In che modo un rapporto complicato con il proprio corpo influenza la scelta del metodo contraccettivo?
Una rassegna a cura di Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell'Ospedale San Raffaele Resnati di Milano
Donne, corpo e contraccezione. Disturbi del comportamento alimentare e metodo contraccettivo
1. DONNE, CIBO E CORPO: UN RAPPORTO COMPLICATO CHE
INFLUENZA LA SCELTA DEL CONTRACCETTIVO
Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
dell'Ospedale San Raffaele Resnati di Milano
2. I disturbi del comportamento alimentare (DCA)
DCA: un problema emergente
Epidemiologia
Caratteristiche, sintomi, diagnosi, terapia
DCA, sessualità e contraccezione
I campanelli di allarme per il ginecologo
Contraccezione ormonale: quali sono le alternative alla via orale?
I vantaggi del cerotto
4. I DCA sono caratterizzati
da un vasto universo di
comportamenti che
vanno ad intersecarsi con
la sfera della sessualità e
della riproduzione,
interferendo anche con la
scelta del contraccettivo.
“I disturbi del comportamento alimentare
costituiscono oggi una delle emergenze
sanitarie più preoccupanti dell'emisfero
occidentale”. Si tratta di disturbi caratterizzati
da un’alterata percezione del peso e della
propria immagine corporea.
L'anoressia è caratterizzata dell'eccessiva
magrezza, da un atteggiamento restrittivo o
compulsivo nei confronti del cibo e dalla
percezione di essere grassi.
La bulimia nervosa è caratterizzata da
frequenti abbuffate, seguite da episodi di
vomito autoindotto o abuso di lassativi ed
enteroclismi.
Il disturbo da abbuffata compulsiva è
caratterizzato da un rapporto alterato e fuori
controllo con il cibo.
I disturbi del comportamento alimentare (DCA)
5. Conoscere le caratteristiche di questi disturbi è
rilevante per la pratica clinica quotidiana del
ginecologo e, in particolare, lo è nella scelta del
contraccettivo ormonale appropriato.
Il quadro clinico che caratterizza questi disturbi
potrebbe rendere meno efficace e sicuro un
contraccettivo assunto per bocca.
Il ruolo del ginecologo
Porre domande precise e discrete sui
comportamenti alimentari alla paziente,
per un corretto inquadramento
della sua storia clinica: in particolare (ma non
solo) se adolescente, dunque, più a rischio di
soffrire questi disturbi.
Quando i disturbi alimentari vengono
sospettati e individuati, devono essere presi
in considerazione:
1. Un rimando ad un consulto specialistico
adeguato.
2. Vie di somministrazione del contraccettivo
ormonale alternative a quella orale.
Il ruolo del ginecologo
7. I DCA sono in grande trasformazione. Si assiste a:
Una diminuzione della Anoressia restrittiva
che riguarda il 25% dei pazienti.
Un aumento della Bulimia multicompulsiva
che riguarda il 40% dei pazienti.
Un aumento del Disturbo da Alimentazione Incontrollata
che riguarda il 35% dei pazienti.
Inoltre, si è allargata la fascia di età con esordi:
• precoci, intorno ai 10/11 anni;
• tardivi, cioè donne e uomini di oltre 40 anni
che si ammalano per la prima volta.
La parola all'esperto
In caso di Anoressia restrittiva non sono
presenti abbuffate o condotte di eliminazione
(ad esempio: vomito autoindotto, uso
inappropriato di lassativi, diuretici o
enteroclismi).
In caso di Bulimia multicompulsiva,
esistono più fattori concomitanti
nell’atteggiamento compulsivo. Non solo
atteggiamenti compulsivi legati al cibo (vomito
autoindotto, uso inappropriato di lassativi,
diuretici o enteroclismi), ma anche disturbi nel
controllo degli impulsi (come l’abuso di
sostanze, dipendenza da alcool, dal sesso,
cleptomania, disturbi dell’umore, etc).
