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La forte industrializzazione, che aveva interessato tutti i principali
paesi europei, era giunta, intorno alla metà del XIX secolo,ad essere
nel contempo al causa e l’effetto del momento di maggior sviluppo
tecnologico che l’umanità avesse mai conosciuto.


 CA US A : la prospettiva di ingenti ed immediati profitti induceva
 gli industriali a sperimentare tecnologie e prodotti sempre più
 raffinati e concorrenziali.



 E F F E T T O : la ricerca scientifica e il progredire delle
 conoscenze tecniche esigevano un’industria sempre pronta a
 tradurre i progetti teorici in prodotti finiti da immettere sul mercato.
Grazie ai nuovi processi di fusione ad altissime
                         temperature gli impianti siderurgici furono in
                         grado di produrre travi e altri elementi in ferro
                         di dimensioni e resistenza tali da poter essere
                         utilizzati in campo edilizio.




E’ intorno alla metà del secolo che inizia ad
emergere una nuova figura professionale :
quella dell’ ingegnere. La sua preparazione è
più tecnica che artistica ed ha una robusta
competenza nel campo della
matematicca,della fisica e della neonata
scienza delle costruzioni.
A partire dal 1851 si succedettero a cadenza
regolare nelle varie capitali d’Europa e anche
negli Stati Uniti le Esposizioni Universali..
                                 Universali


Era necessario allestire ni tempi relativamente
brevi padiglioni tanto ampi da poter contenere
agevolmente i materiali in mostra. Nulla come
le strutture in ferro e vetro poteva rispondere a
tali esigenze.
CRISTAL
PALACE




          TORRE
          EIFFEL

                   GALLERIA
                   VITTORIO
                   EMANUELE II




   MOLE
   ANTONELLIANA




                                 ESCi
La Mole incomincia la sua storia nel 1862
quando la comunità ebraica di Torino,
acquistato il terreno in Via Montebello,
decide di fare edificare una Sinagoga per
celebrare l’emancipazione concessa loro da
Carlo Alberto.
 COME NASCE . . .

 I RINFORZI PE R GARANTIRE LA
SICURE ZZA . . .
 L’E DIFICIO

 LE VICE NDE ATMOSFE RICHE . . .

 LA RICOSTRUZIONE DE LLA GUGLIA . . .


 IL RE STAURO

 CURIOSITA’

 IL CANTIE RE
 Il progetto nasce nel 1862 ad opera dell’architetto
                      Alessandro Antonelli con una costruzione a cupola alta 47
                      metri
                       Nel 1863 hanno inizio i lavori
                       Nel frattempo il progetto era già stato modificato
                      portando l’altezza della costruzione a 113 metri. La Sinagoga
                      torinese sarebbe diventata la più grande d’Italia e la più alta
                      d’Europa!
                     Nel 1869 la Comunità ebraica,accorgendosi che si andava
                    troppo oltre il preventivo, abbandonava il finanziamento
 I lavori furono sospesi e fu applicato alla mole un tetto provvisorio
 L’Antonelli riuscì a convincere nel 1873 la città di Torino a rilevare il cantiere
dedicando l’edificio al Re Vittorio Emanuele II
 Antonelli convinse inoltre il Consiglio Comunale da Torino ad approvare le
modifiche che porteranno la costruzione prima a m 146, poi a m 153 e infine,a m
167 definitivi, prevedendo di fissare sulla punta della guglia un genio alato alto
parecchi metri
 Le strutture che erano state dimensionate per il
primitivo progetto diventavano insufficienti e la
tecnologia edile del tempo non era all’altezza di
questo sogno verticale
 Si ebbero problemi di sovraccarico delle
fondazioni e deformazioni della struttura ma
nell’insieme poi la costruzione resse bene grazie ad
innovazioni (uso di materiale nuovo,uso di catene
di contenimento)
 Nel 1889 la guglia è arrivata alla fine del suo
acrobatico percorso e nell’aprile del 1899 venne
issato sulla punta il genio alato dorato.
 La fabbrica della mole era durata 26 anni !!!
Ma il suo completamento si protrasse ancora per
parecchi anni sotto la guida del figlio di Antonelli,
Costanzo
 Fra il 1905 e il 1908 l’architetto Annibale
Rigotti eseguì le decorazioni all’interno.
La struttura riproponeva in modo
indilazionabile i suoi problemi e si
doveva perciò correre ai ripari per
garantirne la sicurezza. Furono
interpellati i migliori professionisti
del tempo, alla fine prevalse una
scelta di sicurezza inserendo delle
strutture in cemento armato
all’interno della cupola che
sicuramente avrebbero fatto inorridire
l’ Antonelli.
Alcune date atmosferiche segnano la vita della Mole:
 Il terremoto del 23 febbraio 1887 : danneggiando vari
fabbricati di torino sottoponeva l’edificio in costruzione ad un
severo collaudo e alle relative modifiche di consolidamento.
                Il violento nubifragio dell’11 agosto 1904 :
               abbatte il genio alato, fu sostituito con la stella
               (avente diametro fra le punte di circa 4 metri).

