Elisei introduce il concetto di psicopatologia del cambiamento, quale insieme di reazioni emotive a situazioni che cambiano.
Roma, Centro Congressi Frentani
9 Febbraio 2015
3. Cambiamento
Processo attraverso cui l’individuo si adegua ad
eventi nuovi, modificando i propri schemi di
comportamento ed operando sull'ambiente (fisico e
sociale), per trasformarlo in funzione delle proprie
necessità
4. E’ probabile che, come indicano
gli antropologi, la prima tappa nel
processo di umanizzazione sia da
legare all’uso del bastone per raggiungere oggetti
troppo alti per la dimensione corporea.
Una tappa successiva si lega alla ruota, quindi alla
possibilità di trasportare oggetti da un luogo all’altro
superando le difficoltà poste dal trascinamento che
richiedeva un maggiore impiego di forza
5. ’’…E adesso come farò?’’
Questa è la domanda che ci poniamo
quando interviene un cambiamento
improvviso e inaspettato nella nostra vita
perdita di una persona cara
della fine di uno status esistenziale
di un lavoro
In tutti casi la reazione al cambiamento e sempre
costellata dall'insorgere di domande e dubbi amletici
come fare ad andare avanti
come fare a vivere senza quella persona accanto
senza quel lavoro…
6. La prima reazione al cambiamento è quasi sempre
emotiva e può dare reazioni diverse legate alla
personalità dell’individuo
Psicopatologia del cambiamento
Sconfinata gamma di patologie e disagi psichici
7. Ciò che è veramente inquietante non è
che il mondo si trasformi in un completo
dominio della tecnica
’’…di gran lunga più inquietante è che non siamo
ancora capaci di raggiungere, attraverso un
pensiero meditante, un confronto adeguato con ciò
che sta realmente emergendo nella nostra epoca’’
(M. Heidegger, 1959)
9. E’ noto che l’esistenza è il risultato dell’incontro del
proprio Io con le condizioni in cui vive, con le cose e
le persone con cui stabilisce legami o anche soltanto
rapporti fugaci.
E’ chiaro, dunque, che tutti noi
saremmo diversi se fossimo
nati in un ambiente fisico e
relazionale diverso e con
oggetti e persone diverse.
10. L’ambiente (fisico e relazionale) si lega alla
plasticità del cervello, che si struttura sulla base
dell’esperienza e dunque sul flusso stesso
dell’esistere.
L’uomo è un’integrazione, una
combinazione tra l’uomo “nudo”
della biologia e quello “vestito”
dell’apprendimento e dell’esperienza
11. Salute e Malattia dell’uomo
sono il risultato dell’incontro
tra biologia, caratteristiche psicologiche
e ambiente in cui egli si trova a vivere
ed operare.
13. Modello bio-psico-sociale
LA PERSONA
Sistemi psicologici
(esperienza e
comportamenti)
Cognitivo
Emotivo
Motivazionale
Sistemi
Biologici e genetici
Organi
Tessuti
Cellule
IL MONDO
Sistemi
sociali
Società
Comunità
Famiglia
14. La salute non è un sentirsi,
ma un esserci,
un essere nel mondo
15. Un’implicazione importante del modello
biopsicosociale è l’esplicito riferimento al concetto di
sistema
cioè come un’entità dinamica in cui le componenti sono
in continua e reciproca interazione, in modo da formare
un unità o un tutto organico
17. Il termine “stress” si ritiene nato
nell’ambito ingegneristico nel
XVII sec. sulle relazioni tra le
strutture fisiche e la loro capacità di sopportare la
pressione di un carico.
La bontà di una struttura (es. ponte) equivale alla
capacità di sopportare
lo “stress”.
18. Lo stress (non solo quello legato ai
cambiamenti) rispecchia sicuramente uno
dei fenomeni più diffusi dell’epoca attuale
Gli psichiatri…si pongono sempre le stesse domande
Perché di fronte alla stessa evenienza le persone
reagiscono in maniera diversa, a volte addirittura
contraria?
Perché alcune persone, da un cambiamento e perfino da un
fallimento, imparano a crescere, mentre altre entrano in
crisi?
20. In fisica, indica la capacità di certi materiali di
riacquistare la propria forma iniziale dopo aver
subito una deformazione in seguito ad un urto
In psicologia esprime perciò la predisposizione
resistere in modo efficiente ad ’’urti’’della vita
saper ristrutturare le caratteristiche antecedenti l'evento
21. Elementi che facilitano lo sviluppo di una buona resilienza
Fiducia
Altruismo
Ottimismo
Supporti sociali
Reale consapevolezza della realtà
Autostima
Prendersi cura di sé
Porsi domande sul senso dell’agire
(
(Ozbay, 2008; Feder, 2009; Geschwind, 2010;
Fleshner, 2011; Southwick, 2012; Wu, 2013)
22. Oggi, in tutto il mondo, anche scienziati, politici,
tecnologi, sociologi, imprenditori, economisti si
stanno ponendo le medesime domande:
Perché un sistema crolla, mentre un altro riesce a
riprendersi?
Quale entità di cambiamento può assorbire un sistema
mantenendo la propria integrità e il proprio fine?
Quali caratteristiche permettono ad un sistema di adattarsi
ai mutamenti?
23. I cambiamenti che affrontiamo quotidianamente si verificano ad
un ritmo sempre più intenso e irregolare sfuggendo così ad ogni
previsione
I casi più gravi (disastri naturali, crisi finanziarie) diventano
pietre di paragone, ma cresce il numero dei traumi, non
altrettanto famosi, amplificati
Strisciante aumento della vulnerabilità del sistema
Aziende annientate dalla globalizzazione
Volatilità diventata norma in ogni settore
…
25. Se e quando non siamo in grado di
controllare le maree del cambiamento
possiamo imparare a costruire imbarcazioni migliori:
progettare o ridisegnare organizzazioni, istituzioni e sistemi
capaci di assorbire meglio gli sconvolgimenti
operare sotto una più ampia varietà di condizioni
passare con maggior fluidità da una situazione all'altra
26. Si tratta di sviluppare caratteristiche come
agilità
fiducia
cooperazione
connettività
diversità
che consentano di prevenire le crisi o in condizioni
di stress di attuare rapidamente strategie adattative
27. La resilienza non si radica soltanto nelle
convinzioni, nei valori, nel carattere, nelle
esperienze che facciamo o nei geni,
ma nelle nostre abitudini mentali
che possiamo coltivare e cambiare
28. Il concetto di resilienza ci offre
una nuova lente
con cui riesaminare le diverse questioni
attraverso una nuova visione
29. Non possiamo pretendere che le
cose cambino
se continuiamo a fare le stesse cose
(A. Einstein)
GRAZIE
PER L’ATTENZIONE