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Derivate e teoremi sulle
funzioni derivabili
Eolini Matteo 5G
Derivata di una funzione
β€’ Equazione della retta tangente al grafico di 𝑦 = 𝑓(π‘₯).
β€’ Nel punto di ascissa π‘₯0 𝑦 βˆ’ 𝑓 π‘₯ = π‘š(π‘₯ βˆ’ π‘₯0)
π‘šπ‘ π‘’π‘ =
Δ𝑦
Ξ”π‘₯
=
𝑓 π‘₯0+β„Ž βˆ’π‘“(π‘₯0)
π‘₯0+β„Žβˆ’π‘₯0
=
𝑓 π‘₯0+β„Ž βˆ’π‘“(π‘₯0)
β„Ž
π‘šπ‘‘π‘Žπ‘› = lim
β„Ž 0
𝑓 π‘₯0+β„Ž βˆ’π‘“(π‘₯0)
β„Ž
Rapporto Incrementale
Se il limite esiste ed Γ¨ finito allora
la funzione si dice derivabile nel
punto di ascissa π‘₯0 e il valore che il
limite assume prende il nome di
derivata di 𝑓 in π‘₯0.
Derivate
delle
funzioni
elementari
Massimi e minimi
relativi
β€’ Data una funzione definita e continua in [π‘Ž, 𝑏], si
dice che in π‘₯0 c’è un minimo relativo se e solo se
esiste un intorno di π‘₯0 in cui 𝑓(π‘₯) > 𝑓(π‘₯0)
β€’ Data una funzione definita e continua in [π‘Ž, 𝑏], si
dice che in π‘₯0 c’è un massimo relativo se e solo se
esiste un intorno di π‘₯0 in cui 𝑓 π‘₯ < 𝑓(π‘₯0)
Massimi e minimi assoluti
β€’ Data una funzione definita e continua nel suo dominio D, si dice che in π‘₯0 c’è
un minimo assoluto se e solo se 𝑓(π‘₯) > 𝑓(π‘₯0) in D
β€’ Data una funzione definita e continua nel suo dominio D, si dice che in π‘₯0 c’è
un massimo assoluto se e solo se 𝑓(π‘₯) < 𝑓(π‘₯0) in D
Teorema
sulla
relazione
tra
derivabilitΓ 
e continuitΓ 
Se una funzione 𝑓(π‘₯) Γ¨
derivabile in π‘₯0, allora Γ¨
anche continua in π‘₯0.
Teorema di Bolzano
Sia 𝑓 π‘₯ : π‘Ž, 𝑏 ℝ una funzione continua e supponiamo che 𝑓 π‘Ž βˆ™ 𝑓 𝑏 < 0
allora esiste almeno un punto π‘₯0 ∈ π‘Ž, 𝑏 tale che 𝑓 π‘₯0 = 0.
Se f Γ¨ derivabile in π‘₯0, punto di massimo o minimo relativo (estremante), interno al
dominio; allora 𝑓’(π‘₯0) = 0
Teorema di Rolle
Se una funzione 𝑓(π‘₯):
β€’ Γ¨ continua nell’intervallo chiuso e limitato [π‘Ž, 𝑏]
β€’ Γ¨ derivabile nei punti interni dell’intervallo π‘Ž, 𝑏
β€’ assume valori uguali agli estremi dell’intervallo cioΓ¨
𝑓(π‘Ž) = 𝑓(𝑏)
allora esiste almeno un punto 𝒄 interno all’intervallo
(π‘Ž, 𝑏) in cui la derivata prima si annulla, cioΓ¨
𝒇’(𝒄) = 𝟎
Teorema di Rolle
β€’ Il Teorema di Rolle afferma che quando sono
verificate le sue ipotesi, esiste sempre un punto c
in cui la tangente al grafico Γ¨ parallela alla retta
AB e quindi all’asse x.
β€’ Il teorema garantisce l’esistenza di almeno un
punto in cui la derivata si annulla ma i punti
possono essere anche piΓΉ di uno.
Teorema di
Lagrange
Se la funzione f soddisfa le ipotesi:
β€’ 𝑓 Γ¨ continua nell’intervallo chiuso
[π‘Ž, 𝑏]
β€’ f Γ¨ derivabile nello stesso intervallo,
salvo (eventualmente) negli estremi
π‘₯ = π‘Ž e π‘₯ = 𝑏
Allora esiste (almeno) un punto c
interno all’intervallo [π‘Ž, 𝑏] nel quale Γ¨
verificata l’uguaglianza:
𝑓′ 𝑐 =
𝑓 𝑏 βˆ’ 𝑓(π‘Ž)
𝑏 βˆ’ π‘Ž
Se un arco di curva Γ¨ dotato di tangente, esisterΓ  un
punto π‘₯0 dove la tangente Γ¨ una retta parallela alla
secante che congiunge i due estremi della funzione (o
anche arco di curva) dato.
