Presentazione del progetto di Renato Rinaldi e Andrea Collavino, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso dall'Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Slide dell'intervento realizzato da Cristina Cocever (AIB FVG), nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Francesca Ricci, Linked open data e ontologie per i beni culturali: le inizia...Patrimonio culturale FVG
Slide dell'intervento realizzato da Francesca Ricci, Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Slide dell'intervento realizzato da Daniele Manacorda, Università Roma Tre, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Slide dell'intervento realizzato da Giuliano Volpe, Presidente del Consiglio superiore dei beni culturali, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Rita Auriemma, Patrimoni culturali e sistemi informativi nell’era della trasp...Patrimonio culturale FVG
Slide dell'intervento realizzato da Rita Auriemma, Direttore dell'Istituto per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC.
Slide dell'intervento di Paola Mansi, Giuliana Ferrara, Rita Auriemma, tenuto nell'ambito del convegno "Ecomusei. 10 anni dopo" (Villa Manin, Passariano, 9 aprile 2016).
Programma completo del convegno sul sito IPAC > http://bit.ly/22UP1uO
Mirella Serlorenzi, Per una conoscenza archeologica aperta e condivisa: l’esp...Patrimonio culturale FVG
Slide dell'intervento realizzato da Mirella Serlorenzi, Direttore Museo della Crypta Balbi, Soprintendenza Speciale per il Colosseo, Museo Nazionale Romano e Area Archeologica di Roma, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Slide dell'intervento realizzato da Cristina Cocever (AIB FVG), nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Francesca Ricci, Linked open data e ontologie per i beni culturali: le inizia...Patrimonio culturale FVG
Slide dell'intervento realizzato da Francesca Ricci, Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Slide dell'intervento realizzato da Daniele Manacorda, Università Roma Tre, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Slide dell'intervento realizzato da Giuliano Volpe, Presidente del Consiglio superiore dei beni culturali, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Rita Auriemma, Patrimoni culturali e sistemi informativi nell’era della trasp...Patrimonio culturale FVG
Slide dell'intervento realizzato da Rita Auriemma, Direttore dell'Istituto per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC.
Slide dell'intervento di Paola Mansi, Giuliana Ferrara, Rita Auriemma, tenuto nell'ambito del convegno "Ecomusei. 10 anni dopo" (Villa Manin, Passariano, 9 aprile 2016).
Programma completo del convegno sul sito IPAC > http://bit.ly/22UP1uO
Mirella Serlorenzi, Per una conoscenza archeologica aperta e condivisa: l’esp...Patrimonio culturale FVG
Slide dell'intervento realizzato da Mirella Serlorenzi, Direttore Museo della Crypta Balbi, Soprintendenza Speciale per il Colosseo, Museo Nazionale Romano e Area Archeologica di Roma, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Angela Barbanente, Conoscenza condivise per la tutela e valorizzazione del pa...Patrimonio culturale FVG
Slide dell'intervento realizzato da Angela Barbanente; politecnico di Bari, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Scrivere con gli studenti del territorio colpito dal terremoto: i laboratori ...Pierluigi Feliciati
Perché si ragiona ormai di filosofia dell’informazione digitale? Come intellettuali e docenti dobbiamo sentire la necessità di andare oltre le spesso sterili contrapposizioni tra “apocalittici e integrati”, mettendo piuttosto a fuoco quali siano i confini tra vita online e offline, quale possa essere il valore dell’identità individuale e collettiva nell’infosfera globale, quali i rischi e quali le potenzialità di tecnologie sempre più disruptive. Pensando poi al territorio, all’eredità culturale e alla responsabilità collettiva che ricade su tutti noi per la sua tutela e valorizzazione, non è possibile non porci alcune domande: come basare la valorizzazione sui risultati della ricerca scientifica, come condividere con le comunità di eredità tali conoscenze, usando quali canali, adottando quali linguaggi, coinvolgendo seriamente più cittadini possibile? Un’utopia, quella dell’attivazione dell’intelligenza collettiva, che ha dimostrato di avere buone probabilità di diventare pratica concreta e virtuosa, se si guarda al percorso e alla popolarità dell’ecosistema Wikipedia. La condizione che si è mostrata con evidenza è che gli utenti (le persone, le organizzazioni, le imprese) accettino un patto sulla collaborazione, sulla sperimentazione della neutralità, sulla libertà di uso e riuso delle risorse digitali, sul rispetto delle fonti e facciano un passo indietro, invertendo il rapporto classico tra peso dell’autorialità e affidabilità dei contenuti.
