1. LA MUSICOTERAPIA
La musica è un linguaggio
universale
che dona benessere e serenità
anche nel disagio e nella
sofferenza
2. LA SCELTA DELL’ARGOMENTO
Ho scelto di trattare la musicoterapia in quanto do molto valore alla musica: mi è sempre piaciuta.
Negli anni la musica ha sempre accompagnato la mia vita, nei momenti più brutti e tristi ma anche nei momenti più belli,
ricchi di felicità e spensieratezza dove riusciva a far sorridere i miei occhi.
La musica è magia.
In momenti tristi mi dava quella carica per superare le difficoltà, nei momenti di rabbia diventava una valvola di sfogo,
nei momenti di felicità diventava un turbine esplosivo di positività e allegria in grado di influenzare tutti.
Insomma riusciva a cambiarmi le giornate, ma soprattuto mi faceva stare bene.
Una dolce armonia che ti trasporta via, in luoghi lontani dove puoi essere veramente ciò che sei senza avere
timore di essere giudicato, dove le tue idee più folli ti appaiono davanti, dove non ci sono più violenza, guerre,
invidia, egoismo e tutto sembra cosi bello, cosi magico.
E’ li, in quel momento, troviamo o ritroviamo la pace.
“Ma la musica è in grado di influenzare positivamente e quindi di
poter aiutare anche persone svantaggiate, con problemi psichici
per esempio?”
3. COS’E’ LA MUSICOTERAPIA?
La musica dà alla persona malata la possibilità di esprimere e percepire
le proprie emozioni e mostrare i propri sentimenti o stai d’animo.
Gli ambiti di intervento sono:
- autismo
- sindrome di down
- ritardo mentale
- disabilità motorie
- paralisi cerebrali infantili
- non vedenti
- morbo di Parkinson e Alzheimer
- disturbi dell’umore
- disturbi del comportamento alimentare
- persone accolte in centri diurni
- psicosi
E’ l’uso della musica o degli elementi musicali come il suono, il ritmo, la
melodia come strumento di comunicazione non verbale, per facilitare e
favorire il processo di comunicazione, relazione, apprendimento, motricità.
4. EDUCATORE/MUSICOTERAPEUTA
L’educatore deve lavorare sul presente che prende
il necessario dal passato e guarda al futuro, al
cambiamento e alla trasformazione.
Allo stesso modo il musicoterapeuta nello
svolgimento della musicoterapia deve concentrarsi
sul presente ma prendere in considerazione le
esperienze passate e il vissuto del soggetto che
influenzano il presente, con un occhio verso il futuro
per poter portare a dei cambiamenti e delle
trasformazioni nel soggetto stesso.
5. EDUCATORE COME SOCIAL DESIGNER
Il musicoterapeuta svolge un lavoro di cuore:
la musica sembra rivelarsi una via di accesso
privilegiata per raggiungere il cuore dei malati che
preservano intatte certe abilità e competenze
nonostante il deterioramento cognitivo dovuto alla
malattia.
L’educatore è considerato un social designer cioè colui che lascia il segno,
un impronta; anche il musicoterapeuta con il suo lavoro è in grado di
lasciare un segno nel soggetto, in quanto la musica ha un potere
incantatorio sulla parte irrazionale della persona, in grado di procurargli una
sensazione di benessere e nei casi di malattia può anche ricostruire
l’armonia persa; questa è la chiave per raggiungere l’equilibrio psichico.
6. MONDO NO PROFIT- FIM
Nel mondo no profit il profitto non viene diviso tra i partecipanti ma viene reinvestito, e il lavoratore, che può essere anche una persona
svantaggiata, diventa un socio: esso significa legame cioè la possibilità di creare dei legami tra le persone.
La F.I.M., Federazione Italiana Musicoterapeuti, è una Federazione di professionisti senza finalità di lucro.
È stata fondata il 14 maggio 1998 ad opera di un gruppo di professionisti che hanno dato inizio ad un progetto di musicoterapia umanistica
su basi epistemologiche.
La F.I.M. si prende cura degli aspetti professionali ed istituzionali inerenti la “musicoterapia”.
7. Quando raccontiamo entriamo in una relazione fatta da un noi.
Raccontare e raccontarci tramite la musica restituisce empowerment cioè permette al soggetto
di riconoscersi e rafforzare il sé e rimette la persona in comunicazione con gli altri.
La storia ha una funzione intergenerazionale cioè si eredita e tramanda di generazione in generazione:
L'uso della musica a scopi terapeutici risale a numerose civiltà del mondo antico, prevalentemente all'interno
di un modello di pensiero magico-religioso o sciamanico.
La musicoterapia da valore al canto, alla danza, all’espressione delle emozioni, anche di quelle più terribili, nel tentativo di
sopravvivere.
LA MUSICOTERAPIA COME LAVORO DI COMUNITA’
La musicoterapia deve:
- coinvolgere cioè la persona deve essere coinvolta e insieme al terapeuta
devono andare verso un orizzonte condiviso;
- stimolare la partecipazione, è il terapeuta stesso che lo fa;
- ci deve essere una connessione emotiva tra il terapeuta e il soggetto in modo che il progetto si realizzi.
STORY TELLING
8. LA STORIA DI GIANCARLO:
Il Gioco musicale con un bambino autistico
Giancarlo è un bambino che soffre di una sindrome associata a disturbi autistici, all’età di 7 anni inizia la
musicoterapia:
per i primi incontri piange sempre e sembra non voler avere contatti con nulla e nessuno.
l bambino, attraverso il pianto, le urla, le stereotipie, racconta la sua storia, i suoi vissuti e comunica uno
stato emotivo.
Attraverso l’improvvisazione musicale si nota che al suono del tamburo, il bambino reagisce urlando
ancora più forte mentre i campanelli si rivelano strumenti più adeguati alla qualità emotiva del bambino.
La presenza dei genitori è un elemento molto importante all'interno del setting terapeutico.
Negli incontri successivi Gianluca si servì delle sue mani per giocare sulla tastiera e per afferrare lo
strumento idiofono a lui preferito.
Ogni apprendimento del bambino passa attraverso la corporeità.
Il corpo vibrante, luogo dei gesti, del movimento, della parola,
é il corpo che vive le emozioni dell'intenzionalità verso
azioni mai compiute.
9. EDUCATORE COME ARTIGIANO DEL SOCIALE
L’educatore è inteso come artigiano cioè colui che lavora in un laboratorio e sperimenta;
Così come la bottega è il luogo e il tempo dove l’artigiano costruisce, prova, riprova, ricerca
fino ad arrivare a trovare la forma, la funzione desiderata, all’interno della bottega di musicoterapia
le persone presenti sono sempre più coinvolte alla ricerca di ciò che unisce.
10. MUSICOTERAPIA COME ARTE
Le attività artistiche sono attività estetiche cioè coinvolgono i sensi e si basano
sulla bellezza,per questo è importante ridare valore ai luoghi tramite l’arte che
trasmette bellezza.
La musica ci permette di fare delle esperienze immersive.
Essendo la musica l’origine delle Arti e dei Linguaggi, la musicoterapia può
significare “ricerca” del modo di comunicare proprio di ogni persona,
prima ancora che la parola nasca.
Musica significa arte delle MuseLe Arti infatti aiutano anche a dimenticare
per alleviare le sofferenze, valorizzare se stessi, saper interagire con gli altri,
con il mondo e con se stessi.