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   Tra il 1927 e il 1928 negli Usa produzione e valori azionari
    cominciarono a seguire dinamiche differenti
   La produzione saturò il mercato, per cui la domanda e gli
    ordini si ridussero
   Il mercato borsistico, invece, continuò a prosperare
   Operatori e risparmiatori continuarono a credere che il
    valore delle azioni sarebbe cresciuto infinitamente
   Gli operatori compravano le azioni, quindi aspettavano che
    il loro valore borsistico crescesse, e poi le rivendevano
    ottenendo guadagni superiori dalle speculazioni rispetto ai
    dividendi che le imprese pagavano sul valore effettivo delle
    azioni
   Si creò sul mercato borsistico una bolla speculativa, cioè il
    processo in cui le azioni continuavano a crescere in valore
    anche se le condizioni economiche reali delle aziende a
    cui queste azioni facevano riferimento non erano positive
   I titoli azionari raggiunsero alla borsa di Wall Street il
                         massimo valore nell’estate del 1929, poi cominciò la
                         fase delle vendite, in cui gli speculatori cercarono di
                         ottenere i massimi guadagni dai loro pacchetti di
                         azioni
                        Tra il 21 e il 24 ottobre 1929 la vendite si fecero
                         sempre più ampie
                        Si creò una situazione di panico tra i detentori di
                         azioni
                        I risparmiatori constatarono la perdita di valore e
                         cominciarono a vendere tutti insieme nello stesso
                         tempo
                        Si verificò un vero e proprio crollo della Borsa
La folla davanti a       americana, che diventò evidente il 29 ottobre 1929,
Wall Street il 29        poi ricordato come “black Tuesday”: furono venduti
ottobre 1929             titoli azionari pari a 16.500.000 dollari
                        Da quel momento i valori azionari non si ripresero
                         fino al 1932
Fonte:
www.bpp.it
 Le industrie americane subirono un doppio
                                       effetto
                                      I. la domanda diminuì
                                      II. le banche non prestarono più soldi alle
                                       imprese
                                        Le imprese non ebbero le risorse necessarie
Ufficio di collocamento durante la       per produrre, acquistare le materie prime e
        grande depressione               pagare gli stipendi
                                        Dovevano o chiudere, o ridurre la produzione
                                        Sia che chiudessero, sia che riducessero la
                                         produzione dovettero licenziare
                                        Anche chi non venne licenziato, dovette subire
                                         diminuzioni di stipendio
                                        I prezzi dei prodotti diminuirono per
                                         permettere alle merci di trovare mercato
   In sostanza si attivò una dinamica economica
    di questo genere

diminuzione produttiva                    aumento del
  tasso di disoccupazione                 diminuzione
  di salari e stipendi              crollo della
  domanda (perché molti non hanno denaro da spendere in
  quanto disoccupati o pagati meno)          discesa dei
  prezzi
 L’agricoltura, a sua volta, entrò in
                               una crisi profonda
                              I prezzi dei prodotti agricoli
                               crollarono per la forte
                               diminuzione della domanda
Una famosa foto di D.Lange    I proprietari e gli affittuari non
  che testimonia la crisi
dei farmer americani negli
                               avevano più risorse per
         anni ‘30              acquistare sementi, attrezzi,
                               concimi, mangimi, macchine
                              Chi aveva debiti spesso subì
                               azioni legali che ne imponevano
                               la restituzione o addirittura si
                               vide requisire la proprietà
 Il crollo coinvolse in primo luogo i più ricchi e
  benestanti
 Essi ridussero acquisti e investimenti, e dal
  momento che erano i maggiori compratori e
  investitori, questo determinò effetti negativi
  sull’economia prima statunitense, quindi mondiale,
  visto che gli Usa erano ormai la prima potenza
  economica globale
 Gli Usa reagirono cercando di difendere la loro
  industria e riducendo, e poi annullando i crediti
  verso l’estero, in una politica protezionistica e
  isolazionistica
   Il legame economico tra Usa e Europa, nato
