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Parte seconda
La tomba di Tutankhamon è composta da tre camere: la prima è l’anticamera, la camera
mortuaria (dove è stato rinvenuto il corpo imbalsamato del faraone) e la camera del tesoro. Oltre
6000 furono i cimeli rivenuti, fra cui la famosa maschera del faraone bambino.
«Tutankhamun’s mask»
Tutankhamun was a Pharaoh who reigned for only
9 years.
He died eighteen for unknown causes, probably
assassinated, although recent discoveries claim he
died during a hunt. Tutankhamun’s funeral mask
reproduces the features of Pharaoh's face and is
preserved in the Cairo Museum. It was found by
Haward Carter in 1922.
It was made with numerous layers of wrought
gold, inlaid with semi-precious stones and is one
of the few funeral masks that faithfully reproduce
the characteristics of the young king.
The pharaoh wears the traditional nemes, the blue
and golden striped hat, symbol of sun god Ra. The
left eye represents the Moon, while the right eye
is the Sun. On the front there are two divinities
associated with real power.
The shoulders of Tutankhamon are covered by a
wide collar of quartz and green feldspar.
IL VERDE
Tanto tempo fa, l'universo non era altro che un ammasso di
particelle e gas. Col tempo da quella materia presero vita le stelle.
Una di queste era il Sole; attorno ad esso le nebulose si
concentrarono e diedero vita ai pianeti, come se fossero suoi figli.
Il tempo passava e i corpi celesti si modellavano e ruotavano,
insieme alle loro piccole lune, intorno al loro padre che li
illuminava con i suoi lucenti e gialli raggi. Il Sole passò così
millenni, ma un giorno, preso dalla tristezza di decadi passati nella
più totale solitudine, vedendo uno dei suoi figli, lo avvicinò.
Guardando il pianeta, la terra, vide, una sottile atmosfera ormai
alleggerita dalle polveri, un manto blu che ricopriva la superficie
del pianeta. Per la prima volta i suoi raggi scorsero quel colore e a
quel punto incuriosito, chiese alla Terra di poter toccare quella
strana sostanza turchese. Il figlio accettò e così il Sole invio i suoi
gialli raggi a prendere le blu acque. Quando entrarono in contatto
la sostanza cambiò colore, infatti diventò verde. La stella portò via
la nuova sostanza ma ne lasciò un po’ sul pianeta. Da quella
materia verde nacque la vita.
Col tempo la vita si sviluppò, crebbero prati, alberi, animali e... gli uomini. Con l'evoluzione della vita
progredì anche la società umana, che purtroppo sfruttò sempre la natura.
La deforestazione, o disboscamento, consiste nell’abbattimento d’alberi per motivi commerciali.
Questo sfruttamento avviene fin da epoche antiche. Una delle prime popolazioni a praticare
questa azione furono i Micenei che deforestavano aree verdi per produrre legname per le navi e
per favorire l’agricoltura. La cultura micenea si sviluppò in Grecia intorno al 1600 a.C., in
particolare nella zona del Peloponneso, un territorio della penisola greca prevalentemente
montuoso e inadatto alla coltivazione. L’allevamento di pecore era invece più sviluppato. Gli
artigiani erano molto abili nella lavorazione dell'oro e del bronzo per gioielli ed armi.
I Micenei non costituirono mai uno stato unitario ma fondarono delle Città Stato indipendenti. Al
contrario dei Cretesi, le città micenee erano circondate da imponenti mura difensive.
In seguito alla conquista di Creta, i Micenei adottarono la scrittura di tipo lineare B utilizzata dai
Cretesi, incidendo su tavolette di argilla.
La clorofilla è il pigmento verde, che si trova nei
cloroplasti delle cellule che compongono le foglie,
e che permette la fotosintesi clorofilliana.
La fotosintesi è il processo che permette la vita
delle piante, essa infatti trasforma anidride
carbonica e acqua in glucosio e altre molecole
semplici grazie all’energia fornita dalla luce solare.
