Oggi non c\'è tempo per una ricerca esaustiva, quindi dovremo muoverci attraverso degli argomenti che, a caso, hanno catturato la mia attenzione durante questa settimana.
Come promesso la scorsa settimana, punteremo il nostro sguardo verso l\'Europa e mediteremo su quello che c\'è in serbo per l\'Europa per quest\'anno e per i prossimi cinque anni. Cosa si legge a pagina 2? La "BCE rivede l\'accordo per redigere un patto fiscale." Sembra che ci siano troppe lacune, e che queste renderanno il documento privo di significato ... un po\' come il Trattato che hanno ora. Continuando la lettura apprendiamo ulteriormente che "la minaccia di default greco cresce e il prosieguo dei negoziati inizia a vacillare." Sembra che vi sia una mancanza di accordi su quanto debba essere il taglio sul debito per gli investitori, e i greci non vogliono garantire alcun debito futuro, nel caso in cui in futuro abbiano bisogno di fare ancora default. Ma vogliono €15 miliardi per mantenere la macchina del debito in funzione ancora per qualche altro mese.
Per ogni legge del governo approvata in fretta come risposta ad una crisi in corso o recente, ci saranno due o più conseguenze involontarie, che avranno effetti negativi pari o superiori al problema che è stato oggetto della risoluzione.
"Forse più di ogni altra cosa, l\'incapacità di riconoscere la precarietà e la mutevolezza della fiducia (in particolare nei casi in cui i debiti a breve termine sono elevati e devono essere continuamente rinnovati) è il fattore chiave che dà origine alla sindrome del this-time-is-different. Ai governi, alle banche o alle società fortemente indebitate può sembrare di poter rinnovare allegramente le scadenze dei loro debiti per un periodo di tempo molto lungo, ma poi arriva il bang! - la fiducia crolla, i finanziatori spariscono e a quel punto la crisi arriva.
Siamo ormai da cinque anni in una crisi che proprio non vuole andarsene. Parafrasando Charles Gave di GaveKal che ha scritto un articolo estremamente interessante su questo argomento appena settimana (2) scorsa, i politici continuano a manomettere i tassi di interesse, i tassi di cambio e in generale i prezzi degli asset. Essi continuano a consentire alle banche che gestiscono i depositi di operare come un casinò. Esse emettono nuovo debito per pagare le spese quando stanno già affogando nel debito. E di questo sembra che non ne prendano atto. Albert Einstein una volta ha definito una follia il fare lo stesso esperimento più e più volte, con la speranza di aspettarsi un diverso risultato. QE1. QE2. QE3 ... C\'è altro da dire?
Voglio iniziare con una semplice osservazione. Ho descritto alla maggior parte dei miei lettori e certamente alla maggior parte della stampa, avvenimenti "bearish". Io non lo sono. Io sono in realtà abbastanza ottimista. Ho una visione molto positiva della condizione umana in particolare sul ritmo accelerato della tecnologia, e credo che siamo sull\'orlo di un\'era di grande abbondanza.
L\'Europa è di nuovo al centro della scena. Alle conferenze e alle riunioni e nelle conversazioni private, è il tema del momento. Questa settimana ho pensato molto all\'Europa e al suo possibile impatto, così, ancora una volta ci addentriamo in quella che è una situazione in continua evoluzione. Questa volta, guardiamo ai possibili impatti sui mercati, e dobbiamo nuovamente riflettere su queste domande, "Stiamo tornando al 2008?" e "Ci sarà nuova Lehman nel nostro futuro?".
Come promesso la scorsa settimana, punteremo il nostro sguardo verso l\'Europa e mediteremo su quello che c\'è in serbo per l\'Europa per quest\'anno e per i prossimi cinque anni. Cosa si legge a pagina 2? La "BCE rivede l\'accordo per redigere un patto fiscale." Sembra che ci siano troppe lacune, e che queste renderanno il documento privo di significato ... un po\' come il Trattato che hanno ora. Continuando la lettura apprendiamo ulteriormente che "la minaccia di default greco cresce e il prosieguo dei negoziati inizia a vacillare." Sembra che vi sia una mancanza di accordi su quanto debba essere il taglio sul debito per gli investitori, e i greci non vogliono garantire alcun debito futuro, nel caso in cui in futuro abbiano bisogno di fare ancora default. Ma vogliono €15 miliardi per mantenere la macchina del debito in funzione ancora per qualche altro mese.
Per ogni legge del governo approvata in fretta come risposta ad una crisi in corso o recente, ci saranno due o più conseguenze involontarie, che avranno effetti negativi pari o superiori al problema che è stato oggetto della risoluzione.
"Forse più di ogni altra cosa, l\'incapacità di riconoscere la precarietà e la mutevolezza della fiducia (in particolare nei casi in cui i debiti a breve termine sono elevati e devono essere continuamente rinnovati) è il fattore chiave che dà origine alla sindrome del this-time-is-different. Ai governi, alle banche o alle società fortemente indebitate può sembrare di poter rinnovare allegramente le scadenze dei loro debiti per un periodo di tempo molto lungo, ma poi arriva il bang! - la fiducia crolla, i finanziatori spariscono e a quel punto la crisi arriva.
Siamo ormai da cinque anni in una crisi che proprio non vuole andarsene. Parafrasando Charles Gave di GaveKal che ha scritto un articolo estremamente interessante su questo argomento appena settimana (2) scorsa, i politici continuano a manomettere i tassi di interesse, i tassi di cambio e in generale i prezzi degli asset. Essi continuano a consentire alle banche che gestiscono i depositi di operare come un casinò. Esse emettono nuovo debito per pagare le spese quando stanno già affogando nel debito. E di questo sembra che non ne prendano atto. Albert Einstein una volta ha definito una follia il fare lo stesso esperimento più e più volte, con la speranza di aspettarsi un diverso risultato. QE1. QE2. QE3 ... C\'è altro da dire?
Voglio iniziare con una semplice osservazione. Ho descritto alla maggior parte dei miei lettori e certamente alla maggior parte della stampa, avvenimenti "bearish". Io non lo sono. Io sono in realtà abbastanza ottimista. Ho una visione molto positiva della condizione umana in particolare sul ritmo accelerato della tecnologia, e credo che siamo sull\'orlo di un\'era di grande abbondanza.
