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Gestione del paziente con
Encefalopatia Epatica
E. Cariolato, M. Salvagnini, I. Storti
U.O.C. Gastroenterologia
Osp. San Bortolo ULSS 6 Vicenza
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
Caso clinicoCaso clinico
Seguono altri tre ricoveri a distanza di circa 20-40Seguono altri tre ricoveri a distanza di circa 20-40
giorni per sintomatologia analoga: statogiorni per sintomatologia analoga: stato
confusionale, e disorientamento S/T, torporeconfusionale, e disorientamento S/T, torpore
psichico (risvegliabile) o agitazione psico-motoria dipsichico (risvegliabile) o agitazione psico-motoria di
varia intensità; la terapia prescritta è simile allevaria intensità; la terapia prescritta è simile alle
precedenti.precedenti.
La funzionalità epatica è in lento ma progressivoLa funzionalità epatica è in lento ma progressivo
peggioramento per cui viene inviato per valutazionepeggioramento per cui viene inviato per valutazione
presso il Centro Trapianti di Padova il 10.06.2010;presso il Centro Trapianti di Padova il 10.06.2010;
ultima visita il 6.12.11 con MELD 13, Child B 9.ultima visita il 6.12.11 con MELD 13, Child B 9.
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
Caso clinicoCaso clinico
In questi ultimi mesi la buonaIn questi ultimi mesi la buona compliancecompliance deldel
paziente dimostrata in tutto il tempo dellapaziente dimostrata in tutto il tempo della
malattia è parecchio diminuita; alla domandamalattia è parecchio diminuita; alla domanda
del perché, il paziente si dichiara stanco,del perché, il paziente si dichiara stanco,
deluso e sfiduciato per la sua situazionedeluso e sfiduciato per la sua situazione
clinica ancora instabile, i frequenti eclinica ancora instabile, i frequenti e
ravvicinati ricoveri, non vede miglioramentiravvicinati ricoveri, non vede miglioramenti
nonostante tutti i controlli, le cure e glinonostante tutti i controlli, le cure e gli
accorgimenti dietetici che gli costano sempreaccorgimenti dietetici che gli costano sempre
più fatica.più fatica.
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
AderenzaAderenza
Come favorire l'aderenza alla terapia farmacologica e alle
indicazioni medico-infermieristiche?
• Aderenza:Aderenza: livello di assunzione di farmaci da parte del
paziente e di rispetto delle indicazioni fornite.
• Compliance:Compliance: più comunemente associato ad un concetto
paternalistico in cui la persona è passiva nell'assunzione di ciò
che il medico prescrive e non vi è alleanza terapeutica.
Compliance è stato di recente sostituito con il concetto di
• Concordance:Concordance: inteso come accordo raggiunto tra paziente e
operatore sanitario che rispetti credenze e desideri della
persona nel definire se e come assumere i farmaci =
processo decisionale condiviso
Da preferire il termine AderenzaAderenza perché ingloba sia
dimensioni della compliance che della concordance.
(Lehane et al. 2009)
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
AderenzaAderenza
La scarsa aderenza al regime terapeutico è molto diffusa:La scarsa aderenza al regime terapeutico è molto diffusa:
contribuisce ad un notevole peggioramento della malattia,contribuisce ad un notevole peggioramento della malattia,
alla riacutizzazione di forme croniche, oltre ad aumentare ialla riacutizzazione di forme croniche, oltre ad aumentare i
costi dell'assistenza sanitaria.costi dell'assistenza sanitaria.
Cause più frequentemente associate alla scarsa aderenza:Cause più frequentemente associate alla scarsa aderenza:
 problemi di natura psicologica o come reazione allaproblemi di natura psicologica o come reazione alla
malattiamalattia;; negazione, mancato riconoscimento della necessità di iniziare e continuarenegazione, mancato riconoscimento della necessità di iniziare e continuare
il trattamento;il trattamento;
 insufficienti informazioni, inadeguato follow-up o piano diinsufficienti informazioni, inadeguato follow-up o piano di
dimissione;dimissione;
 scarsa fiducia del paziente nell'efficacia o beneficio delscarsa fiducia del paziente nell'efficacia o beneficio del
trattamento;trattamento;
 scarsa relazione, confronto e comunicazione tra sanitari escarsa relazione, confronto e comunicazione tra sanitari e
paziente;paziente;
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
AderenzaAderenza
Per migliorare l'aderenza alla terapia è indicata laPer migliorare l'aderenza alla terapia è indicata la
combinazione di interventi educativi diversi:combinazione di interventi educativi diversi:
▪▪ fornire indicazioni chiare, precise e semplici;fornire indicazioni chiare, precise e semplici;
▪▪ informare il paziente sul suo stato clinico e sull'efficaciainformare il paziente sul suo stato clinico e sull'efficacia
e utilità del trattamento;e utilità del trattamento;
▪▪ far emergere il vissuto, le credenze, preoccupazioni efar emergere il vissuto, le credenze, preoccupazioni e
difficoltà e fornire rinforzi positivi;difficoltà e fornire rinforzi positivi;
▪▪ fornire supervisione e assistenza personalizzate;fornire supervisione e assistenza personalizzate;
▪▪ coinvolgere i familiari, senza dimenticare la praticità dellacoinvolgere i familiari, senza dimenticare la praticità della
posologia e la comodità di accesso alle cure;posologia e la comodità di accesso alle cure;
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
AderenzaAderenza
▪▪ semplificare il regime terapeutico quotidiano esemplificare il regime terapeutico quotidiano e
personalizzarlo allo stile di vita della persona;personalizzarlo allo stile di vita della persona;
▪▪ adeguare orari, dosaggi e distribuzione della terapiaadeguare orari, dosaggi e distribuzione della terapia
nell'arco della giornata;nell'arco della giornata;
▪▪ rivedere nel tempo la tenuta degli schemi terapeutici edrivedere nel tempo la tenuta degli schemi terapeutici ed
eventuali nuove necessità o bisogni correlati allaeventuali nuove necessità o bisogni correlati alla
terapia;terapia;
▪▪ facilitare la possibilità di contattare medici efacilitare la possibilità di contattare medici e
infermieri migliorando la qualità della comunicazione coninfermieri migliorando la qualità della comunicazione con
i pazienti;i pazienti;
▪▪ suggerire strumenti e presidi per facilitare l'utilizzosuggerire strumenti e presidi per facilitare l'utilizzo
dei farmaci.dei farmaci.
