2. GENE EDITING ON HUMANS
I Giochi paralimpici sono l'equivalente dei
Giochi olimpici per atleti con disabilità
fisiche. Pensati come Olimpiadi parallele,
prendono il nome proprio dalla fusione del
prefisso para con la parola Olimpiade e i
suoi derivati. I primi giochi paralimpici
riconosciuti come tali si disputarono nel
1960 in Italia.
COSA SONO LE
PARAOLIMPIADI?
3. TECNOLOGIA E PARAOLIMPIADI
Oggi, gli atleti con disabilità fisiche, grazie all'innovazione tecnologica, hanno la
possibilità di cimentarsi con successo in quasi tutte le gare sportive, con
prestazioni sempre più vicine a quelle dei normodotati. L'introduzione di materiali
provenienti dall'industria aerospaziale, come fibre di carbonio, kevlar, leghe di
titanio, leghe di alluminio ad alta resistenza, combinata alla ricerca nel settore della
biomeccanica, hanno permesso di affrontare le complesse problematiche legate
alla disabilità rivoluzionando il mondo dello sport paralimpico. Esistono carrozzine
e protesi specifiche per ogni sport.
I progressi della scienza fanno intravedere un futuro in cui si potrà disporre di
protesi che imitano qualsiasi parte del corpo umano, portando ad aumentare
sempre più il numero delle competizioni integrate tra atleti sani e quelli affetti da
un handicap e trasformando lo sport in un occasione di incontro tra il disabile e il
normodotato.
4. Esistono carrozzine e protesi specifiche per ogni sport. In atletica leggera, a
esempio, vengono utilizzate soprattutto carrozzine a tre ruote, due più grandi
posteriori e una anteriore più piccola. Il telaio è allungato ed è costruito
impiegando materiali che consentono di contenerne il peso complessivo, pur
non compromettendone la robustezza. La posizione di spinta è raccolta, con
ginocchia vicine al tronco e gambe flesse sotto il sedile. Inoltre sono fornite di
un piccolo manubrio per regolare l’angolo di sterzata. Questo tipo di carrozzina
e prevalentemente utilizzata per le gare su pista. Per le gare di resistenza su
strada, come la maratona, si utilizza l'handbike, che si differenzia per essere
dotata di “pedali a mano” collegati con un sistema a catena alla ruota anteriore.
Un grande interprete italiano che si sta preparando alle paralimpiadi di Londra è
Alex Zanardi, già vincitore della medaglia d'argento nella cronometro dei
mondiali di Roskilde in Danimarca, nel 2011.
CARROZZINE
5. PROTESI SPECIFICHE
Per quanto riguarda le protesi, poiché in atletica sono preferibili piedi dinamici,
in grado di accumulare e restituire energia, queste sono in fibra di carbonio e
con uno speciale design che consente loro di restituire fra il 90-95% di energia
prodotta. Il piede di un normodotato ne restituisce soltanto il 60%. Inoltre, le
protesi non hanno tallone e la parte superiore è costituita da una guaina
morbida in cui si alloggia l'arto monco. Si attaccano al quadricipite con delle
legature a strappo, e all'estremità inferiore sono rivestite da chiodini, che
garantiscono aderenza in pista. Il più grande atleta contemporaneo che utilizza
protesi è Oscar Pistorious che avrà la possibilità dii confrontarsi alle Olimpiadi
di Londra con i più grandi atleti normodotati. In altri tipi di sport, quali
l’arrampicata, lo snowboard e lo scialpino, le normali protesi non sono in grado
di fornire un adeguato supporto all’atleta. Sono quindi normalmente utilizzate
protesi che presentano elementi dissipativi o elastici, così da avere un accumulo
di energia nella flessione, che viene restituita nella fase di estensione, in modo
da facilitare l’escursione verticale del baricentro.
6. ATLETICA PARALIMPICA
L’atletica paralimpica si compone di gare di corsa su
pista e su strada, insieme ai concorsi (salti e lanci) e
prove multiple (pentathlon).
La disciplina può essere praticata da atleti con disabilità
fisica, sensoriale ed intellettiva. In relazione alla
tipologia di disabilità e alla classificazione attribuita a
seguito di valutazione clinica e funzionale, l’atleta può
gareggiare in piedi (con o senza ausili protesici) o in
carrozzina; in caso di limitazione visiva è possibile
gareggiare affiancati da atleti-guida.
C’è l’atletica tra le discipline per le quali è demandato il
coordinamento e l’organizzazione alla Federazione
Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali (FISPES).
7. il fioretto è un arma per precisi;
la sciabola è per irruenti con voglia di muoversi;
la spada uno sport per pensatori.
La scherma per disabili è definita scherma in carrozzina; questo
sport paralimpico è regolamentato a livello mondiale
dalla International Wheelchair Fencing ed in Italia
dalla FIS Federazione Italiana Scherma, un organo riconosciuto
dal CIP (comitato italiano paralimpico). La scherma in carrozzina,
come diversi altri sport paralimpici nasce come sistema di
riabilitazione post traumatica per i reduci della seconda guerra
mondiale, in particolare in Inghilterra. Nella scherma
tradizionale, grazie all’uso delle gambe, l’atleta può indietreggiare
per schivare, parare e affondare colpi mentre nella scherma
paralimpica le carrozzine vengono ancorate alla pedana di gara, è
quindi indispensabile avere prontezza di riflessi.
Le discipline sono tre e per scegliere quella più adatta ci si
sofferma sulle proprie attitudini, considerando che:
SCHERMA PARALIMPICA
8. BEBE VIO: "GRAZIE ALLA TECNOLOGIA
NON ABBIAMO LIMITI"
https://www.youtube.com/watch?v=WPkBZgMvfuE
9. Lo sport, grazie anche alla testimonianza di questi atleti paralimpici, rappresenta in
quest’ottica l’antidoto all’apatia e all’isolamento, lo strumento migliore per una
riabilitazione fisica e psicologica, che ridà passione e fiducia e favorisce il confronto con
gli altri. È da qui che nasce il concetto, caro al Presidente della Fondazione MUSME,
Francesco Peghin, dello «sport come veicolo e medicina per il superamento di ogni
barriera». Una medicina che permette spesso di (ri)diventare protagonisti della propria
vita. Attraverso questa operazione che coinvolge, oltre ai tre grandi sportivi, anche
l’Università di Padova, parte del Comitato scientifico museale, il MUSME pone, inoltre,
l’attenzione sull’importanza del progresso medico-tecnologico nel campo delle protesi
per disabili affinché queste siano sempre più accessibili a tutti. Dietro al coraggio e alla
forza di tre singole personalità c’è una collettività di ricercatori, discipline, studi che ogni
giorno sviluppa e porta avanti delle ricerche per il miglioramento della vita di tutti coloro
che si trovano in condizioni di disagio.
MUSME
10. "Attraverso la forza veicolata dallo sport e l’innovazione in
campo medico e tecnologico, diventa, dunque, possibile gestire e
superare eventi negativi, traumi, malattie, menomazioni che, al di
là della disabilità fisica, interessano tutti".