L\'Europa è di nuovo al centro della scena. Alle conferenze e alle riunioni e nelle conversazioni private, è il tema del momento. Questa settimana ho pensato molto all\'Europa e al suo possibile impatto, così, ancora una volta ci addentriamo in quella che è una situazione in continua evoluzione. Questa volta, guardiamo ai possibili impatti sui mercati, e dobbiamo nuovamente riflettere su queste domande, "Stiamo tornando al 2008?" e "Ci sarà nuova Lehman nel nostro futuro?".
Quale strada prenderemo? Se solo potessimo far aumentare le nostre via d\'uscita sui nostri problemi del debito sovrano. Ma la crescita del debito crea ancora più problemi se questi non vengono gestiti, rendendo ancora più difficile l\'affrontarli; ma tenendo il debito e il deficit sotto controllo di conseguenza si monitora anche il dolore che ne consegue.
Il 2012 sarà l\'anno in cui le conseguenze delle scelte operate da parte delle nazioni, del cosiddetto mondo sviluppato, cominceranno a manifestarsi veramente nel regno economico. Siamo giunti al capitolo finale dell\'attuale Superciclo del debito, con diversi paesi sparsi lungo la strada, alcuni dei quali hanno raggiunto fasi più avanzate rispetto ad altri, ma tutti si stanno dirigendo verso una destinazione che li costringerà a prendere delle decisioni importanti, se le azioni politicamente dolorose non verranno prese. Più lungo sarà il processo, minori saranno il numero di opzioni disponibili e più dolorose le conseguenze. Alcuni paesi (si pensi alla Grecia) possono scegliere tra terribili situazioni economiche e il disastro. L\'opzione per delle scelte meno difficili ci sono state molto tempo fa, ora invece le regole sono tali che non si può tornare indietro al punto di partenza senza un diverso, ma ugualmente doloroso, risultato.
E\' facile classificare il deficit come qualcosa che c\'è sempre stato. I Chicken Littles non ci dicono che il deficit è in calo da decenni? Il Giappone sembra essere in grado di affrontare ampi disavanzi e noi non siamo in alcun modo vicini al loro livello di indebitamento. Non è la "Malattia giapponese" il peggior risultato a cui stiamo guardando - è solo una lenta crescita mondiale che, anche se frustrante, non è catastrofica? E alcuni hanno chiesto deficit ancora più grandi per stimolare la crescita economica e l\'occupazione, rifacendosi a periodi in cui il governo aveva effettivamente dei disavanzi e l\'economia sembrava rispondere positivamente riprendendo ancora una volta a crescere.
I titoli delle prime pagine sono per la Grecia, ma la vera storia non è la Grecia, ma chi sarà il prossimo. I leader europei avevano il diritto di essere preoccupati solo poco tempo fa sugli effetti di contagio di un default della Grecia sull\'intero sistema Euro, che naturalmente ora dicono che non esiste.
Lincontro Europeo Un Piano Senza DettagliHoro Capital
Esattamente, che cosa è accaduto in Europa? Il mercato ha reagito come se fosse arrivata la seconda delle soluzioni come la fine delle soluzioni. Nessun problema qui! La crisi del debito europeo è risolta! Ma se si guarda attentamente (è quasi sempre pericoloso quando si tratta di Europa) c\'è molto di più nella ripartenza del mercato, rispetto alla semplice euforia e sollievo. Quella che abbiamo visto è un\'involontaria conseguenza molto inquietante che tornerà a perseguitarci, come purtroppo ho scritto nel passato. Il dito punta verso i nostri vecchi amici derivati e i credit default swap. Questa settimana, mi sono ripreso da un influenza piuttosto brutta, sottoponiamo quindi ai raggi gamma e delta le questioni che possono esserci dietro il vero motivo della risposta del mercato, marciando inesorabilmente verso l\'Endgame.
Singularity era in origine un termine matematico per indicare un punto in cui un equazione non ha alcuna soluzione. In fisica è stato dimostrato che la caduta di una stella abbastanza grande sarebbe poi diventata un buco nero così denso che la sua stessa gravità avrebbe causato una singolarità nel tessuto dello spazio-tempo, un punto in cui molte normali equazioni della fisica improvvisamente non avrebbero più una soluzione.
Previsioni per il 2013: insostenibilità e transizioneHoro Capital
Mentre ci stiamo accingendo ad iniziare un nuovo anno, ci stiamo di nuovo inserendo nel rito della previsione per il prossimo anno. Quest'anno voglio guardare un po' più in la rispetto ad un singolo anno, questo al fine di riflettere in modo più approfondito sui cambiamenti che stanno per accadere nel mondo sviluppato. Stiamo andando tutti in contro a dei cambiamenti nel nuovo contesto economico (ed è quello che ci darà il benvenuto). La transizione porterà sia crisi che perdite per coloro che si impantaneranno nel sistema attuale che deve evolversi o crollare, ma anche delle opportunità per coloro che vedono la necessità di un cambiamento e desiderano cogliere dei vantaggi dall'evoluzione in corso.
Le conseguenze di una politica monetaria accomodanteHoro Capital
Oggi abbiamo sentito Bernanke con il suo discorso da Jackson Hole. Non sono stati proprio i fuochi d\'artificio di dieci anni fa, ma comunque abbiamo la possibilità di contrastare il suo pensiero con quello di un altro funzionario della Federal Reserve che ha appena pubblicato un articolo sul sito web della Federal Reserve di Dallas. Bernanke ha esposto con sempre più razionalità la sua politica di Quantitative Easing. Ma quanto è efficace? E non ci sono delle conseguenze non intenzionali di cui dovremmo essere a conoscenza? Perché i mercati sembrano sbavare sulla prospettiva di un ulteriore QE?
Il Giappone nell’ultimo trimestre è cresciuto ad un ritmo del 3,5% su base annuale, un tasso così elevato non lo si vedeva da lungo tempo. Naturalmente, i funzionari del governo vedono tutto questo come una chiara conferma delle loro nuove politiche e senza dubbio decideranno che in futuro saranno necessarie ancora più azioni di questo tipo.
Angela Merkel sta guidando la richiesta di un cambiamento delle regole, una revisione del trattato fondamentale che lega l\'Unione europea. Ma è allo tempo stesso troppo e troppo tardi? Il mercato ci suggerisce che il tempo sta davvero per scadere, e così vedremo le probabili conseguenze.
