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INIZIO
CAPITOLI
FINE EXTRA
RICONOSCIMENTI
IL BRIGANTAGGIO
16/10/15 1
PRESENT
A
3°G
16/10/15 4
IL BRIGANTAGGIO
16/10/15 5
Il termine brigantaggio definisce una forma di
banditismo caratterizzato da azioni violente.
Avvenne storicamente nel Regno d’Italia dopo
l’annessione al Regno di Sardegna avvenuta grazie
all’Impresa dei Mille. I briganti agivano per diverse
ragioni e cause che a volte sfociavano in atti di
aggressività.
La gente temeva i briganti e lo stato li represse.
Queste azioni violente furono molto frequenti nel
sud che cominciava ad essere considerato dalle
regioni del Nord
«BRIGANTE»
16/10/15 6
16/10/15 7
Pino APRILE giornalista e scrittore, pugliese,
residente ai castelli
romani, anni di lavoro a Milano. È stato
vicedirettore di «oggi» e direttore di «gente»
per la televisione ha lavorato CON SERGIO
ZAVOLI NELL’INCHIESTA A PUNTATE
«VIAGGIO NEL SUD» E A TV7.
NEL MARZO 2010 HA PUBBLICATO IL
LIBRO «TERRONI»
16/10/15 8
16/10/15 9
SI TRATTA DI UN SAGGIO GIORNALISTICO CHE
DESCRIVE GLI EVENTI CHE HANNO
PENALIZZATO ECONOMICAMENTE IL
MERIDIONE, DAL RISORGIMENTO AI GIORNI
NOSTRI . L’ OPERA E’ DIVENUTA UN BESTSELLER
CON 250.000 COPIE VENDUTE. PER QUESTO LIBRO
GLI SONO STATI CONFERITI FRA GLI ALTRI A
PALERMO IL PREMIO ‘AUGUSTALE’, REGGIO
CALABRIA IL ‘RHEGIUM JULII, AD ALIANO IL
PREMIO ‘CARLO LEVO’ E AD AVEZZANO IL
PREMIO ‘MARSICA’.
16/10/15 11
NEL MERIDIONE SI EBBERO
MOLTE CONSEGUENZE…
16/10/15 11
CI FURONO MIGLIAIA DI MORTI
INNOCENTI, FUCILATI SENZA UN
PROCESSO DA PERSONE SENZA
SCRUPOLI… CON LA SCUSA CHE
FOSSERO BRIGANTI
16/10/15 12
PRENDIAMO ESEMPIO DA
NINO BIXIO, LUOGOTENENTE
DI GARIBALDI, DA SOLO ESEGUÌ
BEN SETTECENTO
FUCILAZIONI
16/10/15 13
ANCHE L’INFORMAZIONE
DI QUEI TEMPI
COLLABORAVA! «La Gazzetta
del Popolo» di TORINO
suggerì: «Non solamente fucilare
ma impiccare , poiché la stessa
corda può servire per molti».
16/10/15 14
CARLO MALGOLFO , UN
PIEMONTESE DELLA PROVINCIA
DI SONDRIO SCRISSE UN DIARIO ,
RITROVATO 114 ANNI DOPO:
«Entrammo nel paese , subito abbiamo cominciato a
fucilare i preti e uomini , quanti capitava , indi il
soldato saccheggiava , e infine abbiamo dato l’incendio
alle case».
CON LA GENTE DENTRO.
16/10/15 15
Il maggiore Pietro Fumel ordinò di bruciare la paglia ,
murare e scoperchiare le case di campagna e abbattere
gli animali , chiunque si ribellasse era «Punito con rito
sommario» e «Fucilato immediatamente».
Fu condannata Donata Caretto di 88 anni e Antonio
Orsolino di 12 anni.
16/10/15 16
Ancora non si sa quanti furono i
paesi distrutti dalle truppe
savoiarde e da quelle straniere al
loro servizio. Si è arrivati a contarne
81, alcuni cancellati per sempre
dalla carta geografica.
16/10/15 17
SECONDO LE
TESTIMONIANZE DI
GIUSEPPE FERRARI , UN
DEPUTATO MILANESE , «Gli
orecchini sono stati strappati
dalle donne. Altrove tagliarono
dita per sfilare anelli».
