2. La regola del maat
Per gli Egizi ogni persona svolgeva un ruolo nella società.
La suddivisione in ceti e la struttura gerarchica di quest'ultima
seguivano la regola del maat.
L'ideologia egizia non concepiva la persona come individuo ma
come un elemento che doveva compiere la propria funzione
all'interno della società.
3. Lo stato sociale era legato all'occupazione che si svolgeva.
Si apparteneva a una "classe sociale" per il tipo di lavoro svolto.
La tendenza generale fu quella di mantenere le cariche e le
occupazioni nell'ambito della famiglia, formando veri e propri
gruppi, o “caste”.
4. La società egizia era divisa in classi sociali:
FARAONE (gli egizi credevano che fosse figlio degli dei; essi quindi
avevano potere urgente sulla popolazione)
5. La società egizia aveva una struttura gerarchica.
In cima alla piramide stavano il faraone e la sua famiglia
(la regina madre, i principi e le principesse).
Seguivano gli alti funzionari, come il visir, i sommi
sacerdoti dei vari culti e gli alti ufficiali dell'esercito.
Poi venivano gli scribi, i sacerdoti, i militari, gli artigiani e
gli operai specializzati.
6. I principi, soprattutto nell'Antico Regno, occupavano tutte le alte
cariche amministrative.
Le principesse godevano di alcuni titoli religiosi.
Alle regine veniva riconosciuta una certa essenza divina, propria
del faraone. Alcune ebbero un potere politico, come consigliere del
re.
7. I nobili godevano delle cariche e dei titoli più importanti nel
campo amministrativo. Quanti più titoli appaiono sulle stele
funerarie e sulle tombe, tanto maggiore era l'importanza nella
società.
Anche le mogli degli alti funzionari egizi avevano numerosi titoli,
soprattutto di carattere religioso, poiché il loro rango dipendeva
di solito da quello dei mariti.
Quella di visir era la più alta carica amministrativa. Il visir
rispondeva soltanto al faraone e nell'Antico Regno era di solito
uno dei suoi figli.
8. Una delle basi dell'amministrazione
egizia era costituita dagli scribi.
SCRIBA
era la persona che entrava più in contatto con
i Faraoni; infatti, era quella persona che
scriveva tutto quello che facevano i Faraoni
durante il giorno
10. ARTIGIANI
erano quella persone che costruivano oggetti preziosi
lavoravano l’argilla, ma anche costruivano oggetti per coltivare,
per misurare, ma anche per uso quotidiano nelle famiglie.
In Egitto esisteva una società urbana.
Lo prova il fatto che esisteva una società stratificata, prima
premessa di ogni popolazione urbana, con numerose persone
che non si dedicavano alla produzione di alimenti ma ad attività
artigianali, come i muratori, e organizzative.
11. I militari usufruivano delle terre ricevute dallo Stato come
ricompensa per i loro servizi e disponevano di schiavi. Durante il
Nuovo Regno i padri trasmettevano la propria carica ai figli e, con
essa, le terre in loro possesso. Perciò si può dire che nell'antico
Egitto la "casta" militare arrivò a costituire una vera e propria
classe media durante il Nuovo Regno.
12. COLTIVATORI DI TERRA (quelle
persone che coltivano la terra
dopo la stradipazione del Nilo).
La maggior parte della
popolazione egizia viveva in
campagna, poiché l'agricoltura e
l'allevamento del bestiame
costituivano la base
dell'economia. Sappiamo poco
delle grandi città egizie, come
Menfi o Tebe. Sono rimasti
soltanto resti archeologici di alcuni
villaggi di artigiani, come Deir el-
Medina e Illahun, e di alcune città,
come l'effimera capitale di
Akhenaten, Tell el-Amarna.
13. SCHIAVI
erano quelle persone che erano costrette a
lavorare per i Faraoni Egizi, infatti, questi
erano prigionieri di guerra, oppure egiziani
che non potevano pagare i tributi al faraone,
questi erano impiegati per costruire
imponenti costruzioni come: la Sfinge, le
Piramidi ecc.
In un primo tempo solo i prigionieri di guerra
potevano divenire schiavi. Il faraone era
proprietario dello schiavo e poteva donarlo ai
semplici cittadini. Ma durante il Nuovo Regno
iniziò il commercio di schiavi, soprattutto nel
fiorente mercato del Vicino Oriente.
14. La base della società egizia era formata dai contadini, che
costituivano la maggior parte della popolazione; sotto i contadini
stavano gli schiavi, la cui posizione non è ben definita.
La società egizia non era però così statica come si potrebbe
pensare. Subì varie trasformazioni e attraversò momenti di crisi,
come la prima rivoluzione di cui si ha prova, citata nelle Lamentazioni
di Ipu-ur. Alla fine dell'Antico Regno, la frammentazione dello Stato e
varie carestie provocarono una rivolta che rovesciò il monarca e
sconvolse l'ordine sociale; i ricchi furono privati dei loro beni, i poveri
se ne appropriarono e furono distrutte le tombe (atto di gravità
inaudita per la religione egizia). Alla fine della XX dinastia vi furono gli
scioperi degli operai del villaggio di Deir el-Medina. Questi due
esempi riflettono la realtà sociale meglio delle numerose immagini
bucoliche delle tombe dei nobili, in cui è rappresentato l'ideale di una
vita piacevole in cui regna il perfetto equilibrio guidato da maat.