Corollari del Teorema di Lagrange
1. Se una funzione f (x) Γ¨ continua
nell’intervallo [a;b], derivabile
in ]a; b[ e tale che f l(x) Γ¨ nulla
in ogni punto interno
dell’intervallo, allora f (x) Γ¨
costante in tutto [a;b].
2. Due funzioni 𝑓 e 𝑔, continue in
[a,b] e derivabili in (π‘Ž, 𝑏), hanno
derivate uguali βˆ€π‘₯ ∈ (π‘Ž, 𝑏) se e
solo se differiscono per una
costante additiva:
𝐹′(π‘₯) = 𝑔′(π‘₯) ↔ 𝑓(π‘₯) = 𝑔(π‘₯) + 𝑐
Teorema di
Cauchy
Se le funzioni 𝑓(π‘₯) e 𝑔(π‘₯) sono tali che:
1. 𝑓(π‘₯) e 𝑔(π‘₯) sono continue nell’intervallo
[π‘Ž; 𝑏],
2. 𝑓(π‘₯) e 𝑔(π‘₯) sono derivabili in ogni punto
interno a questo intervallo,
3. 𝑔’(π‘₯) = 0, per ogni π‘₯ interno ad [π‘Ž; 𝑏],
allora esiste almeno un punto c interno ad
[π‘Ž; 𝑏] in cui si ha:
𝑓 𝑏 βˆ’ 𝑓(π‘Ž)
𝑔 𝑏 βˆ’ 𝑔(π‘Ž)
=
𝑓′(𝑐)
𝑔′(𝑐)
Teorema di
Cauchy
…cioΓ¨ il rapporto fra gli incrementi delle
funzioni 𝑓 (π‘₯) e 𝑔(π‘₯) nell’intervallo [π‘Ž; 𝑏] Γ¨
uguale al rapporto fra le rispettive derivate
calcolate in un particolare punto 𝑐 interno
all’intervallo.
Teorema di De L’Hopital
Date due funzioni 𝑓(π‘₯) e 𝑔(π‘₯) definite nell’intorno 𝐼 di un punto π‘₯0, se
β€’ 𝑓(π‘₯) e 𝑔(π‘₯) sono continue in π‘₯0 e 𝑓 π‘₯ = 𝑔 π‘₯ = 0,
β€’ 𝑓(π‘₯) e 𝑔(π‘₯) sono derivabili in 𝐼 eccetto al piΓΉ π‘₯0,
β€’ 𝑔 π‘₯ β‰  0 in 𝐼 βˆ’ {π‘₯0}
β€’ esiste lim
π‘₯ π‘₯0
𝑓′(π‘₯)
𝑔′(π‘₯)
Allora esiste anche lim
π‘₯ π‘₯0
𝑓(π‘₯)
𝑔(π‘₯)
e risulta lim
π‘₯ π‘₯0
𝑓(π‘₯)
𝑔(π‘₯)
= lim
π‘₯ π‘₯0
𝑓′(π‘₯)
𝑔′(π‘₯)
Dimostrazione:
Essendo 𝑓(π‘₯) e 𝑔(π‘₯) infinitesime (infinite) in π‘₯0 e questo significa che:
lim π‘₯ π‘₯0 𝑓 (π‘₯) = 0 𝑒 lim π‘₯ π‘₯0 𝑔(π‘₯ ) = 0
E ponendo 𝑓(π‘₯0) = 0 e 𝑔(π‘₯0) = 0, si estende per continuitΓ  𝑓(π‘₯)) e 𝑔(π‘₯ in π‘₯0
A questo punto applico Cauchy nell’intervallo [x0, x] che sarebbe come il mio intervallo [π‘Ž, 𝑏]
𝑓 π‘₯ – 𝑓 π‘₯0
𝑔 (π‘₯)– 𝑔(π‘₯0)
=
𝑓 ’ (𝑐 )
𝑔 ’ (𝑐)
Ma siccome f(π‘₯0) = 0 e g(π‘₯0) = 0 mi rimane:
𝑓(π‘₯)
𝑔(π‘₯)
=
𝑓′(𝑐π‘₯)
𝑔′(𝑐π‘₯)
Siccome c dipende da x, pongo cx = y e sapendo che y tende a π‘₯0 per il teorema dei carabinieri
ho la tesi:
lim
π‘₯ π‘₯0
𝑓(π‘₯)
𝑔(π‘₯)
= lim
π‘₯ π‘₯0
𝑓′(𝑐π‘₯)
𝑔′(𝑐π‘₯)
= lim
π‘₯ π‘₯0
𝑓′(π‘₯)
𝑔′(π‘₯)
Teorema di De
L’Hopital

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  • 1. Derivate e teoremi sulle funzioni derivabili Eolini Matteo 5G
  • 2. Derivata di una funzione β€’ Equazione della retta tangente al grafico di 𝑦 = 𝑓(π‘₯). β€’ Nel punto di ascissa π‘₯0 𝑦 βˆ’ 𝑓 π‘₯ = π‘š(π‘₯ βˆ’ π‘₯0) π‘šπ‘ π‘’π‘ = Δ𝑦 Ξ”π‘₯ = 𝑓 π‘₯0+β„Ž βˆ’π‘“(π‘₯0) π‘₯0+β„Žβˆ’π‘₯0 = 𝑓 π‘₯0+β„Ž βˆ’π‘“(π‘₯0) β„Ž π‘šπ‘‘π‘Žπ‘› = lim β„Ž 0 𝑓 π‘₯0+β„Ž βˆ’π‘“(π‘₯0) β„Ž Rapporto Incrementale Se il limite esiste ed Γ¨ finito allora la funzione si dice derivabile nel punto di ascissa π‘₯0 e il valore che il limite assume prende il nome di derivata di 𝑓 in π‘₯0.