16/10/15 18
Il deputato Ferrari tentò di trasmettere al
parlamento il suo disgusto , ma fu inutile.
Alla fine si avverte l’impotenza del
giusto: «Se la vostra coscienza non vi
dice che state sguazzando nel sangue,
non so più come esprimermi». La cosa si
fece più impressionante alla Camera dei
Comuni, a Londra, dove pure se ne
discusse.16/10/15 19
Il massacro del Sud è stato testimoniato
dagli atti processuali.
Sono documentati numerosi casi di
stupro a Ponte Landolfo (5.000 abitanti).
I bersaglieri rastrellavano nelle case o
spingevano i prigionieri alla baionetta
come una mandria, giù per le strade fino
ad uno sbocco, dove attendevano i loro
colleghi che sparavano nel mucchio.
16/10/15 20
I MORTI SUPERARONO IL
MIGLIAIO : E COSI’ FU PURE A
CERETO SANNITA , CASALDUNI
.
16/10/15 21
Altri fucilati a Bronte e altri ancora a: NICOSIA,
BIANCAVILLA, LEONFORTE, RACALMUTO, NISCEMI,
TRECASTAGNI, SAN FILIPPO D’AGILA,
CASTIGLIONE, NOTO E REGALPIETRA. 2000 MORTI
SONO STATI TROVATI NELLA FOSSA COMUNE DI
GAETA, 150 – 160 SONO STATI TROVATI NELLA FOSSA
COMUNE DI GIOIA DEL COLLE, DECINE DI
PERSONE SONO STATE GIUSTIZIATE A VIESTE, 60 A
MONTE CILLONE, 12.225 A ISERNIA, 45 AD AULETTA,
40 A PIETRALCINA, 5 A PADULA, 232 A NOLA, 117 A
SCURCOLA, 526 NEL TERAMANO. IN UN’UNICA
SETTIMANA SONO STATI UCCISI 50 A CASAMARI, DA
135 A 150 A MONTEFALCIONE , A VENNA MARTELLO,
A SAN VITO CI SONO STATI 153 FUCILATI E 120
DEPORTATI. I PAESI DI PAGESE , SAN MARTINO, SAN
MARCO IN LAMIS, CONTROLE , GUARDI REGIA,16/10/15 22
IN SOLI 9 MESI , CIFRE
UFFICIALI, QUASI 9.000
FUCILATI, POCO MENO DI
11.000 FERITI, OLTRE 6.000
INCARCERATI, QUASI 200 PRETI,
FRATI, DONNE E BAMBINI
UCCISI.
L’ULTIMO «BRIGANTE»
OPPOSITORE FU UCCISO 12
ANNI DOPO IN CALABRIA.16/10/15 23
HA SCRITTO BRUNO GUERRI
CHE CI FURONO 100.000 MORTI
16/10/15 24
CIVILTA’CATTOLICA»
SOSTENNE: Il numero dei cadaveri
fu più di 1.000.000 su 9.000.000 di
abitanti .
16/10/15 25
Né mano più leggera si ebbe con i
militari borbonici: essi furono
internati in campi di concentramento
al Nord dove la vita media non
superava i 3 mesi. Il conto preciso dei
morti non c’è perché non venivano
registrati ma fatti sparire nella calce
viva.
16/10/15 26
In una lettera di Cavour
al re è scritto: « Non si
perda tempo a far
prigionieri» così
andavano «fucilati
immediatamente quelli16/10/15 27
Il duca di Maddaloni Francesco
Bruto Carafa denuncerà in
Parlamento che « Si promise il
perdono ai ribelli e agli sbandati.
Chi si presentò fu fucilato senza
processo».
16/10/15 28
Dopo l’unità il ministro
degli esteri Menabrea pensò
di risolvere la questione
meridionale con le
deportazioni, ma il progetto
fu bloccato dagli Inglesi.
16/10/15 29
Il ricordo è ancora vivo oggi nei
luoghi: A Pontelandolfo e
Casalduni, ogni anno per
l’anniversario della strage si
inscena la battaglia tra «briganti e
piemontesi».
16/10/15 30
OGNI ANNO, A VICENZA, IL
COMUNE DEPONEVA UNA
CORONA.