Presso l’Università di Macerata, fin dal lancio da parte del Rettore del progetto Wiki: Appennino Centro Italia, si è provato ad investire sull’intelligenza collettiva, per creare o rinforzare le conoscenze “popolari” in rete, tramite Wikipedia, dei territori colpiti dalla serie sismica del 2016. Tante sono state le iniziative, in aula e fuori, e confortanti i risultati. In questo breve intervento si racconteranno presupposti, metodologie e primi risultati di quasi tre anni di questo progetto, prendendo come caso emblematico il laboratorio con gli studenti, organizzato insieme ai colleghi Giuseppe Capriotti e Maila Pentucci, per la redazione collaborativa delle voci di enciclopedia sul museo di Visso e sulla Madonna del Voto di Paolo da Visso.
Web e social network nella PA: #culturavivafvg, raccontare il patrimonio cult...Patrimonio culturale FVG
L'esperienza di valorizzazione del patrimonio culturale tramite i canali digitali di ERPAC (Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia), presentato a Trieste il 6 dicembre 2016, in occasione della "Giornata di avvio del percorso per una comunicazione istituzionale web partecipata #RegioneFVG".
A cura di Rita Auriemma (Direttrice Servizio Catalogazione, Formazione e Ricerca di ERPAC) e Giovanna Tinunin (formatrice e consulente ERPAC)
Collaborare in rete per conoscere e promuovere i prodotti agroalimentari: i l...Pierluigi Feliciati
I fenomeni attuali della comunicazione e dell’interazione tramite Internet e il Web sono quanto mai difficili da definire in modo autorevole, essendo in continuo aggiornamento. D’altro canto, gli effetti delle novità nelle tecnologie della comunicazione sono così importanti sulle relazioni sociali, sull’economia, sui territori, sulla nostra vita quotidiana da non poter essere affrontati con leggerezza, né utilizzando solo categorie di valutazione tradizionali. Un fenomeno sorprendente, con una portata assolutamente imprevedibile al suo esordio, neanche venti anni fa, è l’enciclopedia collaborativa libera ed aperta Wikipedia. Diversi studi scientifici hanno dimostrato come Wikipedia, ormai ai primi posti tra le risorse più consultate del Web, abbia raggiunto buoni livelli di qualità nelle sue voci, e come possa migliorare le competenze informative di chi vi contribuisce e influenzare i comportamenti di chi la consulta. In particolare, sono stati dimostrati effetti importanti della presenza di voci di qualità in varie lingue sulle scelte delle destinazioni turistiche. Effetti analoghi possono attivarsi sulla visibilità e conoscenza dei prodotti agroalimentari tipici, sostenendo la diffusione di informazioni corrette presso i consumatori. Presso l’Università di Macerata da circa tre anni sono stati organizzati numerosi workshop che hanno coinvolto un numero significativo di professori, studenti e imprenditori, per sperimentare l’uso dell’ecosistema Wikipedia per creare guide turistiche, itinerari e voci d’enciclopedia dedicate ai prodotti dei territori marchigiani. In questo intervento si intende dare conto di questa linea di attività, della metodologia adottata e qualche primo bilancio sui risultati.
Sara Di Giorgio, responsabile gruppo tecnico CulturaItalia, Istituto Centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane, 23 ottobre 2013, Incontri formativi per i musei della Provincia di Roma
CulturaItalia - Cultura in rete - l'Emilia-Romagna e i progetti nazionali ed ...CulturaItalia
Alessandro Zucchini (IBC): "CulturaItalia - Cultura in rete - l'Emilia-Romagna e i progetti nazionali ed europei" - CulturaItalia e il contributo italiano a Europeana - Convegno nazionale, Roma, 2 aprile 2009
Sara Di Giorgio, responsabile gruppo tecnico CulturaItalia, Istituto Centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane, 19 settembre 2013, Incontri formativi sulla digitalizzazione dei beni librari
BTWIC 2013, il 3 ottobre
Web, Innovazione e Cultura
http://www.btwic.it
Marianna Marcucci
Mind Lab Hotel
Invasioni Digitali
Palazzo Lanfranchi
Sala Levi
Piazzetta Giovanni Pascoli
Matera, in Basilicata
Lezione di Turismo di BTO Educational
Intervento di Museo DOLOM.IT al Convegno o"Artigianato e Patrimonio artistico come risorsa dell'alternanza scuola-lavoro nei Licei artistici" organizzato dall'E.S.S.I.A. al Liceo Artistico di Cortina d'Ampezzo, 17 dicembre 2016
هذه المحاضرة ألقيت في الاجتماع الثاني عشر للشرقية قيكس في الغرفة التجارية في الخبر في أوكتوبر 2010. تحدثت فيها عن إنجازات الشرقية قيكس في سنة و التجارب المستفادة من تنظيم الإجتماعات التقنية.
