2. Le istanze culturali, ancora prima degli utenti
«Il prius è sempre la richiesta che la cultura pone agli archivi» (Claudio Pavone)
Cosa è la cultura quando si parla di archivi
Non solo cultura storica
Cultura istituzionale
Cultura civile e civica
Il termine cultura quando lo si declini all’interno degli archivi si riempie di significati «politici»
La risposta perciò deve essere necessariamente articolata e politica
3. Comunicare o condividere?
La comunicazione archivistica «standard» veicola grandi quantità di contenuti
«Comunica» informazioni in gran parte inevitabilmente di natura tecnico scientifica. Prevede
erogazione e fruizione da parte di soggetti passivi rispetto alla natura dei contenuti
Non riesce invece a trasmettere «valori», segnali anche emotivi capaci di far breccia in contesti più
ampi.
L’esigenza di condividere l’archivistica, di farne anche e soprattutto qualcosa di non definito in
maniera esclusivamente tecnica
Comunicare è a senso unico e non ha ritorno. Condividere significa generare biunivocità e
coinvolgimento
4. I sistemi istituzionali
La comunicazione archivistica istituzionale è di consueto costruzione e comunicazione di contenuti
frutto della descrizione
Il linguaggio archivistico: comunicare un modello
Trasmissione di modelli speculari all’archivistica
I sistemi rispecchiano gli archivisti ma si rivolgono a un mondo che non necessariamente conosce i
paradigmi archivistici
Basso livello di inclusione
Hanno un ruolo importante ma penetrano poco nella società
5. Tra ricerca e condivisione
La forte vocazione scientifica dei sistemi volta a soddisfare(?) le esigenze della ricerca
Le esigenze della ricerca esauriscono la mediazione?
La ricerca oggi è il focus dell’archivistica?
La questione archivistica: una questione politica
L’archivistica plurale
Aspetti metodologici: cosa è il metodo oggi?
Aspetti deontologici: quale ruolo per gli archivisti?
Aspetti tecnici: archivi e informatica un rapporto equilibrato?
Il bisogno di condividere e far condividere valori
6. Integrare, condividere, contaminare
L’esperienza della regione Lombardia: l’uso integrato della descrizione
«Lombardia Beni Culturali è il portale del patrimonio culturale lombardo.
In esso vengono pubblicati i profili dei principali Istituti di cultura lombardi quali musei, archivi e
biblioteche, i cataloghi dei patrimoni da loro conservati, le descrizioni dei beni diffusi sul territorio,
complessi architettonici e emergenze urbanistiche significative, risorse storico archivistiche, percorsi
tematici».
Muove da un approccio fortemente descrittivo
Il tema della integrazione
Contaminazione descrittiva e contaminazione culturale
Lombardia beni culturali e i progetti tematici: la volontà di declinare nella/per la società i contenuti
informativi
8. Raccontare, narrare… verso una public archival
science?
L’archivistica come narrazione degli archivi: oltre la descrizione a partire dalla descrizione
Rottura/superamento delle barriere descrittive
Public history?
Raccontare gli archivi più che evocare fatti significa evidenziare percorsi conservativi, portare a
galla valori, spiegare cioè i presupposti dei fatti e le ragioni dell’archivio
Nello sforzo narrativo emerge la volontà dell’archivista di affermare il proprio ruolo e i propri valori
Dimensione sociale, attiva della narrazione
10. Il ruolo delle parole nel
percorso narrativo di
evocazione dell’archivio
La algida e impermeabile rigidità dei linguaggi di dominio
Il bisogno di rompere strutture che ingabbiano le emozioni e
ostacolano un flusso comunicativo diffuso oltre gli specialisti
Archivistica e impatto emotivo: diversificare gli strumenti
«Gli archivi sono intrecci di parole. Grovigli talvolta inestricabili
di parole. Parole urlate, parole sussurrate, parole nascoste.
Vivono di parole gli archivi, come tutti noi. Eppure spesso chi li
accudisce non sa parlare o parla una lingua incomprensibile ai
più. E allora gli archivi e il loro fascino potente e diacronico
rimangono paradossalmente ai confini della realtà, di quella
stessa realtà di cui sono figli e che contribuiscono a
governare»
Partire dal linguaggio di dominio e dalla conoscenza per
sprigionare contenuti e provocazioni.
Questa foto di Autore sconosciuto è concesso in licenza da CC BY-NC-SA
11. Di acqua, di vento, di fuoco e di carta leggera.
Di segni rubati alla mente, di rotoli ancora belanti.
Di scale che salgono il tempo, androni che guardano seri, di donne, di uomini.
Di silenzio ammantato di ieri, di passi che suonano secchi.
Di luce che filtra curiosa a leggere gli antichi scaffali.
Del grido che smorza il futuro, miraggio dolcissimo.
Di astri intricati e sapienti.
Di dei.
Di polvere diafana che spezza l’inchiostro.
Di piccole lampade che divorano cose, respiro affannoso di macchine.
Di archivio
12.
13. Identità e
Thomas
Baffo: eroi
positivi
La diversificazione delle forme espressive
La diversificazione dei target
L’archivistica e l’immaginazione per
distruggere un apparente ossimoro
Storie possibili
http://blog.unimc.it/archivisticattiva/il-cane-
identita-alla-scoperta-del-grande-castello/
14. …E fine della storia…
Il lavoro descrittivo, il lavoro archivistico di natura scientifica rimane al centro di qualsiasi processo
di condivisione, narrazione, comunicazione.
Senza descrizione gli archivi non sono
La questione archivistica ci pone di fronte all’esigenza vitale di penetrare nella società
La comunicazione istituzionale non riesce storicamente ad assolvere a questo compito
L’archivistica narrativa, veicolo, oltre che di contenuti, di emozioni e valori di interesse generale,
può riuscirci.