16/10/15 31
In Calabria se ne lamentarono con il
Padreterno: «Scesero dal Piemonte
allampanati, una razza che mangiava
polenta e a Natale e Pasqua 2 patate,
bestemmiatori orrendi e miscredenti e facce
toste e ladri matricolati, superbi
dispregiatori, impertinenti, siedono
all’ombra e fanno tavolato col sudore che
noi buttiamo ardente e della terra nostra,
divenimmo coloni e loro proprietari».16/10/15 32
L’ Economia DEL REGNO
DELLE DUE SICILIE PRIMA
DELL’ UNITA’
16/10/15 33
IL PIEMONTE ERA PIENO DI debiti, IL
REGNO DELLE DUE SICILIE aveva le
finanze in avanzo. PRIMA DELL’UNITÀ,
anche LE QUOTAZIONI DEI TITOLI DI
STATO ERANO MOLTO DIFFERENTI
A VANTAGGIO DEL REGNO DELLE
DUE SICILIE
(Lo spread avvantaggiava il meridione)
16/10/15 34
Compiuta l’Unità si fece una cassa
comune (una piena l’altra vuota) e con i
soldi del sud si pagarono i debiti del
Nord : al tesoro circolante dell’Italia unita
, il Regno delle due Sicilie contribuì con il
60% di soldi , la Lombardia con l’1% , il
Piemonte con il 4% . I Meridionali hanno
pagato più degli altri Italiani , perché
costretti a rifondere pure le spese
affrontate per la loro liberazione e da ciò
si originò una forte ondata di migrazioni.16/10/15 35
L’impoverimento del Meridione per
arricchire il Nord non fu la
conseguenza, ma la ragione dell’unità
d’Italia. La ragione dei pratici, quella
dei romantici era un ideale. Vinsero
entrambi.
16/10/15 36
«O la guerra o la bancarotta» scrisse il
deputato Cavouriano Pier Carlo Boggio, nel
1859. «Il Piemonte è perduto» conclude un
giornale dell’epoca «L ‘ Armonia»
16/10/15 37
Giuseppe Civinini mazziniano e
garibaldino scrisse sul giornale «Diritto»
«si rovesci violentemente il Nord sul
Mezzoggiorno e si faccia violenza a
questa gente che ha bisogno di essere
signoreggiata».
16/10/15 38
Così potrà farsi l’unità , se no, no. L’1 o 2 per
cento degli Italiani vuole il Risorgimento e tanto
era ben radicata e produttiva l’economia
meridionale che, nel 1891 il reddito pro capite
della Campania è ancora superiore a quello
MEDIO nazionale .
16/10/15 39
PRIMA DELLa conquista, iL
REGNO DELLE DUE SICILIE
aveva alcuni importanti primati
economici
16/10/15 40
L’economia politica quale disciplina
universitaria è stata inventata qui; e qui
ne è sorta la prima cattedra al mondo. Il
Meridione ebbe la prima ferrovia d’Italia
(la Napoli-Portici), il primo telegrafo
elettrico, i primi ponti sospesi in ferro,
illuminazione cittadina a gas.
16/10/15 41
Nonostante il primato nel campo
ferroviario, i Borboni non avevano come
obiettivo il potenziamento della rete
ferroviaria perché preferivano puntare sui
collegamenti marittimi; infatti essi
avevano la seconda flotta mercantile e la
terza flotta militare in Europa.
16/10/15 42
I Borboni pagarono con i loro soldi la nascita della prima
linea di navigazione nel Mediterraneo: lo sviluppo di una
linea di governo che propugnava le convenienze di un
trasporto marittimo per un Paese circondato per 34 dalle
acque. «Paradossalmente» -dice l’economista calabrese
Domenico Cersosimo- «La mia regione fu meglio collegata
nell’800 via mare che dopo, sino alla costruzione della
Salerno Reggio Calabria».
16/10/15 43
Vuol dire che per un secolo dopo l’unità la
regione fu sostanzialmente isolata via
mare e terra
(a parte la tardiva, lenta, quasi mai più
toccata linea ferroviaria ottocentesca
appesa sul bordo costiero sino allo stretto)
16/10/15 44
La sorte del Regno è stata
decisa da Gran Bretagna,
Francia e Piemonte,
braccio operativo e
utilizzatore finale
16/10/15 45
Con la sola vendita dei beni demaniali
ed ecclesiastici dell’ex regno
borbonico, la Nuova Italia incassò
600.000.000 di lire che presero la via
del Nord
16/10/15 46
ne investirono meno di 3 al Sud, sino al
1897. Il Nord recuperò terre su cui
impiantare colture redditizie , aumentò
l’occupazione, ampliò la base produttiva,
migliorò la salute. Al Sud restarono
miseria e malaria, tasse e l’accusa di
essere incapaci.