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
Come contattarci
L’Unità Operativa di Gastroenterologia dispone di:
- Ambulatorio Divisionale con prenotazione attraverso il CUP (n°
verde 800-403960) presentando impegnativa del medico curante;
- Ambulatorio Integrato per controlli, monitoraggio e terapia a
persone con andamento della malattia particolarmente complesso
(sempre successivi ad una prima visita e decisi dallo specialista);
- Degenza: n° 0444/753660
Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto
AZIENDA ULSS N. 6 “VICENZA”
Viale F. Rodolfi n. 37 – 36100 VICENZA
COD. REGIONE 050 – COD. U.L.SS. 006 – COD.FISC. E P.IVA
02441500242
_________________________________________________________________________
DIPARTIMENTO AREA MEDICA 1
UNITA’ OPERATIVA DI GASTROENTEROLOGIA
DIRETTORE PROF. MARIO SALVAGNINI
FOGLIO INFORMATIVO
ENCEFALOPATIA EPATICA
Definizione e decorso della malattia
L’encefalopatia epatica si manifesta nei soggetti con cirrosi epatica
a causa del passaggio di sostante tossiche dall’intestino al sangue
perché non più filtrate dal fegato malato. Queste sostanze arrivano
al cervello e determinano alterazioni del comportamento e dello
stato di coscienza. E’ di fondamentale importanza cercare di
prevenire la loro formazione mediante una dieta adeguata e un
buon funzionamento dell’intestino che è sede della formazione di
queste sostanze agendo anche sulla flora batterica.
Bisogna ricordare che un paziente che abbia manifestato un
episodio di encefalopatia epatica tende ad avere ulteriori episodi e
pertanto è molto importante seguire delle precise regole di
prevenzione e poter riconoscere i primi segnali per mettere in atto
tutte quelle manovre che possono bloccare lo sviluppo di una
encefalopatia grave.
Misure da adottare per la prevenzione dell’encefalopatia
epatica
 DIETA
• Evitare carni rosse
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
• Preferire carni bianche (pollo, tacchino, coniglio) in
moderata quantità e non più di 2 volte la settimana
• Alternare con uova, pesce, formaggio, legumi .
 MANTENERE UN BUON FUNZIONAMENTO
DELL’INTESTINO
• Vanno usati sciroppi di lattulosio o lattitolo regolarmente.
Questi sono lassativi che permettono l’evacuazione di feci
morbide e che favoriscono la crescita di batteri “buoni”
nell’intestino, inibendo quella dei batteri responsabili della
trasformazione dei residui alimentari in sostanze tossiche.
La dose giornaliera di questi sciroppi deve essere
aumentata progressivamente fino ad ottenere due
evacuazioni al giorno di feci morbide.
 USARE FARMACI DISINFETTANTI
DELL’INTESTINO
• Si usano Paramomicina o Rifaximina di solito una
settimana al mese, ma è necessario attenersi alle
indicazioni fornite nella lettera di dimissione o dal medico
curante.
 ATTENZIONE ALL’ASSUNZIONE DI FARMACI
• Vanno assolutamente evitati sonniferi e calmanti
Come riconoscere i primi sintomi di encefalopatia epatica?
 ATTENZIONE A:
• Stato di agitazione
• Tendenza a dormire troppo
• Sonnolenza diurna e agitazione notturna
• Rallentamento dei movimenti
• parola impastata
Come intervenire in questa situazione?
• Verificare l’assunzione di farmaci sedativi
• Verificare il funzionamento dell’intestino ed eventualmente
aumentare il lattulosio
• Se la persona non scarica da più di 24 ore intervenire con
clisteri: usare acqua tiepida 150-300 cc o meglio acqua 150
cc + lattulosio 150 cc. Ripetere il clistere dopo 30-60 min se
necessario fino ad ottenere un buon effetto lassativo.
I clisteri possono essere ripetuti nei giorni successivi anche
due volte al giorno fino al ripristino della buona funzionalità
intestinale e il suo mantenimento con lo sciroppo di
lattulosio.
Quando rivolgersi all’Ospedale?
Se nonostante la messa in atto di tutte le misure il soggetto tende
a dormire ed è difficilmente risvegliabile è opportuno rivolgersi al
pronto soccorso, eventualmente dopo aver contattato il medico
curante.
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
EducazioneEducazione
●● IlIl compito educativocompito educativo da parte del professionistada parte del professionista
sanitario è di fondamentale importanza, soprattuttosanitario è di fondamentale importanza, soprattutto
nelle patologie croniche e nelle pluripatologie, per aiutarenelle patologie croniche e nelle pluripatologie, per aiutare
la persona a ritrovare l'equilibrio e la stabilità necessarila persona a ritrovare l'equilibrio e la stabilità necessari
a convivere con la sua malattia.a convivere con la sua malattia.
●● Studi ed esperienze forniscono evidenze sull'efficacia dell'educazioneStudi ed esperienze forniscono evidenze sull'efficacia dell'educazione
terapeutica per molte patologie croniche, es. diabete, BPCO... (Loring 2004;terapeutica per molte patologie croniche, es. diabete, BPCO... (Loring 2004;
Marks, 2005 et al.):Marks, 2005 et al.): riduzione nella quantità di farmaci usati, della severitàriduzione nella quantità di farmaci usati, della severità
dei sintomi e del dolore, autocontrollo dei fattori di rischiodei sintomi e del dolore, autocontrollo dei fattori di rischio
comportamentali (fumo, alimentazione scorretta, consumo di alcol,comportamentali (fumo, alimentazione scorretta, consumo di alcol,
sedentarietà ...), miglioramento della qualità di vita e aumento dellasedentarietà ...), miglioramento della qualità di vita e aumento della
soddisfazione del paziente e della famiglia rispetto alla loro capacità disoddisfazione del paziente e della famiglia rispetto alla loro capacità di
autocura.autocura.
●● Non solo fornire informazioni, istruzioni o addestramento: stileNon solo fornire informazioni, istruzioni o addestramento: stile
sostanzialmente prescrittivo basato su una comunicazionesostanzialmente prescrittivo basato su una comunicazione
unidirezionale che sottende un ruolo passivo del paziente.unidirezionale che sottende un ruolo passivo del paziente.
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
EducazioneEducazione
L'OMS parla di “educazione terapeutica” comeL'OMS parla di “educazione terapeutica” come
di una attività finalizzata ad aiutare ildi una attività finalizzata ad aiutare il
paziente e la sua famiglia a capire la naturapaziente e la sua famiglia a capire la natura
della malattia e dei trattamenti, a collaboraredella malattia e dei trattamenti, a collaborare
attivamente a tutto il percorso terapeutico eattivamente a tutto il percorso terapeutico e
a prendersi cura del proprio stato di salutea prendersi cura del proprio stato di salute
per mantenere e migliorare la propria qualitàper mantenere e migliorare la propria qualità
di vita (OMS, 2001).di vita (OMS, 2001).