Questo processo chimico avviene nella fase luce-
dipendente con la generazione di una molecola di
glucosio e di 6 molecole di ossigeno, e in una
notturna con l’espirazione di anidride carbonica.
La clorofilla e la fotosintesi
Le parc Monceau was painted by Gustave Caillebotte
in 1877. This painting is an oil on canvas. It is a
medium size rectangle (50cm 65cm). Caillebotte was
an impressionist painter; in his picture the shapes are
organic and very simple, his style is shiny and abstract.
The painting describe a classical english townpark,
from a very good focal point. In it you can see a
alleyway immerse in the vegetation of the park. In the
background there is some small people that are
walking along the alleyway. On the left of the alleyway
there is much benches. The shape of the large trees
and bushs is delicate and simple. Caillebotte used
vibrant warm colour to describe the play of light and
shadow; he portrays the movement of the leaves with
subtle contrast of naturalistic green shades and
flowing brush strokes.
«Le parc Monceau»
Gustave Caillebotte
Gustave Caillebotte, nato nel 1848, era un pittore e mecenate
francese. Nato in una ricca famiglia parigina, diventò un pittore
del movimento impressionista anche se i suo stile era
caratterizzato da un certo realismo, dovuto alla passione per la
fotografia. I suoi primi soggetti erano di bassa classe sociale,
per questo i suoi primi quadri erano rifiutati e definiti
«offensivi». Successivamente utilizzò nei suoi dipinti persone
caratterizzate da visi seri e perennemente annoiati
Nella chiesa cattolica durante il tempo ordinario,
periodo che va dalla domenica di battesimo di Cristo
alla quaresima e dalla Pentecoste all'avvento. In
queste 33 settimane nelle messe, preti e chiese si
vestono di verde, colore della vita e della tranquillità
quotidiana.
Il verde nella religione
IL BLU
«Non c’è blu senza il giallo
e senza l’arancione».-Vincent Van
Gogh
Il colore Blu è il simbolo della calma,
della tranquillità e dell'equilibrio.
Il colore blu ha la capacità di generare
un senso di rilassamento che regala equilibrio nella sfera emotiva.
Not all good things come to an
end…almost blue
‘’Il blu del mare, il blu del cielo ,
il blu degli occhi che battevano.
Il blu come le lacrime versate,
per l’addio alle terre abitate
perché dall’uomo avvelenate.
Blu come la calma del mare,
che nei suoi fondali molte vite
disperse, fa dileguare.
Per colpa dell’uomo e della sua voglia
di dominare.’’
Almost blue…
Il racconto narra di una Bologna vitale, tra musica
e delitti, e di un uomo cieco che ascolta attraverso
il suo scanner-radio le voci della città. Chiuso nella
sua stanza, si trova a dover fare i conti con una
sanguinosa vicenda. dall’altra parte, una poliziotta
che indaga su un killer disturbato, l’Iguana.
Una particolare caratteristica che colpisce molto il
lettore è il fatto che l'assassino tende a prendere
le caratteristiche delle sue vittime. La descrizione
del personaggio dell'Iguana suscita un senso di
suspanse, ma allo stesso tempo suscita pena e
pietà per ciò che gli è accaduto nella prima
infanzia e per la solitudine che il ragazzo prova.
Il blu delle correnti
La colorazione marina è resa dall’intersezione tra i
raggi del sole e gli strati d’acque. Le varie
componenti della luce vengono assorbite in modo
differente: la prima ad essere assorbita è la luce
rossa, mentre quella verde – blu solo in
profondità.
L’isola delle Correnti, raffigurata nell’immagine
a destra, è un esempio concreto degli effetti resi
dall’incontro tra le correnti marine di due
diversi mari : mar Mediterraneo e mare Ionio.
