2. CONTESTO STORICO
Il XXesimo secolo fu caratterizzato da:
Una stabilizzazione economica in vari paesi, come
l’Italia;
Introduzione di nuove tecniche agricole, industriali,
artistiche, ecc…;
Scoperte ed invenzioni per quanto riguarda la
tecnologia ed i materiali;
Rivoluzioni letterarie e filosofiche;
Guerre e rivolte sparse in tutto il mondo, che
coinvolsero tutti i paesi;
La creazione del nuovo sistema della catena di
montaggio in fabbrica e l’invenzione dell’automobile
trasmisero il concetto di dinamismo e velocità, oltre che
una visione del mondo più improntata al progresso ed
alla modernizzazione.
3. LE ORIGINI
Il Futurismo nasce all'inizio
del Novecento, in un periodo di
cambiamento sociale, culturale e
artistico, influenzato in seguito dalle
due grandi guerre mondiali.
Il movimento si consolida con il
«Manifesto Futurista» pubblicato nel
1909 a Parigi da F.T. Marinetti sul
quotidiano «Le Figaro»; la scelta di
esporre il proprio manifesto su un
giornale parigino fu strategica dato
che al tempo la città era il centro
delle attività artistico-letteraria
europea ed infatti dopo lo sviluppo
in Italia, tutto il mondo fu colpito dal
fascino del Futurismo.
L’ideologia futurista si basava
sull’abbandono della metrica e della
sintassi intesa in modo classico ed
esaltava i nuovi principi scaturiti dalla
rivoluzione industriale avvenuta
durante la Belle Époque, ovvero:
La velocità (astratta e non);
Il dinamismo;
Lo studio dei materiali utilizzati;
Si introdussero anche:
Nuove atmosfere ed
ambientazioni;
Colori più accesi ed anche
iridescenti;
Rappresentazioni dell’attimo
astratto;
4. FILIPPO TOMMASO MARINETTI
Informazioni sull’artista:
Nasce il 22 dicembre 1876 ad
Alessandria d’Egitto;
Compone le prime poesie soprattutto
in versi liberi di
stampo simbolista o liberty;
Fonda il Futurismo, dopo anni trascorsi
a Parigi scrivendo in lingua francese;
Partecipa attivamente alla guerra due
volte
Morì a Como a causa di una crisi
cardiaca;
Con la poesia futurista
si abbandonano tutti i
concetti classici della
poesia come la
sintassi, la metrica e la
struttura dei versi
lineare per entrare in
un sistema di parole
libere in strutture che
rafforzino concetti o
idee espresse nelle
opere. Le tematiche
riguardano la guerra,
l’esistenza dell’uomo e
la fugacità del
momento di scrittura
5. LA PITTURA
Lo scopo della nuova pittura futurista era l’espressione di emozioni al
di fuori di ogni schema e gli artisti si imposero di superare il cubismo
nonostante utilizzino molte tecniche di quest’ultimo movimento
(suddivisione in più piani). Il movimento scaturito dal dinamismo e
dalla velocità degli oggetti dipinti viene sottolineato da tratti e colori
che riconducono alla spinta propulsiva di questi ultimi, catturando così
l’attimo fuggente. La ricerca del momento è però diversa da quella
impressionista, dato che, mentre gli impressionisti cercavano un attimo
luminoso ed irripetibile, i futuristi cervavano il movimento stesso, nel
suo svolgersi nello spazio e nel suo impatto emozionale.
6. UMBERTO BOCCIONI
Informazioni sull’artista:
Nasce il 19 ottobre 1882 a Reggio Calabria;
Scuola libera del Nudo del Regio Istituto di
Belle Arti di Venezia;
Si unisce ai futuristi e pubblica i manifesti
futuristi sulla pittura;
Prende parte alla Grande Guerra;
Il 17 agosto 1916 morì durante
un’esercitazione militare;
L’obiettivo di Boccioni, era di andare oltre la pura raffigurazione degli
oggetti/personaggi per approdare a un livello comunicativo più alto,
quello dell’espressione diretta di un’emozione o di uno stato d’animo,
con masse di colore che si compenetrano e generano un coinvolgente
effetto dinamico.
