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POLITECNICO di TORINO
Course -TORINO: THE ARCHITECTURAL AND URBAN
HISTORY (prof. Sergio Pace)
Student: GIANLUCA GIUSEPPE TRIOLO (s193722)
Cos’è Italia ’61?Italia ‘61 è l’Expo che si tenne a Torino nel 1961 , dal 6
maggio al 31 ottobre, caratterizzato dal tema “Centenario
dell’Unità d’Italia”.
Per tale evento, nella zona Sud della città, sulle rive del Po,
venne costruito l’omonimo quartiere “Italia ‘61” (nell’attuale
Nizza Millefonti): qui vennero organizzate un numero
sensazionale di mostre tra le quali spiccano, oltre a quella
storica dedicata all’Unità d’Italia, anche la Mostra delle
Regioni Italiane e la Mostra Internazionale del Lavoro.
All’Expo accorsero più di quattro milioni di visitatori
provenienti da tutto il mondo. Le attrazioni principali furono la
monorotaia Alweg, il Cinerama e la funivia sopra il fiume Po
(dal Parco del Valentino e il Parco Europa sulla collina del
capoluogo piemontese).capoluogo piemontese).
A sinistra, il logo della manifestazione
Sopra, la prima pagina de “LA
STAMPA” del 6 maggio 1961
Il comprensorio (al tempo di Italia ‘61)
A – Esposizione Internazionale del Lavoro (Palazzo
del Lavoro)
B – Circarama
C – Mostra delle Regioni Italiane
D – Padiglione del Ministero del Lavoro
E – Palazzo delle Manifestazioni (Palazzo a Vela /
Palavela)
F/G – Servizi Generali e ristoro
H – Fontana luminosa
I – Laghi
L – Chioschi e rivendite
M – Stazione funivia
N – Lunapark
O – Monorotaia
P – Parcheggio
Q – Passerelle
R – Ingressi
S – Scalo servizio fluviale
T – Congressi e Salone Museo
dell’Automobile
L’itinerario considerato si snoda lungoL’itinerario considerato si snoda lungo
Corso Unità d’Italia(percorrendolo daCorso Unità d’Italia(percorrendolo da
Nord a Sud) partendo dal MuseoNord a Sud) partendo dal Museo
Nazionale dell’Automobile arrivando finoNazionale dell’Automobile arrivando fino
al Palazzo del Lavoro, soffermandosial Palazzo del Lavoro, soffermandosi
maggiormente sulle opere piùmaggiormente sulle opere più
caratteristiche realizzate in occasionecaratteristiche realizzate in occasione
proprio di “Italia ‘61”.proprio di “Italia ‘61”.
In ordine:In ordine:
L’itinerario…
1.1. Museo NazionaleMuseo Nazionale1.1. Museo NazionaleMuseo Nazionale
dell’Automobiledell’Automobile
2.2. Fontana LuminosaFontana Luminosa
3.3. Palazzo dellePalazzo delle
Manifestazioni (Palavela)Manifestazioni (Palavela)
4.4. Padiglione Ministero delPadiglione Ministero del
Lavoro ed EntiLavoro ed Enti
PrevidenzialiPrevidenziali
5.5. CircaramaCircarama
6.6. MonorotaiaMonorotaia
7.7. Padiglioni Mostra RegioniPadiglioni Mostra Regioni
8.8. Palazzo del LavoroPalazzo del Lavoro
Il Museo Nazionale dell’Automobile venne aperto al pubblico nel
1961 anche se le sue origini risalgono alla prima metà del ‘900. Il
fondatore e primo presidente fu Carlo Biscaretti di Ruffia, che radunò
la collezione iniziale.
Esso è stato recentemente rinnovato in occasione del 150°
Anniversario dell’Unità d’Italia.
Il Museo è posto su un livello superiore
rispetto al piano stradale: una serie di scalerispetto al piano stradale: una serie di scale
portano all’entrata principale del palazzo.
Esso costituisce anche un raro esempio di
architettura moderna: colpisce soprattutto
la facciata laterale su Via Richelmy (sotto).
Interiormente vi è un
salone centrale (foto
ai lati) che fa da
anticamera alla mostra
delle automobili,
disposta su tre piani.
