2. Esprimere è un verbo di origine
latina che indica, letteralmente,
«spingere fuori»
Da qui il termine ESPRESSIONISMO
3. • Corrente artistica nata nel ‘900;
• Si contrappone all’Impressionismo;
• Un moto dall’interno verso l’esterno;
• Esigenza di esprimere
attraverso l’arte figurativa
stati d’animo più che oggetti
o fenomeni della visione;
• Presenta contenuti sociali, spunti
dialettici, drammatiche testimonianze
della realtà;
• Realtà amara di guerra, di
contraddizioni politiche, di
perdita di valori, di lotta di
classe;
• Ogni sentimento del bello entra in crisi.
CARATTERIPRINCIPALI
4. I M P R E S S I O N I S M O
Ciò che gli occhi raccolgono dalla
realtà, viene poi rapidamente
riportato sulla tela, in modo da non
perderne l’immediatezza.
UN MOTO DALL’ESTERNO VERSO L’INTERNO
TRAIMPRESSIONISMOEDESPRESSIONISMO
«Per me, un dipinto deve essere una cosa
amabile, allegra e bella, sì, bella. Ci sono già
abbastanza cose noiose nella vita senza che ci si
metta a fabbricarne altre. So bene che è difficile
far ammettere che un dipinto possa appartenere
alla grandissima pittura pur rimanendo allegro.
La gente che ride non viene mai presa sul serio.»
Pierre-Auguste Renoir
5. E S P R E S S I O N I S M O
«Noi non viviamo più, siamo
vissuti. Non abbiamo più libertà,
non sappiamo più deciderci,
l’uomo è privato dell’anima, la
natura è privata dell’uomo..
Anche l’Arte urla nelle tenebre,
chiama al soccorso, invoca lo
spirito: è l’espressionismo…»
Hermann Bahr
Indagine nelle proprie
emozioni e, nel raffigurare la
realtà, la si deforma
sull’onda della propria
interiorità.
UN MOTO DALL’INTERNO VERSO L’ESTERNO
6. • Ritorno ai primitivi;
• Rivalutazione dell’arte gotica;
• Valorizzazione dell’arte popolare e folkloristica;
• Liberazione della forza del colore;
• Distorsione ed esagerazione dei tratti figurativi;
• Eliminazione dell’illusionismo prospettico;
• Rappresentazione della natura in senso simbolico e
panteistico.
CARATTERISTICHEDELLAPITTURAESPRESSIONISTA
Dancers at Reherseal, Edgar
Degas, 1895
Two Dancers, Ernst Ludwig
Kirchner, 1910
Bagnante con capelli
biondi, Renoir, 1903
Ragazza seduta, Max
Pechstein, 1910
8. Il ponte è quello lanciato verso un futuro
segnato dalla volontà di potenza, dalla forza
d’animo, dalla rivolta verso chi cerchi di
uccidere lo spirito dionisiaco e creativo e
l’impulso alla vita con un moralismo rigido e
invecchiato.
9. “Con la fede in un’evoluzione, in
una nuova generazione di
creatori e di fruitori d’arte noi
convochiamo l’intera gioventù, e
in quanto giovani portatori del
futuro intendiamo conquistare
la libertà di operare e di vivere
opponendoci ai vecchi poteri
costituiti. E’ dei nostri chiunque
sappia dar forma direttamente e
senza falsificazioni a ciò che lo
spinge a creare”.
ERNEST LUDWIG
KIRCHNER,
MANIFESTO
DELLA BRUCKE,
1906
10. Sapete perché è subito
consolatorio tornare su
Edvard Munch? Perché
essendo uno dei sofferenti
più esposti, dona un senso
alle nostre sofferenze, le
abbraccia, le soffoca, ci
grida sopra e noi gridiamo
con lui. Anche in questo
consiste la coralità e
l’universalità del suo urlo,
del nostro urlo.
E D V A R D M U N C H
11. EDVARDMUNCH
1863 Munch nasce a Löten in Norvegia
1864 Con la famiglia si trasferisce a Cristiània (= Oslo)
1868 La madre muore di tubercolosi
1877 La sorella muore di tubercolosi
1880 Munch intraprende gli studi artistici alla Scuola Reale di
Pittura di Oslo
1892 Espone e Berlino circa 50 opere, ma dopo una sola
settimana la mostra viene sospesa
1899 E' ospite d'onore alla Secessione di Vienna
1914 La sua arte viene compresa dalla critica
1937 La sua arte conosce le prime persecuzioni naziste
1940 Si rifugia negli Stati Uniti
1944 Muore a Ekely
12. Edvard Munch, oppresso dalla convinzione che
sull'umanità pesi un destino tragico e inevitabile.
"Senzapaurae
malattia,lamiavita
sarebbeunabarca
senzaremi"
13. La Fanciulla malata è il capolavoro che conclude la fase
giovanile di Munch e ha suscitato grande scandalo. È il
quadro con cui Munch ricorda la sorella, ne
esistono cinque versioni in pittura e diverse varianti
grafiche.
Qui Munch abbandona il disegno e il chiaroscuro. Il
formato è quasi quadrato, la composizione è impostata
sulle diagonali.
Al centro geometrico del quadro c'è l'intreccio delle
mani, solo abbozzato da macchie di colore informi, non
c'è descrizione, è un'evocazione. Eppure queste
macchie informi comunicano tutta l'intensità di
un legame affettivo e della disperazione di due persone
che non vogliono lasciarsi.
14. La Sera nel corso Karl Johann è un'opera inquietante. Il
passeggio per la via principale della città è visto come una
processione di zombie in abiti alla moda. Tutte le fisionomie sono
stravolte, hanno gli sguardi fissi, le teste ricordano dei teschi, o
maschere di cera hanno anche un colore bianco-giallastro, i corpi
sembrano dei fantocci. Sembrano venire avanti inesorabilmente,
come degli automi telecomandati, senza espressione, senza vita,
senza umanità.
15. L’opera Pubertà presenta
un'adolescente nuda seduta
sul letto in una stanza vuota.
L'espressione assorta, la
posa protettiva, il nudo,
rinviano a una metafora
erotica della paura di questa
bambina del suo destino di
donna.
16. “Lo rivedo quando scendeva
dall'angolo del divano
vicino alla finestra in una nuvola
di fumo e tabacco”.
17. “Camminavo lungo la strada
con due amici quando il sole
tramontò, il cielo si tinse
all'improvviso di rosso sangue,
mi fermai, mi appoggiai stanco
morto a un recinto sul fiordo
nerazzurro e sulla città c'erano
sangue e lingue di fuoco.
I miei amici continuavano a
camminare e io tremavo
ancora di paura e sentivo che
un grande urlo infinito
pervadeva la natura."