16/10/15 47
Dalle ricerche di Salvemini si deduce che
gli investimenti scolastici andavano ai
comuni più ricchi e con meno analfabeti; le
tasse scolastiche erano più alte nei comuni
più poveri e con più analfabeti
16/10/15 48
La Lombardia riceve 79,44 lire ogni
10.000 abitanti , il Piemonte 68,81, la
Calabria 12,79; e, per finanziare l’
istruzione inferiore alla Liguria, si
danno 15.625 lire ogni 10.000 abitanti,
alla Calabria 80.
16/10/15 49
All’alba del 900, lo stato
spende 93 lire per abitante in
Lazio, 71,15 in Liguria e
appena 8,77 in Basilicata.
16/10/15 50
La flotta mercantile era fiorente e sviluppava
un traffico di importazione ed esportazione
molto elevato. Anche i cantieri navali di
Castellammare erano grandi (ancora nel 1931,
vi si costruì la Amerigo Vespucci la nave
scuola «più bella del mondo») su cui sono
istruite nuove leve della Marina
16/10/15 51
Il Mezzogiorno è un paradiso
industriale. Le capacità economiche
furono bloccate: i filatoi, i mulini per
la produzione di zucchero di
barbabietola, le tonnare, le fabbriche
di liquirizia, le cartiere, i pastifici….
16/10/15 52
Mongiana è sulle Serre Calabresi. Questo era
il più ricco distretto minerario e siderurgico
del Regno delle Due Sicilie e dell’Italia intera.
16/10/15 53
Si diceva «I Ferri Di Mongiana», per
significare il meglio. Talmente tanta era
l’importanza di tale luogo che i Borboni vi
stabilirono una guarnigione militare a
protezione delle ferriere.
16/10/15 54
Al referendum per
l’annessione al Regno di
Sardegna a Mongiana
trionfarono i NO.
16/10/15 55
Ancora oggi a Mongiana la metà dei
maschi ha per nome Ferdinando. Questi
luoghi spesso sono divenuti musei della
Memoria artigianale.
16/10/15 56
I fenici già producevano ferro da questi
monti. L’acciaio di Mongiana e degli
stabilimenti attorno rese autonomo il
regno per la produzione di armi e di travi
destinati alla costruzione dei primi ponti
sospesi in ferro d’Italia.
16/10/15 57
Il cantiere arsenale di Castellammare, nel
1860, era il più grande del Mediterraneo,
aveva 1800 operai.
16/10/15 58
Ciò indusse lo Zar a far copiare e riprodurre,
identica, in Russia, la fabbrica Napoletana.
16/10/15 59
E la Calabria era importante
nell’industria Meridionale
della seta.
16/10/15 60
Gli altiforni di Mongiana furono spenti. Le
rotaie che servivano al trasporto di minerali
estratti dalle miniere dellE zone furono
divelte e vendute a peso.
16/10/15 61
Una quindicina di operai in uno sciopero
contro lo «Scempio», furono uccisi dai
militari che spararono ad altezza d’ uomo.
16/10/15 62
I tecnici e le maestranze calabresi costretti ad
emigrare in Umbria furono subito assunti nel
nuovo stabilimento ; altri finirono nel
bresciano , dove fecero la fortuna delle
fonderie lombarde.
16/10/15 63
E OGGI?
16/10/15 64
Dati Istat - SPESA SOCIALE
MEDIA PRO-CAPITE 2009
(VALORI IN EURO)
204-282
115-203
73-114
25-72
16/10/15 65
QUANDO CON RASSEGNAZIONE
DICIAMO:
«Chisti simu!», DOBBIAMO
RICORDARCI ANCHE DI CIO’ CHE
SIAMO STATI PER POTER CAPIRE
COSA POTREMO ESSERE. IL
FUTURO SI APPOGGIA AL PASSATO.
E IL NOSTRO, DI PASSATO, NON HA
NULLA DA INVIDIARE A QUELLO
DEGLI ALTRI.