La madre che ha dipinto qualsiasi spazio fosse disponibileHoro Capital
Sono già diversi anni che scrivo che il Giappone è un moscone nella ricerca di un parabrezza. E a gennaio ho scritto che il 2013 sarà l'anno del parabrezza. La recente volatilità dei mercati giapponesi ci lascia completamente esterrefatti, ma questo è effettivamente ciò che ci si dovrebbe aspettare da un paese che è sull'orlo del disastro, sia economico che fiscale. Non voglio sembrare banale in quanto da un punto di vista globale il Giappone non è la Grecia: il Giappone è la terza economia del mondo. Le sue maggiori banche sono alla pari di quelle degli Stati Uniti. E' una potenza mondiale sia nel commercio che nelle transazioni finanziarie. La sua moneta ha lo status di “riserva”. Ha due delle sei più grandi multinazionali al mondo e 71 tra le 500 più importanti imprese, viene superato solo dagli Stati Uniti ed significativamente molto davanti alla Cina che ne ha solo 46. Anche se si prende la restante parte delle grandi aziende asiatiche e le si somma con quelle Cinesi, il totale supera a malapena quelle del Giappone (CNN). In breve, quando il Giappone si imbarca in una strategia fiscale e monetaria molto rischiosa, questa può generare un grave impatto sul resto del mondo. E l’impatto può essere anche doppiamente significativo perché la crescita globale viene in questo momento guidata dall’Asia.
La disoccupazione giovanile negli Stati Uniti è arrivata ad un valore pari al 17,1%. In Europa il problema è ancora più accentuato. Il caso più eclatante è la Grecia dove la disoccupazione giovanile è al 58% mentre in Spagna questa è vicina al 55%. Il Portogallo è al 36% e in Italia è al 35%. In Francia è superiore al 25%. Questo è solo un chiaro sintomo della crisi del credito? In gran parte chiaramente lo è, ma penso che ci sia un qualcosa di più profondo che si sta generando, un significativo cambiamento nella fondamenta del mercato del lavoro.
Picco del petrolio o picco dell'energia. una soluzione ottimaleHoro Capital
Un tema costante di questa lettera è il fatto che gli elementi che la compongono possono sembrare da lontano disgiunti gli uni dagli altri, ma in realtà sono collegati tra di loro con il tema principale. Se si protende da un lato sembra si possa creare una reazione che porti a delle conclusioni improbabili. Oggi esploriamo la connessione tra il disavanzo di bilancio e la politica energetica.
Nelle ultime due settimane abbiamo esaminato i problemi attraverso dei modelli. In primo luogo abbiamo toccato quello che ho chiamato la Singolarità economica. In fisica una singolarità è quella in cui i modelli matematici non funzionano più. Ad esempio, i modelli basati sulla fisica della relatività non funzionano più se si arriva troppo vicini ad un buco nero. Se pensiamo al troppo debito come ad una sorta di buco nero, si può capire il perché i modelli economici non funzionano più.
Quale strada prenderemo? Se solo potessimo far aumentare le nostre via d\'uscita sui nostri problemi del debito sovrano. Ma la crescita del debito crea ancora più problemi se questi non vengono gestiti, rendendo ancora più difficile l\'affrontarli; ma tenendo il debito e il deficit sotto controllo di conseguenza si monitora anche il dolore che ne consegue.
Il 2012 sarà l\'anno in cui le conseguenze delle scelte operate da parte delle nazioni, del cosiddetto mondo sviluppato, cominceranno a manifestarsi veramente nel regno economico. Siamo giunti al capitolo finale dell\'attuale Superciclo del debito, con diversi paesi sparsi lungo la strada, alcuni dei quali hanno raggiunto fasi più avanzate rispetto ad altri, ma tutti si stanno dirigendo verso una destinazione che li costringerà a prendere delle decisioni importanti, se le azioni politicamente dolorose non verranno prese. Più lungo sarà il processo, minori saranno il numero di opzioni disponibili e più dolorose le conseguenze. Alcuni paesi (si pensi alla Grecia) possono scegliere tra terribili situazioni economiche e il disastro. L\'opzione per delle scelte meno difficili ci sono state molto tempo fa, ora invece le regole sono tali che non si può tornare indietro al punto di partenza senza un diverso, ma ugualmente doloroso, risultato.
E\' facile classificare il deficit come qualcosa che c\'è sempre stato. I Chicken Littles non ci dicono che il deficit è in calo da decenni? Il Giappone sembra essere in grado di affrontare ampi disavanzi e noi non siamo in alcun modo vicini al loro livello di indebitamento. Non è la "Malattia giapponese" il peggior risultato a cui stiamo guardando - è solo una lenta crescita mondiale che, anche se frustrante, non è catastrofica? E alcuni hanno chiesto deficit ancora più grandi per stimolare la crescita economica e l\'occupazione, rifacendosi a periodi in cui il governo aveva effettivamente dei disavanzi e l\'economia sembrava rispondere positivamente riprendendo ancora una volta a crescere.
I titoli delle prime pagine sono per la Grecia, ma la vera storia non è la Grecia, ma chi sarà il prossimo. I leader europei avevano il diritto di essere preoccupati solo poco tempo fa sugli effetti di contagio di un default della Grecia sull\'intero sistema Euro, che naturalmente ora dicono che non esiste.
Lincontro Europeo Un Piano Senza DettagliHoro Capital
Esattamente, che cosa è accaduto in Europa? Il mercato ha reagito come se fosse arrivata la seconda delle soluzioni come la fine delle soluzioni. Nessun problema qui! La crisi del debito europeo è risolta! Ma se si guarda attentamente (è quasi sempre pericoloso quando si tratta di Europa) c\'è molto di più nella ripartenza del mercato, rispetto alla semplice euforia e sollievo. Quella che abbiamo visto è un\'involontaria conseguenza molto inquietante che tornerà a perseguitarci, come purtroppo ho scritto nel passato. Il dito punta verso i nostri vecchi amici derivati e i credit default swap. Questa settimana, mi sono ripreso da un influenza piuttosto brutta, sottoponiamo quindi ai raggi gamma e delta le questioni che possono esserci dietro il vero motivo della risposta del mercato, marciando inesorabilmente verso l\'Endgame.