Il progetto originario fu redatto nell'anno 1960
dagli architetti Giuseppe Varaldo, Maria Carla
Lenti in Zuccotti, Giovanna Maria Zuccotti, Gian
Pio Zuccotti.
La fontana luminosa è un elemento decorativo
assai significativo dell’ex comprensorio di Italia
’61.
Le sue dimensioni sono 95 metri di lunghezza e
12 di larghezza; essa è caratterizzata da una serie
di vasche in successione che sfruttano la
pendenza naturale del terrenopendenza naturale del terreno
Dopo decenni di abbandono e degrado (seguenti la
conclusione dell’Expo del 1961), essa è tornata all'originale
splendore grazie ai lavori di ristrutturazione della città in
vista delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006.
Il progetto di recupero e di sistemazione, realizzato dal
settore Grandi Opere del Verde Pubblico della Città di
Torino, ha contemplato il ripristino globale e la rimessa in
funzione degli impianti tecnologici, con l'obiettivo di
conservare e mantenere, per quanto possibile, le
caratteristiche strutturali, decorative e d'arredo originarie
della fontana esistente.
Il ripristino funzionale ha comportato diverse modifiche:
demolizioni e rimozioni, sottofondi e pavimentazioni, opere
in pietra e rivestimenti a mosaico e opere d'impiantistica
idraulica.
Oggi, tuttavia, appare trascurata: gli arbustiOggi, tuttavia, appare trascurata: gli arbusti
cresciuti attorno alle vasche e i segni dei
graffiti sono testimonianza di ciò.
Grazie alla
ristrutturazione
architettonica e
funzionale del 2006, si è
provveduto anche a
riqualificare l'area verde
circostante e la viabilità
interna pedonale.
Quest’area ci conduci al
Palavela (ex Palazzo
delle Manifestazioni).
Palavela
Il progetto è elaborato dall’architetto Annibale Rigotti e dal figlio
Giorgio nel 1959 (inaugurazione nel 1961): una volta, ottenuta dall'
intersecazione di tre volte a botte, composta da due solette di 6
centimetri l'una ed è elastica, del peso di 15 mila tonnellate.
Essa ha esteriormente la forma di vela incurvata, distesa, gonfiata dal
vento.
L'altezza in chiave è di 29 metri, mentre il volume racchiuso di 332 mila
metri cubi (sotto riproduzione volume interno del salone circolare), e lemetri cubi (sotto riproduzione volume interno del salone circolare), e le
pareti di cristallo misurano 8000 metri quadrati. Sono stati necessari 700
mila metri di tubi metallici con 350 mila giunti per l'armatura della volta.
Il salone circolare, grande 130 metri di diametro, era protetto da una
serie di ampie vetrate.
29 metri
Dopo decenni di scarso utilizzo dell’impianto, queste sono state del
tutto rimosse in occasione dell’intervento di profonda trasformazione
effettuato sulla struttura per i Giochi Olimpici Invernali del 2006:
adibita ad ospitare le gare di pattinaggio artistico e short-treck..Il
progetto dell’architetto Gae Aulenti e dell’ingegnere Aurelio De
Bernardi realizzò, poi, un secondo corpo indipendente dalla volta per
struttura e colore, capace di 8.000 posti a sedere (sezione a fianco).
La costruzione di questo
corpo indipendente è ben
visibile dall’esterno
grazie alla tonalità di
colore diversa rispetto al
cemento della volta (a se
stante).
Trasformazioni
• 1961 – 2003
Con le vetrate del salone
circolare e la volta che appariva
tinteggiata
• 2003/2004
• 2005 – oggi
Con il corpo realizzato per i Giochi
Olimpici che lo ha trasformato in un
vero e proprio palazzetto dello sport
• 2003/2004
La sola volta di cemento armato, in
attesa dei lavori di rivalutazione per le
Olimpiadi
Con la sua forma circolare innovativa (molto simile
a quella del Circarama, subito dietro nella
riproduzione qui sotto) è una delle costruzioni più
curiose di Italia ’61. La mostra all’interno di questa
struttura era dislocata su due piani: il piano terra era
destinato al Ministero del Lavoro e all’INAIL,
quello superiore agli enti per la previdenza,
l’assistenza e l’addestramento professionale.
