IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
La questione Palestinese
1.
2.
3. Tutta l’area mediorientale
era appartenuta per secoli
all’Impero Ottomano.
Il cemento morale, ideologico e culturale
che legava le popolazioni era
L’APPARTENENZAALL’ISLAM
4.
5.
6. L’interesse delle potenze europee
rispetto a quest’area era dovuto a due ragioni:
rilevanza militare e commerciale dopo l’apertura del Canale di
Suez (1869)
ricchezza dei giacimenti di petrolio
7. Con la decolonizzazione l’Occidente
tentò di assicurarsi il monopolio sulle ricchezze petrolifere
attraverso l’insediamento di regimi alleati.
Dove ciò non fu possibile le compagnie petrolifere accentuarono
il divario tecnologico
rispetto all’industria indigena
8. Quando la decolonizzazione
fu definitivamente attuata
lo scenario che si presentò fu caratterizzato
da due elementi
dipendenza economica instabilità politica
9.
10. Alcune tappe importanti
3. Anno 70 DC (la dispersione)
4. Medioevo (l’esilio )
5. 1917 (Trattato di Balfour)
6. 1938 -1945 (l’olocausto )
7. 1948 ( Il ritorno il patria)
11. Mentre gli Ebrei vagavano tra le nazioni,
la loro patria era divenuto un deserto arido.
Lo scrittore statunitense Mark Twain
la visitò nel 1867 e la descrisse
come una silenziosa e funerea estensione, una desolazione.
La Palestina siede su sacchi
di cenere desolata e brutta
12. Nel 1917
la Gran Bretagna
aveva ottenuto
la Palestina dall’Impero Turco
e decise di adoperarsi
per la creazione
di uno Stato ebraico
come
è espresso nella dichiarazione di
Balfour.
13. un focolare ebraico
("national home")
che potesse dare asilo non
soltanto ai pochi Ebrei di
Palestina
che vi abitavano
da secoli, ma anche
agli Ebrei dispersi
nelle altre nazioni
14. Dopo la guerra
le Nazioni Unite votarono a favore
di una spartizione della Palestina
in due stati:
uno Arabo l’altro Ebraico.
16. Il 14 maggio 1948
David Ben Gurion proclama
la fondazione
dello Stato ebraico
in terra d’Israele
17. Dopo 2000 anni di esilio
il popolo d’Israele tornò nella sua patria
e fu nuovamente nazione.
Seguì una lunga migrazione da tutte le parti del mondo
di Ebrei che tornavano in Israele
18. Gli Arabi
che non avevano accettato
il decreto delle Nazioni Unite
cercarono immediatamente
di eliminare gli ebrei dalla Palestina
19. 24 ore
dopo la fondazione
dello STATO d’ ISRAELE
gli eserciti di
Libano, Siria, Egitto, Iraq e Giordania attaccarono la nuova
nazione
20. Cinque paesi contro uno solo!
L’esito sembrava scontato.
Invece contro ogni aspettativa
il piccolo esercito israeliano riuscì a sconfiggere le truppe
nemiche.
Israele vinse la guerra e conquistò nuovi territori.
Questo fu solo l’inizio
del conflitto arabo-israeliano
21. Molti Palestinesi furono costretti all’esilio, disperdendosi nei
vari Stati arabi, soprattutto in Giodania
affollando quelli che si sarebbero chiamati i
campi profughi
22. 1956 .
Gli Arabi avevano trovato un
nuovo leader carismatico
Nasser
che nazionalizzò il
Canale di Suez
23. Israele sentendosi minacciato dall’alleanza che l’Egitto aveva
stretto
con Siria e Giordania aggredì l’Egitto.
Anche stavolta la migliore organizzazione e coesione
dell’esercito israeliano ebbero la meglio
24. Nel 1967
gli Arabi si prepararono
ad una nuova grande guerra.