    con la Grande guerra e rinsaldatosi con il
    piano Dawes determinò la trasmissione della
    crisi al di là dell’Atlantico
   Anche in questo caso si verificò una dinamica
    perversa, dalla quale emerse quanto ormai
    globalizzata fosse l’economia anche in quegli
    anni
   Banche e risparmiatori americani smisero di investire
    in titoli tedeschi e spesso chiesero indietro i loro soldi
                  le banche tedesche non furono in grado di
    restituire i soldi avuti dai finanzieri, che a loro volta li
    devono rendere agli investitori americani                le
    imprese tedesche non ricevettero più sostegno dalle
    banche

   Da qui si innescò una crisi simile a quella americana
    anche in Germania, e in Austria: diminuzione della
    produzione, aumento della disoccupazione,
    diminuzione degli stipendi, crollo della domanda
   La Gran Bretagna subì pesantemente le conseguenze di
    queste crisi perché erano ingenti gli investimenti britannici in
    Austria e Germania
   Molti investitori stranieri ritirarono capitali dalla banche
    britanniche e si moltiplicarono le richieste di convertire
    sterline in oro
   La Banca d’Inghilterra esaurì le riserve auree e dovette
    svalutare la moneta britannica
   La svalutazione della moneta nasceva dalla strategia di
    favorire le esportazioni grazie al costo competitivo dei
    prodotti, che attraverso la svalutazione diventano più
    convenienti, in modo da superare il protezionismo doganale
   Anche altre nazioni decisero di compiere operazioni di questo
    genere sulla moneta e sulla convertibilità
   Tuttavia il protezionismo non fu superato, anzi aumentò, tanto
    da far crollare il commercio mondiale del 60% tra 1929 e 1932
 La crisi determinò la fine dei dodici
                                      anni di presidenza repubblicana in Usa
                                     Le elezioni del 1932 furono vinte dal
                                      democratico Franklin Delano
                                      Roosevelt, che ebbe la meglio sul
                                      presidente uscente Herbert Hoover
                                     La vittoria di Roosevelt fu dovuta
                                      soprattutto alla sua capacità di dare
                                      speranza e coraggio all’elettorato
Immagine di propaganda elettorale
  di Franklin Delano Roosevelt
                                      americano sfiduciato per la crisi
                                     Egli rimase presidente per quattro
                                      mandati, dal 1932 alla morte nel 1945
 Fin dalla campagna elettorale, Roosevelt
                                promise di attuare un new deal for the
                                american people,cioè un nuovo patto o un
                                nuovo corso per il popolo americano
                               Questa parola d’ordine non esprimeva un
                                programma politico vero e proprio, quanto un
                                atteggiamento di governo in cui lo Stato
                                sarebbe intervenuto più ampiamente in
                                economia rispetto a quella che era la
                                tradizione della politica americana
Roosevelt durante una delle
                               Contribuì al successo di questa strategia
   sue 15 fireside chats
                                politica il modo di comunicare del presidente,
                                che sfruttò pienamente la radio, il mezzo di
                                comunicazione più popolare dell’epoca, per
                                stabilire un rapporto diretto,amichevole e
                                intimo con le famiglie nelle fireside chats
                                (“conversazioni al caminetto”)
   Il new deal prese corpo attraverso una serie di
    provvedimenti anti-crisi:
   I. ristrutturazione del sistema creditizio, per
    venire in aiuto alle banche, molte delle quali
    erano fallite
   II. svalutazione del dollaro
   III. aumento dei sussidi di disoccupazione
   IV. concessione di prestiti ai cittadini
    indebitati per permettere loro di estinguere le
    ipoteche
 L’amministrazione Roosevelt approvò una serie di
  leggi riguardanti i settori produttivi
 I. Limitazione della produzione agricola, con
  premi per chi riduceva coltivazioni e
  allevamenti,secondo l’AAA (Agricultural
  Adjustment Act)
 II. Il NIRa (National Industrial Recovery Act)
  imponeva dei codici di comportamento alle
  imprese industriali per evitare che attuassero
  una concorrenza troppo accanita tra loro; aiutava
  i lavoratori a salvaguardare i loro salari e i loro
  diritti
   Queste leggi non sempre funzionarono
                                           La legge sull’agricoltura ridusse la produzione