                Il nubifragio di eccezionale violenza del 23
               maggio 1953 : fece precipitare 47 metri di
               guglia. Torino rimase sbigottita ma decise subito
               la ricostruzione.
Nel 1961 la Mole aveva riacquistato l’altezza
originaria di 167 metri, conseguita però con una
struttura metallica rivestita di pietra.
I lavori di ricostruzione della Mole sono
terminati nel 1987 e con questi essa ha
riacquistato vitalità come sede di mostre e
avvenimenti culturali.
Un ascensore panoramico, in vetro e acciaio
sorretto da sole funi metalliche, ci porta dalla
base all’altezza del tempietto, da dove,
particolarmente nelle giornate con cielo terso, si
gode un magnifico panorama su Torino, sulle sue
colline e sul festante coro delle grandi Alpi.
Al piano terreno, vicino all’ascensore, vi è un
piccolo Museo illustrante le sue vicissitudini.
I lavori di restauro dell'edificio, finanziati dalla
Città di Torino e dalla Regione Piemonte, sono
iniziati nel maggio del 1996 e sono terminati nel
febbraio del 1999, per un ammontare di £.
19.365.000.000.
In particolare, il restauro ha riguardato
principalmente le seguenti opere:
 Restauro architettonico e strutturale della grande
fabbrica antonelliana, dalla zona basamentale alla
base della guglia
 Adeguamento dell'edificio alle leggi vigenti in
materia di sicurezza antincendio e realizzazione di
complesse opere impiantistiche e tecnologiche,
indispensabili per una fruizione dei diversi livelli del
monumento
 Realizzazione di nuove ed importanti opere architettoniche ed infrastrutture interne
(blocco scala, ascensori, sistema distributivo sospeso all'interno della grande aula, nuovi
livelli espositivi) necessarie per rendere agibili al pubblico i molteplici ambienti in cui si
articola l'edificio e nei quali si distribuisce l'assetto museale
 Restauro delle decorazioni ottocentesche interne e dell'impianto architettonico e
decorativo che caratterizza la cupola e i prospetti esterni
- Attività lavorative sviluppate ad un'altezza di oltre
                                 80 metri dal suolo
                                 - Oltre 4.500 mq di superfici decorate interne
                                 interamente restaurate
                                 - Circa 60 km di cavi e tubi inseriti all'interno
                                 dell'edificio
                                 - 42 km di tubi in acciaio per realizzare il ponteggio
                                 metallico "sospeso" per il restauro della cupola
                                 - 8 piloni in cemento armato e mattoni sostituiti con
                                 altrettanti pilastri in acciaio, tenendo
                                 momentaneamente sospese parte delle volte interne
                                 della Mole
                                 - Scala elicoidale in acciaio del peso di 26 tonnellate
                                 sospesa ad un unico cavo centrale del diametro di 8 cm
- La più grande centrale tecnologica sotterranea per un edificio storico, estesa per
oltre 6.000 metri cubi, direttamente collegata con i sotterranei della Mole
- 24.500 metri quadrati di ponteggi esterni innalzati sino alla quota di 55 metri dal
suolo
- Facciate esterne completamente restaurate e ridipinte, insieme ad oltre 510 capitelli
e 325 finestre
- Circa 3 km di decorazioni dorate all'interno della cupola
Il singolare edificio divenuto simbolo della città, con i
                           suoi 167,5 metri di altezza è la struttura in muratura
                           più alta d'Europa. Nel progetto originario l'Antonelli
                           unì la sua cultura neoclassica alla tradizione locale
                           barocca, spingendo le membrature al limite delle
                           possibilità di tenuta attraverso l'uso di catene di ferro.
                           Su questa struttura s'innalza la cupola. A pianta
                           quadrata, la costruzione presenta una massiccia parte
                           inferiore, la cui facciata è di forme classicheggianti; su
                           di essa si eleva l'alta cupola quadrangolare,
                           sormontata da un tempietto a due ordini (dal quale,
                           nelle notti silenziose, si sentono provenire strane
                           cantilene mistiche) che regge la sottile guglia.
Fu realizzata senza ricorrere a strutture metalliche, ancora
troppo onerose a quel tempo in Italia, con una struttura
muraria a scheletro. Le decorazioni interne andarono
completamente distrutte in seguito ai lavori di
consolidamento iniziati nel 1930, che portarono alla
creazione di una struttura in cemento armato indipendente e
sostitutiva di quella antonelliana.
La Mole fu una delle prime costruzioni a venire illuminata
                       mediante piccole fiammelle di gas cittadino sul finire del
                       XIX secolo. Dal 1998 sul fianco della cupola si può
                       vedere un'installazione di Mario Merz, Il volo dei numeri.