Il conflitto ebbe inizio
quando il generale israeliano
Moshe Dayan
reagì alle continue
intimidazioni lanciando
un attacco a sorpresa
contro l’aviazione egiziana
25. Israele si trovò in conflitto
contro Egitto, Siria, Giordania e Iraq,
che godevano dell’appoggio
di molti altri stati arabi.
Ancora una volta Israele
era numericamente inferiore.
Ma la guerra ebbe uno sviluppo incredibile.
26. Israele conquistò
Gaza, il Sinai le alture del Golan
e l’intera città di Gerusalemme.
Il conflitto durò solo 6 giorni
27. Nel 1973
Siria ed Egitto attaccarono nuovamente Israele
scatenando la terribile guerra del Kippur.
L’esercito israeliano subì pesanti sconfitte,
ma un’efficace controffensiva israeliana
respinse gli invasori.
30. Gli Arabi ritenevano
che la nascita dello stato ebraico in Palestina
perpetuasse la logica imperialistica dell’Europa
nei loro confronti.
Per questo avevano dato vita alla Lega Araba
che si proponeva la cooperazione economica e politica
degli Stati Arabi,
al cui interno fu costituito
un ufficio per il boicottaggio dello Stato d’Israele
31. In occasione
del primo vertice della Lega araba,
tenuto al Cairo nel 1964,
viene fondata
l'Organizzazione per la liberazione della Palestina
(Olp)
32. Nel gennaio del 1969, Yasser
Arafat,
leader di Al Fatah,
assume la presidenza
del Comitato esecutivo, e pose
le basi di questo in
Giordania e Libano
33. 1973
si chiude la fase del coinvolgimento diretto tra Stati Arabi in
guerre dichiarate contro Israele ed assume un ruolo sempre
più centrale
l’OLP
34. Gli anni ‘80 sono caratterizzate da azioni terroristiche e
rappresaglie che toccano il culmine
35. Israele invade il Libano nel 1982
Il piano dei vertici politici e militari
israeliani era di cancellare
definitivamente le basi della
resistenza palestinese in Libano
36. Il governo israeliano lanciò il suo esercito contro diverse fazioni
libanesi: contro i guerriglieri sciiti di Hezbollah (appoggiati
da Siria e Iran)
e contro le truppe del governo libanese
(appoggiate dall’Arabia Saudita, dalla Siria e dall’Iran)
37. L’operazione si trasformò in un’occupazione militare, anche
dopo la fuga dei vertici della resistenza palestinese in Tunisia.
Circa 15mila persone (tra le quali 1000 soldati israeliani)
morirono nell’invasione israeliana del Libano, nel 1982.
38. novembre 1988
è proclamato lo Stato indipendente di Palestina
chiedendo il riconoscimento delle risoluzioni ONU
e l’ apertura di un negoziato con Israele
39. 9 dicembre 1987
nei Territori palestinesi occupati da Israele
scoppia la prima intifada ("sollevazione").
La scintilla che fa scoppiare l'insurrezione
é la morte di quattro profughi
travolti da un grosso automezzo israeliano
in un campo nella Striscia di Gaza
40. La protesta popolare colse di sorpresa la stessa OLP e spinse Arafat
ad accelerare i tentativi di una soluzione diplomatica.
Per favorire il dialogo nel 1988 il Consiglio nazionale palestinese
riconosce l’esistenza dello Stato d’Israele e il diritto degli Ebrei
di vivere in pace,
proclamando contemporaneamente la nascita dello
Stato di Palestina
territori di Gaza e Cisgiordania con capitale Gerusalemme
41. E nell’aprile 1989
Arafat
è eletto dal Parlamento palestinese
il primo Presidente
dello Stato che non c'è,
lo Stato di Palestina
42. E' un periodo rovente
che vede l'esplosione di tensioni sotterranee
nella Guerra del Golfo,
scatenata nel 1990
dagli Stati Uniti contro Saddam Hussein,
reo di aver invaso il vicino Kuwait
43. Arafat si schiera con Saddam.
È una “scelta di campo”
che gli costerà cara e di cui dovrà pentirsi,
soprattutto alla luce degli avvenimenti legati
All’ATTENTATO alle TORRI GEMELLE
dell’ 11 Settembre 2001
44. Arafat è sospettato
di avere rapporti
con le frange terroristiche del Medio Oriente.