(Intervista a Laura Dalla Ragione, Psichiatra e psicoterapeuta su Gynevra.it)
8. La prevalenza dei DCA nel corso della vita
nella popolazione adulta:
Anoressia nervosa: 0,6%
Bulimia nervosa: 1%
Disturbo da abbuffata compulsiva: 3%
Osservando i dati secondo il genere,
le donne sono più colpite degli uomini:
Donne
Anoressia nervosa: 0,9%
Bulimia nervosa: 1,5%
Disturbo da abbuffata compulsiva: 3,5%
Uomini
Anoressia nervosa: 0,3%
Bulimia nervosa: 0,5 %
Disturbo da abbuffata compulsiva: 2%
Epidemiologia
(Treasure et al, 2010)
9. I pazienti maschi sono passati dall’1% al 10% con
punte ancora più alte nella fascia tra i 13 e i 17
anni.
Tuttavia, sono sempre le donne (in particolare le
più giovani) ad essere maggiormente esposte a
tutta la gamma dei disturbi alimentari.
Dal 85% al 95% delle persone con bulimia o
anoressia sono donne.
Il 65% di quelle con disturbo da abbuffata
compulsiva sono donne.
DCA: una questione di genere
(Treasure et al, 2010) (Intervista a Laura Dalla Ragione, Psichiatra e psicoterapeuta, su Gynevra.it)
10. La popolazione femminile in età fertile
al 31 dicembre 2008
Età Popolazione femminile
15/19 1.447.857
20/24 1.531.286
25/29 1.772.248
30/34 2.165.816
35/39 2.392.744
40/44 2.468.242
45/49 2.226.398
Sono 14.000.000, le donne in età fertile
residenti in Italia.
Quante sono le donne in età fertile che
potenzialmente presentano un DCA:
Anoressia: 126.000
Bulimia: 210.000
Disturbo da abbuffata compulsiva:
490.000
(Istat, 2009)
12. Principali determinanti dei DCA
I DCA sono un insieme di malattie che, nelle loro diverse forme, usano il corpo ed il
cibo per esprimere un disagio psicologico. I principali DCA sono anoressia e bulimia, a
questi si aggiungono il disturbo da abbuffata compulsiva e altri DCA non altrimenti
specificati.
I principali determinanti per questi disturbi sono:
(Gentile, 2007)
13. Quali sono i criteri diagnostici per l'Anoressia?
(DSM-IV e ICD-10)
•Un peso corporeo almeno del 15% inferiore di quello atteso (perso o mai raggiunto) che si accompagna
al rifiuto di mantenere il peso al di sopra o al peso minimo per età e statura.
•Perdita di peso autoindotta, evitando cibi che fanno ingrassare, praticando un esercizio fisico ossessivo,
assumendo lassativi, diuretici, etc.
•Paura di acquisire peso o diventare grassi anche quando si è in una condizione di sottopeso.
•Alterazione della percezione del peso o della forma del corpo; eccessiva influenza del peso e della forma
fisica sul livello di autostima; difficoltà ad ammettere la condizione di sottopeso.
•Nelle femmine dopo il menarca: amenorrea – assenza di almeno tre cicli mestruali consecutivi - causata
da una disfunzione endocrina che riguarda l'asse ipotalamo-ipofisi gonadi che nelle donne si manifesta
con amenorrea. Negli uomini, questa stessa disfunzione endocrina si presenta con la perdita del desiderio
sessuale e della potenza.
Nella diagnosi, inoltre, va individuato e specificato il sottotipo:
•Con restrizioni: il soggetto non ha riportato regolarmente abbuffate o condotte di eliminazione (ad
esempio vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi).
•Con abbuffate: il soggetto ha riportato regolarmente abbuffate o condotte di eliminazione (ad esempio
vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi).
(Gentile, 2007)
14. Segni, sintomi e complicanze dell'anoressia nervosa
(Gentile, 2007)
15. Quali sono i criteri diagnostici per la Bulimia?
(DSM-IV)
•Ricorrenti abbuffate, in cui grandi quantità di cibo sono
consumate in brevi periodi di tempo, che sono accompagnate
dalla sensazione di perdita del controllo – non si sa cosa e quanto
si sta mangiando, e non si riesce a smettere.
•Ricorrenti o inappropriate attività compensatorie per prevenire
l'aumento di peso: vomito e purghe autoindotte; abuso di
lassativi, diuretici e farmaci anoressizzanti; digiuno o esercizio
fisico eccessivo.
•Abbuffate e condotte compensatorie che si verificano con la
frequenza di due volte alla settimana per tre mesi.