Angela Barbanente, Conoscenza condivise per la tutela e valorizzazione del pa...Patrimonio culturale FVG
Slide dell'intervento realizzato da Angela Barbanente; politecnico di Bari, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Scrivere con gli studenti del territorio colpito dal terremoto: i laboratori ...Pierluigi Feliciati
Perché si ragiona ormai di filosofia dell’informazione digitale? Come intellettuali e docenti dobbiamo sentire la necessità di andare oltre le spesso sterili contrapposizioni tra “apocalittici e integrati”, mettendo piuttosto a fuoco quali siano i confini tra vita online e offline, quale possa essere il valore dell’identità individuale e collettiva nell’infosfera globale, quali i rischi e quali le potenzialità di tecnologie sempre più disruptive. Pensando poi al territorio, all’eredità culturale e alla responsabilità collettiva che ricade su tutti noi per la sua tutela e valorizzazione, non è possibile non porci alcune domande: come basare la valorizzazione sui risultati della ricerca scientifica, come condividere con le comunità di eredità tali conoscenze, usando quali canali, adottando quali linguaggi, coinvolgendo seriamente più cittadini possibile? Un’utopia, quella dell’attivazione dell’intelligenza collettiva, che ha dimostrato di avere buone probabilità di diventare pratica concreta e virtuosa, se si guarda al percorso e alla popolarità dell’ecosistema Wikipedia. La condizione che si è mostrata con evidenza è che gli utenti (le persone, le organizzazioni, le imprese) accettino un patto sulla collaborazione, sulla sperimentazione della neutralità, sulla libertà di uso e riuso delle risorse digitali, sul rispetto delle fonti e facciano un passo indietro, invertendo il rapporto classico tra peso dell’autorialità e affidabilità dei contenuti.
Presso l’Università di Macerata, fin dal lancio da parte del Rettore del progetto Wiki: Appennino Centro Italia, si è provato ad investire sull’intelligenza collettiva, per creare o rinforzare le conoscenze “popolari” in rete, tramite Wikipedia, dei territori colpiti dalla serie sismica del 2016. Tante sono state le iniziative, in aula e fuori, e confortanti i risultati. In questo breve intervento si racconteranno presupposti, metodologie e primi risultati di quasi tre anni di questo progetto, prendendo come caso emblematico il laboratorio con gli studenti, organizzato insieme ai colleghi Giuseppe Capriotti e Maila Pentucci, per la redazione collaborativa delle voci di enciclopedia sul museo di Visso e sulla Madonna del Voto di Paolo da Visso.
Web e social network nella PA: #culturavivafvg, raccontare il patrimonio cult...Patrimonio culturale FVG
L'esperienza di valorizzazione del patrimonio culturale tramite i canali digitali di ERPAC (Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia), presentato a Trieste il 6 dicembre 2016, in occasione della "Giornata di avvio del percorso per una comunicazione istituzionale web partecipata #RegioneFVG".
A cura di Rita Auriemma (Direttrice Servizio Catalogazione, Formazione e Ricerca di ERPAC) e Giovanna Tinunin (formatrice e consulente ERPAC)
Collaborare in rete per conoscere e promuovere i prodotti agroalimentari: i l...Pierluigi Feliciati
I fenomeni attuali della comunicazione e dell’interazione tramite Internet e il Web sono quanto mai difficili da definire in modo autorevole, essendo in continuo aggiornamento. D’altro canto, gli effetti delle novità nelle tecnologie della comunicazione sono così importanti sulle relazioni sociali, sull’economia, sui territori, sulla nostra vita quotidiana da non poter essere affrontati con leggerezza, né utilizzando solo categorie di valutazione tradizionali. Un fenomeno sorprendente, con una portata assolutamente imprevedibile al suo esordio, neanche venti anni fa, è l’enciclopedia collaborativa libera ed aperta Wikipedia. Diversi studi scientifici hanno dimostrato come Wikipedia, ormai ai primi posti tra le risorse più consultate del Web, abbia raggiunto buoni livelli di qualità nelle sue voci, e come possa migliorare le competenze informative di chi vi contribuisce e influenzare i comportamenti di chi la consulta. In particolare, sono stati dimostrati effetti importanti della presenza di voci di qualità in varie lingue sulle scelte delle destinazioni turistiche. Effetti analoghi possono attivarsi sulla visibilità e conoscenza dei prodotti agroalimentari tipici, sostenendo la diffusione di informazioni corrette presso i consumatori. Presso l’Università di Macerata da circa tre anni sono stati organizzati numerosi workshop che hanno coinvolto un numero significativo di professori, studenti e imprenditori, per sperimentare l’uso dell’ecosistema Wikipedia per creare guide turistiche, itinerari e voci d’enciclopedia dedicate ai prodotti dei territori marchigiani. In questo intervento si intende dare conto di questa linea di attività, della metodologia adottata e qualche primo bilancio sui risultati.
