1. PRIMITIVISMO
IN COSA CONSISTE
il primitivismo è una modalità di idealizzazione estetica che
emula o aspira a ricreare un'esperienza primitiva.
Nell'arte occidentale, il primitivismo in genere ha preso in
prestito da persone non occidentali o preistoriche percepite
come "primitive", come l'inclusione dell'arte tahitiana nei
dipinti e nelle ceramiche di Gaugin.Sebbene l'arte primitiva sia
stata spesso apprezzata e considerata importante per lo
sviluppo dell‘arte moderna, essa è stata spesso accusata di
riprodurre stereotipi razzisti usati dagli europei nei confronti di
popoli non europei per giustificare la conquista coloniale
2. LE SUE ORIGINI
• A partire dal XVIII secolo, i pensatori e gli artisti occidentali continuarono a
impegnarsi nella tradizione retrospettiva, ovvero nella "ricerca consapevole nella
storia di una natura umana e di una struttura culturale permanente più
profondamente espressiva, in contrasto con le nascenti realtà moderne". La loro
ricerca li ha portati in parti del mondo che ritenevano costituissero alternative alla
civiltà moderna.
• L'invenzione della nave a vapore e di altre innovazioni nel trasporto globale del
diciannovesimo secolo, ha portato le culture indigene delle colonie europee e dei
loro artefatti nei centri metropolitani dell'impero. Molti artisti e intenditori di
formazione occidentale erano affascinati da questi oggetti, attribuendo le loro
caratteristiche e stili a forme di espressione "primitive"; specialmente l'assenza
percepita di prospettiva lineare, i contorni semplici, la presenza di segni simbolici
come il geroglifico, le distorsioni emotive della figura e i ritmi energetici percepiti
derivanti dall'uso di schemi ornamentali ripetitivi.
3. Nel suo libro Noa Gauguin descrive la sua esperienza di Tahiti e dei suoi abitanti al suo arrivo nel 1891. Descrive così la donna nel
ritratto: "Non era carina - almeno non secondo gli standard europei - ma bella". Disillusa dall'Europa e La scena artistica occidentale
Gauguin si congedò e andò alla ricerca di un nuovo inizio nelle isole del Pacifico. La passione dell'epoca per "il primitivo" si impadronì di
lui, forse più profondo di qualsiasi altro artista. La scelta dell'abbigliamento da parte della ragazza e la scelta della composizione del
pittore la collegano alla tradizione ritrattista europea del Rinascimento, ma i suoi tratti nativi resistono a qualsiasi tipo di
europeizzazione.
WOMAN WITH A FLOWER DI
GAUGIN
ricrea con la pittura paesaggi esotici di evasione, le sue giungle lussureggianti
di fine secolo colgono il binomio simbolico e rituale della natura selvaggia. Lui
vuole solo dare sfogo alla sua istintuale creatività.Il rapporto armonico tra
uomo e natura, non c’è alcun messaggio etico-morale di scontro tra le due
realtà, ma solo convivenza pacifica in un’oasi lontana dal mondo
civilizzato,così come non traspare violenza dalla caccia animale.
LA GIUNGLA DI ROUSSEAU
QUADRI DEL PRIMITIVISMO
4. PABLO PICASSO e I VARI DIPINTI
• PERIODO BLU I dipinti appartenenti al periodo blu sono
dominati da toni freddi e spenti, affidati all'utilizzo
monocromatico del colore blu, in tutte le sue sfumature
possibili: Picasso scelse il blu, colore allo stesso tempo bello e
spietato, in ragione della sua forza espressiva, ma soprattutto
per la sua pregnante valenza psicologica, che consente di
trascendere dalle naturalistiche descrizioni. È in questo modo
che Picasso, colorando le proprie opere di blu e riducendo al
minimo gli elementi decorativi, denuncia la progressiva
decadenza del mondo intorno a sé, trattando temi quali la
miseria, la malattia, la vecchiaia, e l'infermità.Le opere del
periodo blu «rivelano una malinconia sottile e poetica e una
malcelata inquietudine personale» e sono popolate da
personaggi senza speranza, perlopiù poveri ed emarginati:
esiliati, disperati, arlecchini, detenuti e mendicanti sono figure
che Picasso indaga impietosamente, caricandole di una
matrice patetica e di un alone di mistero e di tristezza.