•L'autostima è influenzata da peso e forma fisica che diventano,
insieme al desiderio compulsivo di mangiare, una
preoccupazione persistente.
Nella diagnosi, inoltre, va individuato e specificato il sottotipo:
•Con condotte di eliminazione: nell'episodio attuale il soggetto ha
riportato regolarmente vomito autoindotto, uso inappropriato di
lassativi, diuretici o enteroclismi.
•Senza condotte di eliminazione: nell'episodio attuale il soggetto ha
utilizzato comportamenti compensatori inappropriati, digiuno ed esercizio
fisico eccessivo, ma non si dedica regolarmente a vomito autoindotto, uso
inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi.
(Gentile, 2007)
18. Quali sono le caratteristiche del Disturbo da abbuffata compulsiva?
Ricorrenti episodi caratterizzati dalla perdita di
controllo alimentare, in cui grandi quantità di cibo sono
consumate in brevi periodi di tempo e si ha la
sensazione di perdita del controllo – non si sa cosa e
quanto si sta mangiando e non si riesce a smettere.
Gli episodi hanno tre o più delle seguenti
caratteristiche:
•mangiare più rapidamente del normale
•mangiare fino a sentirsi sgradevolmente pieni
•mangiare molto quando non si è affamati
•mangiare da soli per evitare l'imbarazzo quando si
mangia
•sentirsi disgustati, depressi e in colpa per aver
mangiato.
(DSM-IV)
19. Principali caratteristiche delle maggiori forme di DCA
.
(Gentile, 2007)
Schematizzazione delle principali caratteristiche delle due maggiori forme di DCA basata
sulle premesse teoriche e scientifiche che hanno ispirato le attuali classificazioni del
Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders IV (DSM-IV).
20. Trattamento farmacologico : i livelli di evidenza
( Treasure J et al,2010)
Anoressia
nervosa
Bulimia
nervosa
Disturbo da
abbuffata
compulsiva
Trattamento farmacologico Evidenze Effetti Evidenze Effetti Evidenze Effetti
Antidepressivi
(fase acuta)
Debole – Forte + Moderata +
SSRI Debole * – Forte * + Moderata –/+
TCA Debole * – Debole * + Debole +
Altre classi ·· ·· Debole * –/+ ·· ··
SNRI (atomoxetina) ·· ·· ·· ·· Debole +
Antidepressivi
(prevenzione delle ricadute)
Debole * –/+ Debole –/+ Debole –/+
Antipsicotici: olanzapina Debole * –/+ ·· ·· ·· ··
Zinco Debole * –/+ ·· ·· ·· ··
Farmaci per osteoporosi e
osteopenia
Debole * – ·· ·· ·· ··
Anticonvulsivi: topiramato ·· ·· Debole + Moderata ++
Soppressori dell’appetito:
sibutramina
·· ·· ·· ·· Moderata ++
Farmaci contro l’obesità:
orlistat
·· ·· ·· ·· Debole +
SSRI (selective serotonin reuptake inhibitors) = Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina ovvero dei cosiddetti antidepressivi non triciclici.
TCA (tricyclic antidepressants) = antidepressivi non triciclici
SNRI (serotonin-norepinephrine reuptake inhibitors) = selettivi della ricaptazione della noradrenalina
Livelli di evidenza: ··=non-esistenti o non applicabili. Gradi: Debole/Moderata/Forte. Benefici (riduzione dei sintomi o dei comportamenti o costanza dei miglioramenti): ··=non sono disponibili trial controllati
randomizzati; – = nessun beneficio; –/+= risultati variabili o inconsistenti (possibili benefici); += benefici lievi; ++= benefici moderati; +++= benefici sostanziali. * almeno uno dei studi ha incluso adolescenti (<18 anni).