                                            e i prezzi, ma determinò anche l’abbandono
                                            delle terre da parte di milioni di contadini
                                           Il tasso di disoccupazione dopo due anni di
                                            presidenza Roosevelt rimase molto elevato (11
                                            milioni di persone)
                                           Per dare lavoro almeno a una parte di queste
                                            persone, fu avviato un programma di lavori
                                            pubblici che permisero l’assunzione di molti
                                            individui per costruire strade, ponti, argini di
                                            fiumi, scuole
                                           In questo programma entrò il provvedimento
                                            che avviò la bonifica del bacino del fiume
                                            Tennessee, una zona economicamente
                                            depressa, che grazie a numerosi interventi
Costruzione di una diga nel Tennessee       diventò area per la produzione di energia
durante il programma TVA (Tennessee         elettrica (dighe, centrali) e in cui furono
Valley Authority)
                                            costruite anche abitazioni e scuole
   Il programma economico di Roosevelt realizzò l’idea che la spesa
    pubblica potesse correggere le difficoltà economiche determinate
    dal deficit
   Attraverso l’intervento dello Stato in economia, era possibile
    aumentare produzione e redditi e in questo modo arginare la
    crescita del deficit economico
   Il governo americano decise anche un’altra serie di provvedimenti di
    taglio sociale, che dovevano sostenere le classi sociali più deboli:
   I. una riforma fiscale, che facesse ricadere maggiori oneri sulle spalle
    dei più ricchi
   II. una legge sulla sicurezza sociale, in base alla quale buona parte dei
    lavoratori dell’industria, ma non dell’agricoltura, avrebbero avuto una
    pensione di vecchiaia e i più bisognosi avrebbero goduto dell’aiuto
    statale
   III. il National Labor Relactions Act prevedeva che i sindacati fossero
    gli interlocutori istituzionali incaricati di rappresentare i lavoratori
    nelle trattative con gli industriali
 La politica di Roosevelt fece recuperare ai
                               cittadini americani fiducia nel parlamento
                               e nel governo
                              Il presidente americano ottenne sostegno
                               elettorale dai ceti più poveri, i più vessati
                               dalla crisi, e il suo partito, il Democratico,
                               ottenne i voti dell’elettorato di colore,
Roosevelt riceveva in
                               che tradizionalmente votava per i
media 8.000 lettere al         repubblicani
giorno, ma talvolta ne        I bianchi del Sud votarono per Roosevelt
ricevette anche 150.000 in
una sola giornata              a causa delle sue politiche agricole
                              I lavoratori urbani, soprattutto gli operai,
                               e i sindacati erano sostenitori convinti del
                               new deal
 Il new deal non ebbe soltanto sostenitori, ma anche
  avversari molto decisi, tra cui il massimo organo
  giuridico americano, la Corte Suprema, che bocciò
  le leggi su industria e agricoltura, dichiarandole
  incostituzionali
 La politica di Roosevelt dimostrò da una parte che lo
  stato aveva un ruolo decisivo per arginare le
  conseguenze della crisi
 Dall’altra parte, tuttavia, questa politica non riuscì
  del tutto a stimolare l’iniziativa economica dei
  privati, nonostante questo fosse il suo obiettivo
  principale
 La Germania subì violenti contraccolpi dalla
                           crisi, perché l’economia tedesca era ancora
                           appesantita dalle riparazioni di guerra e per
                           ripagarle aveva stretto un legame economico
                           forte con gli Usa (piano Dawes)
                          Il governo di coalizione tra socialdemocratici
                           e moderati che governava la Germania e era
                           guidato dalla Spd entrò in crisi per la
                           questione dei servizi sociali, che i
Heinrich Brüning,
                           socialdemocratici volevano conservare e i
primo ministro tedesco     moderati intendevano ridurre drasticamente
tra 1930 e 1932            a causa dei suoi costi
                          Nel 1930 il governo passò nelle mani del
                           cattolico Heinrich Brüning, che attuò una