Sara Di Giorgio, responsabile gruppo tecnico CulturaItalia, Istituto Centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane, 23 ottobre 2013, Incontri formativi per i musei della Provincia di Roma
CulturaItalia - Cultura in rete - l'Emilia-Romagna e i progetti nazionali ed ...CulturaItalia
Alessandro Zucchini (IBC): "CulturaItalia - Cultura in rete - l'Emilia-Romagna e i progetti nazionali ed europei" - CulturaItalia e il contributo italiano a Europeana - Convegno nazionale, Roma, 2 aprile 2009
Sara Di Giorgio, responsabile gruppo tecnico CulturaItalia, Istituto Centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane, 19 settembre 2013, Incontri formativi sulla digitalizzazione dei beni librari
BTWIC 2013, il 3 ottobre
Web, Innovazione e Cultura
http://www.btwic.it
Marianna Marcucci
Mind Lab Hotel
Invasioni Digitali
Palazzo Lanfranchi
Sala Levi
Piazzetta Giovanni Pascoli
Matera, in Basilicata
Lezione di Turismo di BTO Educational
Intervento di Museo DOLOM.IT al Convegno o"Artigianato e Patrimonio artistico come risorsa dell'alternanza scuola-lavoro nei Licei artistici" organizzato dall'E.S.S.I.A. al Liceo Artistico di Cortina d'Ampezzo, 17 dicembre 2016
هذه المحاضرة ألقيت في الاجتماع الثاني عشر للشرقية قيكس في الغرفة التجارية في الخبر في أوكتوبر 2010. تحدثت فيها عن إنجازات الشرقية قيكس في سنة و التجارب المستفادة من تنظيم الإجتماعات التقنية.
Les atouts de l'ensemble WC Prima 4x4.
- Réservoir réversible émaillé 4 faces :
Alimentation à droite ou à gauche sans
démontage du robinet flotteur
- Chambre d'alimentation de la cuvette calibrée pour un chasse optimale
- Étanchéité réservoir/cuvette par joint à lèvres : étanche quelle que soit la force de serrage du réservoir
- Ecrous de fixation rapide du réservoir sur la cuvette
- Fixations standards à travers le pied de la cuvette
- Plage arrière de la cuvette pour éviter les infiltrations : hygiène maximale
Slide dell'intervento di DONATELLA MURTAS (esperta di patrimonio locale ed ecomusei), tenuto nell'ambito del convegno "Ecomusei. 10 anni dopo" (Villa Manin, Passariano, 9 aprile 2016).
Programma completo del convegno sul sito IPAC > http://bit.ly/22UP1uO
Il mantenimento del controllo sull'impresa
La Holding di Famiglia e il passaggio generazionale
Intervento dell'Avv. Edoardo Tamagnone a Patrimonia Summit (Padova, 15 marzo 2016)
Slide dell'intervento di MAURIZIO TONDOLO (Rete degli ecomusei del Friuli Venezia Giulia), tenuto nell'ambito del convegno "Ecomusei. 10 anni dopo" (Villa Manin, Passariano, 9 aprile 2016).
Programma completo del convegno sul sito IPAC > http://bit.ly/22UP1uO
Slide dell'intervento del museologo HUGUES DE VARINE, tenuto nell'ambito del convegno "Ecomusei. 10 anni dopo" (Villa Manin, Passariano, 9 aprile 2016).
Programma completo del convegno sul sito IPAC > http://bit.ly/22UP1uO
Museo 4.0. Musei del territorio: multimedialità, innovazione, comunicazione, ...Materica
L’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Latina propone la seconda edizione di Museo 4.0 attraverso un percorso formativo volto ad accrescere le competenze dei professionisti museali operanti nel territorio della Provincia di Latina. Questa seconda edizione (che sarà interamente in diretta streaming) sarà dedicata ai temi dell’innovazione, dell’identità delle istituzioni culturali nell’era della multimedialità, delle nuove forme di comunicazione, dell’accessibilità e delle novità normative.