                                            La Mole Antonelliana è raffigurata
                                            sul verso della moneta da 2
                                            centesimi di euro coniata dalla
                                            Repubblica Italiana.

Dopo alcuni anni di chiusura per ristrutturazione, necessari
a rinnovare l'ascensore (che impiega 59 secondi a fare il
percorso) e ad eliminare parte degli archi di supporto in
cemento, la Mole è sede del Museo nazionale del Cinema,
                                                    Cinema
che ospita macchine ottiche pre-cinematografiche (lanterne
magiche), pezzi provenienti dai set dei primi film italiani ed
altri cimeli, in un allestimento veramente suggestivo.
Costruita per l’esposizione
universale e per la commemorazione
del centenario della Rivoluzione
Francese, la Torre Eiffel con in
cima la bandiera francese, fu
inaugurata il 31 marzo 1889.
Nonostante le critiche e le
contestazioni dei parigini e degli
intellettuali francesi che
accompagnarono la sua
costruzione, la struttura metallica
rappresenta oggi il simbolo di
Parigi e attira ogni anno più di 6
milioni di visitatori.
Il progetto si deve
all’ingegner Gustave-
Alexandre Eiffel.              Per la prima volta nella
                               storia dell’architettura non
La sagoma che con i suoi
                               è l’uomo a imporre la
300 metri di altezza
                               propria idea ma sono le
divetanva di fatto il più
                               leggi della
alto edificio della Terra)
                               natura,interpretate
dipende dalla necessità di
                               attraverso la scienza delle
dover adeguatamente
                               costruzioni, a determinare
contrastare l’azione del
                               le forme più idonee.
vento che avrebbe altrimenti
compromesso
l’equilibrio di tutta
la struttura.
Numerose
furono le fasi
che portarono
al
completamento
della Torre
Eiffel.
La Torre si regge su 4 ennormi piloni
reticolati disposti in modo arcuato,al
fine di scaricare meglio sulle
fondazioni l’enorme peso della
costruzione.
A 57 metri dal suolo(in
corrispondenza del primo piano)altri
4 piloni inclinati e sagomati si
raccordano verso l’alto interrotti, a 115
metri d’altezza,dalla seconda e più
piccola piattaforma.
Nella parte terminale della
costruzione,fino al terzo
piano praticabile,posto a
ben 274 metri d’altezza,
 i tre piloni si fondono in
un traliccio verticale a
struttura reticolare.
Materiali utilizzati e peso  : Ferro forgiato
                                              peso
                       eretto a forma di croce diviso in 18.038 pezzi e
                       fissati da 2.500.000.rivétti. La struttura del
                       capolavoro di Gustave Eiffel, é molto aerata e
                       resiste al vento. Nonostante la forma imponente
                       e la robustezza dei materiali, il suo peso non
                       supera 7.300 tonnellate.