                           politica di sacrifici economici
 Tale politica servì, in parte, anche
                                    come arma di pressione verso le
                                    nazioni estere per spingerle a ridurre
                                    l’entità delle riparazioni, che furono
                                    sospese per tre anni, poi per sempre,
                                    dopo l’avvento di Hitler al potere nel
                                    1933
                                   Il risultato più pesante ottenuto da
                                    Brüning fu però l’aumento della
Manifestazione nazista a Monaco     disoccupazione, che salì a quota sei
            nel 1923
                                    milioni di persone
                                   Questa situazione favorì il successo
                                    del NSDAP (Partito nazionalsocialista),
                                    che sfruttò il disagio e e le frustrazioni
                                    dei tedeschi
 La Gran Bretagna andò al voto proprio nel 1929,
  dando la vittoria al Labour Party, che formò un
  governo con i liberali presieduto da MacDonald
 I provvedimenti del governo laburista per
  fronteggiare la crisi ebbero però esiti deludenti,
  soprattutto la disoccupazione aumentò
 Le proteste degli operai e le difficoltà dentro il
  Labour spinsero MacDonald a cercare la
  formazione di un governo di unità nazionale con
  i conservatori, che decise la svalutazione della
  sterlina
 Nel ‘31, nuove elezioni videro la netta sconfitta del
  Labour e la vittoria dei Tories, che però sostennero un
  governo di nuovo presieduto da MacDonald, che
  aveva abbandonato il Labour
 Negli anni 1931-1935 la Gran Bretagna strinse i legami
  con Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Canada e
  Eire, che costituivano il Commonwealth, con un
  sistema protezionistico che privilegiava gli scambi
  commerciali solo con queste zone
 La disoccupazione rimase forte, ma l’economia inglese,
  grazie alla svalutazione e al Commonwealth, si riprese ,
  tanto che già nel periodo ‘33- 34 il paese si avviò a
  uscire dalla crisi.
   In Francia la crisi si ripercosse sull’economia a
    partire dal 1931, ma durò fino al termine del
    decennio
   I governi attuarono una politica di difesa del
    franco, svalutandolo solo nel 1937
   Durante la crisi si verificò anche una pesante
    instabilità politica, che portò alla formazione
    di venti governi in sette anni (1929-36), di
    varia tendenza politica: di centro-destra, di
    centro-sinistra e centristi
Il Fronte popolare
                                               La grande novità nella politica
                                                francese fu la nascita del
                                                Fronte popolare, un’alleanza di
                                                sinistra tra socialisti, radicali e
                                                comunisti, il cui leader Thorez
                                                aveva promosso l’alleanza
                                               Nel 1936 il Fronte popolare
                                                ottenne la maggioranza dei
                                                seggi grazie al successo dei
                                                comunisti alle elezioni
                                               Fu formato un governo guidato
                                                da Leon Blum, socialista,durato
  Leon Blum (sn) e Maurice Thorez (dx)
festeggiano la vittoria del Fronte popolare     però solo un anno
          alle elezioni del 1936
   Il governo del Fronte popolare mediò un accordo tra
    imprenditori e sindacati, che portò a
   I. quaranta ore settimanali di lavoro per gli operai
   II. innalzamento dei salari operai
   III. due settimane all’anno di ferie pagate
   Le conseguenze dell’accordo furono però negative: gli
    industriali per riequilibrare gli aumenti salariali alzarono i
    prezzi dei prodotti e questo portò l’inflazione a impennarsi,
    tanto che gli aumenti salariali furono quasi annullati
   Inoltre impiegati e contadini salariati non ebbero aumenti
    dello stesso livello degli operai e furono vessati
    dall’inflazione
   Le merci francesi persero competitività
   Infine Blum è costretto a dimettersi, anche per le divisioni
    sempre maggiori nel Fronte popolare: 1937
   Il Fronte si sciolse nel 1938
   J.K.Galbraith, Il grande crollo, Torino, Bollati
    Boringhieri
   David.S.Landes, Prometeo liberato, Torino,
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   G.Sabbatucci-V.Vidotto, Il mondo
    contemporaneo. Dal 1848 a oggi, Roma-Bari,
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La Grande crisi del 1929

  • 1.
