche come di seguito riportato: 1).......................................................................................................................... [ ] nello scrivere con [ ] penna [ ] tastiera sostituisce o inverte frequentemente lettere o gruppi (“che” invece di “ghe”; "li" invece che "il" etc) in parole tipiche come di seguito riportato: 1).......................................................................................................................... [ ] altri errori ortografici sistematici o ricorrenti con [ ] penna [ ] tastiera: 1).......................................................................................................................... difficoltà nella gestione di penna, foglio, produzione e tracciamento del segno grafico [ ] presenta un'impugnatura disfunzionale (mancanza opposizione indice pollice) degli strumenti di scrittura/disegno: matita, penna, pennarello, pastello etc [ ] mostra rigidità posturali (ipertono) [ ] lievi[ ] medie [ ] gravi [ ] mostra lassità posturali (ipotono) [ ] lievi[ ] medie [ ] gravi [ ] esercita una pressione di scrittura: [ ] debole [ ] eccessiva [ ] discontinua [ ] il prodotto grafico, nell'insieme, appare [ ] lievemente [ ] accentuatamente confuso [ ] possiede una grafia in generale [ ] poco [ ] molto poco comprensibile [ ] ha difficoltà [ ] lieve [ ] media [ ]elevata nel gestire correttamente lo spazio grafico della pagina o del foglio; in particolare non rispetta: [ ] i margini laterali, superiori/inferiori [ ] l'orizzontalità di scrittura
  • 44. 44 [ ] la tenuta del rigo [ ] la distribuzione omogenea dello scritto rispetto allo spazio disponibile (ad esempio va a capo senza regolarità) [ ] nello scrivere necessità di: [ ] aiuto esterno manuale (ad esempio tracciamento col dito) [ ] ripassare e/o ingrandire le righe della pagina [ ] scrivere a righe alternate [ ] utilizzare il righello come riferimento inferiore altro:................................................................................................ [ ] scrive lettere molto: [ ] grandi [ ] piccole [ ] di grandezza non omogenea [ ] mostra difficoltà nella differenziazione e nel mantenimento della costanza dei rapporti fra le zone superiori (come nelle lettere “t”, “b”….), mediane (come nella “a”) o inferiori (“g”, “q”, “p”) della banda di scrittura [ ] nel corsivo collega male le lettere all’interno delle parole (continuità interletterale) [ ] non rispetta gli spazi tra parole [ ] mostra difficoltà [ ] lievi[ ] medie [ ] gravi nello scrivere in modo non orizzontale [ ] scrive solo in stampatello [ ] maiuscolo [ ] minuscolo
  • 45. 45 C A L C O L o d i s c a l Elementi desunti dall’osservazione in classe difficoltà nel discriminare piccole quantità numerabili [ ] non sa apprezzare differenze di numerosità del tipo: alcuni, pochi,molti, tutti, quel gruppo è meno numeroso dell'altro etc [ ] non sa rispondere a domande del tipo: quanti sono ? [ ] dato un certo numero di oggetti, non sa, con velocità adeguata al suo livello scolare: [ ]contarli uno a uno [ ] contarli due a due [ ] contarli a piccoli gruppi [ ] altre operazioni quantitative di base ove incontra difficoltà: difficoltà nel leggere/scrivere e ordinare piccoli numeri; [ ] non sa leggere/scrivere numeri di [ ] una [ ] due [ ] oltre….......... cifre [ ] non sa riferire con velocità adeguata la serie dei primi numeri naturali: [ ] in senso crescente [ ] in senso decrescente [ ] in modo alternato (ad esempio i soli pari) eventualmente: [ ] riferisce la serie dei numeri naturali solo disponendo di un supporto visivo o concreto (es.: utilizzando le dita) [ ] dato un piccolo numero, non sa individuare quello/i di uno o alcuni posti più avanti o indietro eventualmente: [ ] riesce solo disponendo di un supporto e/o utilizzando le dita [ ] dato un gruppo di piccoli numeri, non sa ordinarli in senso: [ ] crescente [ ] decrescente [ ] altre attività numeriche di base ove incontra difficoltà: …...................................................... operazioni aritmetiche con piccoli numeri [ ] non sa eseguire, con velocità adeguata al livello scolare, semplici [ ] addizioni [ ] riesce solo utilizzando le dita o altri supporti ] sottrazioni[ ] riesce solo utilizzando le dita o altri supporti [ ] moltiplicazioni [ ] riesce solo utilizzando le dita o altri supporti [ ] divisioni [ ] riesce solo utilizzando le dita o altri supporti [ ] non sa memorizzare/restituire, con velocità adeguata al livello scolare: [ ] i risultati di semplici addizioni [ ] i risultati di semplici sottrazioni [ ] tabelline del [ ] due [ ] tre [ ] oltre il....................... [ ] i risultati di semplici divisioni [ ] altre operazioni aritmetiche di base ove incontra difficoltà: …............................................... rappresentazioni numeriche e operazioni aritmetiche con algoritmo; proprietà formali (scrivere/leggeregrandi numeri, eseguire operazioni con l’algoritmo; se l’allieva/o non presenta difficoltà in tale indicatore o i suoi contenuti non riguardano il livello scolare, cancellare questa sezione con linee diagonali) rappresentazioni numeriche e operazioni aritmetiche con algoritmo; proprietà formali (scrivere/leggere grandi numeri, eseguire operazioni con l’algoritmo; se l’allieva/o non presenta difficoltà in tale indicatore o i suoi contenuti non riguardano il livello scolare, cancellare questa sezione con linee diagonali) [ ] non sa leggere/scrivere numeri di oltre ................. cifre (ad esempio: oltre quattro cifre, tipo 10743) [ ] non ha compreso il valore posizionale delle cifre [ ] non sa rappresentare numeri decimali su una semiretta ([ ] indicatore non considerato in quanto non previsto in questo livello scolare)
  • 46. 46 c u l i a [ ] non sa mettere in colonna i numeri negli algoritmi ([ ] indicatore non considerato in quanto non previsto in questo livello scolare) [ ] non sa eseguire l’algoritmo di: [ ] addizione [ ] sottrazione [ ] moltiplicazione [ ] divisione [ ] non sa rilevare l’equivalenza di operazioni del tipo 5+5+5 e 5 X 3 [ ] non sa rilevare l’equivalenza di operazioni del tipo 5 + 3 + 6 + 2 e (5 + 3) + (6 + 2) [ ] non sa rilevare le relazioni che intercorrono fra operazioni del tipo: a) 8 - 3 = 5 e 5 + 3 = 8 b) 12 : 4 = 3 e 3 X 4 = 12 c) 17 : 3 = 5 R= 2 e 3 X 5 + 2 = 17 [ ] non sa trasferire le nozioni aritmetiche alle misure di base (lunghezza, peso, capacità, superficie, volume, denaro, ora etc; ad esempio: 5 m + 3m = 8 m) [ ] non sa trasferire le nozioni relative alle operazioni aritmetiche a grandezze di varia natura (somme, differenze etc di segmenti, angoli, aree etc)
  • 47. 47 PARTE TERZA ALUNNI CON DISTURBIEVOLUTIVI SPECIFICI(NON D.S.A.) Per quanto riguarda gli alunni con altri disturbi evolutivi specifici, la normativa di riferimento è costituita dalla Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti d'intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica” e dalle successive circolari del MIUR n. 8 del 6/03/ 2013 e n. 2563 del 22/11/2013. Oltre ai DSA, sono disturbi evolutivi specifici: • deficit dell’area del linguaggio; • deficit nelle aree non verbali; • deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattivita’ (ADHD); • funzionamento intellettivo limite (FIL); • disturbo dello spettro autistico lieve. Se non c’è certificazione di disabilità (legge 104/92) o DSA (legge 170/2010), decide il Team Docenti/Consiglio di Classe, indipendentemente dalla richiesta dei genitori, se redigere il PDP:“Si ribadisce che, anche in presenza di richieste dei genitori accompagnate da diagnosi che però non hanno dato diritto alla certificazione di disabilità o di DSA, il Consiglio di classe è autonomo nel decidere se formulare o non formulare un Piano Didattico Personalizzato, avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione. È quindi peculiare facoltà dei consigli di classe o dei team docenti individuare – eventualmente anche sulla base di criteri generali stabiliti dal Collegio dei docenti – casi specifici per i quali sia utile attivare percorsi di studio individualizzati e personalizzati, formalizzati nel Piano Didattico Personalizzato la cui validità rimane comunque circoscritta all’anno scolastico di riferimento” (Nota ministeriale n. 2563 del 22/11/2013). Se il Team docenti/Consiglio di classe decide di predisporre un PDP “è opportuno ribadire che, in ogni caso, tutte queste iniziative hanno lo scopo di offrire maggiori opportunità formative attraverso la flessibilità dei percorsi, non certo di abbassare i livelli di apprendimento”. “Il Piano Didattico Personalizzato va quindi inteso come uno strumento in più per curvare la metodologia alle esigenze dell’alunno, o meglio alla sua persona, rimettendo alla esclusiva discrezionalità dei docenti la decisione in ordine alle scelte didattiche, ai percorsi da seguire ed alle modalità di valutazione”(Nota ministeriale n. 2563 del 22/11/2013). ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE E PROVA NAZIONALE Sono consentiti solo gli strumenti compensativi esplicitati nel PDP ed utilizzati nel corso dell’anno scolastico.
  • 48. 48 Allegato 4 ISTITUTO COMPRENSIVO “CRISTOFORO COLOMBO” DI FRATTAMINORE VIASACCO E VANZETTI N. 19 -80020 –FRATTAMINORE (NA) P.IVA80059420630 –C.M. NAEE13800A Tel Fax 0818369557 e-mail: naee13800a@istruzione.it – p.e.c. naee13800a@pec.istruzione.it sito web: www.colombofrattaminore.gov.it P.D.P. PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Per allievi con altri Bisogni Educativi Speciali (BES-Dir. Min. 27/12/2012; C.M. n. 8 del 6/03/2013) Istituto________________________________ Plesso________________________________ A.S. ______________ Alunno/a:________________________ Classe/sez: ______________ Coordinatore di classe/Team:_________________________________________ Referente/i BES____________________________________________________ Coordinatore GLI___________________________________________________ Dirigente Scolastico_________________________________________________ La compilazione del PDP è effettuata dopo un periodo di osservazione dell’allievo. Il PDP viene deliberato dal Consiglio di classe/Team, firmato dal Dirigente Scolastico, dai docenti e dalla famiglia.
  • 49. 49 INDICE SEZIONE A DATI ANAGRAFICI E INFORMAZIONI ESSENZIALI DI PRESENTAZIONE DELL’ALLIEVO SEZIONE B GRIGLIA OSSERVATIVA PER ALLIEVI CON BES PARTE PRIMA: DESCRIZIONI DELLE ABILITA’ PARTE SECONDA: DESCRIZIONE DEI COMPORTAMENTI SEZIONE C PATTO EDUCATIVO CONCORDATO CON LA FAMIGLIA DELL’ALUNNO SEZIONE D QUADRO RIASSUNTIVO DEGLI STRUMENTI COMPENSATIVI E DELLE MISURE DISPENSATIVE SEZIONE E INDICAZIONI GENERALI PER LA VERIFICA/VALUTAZIONE
