3. Lo scopritore/ideatore della Medicina Omeopatica Scriveva:
Lo scopritore/ideatore della Medicina Omeopatica Scriveva:
Per approfondire gli effetti dei farmaci, per adattarli alle
Per approfondire gli effetti dei farmaci, per adattarli alle
malattie, ci si dovrebbe affidare il meno possibile al caso, ma, al
malattie, ci si dovrebbe affidare il meno possibile al caso, ma, al
contrario procedere sempre secondo ragione…
contrario procedere sempre secondo ragione…
Non resta pertanto che sperimentare sull’organismo sano ii
Non resta pertanto che sperimentare sull’organismo sano
farmaci di cui si può conoscere il potere terapeutico…
farmaci di cui si può conoscere il potere terapeutico…
E aggiungeva:
E aggiungeva:
Per guarire in maniera radicale certe affezioni croniche, si
Per guarire in maniera radicale certe affezioni croniche, si
devono ricercare dei rimedi che provocano ordinariamente
devono ricercare dei rimedi che provocano ordinariamente
nell’organismo umano una malattia simile e la più simile
nell’organismo umano una malattia simile e la più simile
possibile…
possibile…
Hahnemann
4. 1.principio dei simili
1.principio dei simili
2.principio delle diluizioni e succussioni progressive
2.principio delle diluizioni e succussioni progressive
3.principio della sperimentazione della sostanza
3.principio della sperimentazione della sostanza
4.principio della individualizzazione della terapia
4.principio della individualizzazione della terapia
Questa è
la Medicina Omeopatica
5. Dopo la diagnosi comune di malattia
La METODOLOGIA CLINICA Omeopatica
fa una seconda diagnosi
quella omeopatica
Sulla base della sua conoscenza della
Tossicologia cronica (***)
Tossicologia cronica (***)
6. La Tossicologia cronica applicata con la
legge dei simili
Può raggruppare le malattie umane in modo diverso:
Esempio:
La malattia traumatica
La malattia acuta
La malattia cronica
La malattia terminale
8. la Medicina Omeopatica
Consapevole dell’assenza di condivisione delle
dimostrazioni cartesiane (// guarigione malattia)
•ma sapendo distinguere
•SCIENTIFICITà da MISURABILITà
•e alla luce
•della sperimentazione sull’uomo
•della legge dei simili (vedi efficacia dei vaccini)
•delle esperienze cliniche di medici affidabili
Formula una seconda diagnosi
di tipo di reattività di soggetto
10. LA M.O. Si chiede se la persona, che ha davanti,
attraverso l’assunzione di una sostanza
medicamentosa
•possa migliorare la sua suscettibilità (psichica) fino a
guarirla
•possa migliorare la reattività organica
al punto da ricreare quelle condizioni dell’omeostasi
psico/organica antecedenti all’instaurarsi delle
alterazioni che sono sfociate nella malattia biologica,
nosologicamente identificata
11. la Medicina Omeopatica
•Fa una seconda diagnosi individuale di
•TIPOLOGIA REATTIVA DI SOGGETTO
•Emette una seconda prognosi
•Prescrive una seconda terapia
•che,
•
Si pone l’obiettivo di regolare la rete
psicorganica del soggetto
12. La Medicina Omeopatica
•ad un paziente tireopatico, ma anche ad
un asmatico o un paziente psoriasico
•FA UNA DIAGNOSI SUA PROPRIA
•DI SOGGETTO
•che può essere Calcarea Carbonica, piuttosto che
Aconitun napellus o Tarentula hispanica
13. La Medicina Omeopatica
•Non si occupa –isolatamente•del sottosistema ‘ghiandola’ o ‘corpo’ biologico, o
psiche
•Il soggetto non HA un CORPO è anche UN CORPO
•E ha l’obiettivo di occuparsi dell’insieme
bio-psico-relazionale A SECONDA DELLA PROGNOSI
•Lascia il piano motivazionale
ad interelazioni diverse da quelle della cura
14. La Medicina Omeopatica non si muove sulla
La Medicina Omeopatica non si muove sulla
logica del sintomo
logica del sintomo
••ma interpreta
ma interpreta
il sintomo con una logica,
il sintomo con una logica,
••
••quella del Paradigma Tossicologico, letto
quella del Paradigma Tossicologico, letto
••con la tecnica della sperimentazione
con la tecnica della sperimentazione
••e della legge dei simili –vaccinazionie della legge dei simili –vaccinazioni-
la Medicina Omeopatica non si rivolge solo alla
la Medicina Omeopatica non si rivolge solo alla
malattia ma alla complessità umana di cui il sintomo e
malattia ma alla complessità umana di cui il sintomo e
la malattia sono un’espressione
la malattia sono un’espressione
15. La Med. Omeop. NON
La Med. Omeop. NON
abbandona la
abbandona la
CONSIDERAZIONE
CONSIDERAZIONE
COMPLESSIVA dell’essere
COMPLESSIVA dell’essere
umano
umano
all’iniziativa personale
all’iniziativa personale
del singolo medico
del singolo medico
••Eleva alla più alta dignità di ‘Metodologia
Eleva alla più alta dignità di ‘Metodologia
clinica’ questa
clinica’ questa
considerazione globale del soggetto
considerazione globale del soggetto
16. La Medicina Omeopatica vede la Malattia come il
sintomo espressivo di un disordine complesso.
Nella malattia cronica il farmaco
omeopatico vuole andare a
correggere quel disordine per
mandare in remissione la patologia
17. LA M.O. ha la consapevolezza che la
‘NANO-FARMACOLOGIA’ che non è quella
delle piccole dosi o delle Ultradiluizioni
• Ma è quella dei soluti e delle loro
modulazione di frequenza di oscillazione
• Quale struttura dissipativa Oscillante
(V.Elia ’08)
• Porterà ai pazienti
• IL FARMACO INTELLIGENTE
• Che potrà modificare il funzionamento
• Del Network umano
18. Nella comprensione della realtà del paziente
-o del futuro paziente- che fa la Medicina
Omeopatica
•I gusti alimentari
•Le avversioni
•Le intolleranze
•I desideri alimentari
Sono sintomi che esprimono
l’individualità del soggetto
19. Essendo la Diagnosi non di patologia
ma di struttura reattiva di soggetto
Il gusto alimentare è UN SINTOMO
Nella Medicina Omeopatica
gli alimenti sono un sintomo
diagnostico
20.
21.
22. Nella metodologia clinica
omeopatica i desideri o le fobie
alimentari
Sono valorizzabili solo in
quanto espressione
dell’individualità del
soggetto
23. Ritengo che a fronte della capacità di
individualizzare la terapia in modo
strutturale
La metodologia clinica Omeopatica Modulando
le espressioni genetiche rappresenti
La possibilità della PREVENZIONE PRIMARIA
DELLA MALATTIA CRONICA IVI COMPRESA
QUELLA NEOPLASTICA ALMENO
NELLE RICADUTE