21. Terapia comportamentale: i livelli di evidenza
( Treasure J et al,2010)
Anoressia
nervosa
Bulimia nervosa Disturbo da
abbuffata
compulsiva
Terapia comportamentale Evidenze Effetti Evidenze Effetti Evidenze Effetti
Terapia cognitivo
comportamentale
Debole * + Forte * ++ Moderata +++
Psicoterapia interpersonale Debole * + Moderata + Debole ++
Terapia analitico cognitiva Debole + ·· ·· ·· ··
Terapia dialettico
comportamentale
·· ·· Debole + Debole +
Terapie psicodinamiche Debole + Debole –/+ ·· ··
Terapie comportamentali Debole –/+ Moderata – ·· ··
Terapia familiare Moderata * ++ Debole * + ·· ··
Gestione clinica specialistica Debole * + ·· ·· ·· ··
Counselling nutrizionale (da soli) Debole + Debole –/+ Debole +
Terapia comportamentale per
perdere peso
·· ·· ·· ·· Debole ++
Tecniche di auto-aiuto
(GSH/PSH)
·· ·· Debole * + Debole +
Cellulare/internet/telemedicina ·· ·· Debole –/+ Debole –/+
GSH= auto-aiuto guidato; PSH= auto-aiuto puro
Livelli di evidenza: ··=non-esistenti o non applicabili. Gradi: Debole/Moderata/Forte. Benefici (riduzione dei sintomi o dei comportamenti o costanza dei miglioramenti):
··=non sono disponibili trial controllati randomizzati; – = nessun beneficio; –/+= risultati variabili o inconsistenti (possibili benefici); += benefici lievi; ++= benefici moderati;
+++= benefici sostanziali. * almeno uno dei studi ha incluso adolescenti (<18 anni).
22. Le ricorrenti attività compensatorie per
prevenire l'aumento di peso che
caratterizzano trasversalmente i DCA
sono:
• il vomito autoindotto o il ricorso ad
enteroclismi.
• abuso di lassativi, diuretici e farmaci
anoressizzanti.
Nel caso della bulimia, soprattutto nella
forma multicompulsiva, si riscontra,
inoltre, nelle pazienti una attività sessuale
frenetica.
Si tratta di pratiche che espongo la
donna che assume contraccettivi
ormonali per bocca al rischio di mancata
copertura contraccettiva.
Attenzione
24. Come e perché valutare lo spotting e le irregolarità mestruali?
Il sanguinamento tra un ciclo e l'altro, le irregolarità mestruali, la presenza di amenorrea, in
particolare nelle donne che hanno sempre avuto cicli regolari, devono essere campanelli di
allarme che possono far pensare ad un disturbo del comportamento alimentare.
Il frequente vomito autoindotto e l’uso di lassativi e/o enteroclismi sono comportamenti
frequenti in presenza di un DCA che mettono a rischio la sicurezza del contraccettivo scelto se
assunto per bocca.
Da parte del ginecologo serve più consapevolezza
sull'esistenza di questi disturbi e sulle loro manifestazioni
cliniche anche per garantire:
•UNA MAGGIORE EFFICACIA CONTRACCETTIVA
•UNA MIGLIORE CONSISTENZA D’USO
Quali sono i rischi sul piano
contraccettivo per la donna?
1. Minore compliance (capacità
di aderire correttamente alla
terapia)
2. Maggiori rischi di una
gravidanza indesiderata
(Lohr et al, 2007)
25. Abuso di lassativi: approfondimento
L'uso eccessivo di lassativi in presenza di un DCA si verifica in
particolare nel tentativo di:
ridurre l’apporto di calorie
perdere peso
"sentirsi più magri, svuotati, leggeri"
In realtà, i lassativi agiscono sull’intestino crasso, mentre la maggior
parte degli alimenti e delle calorie sono già state assorbite dall'intestino tenue.
La perdita di peso provocata dall’uso di lassativi è associata ad una
perdita di liquidi, sali minerali, elettroliti, fibre e “scarti” del colon. Cibo,
grassi o calorie sono solo una piccolissima parte. Di conseguenza il peso
perduto viene reintegrato alla prima reidratazione del corpo attraverso
l’ingestione di liquidi.
(National Eating Disorders Association; Medline plus)
26. Abuso di lassativi: le conseguenze sul piano della salute
Squilibrio nel bilanciamento di elettroliti e minerali. Sodio, potassio, magnesio e fosforo sono elettroliti
presenti nell’organismo in specifiche quantità necessarie ad un corretto funzionamento dei nervi e dei
muscoli, inclusi il colon e il cuore. Modificando questo delicato equilibrio si determina un funzionamento
improprio di questi organi vitali.
Disidratazione grave, le cui conseguenze possono essere tremore, debolezza, visione offuscata,
svenimento, danno d’organo e in casi estremi la morte. La disidratazione spesso richiede un intervento
medico.