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
EducazioneEducazione
Educazione
●● un processo intenzionale e consapevole che deve essereun processo intenzionale e consapevole che deve essere
ricondotto all'interno di specifici programmi educativi;ricondotto all'interno di specifici programmi educativi;
●● deve essere sostenuto da una metodologia pedagogicadeve essere sostenuto da una metodologia pedagogica
rigorosa e responsabilizzante che si propone dirigorosa e responsabilizzante che si propone di
●● attivare la persona a raggiungere apprendimentiattivare la persona a raggiungere apprendimenti
significativi che si traducono in nuovi modi di pensare esignificativi che si traducono in nuovi modi di pensare e
di agire;di agire;
●● ssi avvale di stili e metodi didattici non direttivi, centratii avvale di stili e metodi didattici non direttivi, centrati
sul destinatario, sui suoi bisogni, sulle suesul destinatario, sui suoi bisogni, sulle sue
rappresentazioni di benessere e malattia (Zannini 2001).rappresentazioni di benessere e malattia (Zannini 2001).
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
EducazioneEducazione
Elementi per una comunicazione educativaElementi per una comunicazione educativa,,
finalizzata ad ottenere unafinalizzata ad ottenere una alleanza terapeuticaalleanza terapeutica::
 linguaggio appropriato;linguaggio appropriato;
 contenuti e informazioni rigorose, mirate allacontenuti e informazioni rigorose, mirate alla
situazione specifica;situazione specifica;
 utilizzo di strategie educative;utilizzo di strategie educative;
 uso consapevole di specifiche tecniche diuso consapevole di specifiche tecniche di
comunicazione comuni alla relazione d'aiuto e tipichecomunicazione comuni alla relazione d'aiuto e tipiche
deldel counsellingcounselling: aiutare la persona ad utilizzare le sue: aiutare la persona ad utilizzare le sue
risorse per cambiare in meglio i suoi comportamentirisorse per cambiare in meglio i suoi comportamenti
finalizzati al mantenimento della salute, in un settingfinalizzati al mantenimento della salute, in un setting
adeguato, mediante unadeguato, mediante un ascolto attento e attivoascolto attento e attivo
mantenendo il contatto visivo con atteggiamento empatico,mantenendo il contatto visivo con atteggiamento empatico,
attenzione alla comunicazione non verbale...attenzione alla comunicazione non verbale...
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
EducazioneEducazione
●● Da evitare stili verbali e atteggiamenti cheDa evitare stili verbali e atteggiamenti che
ostacolano la relazione educativaostacolano la relazione educativa: abbondare di: abbondare di
consigli, fare considerazioni moralistiche, parlare troppoconsigli, fare considerazioni moralistiche, parlare troppo
rapidamente/lentamente, perdere l'attenzione o larapidamente/lentamente, perdere l'attenzione o la
concentrazione, porsi ad una distanza inappropriata,concentrazione, porsi ad una distanza inappropriata,
adottare una posizione “chiusa”, espressioni del viso diadottare una posizione “chiusa”, espressioni del viso di
noia, perplessità, scoraggiamento.noia, perplessità, scoraggiamento.
●● Alcuni errori da evitareAlcuni errori da evitare: esprimere giudizi,: esprimere giudizi,
rassicurare ingiustificatamente, non accettare i vissutirassicurare ingiustificatamente, non accettare i vissuti
del paziente, etichettare, incoraggiare la dipendenza,del paziente, etichettare, incoraggiare la dipendenza,
impaurire, non essere riservati.impaurire, non essere riservati.
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
EducazioneEducazione
E' opportuno programmare i momenti informativiE' opportuno programmare i momenti informativi
ed educativi già durante la degenza e con anticipoed educativi già durante la degenza e con anticipo
rispetto alla dimissione dando così il tempo alrispetto alla dimissione dando così il tempo al
paziente di riflettere su quanto detto, dipaziente di riflettere su quanto detto, di
verificare se ha compreso correttamente, diverificare se ha compreso correttamente, di
chiedere chiarimenti e/o di porre domande, dichiedere chiarimenti e/o di porre domande, di
acquisire maggiore abilità.acquisire maggiore abilità.
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
Caso clinicoCaso clinico
Il 13 ottobre 2010 viene trasferito da PneumologiaIl 13 ottobre 2010 viene trasferito da Pneumologia
(ricoverato dall’ 11 per malore post-prandiale con(ricoverato dall’ 11 per malore post-prandiale con
caduta a terra senza p.d.c. e sospetta Bpn ab-ingestis):caduta a terra senza p.d.c. e sospetta Bpn ab-ingestis):
paz. assopito ma risvegliabile. Tac cerebralepaz. assopito ma risvegliabile. Tac cerebrale
(invariato), EEG: sofferenza encefalica diffusa.(invariato), EEG: sofferenza encefalica diffusa.
Durante il ricovero presenta fasi alterne di maggiore oDurante il ricovero presenta fasi alterne di maggiore o
minore assopimento e/o confusione anche se permaneminore assopimento e/o confusione anche se permane
un generale rallentamento.un generale rallentamento.
Alla dimissione (28 ottobre) viene indicata ancheAlla dimissione (28 ottobre) viene indicata anche
riduzione delle carni rosse e integrazione di Aminoacidiriduzione delle carni rosse e integrazione di Aminoacidi
a catene ramificata per os, oltre alla consueta terapia.a catene ramificata per os, oltre alla consueta terapia.
(Barthel 5-50-55).(Barthel 5-50-55).
Viene consigliato di essere seguito presso l’ AmbulatorioViene consigliato di essere seguito presso l’ Ambulatorio
Integrato.Integrato.
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
AlimentazioneAlimentazione
 L’encefalopatia epatica è il risultato di un
accumulo di ammoniaca e altri metaboliti tossici
nel sangue.
 La fonte più importante di ammoniaca è la
digestione delle proteine ematiche ed alimentari,
da parte di enzimi propri dell’organismo o di
origine batterica, all’interno del tratto
gastrointestinale.
 La produzione di ammoniaca aumenta in caso di
sanguinamento gastrointestinale, con una dietacon una dieta
ricca di proteinericca di proteine, in caso di infezione batterica e
di uremia.
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
AlimentazioneAlimentazione
Dieta in fase acuta
▪ Riduzione significativa dell’assunzione diRiduzione significativa dell’assunzione di
proteineproteine
▪▪ Correzione del bilancio idro-elettroliticoCorrezione del bilancio idro-elettrolitico
▪▪ Somministrazione di aminoacidi a catenaSomministrazione di aminoacidi a catena
ramificata come fonte di azoto benramificata come fonte di azoto ben
tollerata e priva di effetti collateralitollerata e priva di effetti collaterali
(forza di raccomandazione B, livello di evidenza VI)
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
AlimentazioneAlimentazione
Dieta a domicilio
▪ Il paziente verrà educato a mantenere una
dieta povera di proteine animali (preferire il pesce e
le carni bianche), e ricca di calorie.