R. Villano-Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità - Ruolo delle ICT nel...Raimondo Villano
Presentazione del Libro (alla presenza del Presidente Emerito del Pontificio Consiglio per la Cultura Card. Paul Poupard e del Direttore dei Servizi del Quirinale Prof. Comm. Tito Lucrezio Rizzo) sotto l’Alto Patrocinio del Ministero dei Beni e le Attività Culturali (MBAC-UDCM Gabinetto 0009440-14/05/2010 Cl. 09.01.00/5491). Vincitore della LXXIV edizione del Premio nazionale Massimo Piccininiper la ricerca storico-scientifica (già assegnato ai massimi Storici Conci e Pedrazzini) conferito dall’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria-Mi.BACT (Roma, 12 dicembre 2014). Presentazioni di: Ven. Balì Gran Croce di Giustizia del Sovrano Militare Ordine di Malta Ecc.mo Fra’ Franz von Lobstein, già Gran Priore di Roma; Past District Governor 2100 Italia del Rotary International e critico letterario Prof. Antonio Carosella; Presidente della Commissione Internazionale dell’UNESCO per le Biotecnologie Prof. Gr. Uff. Giulio Tarro. Saggio di filosofia della storia dal titolo bellissimo e dalle profonde, coerenti e ben articolate riflessioni (secondo lo storico Fra’ Giovanni SCARABELLI).
Quando il museo dieventa "respiro" della comunitàLandexplorer
Durante la tavola rotonda "Tra piazza e museo. Pensare il futuro delle comunità di eredità e dei musei etnografici attraverso la pandemia” all'interno del Terzo Convegno Internazionale SIAC, Società Italiana Antropologia Culturale, ho presentato il caso studio realizzato in collaborazione con l'associazione archeologica culturale "Felice Pattaroni", che ha saputo fruire del social media per raccontare una comunità in profondo cambiamento e mettendo l'allestimento museale al centro di questa evoluzione della comunità.
Keynote inaugurale dei Seminari SISSCO Nuove frontiere della Public and Digital History (martedì 23 novembre 2021)
Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali - UniMoRe - Modena
CULTURA COME FUTURO. Strategie e pratiche per uno sviluppo basato sulla culturaMarta Rossato
Strategies and practices for a local durable development based on culture. Role and possible impact of culture and cultural practices in the local development, recent experiences and practices.
(slide)Presentazione del \"Manifesto per le biblioteche digitali\"Angela Iorio
Il manifesto consiste in trenta tesi, articolate in un continuum comunicativo strutturale suddiviso secondo principi, modelli e funzioni. Tale suddivisione è il risultato di un’elaborazione intellettuale, che intendeva stimolare ad una riflessione sui principi, sui modelli e sulle funzioni che dovrebbero connotare i numerosi progetti ed iniziative incentrati sulle biblioteche digitali.
La presentazioni introduce al tema del rapporto e delle possibilità offerte dalla information communication technology per la promozione e salvaguardia dei beni culturali.
Antonio Caperna
Intervento a Umanisti 2.0. Come ideare e gestire un progetto di ricerca nell’era digitale
Il 16 dicembre 2021 - 14:30 a Roma Tre Dip. di Studi Umanistici
Giovedì 16 dicembre 2021, 14.30-18.00, Aula Radiciotti e in streaming
Slide dell'intervento di BRUNO BERTERO (PromoTurismoFVG), tenuto nell'ambito del convegno "Ecomusei. 10 anni dopo" (Villa Manin, Passariano, 9 aprile 2016).
Programma completo del convegno sul sito IPAC > http://bit.ly/22UP1uO
Slide dell'intervento realizzato da Ada Gabucci, archeologa e tutor ICCD - Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Cinzia Dal Maso, L’archeologia è anche mia. Presentazione del libro e del pro...Patrimonio culturale FVG
Slide dell'intervento realizzato da Cinzia Dal Maso, giornalista e direttore Archeostorie, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Slide dell'intervento realizzato da Grazia Tatò, MAB Friuli Venezia Giulia - Consiglio nazionale Anai (già direttore dell’Archivio di Stato di Trieste), nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Ernesto Belisario, Il riutilizzo dei dati sul patrimonio culturale: cosa dico...Patrimonio culturale FVG
Slide dell'intervento realizzato da Ernesto Belisario, Studio Legale E-Lex -Tavolo permanente per l’innovazione e l’agenda digitale italiana, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
M. Frassine - S. De Francesco - S. Di Tonto, RAPTOR: verso l'apertura del sis...Patrimonio culturale FVG
Slide dell'intervento realizzato da M. Frassine, S. De Francesco e S. Di Tonto, Soprintendenza Archeologia Friuli Venezia Giulia, "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Alessandra Benvenuti, Open Data e beni culturali: un’opportunità per lo svilu...Patrimonio culturale FVG
Slide dell'intervento realizzato da Alessandra Benvenuti, INSIEL Valorizzazione del patrimonio informativo, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Merluzzi et al., Presentazione del newSIRPaC. La catalogazione partecipataPatrimonio culturale FVG
Slide dell'intervento realizzato da Franca Merluzzi, Coordinatore dell'unità di gestione del catalogo dell'Istituto per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC.