Dipendenza da lassativi interviene quando il colon smette di reagire alle dosi consuete di lassativi tanto da
richiedere l’assunzione di quantità sempre più elevate.
Danno d’organo, che può esitare in colon infiammato o pigro, sindrome del colon irritabile, raramente in
danni al fegato.
L’abuso cronico di lassativi può contribuire al rischio di tumore al colon.
(National Eating Disorders Association; Medline plus)
27. Transito intestinale accelerato
Nausea
Vomito
Crampi addominali
Diarrea
sono i sintomi che caratterizzano l'abuso di
lassativi.
Si tratta di aspetti che espongo la donna che
assume contraccettivi ormonali per bocca al
rischio di mancata copertura contraccettiva.
Abuso di lassativi: le conseguenze sul piano contraccettivo
(National Eating Disorders Association; Medline plus)
28. I parametri da indagare
22.
Quali sono gli aspetti da indagare con la paziente?
•“Presenza di una condizione di amenorrea (riconducibile ad un quadro di anoressia)
•Irregolarità mestruali
•Riduzione della libido
•Comportamenti compulsivi nei confronti del sesso
•Atteggiamento compulsivo nei confronti del cibo, con atteggiamenti di vomito autoindotto,
abuso di lassativi (riconducibile ad un quadro di bulimia)
•Depressione
•Infezioni gengivali, erosione dello smalto dei denti,
cavità e scolorimento dei denti
(causati dagli acidi gastrici dovuti al vomito frequente)
•Disturbi gastrointestinali
•Perdita di peso
•Maggiore sensibilità al freddo
•Debolezza, stanchezza, etc
(Gentile, 2007) (Treasure et al, 2010) (Eating disorder. NIMS))
La presenza di questi
sintomi può sottendere
un disturbo del
comportamento
alimentare vero e
proprio.
29. Le domande da porre alla paziente
Quali sono gli aspetti da indagare con la paziente?
•Pensa spesso al cibo
•Si percepisce grassa
•Dedica molto tempo alla pratica di uno sport
•Assume frequentemente lassativi
•Le capita di procurarsi il vomito dopo aver mangiato
troppo
•Salta spesso i pasti
Una risposta affermativa a molte
di queste domande, indica
un'eccessiva attenzione nei
confronti del cibo e del proprio
peso e della forma fisica, che può
sottendere un disturbo del
comportamento alimentare vero
e proprio.
(National Eating Disorders Association; Medline plus)
30. Quando si sospettano atteggiamenti che possono
essere ricondotti ad un disturbo del
comportamento alimentare, va investigata la
natura dell’ossessione e la sua intensità.
La domanda principale a cui cercare una risposta
è: “quanto il cibo e la forma fisica occupa i tuoi
pensieri e condiziona i tuoi comportamenti?”
Se si tratta di pensieri quotidiani e ricorrenti nella
giornata è molto probabile che ci si trovi di fronte
ad un disturbo molto radicato.
La parola all'esperto
(Intervista a Laura Dalla Ragione, Psichiatra e psicoterapeuta, su Gynevra.it)
31. “Una volta chiarita la natura dell’amenorrea e di un
atteggiamento compulsivo, che può esplicitarsi sia nei
confronti del sesso sia nei confronti del cibo, con un
conseguente frequente ricorso ai lassativi o al vomito
autoindotto, vanno chiariti con la paziente tutti i
possibili rischi sul piano contraccettivo o della salute
riproduttiva”.
Ad esempio:
• Una sessualità compulsiva e i frequenti episodi di vomito e
diarrea, che caratterizzano la bulimia, espongono ancora più
pericolosamente al rischio di gravidanze non desiderate e
portano ad una maggiore vulnerabilità verso le malattie a
trasmissione sessuale.
• La protratta condizione di amenorrea tipica dell’anoressia
mette a rischio la fertilità futura.
(Intervista a Laura Dalla Ragione, Psichiatra e psicoterapeuta, su Gynevra.it)
Il percorso terapeutico
33. Come vive la sessualità una persona bulimica?
“C'è una trasformazione della sessualità, con un azzeramento
della libido naturale. In particolare, nel caso della bulimia,
soprattutto nella sua forma più insidiosa, cioè quella
caratterizzata da un atteggiamento multicompulsivo, si riscontra
un comportamento che aumenta
ulteriormente il rischio di gravidanze indesiderate:
la compulsività infatti riguarda anche la sessualità.