Il blu nella religione
Nel passato il colore blu era totalmente
estromesso dalla liturgia, come retaggio della
convinzione classica che l’azzurro fosse un colore
barbaro e pagano.
Invece, oggi è inteso come colore simbolo del
cielo, ma solo per quanto riguarda affreschi e
vetrate, i santi vengono raffigurati con paramenti
azzurri, ma solo per significare la loro presenza nel
paradiso, ovvero in cielo. per quanto riguarda la
liturgia esso è presente solo nei riti autoctoni.
«The Starring Night»
The subject is the sleeping village of Arles,
although it is actually the starry weather, the sky
spotted with stars, glittering, gold-plowing that
submerge the village in a supernatural
atmosphere. There are light colors ranging from
blue to violet passing at a very strong blue that
predominates the whole composition. Also using
different elements of yellow, orange and white in
the starry night wins the whole night's
atmosphere The starring night 1889 of Vincent Van Gogh,
it’s preserved in the MOMA ; New York
«La notte stellata»
L’artista componendo questo quadro ci dona una
fortissima intensità sentimentale espressa da
un'esecuzione vigorosa, esaltata, brutale ed
intensa.
Il tormento che si sente nella Notte stellata, il
fuoco, la luce, sono il riflesso del proprio tormento
esistenziale che partono direttamente dal cuore e
si esprimono nei tratti incisivi, forti, quasi violenti
della pittura. Analizzandolo cresce in noi un
sentimento dirompente, che trasforma la natura
rendendo la notte stellata una realtà trasfigurata
da Van Gogh.
I Fenici, i signori dei mari…
L’avventura sul mare del popolo fenicio ha
inizio già dal 3000 a.C., ma soltanto alla
metà del I millennio si può affermare che
essi siano diventati i dominatori
incontrastati delle rotte mediterranee.
Ciò che li contraddistinse dagli altri popoli
furono: le loro tecniche navali
all’avanguardia mediante l’uso della chiglia
(elemento fondamentale che renderà le loro
imbarcazioni stabili e sicure) le loro
imbarcazioni dotate di tagliamare e di un
sofisticato sistema di calafataggio dello
scafo.
IL VIOLA
Viola colore di morte sicura,
viola vessillo della paura;
viola purpureo, inchiostro antico,
viola strumento dal suono profondo;
viola mirtillo che cresce nel bosco,
viola l’uva con cui si fa il mosto;
viola il lamento del sofferente,
viola il lamento dell’uomo errante.
Viola comincia un brutto pensiero,
ma poi intraprende un diverso sentiero.
Il viola nasce dall’unione di rosso e blu e
rappresenta regalità, intelligenza, ricchezza,
bellezza, ispirazione, sofisticazione, alto rango,
esaltazione ed eccessiva retorica ornamentale.
Nel mondo dello spettacolo è visto come simbolo
di sfortuna; la credenza nasce dalla religione nel
periodo del Medioevo: durante la quaresima, il
vestiario sacro utilizzato era viola, e le
rappresentazioni teatrali venivano bandite. Con il
passare del tempo questa credenza è diventata
una vera e propria superstizione; ancora oggi gli
attori, nonostante la popolazione si sia evoluta e
non creda più alle superstizioni, non salgono sul
palco con indosso abiti di colore viola.
The most important Monet’s collection is “The
water lilies”, which contains 250 painting. The
paintings of this collection describe the author’s
garden. This is where he spent the final part of his
life painting these white flowers in the water, with
a style that precedes the astractism, that arouses
really beautyful sensations.The first group of
paintings about water lilies was painted from 1899
to 1904. Since 1914 he has made some important
changes, starting from the decision to paint from a
point of view nearer to the lake in order to avoid
the view of the bridge. The eye of a viewer is
surely attracted from the colors that the water
lilies and the sky make on the surface of the lake,
that becomes the principal character of the
paintings.