Padiglione Ministero
del Lavoro ed Enti
Previdenziali
Oggi questo padiglione è ancora
esistente, anche se nel corso degli anni
ha subito delle modifiche interne:
queste non hanno tuttavia variato in
maniera significativa il suo aspetto
esteriore.
Per poter apprezzare la sua forma
circolare bisogna spostarsi in Via
Ventimiglia poiché il perimetro è
circondato dalla vegetazione del parco-
area pedonale.
Qui ha sede un laboratorio ricerca.
Quest’attrazione era situata tra
il Padiglione del Ministero del
Lavoro e il Palazzo del
Lavoro, vicino la stazione Sud
della monorotaia. Non
abbiamo alcuna immagine
satellitare perché dopo l’Expo
è stato rimosso.
Circarama
Il Circarama era un brevetto di Walt Disney
consistente la ripresa e la proiezione
cinematografica a 360°.
Questa nuova invenzione nell’ambito
dell’industria cinematografica fu donata a Italia
'61 dalla Fiat, con la costruzione di un apposito
padiglione.
Qui veniva proiettato il film "Italia '61 ", girato in
Italia con 22.000 km di riprese aeree.
Il padiglione aveva una superficie di
1.500 metri quadrati. La sala di
proiezione cilindrica aveva un diametro
di 32 metri ed era alta 12 metri.
Il pubblico (che poteva contare un
massimo di 1.000 persone) stava in piedi
nel mezzo e si sentiva al centro
dell'azione nel senso più realistico della
parola.
Oggi nell’area in cui sorgeva il
Circarama abbiamo un’associazione
sportiva e una scuola dell’infanzia:
quest’ultima deve il suo nome alla
caratteristica distesa d’acqua della zona
verde su cui si affacciano i due edifici,
“Laghetto”.
Il mezzo di trasporto era costituito da tre elementi
in lega di metallo.
Il tragitto, che si snodava tra i due punti antipodi
dell’Esposizione, aveva la lunghezza di 1,2
chilometri, e il percorso durava circa un minuto e
mezzo.
• Stazione NORD
all'ingresso di Viale Unita' d'Italia, nei pressi del
Museo dell'Automobile.Museo dell'Automobile.
• Stazione SUD
al termine di Corso Unita' d'Italia poco prima del
Palazzo del Lavoro, molto vicino al caratteristico
padiglione circolare che ospitava il Circarama
Caratteristiche strutturali
L'impianto, su brevetto della ALWEG Corporation di
Colonia, poggiava
su pilastri in cemento armato precompresso, collocati a 20
metri l'uno dall'altro. Su di essi vi era , a circa 6 metri di
altezza, un'unica grande rotaia: alta un metro e mezzo e dello
stesso materiale dei pilastri portanti. Il primo tratto della
struttura in cemento armato è tutt’oggi presente (i primi 220
metri circa) ha come contorno un laghetto nel quale trova
posto una “stella idraulica” ormai in disuso da diversi anni.
20 metri
6 metri
La Stazione NORD, dopo esser stata abbandonata per anni, è
stata recentemente ristrutturata ed adibita a centro di accoglienza
per famiglie con bambini ricoverati nel vicino ospedale infantile
"Regina Margherita” (Centro UGI). Esso ha quindi preso il nome
di “Stazione Regina".
Pur essendo stata completamente modificata, la struttura non ha
perso la sua forma originale, caratterizzata dalla presenza della
lunga terrazza sulla quale i visitatori dell'esposizione si
accodavano in attesa di poter salire sulla monorotaia. Oggi quello
spazio risulta completamente chiuso da delle vetrate.
La Stazione SUD, invece, consiste oggi in
una grande terrazza che permette una
bellissima visione panoramica della zona.
Permane torreggiante, incredibilmente
resistente agli anni ed alle intemperie, la
scritta originale "Monorotaia Stazione
Sud“.