  • 2. Tra il 1927 e il 1928 negli Usa produzione e valori azionari cominciarono a seguire dinamiche differenti  La produzione saturò il mercato, per cui la domanda e gli ordini si ridussero  Il mercato borsistico, invece, continuò a prosperare  Operatori e risparmiatori continuarono a credere che il valore delle azioni sarebbe cresciuto infinitamente  Gli operatori compravano le azioni, quindi aspettavano che il loro valore borsistico crescesse, e poi le rivendevano ottenendo guadagni superiori dalle speculazioni rispetto ai dividendi che le imprese pagavano sul valore effettivo delle azioni  Si creò sul mercato borsistico una bolla speculativa, cioè il processo in cui le azioni continuavano a crescere in valore anche se le condizioni economiche reali delle aziende a cui queste azioni facevano riferimento non erano positive
  • 3. I titoli azionari raggiunsero alla borsa di Wall Street il massimo valore nell’estate del 1929, poi cominciò la fase delle vendite, in cui gli speculatori cercarono di ottenere i massimi guadagni dai loro pacchetti di azioni  Tra il 21 e il 24 ottobre 1929 la vendite si fecero sempre più ampie  Si creò una situazione di panico tra i detentori di azioni  I risparmiatori constatarono la perdita di valore e cominciarono a vendere tutti insieme nello stesso tempo  Si verificò un vero e proprio crollo della Borsa La folla davanti a americana, che diventò evidente il 29 ottobre 1929, Wall Street il 29 poi ricordato come “black Tuesday”: furono venduti ottobre 1929 titoli azionari pari a 16.500.000 dollari  Da quel momento i valori azionari non si ripresero fino al 1932
  • 5.  Le industrie americane subirono un doppio effetto  I. la domanda diminuì  II. le banche non prestarono più soldi alle imprese  Le imprese non ebbero le risorse necessarie Ufficio di collocamento durante la per produrre, acquistare le materie prime e grande depressione pagare gli stipendi  Dovevano o chiudere, o ridurre la produzione  Sia che chiudessero, sia che riducessero la produzione dovettero licenziare  Anche chi non venne licenziato, dovette subire diminuzioni di stipendio  I prezzi dei prodotti diminuirono per permettere alle merci di trovare mercato
  • 6. In sostanza si attivò una dinamica economica di questo genere diminuzione produttiva aumento del tasso di disoccupazione diminuzione di salari e stipendi crollo della domanda (perché molti non hanno denaro da spendere in quanto disoccupati o pagati meno) discesa dei prezzi
  • 7.  L’agricoltura, a sua volta, entrò in una crisi profonda  I prezzi dei prodotti agricoli crollarono per la forte diminuzione della domanda Una famosa foto di D.Lange  I proprietari e gli affittuari non che testimonia la crisi dei farmer americani negli avevano più risorse per anni ‘30 acquistare sementi, attrezzi, concimi, mangimi, macchine  Chi aveva debiti spesso subì azioni legali che ne imponevano la restituzione o addirittura si vide requisire la proprietà
  • 8.  Il crollo coinvolse in primo luogo i più ricchi e benestanti  Essi ridussero acquisti e investimenti, e dal momento che erano i maggiori compratori e investitori, questo determinò effetti negativi sull’economia prima statunitense, quindi mondiale, visto che gli Usa erano ormai la prima potenza economica globale  Gli Usa reagirono cercando di difendere la loro industria e riducendo, e poi annullando i crediti verso l’estero, in una politica protezionistica e isolazionistica
