3. Lumi della ragione, ideali della Rivoluzione francese, tentativo di
instaurare una repubblica al posto della monarchia e di acquistare
più libertà, rivoluzione anche ideologica unita al crollo della
monarchia.
Francia: modello culturale, capitale della cultura: nasce una delle
prime 3 università, punto di riferimento per gli autori del 700
La rivoluzione industriale in Inghilterra da il primato economico a
quest’ultima.
L’Italia invece è arretrata:
1. non può imitare la Francia dal punto di vista ideologico
perché la Francia era unita, l’Italia frammentata in vari stati
2. non può seguire il modello statunitense perché gli stati italiani
non erano definiti nei confini e non erano autosufficienti
come gli Stati Uniti
3. non può dedicarsi alla sua economia/industrializzazione
perché doveva dedicarsi prima a delineare i suoi confini
4. Maria Teresa d’Austria importa in Italia settentrionale un
regolamento (catasto)
5. al sud prevale lo sfruttamento dovuto al colonialismo
spagnolo (interesse solo per le materie prime)
PRIMA DEL ROMANTICISMO…
4. I piccoli stati iniziano a desiderare la propria indipendenza, scoppiano i moti
insurrezionali del 1820.
Mazzini cerca un’unità territoriale: fonda la Giovine Italia e Europa
(fallimentari) su modello francese.
Centro Italia: stato della Chiesa (conservatore, insieme ai latifondisti e
capitalisti) = oppositori dei moti rivoluzionari, paura di perdere i
possedimenti.
L’800 vive di eredità del ‘700
Ritorno al classicismo= scoperta degli scavi di Pompei ed Ercolano di
Winckelmann (bello ideale, arte classica, armonia, proporzioni)
Temi foscoliani: bello ideale, ritorno alla classicità dal punto di vista
formale; delusione politica+ amorosa, tema della tomba, cimiteri
1800: QUADRO STORICO
5. ROMANTICISMO:
QUADRO
CULTURALE
Romanticismo= movimento culturale che nasce in Francia e si
diffonde presto in Europa
Movimento di reazione alle degenerazioni della
rivoluzione francese e del regime napoleonico: svanisce il
mito illuminista fondato sulla ragione e l’ideale di
cosmopolitismo
Caduti i punti di riferimento politici, si cominciano a mettere
in discussione le regole della classicità e i principi su cui si
fonda il classicismo, proponendo una nuova visione della
letteratura e dell’arte, che non si basa più su modelli
prestabiliti, ma si basa sulla diversità delle singole tradizioni.
“romanticismo” deriva dal francese roman (=scritto in
forma romanza, neolatina) e dalla locuzione romanice
loqui (=parlare in una lingua romana, neolatina)
Accanto all’idea illuminista razionale si affianca un’idea
individualista con esaltazione del sentimento, che è quella del
Romanticismo.
6. Importanza della natura anche nei suoi aspetti misteriosi, non solo nei suoi
aspetti positivi: portatrice di valori sia positivi sia grotteschi (es. Descrizione di
una natura tempestosa)
Riflessione sui sentimenti
Eroe romantico= non è quello che vince/ottiene ciò che vuole ma quello che
lotta contro un contesto sociale/politico, è un eroe malinconico che riflette sulla
sua introspezione psicologica, è un titano
In Germania si diffondono scuole filosofiche con ideali romantici. Germania:
primato filosofico
Romanticismo tedesco: poco realistico= dimensione e fantasia irrazionale
Romanticismo italiano: attenzione al “vero” e alla realtà, storia razionale
TRATTI COMUNI ROMANTICI
7. = cultura della borghesia emergente, nasce
con la rivoluzione francese
In Francia la borghesia nasce come classe
‘nuova’
In Inghilterra la borghesia è l’anima della
rivoluzione industriale= capitalisti,
industrializzazione
=> anche in Italia la protagonista è la
classe borghese, interessata agli ideali di
uguaglianza e libertà, dal punto di vista
economico interessata al progresso, al
capitale al commercio e alle industrie
Naturalmente il pre-requisito necessario
