Un documento (in italiano) che descrive cosa è il modello SCERTS per l'autismo, un approccio transazionale, centrato sulla famiglia, per incrementare la Comunicazione e le Abilità socio-emotive dei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico
Si presenta il progetto di avvio di un intervento di peer education di territorio. L'intervento è al momento nella sua fase centrale di sviluppo (gennaio 2014). E' stato costituito il gruppo di lavoro e coordinamento, e si è nella fase di individuazione dei peer educator. La peculiarità del progetto consiste nel fatto che l'ambito di realizzazione non è limitato ad una scuola, ma esteso ad preciso territorio: quello relativo ai comuni si Gassino, San Mauro Torinese, Rivalba, San Rafaele Cimena.
Un documento (in italiano) che descrive cosa è il modello SCERTS per l'autismo, un approccio transazionale, centrato sulla famiglia, per incrementare la Comunicazione e le Abilità socio-emotive dei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico
Si presenta il progetto di avvio di un intervento di peer education di territorio. L'intervento è al momento nella sua fase centrale di sviluppo (gennaio 2014). E' stato costituito il gruppo di lavoro e coordinamento, e si è nella fase di individuazione dei peer educator. La peculiarità del progetto consiste nel fatto che l'ambito di realizzazione non è limitato ad una scuola, ma esteso ad preciso territorio: quello relativo ai comuni si Gassino, San Mauro Torinese, Rivalba, San Rafaele Cimena.
Augmented Didactics - Teach the Teacher Edition
Why APPs are important for Education
(consciousness, multiple intelligence, disruptive innovation in educational and evaluation solutions)
How to Implement Educational Tools and Processes merging digital and traditional solutions
Lezione di aggiornamento sulla valutazione degli apprendimenti . nuovo sistema scolastico – INVALSI – indagine OCSE –PISA” tenuta il 13 Novembre 2009 all'ISIS O.Romero di Albino dal prof. Damiano Previtali.
Il passaggio dalla società delle conoscenze alla società delle competenze stimola un progressivo superamento della didattica di tipo trasmissivo a verso esperienze di apprendimento di tipo collaborativo ed esperienziale.
L’insegnamento è una trasmissione continua di nozioni, informazioni, comunicazioni a cui fa
seguito un apprendimento da parte di un altro interlocutore. Un insegnante efficace è un
insegnante che sa comunicare, ma per poter comunicare è necessario saper ascoltare.
Didattica integrata e strategie di intervento-3Chayn Italia
3° blocco di slides
LIS (LINGUA DEI SEGNI ITALIANA): UN PERCORSO DI INCLUSIONE SOCIALE
Il laboratorio mira a sensibilizzare la collettività ad una realtà ancora poco conosciuta: la cultura della comunità sorda o non udente ed acquisire le competenze tecniche e strutturali di primo livello, della comunicazione visivo - gestuale attraverso un'adeguata formazione. Esso basandosi su una learning organization mira al cambiamento, allo sviluppo ed alla realizzazione di una Knowledge society (società della conoscenza). Il laboratorio prevede una prima parte Teorica, che fornirà le nozioni essenziali, fisiologiche e neurologiche sulla sordità e di conseguenza le malattie correlate, le cause e la psicologia del non udente. Necessario è un accenno alla storia che ha comportato la “nascita” della Lingua dei Segni Italiana/LIS e della cultura sorda. Si proseguirà con un percorso prevalentemente Pratico, ricco di esercitazioni in cooperative learning, dialoghi assistiti, comprensione e riproduzione. La ricca praticità di cui sono caratterizzate le attività è al fine di consentire un reale e facile apprendimento della Lingua di Segni Italiana/LIS.
04. legge 107-del-13-luglio-2015-riforma-della-scuola-con-note
2. progetto educativo
1. 1
Piani Educativi Individualizzati e Progetti di Vita
PER QUESTI RAGAZZI E’ NECESSARIO:
IL DURO LAVORO
L’APPOGGIO
L’INCORAGGIAMENTO
DA PARTE DEGLI INSEGNANTI, DELLE FAMIGLIE E DEI
PROFESSIONISTI.
