2. Periodico
di
Informazione
sulla
Sanità
Integra6va
SOMMARIO
HEALTH
ONLINE
PERIODICO
BIMESTRALE
DI
INFORMAZIONE
SULLA
SANITA’
INTEGRATIVA
!
ANNO
1°
-‐
AGOSTO
2014
-‐
N°
2
!
DIRETTORE
RESPONSABILE
Ing.
Roberto
Anzanello
!
DIRETTORE
EDITORIALE
Massimiliano
Alfieri
!
COMITATO
DI
REDAZIONE
Manuela
FabbreL
Fabio
Vitale
Luciano
DragoneL
!
REDAZIONE
E
PRODUZIONE
Fabio
Vitale
!
DIREZIONE
E
PROPRIETA’
Health
Holding
Group
S.p.A.
Via
di
Santa
Cornelia,
9
00060
-‐
Formello
(RM)
info@hhg.it
!
TuL
i
diriL
sono
riservaZ.
Nes suna
par te
può
es sere
riprodoa
in
alcun
modo
senza
il
permesso
scrio
del
direore
editoriale.
ArZcoli,
noZzie
e
recensioni
firmaZ
o
siglaZ
esprimono
soltanto
l’opinione
dell’autore
e
comportano
di
conseguenza
esclusivamente
la
sua
responsabilità
!direa.
Registrazione
del
Tribunale
Civile
di
Roma
N°
29
del
10
Marzo
2014
!
Impaginazione
e
grafica
Fabio
Vitale
!C
opia
inviata
a
86.432
e-‐mail
La
salute:
un
valore
assoluto
________________________________________
pag.
2
di
Ing.
Roberto
Anzanello
Crescere
in
professionalità
________________________________________
pag.
3
di
Ivo
Fiorelli
Prevenzione:
un’arma
contro
il
cancro
________________________________________
pag.
5
di
Giulia
Di
Michele
I
tempi
della
sanità
pubblica
e
le
società
di
mutuo
soccorso
________________________________________
pag.
6
di
Daniela
Pastore
Inserzione
Il
Museo
del
Mutuo
Soccorso
-‐
sito
in
Via
di
Santa
Cornelia,
9,
00060
Formello
(RM)
-‐
ha
al
suo
interno
più
di
500
reperS
di
valore
storico
e
mutualisSco.
Aperto
dal
Lunedì
al
Venerdì
solo
su
appuntamento
contaVando
il
numero
telefonico
+39.331.6893067
3. La
salute:
un
valore
assoluto
dell’Ing.
Roberto
Anzanello
-‐
DireMore
Responsabile
Tue
il
sistema
di
informazione,
giornali,
radio,
tv,
internet,
che
rappresenta,
riporta,
pubblica
comunicazioni
sul
tema
della
salute
si
accentra
su
due
elemenZ
essenziali:
•
i
disservizi
del
sistema
sanitario
pubblico;
•
la
varietà
non
integrata
di
possibili
soluzioni
di
cui
nessuna
risolutoria.
Per
fare
chiarezza
e
fornire
un
contributo
concreto
è
invece
necessario
parZre
da
una
considerazione
oggeLva:
il
sistema
sanitario
pubblico
non
potrà
più
esistere
così
come
è
sempre
stato
concepito
nel
nostro
paese
non
per
ragioni
poliZche
o
finanziarie
ma
molto
più
semplicemente
per
ragioni
matemaZche.
InfaL,
l’insieme
oggeLvo
dei
daZ
che
possiamo
osservare
e
registrare
porta
esclusivamente
e
con
una
facile
equazione
all’insostenibilità
dell’auale
sistema
di
sanità
pubblica,
vediamo
come:
1.
l ’ i n v e c c h i ame n t o
d e l l a
popolazione
determina
un
numero
crescente
di
persone
che
avranno
bisogno
di
cure
mediche;
2.
l’evoluzione
tecnologica
in
campo
sanitario
determina
la
nascita
di
macchinari
sempre
più
evoluZ
e
sempre
più
costosi
sia
in
termini
di
acquisizione
che
in
termini
di
manutenzione,
formazione
del
personale
abilitato,
consumo
dei
materiali;
3.
lo
sviluppo
della
scienza
medica
apre
conZnuamente
nuove
fronZere
e
nuovi
campi
di
applicazione
che
richiedono
importanZ
e
costanZ
invesZmenZ
in
ricerca
e
sviluppo;
4.
la
mobilità
delle
persone
causa
una
maggiore
diffusione
delle
patologie
epidemiche
con
conseguente
aumento
dei
cosZ
di
prevenzione
e
controllo;
5.
il
senso
eZco
impone
che
anche
patologie
a
scarsa
diffusione
debbano
essere
studiate
e,
se
possibile
curate,
con
incrementale
aumento
dei
cosZ
di
specializzazione
sia
dei
medici
che
degli
strumenZ
di
analisi.
