3. Storia Il giorno in cui le truppe francesi di
Napoleone invasero la Spagna,
catturando molti cittadini ed
uccidendoli con la fucilazione.
Il 3 maggio 1808, in particolare,
passò alla storia come un giorno
estremamente sanguinoso, e negli
anni successivi, divenne il simbolo del
massacro portato da quella guerra.
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5. DESCRIZIONE
Goya dipinge una tristissima situazione, dove sulla sinistra si possono vedere i
cittadini prigionieri dei francesi, mentre sulla destra, di spalle, ci sono i soldati di
Napoleone, con le armi spianate e pronti a fare fuoco sugli innocenti.
Sullo sfondo buio, si può notare il profilo di alcuni edifici cittadini: molto
probabilmente si tratta di Madrid, riconoscibile per alcuni tradizionali edifici.
Le fucilazioni del 3 Maggio rappresentate da Goya avvennero di notte, e l’unica
fonte di luce, che coinvolge l’intera scena, è la lanterna che sta ai piedi dei
soldati.
Ora, per far comprendere al meglio l’opera, parliamo dell’atteggiamento delle
singole vittime presenti sulla sinistra dell’opera: Il prigioniero che salta
immediatamente all’occhio, guardando per la prima volta l’opera è senza dubbio
quello vestito di bianco e con le braccia verso l’alto. È stato fermato dalle guardie
e costretto alla resa. Guardando bene: la sua resa incondizionata, con le braccia
alzate, non ricorda la stessa posizione di Gesù crocifisso?
Se così fosse, potremmo dire che quest’uomo simboleggia la vittima che si sta
sacrificando per l’intero popolo. Se si guarda la mano sinistra dell’uomo, si può
notare che ha una traccia di stigmate, richiamandosi a Gesù Cristo.
Poco più a sinistra dell’uomo con la camicia bianca, ce ne è un altro che ha un
atteggiamento ostile nei confronti dei soldati: è vestito di grigio ed ha i pugni
chiusi, pronto a combattere.
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6. Quest’uomo simboleggia la rabbia, la frustrazione e la voglia di rivalsa da parte degli
spagnoli, che ora non possono fare altro se non soccombere ai francesi.
Tra gli altri prigionieri, ce ne è uno che si inchina, quasi piangendo, rappresentando
coloro che si arrendono davanti al nemico, abbandonando ogni speranza.
Altre due vittime, invece, si coprono la faccia con le mani, simboleggiando la
vergogna provata e l’umiliazione per questa aggressione.
Proprio accanto all’uomo vestito di bianco, se si guarda bene, si può vedere un’altra
delle vittime che guarda dritto in faccia gli aggressori con orgoglio, con la voglia di
combattere e di non arrendersi, proprio come l’altro prigioniero che stringe i pugni.
Goya non tralascia alcun particolare, nemmeno quelli più cruenti: accanto ai cadaveri
dei prigionieri già giustiziati, si può vedere il sangue che scivola a terra,
mescolandosi con la terra.
Ora guardiamo i soldati sulla destra della tela: non sembra curioso il fatto che siano
stati rappresentati di spalle, impedendoci di guardare il loro volto? Non è un caso,
ma una trovata molto intelligente del pittore: in questo modo Goya vuol indicare che
i soldati, già pronti a fare fuoco, in realtà stanno solo eseguendo degli ordini, e per
eseguire le richieste dei superiori, non possono lasciare che le loro emozioni
interferiscano.
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9. INFORMAZIONI GENERALI
Data di produzione: 1490-1500
Dimensioni: Trittico cm 220 X 195
Dove si trova: Madrid, Museo del Prado
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10. SIGNIFICATOIl famoso dipinto di Hieronymus Bosch è considerato
la rappresentazione dei piaceri carnali e, allo stesso
tempo, una critica verso il loro abuso.
Vi sono due letture critiche intorno a quest’opera.
La prima riguarda la possibile adesione dell’autore alla
setta eretica degli Adamiti. La loro dottrina
raccomandava un esercizio sessuale sfrenato.
La seconda interpretazione, invece, riguarda una
visione moralizzante del dipinto. Si tratterebbe di
una condanna nei confronti della lussuria.
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12. DESCRIZIONE
Il giardino delle delizie è un trittico e nell’anta di sinistra è raffigurata la creazione di Eva che rappresenta l’inizio del
peccato umano.
Centralmente, attraverso una scena affollata e complessa viene descritta la lussuria che domina l’intera umanità.
Nel pannello di destra invece, viene rappresentato l’inferno, punizione per i peccati di lussuria.
Su tutto il dipinto si trova, costantemente, la rappresentazione di una fragola, simbolo di questo peccato.