16/10/15 66
LAVORO ESEGUITO DA:
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GIUSEPPE LABATE
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  • 4. Il termine brigantaggio definisce una forma di banditismo caratterizzato da azioni violente. Avvenne storicamente nel Regno d’Italia dopo l’annessione al Regno di Sardegna avvenuta grazie all’Impresa dei Mille. I briganti agivano per diverse ragioni e cause che a volte sfociavano in atti di aggressività. La gente temeva i briganti e lo stato li represse. Queste azioni violente furono molto frequenti nel sud che cominciava ad essere considerato dalle regioni del Nord «BRIGANTE» 16/10/15 6
  • 6. Pino APRILE giornalista e scrittore, pugliese, residente ai castelli romani, anni di lavoro a Milano. È stato vicedirettore di «oggi» e direttore di «gente» per la televisione ha lavorato CON SERGIO ZAVOLI NELL’INCHIESTA A PUNTATE «VIAGGIO NEL SUD» E A TV7. NEL MARZO 2010 HA PUBBLICATO IL LIBRO «TERRONI» 16/10/15 8
  • 8. SI TRATTA DI UN SAGGIO GIORNALISTICO CHE DESCRIVE GLI EVENTI CHE HANNO PENALIZZATO ECONOMICAMENTE IL MERIDIONE, DAL RISORGIMENTO AI GIORNI NOSTRI . L’ OPERA E’ DIVENUTA UN BESTSELLER CON 250.000 COPIE VENDUTE. PER QUESTO LIBRO GLI SONO STATI CONFERITI FRA GLI ALTRI A PALERMO IL PREMIO ‘AUGUSTALE’, REGGIO CALABRIA IL ‘RHEGIUM JULII, AD ALIANO IL PREMIO ‘CARLO LEVO’ E AD AVEZZANO IL PREMIO ‘MARSICA’. 16/10/15 11
  • 9. NEL MERIDIONE SI EBBERO MOLTE CONSEGUENZE… 16/10/15 11
  • 10. CI FURONO MIGLIAIA DI MORTI INNOCENTI, FUCILATI SENZA UN PROCESSO DA PERSONE SENZA SCRUPOLI… CON LA SCUSA CHE FOSSERO BRIGANTI 16/10/15 12
  • 11. PRENDIAMO ESEMPIO DA NINO BIXIO, LUOGOTENENTE DI GARIBALDI, DA SOLO ESEGUÌ BEN SETTECENTO FUCILAZIONI 16/10/15 13
  • 12. ANCHE L’INFORMAZIONE DI QUEI TEMPI COLLABORAVA! «La Gazzetta del Popolo» di TORINO suggerì: «Non solamente fucilare ma impiccare , poiché la stessa corda può servire per molti». 16/10/15 14
  • 13. CARLO MALGOLFO , UN PIEMONTESE DELLA PROVINCIA DI SONDRIO SCRISSE UN DIARIO , RITROVATO 114 ANNI DOPO: «Entrammo nel paese , subito abbiamo cominciato a fucilare i preti e uomini , quanti capitava , indi il soldato saccheggiava , e infine abbiamo dato l’incendio alle case». CON LA GENTE DENTRO. 16/10/15 15
  • 14. Il maggiore Pietro Fumel ordinò di bruciare la paglia , murare e scoperchiare le case di campagna e abbattere gli animali , chiunque si ribellasse era «Punito con rito sommario» e «Fucilato immediatamente». Fu condannata Donata Caretto di 88 anni e Antonio Orsolino di 12 anni. 16/10/15 16
  • 15. Ancora non si sa quanti furono i paesi distrutti dalle truppe savoiarde e da quelle straniere al loro servizio. Si è arrivati a contarne 81, alcuni cancellati per sempre dalla carta geografica. 16/10/15 17
  • 16. SECONDO LE TESTIMONIANZE DI GIUSEPPE FERRARI , UN DEPUTATO MILANESE , «Gli orecchini sono stati strappati dalle donne. Altrove tagliarono dita per sfilare anelli». 16/10/15 18
  • 17. Il deputato Ferrari tentò di trasmettere al parlamento il suo disgusto , ma fu inutile. Alla fine si avverte l’impotenza del giusto: «Se la vostra coscienza non vi dice che state sguazzando nel sangue, non so più come esprimermi». La cosa si fece più impressionante alla Camera dei Comuni, a Londra, dove pure se ne discusse.16/10/15 19