E’
opportuno
soolineare
che
la
possibilità
di
invecchiare
di
più
e
meglio,
l’evoluzione
tecnologica
e
lo
sviluppo
scienZfico,
la
mobilità
ed
il
senso
eZco
sono
tuL
elemenZ
assolutamente
posiZvi
e
che
dobbiamo
cogliere
con
estrema
soddisfazione
nel
nostro
sistema
di
vita,
ma
dobbiamo
essere
anche
così
consapevoli
da
comprendere
che
in
campo
sanitario
sono
tuL
elemenZ
che
hanno
già
portato
e
porteranno
sempre
più
il
sistema
di
sanità
pubblica
all’insostenibilità
economica.
Vero
che
ci
sono
gli
“sprechi”
come
molZ
correamente
soolineano,
ma
anche
su
questo
argomento
necessità
chiarezza:
gli
“sprechi”
in
campo
sanitario
sono
molZ
e
vanno
indispensabilmente
recuperaZ
e
r i condoL
a
valor i
determinaZ
dalla
casualità
e
non
dal
costante
disservizio
o
dall’inesistente
senso
civico,
ma
per
quanto
si
possano
recuperare
tuL
i
cosZ
causaZ
dagli
“sprechi”
tali
valori
non
saranno
mai
sufficienZ
a
coprire
il
fabbisogno
finanziario
determinato
dal
trend
irrevocabile
dei
cinque
elemenZ
sopra
descriL.
! Ed
allora
siamo
desZnaZ
ad
avere
un
modello
sanitario
inefficiente,
anZ
economico
e
che
salvaguardi
solo
alcune
fasce
della
popolazione?
La
risposta
naturalmente
è
no,
però
è
necessario
discernere
con
estrema
chiarezza
tra
le
soluzioni
applicabili.
Vero
è
che
la
soluzione
non
può
che
essere
una
sanità
gesZta
in
un
correo
equilibrio
tra
sistema
pubblico
e
sistema
privato.
Ed
è
altreanto
vero
che
sul
sistema
pubblico
non
possiamo
tuL
che
concordare
affinché
sostenga
in
modo
totale
i
meno
abbienZ
e
in
modo
sempre
più
marginale
le
fasce
di
popolazione
a
reddito,
con
cosZ
crescenZ
a
carico
della
popolazione
al
crescere
del
reddito
degli
individui
e
delle
famiglie.
Però
è
sul
sistema
privato
che
dobbiamo
concentrare
la
nostra
aenzione.
InfaL
privaZsZcamente
esistono
due
possibilità
per
integrare
il
sistema
pubblico:
•
le
polizze
assicuraZve;
•
i
fondi
sanitari.
in
quanto
è
altreanto
chiaro
e
ormai
matemaZcamente
provato
che
solo
la
mutualità
tra
individui
è
la
soluzione
correa
per
determinare
la
sostenibilità
dei
cosZ
sanitari.
Però
dobbiamo
essere
consapevoli
che
siamo
in
presenza
di
due
modelli
di
mutualità
differenZ
e
precisamente
un
modello,
quello
assicuraZvo,
dove
la
mutualità
tra
gli
individui
è
gesZta
da
un
terzo
che
da
questo
vuole
trarre
del
reddito
e
che
non
può
farlo
senza
sorarre
valore
economico
al
sistema
ed
un
altro
modello,
quello
dei
fondi
sanitari,
delle
casse
di
assistenza
e
delle
società
di
muto
soccorso
dove
siamo
in
presenza
di
una
mutualità
“pura”
tramite
un
approccio
che
ridistribuisce
tuo
quanto
ricevuto
senza
perdere
valore
per
determinare
reddito
di
terzi.
