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HEALTH 
Il periodico di informazione sulla Sanità Integrativa 
in evidenza
Periodico 
di 
Informazione 
sulla 
Sanità 
Integra6va 
SOMMARIO 
HEALTH 
ONLINE 
PERIODICO 
BIMESTRALE 
DI 
INFORMAZIONE 
SULLA 
SANITA’ 
INTEGRATIVA 
! 
ANNO 
1° 
-­‐ 
AGOSTO 
2014 
-­‐ 
N° 
2 
! 
DIRETTORE 
RESPONSABILE 
Ing. 
Roberto 
Anzanello 
! 
DIRETTORE 
EDITORIALE 
Massimiliano 
Alfieri 
! 
COMITATO 
DI 
REDAZIONE 
Manuela 
FabbreL 
Fabio 
Vitale 
Luciano 
DragoneL 
! 
REDAZIONE 
E 
PRODUZIONE 
Fabio 
Vitale 
! 
DIREZIONE 
E 
PROPRIETA’ 
Health 
Holding 
Group 
S.p.A. 
Via 
di 
Santa 
Cornelia, 
9 
00060 
-­‐ 
Formello 
(RM) 
info@hhg.it 
! 
TuL 
i 
diriL 
sono 
riservaZ. 
Nes suna 
par te 
può 
es sere 
riprodoa 
in 
alcun 
modo 
senza 
il 
permesso 
scrio 
del 
direore 
editoriale. 
ArZcoli, 
noZzie 
e 
recensioni 
firmaZ 
o 
siglaZ 
esprimono 
soltanto 
l’opinione 
dell’autore 
e 
comportano 
di 
conseguenza 
esclusivamente 
la 
sua 
responsabilità 
!direa. 
Registrazione 
del 
Tribunale 
Civile 
di 
Roma 
N° 
29 
del 
10 
Marzo 
2014 
! 
Impaginazione 
e 
grafica 
Fabio 
Vitale 
!C 
opia 
inviata 
a 
86.432 
e-­‐mail 
La 
salute: 
un 
valore 
assoluto 
________________________________________ 
pag. 
2 
di 
Ing. 
Roberto 
Anzanello 
Crescere 
in 
professionalità 
________________________________________ 
pag. 
3 
di 
Ivo 
Fiorelli 
Prevenzione: 
un’arma 
contro 
il 
cancro 
________________________________________ 
pag. 
5 
di 
Giulia 
Di 
Michele 
I 
tempi 
della 
sanità 
pubblica 
e 
le 
società 
di 
mutuo 
soccorso 
________________________________________ 
pag. 
6 
di 
Daniela 
Pastore 
Inserzione 
Il 
Museo 
del 
Mutuo 
Soccorso 
-­‐ 
sito 
in 
Via 
di 
Santa 
Cornelia, 
9, 
00060 
Formello 
(RM) 
-­‐ 
ha 
al 
suo 
interno 
più 
di 
500 
reperS 
di 
valore 
storico 
e 
mutualisSco. 
Aperto 
dal 
Lunedì 
al 
Venerdì 
solo 
su 
appuntamento 
contaVando 
il 
numero 
telefonico 
+39.331.6893067
La 
salute: 
un 
valore 
assoluto 
dell’Ing. 
Roberto 
Anzanello 
-­‐ 
DireMore 
Responsabile 
Tue 
il 
sistema 
di 
informazione, 
giornali, 
radio, 
tv, 
internet, 
che 
rappresenta, 
riporta, 
pubblica 
comunicazioni 
sul 
tema 
della 
salute 
si 
accentra 
su 
due 
elemenZ 
essenziali: 
• 
i 
disservizi 
del 
sistema 
sanitario 
pubblico; 
• 
la 
varietà 
non 
integrata 
di 
possibili 
soluzioni 
di 
cui 
nessuna 
risolutoria. 
Per 
fare 
chiarezza 
e 
fornire 
un 
contributo 
concreto 
è 
invece 
necessario 
parZre 
da 
una 
considerazione 
oggeLva: 
il 
sistema 
sanitario 
pubblico 
non 
potrà 
più 
esistere 
così 
come 
è 
sempre 
stato 
concepito 
nel 
nostro 
paese 
non 
per 
ragioni 
poliZche 
o 
finanziarie 
ma 
molto 
più 
semplicemente 
per 
ragioni 
matemaZche. 
InfaL, 
l’insieme 
oggeLvo 
dei 
daZ 
che 
possiamo 
osservare 
e 
registrare 
porta 
esclusivamente 
e 
con 
una 
facile 
equazione 
all’insostenibilità 
dell’auale 
sistema 
di 
sanità 
pubblica, 
vediamo 
come: 
1. 
l ’ i n v e c c h i ame n t o 
d e l l a 
popolazione 
determina 
un 
numero 
crescente 
di 
persone 
che 
avranno 
bisogno 
di 
cure 
mediche; 
2. 
l’evoluzione 
tecnologica 
in 
campo 
sanitario 
determina 
la 
nascita 
di 
macchinari 
sempre 
più 
evoluZ 
e 
sempre 
più 
costosi 
sia 
in 
termini 
di 
acquisizione 
che 
in 
termini 
di 
manutenzione, 
formazione 
del 
personale 
abilitato, 
consumo 
dei 
materiali; 
3. 
lo 
sviluppo 
della 
scienza 
medica 
apre 
conZnuamente 
nuove 
fronZere 
e 
nuovi 
campi 
di 
applicazione 
che 
richiedono 
importanZ 
e 
costanZ 
invesZmenZ 
in 
ricerca 
e 
sviluppo; 
4. 
la 
mobilità 
delle 
persone 
causa 
una 
maggiore 
diffusione 
delle 
patologie 
epidemiche 
con 
conseguente 
aumento 
dei 
cosZ 
di 
prevenzione 
e 
controllo; 
5. 
il 
senso 
eZco 
impone 
che 
anche 
patologie 
a 
scarsa 
diffusione 
debbano 
essere 
studiate 
e, 
se 
possibile 
curate, 
con 
incrementale 
aumento 
dei 
cosZ 
di 
specializzazione 
sia 
dei 
medici 
che 
degli 
strumenZ 
di 
analisi. 
E’ 
opportuno 
soolineare 
che 
la 
possibilità 
di 
invecchiare 
di 
più 
e 
meglio, 
l’evoluzione 
tecnologica 
e 
lo 
sviluppo 
scienZfico, 
la 
mobilità 
ed 
il 
senso 
eZco 
sono 
tuL 
elemenZ 
assolutamente 
posiZvi 
e 
che 
dobbiamo 
cogliere 
con 
estrema 
soddisfazione 
nel 
nostro 
sistema 
di 
vita, 
ma 
dobbiamo 
essere 
anche 
così 
consapevoli 
da 
comprendere 
che 
in 
campo 
sanitario 
sono 
tuL 
elemenZ 
che 
hanno 
già 
portato 
e 
porteranno 
sempre 
più 
il 
sistema 
di 
sanità 
pubblica 
all’insostenibilità 
economica. 
Vero 
che 
ci 
sono 
gli 
“sprechi” 
come 
molZ 
correamente 
soolineano, 
ma 
anche 
su 
questo 
argomento 
necessità 
chiarezza: 
gli 
“sprechi” 
in 
campo 
sanitario 
sono 
molZ 
e 
vanno 
indispensabilmente 
recuperaZ 
e 
r i condoL 
a 
valor i 
determinaZ 
dalla 
casualità 
e 
non 
dal 
costante 
disservizio 
o 
dall’inesistente 
senso 
civico, 
ma 
per 
quanto 
si 
possano 
recuperare 
tuL 
i 
cosZ 
causaZ 
dagli 
“sprechi” 
tali 
valori 
non 
saranno 
mai 
sufficienZ 
a 
coprire 
il 
fabbisogno 
finanziario 
determinato 
dal 
trend 
irrevocabile 
dei 
cinque 
elemenZ 
sopra 
descriL. 
! Ed 
allora 
siamo 
desZnaZ 
ad 
avere 
un 
modello 
sanitario 
inefficiente, 
anZ 
economico 
e 
che 
salvaguardi 
solo 
alcune 
fasce 
della 
popolazione? 
La 
risposta 
naturalmente 
è 
no, 
però 
è 
necessario 
discernere 
con 
estrema 
chiarezza 
tra 
le 
soluzioni 
applicabili. 
Vero 
è 
che 
la 
soluzione 
non 
può 
che 
essere 
una 
sanità 
gesZta 
in 
un 
correo 
equilibrio 
tra 
sistema 
pubblico 
e 
sistema 
privato. 