Slide dell'intervento realizzato da Mirco Modolo, archeologo e archivista, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Paolo Güll, Matteo Boccadamo, Utilità e limiti degli open data di ricercaPatrimonio culturale FVG
Slide dell'intervento realizzato da Paolo Güll e Matteo Boccadamo dell'unviersità del Salento nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Slide dell'intervento realizzato da Letizia Gualandi, Università di Pisa, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso da IPAC - Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Letizia Gualandi, L'archeologia di fronte alla sfida dell'open data
Renato Rinaldi e Andrea Collavino, Memoria di massa
1.
2. MEMORIA DI MASSA
Archivi digitali e patrimonio artistico
Un progetto di Andrea Collavino e Renato Rinaldi
patrocinato dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dall’Università degli studi di Udine
Realizzato da Cineteca del Friuli e Associazione Lenghis dal Drac
In collaborazione con Radio Rai, IPAC Istituto Regionale Patrimonio Culturale FVG e Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli (Ud)
Con il sostegno di Fondazione Antonveneta, Fondazione CariGo e Fondazione CRUP
PREMESSA
Il progetto si propone di sensibilizzare la popolazione, e in particolare le giovani generazioni, sui problemi del mantenimento delle memorie
digitali, cui viene oggi affidato tutto il patrimonio di testi, immagini e filmati che la società produce. La non corretta conservazione di queste
memorie porterebbe alla perdita di un patrimonio essenziale per la ricostruzione storica della vita socio-culturale di intere generazioni. Il
problema investe tanto i privati cittadini quanto le istituzioni come archivi, musei e cineteche. È importante che soprattutto i giovani siano
coscienti della fragilità dei sistemi in cui immagazzinano i ricordi ma anche il frutto del loro lavoro.
L’opera di sensibilizzazione verrà svolta con diversi strumenti:
1) due serie di documentari radiofonici verranno messi in onda a livello nazionale da RAI RadioTre. Nelle dieci puntate, per un totale di due
ore e mezza di trasmissione, si parlerà di come le istituzioni della regione affrontano il problema (Università di Udine e di Trieste, Città di
Gorizia, Istituto Regionale per il Patrimonio Culturale del FVG, Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli, Cineteca del Friuli di
Gemona, Basilica di San Petronio a Bologna,). La prima serie è andata in onda dal 21 al 25 Settembre 2015 e la seconda serie andrà in
onda dal 07 all’11 marzo 2016;
2) due brevi video introduttivi che, nei giorni della messa in onda e nei giorni precedenti, verranno ospitati sul portale del programma e sulla
pagina delle news di RadioRAI e proiettati nelle conferenze pubbliche.
3. CONVEGNI E INCONTRI
Una serie di conferenze su come, in questi anni, la definizione di Beni Culturali si sia allargata fino a comprendere non solo monumenti e opere
d’arte ma anche oggetti d’uso comune e le memorie individuali. Con la conseguenza che alla conservazione del patrimonio siamo chiamati a
partecipare tutti, anche informandoci sugli aspetti problematici della conservazione digitale, ma anche sugli aspetti positivi che la digitalizzazione
comporta come l’accessibilità e la diffusione del patrimonio culturale della nostra regione.
28-29 GENNAIO 2016 - Istituto Regionale per il Patrimonio Culturale del FVG – Trieste Convegno: Patrimoni culturali, sistemi informativi e open
data: accesso libero ai beni comuni?
10-11 MARZO 2016 - La Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli in collaborazione con l’Associazione Italiana Biblioteche organizza un
incontro sulle problematiche della digitalizzazione e mantenimento del patrimonio di testi antichi della regione;
12-13 Marzo 2016 - FilmForum Gorizia: proiezione di filmati provenienti dall’Archivio Nazionale Film di Famiglia e musicati dal vivo;
18-19 Marzo 2016 - Cineteca del Friuli: incontro sulle problematiche del mantenimento delle memorie visive (foto, film e video)
INCONTRI SCUOLA
Una serie di incontri dedicati al triennio delle scuole superiori in cui si parlerà della cura di cui necessitano gli archivi digitali e degli sbocchi
professionali generati da questa necessità. Nuove figure come il Digital Curator e l’Archeologo digitale, avranno un ruolo sempre maggiore nella
società del futuro. I primi destinatari di questa serie di incontri sono gli allievi dei licei artistici, istituti d’arte e istituti tecnici a indirizzo informatico
della regione, in quanto, come futuri operatori in campo informatico e artistico, saranno quelli chiamati più da vicino a confrontarsi sulle modalità
e le strategie per il mantenimento e la conservazione degli elaborati e dei manufatti prodotti in ogni campo. Gli incontri si sviluppano tra marzo e
maggio 2016.