Di
conseguenza
dobbiamo
prendere
ao
dei
trend
in
ao
e
senza
dietrologie
concentrare
i
nostri
sforzi
per
realizzare
sempre
più
compiutamente
le
soluzioni
corree,
che
già
esistono
da
anni,
considerato
che
la
prima
legge
isZtuZva
delle
mutue
sanitarie
nel
nostro
paese
è
datata
1889.
Per
questo
moZvo
il
nostro
periodico
Vi
informerà
costantemente
sulle
evoluzioni
del
sistema
sanitario
sia
pubblico
che
a s s i curaZvo
ma
s i curamente
s i
focalizzerà
sulle
soluzioni,
le
innovazioni
e
le
proposte
del
sistema
mutualisZco
con
la
forte
convinzione
che
sia
l’unica
v e r a
s o l u z i o n e
p e r
i n t e g r a r e
correamente
sanità
pubblica
e
sanità
privata
in
un
sistema
che
protegga
concretamente
ed
efficacemente
un
nostro
dirio
ed
un
valore
assoluto:
la
nostra
salute.
pag.
2
4. pag.
3
Crescere
in
professionalità
Osservando
dall’esterno
le
gesZone
di
fascicoli
relaZvi
ad
assistenza
malaLa,
o
infortuni,
difficilmente
ci
si
rende
conto
della
complessità
cui
l’operatore
si
trova
di
fronte.
Superficialmente
si
è
portaZ
a
credere
che
sia
sufficiente
seguire
i
protocolli:
applicare
le
normaZve
che
prescrivono
per
ogni
singolo
assisZto
le
estensioni
e
i
limiZ,
delle
prestazioni,
le
eventuali
franchigie
o
scoperZ,
e
quali
di
queste
prestazioni
siano
escluse,
per
loro
natura,
dal
beneficio
del
rimborso.
Ma
non
è
così,
o
almeno
non
è
così
semplice!
È
pur
vero
che
un
buon
sistema
informaZco
è
di
grande
ausilio,
permeendo
la
gesZone
delle
praZche
di
r imborso
in
modo
automaZco,
calcolando
per
ogni
singola
patologia,
e
conseguente
prestazione,
quale
sia
il
limite
della
somma
rimborsabile,
quali
siano
gli
scoperZ
o
franchigie
relaZva
al
Zpo
di
contrao,
eliminando
il
possibile
errore
umano
nei
calcoli
numerici
di
queste
somme,
ma,
come
tue
le
macchine,
resZtuisce
quello
che
gli
è
stato
inserito.
In
altre
parole
colpi
che
potremmo
chiamare
“liquidatore”,
deve
valutare
per
ogni
fascicolo
quali
siano
i
criteri
da
adoare
nel
singolo
caso,
che
spesso
può
avere
caraer i sZche,
anche
se
soLlmente
sfumate,
diverse
da
altri,
con
conseguenZ
diversi
criteri
di
applicazione
delle
regole.
Per
chiarire
meglio
lo
spirito
di
quanto
esposto,
indichiamo
un
semplice
caso,
fra
i
tanZ,
in
cui
l’operatore
deve
soffermarsi
prima
di
inserire
un
codice
n ume r i c o
c h e
a p p l i c a
meccanicamente
la
normaZva:
mol Z s s imi
di s c ipl ina r i ,
disZnguendo
per
Ente
e
livello
professionale
dell’assisZto,
pongono,
gi u s tamente,
parZcolari
limiZ
o
scoperZ,
q u a n d o
n o n
a d d i r iu r a
esclusioni,
a
cure
dentarie
e
ortodonZche;
questo
avviene
inserendo
un
codice
numerico
corrispondente
a
quanto
inerente
qualcosa
come
“bocca
e
cavo
orale”,
intendendo
ivi
comprese
tue
le
cure
relaZve
a
questa
parte
dell’organismo.
Ma
le
esclusioni
e
i
limiZ
sopra
descriL,
nello
spirito
della
norma,
devono
intendersi
relaZvi
a
ogni
intervento
che
riguardi
la
dentatura,
l’impiantologia,
intervenZ
che
in
massima
parte,
poi,
sono
di
natura
esteZca,
e
non
altro.
Se
nel
cavo
orale,
soo
la
lingua
o
nel
palato
emerge
una
neoformazione
sospea,
che
magari
necessita
di
biopsia
e
relaZvo
esame
istologico,
questa
patologia
non
riguarda
una
cura
dentaria,
è
ben
altra
cosa,
e
come
tale
va
traata
e
rimborsata.