Ed 
è 
altreanto 
vero 
che 
sul 
sistema 
pubblico 
non 
possiamo 
tuL 
che 
concordare 
affinché 
sostenga 
in 
modo 
totale 
i 
meno 
abbienZ 
e 
in 
modo 
sempre 
più 
marginale 
le 
fasce 
di 
popolazione 
a 
reddito, 
con 
cosZ 
crescenZ 
a 
carico 
della 
popolazione 
al 
crescere 
del 
reddito 
degli 
individui 
e 
delle 
famiglie. 
Però 
è 
sul 
sistema 
privato 
che 
dobbiamo 
concentrare 
la 
nostra 
aenzione. 
InfaL 
privaZsZcamente 
esistono 
due 
possibilità 
per 
integrare 
il 
sistema 
pubblico: 
• 
le 
polizze 
assicuraZve; 
• 
i 
fondi 
sanitari. 
in 
quanto 
è 
altreanto 
chiaro 
e 
ormai 
matemaZcamente 
provato 
che 
solo 
la 
mutualità 
tra 
individui 
è 
la 
soluzione 
correa 
per 
determinare 
la 
sostenibilità 
dei 
cosZ 
sanitari. 
Però 
dobbiamo 
essere 
consapevoli 
che 
siamo 
in 
presenza 
di 
due 
modelli 
di 
mutualità 
differenZ 
e 
precisamente 
un 
modello, 
quello 
assicuraZvo, 
dove 
la 
mutualità 
tra 
gli 
individui 
è 
gesZta 
da 
un 
terzo 
che 
da 
questo 
vuole 
trarre 
del 
reddito 
e 
che 
non 
può 
farlo 
senza 
sorarre 
valore 
economico 
al 
sistema 
ed 
un 
altro 
modello, 
quello 
dei 
fondi 
sanitari, 
delle 
casse 
di 
assistenza 
e 
delle 
società 
di 
muto 
soccorso 
dove 
siamo 
in 
presenza 
di 
una 
mutualità 
“pura” 
tramite 
un 
approccio 
che 
ridistribuisce 
tuo 
quanto 
ricevuto 
senza 
perdere 
valore 
per 
determinare 
reddito 
di 
terzi. 
Di 
conseguenza 
dobbiamo 
prendere 
ao 
dei 
trend 
in 
ao 
e 
senza 
dietrologie 
concentrare 
i 
nostri 
sforzi 
per 
realizzare 
sempre 
più 
compiutamente 
le 
soluzioni 
corree, 
che 
già 
esistono 
da 
anni, 
considerato 
che 
la 
prima 
legge 
isZtuZva 
delle 
mutue 
sanitarie 
nel 
nostro 
paese 
è 
datata 
1889. 
Per 
questo 
moZvo 
il 
nostro 
periodico 
Vi 
informerà 
costantemente 
sulle 
evoluzioni 
del 
sistema 
sanitario 
sia 
pubblico 
che 
a s s i curaZvo 
ma 
s i curamente 
s i 
focalizzerà 
sulle 
soluzioni, 
le 
innovazioni 
e 
le 
proposte 
del 
sistema 
mutualisZco 
con 
la 
forte 
convinzione 
che 
sia 
l’unica 
v e r a 
s o l u z i o n e 
p e r 
i n t e g r a r e 
correamente 
sanità 
pubblica 
e 
sanità 
privata 
in 
un 
sistema 
che 
protegga 
concretamente 
ed 
efficacemente 
un 
nostro 
dirio 
ed 
un 
valore 
assoluto: 
la 
nostra 
salute. 
pag. 
2
pag. 
3 
Crescere 
in 
professionalità 
Osservando 
dall’esterno 
le 
gesZone 
di 
fascicoli 
relaZvi 
ad 
assistenza 
malaLa, 
o 
infortuni, 
difficilmente 
ci 
si 
rende 
conto 
della 
complessità 
cui 
l’operatore 
si 
trova 
di 
fronte. 
Superficialmente 
si 
è 
portaZ 
a 
credere 
che 
sia 
sufficiente 
seguire 
i 
protocolli: 
applicare 
le 
normaZve 
che 
prescrivono 
per 
ogni 
singolo 
assisZto 
le 
estensioni 
e 
i 
limiZ, 
delle 
prestazioni, 
le 
eventuali 
franchigie 
o 
scoperZ, 
e 
quali 
di 
queste 
prestazioni 
siano 
escluse, 
per 
loro 
natura, 
dal 
beneficio 
del 
rimborso. 
Ma 
non 
è 
così, 
o 
almeno 
non 
è 
così 
semplice! 
È 
pur 
vero 
che 
un 
buon 
sistema 
informaZco 
è 
di 
grande 
ausilio, 
permeendo 
la 
gesZone 
delle 
praZche 
di 
r imborso 
in 
modo 
automaZco, 
calcolando 
per 
ogni 
singola 
patologia, 
e 
conseguente 
prestazione, 
quale 
sia 
il 
limite 
della 
somma 
rimborsabile, 
quali 
siano 
gli 
scoperZ 
o 
franchigie 
relaZva 
al 
Zpo 
di 
contrao, 
eliminando 
il 
possibile 
errore 
umano 
nei 
calcoli 
numerici 
di 
queste 
somme, 
ma, 
come 
tue 
le 
macchine, 
resZtuisce 
quello 
che 
gli 
è 
stato 
inserito. 
In 
altre 
parole 
colpi 
che 
potremmo 
chiamare 
“liquidatore”, 
deve 
valutare 
per 
ogni 
fascicolo 
quali 
siano 
i 
criteri 
da 
adoare 
nel 
singolo 
caso, 
che 
spesso 
può 
avere 
caraer i sZche, 
anche 
se 
soLlmente 
sfumate, 
diverse 
da 
altri, 
con 
conseguenZ 
diversi 
criteri 
di 
applicazione 
delle 
regole. 
Per 
chiarire 
meglio 
lo 
spirito 
di 
quanto 
esposto, 
indichiamo 
un 
semplice 
caso, 
fra 
i 
tanZ, 
in 
cui 
l’operatore 
deve 
soffermarsi 
prima 
di 
inserire 
un 
codice 
n ume r i c o 
c h e 
a p p l i c a 
meccanicamente 
la 
normaZva: 
mol Z s s imi 
di s c ipl ina r i , 
disZnguendo 
per 
Ente 
e 
livello 
professionale 
dell’assisZto, 
pongono, 
gi u s tamente, 
parZcolari 
limiZ 
o 
scoperZ, 
q u a n d o 
n o n 
a d d i r iu r a 
esclusioni, 
a 
cure 
dentarie 
e 
ortodonZche; 
questo 
avviene 
inserendo 
un 
codice 
numerico 
corrispondente 
a 
quanto 
inerente 
qualcosa 
come 
“bocca 
e 
cavo 
orale”, 
intendendo 
ivi 
comprese 
tue 
le 
cure 
relaZve 
a 
questa 
parte 
dell’organismo. 
Ma 
le 
esclusioni 
e 
i 
limiZ 
sopra 
descriL, 
nello 
spirito 
della 
norma, 
devono 
intendersi 
relaZvi 
a 
ogni 
intervento 
che 
riguardi 
la 
dentatura, 
l’impiantologia, 
intervenZ 
che 
in 
massima 
parte, 
poi, 
sono 
di 
natura 
esteZca, 
e 
non 
altro. 
Se 
nel 
cavo 
orale, 
soo 
la 
lingua 
o 
nel 
palato 
emerge 
una 
neoformazione 
sospea, 
che 
magari 
necessita 
di 
biopsia 
e 
relaZvo 
esame 
istologico, 
questa 
patologia 
non 
riguarda 
una 
cura 
dentaria, 
è 
ben 
altra 
cosa, 
e 
come 
tale 
va 
traata 
e 
rimborsata. 
Però 
se 
un 
operatore 
inserisce 
nel 
sistema 
il 
codice 
di 
“bocca 
e 
c a v o 
o r a l e ”, 
i l 
s i s t ema 
r i fi u t a 
quell’intervento!Ecco 
dove 
emerge 
la 
professionalità 
di 
chi 
ha 
la 
responsabilità 
di 
corrispondere 
agli 
assisZZ 
la 
correa 
prestazione, 
il 
giusto 
rimborso, 
evitando 
eventuali 
reclami 
e 
richieste 
di 
revisione, 
che, 
oltre 
a 
costare 
tempo, 
non 
contribuiscono 
al 
mantenimento 
del 
rapporto 
fiduciario 
fondamentale 
in 
un 
seore 
delicato 
come 
quello 
della 
salute 
tra 
Ente 
assistenziale 
e 
assisZZ. 