Il complesso di padiglioni costruiti
per la Mostra delle Regioni Italiane
era vasto 150 mila metri quadrati (un
terzo dell'intero comprensorio delle
mostre) era la zona di maggiori
risorse panoramiche poiché attigua al
Po e arricchita da alberi, ma era
anche quella più irregolare, occupata
da sterpaglie, spesso invasa dalle
acque.
Oggi quell’area è divisa in due: la
prima, più a Nord, è stata destinata al
Centro di Formazione Internazionale
ITC/ILO, la seconda, a Sud, è sede del
centro di depurazione della SMAT
(Società Metropolitana Acque Torino) .
Particolare è la storia del Centro
ITC/ILO: inizialmente, dopo la
conclusione di “Italia ‘61” , le aule e i
laboratori erano situate anche
all’interno del Palazzo del Lavoro, ma
successivamente si è deciso di rendere
i padiglioni il vero “curore” del centro
(zona in cui si trova tutt’ora): esso
consiste in un “campus” organizzato in
padiglioni (nella foto in basso a destra
il padiglione d’ “accoglienza”, numero
1 nello schema)che sono disposti come1 nello schema)che sono disposti come
i 5 continenti, rappresentando così il
mondo (schema sotto).
La gara d’appalto per la costruzione venne bandita nel
luglio 1959 e vinto Nervi & Bartoli. Iniziato nel febbraio
del 1960, l’edificio era già concluso a fine dicembre con lo
scopo di ospitare l’Esposizione Internazionale del Lavoro
di Italia ‘61.
Essa era strutturata da due parti: una, di carattere più
specialistico e scientifico, era realizzata dai Paesi esteri e
da organizzazioni internazionali avente ciascuno un
proprio tema, mentre la seconda, curata dall’Italia stessa,
aveva l’intento di offrire una sintesi di tutte le conquiste
tecniche e sociali del XX secolo.
A conclusione dell’evento, l'edificio venne inizialmente
adibito a sede dell’International Training Centre del
Bureau International du Travail dell’ONU e poi dismesso a
metà anni settanta. Nonostante le varie proposte per un
possibile riutilizzo, lo stabile rimase inutilizzato a causa di
usi impropri e assenza di strategie.
Nel 2007 lo Stato ha deciso di cederlo ad una società di
sviluppo immobiliare per trasformarlo in centro
commerciale.
Essa ricopre una superficie di circa
25.000 metri quadrati: il tutto poggia
su sedici pilastri di cemento alti 25
metri che reggono ciascuno un
"fungo“ quadrato, in carpenteria
metallica del lato di 38 metri.
La struttura
Internamente, il Palazzo è costituito
da un grande salone centrale di
22.500 metri quadrati, da una
balconata perimetrale di 9.000 metri
quadrati, posta a 5,20 metri di altezza
dal piano del pavimento del salone
centrale e da una zona seminterrata di
6.900 metri quadrati.
Complessivamente la superficie
sviluppata tra tutti i vari ambienti
è di 38.400 metri quadrati, per un
volume totale di 650.000 metri
cubi.
L’illuminazione naturale
del complesso era
garantita dalle pareti
perimetrali, dotate di un
sistema di lamelle, la cui
inclinazione varia in base
all’incidenza dei raggi
solari (particolare, sotto)
Sul lato Est del palazzo
(via Testona/via
Ventimiglia) è presente
un corpo annesso con la
funzione di “vano
scala”.
Come si presenta oggi Il
Palazzo del Lavoro
A causa degli alti costi di manutenzione e di
ristrutturazione, lo stabile è stato trascurato per così
tanto tempo da trovarsi, oggi, in condizioni a dir poco
critiche.
Con l'esterno appare arrugginito e gli infissi precari,
questo glorioso palazzo presenta, purtroppo,
un'immagine decadente che stona se paragonata con la
bellezza del passato.
