1. News 08/A/2014
0 Recupero semplificato inerti, impiego " stradale" possibile
Autorizzare esclusivamente l’utilizzo come materiale edile delle frazioni di inerti da
demolizione recuperate in procedura semplificata, escludendone l’utilizzo per la
realizzazione di rilevati e sottofondi stradali, per il Tar Lombardia è “irrazionale e
ingiustificato”.
Il Tar di Milano (sentenza 534/2014) ha accolto il ricorso contro due provvedimenti
provinciali che, in aderenza a quanto indicato dal MinAmbiente (nota 7 marzo
2013), riservavano ai soli impianti autorizzati in via ordinaria al recupero di materiali
da demolizione (articolo 208, Dlgs 152/2006), la possibilità di destinare gli aggregati
riciclati alla realizzazione di rilevati stradali.
Secondo il Tar lombardo, invece, tale ricostruzione “non emerge nitidamente” dal
Dm 5 febbraio 1998, e comunque, “visto che il procedimento di trattamento dei
rifiuti è identico”, anche volendo distinguere le due ipotesi, “sarebbe stato più
ragionevole invertire le posizioni” e pretendere il procedimento ordinario per i
materiali edili, destinati a venire a “stretto contatto continuativo” con l’uomo.
La legge 71/2013, laddove prevede che alle Mps prodotte in via semplificata ed
utilizzate nei cantieri Expo 2015 si continua ad applicare transitoriamente la
normativa (pre)vigente (cioè il Dm 5 febbraio 1998), “non ha portata innovativa” ma
chiarisce solo l’ambito applicativo della norma.
Fonte: http://www.reteambiente.it/
0 Gas fluorurati, istruzioni MinAmbiente per dichiarazione annuale
Dal 1° marzo 2014 gli operatori possono compilare e trasmettere la “Dichiarazione F-
gas” relativa al 2013 online, tramite l’apposita Piattaforma istituita presso l’Ispra
(www.sinanet.isprambiente.it/it/sia-ispra/fgas).
La dichiarazione annuale sulle emissioni di gas fluorurati registrate nel 2013 (cd.
“Dichiarazione F-gas”), ricorda il MinAmbiente nel comunicato stampa in cui
segnala l’operatività della piattaforma elettronica, deve essere presentata entro il
31 maggio 2014 dagli operatori delle applicazioni fisse di refrigerazione,
condizionamento d'aria, pompe di calore, nonché dei sistemi fissi di protezione
antincendio contenenti 3 kg o più di gas fluorurati ad effetto serra.
Il mancato adempimento di tale obbligo, disciplinato dall’articolo 16 del Dpr
43/2012 (attuazione del regolamento 842/2006/Ce su taluni gas fluorurati ad effetto
serra), è punito dal Dlgs 26/2013 (disciplina sanzionatoria per la violazione del
2. regolamento 842/2006/ce) con una sanzione amministrativa pecuniaria da mille a
10mila euro.
Fonte: http://www.reteambiente.it/
Risparmio energetico: al via la promozione nelle regioni dell’ Obiettivo
Convergenza
Il decreto del Ministero dello Sviluppo economico 5 dicembre 2013 (in Gazzetta
Ufficiale del 6 marzo 2014, n. 54) dispone «la promozione e il sostegno di investimenti
funzionali alla riduzione dei consumi energetici all'interno delle delle attivita'
produttive localizzate nelle regioni dell'Obiettivo Convergenza, in attuazione del POI
"Energie rinnovabili e risparmio energetico" FESR 2007-2013».
Tra le spese ammissibili opere murarie e assimilate, di valore non superiori al 40 per
cento dell'investimento ammesso, macchinari, impianti e attrezzature e programmi
informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell'impresa richiedente.