Altezza  : da terra sino all’asta della bandiera misura 312,27 metri
nel 1889 ; oggi, con le sue antenne arriva a 324 metri. Diverse
televisioni francesi hanno attualmente la loro antenna sulla cima della
Torre.
ILLUMINAZIONE  : La
ILLUMINAZIONE
signora di metallo é illuminata
da 352 proiettori di 1000 watt e
la sera scintilla tutte le ore con
20.000 lampadine e 800 luci di
festa.
Lo scintillare della Torre Eiffel é stato inizialmente previsto per
festeggiare il passaggio all’anno 2000. I parigini però non
volevano più rinunciare a questa meraviglia e, nonostante l’eccessiva
consumazione elettrica, la società che gestisce la Torre metallica ha
rivisto la sua decisione lasciandole il suo abito scintillante. Così,
dopo un anno di pausa, la Torre Eiffel ha ritrovato le sue scintille
durante la serata inaugurale del 21 giugno 2003 alle 23 :20. Queste
scintille sono ancora più impressionanti delle precedenti. Il nuovo
sistema di illuminazione ha permesso di ridurre considerabilmente il
consumo d’energia elettrica permettendo alla Torre Eiffel di
scintillare ancora per 10 anni e più. La cerimonia che ha accolto il
nuovo abito di luci, si é svolta con grande emozione. L’avvenimento è
stato celebrato da artisti di fama nazionale e internazionale ; il
momento dell’accenzione é stato accompagnato da fuochi d’artificio.
Ad assistere alla manifestazione cerano più di 200.000 mila
persone tutte affascinate dal sorprendente spettacolo .
NUMERO DI SCALINI  :
1665 scalini per i visitatori più
sportivi. Due ascensori trasparenti
salgono sino al secondo piano dove
si trovano molti negozi di
souvenirs.
L’essenzialità della struttura e
la precisa motivazione
funzionale d’ogni suo elemento
rendono superfluo qualsiasi
intervento decorativo, in quanto
sono esse stesse ad assumere
precise e ben individuabili
caratteristiche estetiche.
Chiusasi l’Esposizione la Torre non fu smontata perché
ci si accorse che, senza di essa, il panorama di Parigi
sarebbe inevitabilmente mutato.
Progettato da Joseph Paxton per ospitare l'Esposizione di Londra
del 1851 e realizzato interamente in ferro e vetro, il Crystal Palace è
una delle prime strutture composte da moduli prefabbricati; per
questa ragione è considerato una pietra miliare nello sviluppo
dell'architettura moderna.
Con questa Esposizione si rendeva simbolicamente omaggio al
paese dal quale la rivoluzione industriale aveva preso le mosse.
Per celebrare questo evento,il comitato organizzatore bandì un
concorso internazionale per la costruzione di un padiglione da
collocare al centro di una delle zone più verdi della capitale, tra
Hyde Park e Kenningston Gardens.
                                       Tra i 245 progetti presentati
                                       venne prescelto quello di
                                       Joseph Paxton,un costruttore
                                       di serre che prevedeva la
                                               realizzazione di una
                                                      faraonica
                                                      struttura in
                                                      ghisa e vetro.
Il progetto di Paxton, con
i suoi oltre 77 000 metri
quadrati di superficie,
sarebbe stato lo spazio
più vasto mai coperto da
una costruzione!




L’impresa fu portata a
termine in pochi mesi tra
lo stupore e i consensi
generali.
La costruzione, subito battezzata Palazzo di Cristallo, si compone di
una navata centrale gradonata lunga oltre mezzo kilometro, nella
quale si innesta un transetto coperto con una gran volta a botte in
ghida e vetro, appositamente costruita al fine di non dovere abbattere
alcuni alberi secolari del parco.
L’opera di Paxton fu resa
possibile soprattutto dal fatto
che i diversi elementi strutturali,
avendo forme geometriche sempre
ricorrenti, poterono essere
realizzati in serie
commissionandoli a varie
fonderie.
Dopo l’Esposizione l’edificio
venne smontato e rimontato a
Sydenham,una località agricola
alla periferia meridionale di
Londra,dova potremmo forse
ammirarlo ancora oggi se nel
1937 non fosse stato distrutto
da uno spaventoso incendio.
Se il Duomo domina la piazza
                                   in leggerezza e leggiadria, la
                                   Galleria Vittorio Emanuele II
                                   la domina per la mole poderosa
                                   e pesante.




La Galleria Vittorio Emanuele II
di Milano è un passaggio coperto
che collega piazza della Scala e
piazza Duomo tra loro e con due
vie perpendicolari ad esse.
Realizzata dall’architetto imolese Giuseppe Mengoni.
Nel 1861,in realtà,egli vinse il concorso internazionale
per il totale rifacimento del Piazza del Duomo. Dal
faraonico progetto iniziale non venne realizzato che un
minimo stralcio al cui interno era comunque compresa
anche la galleria monumentale di unione tra piazza
del Duormo e la contigua piazza della Scala.
La Galleria fu pensata come
un’unica navata leggermente
obliqua che veniva intersecata
al centro da un transetto più
corto,ma della medesima
ampiezza.
I quattro bracci così creati
erano coperti con volte in ghisa e
vetro.
Con la Galleria di Milano,
l’Italia post-unitaria tenta
orgogliosamente di essere al
passo con l’Europa almeno sul
piano formale, visto che, su
quello economico, non può
ancora ragionevolmente
permetterselo.
L’impossibilità di realizzare
interamente il proprio progetto
e l’asprezza delle critiche
ricevute amareggiarono non
poco l’artista.
Così,quando nel 1877 il
Mengoni cadde
dall’impalcatura più alta
della sua Galleria, a pochi
giorni dalla solenne
inaugurazione, quasi nessuno
credette all’incidente.
Bibliografia
• Enciclopedia De Agostini
• www.encarta.it
• Itinerario nell’arte
• www.digilander.it
• www.geocities.com
• Libri d’arte