▪ L’aggiunta di proteine può essere fatta gradualmente
con incrementi di 10 g a giorni alterni.
▪ Per i pazienti che non tollerano un’assunzione
giornaliera di proteine superiore a 1 g/kg peso
corporeo, può essere indicato di preferire le proteine
vegetali o latteo-casearie e di arricchire la dieta con
aminoacidi a catena ramificata per os.
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
AlimentazioneAlimentazione
Alcuni suggerimenti…
▪ Migliorare l’appetibilità utilizzando erbe aromatiche
e spezie nella preparazione o cottura degli alimenti
(rosmarino, basilico, succo limone...)
▪ Preferire le cotture meno prolungate (ai ferri, alla
griglia, al forno, al vapore).
▪ Evitare le fritture.
▪ Astenersi in maniera assoluta dalle bevande
alcoliche.
▪ Ridurre al minimo l’uso del sale (es: non usare il sale
nella cottura della pasta).
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
AlimentazioneAlimentazione
▪ Usare olio extra vergine d’oliva, a crudo, ricco diUsare olio extra vergine d’oliva, a crudo, ricco di
acidi grassi essenziali, vitamine e antiossidantiacidi grassi essenziali, vitamine e antiossidanti
▪ ConsumareConsumare buone quantità di cerealibuone quantità di cereali (ricchi di amidi,(ricchi di amidi,
vitamine compl. B, fibre, minerali e antiossidanti)vitamine compl. B, fibre, minerali e antiossidanti)
▪ LimitareLimitare gli zuccheri semplicigli zuccheri semplici (parziale intolleranza ai(parziale intolleranza ai
glucidi dei cirrotici)glucidi dei cirrotici), la marmellata e il miele, i dolci, la marmellata e il miele, i dolci
in genere, prediligendo i dolci artigianaliin genere, prediligendo i dolci artigianali
▪ Consumare frutta e verdura sia cruda che cottaConsumare frutta e verdura sia cruda che cotta
(ottima fonte di fibre, vitamine, sali minerali)(ottima fonte di fibre, vitamine, sali minerali)
▪ Escludere le carni grasse (anatra, oca, maiale,Escludere le carni grasse (anatra, oca, maiale,
gallina, agnello); tagli magri di carne rossa maxgallina, agnello); tagli magri di carne rossa max
una volta/due a settimana.una volta/due a settimana.
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
AlimentazioneAlimentazione
Prevenire le ricadute di EE
●● Può essere provata una dieta acarnea, oPuò essere provata una dieta acarnea, o
moderatamente acarnea, in pazienti con EEmoderatamente acarnea, in pazienti con EE
persistentepersistente (raccomandazione B, evidenza II).(raccomandazione B, evidenza II).
Sebbene non sia scientificamente dimostrato:Sebbene non sia scientificamente dimostrato:
●● mantenere una dieta normoproteica, con proteinemantenere una dieta normoproteica, con proteine
prevalentemente di origine vegetale o latteo–prevalentemente di origine vegetale o latteo–
casearia, monitorando sempre il paziente dal puntocasearia, monitorando sempre il paziente dal punto
di vista nutrizionale e neuropsichico.di vista nutrizionale e neuropsichico.
(raccomandazione B,(raccomandazione B,
evidenza V).evidenza V).
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
AlimentazioneAlimentazione
● Nei pazienti che non tollerano un apporto
proteico sufficiente (1,2 g/Kg/die), o per i quali è
indicata una dieta ipoproteica, la stessa può essere
supportata da aminoacidi a catena ramificata per
os, sebbene non esista una chiara dimostrazione
della loro efficacia nel prevenire le ricadute.
● Gli aminoacidi a catena ramificata costituiscono
una fonte d’azoto ben tollerata e priva di effetti
collaterali, prevengono la malnutrizione e sembra
migliorino i sintomi neuropsichici dell’EE.
(raccomandazione B, evidenza II)
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
Caso clinicoCaso clinico
Il Sig. Carlo ritorna, dopo un anno, il 23 novembre 2011Il Sig. Carlo ritorna, dopo un anno, il 23 novembre 2011
(con ricovero urgente inviato dall'Ambulatorio(con ricovero urgente inviato dall'Ambulatorio
Integrato), per scompenso ascitico resistente aIntegrato), per scompenso ascitico resistente a
terapia diuretica e insufficienza renale: Creatinina 1.8terapia diuretica e insufficienza renale: Creatinina 1.8
mg/dl, K 5.4 mmol/l, Albumina 2.4g/dl).mg/dl, K 5.4 mmol/l, Albumina 2.4g/dl).
In precedenza ha goduto discreto benessere senzaIn precedenza ha goduto discreto benessere senza
ulteriori episodi di EE, sebbene persista sempre unulteriori episodi di EE, sebbene persista sempre un
cronico rallentamento psico-motorio (episodio dicronico rallentamento psico-motorio (episodio di
caduta a terra a domicilio). Viene prescritta la solitacaduta a terra a domicilio). Viene prescritta la solita
terapia più una emotrasfusione per Hb 7.5 g/dl. Vieneterapia più una emotrasfusione per Hb 7.5 g/dl. Viene
dimesso il 30 novembre con indicazione di restrizionedimesso il 30 novembre con indicazione di restrizione
idrica e salina con controllo del peso.idrica e salina con controllo del peso.
(Barthel 85-85-85)(Barthel 85-85-85)
ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA
Caso clinicoCaso clinico
Il 27 dicembre 2011 il paziente cade nuovamente aIl 27 dicembre 2011 il paziente cade nuovamente a
domicilio, questa volta con perdita di coscienza.domicilio, questa volta con perdita di coscienza.
In Pronto Soccorso la TAC cerebrale evidenziaIn Pronto Soccorso la TAC cerebrale evidenzia
soffusione emorragica fronto-temporale destra.soffusione emorragica fronto-temporale destra.
Il paziente presenta crisi epilettiche, vieneIl paziente presenta crisi epilettiche, viene
ricoverato in Neurochirurgia (non operato) ericoverato in Neurochirurgia (non operato) e
successivamente in Rianimazione.successivamente in Rianimazione.
Viene trasferito nel nostro reparto il 26 gennaioViene trasferito nel nostro reparto il 26 gennaio
2012 dove avviene il decesso il 12 di febbraio,2012 dove avviene il decesso il 12 di febbraio,
dopo una serie di altre complicazioni metaboliche,dopo una serie di altre complicazioni metaboliche,
renali e respiratorie.renali e respiratorie.