Però
se
un
operatore
inserisce
nel
sistema
il
codice
di
“bocca
e
c a v o
o r a l e ”,
i l
s i s t ema
r i fi u t a
quell’intervento!Ecco
dove
emerge
la
professionalità
di
chi
ha
la
responsabilità
di
corrispondere
agli
assisZZ
la
correa
prestazione,
il
giusto
rimborso,
evitando
eventuali
reclami
e
richieste
di
revisione,
che,
oltre
a
costare
tempo,
non
contribuiscono
al
mantenimento
del
rapporto
fiduciario
fondamentale
in
un
seore
delicato
come
quello
della
salute
tra
Ente
assistenziale
e
assisZZ.
E
questa
professionalità
come
si
forma?
A
meno
che
non
si
provenga
almeno
da
alcuni
anni
di
studio
in
facoltà
sanitarie,
se
non
alla
laurea,
un
giovane
non
possiede
quel
bagaglio
culturale
ineludibile
per
poter
consapevolmente
gesZre
il
sistema
meccanico,
valutando
le
singole
situazione,
inserendo
correamente
quanto
permee
poi
al
sistema
di
resZtuire
le
risposte
giuste.
Questo
bagaglio
culturale,
che
genera
la
competenza,
deve
essere
acquisito,
come
dire,
“sul
campo”,
ovvero
lavorando
e
imparando
….
strada
facendo.
Per
oenerlo,
innanzi
tuo,
occorre
avere
buoni
maestri;
nella
fase
di
formazione,
che
avviene
mediante
affiancamento,
ovvero
gesZone
di
fascicoli
insieme
a
collega
già
esperto,
il
cui
compito
è
proprio
quello
di
insegnare
la
metodologia
da
seguire
per
liquidare
correamente
re
un
sinistro.
In
questa,
delicata,
fase
chi
è
preposto
alla
formazione
dei
nuovi
colleghi
deve
avere
la
capacità
di
trasferire
non
solo
le
competenze
già
acquisite,
ma
il
metodo
stesso
con
il
quale
le
ha
acquisite,
quindi
i
buoni
maestri
sono
merce
abbastanza
r a r a ,
r i s o r s e
p r e z i o s e
d a
n o n
soovalutare.
Ma
non
solo:
c’è
una
componente
fo n d ame nt a l e
p e r
co s t r u i r e
l a
professionalità,
e
questa
è
la
curiosità,
curiosità
intesa
come
negazione
della
superficialità,della
rouZne,
della
meccanicità
nella
propria
aLvità.
È
curioso
chi
vuole
capire
perché
si
applica
o
no
una
certa
regola,
perché
questo
caso
è
diverso
da
un
altro,
anche
se
apparentemente
sono
assai
simili,
come
ogni
individuo
è
diverso
dagli
altri.
È
curioso
chi
poi
conZnua
ad
aggiornarsi,
chi
vuole
conoscere
le
nuove
tecniche
diagnosZche
e
terapeuZche,
chi
insomma
non
si
limita
a
applicazioni
di
Ivo
Fiorelli
5. pag.
4
ripeZZve
di
norme
meccaniche.
È
curioso
chi
si
confronta
costruLvamente
con
i
colleghi,
chi
pone
domande,
chi
insomma
desidera
ampliare
la
propria
professionalità
e
non
limitarsi
alla
rouZne
sopra
menzionata.
Questo
è
un
buon
professionista,
e
questa
consapevolezza
è
di
per
se
graZficante,
e
aggiunge
sZmoli
alla
propria
crescita.
Altro
faore
importante
è
la
propria
semanZca,
la
proprietà
di
linguaggio,
la
capacità
di
esprimere
chiaramente
i
conceL
che
si
vogliono
trasferire.
In
questo
lavoro
il
rapporto
con
il
pubblico
è
fondamentale,
e
occupa,
inoltre,
gran
parte
del
tempo
lavoraZvo;
quando
si
devono
illustrare
le
modalità
da
seguire
per
oenere
quanto
dovuto,
oppure,
cosa
più
difficile,
quando
si
deve
spiegare
a
un
assisZto
che
non
ha
compreso.