E 
questa 
professionalità 
come 
si 
forma? 
A 
meno 
che 
non 
si 
provenga 
almeno 
da 
alcuni 
anni 
di 
studio 
in 
facoltà 
sanitarie, 
se 
non 
alla 
laurea, 
un 
giovane 
non 
possiede 
quel 
bagaglio 
culturale 
ineludibile 
per 
poter 
consapevolmente 
gesZre 
il 
sistema 
meccanico, 
valutando 
le 
singole 
situazione, 
inserendo 
correamente 
quanto 
permee 
poi 
al 
sistema 
di 
resZtuire 
le 
risposte 
giuste. 
Questo 
bagaglio 
culturale, 
che 
genera 
la 
competenza, 
deve 
essere 
acquisito, 
come 
dire, 
“sul 
campo”, 
ovvero 
lavorando 
e 
imparando 
…. 
strada 
facendo. 
Per 
oenerlo, 
innanzi 
tuo, 
occorre 
avere 
buoni 
maestri; 
nella 
fase 
di 
formazione, 
che 
avviene 
mediante 
affiancamento, 
ovvero 
gesZone 
di 
fascicoli 
insieme 
a 
collega 
già 
esperto, 
il 
cui 
compito 
è 
proprio 
quello 
di 
insegnare 
la 
metodologia 
da 
seguire 
per 
liquidare 
correamente 
re 
un 
sinistro. 
In 
questa, 
delicata, 
fase 
chi 
è 
preposto 
alla 
formazione 
dei 
nuovi 
colleghi 
deve 
avere 
la 
capacità 
di 
trasferire 
non 
solo 
le 
competenze 
già 
acquisite, 
ma 
il 
metodo 
stesso 
con 
il 
quale 
le 
ha 
acquisite, 
quindi 
i 
buoni 
maestri 
sono 
merce 
abbastanza 
r a r a , 
r i s o r s e 
p r e z i o s e 
d a 
n o n 
soovalutare. 
Ma 
non 
solo: 
c’è 
una 
componente 
fo n d ame nt a l e 
p e r 
co s t r u i r e 
l a 
professionalità, 
e 
questa 
è 
la 
curiosità, 
curiosità 
intesa 
come 
negazione 
della 
superficialità,della 
rouZne, 
della 
meccanicità 
nella 
propria 
aLvità. 
È 
curioso 
chi 
vuole 
capire 
perché 
si 
applica 
o 
no 
una 
certa 
regola, 
perché 
questo 
caso 
è 
diverso 
da 
un 
altro, 
anche 
se 
apparentemente 
sono 
assai 
simili, 
come 
ogni 
individuo 
è 
diverso 
dagli 
altri. 
È 
curioso 
chi 
poi 
conZnua 
ad 
aggiornarsi, 
chi 
vuole 
conoscere 
le 
nuove 
tecniche 
diagnosZche 
e 
terapeuZche, 
chi 
insomma 
non 
si 
limita 
a 
applicazioni 
di 
Ivo 
Fiorelli
pag. 
4 
ripeZZve 
di 
norme 
meccaniche. 
È 
curioso 
chi 
si 
confronta 
costruLvamente 
con 
i 
colleghi, 
chi 
pone 
domande, 
chi 
insomma 
desidera 
ampliare 
la 
propria 
professionalità 
e 
non 
limitarsi 
alla 
rouZne 
sopra 
menzionata. 
Questo 
è 
un 
buon 
professionista, 
e 
questa 
consapevolezza 
è 
di 
per 
se 
graZficante, 
e 
aggiunge 
sZmoli 
alla 
propria 
crescita. 
Altro 
faore 
importante 
è 
la 
propria 
semanZca, 
la 
proprietà 
di 
linguaggio, 
la 
capacità 
di 
esprimere 
chiaramente 
i 
conceL 
che 
si 
vogliono 
trasferire. 
In 
questo 
lavoro 
il 
rapporto 
con 
il 
pubblico 
è 
fondamentale, 
e 
occupa, 
inoltre, 
gran 
parte 
del 
tempo 
lavoraZvo; 
quando 
si 
devono 
illustrare 
le 
modalità 
da 
seguire 
per 
oenere 
quanto 
dovuto, 
oppure, 
cosa 
più 
difficile, 
quando 
si 
deve 
spiegare 
a 
un 
assisZto 
che 
non 
ha 
compreso. 
O 
non 
è 
soddisfao, 
del 
rimborso 
oenuto, 
bisogna 
essere 
ragionevolmente 
cerZ 
d i 
c o n o s c e r e 
b e n e 
l’argomento 
e 
di 
poter 
dare 
le 
informazioni 
corree, 
con 
linguaggio 
comprensibile, 
e 
possibilmente 
sinteZco. 
Q u e s t o 
l i n g u a g g i o , 
soprauo, 
non 
deve 
essere 
c o m p r e n s i b i l e 
p e r 
l’operatore, 
ma 
per 
chi 
ascolta, 
ovvero 
deve 
essere 
al 
livello 
della 
casalinga 
seantenne, 
o 
al 
top 
manager, 
quindi 
occorre 
affinare 
le 
proprie 
aLtudini 
intuiZve 
per 
valutare 
in 
tempi 
rapidi 
quale 
è 
il 
livello 
di 
comprensione 
dell’interlocutore, 
e 
adaare 
tempesZvamente 
il 
discorso 
a 
questo: 
non 
si 
deve 
parlare 
a 
noi 
stessi, 
e 
non 
vi 
è 
alcun 
bisogno 
di 
essere 
arZficiosi 
o 
forbiZ. 
Anche 
questa 
parte 
di 
professionalità 
si 
incrementa 
col 
tempo 
e 
con 
l’aenzione 
a 
cosa 
( 
e 
a 
volte 
a 
come) 
ci 
esprimiamo, 
osservando 
come 
cambi 
l’aeggiamento 
di 
chi 
ci 
ascolta 
quando 
si 
rende 
conto 
della 
qualità 
della 
nostra 
figura 
professionale. 
Prevenzione: 
un’arma 
contro 
il 
cancro 
di 
Giulia 
Di 
Michele 
La 
prevenzione 
sembra 
essere 
l’arma 
più 
efficace 
che 
abbiamo 
oggi 
a 
disposizione 
per 
ridurre 
la 
mortalità 
da 
cancro. 
I 
daZ 
parlano 
chiaro: 
le 
malaLe 
neoplasZche 
cosZtuiscono 
la 
seconda 
causa 
di 
morte 
in 
Italia 
con 
un 
aumento 
di 
incidenza 
in 
forte 
crescita; 
al 
2010 
sono 
staZ 
sZmaZ 
220,5 
decessi 
per 
tumore 
per 
100.000 
abitanZ. 
(fonte: 
I 
tumori 
in 
Italia). 
!S 
embra 
essere 
arrivaZ, 
ormai, 
sia 
nella 
c omu n i t à 
s c i e n Z fi c a 
c h e 
n e l l a 
popolazione 
in 
generale, 
ad 
un 
processo 
di 
profonda 
maturazione 
che 
ha 
sensibilmente 
contribuito 
a 
migliorare 
negli 
ulZmi 
anni 
l’efficacia 
degli 
intervenZ 
di 
prevenzione 
e 
di 
igiene 
ambientale, 
che 
ha 
modificato 
le 
abitudini 
alimentari, 
reso 
possibile 
l’apertura 
di 
nuovi 
filoni 
di 
ricerca 
medica 
e, 
soprauo, 
accertato 
i 
vantaggi 
che 
si 
oengono 
dalla 
realizzazione 
di 
programmi 
di 
screening. 
!La 
prevenzione 
può 
auarsi 
a 
vari 
livelli. 
La 
prevenzione 
primaria 
è 
rivolta 
ai 
soggeL 
sani 
e 
mira 
ad 
eliminare 
o 
ridurre 
l’esposizione 
a 
sostanze 
cancerogene 
note, 
araverso 
il 
tentaZvo 
di 
modificare 
i 
comportamenZ 
e 
le 
abitudini 
di 
vita 
insane, 
purtroppo 
consolidate 
e, 
dunque, 
dure 
da 
scalfire. 
E s e m p i o 
n e 
è 
l ’ i n t e r r u z i o n e 
dell’abitudine 
al 
fumo. 
Le 
dimensioni 
dell’epidemia 
legata 
al 
consumo 
di 
tabacco 
nel 
mondo 
sono 
ben 
note. 
