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Sistemi
• In fisica si dice sistema l’oggetto o l’insieme di oggetti che si sta
osservando, tutto ciò che lo circonda è detto ambiente.
• Un sistema meccanico è un sistema nel quale vengono studiati pochi
oggetti, dei quali si trascura la composizione interna.
• Un sistema si dice termodinamico quando avvengono delle reazioni fisiche
o chimiche ed è separato dall’ambiente esterno. Esso è composto da
moltissimi elementi, e descriverlo da un punto di vista meccanico è
pressochè impossibile. Vengono tenute in considerazione alcune proprietà
come la temperatura, la pressione e il volume, esse sono dette variabili di
stato.
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La temperatura
• La temperatura è una misura dell’agitazione termica di una sostanza ovvero una misura
indiretta dell’energia cinetica media delle molecole che costituiscono la sostanza, essa si
misura con il termometro
• Indipendentemente dallo stato di aggregazione, le molecole sono soggette continuamente a
un moto di agitazione termica
• La temperatura è un indice dello stato di agitazione termica: più grande è l’agitazione
termica, maggiore è la temperatura.
• Equilibrio termico: due corpi a temperatura diversa posti a contatto, dopo un certo tempo
assumono una temperatura intermedia comune
• Il termometro è lo strumento che misura la temperatura
• Nel SI la temperatura si misura in kelvin (K), anche se è molto diffuso l’uso del grado celsius
o centigrado (°C).
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Stati di aggregazione della materia
Stato Solido
Struttura microscopica ordinata – Forze di coesione intense – Particelle oscillano intorno a
posizioni di equilibrio, senza spostarsi –
Stato Liquido
Struttura microscopica disordinata – Forze di coesione deboli –
Le molecole si muovono, ma le distanze reciproche variano poco
Stato Gassoso
Forze di coesione trascurabili – Le molecole occupano tutto lo spazio a disposizione –
Fortemente comprimibili
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Principi della termodinamica
• Principio zero:
Se un sistema A è in equilibrio termico con un sistema B e questo è in
equilibrio con un terzo sistema C, allora A è in equilibrio termico con C.
• Primo principio:
L’energia può essere convertita da una forma in un’altra ma non può
essere né creata né distrutta.
• Secondo principio:
Il calore non può spontaneamente fluire da un corpo freddo a uno più
caldo.
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La dilatazione termica
La dilatazione termica è un fenomeno fisico che
si realizza quando un corpo (liquido, gassoso o
solido) aumenta di volume all'aumentare della
temperatura.
Nei corpi solidi, avvengono tre tipi di
dilatazione: dilatazione cubica, dilatazione
superficiale e dilatazione lineare.
Nel caso dell’andamento della dilatazione sia
lineare, allora è definito il coefficiente di
dilatazione termica.
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La dilatazione lineare
Con l’aumento di temperatura, nei solidi aumentato tutte e tre le dimensioni spaziali. Tuttavia,
in un filo, in una barra sottile l’aumento è più evidente nel caso della lunghezza. Si parla in
questo caso di dilatazione lineare.
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La dilatazione lineare
Una variazione ΔT di temperatura provoca in una barra di lunghezza iniziale L0, una variazione
di lunghezza ΔL, espressa da:
dove a(alfa) indica il coefficiente di dilatazione lineare, che può essere
espresso anche con la lettera greca λ (lambda).
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La dilatazione superficiale
ΔS=σS1Δ
T
Nella dilatazione superficiale, l'aumento della superficie ΔS è direttamente proporzionale alla
superficie iniziale S1 e all'incremento di temperatura ΔT:
dove σ è il coefficiente di dilatazione superficiale. La superficie finale si trova
aggiungendo a quella iniziale S1 la dilatazione avvenuta.
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La dilatazione cubica
Per sapere quanto aumenta di volume un solido o un liquido quando viene riscaldato,
dobbiamo conoscere:
• il volume iniziale V0.
• l'aumento di temperatura ΔT.
• il coefficiente di dilatazione volumica k(o beta)
Avendo questi dati a disposizione, possiamo conoscere l'aumento di volume ΔV utilizzando la
legge della dilatazione volumica dei solidi e dei liquidi:
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Esiste inoltre una semplicissima relazione tra i coefficienti di dilatazione lineare, superficiale e
volumica:
Il coefficiente di dilatazione superficiale è il doppio del coefficiente di dilatazione lineare,
mentre il coefficiente di dilatazione cubica è il triplo del coefficiente di dilatazione lineare.
Ecco perché spesso i libri riportano la tabella dei valori del coefficiente di
dilatazione lineare per diversi materiali, ma non i rispettivi coefficienti di dilatazione volumica.
Dunque, se per un certo materiale si conosce il valore di α, allora è facile trovare anche i valori
dei coefficienti di dilatazione termica nel caso superficiale (σ) e volumico (β), ed è per questo
motivo che solitamente sui libri sono riportate tabelle contenenti solamente coefficienti di
dilatazione lineare.
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Ma perché si dilatano i corpi?
• Le sostanze sono composte da atomi. Quando due o più atomi si legano
assieme formano molecole. La molecola d’acqua è formata da due atomi di
idrogeno (simbolo H) e da un atomo di ossigeno (simbolo O).
• Tra le molecole di una sostanza agiscono le forze di coesione molecolare.
• Queste forze hanno intensità diversa a seconda dello stato di aggregazione in
cui si trova la sostanza
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Il calore
Il calore è energia che viene trasferita da un corpo ad un altro a causa di una
differenza di temperatura, esso dunque si sposta da un corpo a un altro
propagandosi per tutto il volume di esso.
Il passaggio di calore tra due corpi ha un verso privilegiato: avviene
spontaneamente dal corpo a temperatura più alta a quello a temperatura più bassa.
Una caloria è la quantità di calore che si deve fornire a un grammo di acqua
distillata per aumentarne la temperatura di un grado centigrado alla pressione di 1
atm.
Il calore specifico indica quanti joule di calore o di lavoro fanno aumentare di un
kelvin la temperatura di un kg di sostanza.
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Q= c m ΔT
Il calore Q che deve assorbire un corpo di massa m affinché il suo corpo possa subire una
variazione ΔT è:
Dove il coefficiente di proporzionalità c è caratteristico della sostanza di cui è fatto il corpo.
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Capacità termica
Si definisce capacità termica di un corpo (o più in generale di un qualunque sistema) il
rapporto fra il calore scambiato tra il corpo e l'ambiente e la variazione di temperatura che ne
consegue.
C = c m
In funzione della capacità termica, la relazione tra il calore Q assorbito da un corpo e la
variazione ΔT della sua temperatura è:
Q = C ΔT
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Propagazione del calore
• Si dice che il calore si propaga per conduzione quando si trasmette da un
corpo solido ad un altro, posti a diversa temperatura e a contatto fra loro.
• Si dice che il calore si propaga per convezione quando la propagazione
avviene nei fluidi, dove il calore si propaga per spostamento di materia.
• Si dice che il calore si propaga per irraggiamento quando la trasmissione
del calore tra due corpi avviene attraverso le radiazioni emesse da una
sorgente, anche se fra i due c’è il vuoto.