Fonti
• Italia ’61: Guida Ufficiale – Comitato nazionale per la celebrazione del I Centenario
dell’unità d’Italia
• Celebrazione del primo centenario dell'unità d'Italia, 1861-1961: relazione del
Consiglio direttivo all'Assemblea generale del 26 giugno 1962 – Comitato “Torino ‘61”
• http://www.italia61.it/• http://www.italia61.it/
• http://www.italia61live.it/
• http://siat.torino.it/
• http://www.keiken.it/archi/modelli.html/
• http://www.museotorino.it/
• http://www.comune.torino.it/scatTO/archivio/

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Italia '61 - La storia dell'architettura e dell'urbanistica di Torino

  • 1. POLITECNICO di TORINO Course -TORINO: THE ARCHITECTURAL AND URBAN HISTORY (prof. Sergio Pace) Student: GIANLUCA GIUSEPPE TRIOLO (s193722)
  • 2. Cos’è Italia ’61?Italia ‘61 è l’Expo che si tenne a Torino nel 1961 , dal 6 maggio al 31 ottobre, caratterizzato dal tema “Centenario dell’Unità d’Italia”. Per tale evento, nella zona Sud della città, sulle rive del Po, venne costruito l’omonimo quartiere “Italia ‘61” (nell’attuale Nizza Millefonti): qui vennero organizzate un numero sensazionale di mostre tra le quali spiccano, oltre a quella storica dedicata all’Unità d’Italia, anche la Mostra delle Regioni Italiane e la Mostra Internazionale del Lavoro. All’Expo accorsero più di quattro milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo. Le attrazioni principali furono la monorotaia Alweg, il Cinerama e la funivia sopra il fiume Po (dal Parco del Valentino e il Parco Europa sulla collina del capoluogo piemontese).capoluogo piemontese). A sinistra, il logo della manifestazione Sopra, la prima pagina de “LA STAMPA” del 6 maggio 1961
  • 3. Il comprensorio (al tempo di Italia ‘61) A – Esposizione Internazionale del Lavoro (Palazzo del Lavoro) B – Circarama C – Mostra delle Regioni Italiane D – Padiglione del Ministero del Lavoro E – Palazzo delle Manifestazioni (Palazzo a Vela / Palavela) F/G – Servizi Generali e ristoro H – Fontana luminosa I – Laghi L – Chioschi e rivendite M – Stazione funivia N – Lunapark O – Monorotaia P – Parcheggio Q – Passerelle R – Ingressi S – Scalo servizio fluviale T – Congressi e Salone Museo dell’Automobile
  • 4. L’itinerario considerato si snoda lungoL’itinerario considerato si snoda lungo Corso Unità d’Italia(percorrendolo daCorso Unità d’Italia(percorrendolo da Nord a Sud) partendo dal MuseoNord a Sud) partendo dal Museo Nazionale dell’Automobile arrivando finoNazionale dell’Automobile arrivando fino al Palazzo del Lavoro, soffermandosial Palazzo del Lavoro, soffermandosi maggiormente sulle opere piùmaggiormente sulle opere più caratteristiche realizzate in occasionecaratteristiche realizzate in occasione proprio di “Italia ‘61”.proprio di “Italia ‘61”. In ordine:In ordine: L’itinerario… 1.1. Museo NazionaleMuseo Nazionale1.1. Museo NazionaleMuseo Nazionale dell’Automobiledell’Automobile 2.2. Fontana LuminosaFontana Luminosa 3.3. Palazzo dellePalazzo delle Manifestazioni (Palavela)Manifestazioni (Palavela) 4.4. Padiglione Ministero delPadiglione Ministero del Lavoro ed EntiLavoro ed Enti PrevidenzialiPrevidenziali 5.5. CircaramaCircarama 6.6. MonorotaiaMonorotaia 7.7. Padiglioni Mostra RegioniPadiglioni Mostra Regioni 8.8. Palazzo del LavoroPalazzo del Lavoro
  • 5. Il Museo Nazionale dell’Automobile venne aperto al pubblico nel 1961 anche se le sue origini risalgono alla prima metà del ‘900. Il fondatore e primo presidente fu Carlo Biscaretti di Ruffia, che radunò la collezione iniziale. Esso è stato recentemente rinnovato in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. Il Museo è posto su un livello superiore rispetto al piano stradale: una serie di scalerispetto al piano stradale: una serie di scale portano all’entrata principale del palazzo.