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Architettura del Ferro

  • 1.
  • 2. La forte industrializzazione, che aveva interessato tutti i principali paesi europei, era giunta, intorno alla metà del XIX secolo,ad essere nel contempo al causa e l’effetto del momento di maggior sviluppo tecnologico che l’umanità avesse mai conosciuto. CA US A : la prospettiva di ingenti ed immediati profitti induceva gli industriali a sperimentare tecnologie e prodotti sempre più raffinati e concorrenziali. E F F E T T O : la ricerca scientifica e il progredire delle conoscenze tecniche esigevano un’industria sempre pronta a tradurre i progetti teorici in prodotti finiti da immettere sul mercato.
  • 3. Grazie ai nuovi processi di fusione ad altissime temperature gli impianti siderurgici furono in grado di produrre travi e altri elementi in ferro di dimensioni e resistenza tali da poter essere utilizzati in campo edilizio. E’ intorno alla metà del secolo che inizia ad emergere una nuova figura professionale : quella dell’ ingegnere. La sua preparazione è più tecnica che artistica ed ha una robusta competenza nel campo della matematicca,della fisica e della neonata scienza delle costruzioni.
  • 4. A partire dal 1851 si succedettero a cadenza regolare nelle varie capitali d’Europa e anche negli Stati Uniti le Esposizioni Universali.. Universali Era necessario allestire ni tempi relativamente brevi padiglioni tanto ampi da poter contenere agevolmente i materiali in mostra. Nulla come le strutture in ferro e vetro poteva rispondere a tali esigenze.
  • 5. CRISTAL PALACE TORRE EIFFEL GALLERIA VITTORIO EMANUELE II MOLE ANTONELLIANA ESCi
  • 6. La Mole incomincia la sua storia nel 1862 quando la comunità ebraica di Torino, acquistato il terreno in Via Montebello, decide di fare edificare una Sinagoga per celebrare l’emancipazione concessa loro da Carlo Alberto.  COME NASCE . . .  I RINFORZI PE R GARANTIRE LA SICURE ZZA . . .  L’E DIFICIO  LE VICE NDE ATMOSFE RICHE . . .  LA RICOSTRUZIONE DE LLA GUGLIA . . .  IL RE STAURO  CURIOSITA’  IL CANTIE RE
  • 7.  Il progetto nasce nel 1862 ad opera dell’architetto Alessandro Antonelli con una costruzione a cupola alta 47 metri  Nel 1863 hanno inizio i lavori  Nel frattempo il progetto era già stato modificato portando l’altezza della costruzione a 113 metri. La Sinagoga torinese sarebbe diventata la più grande d’Italia e la più alta d’Europa!  Nel 1869 la Comunità ebraica,accorgendosi che si andava troppo oltre il preventivo, abbandonava il finanziamento  I lavori furono sospesi e fu applicato alla mole un tetto provvisorio  L’Antonelli riuscì a convincere nel 1873 la città di Torino a rilevare il cantiere dedicando l’edificio al Re Vittorio Emanuele II  Antonelli convinse inoltre il Consiglio Comunale da Torino ad approvare le modifiche che porteranno la costruzione prima a m 146, poi a m 153 e infine,a m 167 definitivi, prevedendo di fissare sulla punta della guglia un genio alato alto parecchi metri
  • 8.  Le strutture che erano state dimensionate per il primitivo progetto diventavano insufficienti e la tecnologia edile del tempo non era all’altezza di questo sogno verticale  Si ebbero problemi di sovraccarico delle fondazioni e deformazioni della struttura ma nell’insieme poi la costruzione resse bene grazie ad innovazioni (uso di materiale nuovo,uso di catene di contenimento)  Nel 1889 la guglia è arrivata alla fine del suo acrobatico percorso e nell’aprile del 1899 venne issato sulla punta il genio alato dorato.  La fabbrica della mole era durata 26 anni !!! Ma il suo completamento si protrasse ancora per parecchi anni sotto la guida del figlio di Antonelli, Costanzo  Fra il 1905 e il 1908 l’architetto Annibale Rigotti eseguì le decorazioni all’interno.
  • 9. La struttura riproponeva in modo indilazionabile i suoi problemi e si doveva perciò correre ai ripari per garantirne la sicurezza. Furono interpellati i migliori professionisti del tempo, alla fine prevalse una scelta di sicurezza inserendo delle strutture in cemento armato all’interno della cupola che sicuramente avrebbero fatto inorridire l’ Antonelli.