Fonte: http://www.ambientesicurezzaweb.it
1 Veicoli fuori uso: modifiche al D.lgs. n.209/2003
Con il decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare 4
dicembre 2013 (in Gazzetta Ufficiale del 4 marzo 2014, n. 52) è stata data
«Attuazione della direttiva 2013/28/UE della Commissione del 17 maggio 2013,
recante modifica dell'allegato II della direttiva 2000/53/CE del Parlamento europeo
e del Consiglio, relativa ai veicoli fuori uso».
Per effetto viene riscritta la lista dei componenti e dei materiali di veicoli esenti dal
divieto di produzione o immissione sul mercato per presenza di piombo, mercurio,
cadmio o cromo esavalente.
Fonte:http://www.ambientesicurezzaweb.it
2 Dall’Europarlamento nuova stretta sui sacchetti di plastica monouso
Ogni cittadino europeo utilizza in media 198 sacchetti di plastica ogni anno, il 90%
dei quali troppo leggero per essere riutilizzato facilmente. Il risultato è che nel 2010 (è
questo l’ultimo anno per il quale sono disponibili dati certi) le stime dell’Ue
suggeriscono che più di 8 miliardi di tali sacchetti siano finiti nella spazzatura. Alla
luce di questi dati ieri la commissione Envi (Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza
Alimentare) del Parlamento europeo ha votato per la proposta di direttiva inerente
la riduzione del consumo di sacchetti di plastica monouso, presentata il 4 novembre
dello scorso anno.
3. La relazione dell’eurodeputata Margrete Auken (Verdi / ALE, DK) è stata approvata
con 44 voti a favore, 10 contrari e 6 astensioni; il testo, ora, sarà messo ai voti a metà
aprile, in sessione plenaria. L’obiettivo è quello di ridurre l’utilizzo dei sacchetti di
plastica monouso del 50% in tre anni (ossia entro il 2017) e dell’80% entro cinque
anni. A tal fine, i deputati suggeriscono di utilizzare strumenti economici come
imposte e tasse, restrizioni o divieti di commercializzazione. L’obiettivo di tali leve
dovranno essere i sacchetti di plastica leggeri con spessore inferiore a 50 micron,
che rappresentano la stragrande maggioranza dei sacchetti plastici consumati
nell’Ue.
Questa decisione apre ad un più ampio utilizzo di sacchetti composti da
bioplastiche. L’italiana Assobiolpastiche commenta infatti la decisione
dell’Europarlmento affermando che il voto introduce «alcune novità di notevole
interesse per il comparto delle bioplastiche compostabili». Una decisione,
aggiungiamo noi, che dovrebbe essere accompagnata anche da un’attenta
campagna informativa. Sarebbe infatti necessario dare informazioni precise al
consumatore finale anche sul corretto impiego dei sacchetti compostabili nella
raccolta dei rifiuti, perché se lo shopper biodegradabile – mentre andrebbe usato
solo per la raccolta della frazione organica – viene erroneamente conferito (come
spesso, purtroppo, oggi accade) insieme al multilaterale si crea un danno alla filiera
del riciclo.
«I sacchetti di plastica utilizzati per avvolgere alimenti come frutta, verdura e
dolciumi – precisa infatti la commissione Envi – dovrebbero essere sostituito dal 2019
da sacchetti in carta riciclata o sacchetti biodegradabili e compostabili. I requisiti
relativi agli imballaggi compostabili e biodegradabili devono essere modificati».
Per una volta, l’Italia si trova in anticipo sulla via segnata dall’Europarlamento. «Se
fino al 2010 – commenta Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente – l’Italia
era il primo paese europeo per consumo di sacchetti di plastica usa e getta, con
una percentuale di consumo pari al 25% del totale commercializzato in Europa, con
l’entrata in vigore nel 2011 della legge contro gli shopper non compostabili, in soli tre
anni la nostra Penisola è riuscita a dimezzare questa percentuale. Ben venga la
direttiva europea sugli shopper di plastica, votata dalla Commissione Ambiente del
Parlamento Europeo, che prevede la possibilità di tassare o di mettere al bando gli
shopper tradizionali come previsto nell’esperienza italiana»
Fonte: http://www.greenreport.it/