2. Che cos’è la musico terapia?
La musicoterapia è l’uso della musica eo degli elementi musicali ( suono,
ritmo, melodia e armonia ) da parte di un musico terapeuta qualificato con
un utente o un gruppo in un processo atto a facilitare e favorire la
comunicazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità, l’organizzazione e
altri rilevanti obbiettivi terapeutici al fine di soddisfare le necessità fisiche,
emozionali, sociali e cognitivo. (World Federation of Musuc Therphy)
3. “Da un punto di vista scientifico, la musicoterapia è un ramo della scienza che tratta lo studio e
la ricerca del complesso sono-uomo, sia il suono musicale o no, per scoprire gli elementi
diagnostici e i metodi terapeutici ad esso inerenti. Da un punto di vista terapeutico, la
musicoterapia è una disciplina paramendica che usa il suono, la musica e il movimento per
produrre effetti regressivi e per aprire canali di comunicazione che ci mettano in grado di
iniziare il processo di preparazione e di recupero del paziente per la società”. (Rolando Omar
Benezon autore e docente argentino di musicoterapia)
4. I PRINCIPI DELLA MUSICOTERAPIA SONO……
1- Il paziente è parte attiva della terapia;
2- La centralità del rapporto di fiducia e l’accettazione incondizionata
rispetto al paziente;
3- L’adattamento e la personalizzazione della tecnica volta per volta;
4- Scambio reciproco di proposte tra paziente e musico-terapeuta;
5- Stabilimento di un legame tra il musico-terapeuta e il paziente grazie al
suono.
5. RICORDIAMOCI CHE:
La musica dà alla persona malata la possibilità di esprimere e percepire le proprie
emozioni di mostrare o comunicare i propri sentimenti o stati d’animo attraverso i
linguaggio non verbale ( cosa molto importante se presente un disturbo del linguaggio
).
6. CHI È IL MUSICOTERAPEUTA?
L’operatore musico-terapeuta è un educatore speciale specializzato, con competenze sia nell’ambito tecnico
musicale che in quello pedagogico. Egli deve essere in grado di progettare interventi educativi di livelli
diversi ( per la scuola materna, per il ciclo primario e per la scuola secondaria ) “dosando” con sapienza ed
efficacia “la somministrazione terapeutica2 del suono e della musica.
7. OLTRE TUTTO….
Il musico-terapeuta deve prestare attenzione a non sovrapporre il
proprio a quello delle altre figure professionali col fine di evitare
conflittualità all’interno dell’equipe, ma, soprattutto poiché non possiede
gli elementi formativi per interpretare la comunicazione sonora sotto il
profilo psicoterapeutico. Infatti il musico-terapeuta può prestare il suo
operato all’interno di un’equipe nella quale però devono essere presenti
anche le figure sanitarie responsabili.
8. I MODELLI DELLAMUSICOTERAPIA
Negli ultimi decenni c’è stata una moltiplicazione di modelli per quanto riguarda la
musicoterapia, infatti oggi ci si riferisce ad esse in plurale “musicoterapie”. Dal punto
di vista storico i possono distinguere la musicoterapia attiva ( dove si prevede lo
suonare gli strumenti ), e quella di tipo ricettivo ( dove si prevede il semplice ascolto ).
9. INVECEsi possono distinguere con più precisamente le scuole:
1- Scuole d’impianto somatico ( dove il fine è terapeutico );
2- Scuole d’impianto psicoanalitico ( dove il fine è sviluppare o mantenere le capacità
cognitive, espressive e di apprendimento, orientamento e coordinamento motorio );
3- Scuole a impronta psicoanalitica ( dove il fine è sviluppare gli aspetti sociali della
persona );
4- Musico-terapia umanistica.
10. IN QUALI CASI SI APPLICALA MUSICOTERAPIA?
La musicoterapia, come già detto, può essere utilizzata in vari casi e a vari livelli:
riabilitazione, insegnamento e terapia.
11. Per quanto riguarda la terapia e la riabilitazione, gli ambiti di applicazione
riguardano prettamente la neurologia e la psichiatria:
- Autismo infantile;
- Ritardo mentale;
- Disabilità motorie;
-Le demenze ( es. Alzheimer );
-Disturbi dell’umore;
- Sindromi da dolore cronico;
-Disturbi del comportamento alimentare;
-Morbo di Parkinson.
In questi casi la musicoterapia sarà di esclusiva competenza degli esercenti delle
professioni sanitarie.
12. IL TERRITORIO SONOROIDEALE
Per avere un ambiente acustico ideale bisogna avere la presenza di una valorizzazione di momenti di
silenzi e momenti di ascolto. Per raggiungere tale obbiettivo l’insegnante deve dare il buon-esempio.
Se noi dosiamo un tono di voce dolce ( ma non troppo ) avremmo un effetto catalizzante , e quando
avremmo un tono più forte sottolineeremo quello appena detto e richiameremo l’attenzione su ciò che
è stato appena detto.
13. CENNI STORICI (GLI EGIZI)
Secondo gli antichi egizi il fascino della musica aveva una notevole influenza nella
fertilità della donna.
14. CENNI STORICI (I GRECI)
I greci attribuivano alla musica un ruolo determinante nelle loro cosmologiche e
metafisiche, tanto che usavano la musica come prevenzione per malattie fisiche e
mentali.
15. CENNI STORICI (OGGI)
La musicoterapia come la intendiamo noi oggi si sviluppa solo all’inizio del XVII secolo, il pimo
trattato si di essa risale alla metà del ‘700 ed è a cura di un medico musicista londinese di nome
Richard Bruckiesby, mentre in Italia i primi esperimenti di musico-terapia furono svolti al Morotrofio
di Traversa a partire dal 1843 da parte di Biagio Giacomo Miraglia.