  • 18. Il massacro del Sud è stato testimoniato dagli atti processuali. Sono documentati numerosi casi di stupro a Ponte Landolfo (5.000 abitanti). I bersaglieri rastrellavano nelle case o spingevano i prigionieri alla baionetta come una mandria, giù per le strade fino ad uno sbocco, dove attendevano i loro colleghi che sparavano nel mucchio. 16/10/15 20
  • 19. I MORTI SUPERARONO IL MIGLIAIO : E COSI’ FU PURE A CERETO SANNITA , CASALDUNI . 16/10/15 21
  • 20. Altri fucilati a Bronte e altri ancora a: NICOSIA, BIANCAVILLA, LEONFORTE, RACALMUTO, NISCEMI, TRECASTAGNI, SAN FILIPPO D’AGILA, CASTIGLIONE, NOTO E REGALPIETRA. 2000 MORTI SONO STATI TROVATI NELLA FOSSA COMUNE DI GAETA, 150 – 160 SONO STATI TROVATI NELLA FOSSA COMUNE DI GIOIA DEL COLLE, DECINE DI PERSONE SONO STATE GIUSTIZIATE A VIESTE, 60 A MONTE CILLONE, 12.225 A ISERNIA, 45 AD AULETTA, 40 A PIETRALCINA, 5 A PADULA, 232 A NOLA, 117 A SCURCOLA, 526 NEL TERAMANO. IN UN’UNICA SETTIMANA SONO STATI UCCISI 50 A CASAMARI, DA 135 A 150 A MONTEFALCIONE , A VENNA MARTELLO, A SAN VITO CI SONO STATI 153 FUCILATI E 120 DEPORTATI. I PAESI DI PAGESE , SAN MARTINO, SAN MARCO IN LAMIS, CONTROLE , GUARDI REGIA,16/10/15 22
  • 21. IN SOLI 9 MESI , CIFRE UFFICIALI, QUASI 9.000 FUCILATI, POCO MENO DI 11.000 FERITI, OLTRE 6.000 INCARCERATI, QUASI 200 PRETI, FRATI, DONNE E BAMBINI UCCISI. L’ULTIMO «BRIGANTE» OPPOSITORE FU UCCISO 12 ANNI DOPO IN CALABRIA.16/10/15 23
  • 22. HA SCRITTO BRUNO GUERRI CHE CI FURONO 100.000 MORTI 16/10/15 24
  • 23. CIVILTA’CATTOLICA» SOSTENNE: Il numero dei cadaveri fu più di 1.000.000 su 9.000.000 di abitanti . 16/10/15 25
  • 24. Né mano più leggera si ebbe con i militari borbonici: essi furono internati in campi di concentramento al Nord dove la vita media non superava i 3 mesi. Il conto preciso dei morti non c’è perché non venivano registrati ma fatti sparire nella calce viva. 16/10/15 26
  • 25. In una lettera di Cavour al re è scritto: « Non si perda tempo a far prigionieri» così andavano «fucilati immediatamente quelli16/10/15 27
  • 26. Il duca di Maddaloni Francesco Bruto Carafa denuncerà in Parlamento che « Si promise il perdono ai ribelli e agli sbandati. Chi si presentò fu fucilato senza processo». 16/10/15 28
  • 27. Dopo l’unità il ministro degli esteri Menabrea pensò di risolvere la questione meridionale con le deportazioni, ma il progetto fu bloccato dagli Inglesi. 16/10/15 29
  • 28. Il ricordo è ancora vivo oggi nei luoghi: A Pontelandolfo e Casalduni, ogni anno per l’anniversario della strage si inscena la battaglia tra «briganti e piemontesi». 16/10/15 30
  • 29. OGNI ANNO, A VICENZA, IL COMUNE DEPONEVA UNA CORONA. 16/10/15 31
  • 30. In Calabria se ne lamentarono con il Padreterno: «Scesero dal Piemonte allampanati, una razza che mangiava polenta e a Natale e Pasqua 2 patate, bestemmiatori orrendi e miscredenti e facce toste e ladri matricolati, superbi dispregiatori, impertinenti, siedono all’ombra e fanno tavolato col sudore che noi buttiamo ardente e della terra nostra, divenimmo coloni e loro proprietari».16/10/15 32
  • 31. L’ Economia DEL REGNO DELLE DUE SICILIE PRIMA DELL’ UNITA’ 16/10/15 33
  • 32. IL PIEMONTE ERA PIENO DI debiti, IL REGNO DELLE DUE SICILIE aveva le finanze in avanzo. PRIMA DELL’UNITÀ, anche LE QUOTAZIONI DEI TITOLI DI STATO ERANO MOLTO DIFFERENTI A VANTAGGIO DEL REGNO DELLE DUE SICILIE (Lo spread avvantaggiava il meridione) 16/10/15 34
