1. CONFRONTO WHITMAN E PIRANDELLO
Nelle poesie di Whitman, si nota una concezione sull'identità che è opposta a quella di Pirandello.
Pirandello ritiene che l'uomo, indossando una maschera, o recitando una parte assegnata, non può
essere capito e capire gli altri, dal momento che dietro la maschera si nascondono personalità e
individualità molteplici e complesse. Questo porta all'incomunicabilità tra individui, dal momento
che ognuno possiede un proprio modo di vedere la realtà, credendo in una propria verità. A sua volta,
questo provoca un senso di solitudine nell'individuo e di esclusione dagli altri, come da se stessi. Per
Whitman, invece, non solo l'identità non è una maschera, ma può rappresentare l'individualità e la
singolarità di ognuno, esprimere la sua personalità e la sua unicità, e ciò è proprio quello che
consente la nuova società diffusa alla fine dell’Ottocento, una società dove per Whitman può
determinarsi un reciproco autenticarsi tra individuo e massa. La ricerca dell’identità individuale è,
quindi, impossibile da ricercare nell’individuo, bisogna trovarla nella collettività; la salvezza sta nelle
relazioni.
MARINI ALESSIA