GRAZIE PER L'ATTENZIONEGRAZIE PER L'ATTENZIONE
L'EQUIPE DIL'EQUIPE DI
GASTROENTEROLOGIAGASTROENTEROLOGIA
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE
L’EQUIPE DI
GASTROENTEROLOGIA DI
VICENZA

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  • 1. Gestione del paziente con Encefalopatia Epatica E. Cariolato, M. Salvagnini, I. Storti U.O.C. Gastroenterologia Osp. San Bortolo ULSS 6 Vicenza
  • 2. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA Caso clinicoCaso clinico Seguono altri tre ricoveri a distanza di circa 20-40Seguono altri tre ricoveri a distanza di circa 20-40 giorni per sintomatologia analoga: statogiorni per sintomatologia analoga: stato confusionale, e disorientamento S/T, torporeconfusionale, e disorientamento S/T, torpore psichico (risvegliabile) o agitazione psico-motoria dipsichico (risvegliabile) o agitazione psico-motoria di varia intensità; la terapia prescritta è simile allevaria intensità; la terapia prescritta è simile alle precedenti.precedenti. La funzionalità epatica è in lento ma progressivoLa funzionalità epatica è in lento ma progressivo peggioramento per cui viene inviato per valutazionepeggioramento per cui viene inviato per valutazione presso il Centro Trapianti di Padova il 10.06.2010;presso il Centro Trapianti di Padova il 10.06.2010; ultima visita il 6.12.11 con MELD 13, Child B 9.ultima visita il 6.12.11 con MELD 13, Child B 9.
  • 3. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA Caso clinicoCaso clinico In questi ultimi mesi la buonaIn questi ultimi mesi la buona compliancecompliance deldel paziente dimostrata in tutto il tempo dellapaziente dimostrata in tutto il tempo della malattia è parecchio diminuita; alla domandamalattia è parecchio diminuita; alla domanda del perché, il paziente si dichiara stanco,del perché, il paziente si dichiara stanco, deluso e sfiduciato per la sua situazionedeluso e sfiduciato per la sua situazione clinica ancora instabile, i frequenti eclinica ancora instabile, i frequenti e ravvicinati ricoveri, non vede miglioramentiravvicinati ricoveri, non vede miglioramenti nonostante tutti i controlli, le cure e glinonostante tutti i controlli, le cure e gli accorgimenti dietetici che gli costano sempreaccorgimenti dietetici che gli costano sempre più fatica.più fatica.
  • 4. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA AderenzaAderenza Come favorire l'aderenza alla terapia farmacologica e alle indicazioni medico-infermieristiche? • Aderenza:Aderenza: livello di assunzione di farmaci da parte del paziente e di rispetto delle indicazioni fornite. • Compliance:Compliance: più comunemente associato ad un concetto paternalistico in cui la persona è passiva nell'assunzione di ciò che il medico prescrive e non vi è alleanza terapeutica. Compliance è stato di recente sostituito con il concetto di • Concordance:Concordance: inteso come accordo raggiunto tra paziente e operatore sanitario che rispetti credenze e desideri della persona nel definire se e come assumere i farmaci = processo decisionale condiviso Da preferire il termine AderenzaAderenza perché ingloba sia dimensioni della compliance che della concordance. (Lehane et al. 2009)
  • 5. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA AderenzaAderenza La scarsa aderenza al regime terapeutico è molto diffusa:La scarsa aderenza al regime terapeutico è molto diffusa: contribuisce ad un notevole peggioramento della malattia,contribuisce ad un notevole peggioramento della malattia, alla riacutizzazione di forme croniche, oltre ad aumentare ialla riacutizzazione di forme croniche, oltre ad aumentare i costi dell'assistenza sanitaria.costi dell'assistenza sanitaria. Cause più frequentemente associate alla scarsa aderenza:Cause più frequentemente associate alla scarsa aderenza:  problemi di natura psicologica o come reazione allaproblemi di natura psicologica o come reazione alla malattiamalattia;; negazione, mancato riconoscimento della necessità di iniziare e continuarenegazione, mancato riconoscimento della necessità di iniziare e continuare il trattamento;il trattamento;  insufficienti informazioni, inadeguato follow-up o piano diinsufficienti informazioni, inadeguato follow-up o piano di dimissione;dimissione;  scarsa fiducia del paziente nell'efficacia o beneficio delscarsa fiducia del paziente nell'efficacia o beneficio del trattamento;trattamento;  scarsa relazione, confronto e comunicazione tra sanitari escarsa relazione, confronto e comunicazione tra sanitari e paziente;paziente;
  • 6. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA AderenzaAderenza Per migliorare l'aderenza alla terapia è indicata laPer migliorare l'aderenza alla terapia è indicata la combinazione di interventi educativi diversi:combinazione di interventi educativi diversi: ▪▪ fornire indicazioni chiare, precise e semplici;fornire indicazioni chiare, precise e semplici; ▪▪ informare il paziente sul suo stato clinico e sull'efficaciainformare il paziente sul suo stato clinico e sull'efficacia e utilità del trattamento;e utilità del trattamento; ▪▪ far emergere il vissuto, le credenze, preoccupazioni efar emergere il vissuto, le credenze, preoccupazioni e difficoltà e fornire rinforzi positivi;difficoltà e fornire rinforzi positivi; ▪▪ fornire supervisione e assistenza personalizzate;fornire supervisione e assistenza personalizzate; ▪▪ coinvolgere i familiari, senza dimenticare la praticità dellacoinvolgere i familiari, senza dimenticare la praticità della posologia e la comodità di accesso alle cure;posologia e la comodità di accesso alle cure;
  • 7. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA AderenzaAderenza ▪▪ semplificare il regime terapeutico quotidiano esemplificare il regime terapeutico quotidiano e personalizzarlo allo stile di vita della persona;personalizzarlo allo stile di vita della persona; ▪▪ adeguare orari, dosaggi e distribuzione della terapiaadeguare orari, dosaggi e distribuzione della terapia nell'arco della giornata;nell'arco della giornata; ▪▪ rivedere nel tempo la tenuta degli schemi terapeutici edrivedere nel tempo la tenuta degli schemi terapeutici ed eventuali nuove necessità o bisogni correlati allaeventuali nuove necessità o bisogni correlati alla terapia;terapia; ▪▪ facilitare la possibilità di contattare medici efacilitare la possibilità di contattare medici e infermieri migliorando la qualità della comunicazione coninfermieri migliorando la qualità della comunicazione con i pazienti;i pazienti; ▪▪ suggerire strumenti e presidi per facilitare l'utilizzosuggerire strumenti e presidi per facilitare l'utilizzo dei farmaci.dei farmaci.