affinché avvenga ciò è che l’Italia sia
UNITA (altrimenti si perde tempo nelle
guerre tra gli staterelli)
Il Romanticismo italiano si concentra di più nel nord del paese (hanno avuto
dominazioni austriache, francesi, che hanno portato all’Italia la loro
amministrazione, a differenza del sud: apertura alla cultura europea)
Come nell’illuminismo nasce il caffè, nel Romanticismo nasce la rivista del
CONCILIATORE= rivista che facilita la diffusione di idee/movimenti
culturali
Gli intellettuali si riuniscono, scrivono le loro idee e le pubblicano sulla
rivista (arriva principalmente agli intellettuali, il popolo è ancora ignorante)
Il dibattito politico-culturale punta all’elaborazione di una IDEA POLITICA
DI NAZIONE
-> è vero che l’Italia ha avuto un primato nel passato e che questo primato si
deve aprire agli stati europei
All’Italia, però, si deve il fatto che, nonostante la frammentazione politica, è
riuscita a trovare una LINEA COMUNE NELLA CULTURA, che è riuscita
a mantenere uniti i piccoli stati
La letteratura assume sempre più importanza nell’identità nazionale italiana
ROMANTICISMO IN ITALIA
8. MAZZINI
Ha creato un modello democratico-moderato dell’Italia unita, incentrato sulla
priorità dell’unità della REPUBBLICA e sul popolo, che deve essere inserito
all’interno del processo rivoluzionario
Il ruolo della letteratura deve cambiare per poter educare il popolo ad essere
cosciente dei propri diritti/doveri, attraverso la cultura
La letteratura deve interessare il popolo (che deve essere partecipe della
rivoluzione democratica)
Valori di libertà, uguaglianza, razionalità, umanità che porta all’individualità
(l’Italia non si deve uniformare agli altri stati)
Popolo e nazione vengono letti in chiave spirituale nel Romanticismo:
rivalutazione dell’aspetto spirituale rispetto all’illuminismo (solo razionale)
Assetto spirituale unito alla celebrazione di popolo e nazione
Oggettivismo --> soggettivismo
LE VARIE SOLUZIONI IDEOLOGICHE PROPOSTE DAGLI INTELLETTUALI
9. LE VARIE SOLUZIONI IDEOLOGICHE PROPOSTE DAGLI
INTELLETTUALI
CATTANEO e il federalismo
Illuminista lombardo, riconosciuto come fautore di una federazione= insieme di stati italiani. Vedeva come modello di assetto
politico una FEDERAZIONE, dato che l’Italia non si riusciva ad unire in altro modo
Superamento di ogni forma di autoritarismo e speranza in una possibilità di una federazione mondiale, a differenza di Mazzini che
è invece contrario alla federazione in quanto secondo lui aumenterebbe la divisione tra gli stati
PISACANE e il socialismo
Socialismo= line di pensiero politico che porta le masse alla conoscenza e al potere politico
La rivoluzione politica deve intrecciarsi con quella sociale: al sud si viveva in condizioni pessime: il popolo deve lottare unito, non
si deve affidare ad altre potenze (austriaci/francesi) sennò l’Italia avrà sempre la peggio
GIOBERTI e il neoguelfismo
Matrice cattolica antilluministica e antigiacobina, propone una CONFEDERAZIONE nazionale affidata all’autorità del pontefice
Esaltazione degli ecclesiastici a partecipare alla lotta politica. La Chiesa è uno dei più grandi poteri della storia
10. QUADRO LINGUISTICO
L’Italia è divisa in piccoli stati: c’è una base di lingua italiana, ma ogni stato conserva la sua
inclinazione dialettale. Per facilitare l’unità italiana è necessario che anche la lingua diventi
comune a tutti gli stati: ad una unificazione territoriale deve corrispondere una unità linguistica.
Soluzione MANZONIANA:
L’opera di Manzoni ha convinto gli intellettuali del 1800 della necessità di una lingua italiana
UNICA e ha fornito un modello di lingua italiana (anche mantenendo alcune cadenze dialettali)
Da Manzoni in poi, per quanto riguarda la lingua scritta, la soluzione vincente sarà proprio la
sua.