  • 33. Compiuta l’Unità si fece una cassa comune (una piena l’altra vuota) e con i soldi del sud si pagarono i debiti del Nord : al tesoro circolante dell’Italia unita , il Regno delle due Sicilie contribuì con il 60% di soldi , la Lombardia con l’1% , il Piemonte con il 4% . I Meridionali hanno pagato più degli altri Italiani , perché costretti a rifondere pure le spese affrontate per la loro liberazione e da ciò si originò una forte ondata di migrazioni.16/10/15 35
  • 34. L’impoverimento del Meridione per arricchire il Nord non fu la conseguenza, ma la ragione dell’unità d’Italia. La ragione dei pratici, quella dei romantici era un ideale. Vinsero entrambi. 16/10/15 36
  • 35. «O la guerra o la bancarotta» scrisse il deputato Cavouriano Pier Carlo Boggio, nel 1859. «Il Piemonte è perduto» conclude un giornale dell’epoca «L ‘ Armonia» 16/10/15 37
  • 36. Giuseppe Civinini mazziniano e garibaldino scrisse sul giornale «Diritto» «si rovesci violentemente il Nord sul Mezzoggiorno e si faccia violenza a questa gente che ha bisogno di essere signoreggiata». 16/10/15 38
  • 37. Così potrà farsi l’unità , se no, no. L’1 o 2 per cento degli Italiani vuole il Risorgimento e tanto era ben radicata e produttiva l’economia meridionale che, nel 1891 il reddito pro capite della Campania è ancora superiore a quello MEDIO nazionale . 16/10/15 39
  • 38. PRIMA DELLa conquista, iL REGNO DELLE DUE SICILIE aveva alcuni importanti primati economici 16/10/15 40
  • 39. L’economia politica quale disciplina universitaria è stata inventata qui; e qui ne è sorta la prima cattedra al mondo. Il Meridione ebbe la prima ferrovia d’Italia (la Napoli-Portici), il primo telegrafo elettrico, i primi ponti sospesi in ferro, illuminazione cittadina a gas. 16/10/15 41
  • 40. Nonostante il primato nel campo ferroviario, i Borboni non avevano come obiettivo il potenziamento della rete ferroviaria perché preferivano puntare sui collegamenti marittimi; infatti essi avevano la seconda flotta mercantile e la terza flotta militare in Europa. 16/10/15 42
  • 41. I Borboni pagarono con i loro soldi la nascita della prima linea di navigazione nel Mediterraneo: lo sviluppo di una linea di governo che propugnava le convenienze di un trasporto marittimo per un Paese circondato per 34 dalle acque. «Paradossalmente» -dice l’economista calabrese Domenico Cersosimo- «La mia regione fu meglio collegata nell’800 via mare che dopo, sino alla costruzione della Salerno Reggio Calabria». 16/10/15 43
  • 42. Vuol dire che per un secolo dopo l’unità la regione fu sostanzialmente isolata via mare e terra (a parte la tardiva, lenta, quasi mai più toccata linea ferroviaria ottocentesca appesa sul bordo costiero sino allo stretto) 16/10/15 44
  • 43. La sorte del Regno è stata decisa da Gran Bretagna, Francia e Piemonte, braccio operativo e utilizzatore finale 16/10/15 45
  • 44. Con la sola vendita dei beni demaniali ed ecclesiastici dell’ex regno borbonico, la Nuova Italia incassò 600.000.000 di lire che presero la via del Nord 16/10/15 46
  • 45. ne investirono meno di 3 al Sud, sino al 1897. Il Nord recuperò terre su cui impiantare colture redditizie , aumentò l’occupazione, ampliò la base produttiva, migliorò la salute. Al Sud restarono miseria e malaria, tasse e l’accusa di essere incapaci. 16/10/15 47