«The water lilies»
Il viola nella religione
La differenza dei colori nelle vesti sacre ha lo scopo di
esprimere, anche con mezzi esterni, la caratteristica particolare
dei misteri della fede che vengono celebrati.
Il colore viola si usa nel tempo di Avvento e di Quaresima, ma
anche nelle cerimonie funerarie per i morti, poiché in passato il
viola rappresentava la penitenza, e oggi anche il lutto.
Il Cristianesimo si sviluppò tra il I e il II secolo d.C.
in Palestina.
Esso si basava sulla venerazione di Gesù di
Nazareth, nato a Betlemme, che radunò a sé molti
discepoli.
Inizialmente il cristianesimo fu percepito come
una minaccia, poiché esso voleva separare la sfera
politica da quella religiosa, ma lo stato considerava
politica e religione una cosa sola, e questo diede
origine alle, persecuzioni dei cristiani.
Nel I secolo si diffuse al di fuori della Palestina; le
prime comunità erano composte dai membri delle
caste più umili, definite più avanti pagane.
Iniziarono ad apparire le prime chiese locali, tra
cui di spicco quella di Roma.
Il Cristianesimo
L'ametista è una varietà violacea di quarzo, spesso
associata a rocce basaltiche subalcaline, ed è una
delle gemme più utilizzate per la creazione di
gioielli, sigilli e intagli.
L’ametista si sviluppa da un quarzo che presenta
un tenore di ferro massimo di 350 ppm (parti per
milione). Non basta però la presenza di ferro a
provocare il colore viola in questo quarzo; si
devono infatti verificare determinate condizioni
affinché si sviluppi questa tinta. Quando un quarzo
sta cristallizzando può accadere che nei fluidi che
trasportano la silice siano presenti degli altri
elementi chimici che sostituiscono alcuni degli
atomi di silicio; in particolare nel nostro caso sono
alcuni atomi di ferro (Fe3+) che vanno a sostituire
gli atomi di silicio (Si4+), ma per variare il colore ed
avere il viola sono necessarie delle radiazioni, i
raggi gamma, in grado di modificare lo stato di
valenza del ferro che viene ossidato a Fe4+ che
forma un centro di colore viola.
L’ametista

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IL COLORE 2

  • 2. La tomba di Tutankhamon è composta da tre camere: la prima è l’anticamera, la camera mortuaria (dove è stato rinvenuto il corpo imbalsamato del faraone) e la camera del tesoro. Oltre 6000 furono i cimeli rivenuti, fra cui la famosa maschera del faraone bambino.
  • 3. «Tutankhamun’s mask» Tutankhamun was a Pharaoh who reigned for only 9 years. He died eighteen for unknown causes, probably assassinated, although recent discoveries claim he died during a hunt. Tutankhamun’s funeral mask reproduces the features of Pharaoh's face and is preserved in the Cairo Museum. It was found by Haward Carter in 1922.
  • 4. It was made with numerous layers of wrought gold, inlaid with semi-precious stones and is one of the few funeral masks that faithfully reproduce the characteristics of the young king. The pharaoh wears the traditional nemes, the blue and golden striped hat, symbol of sun god Ra. The left eye represents the Moon, while the right eye is the Sun. On the front there are two divinities associated with real power. The shoulders of Tutankhamon are covered by a wide collar of quartz and green feldspar.
  • 5. IL VERDE Tanto tempo fa, l'universo non era altro che un ammasso di particelle e gas. Col tempo da quella materia presero vita le stelle. Una di queste era il Sole; attorno ad esso le nebulose si concentrarono e diedero vita ai pianeti, come se fossero suoi figli. Il tempo passava e i corpi celesti si modellavano e ruotavano, insieme alle loro piccole lune, intorno al loro padre che li illuminava con i suoi lucenti e gialli raggi. Il Sole passò così millenni, ma un giorno, preso dalla tristezza di decadi passati nella più totale solitudine, vedendo uno dei suoi figli, lo avvicinò. Guardando il pianeta, la terra, vide, una sottile atmosfera ormai alleggerita dalle polveri, un manto blu che ricopriva la superficie del pianeta. Per la prima volta i suoi raggi scorsero quel colore e a quel punto incuriosito, chiese alla Terra di poter toccare quella strana sostanza turchese. Il figlio accettò e così il Sole invio i suoi gialli raggi a prendere le blu acque. Quando entrarono in contatto la sostanza cambiò colore, infatti diventò verde. La stella portò via la nuova sostanza ma ne lasciò un po’ sul pianeta. Da quella materia verde nacque la vita.