  • 4. Massimi e minimi relativi β€’ Data una funzione definita e continua in [π‘Ž, 𝑏], si dice che in π‘₯0 c’è un minimo relativo se e solo se esiste un intorno di π‘₯0 in cui 𝑓(π‘₯) > 𝑓(π‘₯0) β€’ Data una funzione definita e continua in [π‘Ž, 𝑏], si dice che in π‘₯0 c’è un massimo relativo se e solo se esiste un intorno di π‘₯0 in cui 𝑓 π‘₯ < 𝑓(π‘₯0)
  • 5. Massimi e minimi assoluti β€’ Data una funzione definita e continua nel suo dominio D, si dice che in π‘₯0 c’è un minimo assoluto se e solo se 𝑓(π‘₯) > 𝑓(π‘₯0) in D β€’ Data una funzione definita e continua nel suo dominio D, si dice che in π‘₯0 c’è un massimo assoluto se e solo se 𝑓(π‘₯) < 𝑓(π‘₯0) in D
  • 6. Teorema sulla relazione tra derivabilitΓ  e continuitΓ  Se una funzione 𝑓(π‘₯) Γ¨ derivabile in π‘₯0, allora Γ¨ anche continua in π‘₯0.
  • 7. Teorema di Bolzano Sia 𝑓 π‘₯ : π‘Ž, 𝑏 ℝ una funzione continua e supponiamo che 𝑓 π‘Ž βˆ™ 𝑓 𝑏 < 0 allora esiste almeno un punto π‘₯0 ∈ π‘Ž, 𝑏 tale che 𝑓 π‘₯0 = 0.
  • 8. Se f Γ¨ derivabile in π‘₯0, punto di massimo o minimo relativo (estremante), interno al dominio; allora 𝑓’(π‘₯0) = 0
  • 9. Teorema di Rolle Se una funzione 𝑓(π‘₯): β€’ Γ¨ continua nell’intervallo chiuso e limitato [π‘Ž, 𝑏] β€’ Γ¨ derivabile nei punti interni dell’intervallo π‘Ž, 𝑏 β€’ assume valori uguali agli estremi dell’intervallo cioΓ¨ 𝑓(π‘Ž) = 𝑓(𝑏) allora esiste almeno un punto 𝒄 interno all’intervallo (π‘Ž, 𝑏) in cui la derivata prima si annulla, cioΓ¨ 𝒇’(𝒄) = 𝟎
  • 10. Teorema di Rolle β€’ Il Teorema di Rolle afferma che quando sono verificate le sue ipotesi, esiste sempre un punto c in cui la tangente al grafico Γ¨ parallela alla retta AB e quindi all’asse x. β€’ Il teorema garantisce l’esistenza di almeno un punto in cui la derivata si annulla ma i punti possono essere anche piΓΉ di uno.
  • 11. Teorema di Lagrange Se la funzione f soddisfa le ipotesi: β€’ 𝑓 Γ¨ continua nell’intervallo chiuso [π‘Ž, 𝑏] β€’ f Γ¨ derivabile nello stesso intervallo, salvo (eventualmente) negli estremi π‘₯ = π‘Ž e π‘₯ = 𝑏 Allora esiste (almeno) un punto c interno all’intervallo [π‘Ž, 𝑏] nel quale Γ¨ verificata l’uguaglianza: 𝑓′ 𝑐 = 𝑓 𝑏 βˆ’ 𝑓(π‘Ž) 𝑏 βˆ’ π‘Ž Se un arco di curva Γ¨ dotato di tangente, esisterΓ  un punto π‘₯0 dove la tangente Γ¨ una retta parallela alla secante che congiunge i due estremi della funzione (o anche arco di curva) dato.