  • 6. Esso costituisce anche un raro esempio di architettura moderna: colpisce soprattutto la facciata laterale su Via Richelmy (sotto). Interiormente vi è un salone centrale (foto ai lati) che fa da anticamera alla mostra delle automobili, disposta su tre piani.
  • 7. Il progetto originario fu redatto nell'anno 1960 dagli architetti Giuseppe Varaldo, Maria Carla Lenti in Zuccotti, Giovanna Maria Zuccotti, Gian Pio Zuccotti. La fontana luminosa è un elemento decorativo assai significativo dell’ex comprensorio di Italia ’61. Le sue dimensioni sono 95 metri di lunghezza e 12 di larghezza; essa è caratterizzata da una serie di vasche in successione che sfruttano la pendenza naturale del terrenopendenza naturale del terreno
  • 8. Dopo decenni di abbandono e degrado (seguenti la conclusione dell’Expo del 1961), essa è tornata all'originale splendore grazie ai lavori di ristrutturazione della città in vista delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Il progetto di recupero e di sistemazione, realizzato dal settore Grandi Opere del Verde Pubblico della Città di Torino, ha contemplato il ripristino globale e la rimessa in funzione degli impianti tecnologici, con l'obiettivo di conservare e mantenere, per quanto possibile, le caratteristiche strutturali, decorative e d'arredo originarie della fontana esistente. Il ripristino funzionale ha comportato diverse modifiche: demolizioni e rimozioni, sottofondi e pavimentazioni, opere in pietra e rivestimenti a mosaico e opere d'impiantistica idraulica. Oggi, tuttavia, appare trascurata: gli arbustiOggi, tuttavia, appare trascurata: gli arbusti cresciuti attorno alle vasche e i segni dei graffiti sono testimonianza di ciò.
  • 9. Grazie alla ristrutturazione architettonica e funzionale del 2006, si è provveduto anche a riqualificare l'area verde circostante e la viabilità interna pedonale. Quest’area ci conduci al Palavela (ex Palazzo delle Manifestazioni). Palavela
  • 10. Il progetto è elaborato dall’architetto Annibale Rigotti e dal figlio Giorgio nel 1959 (inaugurazione nel 1961): una volta, ottenuta dall' intersecazione di tre volte a botte, composta da due solette di 6 centimetri l'una ed è elastica, del peso di 15 mila tonnellate. Essa ha esteriormente la forma di vela incurvata, distesa, gonfiata dal vento. L'altezza in chiave è di 29 metri, mentre il volume racchiuso di 332 mila metri cubi (sotto riproduzione volume interno del salone circolare), e lemetri cubi (sotto riproduzione volume interno del salone circolare), e le pareti di cristallo misurano 8000 metri quadrati. Sono stati necessari 700 mila metri di tubi metallici con 350 mila giunti per l'armatura della volta. Il salone circolare, grande 130 metri di diametro, era protetto da una serie di ampie vetrate. 29 metri
  • 11. Dopo decenni di scarso utilizzo dell’impianto, queste sono state del tutto rimosse in occasione dell’intervento di profonda trasformazione effettuato sulla struttura per i Giochi Olimpici Invernali del 2006: adibita ad ospitare le gare di pattinaggio artistico e short-treck..Il progetto dell’architetto Gae Aulenti e dell’ingegnere Aurelio De Bernardi realizzò, poi, un secondo corpo indipendente dalla volta per struttura e colore, capace di 8.000 posti a sedere (sezione a fianco). La costruzione di questo corpo indipendente è ben visibile dall’esterno grazie alla tonalità di colore diversa rispetto al cemento della volta (a se stante).