  • 6. Col tempo la vita si sviluppò, crebbero prati, alberi, animali e... gli uomini. Con l'evoluzione della vita progredì anche la società umana, che purtroppo sfruttò sempre la natura. La deforestazione, o disboscamento, consiste nell’abbattimento d’alberi per motivi commerciali. Questo sfruttamento avviene fin da epoche antiche. Una delle prime popolazioni a praticare questa azione furono i Micenei che deforestavano aree verdi per produrre legname per le navi e per favorire l’agricoltura. La cultura micenea si sviluppò in Grecia intorno al 1600 a.C., in particolare nella zona del Peloponneso, un territorio della penisola greca prevalentemente montuoso e inadatto alla coltivazione. L’allevamento di pecore era invece più sviluppato. Gli artigiani erano molto abili nella lavorazione dell'oro e del bronzo per gioielli ed armi. I Micenei non costituirono mai uno stato unitario ma fondarono delle Città Stato indipendenti. Al contrario dei Cretesi, le città micenee erano circondate da imponenti mura difensive. In seguito alla conquista di Creta, i Micenei adottarono la scrittura di tipo lineare B utilizzata dai Cretesi, incidendo su tavolette di argilla.
  • 7. La clorofilla è il pigmento verde, che si trova nei cloroplasti delle cellule che compongono le foglie, e che permette la fotosintesi clorofilliana. La fotosintesi è il processo che permette la vita delle piante, essa infatti trasforma anidride carbonica e acqua in glucosio e altre molecole semplici grazie all’energia fornita dalla luce solare. Questo processo chimico avviene nella fase luce- dipendente con la generazione di una molecola di glucosio e di 6 molecole di ossigeno, e in una notturna con l’espirazione di anidride carbonica. La clorofilla e la fotosintesi
  • 8. Le parc Monceau was painted by Gustave Caillebotte in 1877. This painting is an oil on canvas. It is a medium size rectangle (50cm 65cm). Caillebotte was an impressionist painter; in his picture the shapes are organic and very simple, his style is shiny and abstract. The painting describe a classical english townpark, from a very good focal point. In it you can see a alleyway immerse in the vegetation of the park. In the background there is some small people that are walking along the alleyway. On the left of the alleyway there is much benches. The shape of the large trees and bushs is delicate and simple. Caillebotte used vibrant warm colour to describe the play of light and shadow; he portrays the movement of the leaves with subtle contrast of naturalistic green shades and flowing brush strokes. «Le parc Monceau»
  • 9. Gustave Caillebotte Gustave Caillebotte, nato nel 1848, era un pittore e mecenate francese. Nato in una ricca famiglia parigina, diventò un pittore del movimento impressionista anche se i suo stile era caratterizzato da un certo realismo, dovuto alla passione per la fotografia. I suoi primi soggetti erano di bassa classe sociale, per questo i suoi primi quadri erano rifiutati e definiti «offensivi». Successivamente utilizzò nei suoi dipinti persone caratterizzate da visi seri e perennemente annoiati
  • 10. Nella chiesa cattolica durante il tempo ordinario, periodo che va dalla domenica di battesimo di Cristo alla quaresima e dalla Pentecoste all'avvento. In queste 33 settimane nelle messe, preti e chiese si vestono di verde, colore della vita e della tranquillità quotidiana. Il verde nella religione
  • 11. IL BLU «Non c’è blu senza il giallo e senza l’arancione».-Vincent Van Gogh Il colore Blu è il simbolo della calma, della tranquillità e dell'equilibrio. Il colore blu ha la capacità di generare un senso di rilassamento che regala equilibrio nella sfera emotiva.