COME?
PERMETTIAMO di CORRERE RISCHI
DISCIPLINIAMO
AIUTIAMO A SVILUPPARE UNA BUONA IMMAGINE DI SE’
INCORAGGIAMO LA CRESCITA SOCIALE.
FACCIAMO IN MODO CHE:
NON DIPENDANO DALL’ADULTO
RICEVANO DOMANDE ADEGUATE E/O STRUTTURATE
VENGANO GRATIFICATI DOPO UN’ESECUZIONE POSITIVA
CONCORDINO LA SCELTA DELL’ATTIVITA’
VENGANO TRATTATI DA ADULTI.
DOMANDIAMOCI:
CHI SONO
LE COSE CHE PIACCIONO
LE COSE CHE TROVANO DIFFICILI
MODI COI QUALI POSSONO COMUNICARE CON TE
MODI COI QUALI PUOI AIUTARLI
QUELLO CHE DEVI CONOSCERE DI LEI/LUI
QUELLO CHE VOGLIONO TU SAPPIA DI LEI/LUI.
2. 2
Gli alunni con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI vivono una situazione particolare,
che li ostacola nell’apprendimento e nello sviluppo a livello:
ORGANICO
BIOLOGICO
FAMILIARE
SOCIALE
AMBIENTALE
CONTESTUALE.
Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali hanno necessità di interventi tagliati
accuratamente su misura della loro situazione di difficolta’ e dei fattori che la originano
e/o mantengono. Questa individualizzazione prenderà forma di un PIANO
EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO- PROGETTO DI VITA.
L’alunno che viene conosciuto e compreso, nella complessità deisuoi bisogni, attraverso
il modello ICF, può evidenziare difficoltà specifiche in vari ambiti:
Condizioni fisiche: malattie varie, acute o croniche, situazioni
cromosomiche particolari;
Strutture corporee: mancanza di un arto, di una parte della corteccia
cerebrale;
Funzioni corporee: deficitvisivi,deficitmotori, deficit attentivi, di memoria,
Attività personali: scarse capacità di apprendimento, di comunicazione, di
pianificazione delle azioni, di interazione sociale, di autonomia personale;
Partecipazione sociale: difficoltà a partecipare alle situazioni sociali nei vari
ambienti e contesti;
3. 3
Fattori contestuali ambientali: famiglia problematica,situazione sociale
difficile, scarsità di risorse e servizi;
Fattori contestuali personali: scarsa autostima, scarsa motivazione.
Alla base di un’integrazione scolastica efficace vi è sempre l’attivazione di un buon
PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO:
4. 4
Fase 1: sintetizzare in modo significativo i risultati della DF:
PUNTIDI FORZA,cioè livello raggiunto,abilità possedute adeguatamente;
PUNTI DI FORZA, livelli raggiunti, abilità manifestata grazie alla
mediazione positiva di fattori contestuali;
DEFICIT,cioè mancanza,incapacità o sviluppoinadeguato rispetto ai criteri
e alle aspettative;
RELAZIONIDI INFLUENZA tra i vari ambitidi funzionamento dell’alunno.
FASE 2: definire gli obiettivi a lungo termine, obiettivi da raggiungere dall’uno
ai tre anni;
FASE 3: scegliere gli obiettivi a medio termine, obiettivi da raggiungere
nell’arco di alcuni mesi o di un anno scolastico;
FASE 4: definire gli obiettivi a breve termine e le sequenze di sotto-obiettivi, i
quali facilitano l’apprendimento.
3 metodi per costruire i sotto-obiettivi:
SHAPING (MODELLAGGIO): ridurre le difficoltà dell’obiettivo
semplificandole richieste di corretta esecuzione (l’accuratezza, la velocità
di azione, l’intensità, la durata e la frequenza ottimale di emissione di un
determinato comportamento);
Ridurre la difficoltà dell’obiettivo attraverso l’uso degli aiuti necessari
e sufficienti: rendere più accessibile un obiettivo attraverso l’uso
accorto e pianificato di aiuti;
TASK ANALYSIS: ridurre la difficoltà dell’obiettivo attraverso l’analisi
del compito: sia in senso sequenziale- descrittivo, elencando le serie
di risposte singole che compongono quel compito, sia in senso
strutturale- gerarchico, individuando le abilità più semplici e
prerequisite che costituiscono la struttura di base di quell’obiettivo e
che vanno costruite per prime.