Preveni rne 
l ’a s sunz ione 
t r a 
g l i 
adolescenZ 
è 
un 
punto 
chiave 
in 
ogni 
programma, 
considerato 
che 
la 
gran 
parte 
degli 
individui 
inizia 
a 
fumare 
prima 
dei 
20 
anni. 
La 
scuola 
rappresenta 
per 
esempio, 
per 
sua 
natura, 
il 
luogo 
dove 
i 
programmi 
di 
prevenzione 
possono 
raggiungere 
migliaia 
di 
giovani 
in 
maniera 
semplice 
e 
veloce. 
Prevenzione 
nelle 
varie 
fasi 
della 
vita, 
dunque. 
Ma 
si 
può 
allora 
sin 
da 
piccoli 
auare 
un 
comportamento 
sano 
e 
prevenire 
le 
più 
comuni 
patologie? 
E’ 
n o t o 
l ’ imp o r t a n t e 
n e s s o 
t r a 
alimentazione, 
aLvità 
fisica 
e 
il 
benessere 
psicofisico 
dell’individuo. 
Il 
ruolo 
della 
dieta 
nell’eziologia 
dei 
tumori, 
tuavia, 
rimane 
un 
argomento 
estremamente 
controverso 
e 
di 
difficile 
valutazione. 
Una 
forte 
correlazione 
è 
riportata 
tra 
consumo 
di 
grassi 
e 
incidenza 
di 
mortalità 
per 
neoplasie 
varie 
come 
quelle 
del 
colon-­‐reo, 
della 
mammella, 
della 
prostata, 
dell’ovaio. 
Una 
vasta 
leeratura 
scienZfica 
esiste 
anche 
sul 
ruolo 
proteLvo 
di 
frua 
e 
verdura. 
E 
sempre 
nell’ambito 
delle 
abitudini
pag. 
5 
alimentari, 
i l 
consumo 
di 
alcol 
rappresenta 
un 
faore 
eziologico 
determinante 
nei 
tumori 
del 
trao 
aerodigesZvo 
superiore, 
con 
un 
chiaro 
effeo 
sinergico 
con 
il 
fumo 
di 
tabacco. 
Secondo 
quanto 
i n d i cato 
dal l e 
raccomandazioni 
del 
Fondo 
Mondiale 
per 
la 
Ricerca 
sul 
Cancro 
(WCRF), 
che 
ha 
prodoo 
un 
lavoro 
di 
revisione 
di 
tuL 
gli 
studi 
scienZfici 
effeuaZ 
in 
materia 
di 
relazione 
tra 
alimentazione 
e 
tumori, 
esistono 
10 
faori 
che 
riassumono 
ad 
oggi 
i 
comportamenZ 
da 
auare 
e 
assumere 
come 
proprie 
abitudini 
per 
ridurre 
l’incidenza 
dei 
tumori. 
! 
1. Tendere 
ad 
una 
forma 
fisica 
magra 
per 
tua 
la 
vita. 
2. P r a Z c a r e 
aLv i t à 
s p o r Z v a 
e 
manteners i 
fisicamente 
aLvi 
possibilmente 
tuL 
i 
giorni. 
3. Limitare 
il 
consumo 
di 
alimenZ 
ad 
alto 
tasso 
calorico 
ed 
evitare 
il 
consumo 
di 
bevande 
zuccherate. 
4. I m p o s t a r e 
l ’a l iment a z i o n e 
p reva l entemente 
su 
c i b i 
d i 
provenienza 
vegetale, 
consumando 
cereali 
non 
industrialmente 
raffinaZ 
e 
legumi 
in 
ogni 
pasto, 
insieme 
con 
un’ampia 
varietà 
di 
verdure 
non 
amidacee 
e 
di 
frua. 
5. Limitare 
il 
consumo 
di 
carni 
rosse 
ed 
evi tare 
i l 
consumo 
di 
carni 
conservate. 
6. Limitare 
il 
consumo 
di 
bevande 
alcoliche. 
7. Limitare 
il 
consumo 
di 
sale 
e 
di 
cibi 
conservaZ 
soo 
sale. 
Evitare 
cibi 
contaminaZ 
da 
muffe. 
8. Assicurarsi 
un 
apporto 
sufficiente 
di 
tuL 
i 
nutrienZ 
essenziali 
araverso 
il 
cibo. 
9. Allaare 
i 
bambini 
al 
seno 
per 
almeno 
sei 
mesi. 
10. Evitare 
l’uso 
di 
tabacco. 
La 
prevenzione 
secondaria 
mira 
invece 
a 
diagnosZcare 
la 
malaLa 
in 
una 
fase 
precoce, 
aumentando 
così 
le 
possibilità 
di 
guarigione. 
Si 
può 
auare 
araverso 
due 
strategie: 
-­‐ 
La 
diagnosi 
tempesZva 
che 
comporta 
una 
vigile 
aenzione 
sui 
sintomi 
iniziali 
della 
malaLa. 
-­‐ 
Lo 
screening 
di 
massa 
volto 
alla 
scoperta 
della 
malaLa 
in 
pazienZ 
asintomaZci. 
Il 
programma 
di 
screening 
è 
un 
processo 
complesso 
in 
cui 
ciascun 
soggeo 
della 
popolazione 
“bersaglio” 
viene 
inviato 
periodicamente 
ad 
effeuare 
test 
medici 
allo 
scopo 
di 
una 
maggiore 
anZcipazione 
diagnosZca. 
! 
Il 
test 
di 
screening, 
per 
essere 
un 
buon 
test, 
deve 
essere 
semplice, 
non 
invasivo, 
accurato 
ed 
economico 
e 
deve 
essere 
rivolto 
ad 
una 
patologia 
che 
deve 
essere 
causa 
di 
morbilità 
e 
mortalità 
sufficienZ 
a 
giusZficare 
rischi 
e 
cosZ 
dell’esame 
stesso. 
Un 
seore 
relaZvamente 
nuovo 
è 
oggi 
quello 
della 
cosiddea 
oncogeneZca, 
che 
si 
dedica 
allo 
studio 
della 
componente 
ereditaria 
delle 
malaLe 
tumorali 
con 
lo 
scopo 
di 
sviluppare 
misure 
prevenZve 
nei 
soggeL 
a 
rischio. 
Un 
esempio 
per 
tuL 
è 
il 
test 
geneZco 
per 
l’idenZficazione 
delle 
mutazioni 
nei 
geni 
BRCA1 
e 
BRCA2 
responsabili 
della 
maggior 
parte 
delle 
forZ 
aggregazioni 
familiari 
di 
tumori 
della 
mammella. 
Negli 
ulZmi 
anni 
l’impegno 
nella 
p r e v e n z i o n e 
è 
c r e s c i u t o 
esponenzialmente, 
prova 
ne 
sono 
i 
programmi 
di 
screening 
ormai 
aLvi 
e 
gratuiZ 
anche 
in 
Italia 
che 
riguardano 
il 
cancro 
mammario, 
quello 
della 
cervice 
uterina 
e 
del 
colon 
– 
reo. 
Tuavia 
sembra 
che 
le 
risorse 
dedicate 
al l a 
prevenz ione, 
in 
parZcolare 
economiche, 
non 
siano 
mai 
soddisfacenZ 
rispeo 
ai 
vantaggi 
che 
si 
potrebbero 
oenere 
con 
un 
“impegno” 
sempre 
più 
conZnuo 
e 
mirato. 
Una 
buona 
prevenzione 
determina 
inoltre, 
da 
un 
punto 
di 
vista 
di 
cosZ 
a 
carico 
del 
Sistema 
Stato, 
una 
significaZva 
diminuzione 
di 
intervento 
successivo 
per 
la 
cura 
del 
paziente 
malato, 
laddove 
la 
prevenzione 
sia 
in 
grado 
di 
scoprire 
o 
fermare 
la 
malaLa 
in 
corso 
ed 
evitare 
che 
possa 
degenerare 
ulteriormente. 
Il 
Sistema 
Sanitario 
Nazionale, 
pur 
con 
i 
suoi 
limiZ 
e 
problemi, 
è 
ancora 
uno 
dei 
migliori 
al 
mondo 
perché 
garanZsce 
assistenza 
a 
tuL. 
Ma 
è 
obieLvamente 
sovraccarico 
e, 
alimentare 
un 
regime 
di 
sinergia 
tra 
SSN 
stesso 
e 
sistemi 
assicuraZvi 
privaZ 
o 
fondi 
e 
casse 
di 
assistenza 
sanitaria 
privata, 
sembra 
essere 
l’unica 
via 
per 
un 
accesso 
alla 
Sanità 
e 
alle 
cure 
veloce 
e 
semplificato. 