Singularity era in origine un termine matematico per indicare un punto in cui un equazione non ha alcuna soluzione. In fisica è stato dimostrato che la caduta di una stella abbastanza grande sarebbe poi diventata un buco nero così denso che la sua stessa gravità avrebbe causato una singolarità nel tessuto dello spazio-tempo, un punto in cui molte normali equazioni della fisica improvvisamente non avrebbero più una soluzione.
Previsioni per il 2013: insostenibilità e transizioneHoro Capital
Mentre ci stiamo accingendo ad iniziare un nuovo anno, ci stiamo di nuovo inserendo nel rito della previsione per il prossimo anno. Quest'anno voglio guardare un po' più in la rispetto ad un singolo anno, questo al fine di riflettere in modo più approfondito sui cambiamenti che stanno per accadere nel mondo sviluppato. Stiamo andando tutti in contro a dei cambiamenti nel nuovo contesto economico (ed è quello che ci darà il benvenuto). La transizione porterà sia crisi che perdite per coloro che si impantaneranno nel sistema attuale che deve evolversi o crollare, ma anche delle opportunità per coloro che vedono la necessità di un cambiamento e desiderano cogliere dei vantaggi dall'evoluzione in corso.
Le conseguenze di una politica monetaria accomodanteHoro Capital
Oggi abbiamo sentito Bernanke con il suo discorso da Jackson Hole. Non sono stati proprio i fuochi d\'artificio di dieci anni fa, ma comunque abbiamo la possibilità di contrastare il suo pensiero con quello di un altro funzionario della Federal Reserve che ha appena pubblicato un articolo sul sito web della Federal Reserve di Dallas. Bernanke ha esposto con sempre più razionalità la sua politica di Quantitative Easing. Ma quanto è efficace? E non ci sono delle conseguenze non intenzionali di cui dovremmo essere a conoscenza? Perché i mercati sembrano sbavare sulla prospettiva di un ulteriore QE?
Il Giappone nell’ultimo trimestre è cresciuto ad un ritmo del 3,5% su base annuale, un tasso così elevato non lo si vedeva da lungo tempo. Naturalmente, i funzionari del governo vedono tutto questo come una chiara conferma delle loro nuove politiche e senza dubbio decideranno che in futuro saranno necessarie ancora più azioni di questo tipo.
Angela Merkel sta guidando la richiesta di un cambiamento delle regole, una revisione del trattato fondamentale che lega l\'Unione europea. Ma è allo tempo stesso troppo e troppo tardi? Il mercato ci suggerisce che il tempo sta davvero per scadere, e così vedremo le probabili conseguenze.
La madre che ha dipinto qualsiasi spazio fosse disponibileHoro Capital
Sono già diversi anni che scrivo che il Giappone è un moscone nella ricerca di un parabrezza. E a gennaio ho scritto che il 2013 sarà l'anno del parabrezza. La recente volatilità dei mercati giapponesi ci lascia completamente esterrefatti, ma questo è effettivamente ciò che ci si dovrebbe aspettare da un paese che è sull'orlo del disastro, sia economico che fiscale. Non voglio sembrare banale in quanto da un punto di vista globale il Giappone non è la Grecia: il Giappone è la terza economia del mondo. Le sue maggiori banche sono alla pari di quelle degli Stati Uniti. E' una potenza mondiale sia nel commercio che nelle transazioni finanziarie. La sua moneta ha lo status di “riserva”. Ha due delle sei più grandi multinazionali al mondo e 71 tra le 500 più importanti imprese, viene superato solo dagli Stati Uniti ed significativamente molto davanti alla Cina che ne ha solo 46. Anche se si prende la restante parte delle grandi aziende asiatiche e le si somma con quelle Cinesi, il totale supera a malapena quelle del Giappone (CNN). In breve, quando il Giappone si imbarca in una strategia fiscale e monetaria molto rischiosa, questa può generare un grave impatto sul resto del mondo. E l’impatto può essere anche doppiamente significativo perché la crescita globale viene in questo momento guidata dall’Asia.
La disoccupazione giovanile negli Stati Uniti è arrivata ad un valore pari al 17,1%. In Europa il problema è ancora più accentuato. Il caso più eclatante è la Grecia dove la disoccupazione giovanile è al 58% mentre in Spagna questa è vicina al 55%. Il Portogallo è al 36% e in Italia è al 35%. In Francia è superiore al 25%. Questo è solo un chiaro sintomo della crisi del credito? In gran parte chiaramente lo è, ma penso che ci sia un qualcosa di più profondo che si sta generando, un significativo cambiamento nella fondamenta del mercato del lavoro.
Picco del petrolio o picco dell'energia. una soluzione ottimaleHoro Capital
Un tema costante di questa lettera è il fatto che gli elementi che la compongono possono sembrare da lontano disgiunti gli uni dagli altri, ma in realtà sono collegati tra di loro con il tema principale. Se si protende da un lato sembra si possa creare una reazione che porti a delle conclusioni improbabili. Oggi esploriamo la connessione tra il disavanzo di bilancio e la politica energetica.
Nelle ultime due settimane abbiamo esaminato i problemi attraverso dei modelli. In primo luogo abbiamo toccato quello che ho chiamato la Singolarità economica. In fisica una singolarità è quella in cui i modelli matematici non funzionano più. Ad esempio, i modelli basati sulla fisica della relatività non funzionano più se si arriva troppo vicini ad un buco nero. Se pensiamo al troppo debito come ad una sorta di buco nero, si può capire il perché i modelli economici non funzionano più.
Ipotizziamo di stare in un mondo perfettoHoro Capital
Come abbiamo visto la scorsa settimana gli economisti non sono nemmeno così particolarmente bravi nel raccontarci quello che è successo durante l'anno che è appena passato e tanto meno nel raccontarci quello che deve ancora arrivare. (E spesso vediamo dei bilanci nazionali che pretendono di fare delle previsioni a dieci o più anni.)
Il concetto di base è piuttosto semplice. Vi è la necessità di prevedere dei ricavi e dei costi. Delle due, le spese sono la cosa più semplice da prevedere. La maggior parte delle spese del governo sono voci di un bilancio. "Si prevede di spendere $5 miliardi di dollari all'anno per la manutenzione di strade e ponti, $1 miliardo di dollari per i parchi nazionali, $925 miliardi dollari per la difesa, ecc." Anche i costi della Social Security sono semplici da prevedere. La sanità invece comporta un sacco di stime, ed infine i costi inerenti alla disoccupazione salgono e scendono in relazione all'economia.