Le attività, i materiali e i metodi di lavoro.
In primo luogo si identificheranno gli spazi, i tempi, le persone e le altre
risorse materiali, organizzative, strutturali e metodologiche che serviranno per
realizzare attività didattiche, educative e di stimolazioni. La realizzazione di
processi educativi didattici che caratterizzano le migliori prassi di didattica
speciale e di integrazione è dovuta dai seguenti fattori:
5. 5
Classi e gruppi di apprendimento eterogenei;
Modalità cooperative di apprendimento e di lavoro,
Rapporti prosociali e di collaborazione informale tra gli alunni;
Curricoli rivolti allo sviluppo di intelligenze multiple;
Istruzione collocata contemporaneamente su diversi livelli di competenza;
Istruzione orientata all’acquisizione di competenze concrete;
Integrazione delle tecnologie nel curricolo;
Apprendimento attivo e basato su problemi reali;
Uso sistematico di modelli per la soluzione di problemi, di opportunità di
azione con pochi rischi di errore;
Valutazione autentica e uso del portfolio;
Coinvolgimento attivo degli studenti nelle decisioni;
Valorizzazione degli insegnanti nelle decisioni di politica scolastica;
Collaborazione tra gli insegnanti e con le altre figure professionali.
Le verifiche e le valutazioni:
Esse dovrebbero accompagnare le varie attività realizzate. Occorre valutare
anche il grado di generalizzazione delle abilità, il grado di mantenimento nel
tempo delle competenze acquisite e il livello raggiunto rispetto alle capacità di
autoregolazione autonoma dell’alunno nell’esecuzione di una data abilità.
Occorre, inoltre, valutare l’APPROPRIATEZZA, la VALIDITA’ degli obiettivi
inseriti nel PDF.
Modello di PEI
DATI: nome dell’alunno, residenza, classe, sezione e corso di studi, nome
insegnante di sostegno, ore di sostegno settimanali.
PREMESSA: notizie utili riferite alla classe frequentata dall’alunno, al suo
percorso scolastico (eventuali ripetenze), scuola o classe di provenienza,
ecc.
SITUAZIONE DI PARTENZA:descrizione delle abilità scolastiche possedute
dall’alunno
SINTESI DELLE DELIBERE DEL G.L.H. Operativo: data della riunione,
partecipanti, tipo di programmazione dell’alunno (regolare, semplificata,
ridotta, individualizzata) e motivazioni della delibera.
6. 6
OBIETTIVI GENERALI: esplicitati in modo graduale
MODALITA. OPERATIVE: per tutti gli obiettivi generali vengono definiti i
luoghi di azione (aula, laboratori, spazi scolastici diversi, ecc.) e i tempi di
azione, in particolare degli interventi di sostegno (se orario settimanale fisso,
riportare il quadro orario; se orario settimanale flessibile, indicare le modalità
di predisposizione dello stesso)
OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI: per gli obiettivi didattici è necessario
allegare le programmazioni disciplinari semplificate, ridotte o individualizzate
predisposte dai docenti curricolari
VERIFICHE E VALUTAZIONE: modalità di svolgimento delle verifiche
disciplinari (se il ragazzo necessita di tempi più lunghi, quando verranno
svolte, ecc.).
Per la valutazione si prenderà in considerazione la situazione di partenza e il
percorso globale effettuato negli apprendimenti educativi e didattici previsti
per il ragazzo e si rimanderà ai descrittori di livello approvati dai singoli
Consigli di Classe.
DATA
FIRME del Dirigente Scolastico, dell’Insegnante di sostegno, della psicologa
dell’A.S.L., dei genitori, insegnanti curricolari, educatori e familiari
.
ALLEGATI: programmazione individualizzata e descrittori di livello n.______
pagine.