  • 10. Alcune date atmosferiche segnano la vita della Mole:  Il terremoto del 23 febbraio 1887 : danneggiando vari fabbricati di torino sottoponeva l’edificio in costruzione ad un severo collaudo e alle relative modifiche di consolidamento.  Il violento nubifragio dell’11 agosto 1904 : abbatte il genio alato, fu sostituito con la stella (avente diametro fra le punte di circa 4 metri).  Il nubifragio di eccezionale violenza del 23 maggio 1953 : fece precipitare 47 metri di guglia. Torino rimase sbigottita ma decise subito la ricostruzione.
  • 11. Nel 1961 la Mole aveva riacquistato l’altezza originaria di 167 metri, conseguita però con una struttura metallica rivestita di pietra. I lavori di ricostruzione della Mole sono terminati nel 1987 e con questi essa ha riacquistato vitalità come sede di mostre e avvenimenti culturali. Un ascensore panoramico, in vetro e acciaio sorretto da sole funi metalliche, ci porta dalla base all’altezza del tempietto, da dove, particolarmente nelle giornate con cielo terso, si gode un magnifico panorama su Torino, sulle sue colline e sul festante coro delle grandi Alpi. Al piano terreno, vicino all’ascensore, vi è un piccolo Museo illustrante le sue vicissitudini.
  • 12. I lavori di restauro dell'edificio, finanziati dalla Città di Torino e dalla Regione Piemonte, sono iniziati nel maggio del 1996 e sono terminati nel febbraio del 1999, per un ammontare di £. 19.365.000.000. In particolare, il restauro ha riguardato principalmente le seguenti opere:  Restauro architettonico e strutturale della grande fabbrica antonelliana, dalla zona basamentale alla base della guglia  Adeguamento dell'edificio alle leggi vigenti in materia di sicurezza antincendio e realizzazione di complesse opere impiantistiche e tecnologiche, indispensabili per una fruizione dei diversi livelli del monumento  Realizzazione di nuove ed importanti opere architettoniche ed infrastrutture interne (blocco scala, ascensori, sistema distributivo sospeso all'interno della grande aula, nuovi livelli espositivi) necessarie per rendere agibili al pubblico i molteplici ambienti in cui si articola l'edificio e nei quali si distribuisce l'assetto museale  Restauro delle decorazioni ottocentesche interne e dell'impianto architettonico e decorativo che caratterizza la cupola e i prospetti esterni
  • 13. - Attività lavorative sviluppate ad un'altezza di oltre 80 metri dal suolo - Oltre 4.500 mq di superfici decorate interne interamente restaurate - Circa 60 km di cavi e tubi inseriti all'interno dell'edificio - 42 km di tubi in acciaio per realizzare il ponteggio metallico "sospeso" per il restauro della cupola - 8 piloni in cemento armato e mattoni sostituiti con altrettanti pilastri in acciaio, tenendo momentaneamente sospese parte delle volte interne della Mole - Scala elicoidale in acciaio del peso di 26 tonnellate sospesa ad un unico cavo centrale del diametro di 8 cm - La più grande centrale tecnologica sotterranea per un edificio storico, estesa per oltre 6.000 metri cubi, direttamente collegata con i sotterranei della Mole - 24.500 metri quadrati di ponteggi esterni innalzati sino alla quota di 55 metri dal suolo - Facciate esterne completamente restaurate e ridipinte, insieme ad oltre 510 capitelli e 325 finestre - Circa 3 km di decorazioni dorate all'interno della cupola
  • 14. Il singolare edificio divenuto simbolo della città, con i suoi 167,5 metri di altezza è la struttura in muratura più alta d'Europa. Nel progetto originario l'Antonelli unì la sua cultura neoclassica alla tradizione locale barocca, spingendo le membrature al limite delle possibilità di tenuta attraverso l'uso di catene di ferro. Su questa struttura s'innalza la cupola. A pianta quadrata, la costruzione presenta una massiccia parte inferiore, la cui facciata è di forme classicheggianti; su di essa si eleva l'alta cupola quadrangolare, sormontata da un tempietto a due ordini (dal quale, nelle notti silenziose, si sentono provenire strane cantilene mistiche) che regge la sottile guglia. Fu realizzata senza ricorrere a strutture metalliche, ancora troppo onerose a quel tempo in Italia, con una struttura muraria a scheletro. Le decorazioni interne andarono completamente distrutte in seguito ai lavori di consolidamento iniziati nel 1930, che portarono alla creazione di una struttura in cemento armato indipendente e sostitutiva di quella antonelliana.