  • 12. Trasformazioni • 1961 – 2003 Con le vetrate del salone circolare e la volta che appariva tinteggiata • 2003/2004 • 2005 – oggi Con il corpo realizzato per i Giochi Olimpici che lo ha trasformato in un vero e proprio palazzetto dello sport • 2003/2004 La sola volta di cemento armato, in attesa dei lavori di rivalutazione per le Olimpiadi
  • 13. Con la sua forma circolare innovativa (molto simile a quella del Circarama, subito dietro nella riproduzione qui sotto) è una delle costruzioni più curiose di Italia ’61. La mostra all’interno di questa struttura era dislocata su due piani: il piano terra era destinato al Ministero del Lavoro e all’INAIL, quello superiore agli enti per la previdenza, l’assistenza e l’addestramento professionale. Padiglione Ministero del Lavoro ed Enti Previdenziali
  • 14. Oggi questo padiglione è ancora esistente, anche se nel corso degli anni ha subito delle modifiche interne: queste non hanno tuttavia variato in maniera significativa il suo aspetto esteriore. Per poter apprezzare la sua forma circolare bisogna spostarsi in Via Ventimiglia poiché il perimetro è circondato dalla vegetazione del parco- area pedonale. Qui ha sede un laboratorio ricerca.
  • 15. Quest’attrazione era situata tra il Padiglione del Ministero del Lavoro e il Palazzo del Lavoro, vicino la stazione Sud della monorotaia. Non abbiamo alcuna immagine satellitare perché dopo l’Expo è stato rimosso. Circarama
  • 16. Il Circarama era un brevetto di Walt Disney consistente la ripresa e la proiezione cinematografica a 360°. Questa nuova invenzione nell’ambito dell’industria cinematografica fu donata a Italia '61 dalla Fiat, con la costruzione di un apposito padiglione. Qui veniva proiettato il film "Italia '61 ", girato in Italia con 22.000 km di riprese aeree. Il padiglione aveva una superficie di 1.500 metri quadrati. La sala di proiezione cilindrica aveva un diametro di 32 metri ed era alta 12 metri. Il pubblico (che poteva contare un massimo di 1.000 persone) stava in piedi nel mezzo e si sentiva al centro dell'azione nel senso più realistico della parola.
  • 17. Oggi nell’area in cui sorgeva il Circarama abbiamo un’associazione sportiva e una scuola dell’infanzia: quest’ultima deve il suo nome alla caratteristica distesa d’acqua della zona verde su cui si affacciano i due edifici, “Laghetto”.
  • 18. Il mezzo di trasporto era costituito da tre elementi in lega di metallo. Il tragitto, che si snodava tra i due punti antipodi dell’Esposizione, aveva la lunghezza di 1,2 chilometri, e il percorso durava circa un minuto e mezzo. • Stazione NORD all'ingresso di Viale Unita' d'Italia, nei pressi del Museo dell'Automobile.Museo dell'Automobile. • Stazione SUD al termine di Corso Unita' d'Italia poco prima del Palazzo del Lavoro, molto vicino al caratteristico padiglione circolare che ospitava il Circarama
  • 19. Caratteristiche strutturali L'impianto, su brevetto della ALWEG Corporation di Colonia, poggiava su pilastri in cemento armato precompresso, collocati a 20 metri l'uno dall'altro. Su di essi vi era , a circa 6 metri di altezza, un'unica grande rotaia: alta un metro e mezzo e dello stesso materiale dei pilastri portanti. Il primo tratto della struttura in cemento armato è tutt’oggi presente (i primi 220 metri circa) ha come contorno un laghetto nel quale trova posto una “stella idraulica” ormai in disuso da diversi anni. 20 metri 6 metri
  • 20. La Stazione NORD, dopo esser stata abbandonata per anni, è stata recentemente ristrutturata ed adibita a centro di accoglienza per famiglie con bambini ricoverati nel vicino ospedale infantile "Regina Margherita” (Centro UGI). Esso ha quindi preso il nome di “Stazione Regina". Pur essendo stata completamente modificata, la struttura non ha perso la sua forma originale, caratterizzata dalla presenza della lunga terrazza sulla quale i visitatori dell'esposizione si accodavano in attesa di poter salire sulla monorotaia. Oggi quello spazio risulta completamente chiuso da delle vetrate.
  • 21. La Stazione SUD, invece, consiste oggi in una grande terrazza che permette una bellissima visione panoramica della zona. Permane torreggiante, incredibilmente resistente agli anni ed alle intemperie, la scritta originale "Monorotaia Stazione Sud“.
  • 22. Il complesso di padiglioni costruiti per la Mostra delle Regioni Italiane era vasto 150 mila metri quadrati (un terzo dell'intero comprensorio delle mostre) era la zona di maggiori risorse panoramiche poiché attigua al Po e arricchita da alberi, ma era anche quella più irregolare, occupata da sterpaglie, spesso invasa dalle acque.