Nelle ultime tre settimane sto continuamente commentando quello che personalmente penso sia una folle strada che i giapponesi hanno intrapreso, e quello che penso possa essere considerato nella storia l'esperimento di politica monetaria più scandaloso, intrigante e disperato da parte di una grande potenza economica. I giapponesi stanno rapidamente arrivando al loro Endgame, ossia raggiungere il limite della loro capacità di prendere in prestito del denaro a tassi di interesse che siano economicamente sostenibili. Se i tassi di interesse sulle obbligazioni giapponesi arrivassero solo anche ad un mero 2,2%, l'80% delle entrate fiscali servirà solo per pagare gli interessi sul loro debito. Con un rapporto debito - PIL pari al 245% si trovano in una situazione profondamente disperata e loro lo sanno. E quando ci si trova in periodi disperati, sono necessarie solo delle misure disperate.
I banchieri delle banche centrali vanno a gonfie veleHoro Capital
Quando circa due anni fa io e Jonathan Tepper abbiamo scritto Endgame, l'attenzione era molto concentrata sull'Europa, ma nel avevamo anche chiaramente parlato in modo dettagliato di come nel giro di pochi anni il Giappone sarebbe stato la fonte della vera volatilità a livello globale. "Un insetto alla ricerca di un parabrezza" era stato il titolo del capitolo dedicato al Giappone. Quest'anno, nella mia previsione sul 2013 ho scritto che sarà "l'anno del parabrezza." Nelle ultime due settimane ci siamo concentrati sui problemi che affliggono il Giappone e su quanto è importante il Giappone nell'economia mondiale; alla fine anche questa settimana dobbiamo ancora una volta concentrarci sulla Terra del Sol Levante.
I leader europei sono impegnati nel mantenere sia l\'euro che la zona euro così come sono. Ma per consentirgli di fare questo, tutto deve cambiare, come suggerisce la citazione dal meraviglioso romanzo italiano del 1958, Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi Lamedusa. Questo non è un compito facile, in quanto nessuno di loro vuole un cambiamento che abbia un impatto negativo verso se stessi e, come vedremo, non c\'è cambiamento che permetterà che tutto rimanga lo stesso e che non abbia un impatto severo su tutti, come vedremo. Nell\'affrontare la terza parte di una serie che continua, guardiamo alle opzioni che sono effettivamente disponibili tra le scelte del menu, o come qualche gruppo lo chiamava, il menu del dolore. Vi offro alcuni punti di riferimento che dovremmo guardare lungo il percorso, e termino con il dare un mio suggerimento su ciò che l\'Europa dovrebbe fare.
Grant ha sostenuto un ritorno al gold standard nelle stesse sale dove si discute della moneta dello stato (fiat money)! Sembra che la Fed di New York stia chiedendo di avere un confronto con alcuni di quelli che la criticano. Ho letto alcuni degli interventi, ma per diversi motivi questo è il migliore, non per ultimo contiene alcuni passaggi molto divertenti.
Ho spesso detto che non considero l\'oro un investimento ma piuttosto un assicurazione. Ma la domanda è un assicurazione contro che cosa? Mentre parlavo a quel pubblico dei loro problemi concreti, mi sono reso conto che l\'oro è l\'assicurazione della banca centrale.
"Forse più di ogni altra cosa, l\'incapacità di riconoscere la precarietà e la mutevolezza della fiducia (in particolare nei casi in cui i debiti a breve termine sono elevati e devono essere continuamente rinnovati) è il fattore chiave che dà origine alla sindrome del this-time-is-different. Ai governi, alle banche o alle società fortemente indebitate può sembrare di poter rinnovare allegramente le scadenze dei loro debiti per un periodo di tempo molto lungo, ma poi arriva il bang! - la fiducia crolla, i finanziatori spariscono e a quel punto la crisi arriva.
Nel mio libro Endgame, scritto con il mio co-autore Jonathan Tepper, ho dedicato un capitolo ai problemi che la Spagna stava affrontando. Era per noi evidente, mentre scrivevamo alla fine del 2010, che per la Spagna non era davvero facile trovare una via d\'uscita. Alla fine, sarebbe arrivato un fiume di miseria e lacrime.
E\’ facile classificare il deficit come qualcosa che c\’è sempre stato. I Chicken Littles non ci dicono che il deficit è in calo da decenni? Il Giappone sembra essere in grado di affrontare ampi disavanzi e noi non siamo in alcun modo vicini al loro livello di indebitamento. Non è la "Malattia giapponese" il peggior risultato a cui stiamo guardando - è solo una lenta crescita mondiale che, anche se frustrante, non è catastrofica? E alcuni hanno chiesto deficit ancora più grandi per stimolare la crescita economica e l\’occupazione, rifacendosi a periodi in cui il governo aveva effettivamente dei disavanzi e l\’economia sembrava rispondere positivamente riprendendo ancora una volta a crescere.
Il documento che ha dato vita alla zona euro si trova proprio in questa condizione. Tutti pensano di sapere cosa volesse dire o almeno i tedeschi. La Bundesbank (la banca centrale tedesca) era abbastanza sicura che avrebbe impedito la monetizzazione del debito. C'è scritto proprio così all'articolo 123. Ma l'Unione europea e la BCE (con il loro fedele compagno del FMI) sembrano costantemente però muoversi in un territorio inesplorato. Banche, credito e crisi dei debiti governativi sembra richiedano manovre legali che non sono state esplicitamente specificate. Mentre il resto d'Europa sta a guardare, la BCE man mano che va avanti traccia le linee sulla mappa.
Iniziamo questa settimana con una domanda semplice. L'inflazione è una cosa buona o cattiva? Rispondete rapidamente. Mi dispiace, la vostra risposta è sbagliata. O meglio non possiamo sapere se la vostra risposta è giusta o sbagliata, perché non siamo sicuri che cosa si intende dire con la domanda. Possiamo pensare che sia una cosa buona, ma non possiamo esserne sicuri perché la parola inflazione ha significati diversi, a seconda delle persone che si trovano in luoghi e tempi diversi. Infatti, anche delle stesse persone nello stesso luogo e alla medesima ora non riescono ad accordarsi su una definizione precisa.