  • 9. Il legame economico tra Usa e Europa, nato con la Grande guerra e rinsaldatosi con il piano Dawes determinò la trasmissione della crisi al di là dell’Atlantico  Anche in questo caso si verificò una dinamica perversa, dalla quale emerse quanto ormai globalizzata fosse l’economia anche in quegli anni
  • 10. Banche e risparmiatori americani smisero di investire in titoli tedeschi e spesso chiesero indietro i loro soldi le banche tedesche non furono in grado di restituire i soldi avuti dai finanzieri, che a loro volta li devono rendere agli investitori americani le imprese tedesche non ricevettero più sostegno dalle banche  Da qui si innescò una crisi simile a quella americana anche in Germania, e in Austria: diminuzione della produzione, aumento della disoccupazione, diminuzione degli stipendi, crollo della domanda
  • 11. La Gran Bretagna subì pesantemente le conseguenze di queste crisi perché erano ingenti gli investimenti britannici in Austria e Germania  Molti investitori stranieri ritirarono capitali dalla banche britanniche e si moltiplicarono le richieste di convertire sterline in oro  La Banca d’Inghilterra esaurì le riserve auree e dovette svalutare la moneta britannica  La svalutazione della moneta nasceva dalla strategia di favorire le esportazioni grazie al costo competitivo dei prodotti, che attraverso la svalutazione diventano più convenienti, in modo da superare il protezionismo doganale  Anche altre nazioni decisero di compiere operazioni di questo genere sulla moneta e sulla convertibilità  Tuttavia il protezionismo non fu superato, anzi aumentò, tanto da far crollare il commercio mondiale del 60% tra 1929 e 1932
  • 12.
  • 13.  La crisi determinò la fine dei dodici anni di presidenza repubblicana in Usa  Le elezioni del 1932 furono vinte dal democratico Franklin Delano Roosevelt, che ebbe la meglio sul presidente uscente Herbert Hoover  La vittoria di Roosevelt fu dovuta soprattutto alla sua capacità di dare speranza e coraggio all’elettorato Immagine di propaganda elettorale di Franklin Delano Roosevelt americano sfiduciato per la crisi  Egli rimase presidente per quattro mandati, dal 1932 alla morte nel 1945
  • 14.  Fin dalla campagna elettorale, Roosevelt promise di attuare un new deal for the american people,cioè un nuovo patto o un nuovo corso per il popolo americano  Questa parola d’ordine non esprimeva un programma politico vero e proprio, quanto un atteggiamento di governo in cui lo Stato sarebbe intervenuto più ampiamente in economia rispetto a quella che era la tradizione della politica americana Roosevelt durante una delle  Contribuì al successo di questa strategia sue 15 fireside chats politica il modo di comunicare del presidente, che sfruttò pienamente la radio, il mezzo di comunicazione più popolare dell’epoca, per stabilire un rapporto diretto,amichevole e intimo con le famiglie nelle fireside chats (“conversazioni al caminetto”)
  • 15. Il new deal prese corpo attraverso una serie di provvedimenti anti-crisi:  I. ristrutturazione del sistema creditizio, per venire in aiuto alle banche, molte delle quali erano fallite  II. svalutazione del dollaro  III. aumento dei sussidi di disoccupazione  IV. concessione di prestiti ai cittadini indebitati per permettere loro di estinguere le ipoteche
