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Roberto Rapaccini
1
Roberto Rapaccini
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Roberto Rapaccini
 Gli Ebrei rivendicano la regione dalla quale furono
storicamente cacciati. I Palestinesi reclamano i territori che
hanno perso a seguito della nascita di Israele.
 Il conflitto non ha natura religiosa ma si fonda su pretese
territoriali.
 Difficile gestione della convivenza in Israele fra arabi ed
ebrei.
 La questione palestinese ha origine nel Sionismo, il
movimento politico-religioso che si sviluppò alla fine del XIX
sec. con lo scopo di incoraggiare il ritorno in Palestina degli
ebrei della diaspora, per offrire loro una patria comune e
sottrarli all'antisemitismo europeo. 3
Roberto Rapaccini
 Nel 1917 il ministro degli esteri britannico Balfour propose la
nascita di uno Stato ebraico. Dopo la I Guerra Mondiale e la fine
dell’impero ottomano, UK ottenne un mandato sulla Palestina.
 I palestinesi cercarono con varie iniziative di limitare gli ingressi
degli ebrei ma le loro divisioni ostacolarono l’intento.
 Alcuni sionisti volevano creare uno Stato esclusivamente ebraico.
Essendo problematica l’integrazione dell’etnia ebraica con quella
araba, si preferì la creazione di uno Stato ebraico indipendente.
 Gli ebrei, per disporre di una base territoriale, acquistarono terre
dagli arabi mediante organizzazioni ebraiche statunitensi. Fin dai
primi anni del XIX sec. si costituirono colonie in Palestina. 4
Roberto Rapaccini
5
Roberto Rapaccini
Separazione della
Transgiordania
Parte del territorio ‘storicamente’ palestinese
venne separato dagli inglesi nel 1922 e
assegnato a quella che sarebbe divenuta la
Transgiordania. Questa decisione non cambiò la
natura arabo-palestinese della maggioranza
della popolazione della Transgiordania, ne'
cancellò i legami tra la Palestina
transgiordanica e il territorio a ovest del
Giordano. L'indipendenza della
Transgiordania, tuttavia, provocò una
ridefinizione artificiale della Palestina,
restringendola al 20% dell'area che il Mandato
originariamente controllava.
6
LA RISOLUZIONE ONU 181/1947
Roberto Rapaccini
• Nel 1947 la Gran Bretagna rimise
all’ONU il potere di prendere decisioni in
merito allo status della Terra d’Israele.
• L’Assemblea Generale era favorevole a
una spartizione della terra in due Stati,
uno ebraico e uno arabo.
• Fu adottata la Risoluzione Onu 181/1947
che ebbe un’attuazione parziale in
quanto determinò esclusivamente la
nascita di Israele, i cui confini poi
subirono modifiche a seguito delle
successive vicende belliche.
7
LA RISOLUZIONE ONU 181/1947 (PIANO DI
PARTIZIONE DELLA PALESTINA)
Roberto Rapaccini
8
Roberto Rapaccini
 Lo Stato di Israele fu proclamato il 5 maggio 1948. Seguirono vari
conflitti con i Paesi arabi confinanti che attaccarono Israele con
l’intento di impedirne il consolidamento. I conflitti rafforzarono
Israele.
 La costituzione dello Stato di Israele incoraggiò il ritorno degli
ebrei della diaspora, agevolati anche da provvedimenti normativi
(ad es. ‘la legge del ritorno’ del 1950).
 Gli immigrati diedero vita ad un grande sviluppo di insediamenti
come kibbutz, bonificando vaste zone desertiche.
9
Roberto Rapaccini
• Nel luglio del 1956 Nasser (Presidente egiziano)
nazionalizzò il canale di Suez, mettendo in pericolo i
rifornimenti di petrolio (provenienti dal Medio
Oriente) dell’Europa.
• Un conflitto oppose l’Egitto ad una coalizione
(Francia, UK e Israele) che occupò il canale di Suez.
• La crisi si risolse quando l'Unione Sovietica minacciò
di intervenire al fianco dell'Egitto e degli USA.
• Temendo un allargamento del conflitto, britannici,
francesi e israeliani decisero il ritiro.
10
Roberto Rapaccini
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Roberto Rapaccini
12
Roberto Rapaccini
• Fu caratterizzata da un’improvvisa aggressione ad
Israele da parte di Egitto, Siria e Giordania.
• Notevole sproporzione fra le forze militari
contrapposte (Israele vs Egitto+Siria+Giordania).