Ringrazio vivamente per la splendida organizzazione ed ospitalità "Arredamenti Macchini" per l'immersione sensoriale nell'alta fedeltà d'eccellenza "Hi-FI Natali", "Fratelli Romani" di Monsummano Terme per la qualità del cibo, "Valentina Carmignani" per l'intervento sull'evoluzione e l'approccio al mercato immobiliare.
La necessità di fare un grosso cambiamentoHoro Capital
Il 5 marzo 2013 il Dow Jones Industrial Average ha stabilito un nuovo massimo storico, superando il precedente massimo pari a 14,165.50 che era stato raggiunto nell'ottobre del 2007. Solo il mercato azionario non sembra prendere atto che il mondo si trova oggi in una situazione ben diversa rispetto a 5 anni e mezzo fa. Molti investitori parlano di un mercato ribassista, ma intanto percorrono la strada rialzista. Questa apparente contraddizione è funzione della convinzione diffusa che la politica della banca centrale sia questa proveniente da Tokyo, Francoforte, Londra o Washington fornisce un efficace copertura alla volatilità consentendo così agli investitori di ignorare i problemi economici e finanziari sottostanti, che continuano intanto a cuocere a fuoco lento.
Come si può arrivare ad una piena occupazione e ad un miglior livello di educazione nazionale rispetto al punto di vista che è stato recentemente dichiarato da David Rosenberg (sia alla conferenza che anche in altri contesti), ossia sul fatto che quanto prima vedremo l'inflazione ed in contemporanea anche l'inizio di un mercato obbligazionario ribassista? Devo dire che questa cosa ha sorpreso molti di noi durante la sua presentazione che si è concentrata sul tema da un mercato obbligazionario rialzista ad uno ribassista. Ma è la ragione per la quale ha deciso di credere in questa cosa che ci ha lasciati ancora di più sorpresi. Io non penso di essere assolutamente in grado di esprimere, in questo breve spazio, le motivazioni che egli ha espresso in modo così impeccabile e molto dettagliatamente durante la sua presentazione ma cercherò di evidenziare alcuni dei punti più salienti.
Questa settimana, il PMI della Cina si è attestato a malapena sopra il 50 ed è chiaramente in calo rispetto all'anno scorso. Nonostante quello che si legge la crescita economica della Cina sta rallentando, il che non è positivo per i metalli e per i prodotti legati alle materie prime (diverse da quelle considerate "soft" come i cereali, il bestiame, ecc.). GaveKal sostiene che la caduta dei prezzi delle materie prime che abbiamo visto negli ultimi tempi, forse è di natura strutturale. Eppure le obbligazioni salgono, l'oro cresce, le azioni salgono. (Chiaramente il mercato non ha ascoltato questa mattina il mio amico Nouriel Roubini, Dr. Doom, infatti dopo il suo intervento nessuno in questa conferenza ora può chiamarmi pessimista. Anche se lui preferisce il termine realistico..) Apparentemente tutto sta levitando.
Ho scritto qualche tempo fa che la Grecia poteva scegliere tra un Disastro di tipo A: ossia rimanere nell'euro, e un Disastro di tipo B: uscire dall'euro. Sono appena tornato dopo aver trascorso quattro giorni in Grecia, ho incontrato un sacco di persone a tutti i livelli della società ed ora voglio condividere con voi in questa lettera la mia analisi sulle loro scelte e sui risultati che hanno raggiunto. Dirò anche un paio di cose su quali potrebbero essere le implicazioni, dettate da ulteriori sviluppi del tema Grecia sia per il resto dell'Europa che per il mondo sviluppato.
"Per ogni problema complesso c'è una risposta chiara, semplice e sbagliata".
H. L. Mencken
Forse la domanda che mi viene maggiormente posta è: "Cosa ne pensi dell'oro?" Anche se spesso ho scritto dei brevi commenti sul metallo giallo, non riesco a ricordare l'ultima volta che ho dedicato un intera lettera al tema dell'oro.
"Una cosa è avere un parere da un punto di vista macro, ma cosa molto diversa è agire come se questo fosse corretto."
Howard Marks, Oaktree Capital Management
Può essere frustrante ed anche un po' futile l'esperienza di essere un economista. I mercati finanziari non sempre si comportano come se ci fosse un collegamento tra i fondamentali economici e i prezzi delle azioni.
Formazione del Capitale e Fiscal CliffHoro Capital
Nell\'attuale contesto economico spesso ci si lamenta in merito alla volatilità e all\'incertezza, ma c\'è una cosa della quale credo che possiamo essere abbastanza certi: le tasse stanno crescendo.
A tutti noi piace pensare a noi stessi come esseri umani del tutto razionali, governati dalla logica e dall\'analisi ma purtroppo non siamo così logici come vorremmo. Per le nostre decisioni adottiamo tutti i tipi di pregiudizi e anche lo stesso modo in cui elaboriamo le informazioni nel nostro cervello umano questo crea una serie di pregiudizi. Siamo tutti intenti a vedere ciò che ci aspettiamo di vedere e quindi non solo non riusciamo a vedere la foresta attraverso gli alberi, ma alla stessa modo riusciamo ad ammirare la foresta senza far caso agli alberi. Siamo tutti troppo spesso intenti a guardare ciò che pensiamo dovremmo vedere (questo è uno dei motivi per cui è così difficile modificare il proprio modo di scrivere!).
Come si fa a confrontare la crisi finanziaria di un paese con quella di un altro? Il Fondo Monetario Internazionale ha cercato di fare proprio questo, scatenando di conseguenza un dibattito piuttosto acceso negli ambienti economici. E mentre oggi vedremo le loro analisi, il punto chiave è che i modelli economici utilizzati per guidare la politica monetaria e fiscale non stanno funzionando come succedeva invece in passato.
La sorpresa del Tasso di DisoccupazioneHoro Capital
Come tutti coloro che stanno prestando particolare attenzione all\'attuale situazione economica, sono rimasto sorpreso quando i titoli dei giornali hanno detto che la disoccupazione era scesa al 7,8%. Una variazione di tale entità non sembra essere storicamente coerente con una crescita economica inferiore al 2% almeno per come è stata rilevata dal Establishment Survey, in quanto la crescita dei posti di lavoro a malapena riesce a tenere il passo con la crescita della popolazione o con le entrate fiscali che anche il mese scorso erano abbastanza piatte.