  • 15. La Mole fu una delle prime costruzioni a venire illuminata mediante piccole fiammelle di gas cittadino sul finire del XIX secolo. Dal 1998 sul fianco della cupola si può vedere un'installazione di Mario Merz, Il volo dei numeri. La Mole Antonelliana è raffigurata sul verso della moneta da 2 centesimi di euro coniata dalla Repubblica Italiana. Dopo alcuni anni di chiusura per ristrutturazione, necessari a rinnovare l'ascensore (che impiega 59 secondi a fare il percorso) e ad eliminare parte degli archi di supporto in cemento, la Mole è sede del Museo nazionale del Cinema, Cinema che ospita macchine ottiche pre-cinematografiche (lanterne magiche), pezzi provenienti dai set dei primi film italiani ed altri cimeli, in un allestimento veramente suggestivo.
  • 16. Costruita per l’esposizione universale e per la commemorazione del centenario della Rivoluzione Francese, la Torre Eiffel con in cima la bandiera francese, fu inaugurata il 31 marzo 1889. Nonostante le critiche e le contestazioni dei parigini e degli intellettuali francesi che accompagnarono la sua costruzione, la struttura metallica rappresenta oggi il simbolo di Parigi e attira ogni anno più di 6 milioni di visitatori.
  • 17. Il progetto si deve all’ingegner Gustave- Alexandre Eiffel. Per la prima volta nella storia dell’architettura non La sagoma che con i suoi è l’uomo a imporre la 300 metri di altezza propria idea ma sono le divetanva di fatto il più leggi della alto edificio della Terra) natura,interpretate dipende dalla necessità di attraverso la scienza delle dover adeguatamente costruzioni, a determinare contrastare l’azione del le forme più idonee. vento che avrebbe altrimenti compromesso l’equilibrio di tutta la struttura.
  • 18. Numerose furono le fasi che portarono al completamento della Torre Eiffel.
  • 19. La Torre si regge su 4 ennormi piloni reticolati disposti in modo arcuato,al fine di scaricare meglio sulle fondazioni l’enorme peso della costruzione. A 57 metri dal suolo(in corrispondenza del primo piano)altri 4 piloni inclinati e sagomati si raccordano verso l’alto interrotti, a 115 metri d’altezza,dalla seconda e più piccola piattaforma. Nella parte terminale della costruzione,fino al terzo piano praticabile,posto a ben 274 metri d’altezza, i tre piloni si fondono in un traliccio verticale a struttura reticolare.
  • 20. Materiali utilizzati e peso  : Ferro forgiato peso eretto a forma di croce diviso in 18.038 pezzi e fissati da 2.500.000.rivétti. La struttura del capolavoro di Gustave Eiffel, é molto aerata e resiste al vento. Nonostante la forma imponente e la robustezza dei materiali, il suo peso non supera 7.300 tonnellate. Altezza  : da terra sino all’asta della bandiera misura 312,27 metri nel 1889 ; oggi, con le sue antenne arriva a 324 metri. Diverse televisioni francesi hanno attualmente la loro antenna sulla cima della Torre.
  • 21. ILLUMINAZIONE  : La ILLUMINAZIONE signora di metallo é illuminata da 352 proiettori di 1000 watt e la sera scintilla tutte le ore con 20.000 lampadine e 800 luci di festa.
  • 22. Lo scintillare della Torre Eiffel é stato inizialmente previsto per festeggiare il passaggio all’anno 2000. I parigini però non volevano più rinunciare a questa meraviglia e, nonostante l’eccessiva consumazione elettrica, la società che gestisce la Torre metallica ha rivisto la sua decisione lasciandole il suo abito scintillante. Così, dopo un anno di pausa, la Torre Eiffel ha ritrovato le sue scintille durante la serata inaugurale del 21 giugno 2003 alle 23 :20. Queste scintille sono ancora più impressionanti delle precedenti. Il nuovo sistema di illuminazione ha permesso di ridurre considerabilmente il consumo d’energia elettrica permettendo alla Torre Eiffel di scintillare ancora per 10 anni e più. La cerimonia che ha accolto il nuovo abito di luci, si é svolta con grande emozione. L’avvenimento è stato celebrato da artisti di fama nazionale e internazionale ; il momento dell’accenzione é stato accompagnato da fuochi d’artificio. Ad assistere alla manifestazione cerano più di 200.000 mila persone tutte affascinate dal sorprendente spettacolo .