  • 8. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA Come contattarci L’Unità Operativa di Gastroenterologia dispone di: - Ambulatorio Divisionale con prenotazione attraverso il CUP (n° verde 800-403960) presentando impegnativa del medico curante; - Ambulatorio Integrato per controlli, monitoraggio e terapia a persone con andamento della malattia particolarmente complesso (sempre successivi ad una prima visita e decisi dallo specialista); - Degenza: n° 0444/753660 Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto AZIENDA ULSS N. 6 “VICENZA” Viale F. Rodolfi n. 37 – 36100 VICENZA COD. REGIONE 050 – COD. U.L.SS. 006 – COD.FISC. E P.IVA 02441500242 _________________________________________________________________________ DIPARTIMENTO AREA MEDICA 1 UNITA’ OPERATIVA DI GASTROENTEROLOGIA DIRETTORE PROF. MARIO SALVAGNINI FOGLIO INFORMATIVO ENCEFALOPATIA EPATICA Definizione e decorso della malattia L’encefalopatia epatica si manifesta nei soggetti con cirrosi epatica a causa del passaggio di sostante tossiche dall’intestino al sangue perché non più filtrate dal fegato malato. Queste sostanze arrivano al cervello e determinano alterazioni del comportamento e dello stato di coscienza. E’ di fondamentale importanza cercare di prevenire la loro formazione mediante una dieta adeguata e un buon funzionamento dell’intestino che è sede della formazione di queste sostanze agendo anche sulla flora batterica. Bisogna ricordare che un paziente che abbia manifestato un episodio di encefalopatia epatica tende ad avere ulteriori episodi e pertanto è molto importante seguire delle precise regole di prevenzione e poter riconoscere i primi segnali per mettere in atto tutte quelle manovre che possono bloccare lo sviluppo di una encefalopatia grave. Misure da adottare per la prevenzione dell’encefalopatia epatica  DIETA • Evitare carni rosse
  • 9. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA • Preferire carni bianche (pollo, tacchino, coniglio) in moderata quantità e non più di 2 volte la settimana • Alternare con uova, pesce, formaggio, legumi .  MANTENERE UN BUON FUNZIONAMENTO DELL’INTESTINO • Vanno usati sciroppi di lattulosio o lattitolo regolarmente. Questi sono lassativi che permettono l’evacuazione di feci morbide e che favoriscono la crescita di batteri “buoni” nell’intestino, inibendo quella dei batteri responsabili della trasformazione dei residui alimentari in sostanze tossiche. La dose giornaliera di questi sciroppi deve essere aumentata progressivamente fino ad ottenere due evacuazioni al giorno di feci morbide.  USARE FARMACI DISINFETTANTI DELL’INTESTINO • Si usano Paramomicina o Rifaximina di solito una settimana al mese, ma è necessario attenersi alle indicazioni fornite nella lettera di dimissione o dal medico curante.  ATTENZIONE ALL’ASSUNZIONE DI FARMACI • Vanno assolutamente evitati sonniferi e calmanti Come riconoscere i primi sintomi di encefalopatia epatica?  ATTENZIONE A: • Stato di agitazione • Tendenza a dormire troppo • Sonnolenza diurna e agitazione notturna • Rallentamento dei movimenti • parola impastata Come intervenire in questa situazione? • Verificare l’assunzione di farmaci sedativi • Verificare il funzionamento dell’intestino ed eventualmente aumentare il lattulosio • Se la persona non scarica da più di 24 ore intervenire con clisteri: usare acqua tiepida 150-300 cc o meglio acqua 150 cc + lattulosio 150 cc. Ripetere il clistere dopo 30-60 min se necessario fino ad ottenere un buon effetto lassativo. I clisteri possono essere ripetuti nei giorni successivi anche due volte al giorno fino al ripristino della buona funzionalità intestinale e il suo mantenimento con lo sciroppo di lattulosio. Quando rivolgersi all’Ospedale? Se nonostante la messa in atto di tutte le misure il soggetto tende a dormire ed è difficilmente risvegliabile è opportuno rivolgersi al pronto soccorso, eventualmente dopo aver contattato il medico curante.
  • 10. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA EducazioneEducazione ●● IlIl compito educativocompito educativo da parte del professionistada parte del professionista sanitario è di fondamentale importanza, soprattuttosanitario è di fondamentale importanza, soprattutto nelle patologie croniche e nelle pluripatologie, per aiutarenelle patologie croniche e nelle pluripatologie, per aiutare la persona a ritrovare l'equilibrio e la stabilità necessarila persona a ritrovare l'equilibrio e la stabilità necessari a convivere con la sua malattia.a convivere con la sua malattia. ●● Studi ed esperienze forniscono evidenze sull'efficacia dell'educazioneStudi ed esperienze forniscono evidenze sull'efficacia dell'educazione terapeutica per molte patologie croniche, es. diabete, BPCO... (Loring 2004;terapeutica per molte patologie croniche, es. diabete, BPCO... (Loring 2004; Marks, 2005 et al.):Marks, 2005 et al.): riduzione nella quantità di farmaci usati, della severitàriduzione nella quantità di farmaci usati, della severità dei sintomi e del dolore, autocontrollo dei fattori di rischiodei sintomi e del dolore, autocontrollo dei fattori di rischio comportamentali (fumo, alimentazione scorretta, consumo di alcol,comportamentali (fumo, alimentazione scorretta, consumo di alcol, sedentarietà ...), miglioramento della qualità di vita e aumento dellasedentarietà ...), miglioramento della qualità di vita e aumento della soddisfazione del paziente e della famiglia rispetto alla loro capacità disoddisfazione del paziente e della famiglia rispetto alla loro capacità di autocura.autocura. ●● Non solo fornire informazioni, istruzioni o addestramento: stileNon solo fornire informazioni, istruzioni o addestramento: stile sostanzialmente prescrittivo basato su una comunicazionesostanzialmente prescrittivo basato su una comunicazione unidirezionale che sottende un ruolo passivo del paziente.unidirezionale che sottende un ruolo passivo del paziente.
  • 11. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA EducazioneEducazione L'OMS parla di “educazione terapeutica” comeL'OMS parla di “educazione terapeutica” come di una attività finalizzata ad aiutare ildi una attività finalizzata ad aiutare il paziente e la sua famiglia a capire la naturapaziente e la sua famiglia a capire la natura della malattia e dei trattamenti, a collaboraredella malattia e dei trattamenti, a collaborare attivamente a tutto il percorso terapeutico eattivamente a tutto il percorso terapeutico e a prendersi cura del proprio stato di salutea prendersi cura del proprio stato di salute per mantenere e migliorare la propria qualitàper mantenere e migliorare la propria qualità di vita (OMS, 2001).di vita (OMS, 2001).