  • 50. 50 SEZIONE A DATI ANAGRAFICI E INFORMAZIONI ESSENZIALI DI PRESENTAZIONE DELL’ALLIEVO Cognome e nome allievo/a:________________________________________ Luogo di nascita: __________________________Data____/ ____/ _______ Lingua madre: _________________________________________________ Eventuale bilinguismo: ___________________________________________ INDIVIDUAZIONE DELLA SITUAZIONE DI BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE DA PARTE DI:  SERVIZIO SANITARIO  DIAGNOSI RILASCIATA DA PRIVATI  DI CLASSE/SEZIONE - TEAM DOCENTI Relazione redatta da: __________________________________________________in data ___ /___ / ____ (relazione da allegare)
  • 51. 51 SEZIONE B GRIGLIA OSSERVATIVA PER ALLIEVI CON BES PARTE PRIMA: DESCRIZIONI DELLE ABILITA’ DIAGNOSI SPECIALISTICA (dati rilevabili, se presenti, nella diagnosi) OSSERVAZIONE IN CLASSE (dati rilevati direttamente dagli insegnanti) LETTURA LETTURA ………………………………………………… ………………………………………………… ………………………………………………… ………………………………………………. VELOCITÀ  Molto lenta  Lenta  Scorrevole ………………………………………………… ………………………………………………… ………………………………………………… …………………………………………….. CORRETTEZZA  Adeguata  Non adeguata (ad esempio confonde/inverte/sostituisce omette lettere o sillabe ………………………………………………… ………………………………………………… ………………………………………………… ……………………………………………… COMPRENSIONE  Scarsa  Essenziale  Globale  Completa-analitica SCRITTURA SCRITTURA ………………………………………………… ………………………………………………… ………………………………………………… ………………………………………………… …………………………………………………. SOTTO DETTATURA  Corretta  Poco corretta  Scorretta TIPOLOGIA ERRORI  Fonologici  Non fonologici  Fonetici ………………………………………………… ………………………………………………… ………………………………………………… ………………………………………………… ………………………………………………… ………………………………………………… ………………………………………………… ………………………………………………… ………………………………………………… ………………………………………………… ………………………………………………… ………………………………………………… ………………………………………………… ………………………………………………… …………………………………………………. PRODUZIONE AUTONOMA/ ADERENZA CONSEGNA  Spesso  Talvolta  Mai CORRETTA STRUTTURA MORFO-SINTATTICA  Spesso  Talvolta  Mai CORRETTA STRUTTURA TESTUALE (narrativo, descrittivo, regolativo …)  Spesso  Talvolta  Mai CORRETTEZZA ORTOGRAFICA  Adeguata  Parziale  Non adeguata USO PUNTEGGIATURA  Adeguata  Parziale  Non adeguata
  • 52. 52 GRAFIA GRAFIA ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… …. LEGGIBILE  Sì  Poco  No TRATTO  Premuto  Leggero  Ripassato  Incerto CALCOLO CALCOLO ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………. Difficoltà visuospaziali (es: quantificazione automatizzata)  spesso  talvolta  mai ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………. Recupero di fatti numerici (es: tabelline)  raggiunto  parziale  non raggiunto ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………. Automatizzazione dell’algoritmo procedurale  raggiunto  parziale  non raggiunto ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………... Errori di processamento numerico (negli aspetti cardinali e ordinali e nella corrispondenza tra numero e quantità)  spesso  talvolta  mai ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………. Uso degli algoritmi di base del calcolo (scritto e a mente)  adeguata  parziale  non adeguato ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………. Capacità di problem solving  adeguata  parziale  non adeguata ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………. Comprensione del testo di un problema  adeguata  parziale  non adeguata
  • 53. 53 SI RITIENE OPPORTUNO AGGIUNGERE ALCUNI INDICATORI RIFERITI IN MANIERA SPECIFICA ALL’APPRENDIMENTO DELLE LINGUE STRANIERE APPRENDIMENTO DELLE LINGUE STRANIERE Pronuncia difficoltosa  spesso  talvolta  mai Difficoltà di acquisizione degli automatismi grammaticali di base  spesso  talvolta  mai Difficoltà nella scrittura ( copiare dalla lavagna)  spesso  talvolta  mai Difficoltà nella scrittura autonoma  spesso  talvolta  mai Difficoltà nell’ acquisizione del nuovo lessico  spesso  talvolta  mai Differenze tra comprensione del testo scritto e orale  notevoli  poche  mai Differenze tra produzione scritta e Orale  notevoli  poche  mai Altro: …………………………………………………………… ……………… ……………… ……………