  • 12. Not all good things come to an end…almost blue ‘’Il blu del mare, il blu del cielo , il blu degli occhi che battevano. Il blu come le lacrime versate, per l’addio alle terre abitate perché dall’uomo avvelenate. Blu come la calma del mare, che nei suoi fondali molte vite disperse, fa dileguare. Per colpa dell’uomo e della sua voglia di dominare.’’
  • 13. Almost blue… Il racconto narra di una Bologna vitale, tra musica e delitti, e di un uomo cieco che ascolta attraverso il suo scanner-radio le voci della città. Chiuso nella sua stanza, si trova a dover fare i conti con una sanguinosa vicenda. dall’altra parte, una poliziotta che indaga su un killer disturbato, l’Iguana. Una particolare caratteristica che colpisce molto il lettore è il fatto che l'assassino tende a prendere le caratteristiche delle sue vittime. La descrizione del personaggio dell'Iguana suscita un senso di suspanse, ma allo stesso tempo suscita pena e pietà per ciò che gli è accaduto nella prima infanzia e per la solitudine che il ragazzo prova.
  • 14. Il blu delle correnti La colorazione marina è resa dall’intersezione tra i raggi del sole e gli strati d’acque. Le varie componenti della luce vengono assorbite in modo differente: la prima ad essere assorbita è la luce rossa, mentre quella verde – blu solo in profondità. L’isola delle Correnti, raffigurata nell’immagine a destra, è un esempio concreto degli effetti resi dall’incontro tra le correnti marine di due diversi mari : mar Mediterraneo e mare Ionio.
  • 15. Il blu nella religione Nel passato il colore blu era totalmente estromesso dalla liturgia, come retaggio della convinzione classica che l’azzurro fosse un colore barbaro e pagano. Invece, oggi è inteso come colore simbolo del cielo, ma solo per quanto riguarda affreschi e vetrate, i santi vengono raffigurati con paramenti azzurri, ma solo per significare la loro presenza nel paradiso, ovvero in cielo. per quanto riguarda la liturgia esso è presente solo nei riti autoctoni.
  • 16. «The Starring Night» The subject is the sleeping village of Arles, although it is actually the starry weather, the sky spotted with stars, glittering, gold-plowing that submerge the village in a supernatural atmosphere. There are light colors ranging from blue to violet passing at a very strong blue that predominates the whole composition. Also using different elements of yellow, orange and white in the starry night wins the whole night's atmosphere The starring night 1889 of Vincent Van Gogh, it’s preserved in the MOMA ; New York
  • 17. «La notte stellata» L’artista componendo questo quadro ci dona una fortissima intensità sentimentale espressa da un'esecuzione vigorosa, esaltata, brutale ed intensa. Il tormento che si sente nella Notte stellata, il fuoco, la luce, sono il riflesso del proprio tormento esistenziale che partono direttamente dal cuore e si esprimono nei tratti incisivi, forti, quasi violenti della pittura. Analizzandolo cresce in noi un sentimento dirompente, che trasforma la natura rendendo la notte stellata una realtà trasfigurata da Van Gogh.
  • 18. I Fenici, i signori dei mari… L’avventura sul mare del popolo fenicio ha inizio già dal 3000 a.C., ma soltanto alla metà del I millennio si può affermare che essi siano diventati i dominatori incontrastati delle rotte mediterranee. Ciò che li contraddistinse dagli altri popoli furono: le loro tecniche navali all’avanguardia mediante l’uso della chiglia (elemento fondamentale che renderà le loro imbarcazioni stabili e sicure) le loro imbarcazioni dotate di tagliamare e di un sofisticato sistema di calafataggio dello scafo.