O
non
è
soddisfao,
del
rimborso
oenuto,
bisogna
essere
ragionevolmente
cerZ
d i
c o n o s c e r e
b e n e
l’argomento
e
di
poter
dare
le
informazioni
corree,
con
linguaggio
comprensibile,
e
possibilmente
sinteZco.
Q u e s t o
l i n g u a g g i o ,
soprauo,
non
deve
essere
c o m p r e n s i b i l e
p e r
l’operatore,
ma
per
chi
ascolta,
ovvero
deve
essere
al
livello
della
casalinga
seantenne,
o
al
top
manager,
quindi
occorre
affinare
le
proprie
aLtudini
intuiZve
per
valutare
in
tempi
rapidi
quale
è
il
livello
di
comprensione
dell’interlocutore,
e
adaare
tempesZvamente
il
discorso
a
questo:
non
si
deve
parlare
a
noi
stessi,
e
non
vi
è
alcun
bisogno
di
essere
arZficiosi
o
forbiZ.
Anche
questa
parte
di
professionalità
si
incrementa
col
tempo
e
con
l’aenzione
a
cosa
(
e
a
volte
a
come)
ci
esprimiamo,
osservando
come
cambi
l’aeggiamento
di
chi
ci
ascolta
quando
si
rende
conto
della
qualità
della
nostra
figura
professionale.
Prevenzione:
un’arma
contro
il
cancro
di
Giulia
Di
Michele
La
prevenzione
sembra
essere
l’arma
più
efficace
che
abbiamo
oggi
a
disposizione
per
ridurre
la
mortalità
da
cancro.
I
daZ
parlano
chiaro:
le
malaLe
neoplasZche
cosZtuiscono
la
seconda
causa
di
morte
in
Italia
con
un
aumento
di
incidenza
in
forte
crescita;
al
2010
sono
staZ
sZmaZ
220,5
decessi
per
tumore
per
100.000
abitanZ.
(fonte:
I
tumori
in
Italia).
!S
embra
essere
arrivaZ,
ormai,
sia
nella
c omu n i t à
s c i e n Z fi c a
c h e
n e l l a
popolazione
in
generale,
ad
un
processo
di
profonda
maturazione
che
ha
sensibilmente
contribuito
a
migliorare
negli
ulZmi
anni
l’efficacia
degli
intervenZ
di
prevenzione
e
di
igiene
ambientale,
che
ha
modificato
le
abitudini
alimentari,
reso
possibile
l’apertura
di
nuovi
filoni
di
ricerca
medica
e,
soprauo,
accertato
i
vantaggi
che
si
oengono
dalla
realizzazione
di
programmi
di
screening.
!La
prevenzione
può
auarsi
a
vari
livelli.
La
prevenzione
primaria
è
rivolta
ai
soggeL
sani
e
mira
ad
eliminare
o
ridurre
l’esposizione
a
sostanze
cancerogene
note,
araverso
il
tentaZvo
di
modificare
i
comportamenZ
e
le
abitudini
di
vita
insane,
purtroppo
consolidate
e,
dunque,
dure
da
scalfire.
E s e m p i o
n e
è
l ’ i n t e r r u z i o n e
dell’abitudine
al
fumo.
Le
dimensioni
dell’epidemia
legata
al
consumo
di
tabacco
nel
mondo
sono
ben
note.
Preveni rne
l ’a s sunz ione
t r a
g l i
adolescenZ
è
un
punto
chiave
in
ogni
programma,
considerato
che
la
gran
parte
degli
individui
inizia
a
fumare
prima
dei
20
anni.
La
scuola
rappresenta
per
esempio,
per
sua
natura,
il
luogo
dove
i
programmi
di
prevenzione
possono
raggiungere
migliaia
di
giovani
in
maniera
semplice
e
veloce.
Prevenzione
nelle
varie
fasi
della
vita,
dunque.
Ma
si
può
allora
sin
da
piccoli
auare
un
comportamento
sano
e
prevenire
le
più
comuni
patologie?
E’
n o t o
l ’ imp o r t a n t e
n e s s o
t r a
alimentazione,
aLvità
fisica
e
il
benessere
psicofisico
dell’individuo.
Il
ruolo
della
dieta
nell’eziologia
dei
tumori,
tuavia,
rimane
un
argomento
estremamente
controverso
e
di
difficile
valutazione.