Necessità di una lingua comune a tutti gli italiani:
all’inizio: base toscana arricchita da latinismi
successivamente: fiorentino parlato dalle persone colte (dopo il viaggio a Firenze)
Si rende conto che i Promessi Sposi sono scritti in una lingua che non è ‘universale’ per l’epoca,
rivaluta la lingua in 3 diverse edizioni. La lingua fiorentina resta come modello ma è necessario
che si uniformi.
11. QUADRO LINGUISTICO
IL PURISMO
Corrente linguistica di fine 700
Unica fonte dell’italiano è il fiorentino del 1300 intesa
come lingua di Dante, Petrarca e Boccaccio unita alla
lingua parlata dell’epoca
Antonio Cesari, Vocabolario della Crusca: la lingua deve
rimanere così com’era nel 1300
PROPOSTA CLASSICISTA
Proposta di alcune correzioni e aggiunte al Vocabolario
della Crusca: fiorentino parlato del 1300 unito a
grandi autori come Parini e Alfieri
Necessità di una lingua italiana comune a tutta la
penisola
Pietro Giordani: rivaluta tutti i più grandi autori d’ogni
tempo (storici, filosofi, scienziati)
12. Critica di Madame de Stael alla letteratura italiana
La letteratura necessita di un rinnovamento capace di raggiungere le
moderne letterature europee (Inghilterra e Germania)
Critica alla letteratura italiana perché riteneva che si trovasse indietro e
fosse ancora troppo legata alla classicità, avesse pochi legami con le altre
letterature e fosse poco aperta a delle novità e alle culture europee
Madame de Stael suggerisce un atteggiamento più aperto alle letterature
europee, concretizzato in più letture e tradizioni di opere straniere
IL DIBATTITO IN ITALIA TRA CLASSICISTI E ROMANTICI
13. VS
CLASSICISTI (PIETRO
GIORDANI)
Ancora legati alla classicità, ritengono che la reazione
di Madame de Stael sia impulsiva, sostengono il
primato della letteratura italiana
Valore alla cultura antica: il bello nell’arte è eterno e
immutabile
Bisogna guardare al passato, rimanere nel passato e
non guardare al futuro
ROMANTICI (PIETRO
BORSIERI)
D’accordo con Madame de Stael, ritengono che la
letteratura italiana abbia bisogno di un
rinnovamento
Sostengono l’utilità sociale della letteratura con
generi più accessibili al pubblico
Importanza dello studio dei dialetti
IL DIBATTITO IN ITALIA TRA CLASSICISTI E ROMANTICI
In Italia si creano due gruppi:
14. 1. Rivalutazione del sentimento, delle passioni, di tutto
ciò che è legato alla dimensione spirituale. Temi:
intreccio di amore e morte: sono alla base di ogni
esistenza umana e sono i due poli tra cui oscilla
l’animo umano
2. Importanza del tema patria-nazione (l’Italia era
ancora disunita)
3. Titanismo, titano= eroe solitario che sfida le regole
comuni del vivere (lotta contro gli altri e contro sé
stesso)
4. Interesse per la STORIA e per il PASSATO
(perché il passato è conosciuto, il futuro no)
I romantici fuggono dal presente (instabile) per
rifugiarsi nel passato (conosciuto)=Rivalutazione
del medioevo
5. Nuova concezione della NATURA, ambientazioni
suggestive, descritta anche nella sua brutalità
Sentimento del sublime, poesia cimiteriale
TEMI CENTRALI
DEL
ROMANTICISMO
15. Il romanzo si presta alla narrazione di vari temi (a differenza dell’elegia,
dell’epica), linguaggio medio-alto: è alla portata di ‘tutti’ gli intellettuali
Dà la possibilità al narratore di inserire diversi personaggi, è un genere
POPOLARE, filo conduttore: storia d’amore
A leggere i romanzi è soprattutto la classe borghese, il romanzo non nasce
come un genere raffinato: la cultura arriva alla nuova classe dopo essere
stata riservata solo all’aristocrazia e al clero
Dibattito delle idee, tono avventuroso della narrazione
Si sviluppa in diversi modi:
psicologico
realista (es. Dickens)
storico
OTTOCENTO: SECOLO DEL ROMANZO
17. “MI HANNO CHIAMATO FOLLE; MA NON È ANCORA CHIARO SE LA FOLLIA
SIA O MENO IL GRADO PIÙ ELEVATO DELL'INTELLETTO, SE LA MAGGIOR
PARTE DI CIÒ CHE È GLORIOSO, SE TUTTO CIÒ CHE È PROFONDO NON
NASCA DA UNA MALATTIA DELLA MENTE, DA STATI DI ESALTAZIONE DELLA
MENTE A SPESE DELL'INTELLETTO IN GENERALE.”