  • 12. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA EducazioneEducazione Educazione ●● un processo intenzionale e consapevole che deve essereun processo intenzionale e consapevole che deve essere ricondotto all'interno di specifici programmi educativi;ricondotto all'interno di specifici programmi educativi; ●● deve essere sostenuto da una metodologia pedagogicadeve essere sostenuto da una metodologia pedagogica rigorosa e responsabilizzante che si propone dirigorosa e responsabilizzante che si propone di ●● attivare la persona a raggiungere apprendimentiattivare la persona a raggiungere apprendimenti significativi che si traducono in nuovi modi di pensare esignificativi che si traducono in nuovi modi di pensare e di agire;di agire; ●● ssi avvale di stili e metodi didattici non direttivi, centratii avvale di stili e metodi didattici non direttivi, centrati sul destinatario, sui suoi bisogni, sulle suesul destinatario, sui suoi bisogni, sulle sue rappresentazioni di benessere e malattia (Zannini 2001).rappresentazioni di benessere e malattia (Zannini 2001).
  • 13. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA EducazioneEducazione Elementi per una comunicazione educativaElementi per una comunicazione educativa,, finalizzata ad ottenere unafinalizzata ad ottenere una alleanza terapeuticaalleanza terapeutica::  linguaggio appropriato;linguaggio appropriato;  contenuti e informazioni rigorose, mirate allacontenuti e informazioni rigorose, mirate alla situazione specifica;situazione specifica;  utilizzo di strategie educative;utilizzo di strategie educative;  uso consapevole di specifiche tecniche diuso consapevole di specifiche tecniche di comunicazione comuni alla relazione d'aiuto e tipichecomunicazione comuni alla relazione d'aiuto e tipiche deldel counsellingcounselling: aiutare la persona ad utilizzare le sue: aiutare la persona ad utilizzare le sue risorse per cambiare in meglio i suoi comportamentirisorse per cambiare in meglio i suoi comportamenti finalizzati al mantenimento della salute, in un settingfinalizzati al mantenimento della salute, in un setting adeguato, mediante unadeguato, mediante un ascolto attento e attivoascolto attento e attivo mantenendo il contatto visivo con atteggiamento empatico,mantenendo il contatto visivo con atteggiamento empatico, attenzione alla comunicazione non verbale...attenzione alla comunicazione non verbale...
  • 14. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA EducazioneEducazione ●● Da evitare stili verbali e atteggiamenti cheDa evitare stili verbali e atteggiamenti che ostacolano la relazione educativaostacolano la relazione educativa: abbondare di: abbondare di consigli, fare considerazioni moralistiche, parlare troppoconsigli, fare considerazioni moralistiche, parlare troppo rapidamente/lentamente, perdere l'attenzione o larapidamente/lentamente, perdere l'attenzione o la concentrazione, porsi ad una distanza inappropriata,concentrazione, porsi ad una distanza inappropriata, adottare una posizione “chiusa”, espressioni del viso diadottare una posizione “chiusa”, espressioni del viso di noia, perplessità, scoraggiamento.noia, perplessità, scoraggiamento. ●● Alcuni errori da evitareAlcuni errori da evitare: esprimere giudizi,: esprimere giudizi, rassicurare ingiustificatamente, non accettare i vissutirassicurare ingiustificatamente, non accettare i vissuti del paziente, etichettare, incoraggiare la dipendenza,del paziente, etichettare, incoraggiare la dipendenza, impaurire, non essere riservati.impaurire, non essere riservati.
  • 15. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA EducazioneEducazione E' opportuno programmare i momenti informativiE' opportuno programmare i momenti informativi ed educativi già durante la degenza e con anticipoed educativi già durante la degenza e con anticipo rispetto alla dimissione dando così il tempo alrispetto alla dimissione dando così il tempo al paziente di riflettere su quanto detto, dipaziente di riflettere su quanto detto, di verificare se ha compreso correttamente, diverificare se ha compreso correttamente, di chiedere chiarimenti e/o di porre domande, dichiedere chiarimenti e/o di porre domande, di acquisire maggiore abilità.acquisire maggiore abilità.
  • 16. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA Caso clinicoCaso clinico Il 13 ottobre 2010 viene trasferito da PneumologiaIl 13 ottobre 2010 viene trasferito da Pneumologia (ricoverato dall’ 11 per malore post-prandiale con(ricoverato dall’ 11 per malore post-prandiale con caduta a terra senza p.d.c. e sospetta Bpn ab-ingestis):caduta a terra senza p.d.c. e sospetta Bpn ab-ingestis): paz. assopito ma risvegliabile. Tac cerebralepaz. assopito ma risvegliabile. Tac cerebrale (invariato), EEG: sofferenza encefalica diffusa.(invariato), EEG: sofferenza encefalica diffusa. Durante il ricovero presenta fasi alterne di maggiore oDurante il ricovero presenta fasi alterne di maggiore o minore assopimento e/o confusione anche se permaneminore assopimento e/o confusione anche se permane un generale rallentamento.un generale rallentamento. Alla dimissione (28 ottobre) viene indicata ancheAlla dimissione (28 ottobre) viene indicata anche riduzione delle carni rosse e integrazione di Aminoacidiriduzione delle carni rosse e integrazione di Aminoacidi a catene ramificata per os, oltre alla consueta terapia.a catene ramificata per os, oltre alla consueta terapia. (Barthel 5-50-55).(Barthel 5-50-55). Viene consigliato di essere seguito presso l’ AmbulatorioViene consigliato di essere seguito presso l’ Ambulatorio Integrato.Integrato.
  • 17. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA AlimentazioneAlimentazione  L’encefalopatia epatica è il risultato di un accumulo di ammoniaca e altri metaboliti tossici nel sangue.  La fonte più importante di ammoniaca è la digestione delle proteine ematiche ed alimentari, da parte di enzimi propri dell’organismo o di origine batterica, all’interno del tratto gastrointestinale.  La produzione di ammoniaca aumenta in caso di sanguinamento gastrointestinale, con una dietacon una dieta ricca di proteinericca di proteine, in caso di infezione batterica e di uremia.
  • 18. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA AlimentazioneAlimentazione Dieta in fase acuta ▪ Riduzione significativa dell’assunzione diRiduzione significativa dell’assunzione di proteineproteine ▪▪ Correzione del bilancio idro-elettroliticoCorrezione del bilancio idro-elettrolitico ▪▪ Somministrazione di aminoacidi a catenaSomministrazione di aminoacidi a catena ramificata come fonte di azoto benramificata come fonte di azoto ben tollerata e priva di effetti collateralitollerata e priva di effetti collaterali (forza di raccomandazione B, livello di evidenza VI)
  • 19. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA AlimentazioneAlimentazione Dieta a domicilio ▪ Il paziente verrà educato a mantenere una dieta povera di proteine animali (preferire il pesce e le carni bianche), e ricca di calorie. ▪ L’aggiunta di proteine può essere fatta gradualmente con incrementi di 10 g a giorni alterni. ▪ Per i pazienti che non tollerano un’assunzione giornaliera di proteine superiore a 1 g/kg peso corporeo, può essere indicato di preferire le proteine vegetali o latteo-casearie e di arricchire la dieta con aminoacidi a catena ramificata per os.
