Sono accessibili i mass media che utilizzano la scrittura? Bella domanda. Per cercare di dare una risposta vediamo di definire meglio a quali mass media pensiamo. I quotidiani, i periodici, sia su carta che sul web, faremo un discorso solo su di loro. È vero, noi italiani per informarci usiamo più la televisione e, i giovani, le informazioni che arrivano dai social presenti in rete, ma occupiamoci, in questo breve articolo, solo di quegli strumenti di informazione che sono ritenuti oramai dei classici. Se dovessimo dare una risposta veloce alla domanda da cui siamo partiti, la risposta sarebbe facile: “No, non sono accessibili, o per lo meno solo a pochi”.
2. I lettori capiscono quello che scrivo?
Questa può sembrare una domanda strana
perchè diamo per scontato le premesse e i
contesti quando scriviamo
La stessa tecnica di scrittura giornalistica,
basandosi su sinteticità, chiarezza e
precisione, dovrebbe già portarci verso una
scrittura comprensibile a tutti
2
3. I titoli di studio degli italiani (2021)
In Italia solo il 20% della popolazione (di 25-64 anni) possiede una laurea contro il
41% nell’Ue. Il 28% nella fascia d’età 25/34 anni.
Ampia distanza dagli altri paesi europei anche nella quota di popolazione con almeno
un diploma (43% contro 79,0% nell’Ue27).
Il 37% degli italiani non ha un titolo di studio secondario superiore.
La partecipazione degli adulti alla formazione è inferiore alla media europea, con
differenze più forti per la popolazione disoccupata o con bassi livelli di istruzione.
Il calo del livello di istruzione degli stranieri si contrappone alla
progressiva crescita di quello dei cittadini italiani.
13,1% quota di 18-24enni che hanno abbandonato precocemente il sistema di
istruzione e formazione. Tra i giovani senza cittadinanza italiana è al 35,4%.
3
4. Tullio De Mauro
Il 71% della popolazione italiana si trova al di
sotto del livello minimo di comprensione nella
lettura di un testo di media difficoltà
4
5. La scrittura dei giornali italiani
Tra il linguaggio letterario e quello burocratico: una
storia in sintesi
Giornalismo anglosassone: notizie e commenti
Giornali popolari e giornali d’elite: una suddivisione
poco italiana nonostante L’Occhio (1979-1981) e la
Free Press dal 1995 diffusione in Italia dopo il 2000
5
6. I difetti della scrittura giornalistici
George Orwell
Nel 1946 descriveva chiaramente i difetti comuni della scrittura giornalistica,
che riguardavano la sua lingua, l’inglese ma che può essere applicata
alla perfezione anche alla lingua italiana:
l’ovvietà delle immagini,
la mancanza di precisione,
lo stile pretenzioso,
la doppia negazione,
l’uso del passivo,
l’uso di parole senza significato e di frasi fatte.
Italo Calvino
Nel 1965 parla di antilingua nei seguenti termini: “Chi parla l’antilingua ha sempre paura
di mostrare familiarità e interesse per le cose di cui parla, crede di dover sottintendere:
’io parlo di queste cose per caso, ma la mia funzione è ben più in alto delle cose che dico e che faccio,
la mia funzione è più in alto di tutto, anche di me stesso’. La motivazione psicologica dell’antilingua
è la mancanza d’un vero rapporto con la vita... La lingua invece vive solo d’un rapporto con la vita che
diventa comunicazione, d’una pienezza esistenziale che diventa espressione. Perciò dove trionfa
l’antilingua – l’italiano di chi non sa dire ‘ho fatto’ ma deve dire ‘ho effettuato’ –
la lingua viene uccisa”.
7. Luglio 1977: il dibattito sul Corriere della
Sera sullo scrivere chiaro
Franco Fortini
Perchè è difficile scrivere chiaro
Goffredo Parise
Perchè è facile scrivere chiaro
7
8. 1987: il dibattito sul “facilese”
de la Repubblica
Beniamino Placido
Contro il difficilese ma anche contro
il facilese
Carlo Bernardini/Giorgio Bocca
La divulgazione di Piero Angela e il
rischio del riduttivismo culturale
8
10. La scrittura nei giornali oggi
Diminuisce il
burocratese, la
retorica di tipo
letterario, abbiamo
una semplificazione
nella forma
sintattica...
Aumentano le parole
straniere, le parole
tecniche, si fa largo
uso di una scrittura
più espressiva, su
stimolo del
linguaggio televisivo,
la lingua parlata
entra nella
scrittura...