La bulimia multicompulsiva è caratterizzata da comportamenti
che si ascrivono all'interno di una difficoltà a controllare gli
impulsi, tra questi anche quello sessuale.
In ogni caso queste pazienti sono esposte ad una serie di rischi
di cui ogni medico deve sempre tenere conto”.
(Intervista a Laura Dalla Ragione, Psichiatra e psicoterapeuta su Gynevra.it)
Bulimia, sessualità e contraccezione: la parola all'esperto
34. Una sessualità compulsiva di fatto
espone queste ragazze sia al rischio di
gravidanza sia a quello di contrarre
malattie a trasmissione sessuale. Come
dovrebbe comportarsi il ginecologo?
Dovrebbe prescrivere un contraccettivo
sicuro, ma non orale. La sicurezza
contraccettiva dei contraccettivi
ormonali assunti per bocca è minata
seriamente dai frequenti episodi di
vomito e dall'abuso di lassativi che
caratterizzano in particolare il quadro
della bulimia, ma anche quello
dell’anoressia.
Sessualità compulsiva: la parola all'esperto
(Intervista a Laura Dalla Ragione, Psichiatra e psicoterapeuta, su Gynevra.it)
35. I rischi sul piano contraccettivo e le
alternative alla via orale
36. Frequenti episodi di diarrea e
vomito possono compromettere
a livello gastrointestinale
l'assorbimento e il metabolismo
degli ormoni steroidei assunti
per bocca.
Attenzione al metabolismo degli ormoni
È compito del ginecologo garantire alla
donna una maggiore efficacia
contraccettiva e una migliore consistenza
d’uso.
Di fronte a quadri clinici che possono
pregiudicare o diminuire la capacità di
assorbire e metabolizzare farmaci a livello
gastrointestinale, il medico dovrebbe
raccomandare contraccettivi ormonali che
prevedano una via di somministrazione
diversa da quella orale, come, ad esempio,
la via transdermica o vaginale.
37. L'efficacia contraccettiva non è ridotta da eventuali
episodi di vomito e/o diarrea, che generalmente
impediscono un adeguato assorbimento degli
ormoni da parte dell'intestino (Abrams et al, 2001)
Grazie alla somministrazione degli ormoni
attraverso la pelle, il cerotto supera i problemi di
variabilità dell’assorbimento intestinale legati, ad
esempio, all'abuso di lassativi, che interferiscono
con l'assorbimento degli ormoni contenuti nella
pillola. (Milanes-Skopp et al, 2009 – Burkman,
2007) .
Grazie alla somministrazione per via
transdermica, cioè al passaggio
diretto cerotto-pelle-sangue, gli
ormoni vengono assorbiti senza
risentire dell'influenza negativa dei
fattori che entrano in gioco a livello
intestinale in caso di disturbi del
comportamento alimentare.
La via transdermica degli ormoni
Il cerotto contraccettivo salta la
via digestiva
38. Il cerotto contraccettivo salta il primo passaggio
epatico
Grazie alla somministrazione per via transdermica,
cioè al passaggio diretto cerotto-pelle-sangue, gli
ormoni saltano il primo passaggio attraverso il
fegato.
Gli ormoni che vengono assorbiti attraverso la pelle
raggiungono direttamente i siti di azione.
I principi attivi del cerotto
contraccettivo 'saltano‘ il primo
passaggio attraverso uno dei più
grandi organi deputati al
metabolismo di farmaci,
impegnando meno il fegato stesso.
(Abrams et al, 2001
La via transdermica degli ormoni
39. Rispetto alla somministrazione orale, gli evidenti vantaggi
della via transdermica sono:
un assorbimento efficace degli ormoni
un minor lavoro per il fegato
un dosaggio ormonale ottimale
una maggiore sicurezza contraccettiva
La via transdermica degli ormoni
Garantisce maggiore sicurezza contraccettiva
40. Il cerotto contraccettivo non
influenza né il peso né l'indice
di massa corporea (BMI) della
donna, con evidenti vantaggi
sia in termini di salute sia di
immagine di sé.