(ELEONORA – 1841)
18. LA VITA
Edgar Allan Poe nacque a Boston (USA) nel 1809. I
suoi genitori erano attori itineranti. Sua madre morì
quando lui era ancora un bambino, suo padre, un
alcolizzato, abbandonò la sua famiglia e morì qualche
tempo dopo sua moglie. Edgar Allan Poe è stato allevato
da John Allan, un ricco mercante di Richmond.
Dopo aver trascorso un periodo in Inghilterra con i suoi
genitori adottivi, tornò a Richmond e successivamente si
iscrisse all'Università della Virginia, dove studiò classici,
italiano, francese e spagnolo con ottimi risultati. Edgar
Allan Poe condusse una vita dissoluta, era dedito
all'alcol, al gioco d'azzardo e, per questo, ebbe continui
disaccordi con suo padre, che si rifiutava di pagare i suoi
debiti e lo cacciò dal testamento.
19. Costretto a lasciare l'università senza il sostegno finanziario del padre,
Edgar Allan Poe decise di entrare all'Accademia militare di West Point,
ma fu espulso dopo soli sette mesi perché aveva trascurato i suoi doveri
per dedicarsi alla letteratura.
Con difficoltà finanziarie, Edgar Allan Poe si trasferì a Baltimora a casa
di sua zia Maria Clemm. Continuò a scrivere racconti e vinse un
concorso letterario che gli permise di trovare un lavoro come redattore
per la rivista Southern Literary Messenger. Alla fine ebbe l'opportunità
di dedicarsi alla carriera letteraria, e in seguito sposò la giovanissima
cugina Virginia Clemm. Edgar Allan Poe era ancora in difficoltà
finanziarie a causa dell'alcolismo e del gioco d'azzardo, cambiò lavoro
più volte, ma non smise mai di dedicarsi alla scrittura, e gli anni
successivi furono molto fertili per lo scrittore.
LA VITA
20. Nel 1838 Edgar Allan Poe scrisse e pubblicò il
suo unico romanzo The Narrative of Arthur
Gordon Pym (Le Avventure di Gordon Pym),
nel 1840 pubblicò la sua prima raccolta di
racconti, Tales of the Grotesque and the
Arabesque (Racconti dell’Arabesco e del
Grottesco) in due volumi: nel primo volume
affronta temi gotici e grotteschi, il secondo
volume affronta temi fantastici.
Edgar Allan Poe scrisse anche poesie e grazie a
The Raven (Il Corvo) riuscì a raggiungere la
fama in tutto il paese. Nel 1847 sua moglie morì
di tubercolosi e in sua memoria compose la
bellissima poesia Annabel Lee. Solo e disperato,
lo scrittore continuò a bere molto e
probabilmente cominciò anche ad assumere
oppio, di conseguenza la sua salute già
cagionevole declinò rapidamente.
Edgar Allan Poe morì nel 1849 in circostanze
misteriose, pochi giorni dopo essere stato
trovato in stato d’incoscienza in una strada di
Baltimora. I suoi contemporanei consideravano
Edgar Allan Poe immorale e matto, il suo valore
letterario fu riconosciuto solo dopo la morte.