  • 19.
  • 20. IL VIOLA Viola colore di morte sicura, viola vessillo della paura; viola purpureo, inchiostro antico, viola strumento dal suono profondo; viola mirtillo che cresce nel bosco, viola l’uva con cui si fa il mosto; viola il lamento del sofferente, viola il lamento dell’uomo errante. Viola comincia un brutto pensiero, ma poi intraprende un diverso sentiero.
  • 21. Il viola nasce dall’unione di rosso e blu e rappresenta regalità, intelligenza, ricchezza, bellezza, ispirazione, sofisticazione, alto rango, esaltazione ed eccessiva retorica ornamentale. Nel mondo dello spettacolo è visto come simbolo di sfortuna; la credenza nasce dalla religione nel periodo del Medioevo: durante la quaresima, il vestiario sacro utilizzato era viola, e le rappresentazioni teatrali venivano bandite. Con il passare del tempo questa credenza è diventata una vera e propria superstizione; ancora oggi gli attori, nonostante la popolazione si sia evoluta e non creda più alle superstizioni, non salgono sul palco con indosso abiti di colore viola.
  • 22. The most important Monet’s collection is “The water lilies”, which contains 250 painting. The paintings of this collection describe the author’s garden. This is where he spent the final part of his life painting these white flowers in the water, with a style that precedes the astractism, that arouses really beautyful sensations.The first group of paintings about water lilies was painted from 1899 to 1904. Since 1914 he has made some important changes, starting from the decision to paint from a point of view nearer to the lake in order to avoid the view of the bridge. The eye of a viewer is surely attracted from the colors that the water lilies and the sky make on the surface of the lake, that becomes the principal character of the paintings. «The water lilies»
  • 23. Il viola nella religione La differenza dei colori nelle vesti sacre ha lo scopo di esprimere, anche con mezzi esterni, la caratteristica particolare dei misteri della fede che vengono celebrati. Il colore viola si usa nel tempo di Avvento e di Quaresima, ma anche nelle cerimonie funerarie per i morti, poiché in passato il viola rappresentava la penitenza, e oggi anche il lutto.
  • 24. Il Cristianesimo si sviluppò tra il I e il II secolo d.C. in Palestina. Esso si basava sulla venerazione di Gesù di Nazareth, nato a Betlemme, che radunò a sé molti discepoli. Inizialmente il cristianesimo fu percepito come una minaccia, poiché esso voleva separare la sfera politica da quella religiosa, ma lo stato considerava politica e religione una cosa sola, e questo diede origine alle, persecuzioni dei cristiani. Nel I secolo si diffuse al di fuori della Palestina; le prime comunità erano composte dai membri delle caste più umili, definite più avanti pagane. Iniziarono ad apparire le prime chiese locali, tra cui di spicco quella di Roma. Il Cristianesimo
  • 25. L'ametista è una varietà violacea di quarzo, spesso associata a rocce basaltiche subalcaline, ed è una delle gemme più utilizzate per la creazione di gioielli, sigilli e intagli. L’ametista si sviluppa da un quarzo che presenta un tenore di ferro massimo di 350 ppm (parti per milione). Non basta però la presenza di ferro a provocare il colore viola in questo quarzo; si devono infatti verificare determinate condizioni affinché si sviluppi questa tinta. Quando un quarzo sta cristallizzando può accadere che nei fluidi che trasportano la silice siano presenti degli altri elementi chimici che sostituiscono alcuni degli atomi di silicio; in particolare nel nostro caso sono alcuni atomi di ferro (Fe3+) che vanno a sostituire gli atomi di silicio (Si4+), ma per variare il colore ed avere il viola sono necessarie delle radiazioni, i raggi gamma, in grado di modificare lo stato di valenza del ferro che viene ossidato a Fe4+ che forma un centro di colore viola. L’ametista