Dunque 
prevenzione 
costante 
e 
in 
tue 
le 
forme: 
diventa 
allora 
importante 
cercare 
di 
tutelarci 
anche 
nella 
fortunata 
condizione 
di 
persona 
sana, 
una 
condizione 
che 
merita 
di 
essere 
salvaguardata.
I 
tempi 
della 
sanità 
pubblica 
e 
le 
società 
di 
pag. 
6 
mutuo 
soccorso 
di 
Daniela 
Pastore 
“Mia 
madre 
aspea 
invano 
da 
più 
di 
2 
mesi 
un 
intervento 
in 
Day 
hospital. 
È 
in 
lista 
con 
il 
foglio 
di 
ricovero 
con 
dicitura 
“urgente”. 
Ha 
effeuato 
tue 
le 
analisi 
per 
affrontare 
l’intervento, 
ma 
fino 
ad 
oggi 
non 
abbiamo 
avuto 
noZzie. 
Ha 
una 
massa 
all’altezza 
del 
lombo 
sacrale 
di 
cui 
non 
si 
capisce 
la 
natura 
che, 
a 
dea 
di 
vari 
medici, 
è 
possibile 
appurare 
solo 
con 
un 
intervento 
in 
loco 
di 
biopsia. 
Mia 
madre 
sta 
male, 
ha 
dolori 
terribili 
e, 
malgrado 
questo, 
è 
andata 
più 
volte 
in 
ospedale 
a 
chiedere 
informazioni. 
È 
stata 
traata 
male, 
nessuno 
le 
ha 
dato 
rea, 
mancandole 
di 
rispeo 
e 
minando 
così 
la 
sua 
dignità 
di 
persona 
malata. 
Mi 
sembra 
assurdo 
non 
poter 
avere 
noZzie 
nemmeno 
su 
quando 
e 
se 
verrà 
chiamata 
visto 
che 
l’informazione 
è 
un 
suo 
dirio 
primario.“ 
[XII 
Rapporto 
Pit 
Salute 
2008] 
!L 
a 
tesZmonianza 
riportata 
è 
una 
delle 
molteplici 
denunce 
da 
parte 
di 
ciadini 
sempre 
più 
sbalordiZ 
di 
fronte 
a 
liste 
d’aesa 
infinite 
e 
tempi 
divenuZ 
inacceabili 
quando 
il 
tema 
in 
quesZone 
è 
la 
salute. 
Ad 
oggi, 
nonostante 
i 
recenZ 
sforzi 
adoaZ 
in 
s e n s o 
c o r reLvo 
e 
miglioraZvo, 
sono 
ancora 
molte 
le 
prestazioni 
sanitarie, 
siano 
esse 
visite 
specialisZche, 
intervenZ 
chirurgici, 
esami 
diagnosZci, 
la 
cui 
erogazione 
richiede 
dei 
tempi 
tali 
da 
limitarne 
l’equità 
di 
accesso 
da 
parte 
degli 
utenZ 
e, 
di 
conseguenza, 
a 
peggiorare 
la 
percezione 
di 
scarsa 
qualità 
del 
Servizio 
Sanitario. 
Tue 
le 
prestazioni 
considerate 
richiedono 
giorni 
di 
aesa 
inammissibili; 
anche 
per 
una 
Visita 
specialisZca, 
che 
rispeo 
alle 
altre 
presenta 
valori 
più 
bassi, 
è 
necessario 
aendere 
in 
media 
quasi 
oo 
mesi 
nel 
2011. 
Gli 
Esami 
diagnosZci 
si 
collocano 
nel 
mezzo, 
e 
sono 
gli 
unici 
che 
registrano 
nel 
triennio 
un 
andamento 
nell’aesa 
pressoché 
costante. 
! 
Per 
avere 
un’idea 
della 
situazione 
italiana, 
è 
uZle 
dare 
uno 
sguardo 
ai 
tempi 
massimi 
di 
erogazione 
delle 
prestazioni 
registraZ 
nelle 
regioni 
rappresentate 
nell’immagine 
qui 
sopra 
a 
destra. 
! 
Dai 
daZ 
emergono, 
per 
le 
visite 
specialisZche, 
delle 
situazioni 
molto 
differenziate 
da 
territorio 
a 
territorio 
con 
punte 
di 
aesa, 
in 
alcune 
struure, 
che 
raggiungono 
addiriura 
256 
giorni 
per 
una 
Visita 
urologica; 
si 
aende, 
inoltre, 
140 
giorni 
per 
una 
MOC 
(Mineralometria 
Ossea 
Computerizzata) 
e 
fino 
a 
550 
giorni 
per 
una 
Mammografia. 
Da 
quello 
che 
si 
evince, 
la 
maglia 
nera 
nei 
ritardi 
all'accesso 
alle 
cure 
spea 
al 
Friuli 
Venezia 
Giulia, 
Puglia 
e 
Basilicata. 
I 
moZvi 
della 
costruzione 
e 
dell’allungamento 
delle 
liste 
d’aesa 
sono 
certamente 
molteplici. 
In 
primo 
luogo 
il 
progressivo 
invecchiamento 
della 
popolazione; 
a 
seguire 
il 
conZnuo 
cambiamento 
della 
percezione 
dello 
stato 
di 
salute 
da 
parte 
della 
popolazione, 
i 
cambiamenZ 
delle 
valutazioni 
delle
pag. 
7 
necessità 
sanitarie 
che 
evolvono 
all’aumentare 
delle 
conoscenze 
ed 
infine 
la 
limitatezza 
delle 
risorse 
disponibili. 
Ai 
tempi 
di 
aesa 
sempre 
più 
lunghi 
si 
aggiungono 
cosZ 
dei 
Zcket 
sempre 
più 
alZ, 
e 
spesso 
più 
elevaZ 
del 
costo 
intero 
della 
prestazione 
nel 
privato. 
Appare 
sempre 
più 
una 
strada 
obbligata 
quella 
di 
rivolgersi 
a 
professionisZ 
privaZ 
in 
quanto 
gli 
unici 
in 
grado, 
dietro 
alZ 
pagamenZ 
e 
in 
tempi 
più 
rapidi, 
di 
soddisfare 
le 
esigenze 
dei 
pazienZ 
che 
il 
SSN 
non 
è 
in 
grado 
di 
fare. 
Una 
conferma 
di 
quanto 
deo 
è 
data 
dalla 
seguente 
rappresentazione 
grafica, 
che 
evidenzia 
il 
vantaggio 
in 
termini 
di 
tempo 
del 
rivolgersi 
alle 
struure 
private 
rispeo 
a 
quelle 
pubbliche. 
Questa 
situazione 
finisce 
per 
colpire 
in 
misura 
maggiore 
le 
famiglie 
con 
risorse 
economiche 
sempre 
più 
ridoe 
e 
su 
cui 
viene 
trasferito 
l’onere 
delle 
cure, 
a 
rinviare 
le 
visite, 
trascurando 
quindi 
la 
propria 
salute. 
E’ 
proprio 
in 
considerazione 
di 
tale 
situazione 
che 
le 
Società 
di 
Mutuo 
Soccorso 
devono 
intervenire 
aiutando 
i 
ciadini 
ad 
usufruire 
delle 
prestazioni 
di 
cui 
necessitano 
in 
tempi 
molto 
più 
ridoL, 
facendo 
capo 
alle 
struure 
private 
ad 
essa 
convenzionate 
e 
non. 
La 
tempesZvità 
è 
fondamentale; 
basZ 
solo 
pensare 
alle 
cure 
oncologiche. 
Nonostante 
negli 
ulZmi 
quarant’anni 
la 
medicina 
abbia 
fao 
grandissimi 
passi 
in 
a v a n Z 
n e l l a 
c u r a 
d e i 
t umo r i , 
consentendo 
terapie 
personalizzate 
che 
hanno 
incrementato 
la 
percentuale 
di 
sopravvivenza, 
ancora 
oggi 
la 
diagnosi 
precoce 
e 
la 
prevenzione 
rappresentano 
aspeL 
essenziali 
nel 
traamento 
dei 
tumori. 
Da 
qui 
la 
necessità 
di 
intervenire 
in 
modo 
efficiente, 
grazie 
ad 
una 
riduzione 
dei 
t emp i , 
o l t r e 
a d 
u n a 
ma g g i o r e 
informazione 
e 
aenzione 
da 
parte 
di 
medici 
e 
pazienZ. 