  • 12. Corollari del Teorema di Lagrange 1. Se una funzione f (x) Γ¨ continua nell’intervallo [a;b], derivabile in ]a; b[ e tale che f l(x) Γ¨ nulla in ogni punto interno dell’intervallo, allora f (x) Γ¨ costante in tutto [a;b]. 2. Due funzioni 𝑓 e 𝑔, continue in [a,b] e derivabili in (π‘Ž, 𝑏), hanno derivate uguali βˆ€π‘₯ ∈ (π‘Ž, 𝑏) se e solo se differiscono per una costante additiva: 𝐹′(π‘₯) = 𝑔′(π‘₯) ↔ 𝑓(π‘₯) = 𝑔(π‘₯) + 𝑐
  • 13. Teorema di Cauchy Se le funzioni 𝑓(π‘₯) e 𝑔(π‘₯) sono tali che: 1. 𝑓(π‘₯) e 𝑔(π‘₯) sono continue nell’intervallo [π‘Ž; 𝑏], 2. 𝑓(π‘₯) e 𝑔(π‘₯) sono derivabili in ogni punto interno a questo intervallo, 3. 𝑔’(π‘₯) = 0, per ogni π‘₯ interno ad [π‘Ž; 𝑏], allora esiste almeno un punto c interno ad [π‘Ž; 𝑏] in cui si ha: 𝑓 𝑏 βˆ’ 𝑓(π‘Ž) 𝑔 𝑏 βˆ’ 𝑔(π‘Ž) = 𝑓′(𝑐) 𝑔′(𝑐)
  • 14. Teorema di Cauchy …cioΓ¨ il rapporto fra gli incrementi delle funzioni 𝑓 (π‘₯) e 𝑔(π‘₯) nell’intervallo [π‘Ž; 𝑏] Γ¨ uguale al rapporto fra le rispettive derivate calcolate in un particolare punto 𝑐 interno all’intervallo.
  • 15. Teorema di De L’Hopital Date due funzioni 𝑓(π‘₯) e 𝑔(π‘₯) definite nell’intorno 𝐼 di un punto π‘₯0, se β€’ 𝑓(π‘₯) e 𝑔(π‘₯) sono continue in π‘₯0 e 𝑓 π‘₯ = 𝑔 π‘₯ = 0, β€’ 𝑓(π‘₯) e 𝑔(π‘₯) sono derivabili in 𝐼 eccetto al piΓΉ π‘₯0, β€’ 𝑔 π‘₯ β‰  0 in 𝐼 βˆ’ {π‘₯0} β€’ esiste lim π‘₯ π‘₯0 𝑓′(π‘₯) 𝑔′(π‘₯) Allora esiste anche lim π‘₯ π‘₯0 𝑓(π‘₯) 𝑔(π‘₯) e risulta lim π‘₯ π‘₯0 𝑓(π‘₯) 𝑔(π‘₯) = lim π‘₯ π‘₯0 𝑓′(π‘₯) 𝑔′(π‘₯)
  • 16. Dimostrazione: Essendo 𝑓(π‘₯) e 𝑔(π‘₯) infinitesime (infinite) in π‘₯0 e questo significa che: lim π‘₯ π‘₯0 𝑓 (π‘₯) = 0 𝑒 lim π‘₯ π‘₯0 𝑔(π‘₯ ) = 0 E ponendo 𝑓(π‘₯0) = 0 e 𝑔(π‘₯0) = 0, si estende per continuitΓ  𝑓(π‘₯)) e 𝑔(π‘₯ in π‘₯0 A questo punto applico Cauchy nell’intervallo [x0, x] che sarebbe come il mio intervallo [π‘Ž, 𝑏] 𝑓 π‘₯ – 𝑓 π‘₯0 𝑔 (π‘₯)– 𝑔(π‘₯0) = 𝑓 ’ (𝑐 ) 𝑔 ’ (𝑐) Ma siccome f(π‘₯0) = 0 e g(π‘₯0) = 0 mi rimane: 𝑓(π‘₯) 𝑔(π‘₯) = 𝑓′(𝑐π‘₯) 𝑔′(𝑐π‘₯) Siccome c dipende da x, pongo cx = y e sapendo che y tende a π‘₯0 per il teorema dei carabinieri ho la tesi: lim π‘₯ π‘₯0 𝑓(π‘₯) 𝑔(π‘₯) = lim π‘₯ π‘₯0 𝑓′(𝑐π‘₯) 𝑔′(𝑐π‘₯) = lim π‘₯ π‘₯0 𝑓′(π‘₯) 𝑔′(π‘₯)