1. Bibliografia della serata
“Presentami un libro”
del 8 febbraio
LE VIE DEI CANTI di Bruce Chatwin
La domanda cui cercherò di rispondere è la seguente: Perché
gli uomini invece di stare fermi se ne vanno da un posto
all'altro?" (Bruce Chatwin a Tom Maschler, 1969).
LA VITA E’ SOGNO di Pedro Calderon de la Barca
Autentico capolavoro del teatro barocco, l'opera mette in scena
il conflitto tra libertà e destino, vita e sogno (un sogno
presunto, insinuato da altri), verità e ingannevole apparenza.
"Sogno" infatti non è emblema solo d'una condizione sfuggente
e precaria, ma anche d'uno strato di finzione e di menzogna, di
paralisi parziale della volontà, di un'angoscia esistenziale "il
delitto d'esser nato" - che consiste nel non poter imporre agli
altri il proprio essere e il proprio esistere.
ELOGIO DEI SOGNI di Wislawa Szymborska
La poesia della Szymborska non dà risposte, perché ogni
domanda può solo generare altre domande. Essa parla in modo
aperto, dubbioso, non definitivo né definitorio, che non chiude
ma apre ulteriori spazi alla riflessione, e di ogni singolo lettore
sembra condividere intuizioni, sensazioni e paure.
A questo lettore la poetessa di Cracovia dice che, benché si
debba vivere in un universo apparentemente governato dall'assoluta casualità,
nel poeta alla disperazione si accompagna l'incanto. Ed è l'incanto della poesia
che rende al lettore la vita su quello stesso universo più sopportabile e lieve.
2. IL PRINCIPE FELICE di Oscar Wilde
"Tutti ammiravano, in città, la preziosissima statua del
principe felice, che era ricoperta di sottili foglie d'oro, per
occhi aveva due zaffiri e sull'elsa un grosso rubino. In un
giorno di tardo autunno, un rondinotto si fermò per
riposare ai suoi piedi".
UN PERFETTO EQUILIBRIO di Rohinton Mistry
1975: Indira Gandhi ha appena decretato lo "stato
d'emergenza". Gli oppositori riempiono le prigioni, la
popolazione affamata è preda di una campagna di
sterilizzazione più o meno forzata. A Bombay la miseria dorme
sui marciapiedi, nelle fogne a cielo aperto. I quattro
protagonisti, Dina, Maneck, Ishvar e suo nipote Om, degli
intoccabili, devono affrontare una società difficile, in cui
domina la corruzione, la violenza e il fanatismo religioso. Il
romanzo diviene un requiem per un continente perduto, che celebra la capacità
di resistenza e di coraggio dell'animo umano e, al tempo stesso, profetizza la
fine di quel mondo di cui Kipling aveva cantato la magia.
L’INTERPRETAZIONE DEI SOGNI di Sigmund Freud
Con "L'interpretazione dei sogni" Sigmund Freud ha avviato
una delle grandi rivoluzioni del Novecento divulgando la sua
teoria dei processi inconsci. In nessuna altra opera è riuscito a
coniugare in modo così brillante l'esigenza della completezza e
del rigore con quella della chiarezza e della semplicità
dell'esposizione. Tanto da rendere questo libro una sorta di
passepartout in grado di aprire tutti gli accessi principali ai
concetti della psicoanalisi. Alla vita onirica e alla sua
interpretazione viene riconosciuto un ruolo fondamentale per la comprensione
delle patologie psichiche - nevrosi e psicosi - ma anche delle motivazioni di
tanti nostri atteggiamenti e peculiarità caratteriali. Spiegare cosa si nasconde
dietro l'apparente bizzarria delle immagini e dei contenuti del sogno equivale,
per Freud, a penetrare nei meandri della nostra psiche, a scoprire desideri e
pulsioni rimossi, a dissotterrare un materiale affettivo e mentale preziosissimo,
che la coscienza tende ad occultare perché "inaccettabile". Il raggiungimento di
3. tale consapevolezza è il primo, importantissimo passo verso la conoscenza del
nostro Io più autentico.
SERAPHINE di Francoise Cloarec
1906, Senlis, cittadina medievale a pochi chilometri da Parigi:
nella solenne cattedrale gotica, la Vergine Maria ordina a una
donna di quarantadue anni di dipingere. Séraphine è una
domestica, figlia di povera gente, e ha sempre obbedito.
Obbedisce anche ora, senza esitare; del resto il suo desiderio di
dipingere è più forte del pensiero. Séraphine è un'ispirata. Non
ha mai preso una lezione di pittura né di disegno, né mai vorrà
prenderne. Dipinge di notte, al lume di una lampada a petrolio,
cantando salmi, dopo aver portato a termine i "lavori neri" del giorno, le umili
fatiche quotidiane che le permettono di guadagnarsi da vivere e sono l'opposto
dei suoi "lavori colorati" notturni. Dipinge unicamente fiori, frutta, alberi, forse
un ricordo della sua infanzia in campagna - è nata nel 1864 ad Arsy, un
villaggio dell'Oise, nel Nord della Francia. Mai una figura umana nelle sue tele,
mai un volto. Questa routine è spezzata dall'incontro con il collezionista
Wilhelm Uhde, scopritore di Picasso, Braque e del doganiere Rousseau, che la
fa conoscere ai più importanti galleristi di Parigi. Séraphine continua a
dipingere grandi tele di impressionante intensità, ma la sua mente è destinata
a smarrirsi. Nonostante le premure di Uhde e i tentativi di guidarla su una via
di regolare creatività, la donna è sempre più in preda alle sue ossessioni. Nel
1931 viene ricoverata nell'ospedale di Senlis e l'anno successivo nel manicomio
di Clermont dove resterà fino alla morte.
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE di William
Shakespeare
Piccolo dramma che - come ha scritto Croce -"sembra nato da
un sorriso tanto è delicato, sottile, aereo", è uno dei testi
shakespeariani più frequentemente rappresentati. Il tema è
l'amore, con le sue zone buie e le sue armonie conquistate
faticosamente. Perfetta e poetica fusione tra il mondo
fantastico delle allegorie rinascimentali e quello amoroso dei
romanzi cavaliereschi, ha una struttura complessa - sono quattro gli intrecci
che si dipanano nei suoi cinque atti - e una stupefacente ricchezza di
significazioni e interne implicazioni. I movimenti e le passioni degli innamorati
che vi agiscono si avviluppano in nodi assurdi e si dipanano d'incanto,
disegnando gli arabeschi d'un "sogno" apparentemente insensato, in realtà
governato dal capriccio d'Amore.
4. LA CASA DEL SONNO di Jonathan Coe
Cuore di questo romanzo è un edificio abbarbicato in cima a
uno scoglio a picco sull'oceano: la "casa del sonno" del titolo.
Nei primi anni Ottanta è un alloggio per studenti universitari.
E' qui che si incontrano, si sfiorano o s'ignorano i destini dei
personaggi.