• Rapida e schiacciante vittoria di Israele che occupò
Cisgiordania, Alture del Golan, Striscia di Gaza e
Penisola del Sinai.
• Cambiamento epocale del destino di Israele e del
Medio Oriente.
• Concetto di vittoria maledetta (Ahron Bregman).
13
Roberto Rapaccini
14
Roberto Rapaccini
• Dal 6 al 25 ottobre 1973 una coalizione araba
(principalmente Egitto e Siria) attaccò a sorpresa
Israele.
• All’inizio prevalse la coalizione araba, nei giorni
successivi Israele recuperò arrivando a minacciare
le capitali dei due Stati.
• Il conflitto si concluse con un cessate il fuoco
imposto dal Consiglio di Sicurezza – Onu.
• Esito: riannessione egiziana della penisola del
Sinai e occupazione israeliana di ulteriori porzioni
delle alture del Golan (sul fronte siriano).
15
Roberto Rapaccini
16
Roberto Rapaccini
• Sono stati firmati nel 1978 dal Presidente egiziano Sadat e dal
Primo Ministro israeliano Begin dopo 12 giorni di negoziati
segreti a Camp David (USA) e sono confluiti nel Trattato di
pace del 1979.
• Israele si impegnò a restituire la penisola del Sinai all'Egitto,
che si sarebbe dovuto dissociare dall'OLP.
• Due anni dopo Sadat venne assassinato da estremisti; l'Egitto,
pur mantenendo relazioni diplomatiche con Israele, scelse un
basso profilo rispetto alle aspettative.
• Quanto al Presidente Carter, l'elettorato ebraico-statunitense
non condivise le sue posizioni per l’accordo (come risultò dalle
votazioni del 1980). 17
Roberto Rapaccini
18
Roberto Rapaccini
 Istituzione dell'Autorità Nazionale Palestinese con compiti
di autogoverno limitati su parte della Cisgiordania e sulla
Striscia di Gaza.
 Riconoscimento dell’Olp come partner di Israele nei
negoziati sulle questioni in sospeso.
 Malgrado le aspettative suscitate dagli Accordi e dalle
successive intese finalizzate anche alla normalizzazione
delle relazioni di Israele col mondo arabo, il conflitto non è
stato risolto.
19
Roberto Rapaccini
 I negoziati proseguirono fino al 1995 con gli accordi di Oslo 2 che
ampliarono l'autogoverno ad altre parti della Cisgiordania.
 Gli accordi Oslo 1 e Oslo 2 divisero la Cisgiordania in tre zone:
A, B e C – Zona A, i centri più popolosi della Cisgiordania (3%
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meno densamente popolata (24% della Cisgiordania), sotto
controllo israeliano-palestinese (l’autorità civile era palestinese,
mentre il controllo militare sarebbe rimasto a Israele); la Zona
C, rimanente Cisgiordania, sotto il controllo israeliano in attesa
di successivi ritiri israeliani.
 Si minimizzava che il 73% della Cisgiordania sarebbe rimasto in
mani israeliane.
20
Roberto Rapaccini
Dopo gli Accordi
di Oslo (I e II)
21
Le questioni più importanti sono
rimaste insolute (ad es., il
riconoscimento dello Stato
palestinese, la definizione dei
confini di Israele e Palestina, gli
insediamenti israeliani, la
presenza militare di Israele nei
territori palestinesi).
Roberto Rapaccini
• È un’enclave palestinese nei pressi della città di Gaza
confinante con Israele ed Egitto, di 360 km² e popolata da
circa 1.800.000 palestinese di cui 1.250.000 circa rifugiati.
• Dopo il ritiro israeliano da Gaza nel 2005 è sotto il controllo
dell’Aut. Naz. Pal.; dal 2007 è governata da Hamas dopo le
elezioni legislative.
• L’Onu, molte organizzazioni internazionali e molti governi
considerano il territorio ancora oggetto di occupazione
israeliana, che condivide alcuni ‘blocchi’ con l’Egitto; Israele
controlla lo spazio aereo e marittimo, 6 dei 7 attraversamenti
della frontiera terrestre, e il movimento di merci e persone.
• Carattere cruento delle recenti vicende.
• Possibili soluzioni. Uno o due Stati? 22
Roberto Rapaccini
23
Roberto Rapaccini
• È la rivolta dei palestinesi contro lo Stato d’Israele: si
sviluppò all’interno dello Stato ebraico, in Cisgiordania e
nella Striscia di Gaza (1987-1993).