Una
forte
correlazione
è
riportata
tra
consumo
di
grassi
e
incidenza
di
mortalità
per
neoplasie
varie
come
quelle
del
colon-‐reo,
della
mammella,
della
prostata,
dell’ovaio.
Una
vasta
leeratura
scienZfica
esiste
anche
sul
ruolo
proteLvo
di
frua
e
verdura.
E
sempre
nell’ambito
delle
abitudini
6. pag.
5
alimentari,
i l
consumo
di
alcol
rappresenta
un
faore
eziologico
determinante
nei
tumori
del
trao
aerodigesZvo
superiore,
con
un
chiaro
effeo
sinergico
con
il
fumo
di
tabacco.
Secondo
quanto
i n d i cato
dal l e
raccomandazioni
del
Fondo
Mondiale
per
la
Ricerca
sul
Cancro
(WCRF),
che
ha
prodoo
un
lavoro
di
revisione
di
tuL
gli
studi
scienZfici
effeuaZ
in
materia
di
relazione
tra
alimentazione
e
tumori,
esistono
10
faori
che
riassumono
ad
oggi
i
comportamenZ
da
auare
e
assumere
come
proprie
abitudini
per
ridurre
l’incidenza
dei
tumori.
!
1. Tendere
ad
una
forma
fisica
magra
per
tua
la
vita.
2. P r a Z c a r e
aLv i t à
s p o r Z v a
e
manteners i
fisicamente
aLvi
possibilmente
tuL
i
giorni.
3. Limitare
il
consumo
di
alimenZ
ad
alto
tasso
calorico
ed
evitare
il
consumo
di
bevande
zuccherate.
4. I m p o s t a r e
l ’a l iment a z i o n e
p reva l entemente
su
c i b i
d i
provenienza
vegetale,
consumando
cereali
non
industrialmente
raffinaZ
e
legumi
in
ogni
pasto,
insieme
con
un’ampia
varietà
di
verdure
non
amidacee
e
di
frua.
5. Limitare
il
consumo
di
carni
rosse
ed
evi tare
i l
consumo
di
carni
conservate.
6. Limitare
il
consumo
di
bevande
alcoliche.
7. Limitare
il
consumo
di
sale
e
di
cibi
conservaZ
soo
sale.
Evitare
cibi
contaminaZ
da
muffe.
8. Assicurarsi
un
apporto
sufficiente
di
tuL
i
nutrienZ
essenziali
araverso
il
cibo.
9. Allaare
i
bambini
al
seno
per
almeno
sei
mesi.
10. Evitare
l’uso
di
tabacco.
La
prevenzione
secondaria
mira
invece
a
diagnosZcare
la
malaLa
in
una
fase
precoce,
aumentando
così
le
possibilità
di
guarigione.
Si
può
auare
araverso
due
strategie:
-‐
La
diagnosi
tempesZva
che
comporta
una
vigile
aenzione
sui
sintomi
iniziali
della
malaLa.
-‐
Lo
screening
di
massa
volto
alla
scoperta
della
malaLa
in
pazienZ
asintomaZci.
Il
programma
di
screening
è
un
processo
complesso
in
cui
ciascun
soggeo
della
popolazione
“bersaglio”
viene
inviato
periodicamente
ad
effeuare
test
medici
allo
scopo
di
una
maggiore
anZcipazione
diagnosZca.
!
Il
test
di
screening,
per
essere
un
buon
test,
deve
essere
semplice,
non
invasivo,
accurato
ed
economico
e
deve
essere
rivolto
ad
una
patologia
che
deve
essere
causa
di
morbilità
e
mortalità
sufficienZ
a
giusZficare
rischi
e
cosZ
dell’esame
stesso.
Un
seore
relaZvamente
nuovo
è
oggi
quello
della
cosiddea
oncogeneZca,
che
si
dedica
allo
studio
della
componente
ereditaria
delle
malaLe
tumorali
con
lo
scopo
di
sviluppare
misure
prevenZve
nei
soggeL
a
rischio.
Un
esempio
per
tuL
è
il
test
geneZco
per
l’idenZficazione
delle
mutazioni
nei
geni
BRCA1
e
BRCA2
responsabili
della
maggior
parte
delle
forZ
aggregazioni
familiari
di
tumori
della
mammella.