Cerotto: il peso resta invariato
Percentuale di donne con peso invariato o modificato dopo 9 cicli di
trattamento con il cerotto contraccettivo o con un cerotto placebo
identico.
(Sibai et al, 2002)
Il cerotto non fa ingrassare
41. Il cerotto non modifica
nemmeno la
composizione
corporea, in quanto
non sono state
osservate variazioni
clinicamente
significative dei vari
compartimenti del
corpo, nello specifico
del volume dei fluidi.
Cerotto: la composizione corporea resta invariata
La variazione della composizione corporea, misurata con analisi
bioelettrica dell’impedenza (BIA) in 6 mesi di utilizzo del cerotto
contraccettivo.
(Piccoli et al, 2008)
Il cerotto preserva la composizione corporea
42. Il cerotto mantiene costante
la densità minerale ossea
(BMD).
Non va quindi a
sovraccaricare un quadro
clinico in cui la BMD può
risultare già compromessa
da osteopenia ed
osteoporosi, frequenti in
caso di disturbi del
comportamento alimentare.
Cerotto: la densità ossea resta invariata
Valori medi di densità minerale ossea (BMD) a livello spinale in
giovani donne al basale e dopo 12 mesi di utilizzo del cerotto
contraccettivo (n = 20) rispetto al gruppo controllo (n = 20)
(Massaro et al, 2010)
Il cerotto contraccettivo preserva il corretto metabolismo osseo
43. Allunga fino a 2 giorni la “finestra di
efficacia” in caso di dimenticanza
In caso di errori di somministrazione, offre
una garanzia contraccettiva aggiuntiva fino
a 48 ore di ritardo nella sostituzione. Non è
necessario usare metodi contraccettivi di
back-up se si dimentica di cambiare il
cerotto per 1-2 giorni nelle settimane 2 e 3
(Abrams et al, 2001 – Graziottin, 2008 –
Milanes-Skopp et al, 2009).
Garantisce un rilascio ormonale
costante evitando picchi/valli di
concentrazione plasmatica. Le
fluttuazioni ormonali giornaliere tipiche
della pillola, accentuate dalle variazioni del
transito intestinale, rischiano di minare
l’efficacia della pillola nell'inibizione
ipotalamo-ipofisi-ovaio. Di conseguenza,
rischiano di ridurne l'efficacia
contraccettiva. (Abrams et al, 2001 –
Graziottin, 2008 - Milanes- Skopp et al,
2009).
Migliora la consistenza d'uso
Riduce la frequenza di somministrazione
rispetto all'appuntamento quotidiano dei
contraccettivi orali.
Uno schema più facile da seguire favorisce
un significativo miglioramento dell’uso
“perfetto” del metodo (Burkman, 2007)
Migliora la compliance della paziente
è potenzialmente più sicuro dei
contraccettivi orali perché l’aderenza al
trattamento è più elevata (Abrams et al,
2001)
I vantaggi del cerotto contraccettivo
44. Dove applicare il cerotto contraccettivo?
#
Si può applicare il cerotto sulla natica, sull'addome, sulla parte alta della schiena
o sulla parte superiore esterna del braccio. Mai sul seno.
Si può scegliere una zona diversa ogni settimana. Non bisogna staccare il cerotto
per 7 giorni.
Se si sceglie di applicare il cerotto nella stessa zona della settimana precedente,
bisogna evitare di applicarlo sempre nello stesso punto.
Ad esempio, se la sede di applicazione prescelta è l'addome, il cerotto successivo
potrà essere applicato dal lato opposto.
Non applicare il cerotto sulla pelle arrossata, irritata o con escoriazioni.
Indossare un solo cerotto alla volta (togliendo quello usato prima di applicarne
uno nuovo).
45. Disturbi del comportamento alimentare e spotting
•Treasure J, Claudino AM, Zucker N. Eating disorders. The Lancet 2010; 375 (9714):583 – 593.
•Fairburn CG, Harrison PJ. Eating disorders. Lancet 2003; 361: 407-416.
•Hudson JI, Hiripi E, Pope HG, Kessler RC. The Prevalence and Correlates of Eating Disorders in the National Comorbidity Survey
Replication. Biol Psychiatry 2007; 61(3): 348–358.
•Eating Disorders. National Institute of mental health: http://www.nimh.nih.gov/health/publications/eating-disorders/complete-
index.shtml
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