  • 54. 54 ALTRE CARATTERISTICHE DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO (Dati rilevabili se presenti nella diagnosi) OSSERVAZIONE IN CLASSE (dati rilevati direttamente dagli insegnanti) PROPRIETÀ LINGUISTICA PROPRIETÀ LINGUISTICA  difficoltà nella strutturazione della frase  difficoltà nel reperimento lessicale  difficoltà nell’esposizione orale MEMORIA MEMORIA Difficoltà nel memorizzare:  categorizzazioni  formule, strutture grammaticali, algoritmi (tabelline, nomi, date …)  sequenze e procedure ATTENZIONE ATTENZIONE  attenzione visuo - spaziale  selettiva  intensiva AFFATICABILITÀ AFFATICABILITÀ  Sì  poca  No PRASSIE PRASSIE  difficoltà di esecuzione  difficoltà di pianificazione  difficoltà di programmazione e progettazione ALTRO ALTRO
  • 55. 55 SEZIONE B GRIGLIA OSSERVATIVA PER ALLIEVI CON BES PARTE SECONDA : DESCRIZIONE DEI COMPORTAMENTI Presenta regolarità nella frequenza scolastica 2 1 0 Manifesta difficoltà nel rispetto delle regole 2 1 0 Mostra rispetto verso gli impegni (compiti a casa, attività a scuola…) 2 1 0 Non porta a scuola i materiali necessari alle attività scolastiche; ne ha scarsa cura 2 1 0 Mostra autonomia nel lavoro 2 1 0 Manifesta difficoltà nel mantenere l’attenzione durante le spiegazioni 2 1 0 Manifesta difficoltà nella comprensione delle consegne proposte 2 1 0 Non presta attenzione ai richiami dell’insegnante 2 1 0 Mostra bassa tolleranza alla frustrazione con comportamenti inadeguati 2 1 0 Reagisce con aggressività alle provocazioni dei compagni 2 1 0 Viene escluso dai compagni dalle attività scolastiche 2 1 0 Tende ad autoescludersi dalle attività scolastiche e dalle attività di gioco/ricreative 2 1 0 Dimostra scarsa fiducia nelle proprie capacità 2 1 0 Mostra consapevolezza delle proprie difficoltà 2 1 0 Mostra consapevolezza dei propri punti di forza 2 1 0 LEGENDA 0 L’elemento descritto dal criterio non mette in evidenza particolari problematicità 1 L’elemento descritto dal criterio mette in evidenza problematicità lievi o occasionali 2 L’elemento descritto dal criterio mette in evidenza problematicità rilevanti o reiterate
  • 56. 56 SEZIONE C PATTO EDUCATIVO CONCORDATO CON LA FAMIGLIA DELL’ALUNNO 1. Attività scolastiche personalizzate programmate : o di recupero,di consolidamento e/o di potenziamento; o a classi aperte; o di di gruppo e/o a coppie; o di recupero/sostegno linguistico con operatori esterni alla scuola; o di supporto nello svolgimento dei compiti in orario pomeridiano; o di tutoring da parte dei compagni di classe; o in apprendimento cooperativo o utilizzo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative come da tabella D; o altro ……………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………….. 2. Strumenti e supporti nel lavoro a casa o testi semplificati e/o ridotti; o schemi e mappe; o intervento di un tutor privato; o intervento di un familiare; o altro ……………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………… 3. Strategie metodologiche e didattiche Gli insegnanti, per stimolare l’autostima ed evitare frustrazioni, opereranno ponendo particolare attenzione alle specifiche difficoltà, affinché l’ alunno/a sia messo/a in condizione di raggiungere il successo formativo. A tale scopo favoriranno l’attivazione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative, che ritengono adeguati, riportati nella sez. D.