La 
“solidarietà” 
per 
il 
mondo 
della 
Mutualità 
è 
sinonimo 
di 
altruismo, 
di 
amore 
per 
il 
prossimo, 
di 
organizzazione 
di 
tue 
quelle 
azioni 
che 
consentono 
di 
fornire 
un 
aiuto 
concreto 
a 
chi 
ha 
bisogno 
e 
di 
intervenire 
là 
dove 
si 
registrano 
delle 
carenze 
da 
parte 
dello 
Stato.

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  • 1. HEALTH Il periodico di informazione sulla Sanità Integrativa in evidenza
  • 2. Periodico di Informazione sulla Sanità Integra6va SOMMARIO HEALTH ONLINE PERIODICO BIMESTRALE DI INFORMAZIONE SULLA SANITA’ INTEGRATIVA ! ANNO 1° -­‐ AGOSTO 2014 -­‐ N° 2 ! DIRETTORE RESPONSABILE Ing. Roberto Anzanello ! DIRETTORE EDITORIALE Massimiliano Alfieri ! COMITATO DI REDAZIONE Manuela FabbreL Fabio Vitale Luciano DragoneL ! REDAZIONE E PRODUZIONE Fabio Vitale ! DIREZIONE E PROPRIETA’ Health Holding Group S.p.A. Via di Santa Cornelia, 9 00060 -­‐ Formello (RM) info@hhg.it ! TuL i diriL sono riservaZ. Nes suna par te può es sere riprodoa in alcun modo senza il permesso scrio del direore editoriale. ArZcoli, noZzie e recensioni firmaZ o siglaZ esprimono soltanto l’opinione dell’autore e comportano di conseguenza esclusivamente la sua responsabilità !direa. Registrazione del Tribunale Civile di Roma N° 29 del 10 Marzo 2014 ! Impaginazione e grafica Fabio Vitale !C opia inviata a 86.432 e-­‐mail La salute: un valore assoluto ________________________________________ pag. 2 di Ing. Roberto Anzanello Crescere in professionalità ________________________________________ pag. 3 di Ivo Fiorelli Prevenzione: un’arma contro il cancro ________________________________________ pag. 5 di Giulia Di Michele I tempi della sanità pubblica e le società di mutuo soccorso ________________________________________ pag. 6 di Daniela Pastore Inserzione Il Museo del Mutuo Soccorso -­‐ sito in Via di Santa Cornelia, 9, 00060 Formello (RM) -­‐ ha al suo interno più di 500 reperS di valore storico e mutualisSco. Aperto dal Lunedì al Venerdì solo su appuntamento contaVando il numero telefonico +39.331.6893067
  • 3. La salute: un valore assoluto dell’Ing. Roberto Anzanello -­‐ DireMore Responsabile Tue il sistema di informazione, giornali, radio, tv, internet, che rappresenta, riporta, pubblica comunicazioni sul tema della salute si accentra su due elemenZ essenziali: • i disservizi del sistema sanitario pubblico; • la varietà non integrata di possibili soluzioni di cui nessuna risolutoria. Per fare chiarezza e fornire un contributo concreto è invece necessario parZre da una considerazione oggeLva: il sistema sanitario pubblico non potrà più esistere così come è sempre stato concepito nel nostro paese non per ragioni poliZche o finanziarie ma molto più semplicemente per ragioni matemaZche. InfaL, l’insieme oggeLvo dei daZ che possiamo osservare e registrare porta esclusivamente e con una facile equazione all’insostenibilità dell’auale sistema di sanità pubblica, vediamo come: 1. l ’ i n v e c c h i ame n t o d e l l a popolazione determina un numero crescente di persone che avranno bisogno di cure mediche; 2. l’evoluzione tecnologica in campo sanitario determina la nascita di macchinari sempre più evoluZ e sempre più costosi sia in termini di acquisizione che in termini di manutenzione, formazione del personale abilitato, consumo dei materiali; 3. lo sviluppo della scienza medica apre conZnuamente nuove fronZere e nuovi campi di applicazione che richiedono importanZ e costanZ invesZmenZ in ricerca e sviluppo; 4. la mobilità delle persone causa una maggiore diffusione delle patologie epidemiche con conseguente aumento dei cosZ di prevenzione e controllo; 5. il senso eZco impone che anche patologie a scarsa diffusione debbano essere studiate e, se possibile curate, con incrementale aumento dei cosZ di specializzazione sia dei medici che degli strumenZ di analisi. E’ opportuno soolineare che la possibilità di invecchiare di più e meglio, l’evoluzione tecnologica e lo sviluppo scienZfico, la mobilità ed il senso eZco sono tuL elemenZ assolutamente posiZvi e che dobbiamo cogliere con estrema soddisfazione nel nostro sistema di vita, ma dobbiamo essere anche così consapevoli da comprendere che in campo sanitario sono tuL elemenZ che hanno già portato e porteranno sempre più il sistema di sanità pubblica all’insostenibilità economica. Vero che ci sono gli “sprechi” come molZ correamente soolineano, ma anche su questo argomento necessità chiarezza: gli “sprechi” in campo sanitario sono molZ e vanno indispensabilmente recuperaZ e r i condoL a valor i determinaZ dalla casualità e non dal costante disservizio o dall’inesistente senso civico, ma per quanto si possano recuperare tuL i cosZ causaZ dagli “sprechi” tali valori non saranno mai sufficienZ a coprire il fabbisogno finanziario determinato dal trend irrevocabile dei cinque elemenZ sopra descriL. ! Ed allora siamo desZnaZ ad avere un modello sanitario inefficiente, anZ economico e che salvaguardi solo alcune fasce della popolazione? La risposta naturalmente è no, però è necessario discernere con estrema chiarezza tra le soluzioni applicabili. Vero è che la soluzione non può che essere una sanità gesZta in un correo equilibrio tra sistema pubblico e sistema privato. Ed è altreanto vero che sul sistema pubblico non possiamo tuL che concordare affinché sostenga in modo totale i meno abbienZ e in modo sempre più marginale le fasce di popolazione a reddito, con cosZ crescenZ a carico della popolazione al crescere del reddito degli individui e delle famiglie. Però è sul sistema privato che dobbiamo concentrare la nostra aenzione. InfaL privaZsZcamente esistono due possibilità per integrare il sistema pubblico: • le polizze assicuraZve; • i fondi sanitari. in quanto è altreanto chiaro e ormai matemaZcamente provato che solo la mutualità tra individui è la soluzione correa per determinare la sostenibilità dei cosZ sanitari. Però dobbiamo essere consapevoli che siamo in presenza di due modelli di mutualità differenZ e precisamente un modello, quello assicuraZvo, dove la mutualità tra gli individui è gesZta da un terzo che da questo vuole trarre del reddito e che non può farlo senza sorarre valore economico al sistema ed un altro modello, quello dei fondi sanitari, delle casse di assistenza e delle società di muto soccorso dove siamo in presenza di una mutualità “pura” tramite un approccio che ridistribuisce tuo quanto ricevuto senza perdere valore per determinare reddito di terzi. Di conseguenza dobbiamo prendere ao dei trend in ao e senza dietrologie concentrare i nostri sforzi per realizzare sempre più compiutamente le soluzioni corree, che già esistono da anni, considerato che la prima legge isZtuZva delle mutue sanitarie nel nostro paese è datata 1889. Per questo moZvo il nostro periodico Vi informerà costantemente sulle evoluzioni del sistema sanitario sia pubblico che a s s i curaZvo ma s i curamente s i focalizzerà sulle soluzioni, le innovazioni e le proposte del sistema mutualisZco con la forte convinzione che sia l’unica v e r a s o l u z i o n e p e r i n t e g r a r e correamente sanità pubblica e sanità privata in un sistema che protegga concretamente ed efficacemente un nostro dirio ed un valore assoluto: la nostra salute. pag. 2