Forse il personaggio dipinto al di sotto della cornamusa, nella tavola di destra, è un autoritratto di Hieronymus Bosch.
I numerosi personaggi rappresentati sulla scena del dipinto sono modellati con un disegno che mette in risalto una forte
caratterizzazione fisica.
Si può dire che le fisionomie sono di tipo espressionista. Infatti le espressioni facciali sono molto enfatizzate come
anche le posizioni e i movimenti.
La muscolatura dei corpi nudi è sintetica e non vi sono masse muscolari rappresentate in evidenza.
Il chiaroscuro agisce in modo molto debole sui corpi, anzi, è quasi del tutto assente e le figure vengono definite tramite
campiture chiare in contrasto con l’ambiente.
Le proporzioni dei corpi sono distanti da quelle classiche rinascimentali e non è presente alcuna ricerca di bellezza
ideale.
La presenza di tante figure sulla scena, oltre ad essere motivata dal soggetto, è sintomatica dell’utilizzo dell’horror
vacui. Questa tendenza, traducibile con “paura del vuoto”, consiste nel riempire ogni spazio del dipinto con figure o
particolari.
Sul pannello centrale e su quello laterale prevale il verde chiaro dei prati mentre nel pannello di destra, più scuro la
progressione di toni cambia verso l’alto. Da un suolo ocra e giallo arancio si passa, poi, allo specchio d’acqua ghiacciato
grigio scuro.
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13. Infine il paesaggio buio e acceso dai roghi arancioni e rossi dell’orizzonte.
Le figure umane, sono chiare con un incarnato pallido in primo piano. Verso il fondo le figure maschili sono più
scure di quelle femminili. Curioso particolare utilizzato già nella pittura egizia.
I colori vivi sono destinati agli uccelli e agli esseri ibridi, quasi tutti derivati dall’universo ittico.
Gli edifici organici e fantastici costruiti in prossimità della fonte dell’eterna giovinezza sono colorati con rosa e
azzurri chiari molto brillanti.
Il paesaggio e le montagne lontane sono colorati con un azzurro sbiadito che si perde nella foschia.
La folla di personaggi riuniti in gruppi, per creare le numerose scene, crea una trama brulicante di figure che
rimpicciolendosi costruiscono lo spazio in profondità.
Non vi sono indicatori di prospettiva geometrica, quindi, la spazialità è data dalla sovrapposizione dei corpi e dalla
prospettiva di grandezza.
L’orizzonte è molto elevato e tocca quasi il bordo superiore del dipinto. Il primo piano del pannello centrale, molto
affollato e movimentato, crea uno spazio più denso, rispetto al pannello di sinistra, quasi deserto. La linea
dell’orizzonte, infatti, coincide nelle tre tavole.
Nella tavola centrale la composizione è simmetrica e centrale. Infatti, al centro del lago si trova l’edificio con la
torre a punta.
Verso il basso, poi, la verticale taglia in due metà regolari la pozza tonda e il girotondo degli animali.
Nel primo piano i gruppi di figure sono uniformemente distribuiti ed equilibrati nella metà destra e in quella sinistra
della tavola.
L’inquadratura della scena è alta e l’osservatore potrebbe trovarsi su di un luogo elevato o, addirittura, in volo.
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14. CURIOSITÀIl Trittico del Giardino delle delizie appare
inesauribile e fonte di sempre nuove scoperte,
alcune particolarmente sorprendenti e curiose
come quella effettuata dalla blogger
statunitense Amelia. La blogger osservando la
parte del dipinto raffigurante l’inferno
musicale è stata colpita da una figura, tra le
tante dipinte in questo pannello, ritratta solo
per metà in posizione prona e svestita. È
soprattutto un dettaglio ad attirare la sua
attenzione di amante della musica, sulla pelle,
proprio sul fondoschiena, in una sorta di
tatuaggio ante-litteram, è possibile scorgere
uno spartito musicale su cui una figura
mostruosa di colore rosa sembra aver appena
tracciato delle note con la sua lunga lingua.
Incuriosita dall’immagine, la blogger ha
deciso di trascrivere in notazione moderna la
melodia evidentemente riportata secondo la
vecchia forma di notazione usata per i canti
gregoriani. Dopo aver registrato l’esecuzione
dello spartito al pianoforte lo ha diffuso in
rete con l’irriverente titolo di Hieronymus
Bosch Butt Music. Dello spartito sono state
pubblicate on line diverse versioni ed è con
non poca emozione che ora possiamo
accostarci all’ascolto di questo messaggio
musicale rimasto muto per oltre cinquecento
anni. Le sonorità che se ne
ricavano, descrivono una musica dal sopore
conturbante e sinistro
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