• Ci furono scioperi, scontri con le forze occupanti, guerriglia
urbana, azioni di disobbedienza civile.
• La II intifada (2000-2005), detta di ‘al-Aqṣā’, si trasformò in
rivolta generalizzata contro l’occupazione israeliana e per
l’indipendenza della Palestina, censurando anche l’operato
del presidente dell’Aut. Naz. Pal. Yasser Arafat, per la poca
democrazia interna e l’arrendevolezza verso Israele.
• Nella seconda ci fu impiego di armi da fuoco e attentati e
attacchi suicidi. 24
Roberto Rapaccini
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Roberto Rapaccini
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Roberto Rapaccini
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Roberto Rapaccini
28
Roberto Rapaccini
• Cenni storici.
• Antisemitismo analogico e antisemitismo digitale.
• Antisionismo, antisraelismo, antisemitismo.
• Antisemitismo 2.0.
• La banalizzazione del pregiudizio nei social network.
29
Roberto Rapaccini
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Roberto Rapaccini
SHOAH
• In arabo tempesta devastante.
• Con questo termine si indica lo
sterminio del popolo ebraico durante
il secondo conflitto mondiale.
• Il termine è preferito al vocabolo
olocausto in quanto non evoca, come
quest’ultimo, l’idea di un sacrificio di
tipo religioso.
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Roberto Rapaccini
IL GIORNO DELLA MEMORIA
• Si celebra a livello internazionale (Ris.
ONU del 2005) il 27 gennaio di ogni
anno per commemorare le vittime
dell'Olocausto.
• È stato individuato il 27 gennaio perché
in quel giorno del 1945 le truppe
dell'Armata Rossa liberarono il campo
di concentramento di Auschwitz.
32
Roberto Rapaccini
33
Roberto Rapaccini
• Gerusalemme è al centro del conflitto fra Israele
e Palestina: la città è considerata capitale del
proprio Stato sia dai palestinesi sia dagli
israeliani.
• Gerusalemme Est e di Gerusalemme Ovest
hanno avuto diverse vicende.
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Roberto Rapaccini
• Il problema principale è quello di definire lo status di
Gerusalemme: a chi appartiene la città?
• Gerusalemme può essere narrata in maniera
completamente diversa in relazione ai differenti
orientamenti politici e religiosi.
• Come originariamente previsto si potrebbe attribuire
a Gerusalemme la natura neutra di luogo franco, nel
quale ebrei, arabi e cristiani possano avere pari
diritti in una condizione di reciproca tolleranza e di
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  • 3. Roberto Rapaccini  Gli Ebrei rivendicano la regione dalla quale furono storicamente cacciati. I Palestinesi reclamano i territori che hanno perso a seguito della nascita di Israele.  Il conflitto non ha natura religiosa ma si fonda su pretese territoriali.  Difficile gestione della convivenza in Israele fra arabi ed ebrei.  La questione palestinese ha origine nel Sionismo, il movimento politico-religioso che si sviluppò alla fine del XIX sec. con lo scopo di incoraggiare il ritorno in Palestina degli ebrei della diaspora, per offrire loro una patria comune e sottrarli all'antisemitismo europeo. 3
  • 4. Roberto Rapaccini  Nel 1917 il ministro degli esteri britannico Balfour propose la nascita di uno Stato ebraico. Dopo la I Guerra Mondiale e la fine dell’impero ottomano, UK ottenne un mandato sulla Palestina.  I palestinesi cercarono con varie iniziative di limitare gli ingressi degli ebrei ma le loro divisioni ostacolarono l’intento.  Alcuni sionisti volevano creare uno Stato esclusivamente ebraico. Essendo problematica l’integrazione dell’etnia ebraica con quella araba, si preferì la creazione di uno Stato ebraico indipendente.  Gli ebrei, per disporre di una base territoriale, acquistarono terre dagli arabi mediante organizzazioni ebraiche statunitensi. Fin dai primi anni del XIX sec. si costituirono colonie in Palestina. 4
  • 6. Roberto Rapaccini Separazione della Transgiordania Parte del territorio ‘storicamente’ palestinese venne separato dagli inglesi nel 1922 e assegnato a quella che sarebbe divenuta la Transgiordania. Questa decisione non cambiò la natura arabo-palestinese della maggioranza della popolazione della Transgiordania, ne' cancellò i legami tra la Palestina transgiordanica e il territorio a ovest del Giordano. L'indipendenza della Transgiordania, tuttavia, provocò una ridefinizione artificiale della Palestina, restringendola al 20% dell'area che il Mandato originariamente controllava. 6