  • 16.  L’amministrazione Roosevelt approvò una serie di leggi riguardanti i settori produttivi  I. Limitazione della produzione agricola, con premi per chi riduceva coltivazioni e allevamenti,secondo l’AAA (Agricultural Adjustment Act)  II. Il NIRa (National Industrial Recovery Act) imponeva dei codici di comportamento alle imprese industriali per evitare che attuassero una concorrenza troppo accanita tra loro; aiutava i lavoratori a salvaguardare i loro salari e i loro diritti
  • 17. Queste leggi non sempre funzionarono  La legge sull’agricoltura ridusse la produzione e i prezzi, ma determinò anche l’abbandono delle terre da parte di milioni di contadini  Il tasso di disoccupazione dopo due anni di presidenza Roosevelt rimase molto elevato (11 milioni di persone)  Per dare lavoro almeno a una parte di queste persone, fu avviato un programma di lavori pubblici che permisero l’assunzione di molti individui per costruire strade, ponti, argini di fiumi, scuole  In questo programma entrò il provvedimento che avviò la bonifica del bacino del fiume Tennessee, una zona economicamente depressa, che grazie a numerosi interventi Costruzione di una diga nel Tennessee diventò area per la produzione di energia durante il programma TVA (Tennessee elettrica (dighe, centrali) e in cui furono Valley Authority) costruite anche abitazioni e scuole
  • 18. Il programma economico di Roosevelt realizzò l’idea che la spesa pubblica potesse correggere le difficoltà economiche determinate dal deficit  Attraverso l’intervento dello Stato in economia, era possibile aumentare produzione e redditi e in questo modo arginare la crescita del deficit economico  Il governo americano decise anche un’altra serie di provvedimenti di taglio sociale, che dovevano sostenere le classi sociali più deboli:  I. una riforma fiscale, che facesse ricadere maggiori oneri sulle spalle dei più ricchi  II. una legge sulla sicurezza sociale, in base alla quale buona parte dei lavoratori dell’industria, ma non dell’agricoltura, avrebbero avuto una pensione di vecchiaia e i più bisognosi avrebbero goduto dell’aiuto statale  III. il National Labor Relactions Act prevedeva che i sindacati fossero gli interlocutori istituzionali incaricati di rappresentare i lavoratori nelle trattative con gli industriali
  • 19.  La politica di Roosevelt fece recuperare ai cittadini americani fiducia nel parlamento e nel governo  Il presidente americano ottenne sostegno elettorale dai ceti più poveri, i più vessati dalla crisi, e il suo partito, il Democratico, ottenne i voti dell’elettorato di colore, Roosevelt riceveva in che tradizionalmente votava per i media 8.000 lettere al repubblicani giorno, ma talvolta ne  I bianchi del Sud votarono per Roosevelt ricevette anche 150.000 in una sola giornata a causa delle sue politiche agricole  I lavoratori urbani, soprattutto gli operai, e i sindacati erano sostenitori convinti del new deal
  • 20.  Il new deal non ebbe soltanto sostenitori, ma anche avversari molto decisi, tra cui il massimo organo giuridico americano, la Corte Suprema, che bocciò le leggi su industria e agricoltura, dichiarandole incostituzionali  La politica di Roosevelt dimostrò da una parte che lo stato aveva un ruolo decisivo per arginare le conseguenze della crisi  Dall’altra parte, tuttavia, questa politica non riuscì del tutto a stimolare l’iniziativa economica dei privati, nonostante questo fosse il suo obiettivo principale
  • 21.