  • 46. Dalle ricerche di Salvemini si deduce che gli investimenti scolastici andavano ai comuni più ricchi e con meno analfabeti; le tasse scolastiche erano più alte nei comuni più poveri e con più analfabeti 16/10/15 48
  • 47. La Lombardia riceve 79,44 lire ogni 10.000 abitanti , il Piemonte 68,81, la Calabria 12,79; e, per finanziare l’ istruzione inferiore alla Liguria, si danno 15.625 lire ogni 10.000 abitanti, alla Calabria 80. 16/10/15 49
  • 48. All’alba del 900, lo stato spende 93 lire per abitante in Lazio, 71,15 in Liguria e appena 8,77 in Basilicata. 16/10/15 50
  • 49. La flotta mercantile era fiorente e sviluppava un traffico di importazione ed esportazione molto elevato. Anche i cantieri navali di Castellammare erano grandi (ancora nel 1931, vi si costruì la Amerigo Vespucci la nave scuola «più bella del mondo») su cui sono istruite nuove leve della Marina 16/10/15 51
  • 50. Il Mezzogiorno è un paradiso industriale. Le capacità economiche furono bloccate: i filatoi, i mulini per la produzione di zucchero di barbabietola, le tonnare, le fabbriche di liquirizia, le cartiere, i pastifici…. 16/10/15 52
  • 51. Mongiana è sulle Serre Calabresi. Questo era il più ricco distretto minerario e siderurgico del Regno delle Due Sicilie e dell’Italia intera. 16/10/15 53
  • 52. Si diceva «I Ferri Di Mongiana», per significare il meglio. Talmente tanta era l’importanza di tale luogo che i Borboni vi stabilirono una guarnigione militare a protezione delle ferriere. 16/10/15 54
  • 53. Al referendum per l’annessione al Regno di Sardegna a Mongiana trionfarono i NO. 16/10/15 55
  • 54. Ancora oggi a Mongiana la metà dei maschi ha per nome Ferdinando. Questi luoghi spesso sono divenuti musei della Memoria artigianale. 16/10/15 56
  • 55. I fenici già producevano ferro da questi monti. L’acciaio di Mongiana e degli stabilimenti attorno rese autonomo il regno per la produzione di armi e di travi destinati alla costruzione dei primi ponti sospesi in ferro d’Italia. 16/10/15 57
  • 56. Il cantiere arsenale di Castellammare, nel 1860, era il più grande del Mediterraneo, aveva 1800 operai. 16/10/15 58
  • 57. Ciò indusse lo Zar a far copiare e riprodurre, identica, in Russia, la fabbrica Napoletana. 16/10/15 59
  • 58. E la Calabria era importante nell’industria Meridionale della seta. 16/10/15 60
  • 59. Gli altiforni di Mongiana furono spenti. Le rotaie che servivano al trasporto di minerali estratti dalle miniere dellE zone furono divelte e vendute a peso. 16/10/15 61
  • 60. Una quindicina di operai in uno sciopero contro lo «Scempio», furono uccisi dai militari che spararono ad altezza d’ uomo. 16/10/15 62
  • 61. I tecnici e le maestranze calabresi costretti ad emigrare in Umbria furono subito assunti nel nuovo stabilimento ; altri finirono nel bresciano , dove fecero la fortuna delle fonderie lombarde. 16/10/15 63
  • 63. Dati Istat - SPESA SOCIALE MEDIA PRO-CAPITE 2009 (VALORI IN EURO) 204-282 115-203 73-114 25-72 16/10/15 65
  • 64. QUANDO CON RASSEGNAZIONE DICIAMO: «Chisti simu!», DOBBIAMO RICORDARCI ANCHE DI CIO’ CHE SIAMO STATI PER POTER CAPIRE COSA POTREMO ESSERE. IL FUTURO SI APPOGGIA AL PASSATO. E IL NOSTRO, DI PASSATO, NON HA NULLA DA INVIDIARE A QUELLO DEGLI ALTRI. 16/10/15 66
  • 65. LAVORO ESEGUITO DA: ANTONINO FOTIA GIUSEPPE LABATE GIANLUCA VIGLIANISI & Torna al Menù16/10/15 67