04. legge 107-del-13-luglio-2015-riforma-della-scuola-con-note
5. social network e reti sociali
1. LO STRUMENTO DEL SOCIAL
NETWORK per incremetare le
RETI SOCIALI
DOTT.SSA Silvia de Robertis
2. Che cosa è il SN?
STRUMENTO di rilevazione dei dati sulla
comunicazione per le
persone con complessi bisogni comunicativi e
i loro
partners comunicativi.
3. Un nuovo strumento di
valutazione per:
- stabilire realistici obiettivi di
comunicazione,
- pianificare specifici interventi
- registrare i progressi nel tempo.
4. Il Social Network fornisce al campo
della CAA uno strumento per valutare,
sviluppare e sostenere le reti sociali
5. Fattore importante:
il SN aiuta a chiarire le
differenze tra i vari partners
comunicativi della
persona e tra le particolari strategie
utilizzate per
comunicare con ognuno di loro
7. Il Modello dei Cerchi dei Partners
Comunicativi (CCP),
- indica i più importanti interlocutori,
- identifica i cerchi di comunicazione più
deboli e più forti,
- mostra i partners che possono
beneficiare di formazione,
- facilita una pianificazione basata su un
approccio centrato sulla persona
10. l’efficacia comunicativa della
persona spesso dipende dalla
sua capacità di utilizzare
varie modalità comunicative
e di riconoscere le situazioni
in cui
ogni modalità ha più
successo.
11. un bambino con severe disabilità motorie e
di parola utilizzerà:
- una comunicazione di tipo iniziale
(espressioni del viso, del linguaggio del
corpo, dello sguardo, dei gesti, di vocalizzi o
di altre modalità di comunicazione non
simbolica)
- una comunicazione del contesto-
dipendente
- una comunicazione indipendente.
17. Dati dal primo SOCIAL NETWORK
• Prende raramente l’iniziativa per comunicare
• Spesso è sottoposto a sollecitazioni verbali in
serie(es: cosa vuoi? vuoi uscire?).
• Comunicazione dipendente dal contesto,
primariamente per soddisfare i suoi bisogni
primari
• Gli argomenti delle comunicazioni sono
limitati, ( in particolare con poco spazio per
l’espressione di preferenze, emozioni,
interventi a commento di attività scolastiche e
non….)
• Poche le situazioni di gioco e condivisione
delle attivita’ con i suoi compagni
18. Comunicazione: primi obiettivi
• Incrementare l’iniziativa comunicativa
• Migliorare i “turni” della comunicazione,
evitando “pressione”
• Introdurre elementi simbolici, diminuendo
la “dipendenza dal contesto”
• Ampliare i contenuti delle comunicazioni,
aumentando le opportunità
• Aumentare le situazioni di gioco e la
condivisione con i compagni
19. Verifica finale
OBIETTIVI RAGGIUNTI:
• Aumentata l’iniziativa comunicativa
• Aumentata la partecipazione alle attività della
classe
• Usa correntemente un vocalizzo per
richiamare l’attenzione, salvo poi usare lo
sguardo, l’indicazione e/o il Comunicatore per
esprimersi
20. C.A.
12 anni
scuola media
diagnosi di ritardo di sviluppo e disabilità
motorie e visive
capacità verbali, linguistiche
danneggiate.
non ha un sistema di comunicazione
simbolico
utilizza modalità iniziali di
comunicazione.
21. Madre Assistente
1º 4 + 2
2º 0 0
3º 3 0
4º 13 15
5º 0 0
Figura 1. I partners di C.A. come riportato dagli intervistati
22. Durante l’intervista, la madre ha affermato
“Non mi ero resa conto di quanto mio
figlio fosse isolato”.
23. C. A. è un comunicatore emergente:
- si affida a forme non simboliche di
comunicazione per esprimersi;
- la sua gestualità, il linguaggio del
corpo e i suoi vocalizzi sono efficaci in
alcuni cerchi e situazioni ma non in
altre,
- ha iniziato ad utilizzare a scuola, un
ausilio semplice di comunicazione,
con cinque messaggi preregistrati.
24. L’équipe era d’accordo con il fatto
che l’utilizzo di un ausilio con voce
digitale era per far sì che C.A.
potesse:
1. salutare le persone
2. stabilire dei rapporti sociali.
25. :
1. Utilizzare un comunicatore
per interagire più
direttamente e spesso con i
suoi pari a scuola
Obiettivi da raggiungere
26. 2. Aumentare l’uso di gesti
simbolici tramite
(a) il modellamento (cinque gesti
naturali individuati),
(b) incoraggiare l’uso dei gesti
significativi a casa e a scuola.
27. 3. Incrementare il numero di persone
che si trovano nel suo 2º,
3º e 5º cerchio,
nel corso dei prossimi sei mesi.
28. Membri della famiglia Professionisti
pagati
Persone con complessi
bisogni comunicativi
* Assicura una
partecipazione
attiva dei membri
della famiglia nel
processo di
valutazione.
* Incoraggia lo
stabilirsi di
obiettivi di
collaborazione.
* Aiuta i professionisti a
distinguere tra risultati
clinici (su cui spesso è
la nostra più comune
attenzione) ed effetti
(impatto sociale)
dell’intervento.
* Sposta l’attenzione dal
nostro intervento al suo
impatto sociale
* Aiuta la persona ad avere più
chiari i propri desideri
* Consente alla persona di
partecipare completamente nel
processo di individuazione e
pianificazione degli obiettivi.
* Incrementa la possibilità di
obbiettivi clinici che abbiano
validità sociale.
29. “La Partecipazione è il solo
prerequisito alla comunicazione.
Senza partecipazione non c’è
nessuno cui parlare, niente di cui
parlare, nessun ragione per
comunicare”.
Beukelman e Mirenda