Negli
ulZmi
anni
l’impegno
nella
p r e v e n z i o n e
è
c r e s c i u t o
esponenzialmente,
prova
ne
sono
i
programmi
di
screening
ormai
aLvi
e
gratuiZ
anche
in
Italia
che
riguardano
il
cancro
mammario,
quello
della
cervice
uterina
e
del
colon
–
reo.
Tuavia
sembra
che
le
risorse
dedicate
al l a
prevenz ione,
in
parZcolare
economiche,
non
siano
mai
soddisfacenZ
rispeo
ai
vantaggi
che
si
potrebbero
oenere
con
un
“impegno”
sempre
più
conZnuo
e
mirato.
Una
buona
prevenzione
determina
inoltre,
da
un
punto
di
vista
di
cosZ
a
carico
del
Sistema
Stato,
una
significaZva
diminuzione
di
intervento
successivo
per
la
cura
del
paziente
malato,
laddove
la
prevenzione
sia
in
grado
di
scoprire
o
fermare
la
malaLa
in
corso
ed
evitare
che
possa
degenerare
ulteriormente.
Il
Sistema
Sanitario
Nazionale,
pur
con
i
suoi
limiZ
e
problemi,
è
ancora
uno
dei
migliori
al
mondo
perché
garanZsce
assistenza
a
tuL.
Ma
è
obieLvamente
sovraccarico
e,
alimentare
un
regime
di
sinergia
tra
SSN
stesso
e
sistemi
assicuraZvi
privaZ
o
fondi
e
casse
di
assistenza
sanitaria
privata,
sembra
essere
l’unica
via
per
un
accesso
alla
Sanità
e
alle
cure
veloce
e
semplificato.
Dunque
prevenzione
costante
e
in
tue
le
forme:
diventa
allora
importante
cercare
di
tutelarci
anche
nella
fortunata
condizione
di
persona
sana,
una
condizione
che
merita
di
essere
salvaguardata.
7. I
tempi
della
sanità
pubblica
e
le
società
di
pag.
6
mutuo
soccorso
di
Daniela
Pastore
“Mia
madre
aspea
invano
da
più
di
2
mesi
un
intervento
in
Day
hospital.
È
in
lista
con
il
foglio
di
ricovero
con
dicitura
“urgente”.
Ha
effeuato
tue
le
analisi
per
affrontare
l’intervento,
ma
fino
ad
oggi
non
abbiamo
avuto
noZzie.
Ha
una
massa
all’altezza
del
lombo
sacrale
di
cui
non
si
capisce
la
natura
che,
a
dea
di
vari
medici,
è
possibile
appurare
solo
con
un
intervento
in
loco
di
biopsia.
Mia
madre
sta
male,
ha
dolori
terribili
e,
malgrado
questo,
è
andata
più
volte
in
ospedale
a
chiedere
informazioni.
È
stata
traata
male,
nessuno
le
ha
dato
rea,
mancandole
di
rispeo
e
minando
così
la
sua
dignità
di
persona
malata.
Mi
sembra
assurdo
non
poter
avere
noZzie
nemmeno
su
quando
e
se
verrà
chiamata
visto
che
l’informazione
è
un
suo
dirio
primario.“
[XII
Rapporto
Pit
Salute
2008]
!L
a
tesZmonianza
riportata
è
una
delle
molteplici
denunce
da
parte
di
ciadini
sempre
più
sbalordiZ
di
fronte
a
liste
d’aesa
infinite
e
tempi
divenuZ
inacceabili
quando
il
tema
in
quesZone
è
la
salute.
Ad
oggi,
nonostante
i
recenZ
sforzi
adoaZ
in
s e n s o
c o r reLvo
e
miglioraZvo,
sono
ancora
molte
le
prestazioni
sanitarie,
siano
esse
visite
specialisZche,
intervenZ
chirurgici,
esami
diagnosZci,
la
cui
erogazione
richiede
dei
tempi
tali
da
limitarne
l’equità
di
accesso
da
parte
degli
utenZ
e,
di
conseguenza,
a
peggiorare
la
percezione
di
scarsa
qualità
del
Servizio
Sanitario.
Tue
le
prestazioni
considerate
richiedono
giorni
di
aesa
inammissibili;
anche
per
una
Visita
specialisZca,
che
rispeo
alle
altre
presenta
valori
più
bassi,
è
necessario
aendere
in
media
quasi
oo
mesi
nel
2011.