  • 22.  La Germania subì violenti contraccolpi dalla crisi, perché l’economia tedesca era ancora appesantita dalle riparazioni di guerra e per ripagarle aveva stretto un legame economico forte con gli Usa (piano Dawes)  Il governo di coalizione tra socialdemocratici e moderati che governava la Germania e era guidato dalla Spd entrò in crisi per la questione dei servizi sociali, che i Heinrich Brüning, socialdemocratici volevano conservare e i primo ministro tedesco moderati intendevano ridurre drasticamente tra 1930 e 1932 a causa dei suoi costi  Nel 1930 il governo passò nelle mani del cattolico Heinrich Brüning, che attuò una politica di sacrifici economici
  • 23.  Tale politica servì, in parte, anche come arma di pressione verso le nazioni estere per spingerle a ridurre l’entità delle riparazioni, che furono sospese per tre anni, poi per sempre, dopo l’avvento di Hitler al potere nel 1933  Il risultato più pesante ottenuto da Brüning fu però l’aumento della Manifestazione nazista a Monaco disoccupazione, che salì a quota sei nel 1923 milioni di persone  Questa situazione favorì il successo del NSDAP (Partito nazionalsocialista), che sfruttò il disagio e e le frustrazioni dei tedeschi
  • 24.  La Gran Bretagna andò al voto proprio nel 1929, dando la vittoria al Labour Party, che formò un governo con i liberali presieduto da MacDonald  I provvedimenti del governo laburista per fronteggiare la crisi ebbero però esiti deludenti, soprattutto la disoccupazione aumentò  Le proteste degli operai e le difficoltà dentro il Labour spinsero MacDonald a cercare la formazione di un governo di unità nazionale con i conservatori, che decise la svalutazione della sterlina
  • 25.  Nel ‘31, nuove elezioni videro la netta sconfitta del Labour e la vittoria dei Tories, che però sostennero un governo di nuovo presieduto da MacDonald, che aveva abbandonato il Labour  Negli anni 1931-1935 la Gran Bretagna strinse i legami con Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Canada e Eire, che costituivano il Commonwealth, con un sistema protezionistico che privilegiava gli scambi commerciali solo con queste zone  La disoccupazione rimase forte, ma l’economia inglese, grazie alla svalutazione e al Commonwealth, si riprese , tanto che già nel periodo ‘33- 34 il paese si avviò a uscire dalla crisi.
  • 26. In Francia la crisi si ripercosse sull’economia a partire dal 1931, ma durò fino al termine del decennio  I governi attuarono una politica di difesa del franco, svalutandolo solo nel 1937  Durante la crisi si verificò anche una pesante instabilità politica, che portò alla formazione di venti governi in sette anni (1929-36), di varia tendenza politica: di centro-destra, di centro-sinistra e centristi
  • 27. Il Fronte popolare  La grande novità nella politica francese fu la nascita del Fronte popolare, un’alleanza di sinistra tra socialisti, radicali e comunisti, il cui leader Thorez aveva promosso l’alleanza  Nel 1936 il Fronte popolare ottenne la maggioranza dei seggi grazie al successo dei comunisti alle elezioni  Fu formato un governo guidato da Leon Blum, socialista,durato Leon Blum (sn) e Maurice Thorez (dx) festeggiano la vittoria del Fronte popolare però solo un anno alle elezioni del 1936
  • 28. Il governo del Fronte popolare mediò un accordo tra imprenditori e sindacati, che portò a  I. quaranta ore settimanali di lavoro per gli operai  II. innalzamento dei salari operai  III. due settimane all’anno di ferie pagate  Le conseguenze dell’accordo furono però negative: gli industriali per riequilibrare gli aumenti salariali alzarono i prezzi dei prodotti e questo portò l’inflazione a impennarsi, tanto che gli aumenti salariali furono quasi annullati  Inoltre impiegati e contadini salariati non ebbero aumenti dello stesso livello degli operai e furono vessati dall’inflazione  Le merci francesi persero competitività  Infine Blum è costretto a dimettersi, anche per le divisioni sempre maggiori nel Fronte popolare: 1937  Il Fronte si sciolse nel 1938
  • 29. J.K.Galbraith, Il grande crollo, Torino, Bollati Boringhieri  David.S.Landes, Prometeo liberato, Torino, Einaudi  G.Sabbatucci-V.Vidotto, Il mondo contemporaneo. Dal 1848 a oggi, Roma-Bari, Laterza