L’artista si cimenta anche nella scultura con «Forme uniche della
continuità nello spazio» che assume di per se un significato nella sua
autonoma tridimensionalità come un incessante svolgersi nello spazio
7. L’ARCHITETTURA
L'architettura futurista fu teorizzata in Italia ed è caratterizzata da
forte innovazione tecnica e formale, anti-storicismo, esasperato
cromatismo, utilizzo di linee dinamiche, volta nel suo insieme a
suggerire un'idea di velocità, movimento, urgenza e lirismo.
Nel 1912, tre anni dopo il Manifesto Futurista di Marinetti,
Antonio Sant'Elia e Mario Chiattone presero parte alla mostra
sulle Nuove Tendenze a Milano. Nel 1914 il gruppo presentò la
sua prima esposizione con un "Messaggio" di Sant'Elia, che in
seguito, con il contributo di Filippo Tommaso Marinetti, diventò
il Manifesto dell'Architettura Futurista. Anche Boccioni lavorò in
quegli anni su un manifesto simile, mai pubblicato, ritrovato tra le
carte di Marinetti dopo la sua morte.
Nei progetti di questo periodo si cercavano sviluppi e scopi di
questa novità. L'utopia futurista è una città in perenne
mutamento, un continuo cantiere in costruzione e la casa futurista
allo stesso modo è impregnata di dinamicità. Anche l'utilizzo di
linee ellittiche e oblique simboleggia questo rifiuto della staticità
8. ANTONIO SANT’ELIA
Informazioni sull’artista:
Nasce il 30 aprile 1888 a Como;
Nel 1903 completa gli studi tecnici, quindi si iscrive e
frequenta la scuola di Arti e Mestieri “G. Castellini”;
Ottiene l'incarico di collaboratore esterno presso l'Ufficio
Tecnico Comunale di Milano;
L'11 luglio 1914 esce su un volantino del Movimento Futurista
uno scritto: “Manifesto dell'Architettura Futurista;
Egli si distingue per il suo tratto netto e di vigoroso di forza
espressiva, durante la sua carriera realizza molte tombe e
cimiteri, partecipa a concorsi tra Verona, Bologna e Milano per
poi arruolarsi nell’esercito italiano ed al suo ritorno essere
incaricato dal comandante di disegnare il cimitero della Brigata
Arezzo. Morì un anno dopo, al ritorno sul campo di battaglia
mentre il suo ultimo progetto era ancora in costruzione a
9. LA GASTRONOMIA
Il 20 gennaio 1931 Marinetti pubblicò
il ’’Manifesto della cucina futurista’’ sulla
rivista ’’Comoedia’’. Secondo Marinetti
bisognava eliminare la pastasciutta, così
come forchetta e coltello, condimenti
tradizionali e incoraggiare l'accostamento ai
piatti di musiche, poesie e profumi.
Per Marinetti l'abolizione della pastasciutta era
necessaria dato che quest’ultima, per quanto
gradita al palato, è «una vivanda passatista
perché appesantisce, abbrutisce, illude sulla
sua capacità nutritiva, rende scettici, lenti,
pessimisti» ed afferma che «È d'altra parte
patriottico favorire in sostituzione il riso».
10. JULES MAINCAVE
Nel 1914 il cuoco francese aderì al Futurismo, proponendo
quindi l'accostamento di nuovi sapori ed elementi fino ad
allora "separati senza serio fondamento". Questo comprendeva
accostamenti come filetto di montone e salsa di gamberi, noce
di vitello e assenzio, banana e groviera, aringa
e gelatina di fragola.
F.T. Marinetti lo descrisse come «il rinnovamento totale del
sistema alimentare italiano, da rendere al più presto adatto alle
necessità dei nuovi sforzi eroici e dinamici imposti dalla
razza…», dicendo che la cucina futurista sarebbe stata liberata
dalla vecchia ossessione del volume e del peso.
Egli definì la cucina del suo ristorante futurista come
«un'armonia originale della tavola coi sapori e colori delle
vivande».