2. Agomenti coinvolti
Storia
Le rivoluzioni industriali (in particolare la 2”)
La storia dell’unità d’Italia
Rapporto Nord-Sud e problematiche sociali
Geografia
Reti di comunicazioni, trasporti
Tecnologia
Mezzi di comunicazione: il treno
Risorse: carbone, energia idroelettrica, elettricità…
Letteratura, arte, …
4. Il nostro percorso
1. Il padiglione delle locomotive storiche
2. Strumenti e macchinari
3. Gli altri “pezzi”
4. La statua in ghisa
5. La Napoli Portici
Inizio Napoli
Fine Portici
Lunghezza 7,25 km
Inaugurazione 3 ottobre 1839
1836 viene firmata la convenzione con l'ingegner Armando Giuseppe Bayard
per la costruzione in quattro anni di una linea ferroviaria da Napoli a Nocera
Inferiore
1837 viene costituita a Parigi una Società per la costruzione e la gestione
della ferrovia.
3/10/1839,. alle ore 10, alla presenza del re Ferdinando partenza del primo
treno (una locomotiva a vapore di costruzione inglese,chiamata “Vesuvio” e
da otto vagoni) Il percorso venne compiuto in nove minuti e mezzo
Nei successivi quaranta giorni ben 85759 passeggeri usufruirono della
ferrovia.
6. La storia prosegue
Ben presto ci si rese conto dell'utilità e
dell'importanza economica del nuovo mezzo
ferroviario per cui ben presto venne progettato
l'ampliamento della rete.
Il 1 agosto 1842 veniva inaugurato il tronco
successivo fino a Castellammare e due anni
dopo, nel 1844, la diramazione per Pompei,
Angri, Pagani e Nocera Inferiore.
7. Ospiti Illustri
Illustri ospiti provarono la nuova
invenzione tra cui il Papa Pio IX
che l'8 settembre 1849 salì per la
prima volta a Napoli su di un
treno insieme al Re di Napoli
Ferdinando. Il convoglio reale fu
condotto personalmente dall'ing.
Bayard. Pio IX scese entusiasta
dal treno esprimendo ai presenti
la volontà di realizzarne anche
nello Stato Pontificio.
8. Le locomotive
Il progetto, data l'assoluta avanguardia del
mezzo ferroviario in quei tempi, si poteva ben
definire internazionale: la progettazione era
francese, le locomotive, di rodiggio 1 A 1,
giunsero dall'Inghilterra ed erano costruite sul
modello delle prime progettate da George e
Robert Stephenson, il resto dei materiali
rotabili era invece stato costruito in Italia (Il
ferro delle rotaie proveniva dalla Vallata dello
Stilaro).
9. La locomotiva “Vesuvio”
La locomotiva "Vesuvio" era di fabbricazione
inglese, costruita dalla Longridge e Co. di
Newcastle pesava 13 tonnellate e sviluppava
una potenza di 65 CV alla velocità di 50
Km/ora. La caldaia era fasciata da liste di
legno pregiato tenute insieme da quattro
cerchiature in ottone. Il tender a due assi
trasportava sia l'acqua che il carbone.
10. L’Opificio…
Le officine di Pietrarsa (Reale Opificio di
Pietrarsa) [modifica]
Un'altra delle influenze collaterali di questo progetto
fu la conversione alla produzione ferroviaria, nel
1842, di un grande stabilimento già adibito alla
produzione di cannoni e proiettili d'artiglieria, ad
essere adibito alla costruzione di locomotive e
all'assemblaggio del materiale rotabile a Pietrarsa-
(decreto reale del 22 maggio 1843). Le officine
divennero presto un esempio di uso di lavorazioni e
tecnologie di avanguardia. Inizialmente le officine si
occuparono di riparazioni, poi vennero messe in
cantiere locomotive completamente assemblate
nello stabilimento su modello inglese.
11. Cresce l’industria
Nel 1845 vennero visitate dallo Zar Nicola I di Russia che ne
restò talmente colpito che volle riprodurne la pianta per la
costruzione del suo complesso industriale di Kronstadt.
Anche il papa Pio IX visitò la fabbrica il 23 settembre 1849: a
ricordo della storica visita i 500 operai vollero erigere una chiesa
posta di fronte allo stabilimento terminata nel 1853 poi demolita
nel 1919.
Ultimato nel 1853 il complesso di Pietrarsa fu il primo sistema
industriale di tutta l'Italia; all'atto della unificazione, nel 1860,
contava una forza lavoro di circa 1200 unità.
Questa costruzione di oltre 13.500 metri quadrati, una volta
dismessa è diventata la sede di un museo, il
Museo Nazionale delle Ferrovie di Pietrarsa.
12. Anche le Poste…
Anche le Poste Italiane hanno
voluto ricordare il 150°
anniversario dell'avvenimento
con l'emissione di un
francobollo commemorativo
nel 1989.
13. Cosa vedremo
Il Museo è costituito da un grande padiglione
(circa 36.000 metri quadrati), ospita ventisei
locomotive a vapore, quattro locomotive
elettriche trifase, quattro locomotive a
corrente continua, cinque locomotori diesel,
due elettromotrici, cinque automotrici e dieci
carrozze passeggeri.
14. Gli altri padiglioni
Contengono carrozze “modello”
Carrozze speciali
Postali
Carrozze “storiche” come quella del Re
Elementi e Parti speciali legate ai treni
i trolley per l’elettricità
Binari, collegamenti, telegrafi..
15. Un treno speciale
Interessante è il Treno reale, convoglio di
undici vagoni, costruito nel 1929 per le nozze
di Umberto II di Savoia con
Maria José del Belgio, mentre di recente è
stata acquisita la vettura presidenziale offerta
nel 1989 da Francesco Cossiga.
16. Evoluzione del treno
Inoltre nel museo
trovano spazio anche le
celebri locomotive
Gruppo 290, Gruppo
835, 480, Gruppo 691 e
E.326, o l'antico
locomotore elettrico
trifase, l' E330 (1914),
autentici gioielli della
storia ferroviaria italiana.
17. Il Potere del RE
Molto imponente è la statua di
Ferdinando II di Borbone,
maestosa opera tra le più
grandi raffigurazioni statuarie
fuse in ghisa
di rilievo il bel salone reale
stile liberty dal soffitto in oro
zecchino e dal tavolo in
pregiato mogano esotico.
18. Portici e dintorni
Le locomotive sono esposte all'interno di
alcuni capannoni montati di recente
all'interno del famoso Palazzo Reale di
Portici dove si trova anche la facoltà
universitaria di botanica, comprendente l'orto
botanico che è possibile visitare…
Una prossima volta …