5. • PERIODO ROSA Picasso smise di usare il blu, considerandolo
freddo e impersonale, e adottò una tavolozza composta da
gradazioni più calde e delicate, dando così inizio a quello che i
critici definiscono «periodo rosa». Il colore qui impiegato,
come si può facilmente dedurre, è il rosa nelle sue sfumature
più tenere e chiare, che danno vita a un'atmosfera ingenua,
fanciullesca, quasi dolcificata, enfatizzata dalla morbidezza e
dall'eleganza del disegno.Il passaggio dal periodo blu a quello
rosa non interessa solo l'apparato cromatico, reso con tinte
pastello, diafane, sospese, ma coinvolge anche i motivi.
L'atmosfera decadente del periodo blu, infatti, qui cede il
posto al mondo del circo, popolato da agili acrobati, bambini,
pagliacci panciuti, equilibristi vestiti in guaina arlecchina e
fragili ballerine.Il maestro andaluso, in questo modo,
intendeva esprimere una visione maggiormente ottimistica
del mondo, libera della componente tragica del periodo blu,
ma ancora carica di un senso di infinita malinconia
6. Nel CUBISMO si possono individuare tre fasi:
• Cubismo formativo (1907-1909): semplifica le forme e le riduce a
puri volumi.
• Cubismo analitico (1909-1912): raffigura il soggetto guardandolo da
diversi punti di vista, anziché da uno solo, come accadeva nella
tradizionale visione prospettica. Le forme vengono scomposte nelle
loro parti essenziali e ricomposte sulla tela. Questo però rende i
soggetti dei punti spesso quasi indecifrabili. Qui si può notare il
concetto di quarto tempo creato dalla simultaneità delle
immagini.[2]
• Cubismo sintetico (1912-1915): semplifica le forme scomposte
inserendo piani larghi e colorati. Spesso è adottata la tecnica del
collage polimaterico, cioè fatto con giornali, cartoni, tele cerate,
carte da gioco. Non c'è scopo narrativo: i soggetti, senza
importanza, sono ripetuti numerose volte.
• Quello cubista è stato un modo di dipingere totalmente inedito e originale.
Picasso dipinge oggetti della realtà quotidiana (chitarre, violini, boccali, frutta)
frammentandoli in diverse schegge di realtà, viste tutte da angolazioni diverse,
e poi finalmente sovrapposte in un nuovo ordine. In questo modo si giunge a
una rappresentazione delle cose nella loro interezza, in profonda antitesi con
la pittura tradizionale che avrebbe dipinto lo stesso oggetto frontalmente
7. OPERA PIU’ IMPORTANTE DI PICASSO
È un dipinto di protesta contro la violenza, la distruzione e la guerra in generale. La presenza
della madre con il neonato in braccio, di un cavallo, che somiglia a un asino, simbolo
dell'irrompere della brutalità, e di un toro, simbolo del sacrificio nella corrida, ricorda la
composizione del presepe natalizio, che risulta però sconvolto dal bombardamento. La lampada
a olio in mano ad una donna, posta al centro dell'opera, indica l'involuzione tecnologica e sociale
che ogni guerra, insieme alla distruzione, porta con sé; la colomba a sinistra, richiamo alla pace,
ha un moto di strazio prima di cadere a terra; il toro rappresenta la Spagna, mentre il cavallo
simboleggia la follia della guerra
La violenza, lo stupore, l'angoscia e la sofferenza sono deducibili esplicitamente guardando, sulla
sinistra dell'opera, la madre che grida al cielo disperata, con in grembo il figlio ormai senza vita;
da contraltare ad essa l'altra figura apparentemente femminile a destra, che alza disperata le
braccia al cielo. In basso nel dipinto c'è un cadavere che ha una stigma sulla mano sinistra come
simbolo di innocenza, in contrasto con la crudeltà nazi-fascista, e che stringe nella mano destra
una spada spezzata, da cui sorge un pallido fiore, quasi a dare speranza per un futuro migliore.
La gamma dei colori è limitata; vengono, infatti, utilizzati esclusivamente toni grigi, neri e
bianchi, così da rappresentare l'assenza di vita e la drammaticità. L'alto senso drammatico nasce
dalla deformazione dei corpi.
GUERNICA- GUERRA CIVILE
SPAGNOLA