  • 4. pag. 3 Crescere in professionalità Osservando dall’esterno le gesZone di fascicoli relaZvi ad assistenza malaLa, o infortuni, difficilmente ci si rende conto della complessità cui l’operatore si trova di fronte. Superficialmente si è portaZ a credere che sia sufficiente seguire i protocolli: applicare le normaZve che prescrivono per ogni singolo assisZto le estensioni e i limiZ, delle prestazioni, le eventuali franchigie o scoperZ, e quali di queste prestazioni siano escluse, per loro natura, dal beneficio del rimborso. Ma non è così, o almeno non è così semplice! È pur vero che un buon sistema informaZco è di grande ausilio, permeendo la gesZone delle praZche di r imborso in modo automaZco, calcolando per ogni singola patologia, e conseguente prestazione, quale sia il limite della somma rimborsabile, quali siano gli scoperZ o franchigie relaZva al Zpo di contrao, eliminando il possibile errore umano nei calcoli numerici di queste somme, ma, come tue le macchine, resZtuisce quello che gli è stato inserito. In altre parole colpi che potremmo chiamare “liquidatore”, deve valutare per ogni fascicolo quali siano i criteri da adoare nel singolo caso, che spesso può avere caraer i sZche, anche se soLlmente sfumate, diverse da altri, con conseguenZ diversi criteri di applicazione delle regole. Per chiarire meglio lo spirito di quanto esposto, indichiamo un semplice caso, fra i tanZ, in cui l’operatore deve soffermarsi prima di inserire un codice n ume r i c o c h e a p p l i c a meccanicamente la normaZva: mol Z s s imi di s c ipl ina r i , disZnguendo per Ente e livello professionale dell’assisZto, pongono, gi u s tamente, parZcolari limiZ o scoperZ, q u a n d o n o n a d d i r iu r a esclusioni, a cure dentarie e ortodonZche; questo avviene inserendo un codice numerico corrispondente a quanto inerente qualcosa come “bocca e cavo orale”, intendendo ivi comprese tue le cure relaZve a questa parte dell’organismo. Ma le esclusioni e i limiZ sopra descriL, nello spirito della norma, devono intendersi relaZvi a ogni intervento che riguardi la dentatura, l’impiantologia, intervenZ che in massima parte, poi, sono di natura esteZca, e non altro. Se nel cavo orale, soo la lingua o nel palato emerge una neoformazione sospea, che magari necessita di biopsia e relaZvo esame istologico, questa patologia non riguarda una cura dentaria, è ben altra cosa, e come tale va traata e rimborsata. Però se un operatore inserisce nel sistema il codice di “bocca e c a v o o r a l e ”, i l s i s t ema r i fi u t a quell’intervento!Ecco dove emerge la professionalità di chi ha la responsabilità di corrispondere agli assisZZ la correa prestazione, il giusto rimborso, evitando eventuali reclami e richieste di revisione, che, oltre a costare tempo, non contribuiscono al mantenimento del rapporto fiduciario fondamentale in un seore delicato come quello della salute tra Ente assistenziale e assisZZ. E questa professionalità come si forma? A meno che non si provenga almeno da alcuni anni di studio in facoltà sanitarie, se non alla laurea, un giovane non possiede quel bagaglio culturale ineludibile per poter consapevolmente gesZre il sistema meccanico, valutando le singole situazione, inserendo correamente quanto permee poi al sistema di resZtuire le risposte giuste. Questo bagaglio culturale, che genera la competenza, deve essere acquisito, come dire, “sul campo”, ovvero lavorando e imparando …. strada facendo. Per oenerlo, innanzi tuo, occorre avere buoni maestri; nella fase di formazione, che avviene mediante affiancamento, ovvero gesZone di fascicoli insieme a collega già esperto, il cui compito è proprio quello di insegnare la metodologia da seguire per liquidare correamente re un sinistro. In questa, delicata, fase chi è preposto alla formazione dei nuovi colleghi deve avere la capacità di trasferire non solo le competenze già acquisite, ma il metodo stesso con il quale le ha acquisite, quindi i buoni maestri sono merce abbastanza r a r a , r i s o r s e p r e z i o s e d a n o n soovalutare. Ma non solo: c’è una componente fo n d ame nt a l e p e r co s t r u i r e l a professionalità, e questa è la curiosità, curiosità intesa come negazione della superficialità,della rouZne, della meccanicità nella propria aLvità. È curioso chi vuole capire perché si applica o no una certa regola, perché questo caso è diverso da un altro, anche se apparentemente sono assai simili, come ogni individuo è diverso dagli altri. È curioso chi poi conZnua ad aggiornarsi, chi vuole conoscere le nuove tecniche diagnosZche e terapeuZche, chi insomma non si limita a applicazioni di Ivo Fiorelli
  • 5. pag. 4 ripeZZve di norme meccaniche. È curioso chi si confronta costruLvamente con i colleghi, chi pone domande, chi insomma desidera ampliare la propria professionalità e non limitarsi alla rouZne sopra menzionata. Questo è un buon professionista, e questa consapevolezza è di per se graZficante, e aggiunge sZmoli alla propria crescita. Altro faore importante è la propria semanZca, la proprietà di linguaggio, la capacità di esprimere chiaramente i conceL che si vogliono trasferire. In questo lavoro il rapporto con il pubblico è fondamentale, e occupa, inoltre, gran parte del tempo lavoraZvo; quando si devono illustrare le modalità da seguire per oenere quanto dovuto, oppure, cosa più difficile, quando si deve spiegare a un assisZto che non ha compreso. O non è soddisfao, del rimborso oenuto, bisogna essere ragionevolmente cerZ d i c o n o s c e r e b e n e l’argomento e di poter dare le informazioni corree, con linguaggio comprensibile, e possibilmente sinteZco. Q u e s t o l i n g u a g g i o , soprauo, non deve essere c o m p r e n s i b i l e p e r l’operatore, ma per chi ascolta, ovvero deve essere al livello della casalinga seantenne, o al top manager, quindi occorre affinare le proprie aLtudini intuiZve per valutare in tempi rapidi quale è il livello di comprensione dell’interlocutore, e adaare tempesZvamente il discorso a questo: non si deve parlare a noi stessi, e non vi è alcun bisogno di essere arZficiosi o forbiZ. Anche questa parte di professionalità si incrementa col tempo e con l’aenzione a cosa ( e a volte a come) ci esprimiamo, osservando come cambi l’aeggiamento di chi ci ascolta quando si rende conto della qualità della nostra figura professionale. Prevenzione: un’arma contro il cancro di Giulia Di Michele La prevenzione sembra essere l’arma più efficace che abbiamo oggi a disposizione per ridurre la mortalità da cancro. I daZ parlano chiaro: le malaLe neoplasZche cosZtuiscono la seconda causa di morte in Italia con un aumento di incidenza in forte crescita; al 2010 sono staZ sZmaZ 220,5 decessi per tumore per 100.000 abitanZ. (fonte: I tumori in Italia). !S embra essere arrivaZ, ormai, sia nella c omu n i t à s c i e n Z fi c a c h e n e l l a popolazione in generale, ad un processo di profonda maturazione che ha sensibilmente contribuito a migliorare negli ulZmi anni l’efficacia degli intervenZ di prevenzione e di igiene ambientale, che ha modificato le abitudini alimentari, reso possibile l’apertura di nuovi filoni di ricerca medica e, soprauo, accertato i vantaggi che si oengono dalla realizzazione di programmi di screening. !La prevenzione può auarsi a vari livelli. La prevenzione primaria è rivolta ai soggeL sani e mira ad eliminare o ridurre l’esposizione a sostanze cancerogene note, araverso il tentaZvo di modificare i comportamenZ e le abitudini di vita insane, purtroppo consolidate e, dunque, dure da scalfire. E s e m p i o n e è l ’ i n t e r r u z i o n e dell’abitudine al fumo. Le dimensioni dell’epidemia legata al consumo di tabacco nel mondo sono ben note. Preveni rne l ’a s sunz ione t r a g l i adolescenZ è un punto chiave in ogni programma, considerato che la gran parte degli individui inizia a fumare prima dei 20 anni. La scuola rappresenta per esempio, per sua natura, il luogo dove i programmi di prevenzione possono raggiungere migliaia di giovani in maniera semplice e veloce. Prevenzione nelle varie fasi della vita, dunque. Ma si può allora sin da piccoli auare un comportamento sano e prevenire le più comuni patologie? E’ n o t o l ’ imp o r t a n t e n e s s o t r a alimentazione, aLvità fisica e il benessere psicofisico dell’individuo. Il ruolo della dieta nell’eziologia dei tumori, tuavia, rimane un argomento estremamente controverso e di difficile valutazione. Una forte correlazione è riportata tra consumo di grassi e incidenza di mortalità per neoplasie varie come quelle del colon-­‐reo, della mammella, della prostata, dell’ovaio. Una vasta leeratura scienZfica esiste anche sul ruolo proteLvo di frua e verdura. E sempre nell’ambito delle abitudini
