2. L’età giolittiana
29 luglio 1900: re Umberto I ucciso a
Monza dall’anarchico Gaetano Bresci
1901: Vittorio Emanuele III nomina
presidente Giuseppe Zanardelli
Giovanni Giolitti ministro degli Interni
1903: dimissioni di Zanardelli Giolitti
primo Ministro
1901 – 1914: Età GIOLITTIANA
3. Idee di Giolitti
Consentire alle classi popolari la possibilità di
esprimersi e partecipare alle scelte politiche
Aumentare gli stipendi degli operai
Accordarsi con il Partito socialista
4. Luci e ombre dello sviluppo
Notevoli
MIGLIORAMENTI nel
livello medio di vita
• Nelle città (illuminazione,
trasporti pubblici, acqua
corrente e gas)
• Massimo 10 ore di lavoro
• Riorganizza CASSA NAZIONALE
per invalidità e vecchiaia
• Tutela per MATERNITÀ e
LAVORO MINORILE (minimo 12
anni)
Popolazione dalle
campagne alle CITTÀ
• Nel “triangolo industriale” più
della metà dei lavoratori
d’industria italiana
• Disagi nei quartieri sovraffollati
5. Il doppio volto di Giolitti
NORD atteggiamento lungimirante:
Consente le forme legali di protesta (scioperi)
ma
SUD atteggiamento conservatore e corrotto
Repressione pesante
Corruzione, minacce e brogli
6. L’emigrazione italiana
molti contadini meridionali
EMIGRARONO (Nord Europa,
Stati Uniti, America del Sud)
tra il 1900 e il 1914 8 milioni
di emigranti
7. Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura.
Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte
settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove
vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo
appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina.
Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese
donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e
petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.
Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la
voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano
dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno
saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano
di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali.
Si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a
lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano purché le famiglie rimangano
unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima
relazione, provengono dal sud dell’Italia.
Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più.
La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione.
OTTOBRE 1912: relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione al Congresso
Americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti.
8. La conquista della Libia (1912)
Giolitti riprende la politica coloniale PER:
Compiacere i NAZIONALISTI
Assecondare i maggiori GRUPPI INDUSTRIALI E FINANZIARI
Accontentare l’OPINIONE PUBBLICA
1911: L’Italia dichiara guerra alla Turchia
9. Suffragio universale maschile
Maggio 1912: SUFFRAGIO UNIVERSALE MASCHILE
(30 anni)
Allargamento della base politica
Avvicinamento ai SOCIALISTI e ai CATTOLICI
(cfr. Non expedit 1874)
10. Giolitti e i cattolici
Dopo Pio X: cattolici maggiormente impegnati (cfr.
Opera dei Congressi; Cooperative bianche; Azione
cattolica)
1913: PATTO GENTILONI Giolitti ottiene
nuovamente la maggioranza
11. Fine dell’età giolittiana
Giolitti si dimette Antonio Salandra
(conservatore)
1914: Repressione violenta delle
manifestazioni popolari (“settimana rossa” )
La situazione internazionale stava ormai
precipitando verso la I guerra mondiale