  • 23. Oggi quell’area è divisa in due: la prima, più a Nord, è stata destinata al Centro di Formazione Internazionale ITC/ILO, la seconda, a Sud, è sede del centro di depurazione della SMAT (Società Metropolitana Acque Torino) . Particolare è la storia del Centro ITC/ILO: inizialmente, dopo la conclusione di “Italia ‘61” , le aule e i laboratori erano situate anche all’interno del Palazzo del Lavoro, ma successivamente si è deciso di rendere i padiglioni il vero “curore” del centro (zona in cui si trova tutt’ora): esso consiste in un “campus” organizzato in padiglioni (nella foto in basso a destra il padiglione d’ “accoglienza”, numero 1 nello schema)che sono disposti come1 nello schema)che sono disposti come i 5 continenti, rappresentando così il mondo (schema sotto).
  • 24. La gara d’appalto per la costruzione venne bandita nel luglio 1959 e vinto Nervi & Bartoli. Iniziato nel febbraio del 1960, l’edificio era già concluso a fine dicembre con lo scopo di ospitare l’Esposizione Internazionale del Lavoro di Italia ‘61. Essa era strutturata da due parti: una, di carattere più specialistico e scientifico, era realizzata dai Paesi esteri e da organizzazioni internazionali avente ciascuno un proprio tema, mentre la seconda, curata dall’Italia stessa, aveva l’intento di offrire una sintesi di tutte le conquiste tecniche e sociali del XX secolo. A conclusione dell’evento, l'edificio venne inizialmente adibito a sede dell’International Training Centre del Bureau International du Travail dell’ONU e poi dismesso a metà anni settanta. Nonostante le varie proposte per un possibile riutilizzo, lo stabile rimase inutilizzato a causa di usi impropri e assenza di strategie. Nel 2007 lo Stato ha deciso di cederlo ad una società di sviluppo immobiliare per trasformarlo in centro commerciale.
  • 25. Essa ricopre una superficie di circa 25.000 metri quadrati: il tutto poggia su sedici pilastri di cemento alti 25 metri che reggono ciascuno un "fungo“ quadrato, in carpenteria metallica del lato di 38 metri. La struttura
  • 26. Internamente, il Palazzo è costituito da un grande salone centrale di 22.500 metri quadrati, da una balconata perimetrale di 9.000 metri quadrati, posta a 5,20 metri di altezza dal piano del pavimento del salone centrale e da una zona seminterrata di 6.900 metri quadrati. Complessivamente la superficie sviluppata tra tutti i vari ambienti è di 38.400 metri quadrati, per un volume totale di 650.000 metri cubi.
  • 27. L’illuminazione naturale del complesso era garantita dalle pareti perimetrali, dotate di un sistema di lamelle, la cui inclinazione varia in base all’incidenza dei raggi solari (particolare, sotto) Sul lato Est del palazzo (via Testona/via Ventimiglia) è presente un corpo annesso con la funzione di “vano scala”.
  • 28. Come si presenta oggi Il Palazzo del Lavoro A causa degli alti costi di manutenzione e di ristrutturazione, lo stabile è stato trascurato per così tanto tempo da trovarsi, oggi, in condizioni a dir poco critiche. Con l'esterno appare arrugginito e gli infissi precari, questo glorioso palazzo presenta, purtroppo, un'immagine decadente che stona se paragonata con la bellezza del passato.
  • 29. Fonti • Italia ’61: Guida Ufficiale – Comitato nazionale per la celebrazione del I Centenario dell’unità d’Italia • Celebrazione del primo centenario dell'unità d'Italia, 1861-1961: relazione del Consiglio direttivo all'Assemblea generale del 26 giugno 1962 – Comitato “Torino ‘61” • http://www.italia61.it/• http://www.italia61.it/ • http://www.italia61live.it/ • http://siat.torino.it/ • http://www.keiken.it/archi/modelli.html/ • http://www.museotorino.it/ • http://www.comune.torino.it/scatTO/archivio/