APPROFONDIMENTI
IL DOCUMENTARIO
I° CICLO IN ONDA 21-25 SETTEMBRE 2015 RAI-RADIO3
4. II° CICLO IN ONDA 7-11 MARZO 2016 RAI-RADIO3
Il primo ciclo, “Il dilemma digitale”, metteva in crisi lo stereotipo dell’archiviazione digitale vista come la salvezza della memoria del mondo; il suo
deposito. Affrontava problemi come l’obsolescenza tecnologica, la gestione dei formati e la tenuta di dati digitali, ed era focalizzata
sull’archiviazione di materiali audiovisivi.
Nel secondo ciclo ci occuperemo di come si costruisce il patrimonio culturale, di come questa definizione si sia allargata negli ultimi anni e di come
sia in continuo mutamento. Dell’importanza dei dati digitali relativi ad un’opera nel momento del suo restauro fisico, e di come questi si rivelano
indispensabili per tutto il processo di valorizzazione, di diffusione e quindi di democratizzazione del patrimonio culturale. Di come le varie
istituzioni siano chiamate ad armonizzare i loro archivi per renderli compatibili e dunque veramente accessibili ad un pubblico ampio e non
specialistico.
Anche la nuovissima arte digitale va protetta e conservata, ma i problemi che pone questo tipo di arte immateriale sono tantissimi, a partire dalla
messa in crisi del concetto di opera originale.
Il nuovo ciclo affronta altresì il problema della copie ottenibili da una matrice digitale che, più la tecnologia si fa sofisticata, più divengono
indistinguibili dall’originale. Come tutto questo patrimonio, anche se tecnicamente riproducibile all’infinito, è sempre legato alla conservazione
del supporto originale.
La copia è garanzia di integrità ma, anche se indistinguibile, non avrà mai il valore dell’originale.
Patrimonio Culturale
Chi decide che cosa bisogna salvare: come si è formata e allargata nel tempo la nozione di Beni Culturali. Quali sono le strategie per la
conservazione del patrimonio culturale
Digitalizzare per Restaurare
Oramai sappiamo che i dati digitali possono perdersi un labirinto immateriale fatto di dati, software, supporti, chiavi di decrittazione e
formati che diventano obsoleti e incompatibili nel giro di pochi anni, essere estremamente utili per studiare il problema della decadenza
legata alla chimica dei materiali nella copia fisica originale.
Il trasferimento dell’Aura
Walter Benjamin sosteneva che un'opera d’arte era un pezzo unico e originale (non prodotto in serie) e autentico, irripetibile e destinato
ad un godimento estetico esclusivo nel luogo in cui si trovava. Questo hic et nunc dell'opera, questa sua autenticità e irripetibilità che ne
rende esclusivo il godimento estetico, viene da Benjamin chiamata ‘aura’.
5. Teche
Biblioteche, cineteche, archivi e musei; Istituzioni sempre in bilico tra la preservazione e la conservazione del patrimonio culturale e il suo
sfruttamento commerciale. Tra i doveri di queste istituzioni c’è il compito di valorizzare e diffondere il patrimonio e in questo la tecnologia
digitale è di enorme aiuto, infatti sembra uno strumento più utile per la diffusione della cultura che per la sua conservazione.
Percorsi Virtuali
L’esempio di un percorso virtuale che permette la valorizzazione di un territorio attraverso la riscoperta di un patrimonio di antichi codici,
sparsi in vari musei del mondo. Straordinaria opportunità, sia per gli studiosi che per il turismo culturale. Come si appronta un modello di
digitalizzazione e fruizione per tutelare e divulgare un importante patrimonio, sapendo che non tutto si può digitalizzare.
INTERVENTI NELLE SCUOLE
Il programma di laboratori con i ragazzi interessa alcune scuole superiori della regione, che abbiamo selezionato in base all’argomento principale
di Memoria di Massa, ossia la conservazione delle memorie nell’era digitale. Per tale ragione abbiamo contattato i licei artistici e i licei tecnologici
con indirizzo informatico, espandendo poi il campo ad altri istituti riscontrando un diffuso interesse per i temi proposti.
Laboratori più che lezioni
Partiamo dall’idea che le memorie siano state trasmesse fino a poco tempo fa attraverso gli oggetti: Scritti, fotografie, film su pellicola, o nastri
VHS, musica su cassette, vinili, più di recente i CD e i DVD. Tutti supporti che in questi anni stanno diventando obsoleti. Alcuni di questi presto
saranno talmente antiquati da essere sconosciuti alle nuove generazioni.