LA VITA
21. POE ED IL ROMANTICISMO
Poe nacque a Boston nel 1809 e morì a Baltimora nel 1849. Ancora oggi è considerato il
rappresentante più illustre del genere gotico, che mescola romanticismo e orrore, anche se i suoi
scritti sono posteriori al movimento nato nella metà del Settecento. A dire il vero Poe meriterebbe,
a tal proposito, una trattazione a parte, in quanto nel suo lavoro difficilmente ritroviamo le tipiche
ambientazioni gotiche. Quello che l’autore eredita dalla letteratura gotica è la passione per l’ignoto,
l’inspiegabile e il mistero, accompagnati dai sentimenti di orrore e angoscia. Potremmo dire che
l’intera produzione di Poe poggia su alcuni concetti chiave che possono essere distinti in base
all’aspetto tecnico e tematico: nel primo caso parliamo di racconto breve, cura per ogni dettaglio
della storia, brevità, suspence, ritmo variabile, Nel secondo caso, troviamo, invece, la morte,
l’oscurità, il paranormale, la reincarnazione e la trasmigrazione, il vampirismo, il rifiuto del
razionalismo di stampo illuminista, il mesmerismo, il male, l’angoscia, l’introspezione, l’ossessione.
Tutti questi concetti hanno sempre come base la fervida immaginazione di Poe e il suo particolare
gusto per il romanticismo. Una menzione a parte è per la scelta della forma di narrazione, ovvero il
racconto breve. Poe lo scelse perché gli consentiva di racchiudere la storia in poche pagine,
tenendo viva l’attenzione del lettore in un crescendo di suspence che raggiunge il climax nella parte
finale. Scrisse un unico romanzo Le Avventure di Gordon Pym, ma fu anche un ottimo poeta
capace di scandagliare anche con i suoi componimenti le più oscure e represse ossessioni
dell’animo umano.
22. IL POZZO E IL PENDOLO
Il Pozzo e il Pendolo è uno dei racconti più famosi di Edgar Allan
Poe. E’ stato citato in svariate opere letterarie, trasposto in molti
film, il primo dei quali risale addirittura al 1909.
Il racconto narra le torture subite da un prigioniero della terribile
inquisizione spagnola. Il protagonista è rinchiuso in una cella buia e
profonda per dei crimini non specificati. Egli tenta di determinare le
dimensioni della sua cella, di trovare un appiglio per la salvezza.
Durante questi tentativi inciampa e cade, rendendosi conto di aver
evitato per un soffio una morte orribile, dal momento che al centro
della stanza è collocato un pozzo dalla capacità sconosciuta. Il
narratore perde conoscenza e al suo risveglio si ritrova disteso e
immobilizzato con una lama tagliente a forma di pendolo, sospesa
proprio sopra di lui. Il movimento della lama si fa sempre più
rapido e più vicino al suo petto. La fine sembra prossima, ma egli
riesce a scamparla con uno stratagemma che non manca di
inorridire il lettore. Ma le torture non sono finite: i muri della
prigione iniziano a muoversi, a diventare incandescenti e a cambiare
forma, per costringere il protagonista ad avvicinarsi al pozzo.
https://edgarallanpoe.it/il-pozzo-e-il-pendolo-racconto/
23. LA MASCHERA
DELLA MORTE
ROSSA
Un'epidemia nota come "Morte Rossa", che uccide
causando violente emorragie, imperversa nell'Europa
Medievale. Il ricco principe Prospero allora decide di
rinchiudersi con un migliaio di persone in un castello
inespugnabile, per restare al riparo dall'epidemia.
Dopo alcuni mesi, quando l'epidemia ha raggiunto l'apice
della sua diffusione, egli decide di dare una festa per
allietare i suoi ospiti. È una grandiosa festa in maschera
tenuta in sette sale ognuna arredata con un diverso tema.
Nella settima sala si trova un grande pendolo: il suono
dei suoi rintocchi è talmente inquietante che, ogni ora,
tutti si fermano spaventati. Quando il pendolo suona i
dodici rintocchi della mezzanotte tutti i partecipanti si
fermano di nuovo e la loro attenzione viene attirata da
una maschera, fino a quel momento passata inosservata.