  • 20. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA AlimentazioneAlimentazione Alcuni suggerimenti… ▪ Migliorare l’appetibilità utilizzando erbe aromatiche e spezie nella preparazione o cottura degli alimenti (rosmarino, basilico, succo limone...) ▪ Preferire le cotture meno prolungate (ai ferri, alla griglia, al forno, al vapore). ▪ Evitare le fritture. ▪ Astenersi in maniera assoluta dalle bevande alcoliche. ▪ Ridurre al minimo l’uso del sale (es: non usare il sale nella cottura della pasta).
  • 21. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA AlimentazioneAlimentazione ▪ Usare olio extra vergine d’oliva, a crudo, ricco diUsare olio extra vergine d’oliva, a crudo, ricco di acidi grassi essenziali, vitamine e antiossidantiacidi grassi essenziali, vitamine e antiossidanti ▪ ConsumareConsumare buone quantità di cerealibuone quantità di cereali (ricchi di amidi,(ricchi di amidi, vitamine compl. B, fibre, minerali e antiossidanti)vitamine compl. B, fibre, minerali e antiossidanti) ▪ LimitareLimitare gli zuccheri semplicigli zuccheri semplici (parziale intolleranza ai(parziale intolleranza ai glucidi dei cirrotici)glucidi dei cirrotici), la marmellata e il miele, i dolci, la marmellata e il miele, i dolci in genere, prediligendo i dolci artigianaliin genere, prediligendo i dolci artigianali ▪ Consumare frutta e verdura sia cruda che cottaConsumare frutta e verdura sia cruda che cotta (ottima fonte di fibre, vitamine, sali minerali)(ottima fonte di fibre, vitamine, sali minerali) ▪ Escludere le carni grasse (anatra, oca, maiale,Escludere le carni grasse (anatra, oca, maiale, gallina, agnello); tagli magri di carne rossa maxgallina, agnello); tagli magri di carne rossa max una volta/due a settimana.una volta/due a settimana.
  • 22. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA AlimentazioneAlimentazione Prevenire le ricadute di EE ●● Può essere provata una dieta acarnea, oPuò essere provata una dieta acarnea, o moderatamente acarnea, in pazienti con EEmoderatamente acarnea, in pazienti con EE persistentepersistente (raccomandazione B, evidenza II).(raccomandazione B, evidenza II). Sebbene non sia scientificamente dimostrato:Sebbene non sia scientificamente dimostrato: ●● mantenere una dieta normoproteica, con proteinemantenere una dieta normoproteica, con proteine prevalentemente di origine vegetale o latteo–prevalentemente di origine vegetale o latteo– casearia, monitorando sempre il paziente dal puntocasearia, monitorando sempre il paziente dal punto di vista nutrizionale e neuropsichico.di vista nutrizionale e neuropsichico. (raccomandazione B,(raccomandazione B, evidenza V).evidenza V).
  • 23. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA AlimentazioneAlimentazione ● Nei pazienti che non tollerano un apporto proteico sufficiente (1,2 g/Kg/die), o per i quali è indicata una dieta ipoproteica, la stessa può essere supportata da aminoacidi a catena ramificata per os, sebbene non esista una chiara dimostrazione della loro efficacia nel prevenire le ricadute. ● Gli aminoacidi a catena ramificata costituiscono una fonte d’azoto ben tollerata e priva di effetti collaterali, prevengono la malnutrizione e sembra migliorino i sintomi neuropsichici dell’EE. (raccomandazione B, evidenza II)
  • 24. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA Caso clinicoCaso clinico Il Sig. Carlo ritorna, dopo un anno, il 23 novembre 2011Il Sig. Carlo ritorna, dopo un anno, il 23 novembre 2011 (con ricovero urgente inviato dall'Ambulatorio(con ricovero urgente inviato dall'Ambulatorio Integrato), per scompenso ascitico resistente aIntegrato), per scompenso ascitico resistente a terapia diuretica e insufficienza renale: Creatinina 1.8terapia diuretica e insufficienza renale: Creatinina 1.8 mg/dl, K 5.4 mmol/l, Albumina 2.4g/dl).mg/dl, K 5.4 mmol/l, Albumina 2.4g/dl). In precedenza ha goduto discreto benessere senzaIn precedenza ha goduto discreto benessere senza ulteriori episodi di EE, sebbene persista sempre unulteriori episodi di EE, sebbene persista sempre un cronico rallentamento psico-motorio (episodio dicronico rallentamento psico-motorio (episodio di caduta a terra a domicilio). Viene prescritta la solitacaduta a terra a domicilio). Viene prescritta la solita terapia più una emotrasfusione per Hb 7.5 g/dl. Vieneterapia più una emotrasfusione per Hb 7.5 g/dl. Viene dimesso il 30 novembre con indicazione di restrizionedimesso il 30 novembre con indicazione di restrizione idrica e salina con controllo del peso.idrica e salina con controllo del peso. (Barthel 85-85-85)(Barthel 85-85-85)
  • 25. ENCEFALOPATIA EPATICAENCEFALOPATIA EPATICA Caso clinicoCaso clinico Il 27 dicembre 2011 il paziente cade nuovamente aIl 27 dicembre 2011 il paziente cade nuovamente a domicilio, questa volta con perdita di coscienza.domicilio, questa volta con perdita di coscienza. In Pronto Soccorso la TAC cerebrale evidenziaIn Pronto Soccorso la TAC cerebrale evidenzia soffusione emorragica fronto-temporale destra.soffusione emorragica fronto-temporale destra. Il paziente presenta crisi epilettiche, vieneIl paziente presenta crisi epilettiche, viene ricoverato in Neurochirurgia (non operato) ericoverato in Neurochirurgia (non operato) e successivamente in Rianimazione.successivamente in Rianimazione. Viene trasferito nel nostro reparto il 26 gennaioViene trasferito nel nostro reparto il 26 gennaio 2012 dove avviene il decesso il 12 di febbraio,2012 dove avviene il decesso il 12 di febbraio, dopo una serie di altre complicazioni metaboliche,dopo una serie di altre complicazioni metaboliche, renali e respiratorie.renali e respiratorie.
  • 26. GRAZIE PER L'ATTENZIONEGRAZIE PER L'ATTENZIONE L'EQUIPE DIL'EQUIPE DI GASTROENTEROLOGIAGASTROENTEROLOGIA GRAZIE PER L’ATTENZIONE L’EQUIPE DI GASTROENTEROLOGIA DI VICENZA