La domanda che ci facciamo è se gli adolescenti, da nativi digitali, si pongono il problema di cosa rimarrà di tutti gli scritti, le e-mail, i messaggi, le
foto e i filmati digitali, che continuamente producono. Interessa loro la conservazione di queste memorie, e se così fosse, che strategie adottano
per assicurarle alla posterità?
Ci incuriosisce poi comprendere come si muovono tra le continue novità tecnologiche con cui si rapportano, quale sia la consapevolezza dei rischi
della obsolescenza programmata, dovuta cioè all’innovazione e alla comparsa di nuovi modelli di tecnologia di consumo che soppiantano i
precedenti e li rendono incompatibili.
E’ infatti l’idea di ascoltare loro, i ragazzi, che ci muove, di scambiare delle idee e divulgare un seme di conoscenza che riguarda un mondo che
cambia molto rapidamente, soprattutto in relazione alla tecnologia digitale.
Consapevolezza della memoria
6. La storicizzazione della civiltà è stata possibile grazie alle fonti. Non solo le opere artistiche, che contenevano in sé l’idea della trasmissione alle
generazioni successive, ma anche e soprattutto gli oggetti di uso comune, gli scritti tecnico-professionali, la corrispondenza a tutti i livelli della
società. Gli archivi sono pieni di testimonianze apparentemente insignificanti, ma preziosissime per ricostruire usi e costumi dei nostri
predecessori.
Vogliamo, per esempio, far comprendere ai ragazzi che molte delle conoscenze che abbiamo si basano sul casuale accumulo di dati nel tempo.
L’archivio, in quanto contenitore di dati e di oggetti, che compongono una storia personale, è anche involontario, ma se questi oggetti e dati sono
sempre più evanescenti, l’atto di formazione dell’archivio deve diventare maggiormente consapevole e volontario.
Nel contempo non sappiamo quanta coscienza ci sia della molteplicità ed enorme quantità di tracce che vengono lasciate ad ogni passaggio in
rete, ad ogni comunicazione attraverso gli smartphone o i computer.
Laboratorio
Per cominciare, faremo portare ai ragazzi alcuni oggetti conservati da loro o dai loro genitori, che hanno un legame con una storia o un frammento
di storia della propria famiglia. Grazie all’osservazione accurata di questi materiali faremo loro comprendere che le informazioni che ne possiamo
ottenere sono ben più di quelle che si notano a uno sguardo superficiale. Per esempio una fotografia degli anni settanta ci fornirà dati sul formato,
sulla macchina usata per scattare la foto, e poi dettagli sul modo di vestire dei soggetti inquadrati, le pettinature, il paesaggio circostante o
l’arredamento, se si tratta di un interno ecc.
Poi gli chiederemo di raccontare la storia che concerne l’oggetto, ciò che lo lega a sé o alla propria famiglia.
La domanda successiva è se si hanno anche oggi degli oggetti da trasmettere. Ciò che si scrive su supporto digitale, le registrazioni audio, le foto,
che forse non si potranno più recuperare nella classica scatola di cartone o nel baule di famiglia, come potranno essere conservate?
Grazie a questa introduzione potremo scambiarci idee sul funzionamento di cloud, memorie smart e hard disk e potremo immaginare insieme
come difenderci dall’evanescenza e dalla proliferazione continua di enormi quantità di dati che ad un certo punto non sapremo più come gestire a
meno di non tornare alla capacità di fare selezione.
Prospettive occupazionali
Dove si prospetta un problema nasce una nuova professione, ed ecco che negli ultimi anni si stanno formando spontaneamente delle nuove figure
professionali nel campo digitale. Parliamo per esempio del “digital curator”, che si occupa di gestire gli archivi personali e di fornire conoscenze su
come “curare” al meglio il proprio archivio. Altra figura che sta prendendo piede è l’ “archeologo digitale”, ossia colui che è in grado di ritrovare
dati nascosti all’interno di cartelle e di dischi rigidi dimenticati, o di recuperare e studiare pagine web e artefatti grafici della prima cultura di
internet. Perciò a livello accademico ci si sta orientando verso l’apertura di nuovi corsi di laurea per formare questi professionisti del mondo
digitale, che dovranno avere competenze scientifiche, storiche ed economiche.
7. Diffusione dell’esperienza
Alcuni dei ragazzi che parteciperanno ai laboratori saranno poi invitati negli studi radiofonici della Rai regionale per parlare della loro esperienza,
coinvolgendo in tal modo un pubblico più vasto, dato che il tema riguarda veramente tutti.