Uso maggiore del
discorso diretto e
dell’intervista,
posposizione del
nucleo della notizia
per creare
aspettativa.
La specificità della
scrittura on line
(ipertestualità,
spazio,
multimedialità...)
10
11. Difetti della scrittura giornalistica
Il caso de il Post
La lingua di plastica
Corriere della Sera: Beppe
Severgnini
Non capisco i giornali: è grave?
La Stampa: Anna Masera
Le frasi fatte
ll caso dell’Essenziale
La scelta dell’agenda
Internazionale Kids
Dai 7 ai 16 anni: l’informazione
è solo per adulti normali?
12. Plain language o scrittura easy to read
(etr)
Origine
anglossassone
dell’idea.
Mette al centro il
lettore e non il testo.
La chiarezza
assoluta non esiste.
E’ un gioco che
ricomincia.
Riguarda vari ambiti
discrittura (legale,
amministrativo,
letterario e anche
giornalistico).
12
Non è una scrittura
per bambini.
Non è una semplice
sintesi.
Non banalizza i
discorsi.
13. Informare le persone con necessità speciali
Le persone con disabilità hanno diritto a essere informate, l’ art. 9 (Accessibilità)
e soprattutto l’art. 21 (Libertà di espressione e opinione e accesso
all’informazione) della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità,
ne parlano espressamente.
Anche l’Agenda Onu 2030 ne parla nei suoi Obiettivi n 4 (Fornire un’educazione
di qualità, equa e inclusiva,e opportunità di apprendimento per tutti e n.9 (9.c
Aumentare significativamente l’accesso alle tecnologie dell’informazione...)
Infine ricordiamo l’Articolo 3 della Costituzione italiana.
Persone con necessità speciali non sono solo le persone con disabilità ma
anche le persone che invecchiano, i migranti, le persone con bassi titoli di
studio...
14. I vantaggi della comprensibilità
Esiste anche un diritto del lettore oltre alla
libertà di stampa, previsto da vari regolamenti
Cittadini informati sono dei cittadini migliori e
meno manipolabili
I cittadini informati e che sanno agire sono
anche un vantaggio economico per l’intera
società
14
15. I vocabolari di Tullio DeMauro
Il vocabolario di
base.
E’ composto dalla
somma dei tre
precedenti vocabolari
per un totale di circa
7.000 parole.
Un italiano con la
licenza media li
capisce.
Il vocabolario
fondamentale.
E’ composto da circa
2.000 parole.
Un italiano con la
licenza elementare li
capisce.
Il vocabolario di alto
uso. Altre 3.000 parole
molto meno
fondamentali ma molto
di più rispetto alle 50
mila parole comuni.
Vocabolario ad alta
disponibilità.
Altre 2.000 parole
percepite come
fondamentali
15
16. Bibliografia
Italo Calvino, L’antilingua, articolo pubblicato sul Giorno il 3.02.1965
Tullio De Mauro, La cultura degli italiani, Editori Laterza, Bari, 2010
Tullio De Mauro, Il Nuovo vocabolario di base della lingua italiana, rivista
Internazionale, 2016
Tullio De Mauro, Guida all’uso delle parole, Parlare e scrivere semplice e
preciso per capire e farsi capire, Laterza, Bari, ristampa 2019
Maria Luisa Gargiulo, Alba Arezzo, Come rendere comprensibile un testo.
Guida per educatori e insegnanti alle prese con persone con bisogni speciali,
FrancoAngeli, Milano, 2018
George Orwell, “La politica e la lingua inglese” in Nel ventre della balena, Rizzoli,
Milano, 2013
Maria Emanuela Piemontese, Capire e farsi capire. Teorie e tecniche della
scrittura controllata, Tecnodid, Napoli, 1996
Nicola Rabbi, Scrivere facile non è difficile, l’efficacia della scrittura easy to
read, la meridiana, Molfetta, 2020
Nicola Rabbi, L’accessibilità culturale dei mass media italiani
https://www.bandieragialla.it/news/laccessibilita-culturale-dei-mass-media-
italiani/
Floriana C. Sciumbata, Manuale dell’italiano facile da leggere e da capire,
Franco Cesati editore, Firenze, 2022
Gianrico Carofiglio, Con parole precise. Breviario di scrittura civile, Laterza,
Bari, 2015
16
17. Esercizi di chiarezza
Da la Repubblica del 6 giugno 2023 , pag. 2
da Il corriere della sera del 6 giugno 2023, pag. 6
da Libero dell’11 giugno 2023, pag. 18
17