  • 23. NUMERO DI SCALINI  : 1665 scalini per i visitatori più sportivi. Due ascensori trasparenti salgono sino al secondo piano dove si trovano molti negozi di souvenirs.
  • 24. L’essenzialità della struttura e la precisa motivazione funzionale d’ogni suo elemento rendono superfluo qualsiasi intervento decorativo, in quanto sono esse stesse ad assumere precise e ben individuabili caratteristiche estetiche.
  • 25. Chiusasi l’Esposizione la Torre non fu smontata perché ci si accorse che, senza di essa, il panorama di Parigi sarebbe inevitabilmente mutato.
  • 26. Progettato da Joseph Paxton per ospitare l'Esposizione di Londra del 1851 e realizzato interamente in ferro e vetro, il Crystal Palace è una delle prime strutture composte da moduli prefabbricati; per questa ragione è considerato una pietra miliare nello sviluppo dell'architettura moderna.
  • 27. Con questa Esposizione si rendeva simbolicamente omaggio al paese dal quale la rivoluzione industriale aveva preso le mosse. Per celebrare questo evento,il comitato organizzatore bandì un concorso internazionale per la costruzione di un padiglione da collocare al centro di una delle zone più verdi della capitale, tra Hyde Park e Kenningston Gardens. Tra i 245 progetti presentati venne prescelto quello di Joseph Paxton,un costruttore di serre che prevedeva la realizzazione di una faraonica struttura in ghisa e vetro.
  • 28. Il progetto di Paxton, con i suoi oltre 77 000 metri quadrati di superficie, sarebbe stato lo spazio più vasto mai coperto da una costruzione! L’impresa fu portata a termine in pochi mesi tra lo stupore e i consensi generali.
  • 29. La costruzione, subito battezzata Palazzo di Cristallo, si compone di una navata centrale gradonata lunga oltre mezzo kilometro, nella quale si innesta un transetto coperto con una gran volta a botte in ghida e vetro, appositamente costruita al fine di non dovere abbattere alcuni alberi secolari del parco.
  • 30. L’opera di Paxton fu resa possibile soprattutto dal fatto che i diversi elementi strutturali, avendo forme geometriche sempre ricorrenti, poterono essere realizzati in serie commissionandoli a varie fonderie.
  • 31. Dopo l’Esposizione l’edificio venne smontato e rimontato a Sydenham,una località agricola alla periferia meridionale di Londra,dova potremmo forse ammirarlo ancora oggi se nel 1937 non fosse stato distrutto da uno spaventoso incendio.
  • 32. Se il Duomo domina la piazza in leggerezza e leggiadria, la Galleria Vittorio Emanuele II la domina per la mole poderosa e pesante. La Galleria Vittorio Emanuele II di Milano è un passaggio coperto che collega piazza della Scala e piazza Duomo tra loro e con due vie perpendicolari ad esse.
  • 33. Realizzata dall’architetto imolese Giuseppe Mengoni. Nel 1861,in realtà,egli vinse il concorso internazionale per il totale rifacimento del Piazza del Duomo. Dal faraonico progetto iniziale non venne realizzato che un minimo stralcio al cui interno era comunque compresa anche la galleria monumentale di unione tra piazza del Duormo e la contigua piazza della Scala.
  • 34. La Galleria fu pensata come un’unica navata leggermente obliqua che veniva intersecata al centro da un transetto più corto,ma della medesima ampiezza. I quattro bracci così creati erano coperti con volte in ghisa e vetro.
  • 35. Con la Galleria di Milano, l’Italia post-unitaria tenta orgogliosamente di essere al passo con l’Europa almeno sul piano formale, visto che, su quello economico, non può ancora ragionevolmente permetterselo.
  • 36. L’impossibilità di realizzare interamente il proprio progetto e l’asprezza delle critiche ricevute amareggiarono non poco l’artista. Così,quando nel 1877 il Mengoni cadde dall’impalcatura più alta della sua Galleria, a pochi giorni dalla solenne inaugurazione, quasi nessuno credette all’incidente.
  • 37. Bibliografia • Enciclopedia De Agostini • www.encarta.it • Itinerario nell’arte • www.digilander.it • www.geocities.com • Libri d’arte