  • 7. LA RISOLUZIONE ONU 181/1947 Roberto Rapaccini • Nel 1947 la Gran Bretagna rimise all’ONU il potere di prendere decisioni in merito allo status della Terra d’Israele. • L’Assemblea Generale era favorevole a una spartizione della terra in due Stati, uno ebraico e uno arabo. • Fu adottata la Risoluzione Onu 181/1947 che ebbe un’attuazione parziale in quanto determinò esclusivamente la nascita di Israele, i cui confini poi subirono modifiche a seguito delle successive vicende belliche. 7
  • 8. LA RISOLUZIONE ONU 181/1947 (PIANO DI PARTIZIONE DELLA PALESTINA) Roberto Rapaccini 8
  • 9. Roberto Rapaccini  Lo Stato di Israele fu proclamato il 5 maggio 1948. Seguirono vari conflitti con i Paesi arabi confinanti che attaccarono Israele con l’intento di impedirne il consolidamento. I conflitti rafforzarono Israele.  La costituzione dello Stato di Israele incoraggiò il ritorno degli ebrei della diaspora, agevolati anche da provvedimenti normativi (ad es. ‘la legge del ritorno’ del 1950).  Gli immigrati diedero vita ad un grande sviluppo di insediamenti come kibbutz, bonificando vaste zone desertiche. 9
  • 10. Roberto Rapaccini • Nel luglio del 1956 Nasser (Presidente egiziano) nazionalizzò il canale di Suez, mettendo in pericolo i rifornimenti di petrolio (provenienti dal Medio Oriente) dell’Europa. • Un conflitto oppose l’Egitto ad una coalizione (Francia, UK e Israele) che occupò il canale di Suez. • La crisi si risolse quando l'Unione Sovietica minacciò di intervenire al fianco dell'Egitto e degli USA. • Temendo un allargamento del conflitto, britannici, francesi e israeliani decisero il ritiro. 10
  • 13. Roberto Rapaccini • Fu caratterizzata da un’improvvisa aggressione ad Israele da parte di Egitto, Siria e Giordania. • Notevole sproporzione fra le forze militari contrapposte (Israele vs Egitto+Siria+Giordania). • Rapida e schiacciante vittoria di Israele che occupò Cisgiordania, Alture del Golan, Striscia di Gaza e Penisola del Sinai. • Cambiamento epocale del destino di Israele e del Medio Oriente. • Concetto di vittoria maledetta (Ahron Bregman). 13
  • 15. Roberto Rapaccini • Dal 6 al 25 ottobre 1973 una coalizione araba (principalmente Egitto e Siria) attaccò a sorpresa Israele. • All’inizio prevalse la coalizione araba, nei giorni successivi Israele recuperò arrivando a minacciare le capitali dei due Stati. • Il conflitto si concluse con un cessate il fuoco imposto dal Consiglio di Sicurezza – Onu. • Esito: riannessione egiziana della penisola del Sinai e occupazione israeliana di ulteriori porzioni delle alture del Golan (sul fronte siriano). 15
  • 17. Roberto Rapaccini • Sono stati firmati nel 1978 dal Presidente egiziano Sadat e dal Primo Ministro israeliano Begin dopo 12 giorni di negoziati segreti a Camp David (USA) e sono confluiti nel Trattato di pace del 1979. • Israele si impegnò a restituire la penisola del Sinai all'Egitto, che si sarebbe dovuto dissociare dall'OLP. • Due anni dopo Sadat venne assassinato da estremisti; l'Egitto, pur mantenendo relazioni diplomatiche con Israele, scelse un basso profilo rispetto alle aspettative. • Quanto al Presidente Carter, l'elettorato ebraico-statunitense non condivise le sue posizioni per l’accordo (come risultò dalle votazioni del 1980). 17
  • 19. Roberto Rapaccini  Istituzione dell'Autorità Nazionale Palestinese con compiti di autogoverno limitati su parte della Cisgiordania e sulla Striscia di Gaza.  Riconoscimento dell’Olp come partner di Israele nei negoziati sulle questioni in sospeso.  Malgrado le aspettative suscitate dagli Accordi e dalle successive intese finalizzate anche alla normalizzazione delle relazioni di Israele col mondo arabo, il conflitto non è stato risolto. 19
  • 20. Roberto Rapaccini  I negoziati proseguirono fino al 1995 con gli accordi di Oslo 2 che ampliarono l'autogoverno ad altre parti della Cisgiordania.  Gli accordi Oslo 1 e Oslo 2 divisero la Cisgiordania in tre zone: A, B e C – Zona A, i centri più popolosi della Cisgiordania (3% del territorio), sotto il pieno controllo palestinese; la zona B, meno densamente popolata (24% della Cisgiordania), sotto controllo israeliano-palestinese (l’autorità civile era palestinese, mentre il controllo militare sarebbe rimasto a Israele); la Zona C, rimanente Cisgiordania, sotto il controllo israeliano in attesa di successivi ritiri israeliani.  Si minimizzava che il 73% della Cisgiordania sarebbe rimasto in mani israeliane. 20
  • 21. Roberto Rapaccini Dopo gli Accordi di Oslo (I e II) 21 Le questioni più importanti sono rimaste insolute (ad es., il riconoscimento dello Stato palestinese, la definizione dei confini di Israele e Palestina, gli insediamenti israeliani, la presenza militare di Israele nei territori palestinesi).