Gli
Esami
diagnosZci
si
collocano
nel
mezzo,
e
sono
gli
unici
che
registrano
nel
triennio
un
andamento
nell’aesa
pressoché
costante.
!
Per
avere
un’idea
della
situazione
italiana,
è
uZle
dare
uno
sguardo
ai
tempi
massimi
di
erogazione
delle
prestazioni
registraZ
nelle
regioni
rappresentate
nell’immagine
qui
sopra
a
destra.
!
Dai
daZ
emergono,
per
le
visite
specialisZche,
delle
situazioni
molto
differenziate
da
territorio
a
territorio
con
punte
di
aesa,
in
alcune
struure,
che
raggiungono
addiriura
256
giorni
per
una
Visita
urologica;
si
aende,
inoltre,
140
giorni
per
una
MOC
(Mineralometria
Ossea
Computerizzata)
e
fino
a
550
giorni
per
una
Mammografia.
Da
quello
che
si
evince,
la
maglia
nera
nei
ritardi
all'accesso
alle
cure
spea
al
Friuli
Venezia
Giulia,
Puglia
e
Basilicata.
I
moZvi
della
costruzione
e
dell’allungamento
delle
liste
d’aesa
sono
certamente
molteplici.
In
primo
luogo
il
progressivo
invecchiamento
della
popolazione;
a
seguire
il
conZnuo
cambiamento
della
percezione
dello
stato
di
salute
da
parte
della
popolazione,
i
cambiamenZ
delle
valutazioni
delle
8. pag.
7
necessità
sanitarie
che
evolvono
all’aumentare
delle
conoscenze
ed
infine
la
limitatezza
delle
risorse
disponibili.
Ai
tempi
di
aesa
sempre
più
lunghi
si
aggiungono
cosZ
dei
Zcket
sempre
più
alZ,
e
spesso
più
elevaZ
del
costo
intero
della
prestazione
nel
privato.
Appare
sempre
più
una
strada
obbligata
quella
di
rivolgersi
a
professionisZ
privaZ
in
quanto
gli
unici
in
grado,
dietro
alZ
pagamenZ
e
in
tempi
più
rapidi,
di
soddisfare
le
esigenze
dei
pazienZ
che
il
SSN
non
è
in
grado
di
fare.
Una
conferma
di
quanto
deo
è
data
dalla
seguente
rappresentazione
grafica,
che
evidenzia
il
vantaggio
in
termini
di
tempo
del
rivolgersi
alle
struure
private
rispeo
a
quelle
pubbliche.
Questa
situazione
finisce
per
colpire
in
misura
maggiore
le
famiglie
con
risorse
economiche
sempre
più
ridoe
e
su
cui
viene
trasferito
l’onere
delle
cure,
a
rinviare
le
visite,
trascurando
quindi
la
propria
salute.
E’
proprio
in
considerazione
di
tale
situazione
che
le
Società
di
Mutuo
Soccorso
devono
intervenire
aiutando
i
ciadini
ad
usufruire
delle
prestazioni
di
cui
necessitano
in
tempi
molto
più
ridoL,
facendo
capo
alle
struure
private
ad
essa
convenzionate
e
non.
La
tempesZvità
è
fondamentale;
basZ
solo
pensare
alle
cure
oncologiche.
Nonostante
negli
ulZmi
quarant’anni
la
medicina
abbia
fao
grandissimi
passi
in
a v a n Z
n e l l a
c u r a
d e i
t umo r i ,
consentendo
terapie
personalizzate
che
hanno
incrementato
la
percentuale
di
sopravvivenza,
ancora
oggi
la
diagnosi
precoce
e
la
prevenzione
rappresentano
aspeL
essenziali
nel
traamento
dei
tumori.
Da
qui
la
necessità
di
intervenire
in
modo
efficiente,
grazie
ad
una
riduzione
dei
t emp i ,
o l t r e
a d
u n a
ma g g i o r e
informazione
e
aenzione
da
parte
di
medici
e
pazienZ.
La
“solidarietà”
per
il
mondo
della
Mutualità
è
sinonimo
di
altruismo,
di
amore
per
il
prossimo,
di
organizzazione
di
tue
quelle
azioni
che
consentono
di
fornire
un
aiuto
concreto
a
chi
ha
bisogno
e
di
intervenire
là
dove
si
registrano
delle
carenze
da
parte
dello
Stato.