Da qui l'incrinarsi della sua credibilità
come controparte nelle trattative con Israele
45. Il 13 settembre 1993
il Primo Ministro israeliano Yitzhak Rabin
e il Presidente dell'OLP Arafat
si stringono la mano di fronte a Clinton.
Vengono sanciti gli accordi di Oslo:
terre ai Palestinesi in cambio di pace.
Israele si ritira
e Gerico e Gaza passano ai Palestinesi
46.
47. A Tel Aviv
il 4 novembre 1995
Yitzhak Rabin viene ucciso
da un estremista ebreo.
In occasione del funerale
molti leader arabi
vengono per la prima volta
in Israele
48. Il 14 gennaio 1997
il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e Arafat
sono convocati a Washington da Clinton.
Netanyahu accetta di evacuare l'80% della città di Hebron,
Arafat controlla le principali città della Cisgiordania.
Ma i capi di Hamas continuano a volere la Jihad.
49. Dopo un anno dagli accordi,
Netanyahu è costretto
a varie concessioni,
tra cui la liberazione
del leader spirituale di Hamas,
lo sceicco Ahmed Yassin,
oppositore delle trattative
e degli accordi di Oslo
50. Gruppi fondamentalisti come quelli di "Hamas“,
fautori del terrorismo più sanguinario,
suppliscono all'assenza di uno Stato
con attività di proselitismo, ma anche di assistenza, istruzione
islamica e solidarietà fra famiglie.
Grazie a questa rete di supporto e guida
Hamas riesce a condizionare i suoi adepti
fino a portarli al sacrificio di se stessi
nelle famigerate azioni suicide
51. Un altro tentativo di apertura è costituito dagli
accordi di Wye
che prevedono , tra le altre cose,
uno scambio "terra contro pace",
la repressione dei gruppi terroristici,
il ritiro parziale dell'esercito israeliano,
corridoi di libero accesso tra la Cisgiordania e Gaza.
In seguito a questi
nel settembre '98
il Consiglio palestinese vota
la rescissione della clausola dello statuto dell'OLP
in cui si chiede la distruzione dello Stato di Israele
52. nel luglio 2000
summit di pace per il Medio Oriente a Camp David .
È un incontro tra il presidente Bill Clinton,
il Primo Ministro israeliano Ehud Barak
e il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Arafat.
Fallisce il tentativo di negoziare uno "status finale“
per il conflitto israelo-palestinese
53. I negoziati fra Israele e Palestinesi condotti da Arafat
hanno avuto una storia travagliata
e mai conclusa
54.
55.
56. 28 settembre 2000
Sharon compie una visita militare nella spianata delle
moschee,
il luogo più sacro per i musulmani palestinesi,
fortemente conteso di Gerusalemme, l'Haram al-Sharif.
Per i Palestinesi è una provocazione:
quello stesso giorno ha inizio la cosiddetta
seconda intifada o intifada di Al-Aqsa
57. il 6 febbraio 2001
Sharon diventa primo
Ministro. Dopo le elezioni
decide di confinare
Yasser Arafat a Ramallah
58. Nel 2002
Ariel Sharon rischia di subire un processo all'Aja
presso il Tribunale per i Crimini di Guerra.
Il processo è stato presto affossato
per la morte di Elie Hobeika,
Il principale accusatore di Sharon
59. Alle elezioni israeliane del 2009
vince per un solo un seggio
il partito centrista di Kadima .
Ma Tzipi Livni non riesce
ad avere una maggioranza
necessaria
per la fiducia parlamentare.
Per ottenere una maggioranza
Netanyahu, arrivato secondo con
il Likud, si accorda con il capo
dell'estrema destra Avigdor
Lieberman,
ottenendo per la seconda volta
la carica di Primo Ministro d'Israele