1. MUSIL E SVEVO
A mio parere la figura dell’inetto presentata da Svevo e quella dell’uomo senza qualità presentata da
Musil sono affini. Infatti, entrambi sono figli di una realtà in cui le tradizionali certezze hanno perso
ogni valore e il senso dell’esistenza può essere colto solo in modo frammentario; tuttavia l’unica
differenza potrebbe essere che l’uomo senza qualità è un inetto consapevole. L’inetto, identificato
dall’autore con la figura dell’intellettuale moderno, in apparenza escluso da una società tutta resa al
profitto ma in realtà capace di costituire la sua coscienza critica più profonda. L’inetto appare, quindi,
come colui che, grazie a una più vigile sensibilità, comprende le incongruenze del vivere e smaschera
il conformismo di una società che si fonda su certezze illusorie. Analogamente, l’uomo senza qualità
di Musil identifica la figura di colui che manca di un rapporto concreto con il mondo che lo circonda
e disponibile di fronte alla complessità della vita. Si considera, quindi, un uomo "senza qualità” non
per il fatto d'esser privo di doti caratteriali, ne è anzi ampiamente dotato, ma perché non riesce a
metterle in pratica, integrarle cioè nella propria realtà vissuta.
MARINI ALESSIA