  • 22. Roberto Rapaccini • È un’enclave palestinese nei pressi della città di Gaza confinante con Israele ed Egitto, di 360 km² e popolata da circa 1.800.000 palestinese di cui 1.250.000 circa rifugiati. • Dopo il ritiro israeliano da Gaza nel 2005 è sotto il controllo dell’Aut. Naz. Pal.; dal 2007 è governata da Hamas dopo le elezioni legislative. • L’Onu, molte organizzazioni internazionali e molti governi considerano il territorio ancora oggetto di occupazione israeliana, che condivide alcuni ‘blocchi’ con l’Egitto; Israele controlla lo spazio aereo e marittimo, 6 dei 7 attraversamenti della frontiera terrestre, e il movimento di merci e persone. • Carattere cruento delle recenti vicende. • Possibili soluzioni. Uno o due Stati? 22
  • 24. Roberto Rapaccini • È la rivolta dei palestinesi contro lo Stato d’Israele: si sviluppò all’interno dello Stato ebraico, in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza (1987-1993). • Ci furono scioperi, scontri con le forze occupanti, guerriglia urbana, azioni di disobbedienza civile. • La II intifada (2000-2005), detta di ‘al-Aqṣā’, si trasformò in rivolta generalizzata contro l’occupazione israeliana e per l’indipendenza della Palestina, censurando anche l’operato del presidente dell’Aut. Naz. Pal. Yasser Arafat, per la poca democrazia interna e l’arrendevolezza verso Israele. • Nella seconda ci fu impiego di armi da fuoco e attentati e attacchi suicidi. 24
  • 29. Roberto Rapaccini • Cenni storici. • Antisemitismo analogico e antisemitismo digitale. • Antisionismo, antisraelismo, antisemitismo. • Antisemitismo 2.0. • La banalizzazione del pregiudizio nei social network. 29
  • 31. Roberto Rapaccini SHOAH • In arabo tempesta devastante. • Con questo termine si indica lo sterminio del popolo ebraico durante il secondo conflitto mondiale. • Il termine è preferito al vocabolo olocausto in quanto non evoca, come quest’ultimo, l’idea di un sacrificio di tipo religioso. 31
  • 32. Roberto Rapaccini IL GIORNO DELLA MEMORIA • Si celebra a livello internazionale (Ris. ONU del 2005) il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell'Olocausto. • È stato individuato il 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. 32
  • 34. Roberto Rapaccini • Gerusalemme è al centro del conflitto fra Israele e Palestina: la città è considerata capitale del proprio Stato sia dai palestinesi sia dagli israeliani. • Gerusalemme Est e di Gerusalemme Ovest hanno avuto diverse vicende. 34
  • 35. Roberto Rapaccini • Il problema principale è quello di definire lo status di Gerusalemme: a chi appartiene la città? • Gerusalemme può essere narrata in maniera completamente diversa in relazione ai differenti orientamenti politici e religiosi. • Come originariamente previsto si potrebbe attribuire a Gerusalemme la natura neutra di luogo franco, nel quale ebrei, arabi e cristiani possano avere pari diritti in una condizione di reciproca tolleranza e di reciproco riconoscimento. 35
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