  • 6. pag. 5 alimentari, i l consumo di alcol rappresenta un faore eziologico determinante nei tumori del trao aerodigesZvo superiore, con un chiaro effeo sinergico con il fumo di tabacco. Secondo quanto i n d i cato dal l e raccomandazioni del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF), che ha prodoo un lavoro di revisione di tuL gli studi scienZfici effeuaZ in materia di relazione tra alimentazione e tumori, esistono 10 faori che riassumono ad oggi i comportamenZ da auare e assumere come proprie abitudini per ridurre l’incidenza dei tumori. ! 1. Tendere ad una forma fisica magra per tua la vita. 2. P r a Z c a r e aLv i t à s p o r Z v a e manteners i fisicamente aLvi possibilmente tuL i giorni. 3. Limitare il consumo di alimenZ ad alto tasso calorico ed evitare il consumo di bevande zuccherate. 4. I m p o s t a r e l ’a l iment a z i o n e p reva l entemente su c i b i d i provenienza vegetale, consumando cereali non industrialmente raffinaZ e legumi in ogni pasto, insieme con un’ampia varietà di verdure non amidacee e di frua. 5. Limitare il consumo di carni rosse ed evi tare i l consumo di carni conservate. 6. Limitare il consumo di bevande alcoliche. 7. Limitare il consumo di sale e di cibi conservaZ soo sale. Evitare cibi contaminaZ da muffe. 8. Assicurarsi un apporto sufficiente di tuL i nutrienZ essenziali araverso il cibo. 9. Allaare i bambini al seno per almeno sei mesi. 10. Evitare l’uso di tabacco. La prevenzione secondaria mira invece a diagnosZcare la malaLa in una fase precoce, aumentando così le possibilità di guarigione. Si può auare araverso due strategie: -­‐ La diagnosi tempesZva che comporta una vigile aenzione sui sintomi iniziali della malaLa. -­‐ Lo screening di massa volto alla scoperta della malaLa in pazienZ asintomaZci. Il programma di screening è un processo complesso in cui ciascun soggeo della popolazione “bersaglio” viene inviato periodicamente ad effeuare test medici allo scopo di una maggiore anZcipazione diagnosZca. ! Il test di screening, per essere un buon test, deve essere semplice, non invasivo, accurato ed economico e deve essere rivolto ad una patologia che deve essere causa di morbilità e mortalità sufficienZ a giusZficare rischi e cosZ dell’esame stesso. Un seore relaZvamente nuovo è oggi quello della cosiddea oncogeneZca, che si dedica allo studio della componente ereditaria delle malaLe tumorali con lo scopo di sviluppare misure prevenZve nei soggeL a rischio. Un esempio per tuL è il test geneZco per l’idenZficazione delle mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2 responsabili della maggior parte delle forZ aggregazioni familiari di tumori della mammella. Negli ulZmi anni l’impegno nella p r e v e n z i o n e è c r e s c i u t o esponenzialmente, prova ne sono i programmi di screening ormai aLvi e gratuiZ anche in Italia che riguardano il cancro mammario, quello della cervice uterina e del colon – reo. Tuavia sembra che le risorse dedicate al l a prevenz ione, in parZcolare economiche, non siano mai soddisfacenZ rispeo ai vantaggi che si potrebbero oenere con un “impegno” sempre più conZnuo e mirato. Una buona prevenzione determina inoltre, da un punto di vista di cosZ a carico del Sistema Stato, una significaZva diminuzione di intervento successivo per la cura del paziente malato, laddove la prevenzione sia in grado di scoprire o fermare la malaLa in corso ed evitare che possa degenerare ulteriormente. Il Sistema Sanitario Nazionale, pur con i suoi limiZ e problemi, è ancora uno dei migliori al mondo perché garanZsce assistenza a tuL. Ma è obieLvamente sovraccarico e, alimentare un regime di sinergia tra SSN stesso e sistemi assicuraZvi privaZ o fondi e casse di assistenza sanitaria privata, sembra essere l’unica via per un accesso alla Sanità e alle cure veloce e semplificato. Dunque prevenzione costante e in tue le forme: diventa allora importante cercare di tutelarci anche nella fortunata condizione di persona sana, una condizione che merita di essere salvaguardata.
  • 7. I tempi della sanità pubblica e le società di pag. 6 mutuo soccorso di Daniela Pastore “Mia madre aspea invano da più di 2 mesi un intervento in Day hospital. È in lista con il foglio di ricovero con dicitura “urgente”. Ha effeuato tue le analisi per affrontare l’intervento, ma fino ad oggi non abbiamo avuto noZzie. Ha una massa all’altezza del lombo sacrale di cui non si capisce la natura che, a dea di vari medici, è possibile appurare solo con un intervento in loco di biopsia. Mia madre sta male, ha dolori terribili e, malgrado questo, è andata più volte in ospedale a chiedere informazioni. È stata traata male, nessuno le ha dato rea, mancandole di rispeo e minando così la sua dignità di persona malata. Mi sembra assurdo non poter avere noZzie nemmeno su quando e se verrà chiamata visto che l’informazione è un suo dirio primario.“ [XII Rapporto Pit Salute 2008] !L a tesZmonianza riportata è una delle molteplici denunce da parte di ciadini sempre più sbalordiZ di fronte a liste d’aesa infinite e tempi divenuZ inacceabili quando il tema in quesZone è la salute. Ad oggi, nonostante i recenZ sforzi adoaZ in s e n s o c o r reLvo e miglioraZvo, sono ancora molte le prestazioni sanitarie, siano esse visite specialisZche, intervenZ chirurgici, esami diagnosZci, la cui erogazione richiede dei tempi tali da limitarne l’equità di accesso da parte degli utenZ e, di conseguenza, a peggiorare la percezione di scarsa qualità del Servizio Sanitario. Tue le prestazioni considerate richiedono giorni di aesa inammissibili; anche per una Visita specialisZca, che rispeo alle altre presenta valori più bassi, è necessario aendere in media quasi oo mesi nel 2011. Gli Esami diagnosZci si collocano nel mezzo, e sono gli unici che registrano nel triennio un andamento nell’aesa pressoché costante. ! Per avere un’idea della situazione italiana, è uZle dare uno sguardo ai tempi massimi di erogazione delle prestazioni registraZ nelle regioni rappresentate nell’immagine qui sopra a destra. ! Dai daZ emergono, per le visite specialisZche, delle situazioni molto differenziate da territorio a territorio con punte di aesa, in alcune struure, che raggiungono addiriura 256 giorni per una Visita urologica; si aende, inoltre, 140 giorni per una MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) e fino a 550 giorni per una Mammografia. Da quello che si evince, la maglia nera nei ritardi all'accesso alle cure spea al Friuli Venezia Giulia, Puglia e Basilicata. I moZvi della costruzione e dell’allungamento delle liste d’aesa sono certamente molteplici. In primo luogo il progressivo invecchiamento della popolazione; a seguire il conZnuo cambiamento della percezione dello stato di salute da parte della popolazione, i cambiamenZ delle valutazioni delle
  • 8. pag. 7 necessità sanitarie che evolvono all’aumentare delle conoscenze ed infine la limitatezza delle risorse disponibili. Ai tempi di aesa sempre più lunghi si aggiungono cosZ dei Zcket sempre più alZ, e spesso più elevaZ del costo intero della prestazione nel privato. Appare sempre più una strada obbligata quella di rivolgersi a professionisZ privaZ in quanto gli unici in grado, dietro alZ pagamenZ e in tempi più rapidi, di soddisfare le esigenze dei pazienZ che il SSN non è in grado di fare. Una conferma di quanto deo è data dalla seguente rappresentazione grafica, che evidenzia il vantaggio in termini di tempo del rivolgersi alle struure private rispeo a quelle pubbliche. Questa situazione finisce per colpire in misura maggiore le famiglie con risorse economiche sempre più ridoe e su cui viene trasferito l’onere delle cure, a rinviare le visite, trascurando quindi la propria salute. E’ proprio in considerazione di tale situazione che le Società di Mutuo Soccorso devono intervenire aiutando i ciadini ad usufruire delle prestazioni di cui necessitano in tempi molto più ridoL, facendo capo alle struure private ad essa convenzionate e non. La tempesZvità è fondamentale; basZ solo pensare alle cure oncologiche. Nonostante negli ulZmi quarant’anni la medicina abbia fao grandissimi passi in a v a n Z n e l l a c u r a d e i t umo r i , consentendo terapie personalizzate che hanno incrementato la percentuale di sopravvivenza, ancora oggi la diagnosi precoce e la prevenzione rappresentano aspeL essenziali nel traamento dei tumori. Da qui la necessità di intervenire in modo efficiente, grazie ad una riduzione dei t emp i , o l t r e a d u n a ma g g i o r e informazione e aenzione da parte di medici e pazienZ. La “solidarietà” per il mondo della Mutualità è sinonimo di altruismo, di amore per il prossimo, di organizzazione di tue quelle azioni che consentono di fornire un aiuto concreto a chi ha bisogno e di intervenire là dove si registrano delle carenze da parte dello Stato.