Tale maschera suscita orrore negli ospiti perché
rappresenta una figura colpita dalla Morte Rossa.
Sebbene Prospero rincorra la maschera per cacciarla,
muore. Altri suoi amici, avvicinatisi, cadono a terra morti,
così come, uno ad uno, in poco tempo, tutti i presenti.
https://edgarallanpoe.it/la-maschera-della-morte-rossa/
24. IL MISTERO DI MARIE ROGET
Il racconto, scritto nel 1842, è una fedelissima trasposizione in fiction di un omicidio
realmente accaduto che suscitò molto scalpore nella New York dell’epoca. Mary
Rogers era una ragazza nota per la sua bellezza senza pari che lavorava in un
negozio di tabacchi. Nata probabilmente nel 1820, nel 1838 scomparve per la prima
volta per una settimana.
Quando tornò a casa disse semplicemente di essere andata a trovare un amico.
Quando scomparve una seconda volta il 25 luglio del 1841 non tornò più. Il suo
cadavere venne ritrovato il 28 luglio sulle rive del fiume Hudson. Per molti fu
assassinata da una banda di balordi criminali, una donna assicurò invece che la
ragazza era morta in seguito a un aborto fallito, si parlò anche del coinvolgimento
della celebre abortista Madame Restell. I giornali si interessarono morbosamente alla
vicenda per mesi. Il caso, però, non venne mai risolto.
«Il fatto avvenne all’incirca due anni dopo la strage della Rue Morgue. Marie, il nome e il cognome
della quale non mancheranno di attirare l’attenzione per la loro analogia con quelli della sfortunata
fanciulla sigaraia di New York, era l’unica figlia della vedova Estelle Roget.»
25. Baudelaire e Poe erano quasi coetanei. Charles
era nato nel 1821, Poe nel 1809. Entrambi
rimasero orfani in tenera età ed avevano un
animo sensibile, curioso, tormentato che li
porterà entrambi a fare uso di alcol e droghe.
Poe morì a soli 49 anni, il 1849, mentre Charles
morì nel 1867 a 46 anni. Entrambi giovani,
entrambi scrittori, letterati, insoddisfatti e legati
da un comune destino: resi immortali grazie alle
proprie opere. Venti anni prima della sua morte,
Charles Baudelaire "scopre" Edgar Allan Poe e
le sue poesie, è il 1847. Ne rimane a dir poco
folgorato e diventa traduttore di moltissime
opere di Poe nella sua lingua francese.
Lo stesso Baudelaire ammetterà che Poe gli
“somigliava un poco, su qualche punto, cioè una
parte di lui stesso”. Entrambi amavano i gatti :
Baudelaire dedica molte poesie a questi animali
nella sua opera più conosciuta "I fiori del male "
dal canto suo Poe scrisse un intero racconto
intitolato "Il gatto nero" del 1843.
POE E BAUDELAIRE
26. Charles dedicò alcuni saggi a Poe:
«In questi ultimi tempi fu tradotto dinanzi ai
nostri tribunali un infelice la cui fronte era
illustrata da un raro e singolare tatuaggio:
Sfortuna! Egli portava così al di sopra dei suoi
occhi l’etichetta della propria vita come un libro
il suo titolo, e l’interrogatorio provò che questa
bizzarra scritta era crudelmente veritiera.»
(Charles Baudelaire – Edgar Poe, la sua Vita e
le sue Opere. Mondadori Editore, 2005)"
Il primo intitolato "Edgar Poe" La sua vita, le sue opere del 1856 , dove
Baudelaire racconta la vita dello scrittore americano tracciandone un
profilo intellettuale e psicologico, ed evidenziando le difficoltà attraverso
cui l’autore s’inserì nel panorama letterario statunitense.
Il secondo saggio, "Nuove note su Edgar Poe "(1857), è incentrato sulla
poetica e lo stile dello scrittore, le cui convinzioni estetiche e filosofiche
Baudelaire condivide così profondamente da dare l’impressione, in
alcuni punti, che l’analisi dell’opera di Poe sia un pretesto per parlare di
se stesso e della propria poesia.
POE E BAUDELAIRE