Negli ultimi 80 anni nel mondo economico e in quello degli investimenti abbiamo creato modelli di rischio sempre più sofisticati. Per ogni nuovo strumento che abbiamo creato per misurare il rischio, ci è sembrato di pensare che in qualche modo avevamo acquisito un maggiore controllo sul nostro futuro. Paradossalmente ci sembra di credere che più conosciamo il rischio, tanto più possiamo in qualche modo controllare la nostra esposizione ad esso. Più creiamo modelli elaborati e vediamo correlazioni tra gli eventi e le performance dei nostri investimenti e l\'economia, più diventiamo sicuri di noi stessi.
Qe Infinity: Conseguenze non IntenzionaliHoro Capital
La Federal Reserve (che è il FOMC - Federal Open Market Committee) la scorsa settimana ci ha segnalato che farà una politica di quantitative easing flessibile. La maggior parte del mondo pensava che ci avrebbero fornito solo un QE3, viceversa molti osservatori sono rimasti invece fortemente sorpresi del fatto che Bernanke abbiamo guidato la Fed nel decidere non solo di continuare l\'Operation Twist con le attuali condizioni, ma anche di acquistare ulteriori $40 miliardi al mese di obbligazioni relative ai mutui immobiliari (agency mortage bonds).
Una Passeggiata Attraverso I Campi Minati Dei Dati
1. SCENARI FINANZIARI
JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE
Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital
Una passeggiata attraverso i campi minati dei dati?
di John Mauldin | 24 marzo 2012 - Anno 3 - Numero 12
In questo numero:
Svezia, la Mecca Socialista
Quali sono le esigenze degli Stati Uniti per essere un buon socialista svedese
"L'Europa è ha corto di bacchette magiche"
Quale sarà il tasso di disoccupazione degli Stati Uniti prima delle elezioni?
Il bambino ha bisogno di un paio di scarpe
"Dico la verità non in misura di quanto vorrei, ma per quanto coraggio ho:
ed oso un po' di più mentre sto invecchiando."
- Michel de Montaigne (influente scrittore del Rinascimento francese)
Questo venerdì mi ritrovo nell'andare a dormire molto più tardi di quello che pensavo ...
nella lounge dell'aeroporto di Stoccolma, sulla strada per Parigi. Per grande felicità dei
lettori in tutto il mondo, questa potrebbe essere la più breve lettera in 12 anni. Scriverò in
questo momento e mentre sarò in volo in modo tale da spedirla quando atterrerò , per poi
questa sera stare con gli amici. Oggi non c'è tempo per una ricerca esaustiva, quindi
dovremo muoverci attraverso degli argomenti che, a caso, hanno catturato la mia
attenzione durante questa settimana, fino a quando non sarà il momento di premere il
pulsante di invio. Non ci sarà nessun ordine particolare, quindi partiamo.
Svezia, la Mecca socialista
Mi è stato chiesto di venire a Stoccolma per parlare alla Swedbank. Mi hanno organizzato
una serie di incontri con diverse persone del posto, così come una cena con i lettori. Ho
parlato con un numero significativo di persone che si trovavano in posizioni di
responsabilità, durante la crisi Svedese del credito e del debito dei primi anni 1990. E'
stata una vera crisi. La moneta era fortemente sotto attacco, così come i fondamentali
erano negativi. Quello era lo stesso periodo durante il quale Soros stava attaccando la
sterlina britannica. I tassi di interesse in Svezia erano cresciuti, ma l'ambiente finanziario
era debole. Questo significava che le imprese svedesi e i consumatori potevano
indebitarsi in valuta estera, in quanto i tassi di interesse erano molto più bassi, e infatti lo
hanno fatto. La banca centrale fu molto esplicita nel dire che avrebbe protetto il valore
della moneta, e tutti gli hanno creduto. Ricordatevi, che questo è un paese relativamente
piccolo, e tutti conoscono almeno qualcuno che è stato coinvolto con la banca centrale. La
banca centrale è stata irremovibile nella sua convinzione che avrebbe potuto proteggere il
valore della moneta, e ha aumentato i tassi del 500% pur di farlo.
Perché una tale scelta per avere una moneta molto forte in un paese che è trainato dalle
esportazioni? Perché in base alla loro esperienza passata, si credeva che il non difendere
la moneta fosse una cosa sbagliata da fare. I miei ospiti sono andati nel dettaglio della
storia svedese (che ho trovato affascinante), spiegando il pensiero di quel periodo. Proprio
2. come l'iperinflazione nel 1920 avevano segnato la Repubblica di Weimar in Germania,
lasciando nella nazione una avversione alle facili politiche monetarie, la storia della Svezia
ha invece dei coloriti punti di vista, da parte degli svedesi, rispetto a quelle che si
consideravano delle adeguate misure monetarie.
Ho detto, che quello mi sembrava il classico problema dei generali sempre in lotta con
l'ultima guerra che hanno pianificato. "Esattamente", mi è stato risposto.
In ultima analisi, ovviamente, il mercato imponeva che la moneta non potesse essere
mantenuta con dei tassi artificialmente elevati sia in Svezia che in Gran Bretagna. Il
meccanismo del cambio si era rotto. Alla corona svedese è stato alla fine permesso di
fluttuare e poi in una notte è scesa del 21%. Il che significava che i redditi prodotti in
Svezia, che servivano per pagare gli interessi sui prestiti esteri, erano scesi del 21% in
relazione al costo dei tassi di interesse. Le proprietà subirono subito un deprezzamento in
relazione alla valuta, che era stata utilizzata come prestito per effettuarne acquisto.
La disoccupazione salì immediatamente al contestuale arrivo della recessione. Il
disavanzo pubblico salì del 10% durante una notte, per la conseguenza di un minor gettito
fiscale e per i costi di disoccupazione più elevati. Il debito pubblico è di conseguenza
aumentato, e il mercato obbligazionario ha voluto dei tassi di interesse più elevati, e
questo ovviamente ha peggiorato maggiormente la situazione.
"Lasciatemi che provi ad indovinare. La maggior parte delle grandi imprese e degli
investitori che ha visto arrivare la crisi, ha cercato di proteggere se stessi. Le persone e le
imprese di più piccole dimensione sono state quelle che hanno subito maggiormente
l'impatto della crisi. "I miei padroni di casa (che, pur essendo più giovani di me, in quel
periodo erano già in posizioni di responsabilità) tutti loro aveva vissuto e sofferto in quel
periodo. E tutti mi hanno sorriso e mi hanno fatto cenno di sì. Beh, hanno anche ricordato,
mentre parlavano tra di loro, che c'e stata una grande azienda che invece ha creduto fino
alla fine nella banca centrale, ma poi è fallita.
Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpllp.com - è la società partner di
John Mauldin per il mercato Europeo.
Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il
mercato Italiano.
Tel. 02 89096674 - rcarraro@horocapital.it
Quali sono le esigenze degli Stati Uniti per essere un buon socialista
svedese
È interessante notare, e non importa l'idea politica delle persone con le quali ho parlato,
che c'era un completo disaccordo (se non del disprezzo) su come gli Stati Uniti avevano
gestito la recente crisi bancaria.
"L'abbiamo fatto in modo molto diverso, e si è rivelata essere la strada giusta. Se una
banca voleva un aiuto dal governo, il governo ha detto 'Certo. Nessun Problema. Basta
che ci diate tutte le azioni.' Gli azionisti sono stati spazzati via, in cambio dell'aiuto del
3. governo".
Essi mi hanno invece ricordato che i banchieri hanno fatto tutto il possibile, per non cadere
nelle mani del governo. Ma se così fosse, il governo ha preso gli asset e li ha messi in una
banca sana e ha messo da parte tutte le banche con problemi. Tipicamente, le attività che
avevano problemi erano tutte quelle collegate all'immobiliare. Per inciso, il governo ha
venduto le attività dopo un certo tempo e così non ha perso il patrimonio immobiliare, che
normalmente mantiene il valore del denaro anche nel bel mezzo di una crisi.
Se avessimo avuto solo degli svedesi socialisti, mentre gestivamo il nostro programma
TARP.
E a proposito di socialisti svedesi, se qualcuno cercasse di introdurre la loro "soluzione"
che è l'equivalente svedese del nostro programma di social security negli Stati Uniti, ci
sarebbe pianto e stridor di denti da entrambe le parti. Sarebbe considerata la fine del
mondo e un azione crudele senza pietà.
Il sistema svedese si configura come un modello "pay as you go" per la sicurezza sociale.
Gli attuali pensionati ricevono in relazione a ciò che gli attuali dipendenti pagano. Se
durante una recessione il gettito scende, di conseguenza i contributi previdenziali
scendono. E quindi ci può essere effettivamente il caso in cui la pensione di anzianità
scenda in un determinato periodo, piuttosto che salire, se il paese è in recessione. In
sostanza, i costi sociali sono indicizzati al PIL. Non possono mai esser in deficit
nell'attuare il loro programma. Posso supporre che potrebbero aumentare le tasse, ma
sembra che ci sia poco interesse nell'aumentare le imposte.
C'erano delle chiare preoccupazioni da parte di noi, nell'essere etichettati come una
nazione socialista, anche se molti di noi negli Stati Uniti già pensano che lo siamo. "Noi
potremmo insegnarvi molto nell'essere dei socialisti responsabili" fu la risposta universale.
"In molti modi, siamo meno socialisti di voi."
Tornando alla crisi, molti mi hanno ricordato di aver letto una relazione di un grande
gruppo europeo, che parlava di come la Svezia sarebbe stata condannata per anni da una
depressione e da una difficile situazione economica. Eppure, in pochi anni la Svezia ha
ricominciato a crescere, mentre i socialisti hanno ripreso le redini del loro governo e hanno
iniziato a lavorare insieme, e il paese non si è più fermato nel guardare indietro. Da un
grande debito pubblico in rapporto al PIL (non riesco a ricordare il numero esatto, ma era
davvero grande [e non c'è internet su Air France]), è ora arrivato tra il 30 e il 40%, molto
simile a quello delle nazioni dei mercati emergenti. Il loro recupero è stato aiutato dal fatto
che avevano un forte settore delle esportazioni, che è stato a sua volta aiutato da un forte
calo della loro valuta. Adesso sono in una situazione di avanzi, e la loro moneta fluttua.
Mentre l'Europa entrava in una fase di recessione, e poi con la crisi del credito ci è entrata
ancora una volta in recessione, la Svezia ha continuato a crescere anche se lentamente.
"L'Europa è ha corto di bacchette magiche"
Questo era il titolo della versione europea del Wall Street Journal. Il titolo in prima pagina
era "I dati indicano ulteriore dolore nella zona Euro." L'indice dei responsabili degli acquisti
era sceso, rispetto alle aspettative.
"Come minimo, dicono alcuni analisti, che i segnali di recessione fanno sembrare che i
4. funzionari della BCE siano stati troppo ottimisti nelle recenti dichiarazioni, sul fatto che il
blocco dell'eurozona fosse sulla buona strada del recupero e che la banca centrale
potesse ora incominciare a discutere dei modi per allentare le misure della crisi. 'L'euro
zona è ben lungi dall'essere fuori dai guai "ha detto Howard Archer di HIS Global Insight."
(WSJ)
Questo non è affatto una sorpresa. L'Italia si prevede che quest'anno abbia una
contrazione del 1,3%. La Spagna è già in recessione. Germania e Francia sono a
malapena in crescita. I tassi d'interesse spagnoli, nonostante l'iniziativa della BCE, sono in
crescita, con tassi Spagnoli che ora sono superiori a quelli italiani.
La Spagna è stato un importante argomento di discussione qui a Stoccolma. Alla
conferenza nella quale ho parlato hanno partecipato la maggior parte degli asset manager
di grandi dimensioni, sia nel reddito fisso che nelle azioni. Alcuni manager piuttosto esperti
sono stati molto espliciti nel chiedere come la Spagna potrà risolvere i suoi attuali
problemi.
Il paese è in recessione. La disoccupazione è del 20% e del 50% tra i giovani. Il deficit è
oggi stimato essere pari al 5,8%, in crescita rispetto all'obiettivo accettato dal precedente
governo. L'UE non è felice del nuovo governo spagnolo, che ha firmato i nuovi accordi
fiscali ma è poi tornato sui propri passi nel giro di pochi giorni aumentando i propri
disavanzi previsti.
Come è possibile per la Spagna, avvicinarsi ad un programma di austerità simile a quello
greco? Il debito del settore privato è superiore al 200% del PIL, e sono costretti a ridurre la
leva finanziaria. Se il settore pubblico tenta di farlo, peggiorerà notevolmente il PIL nel
breve periodo, il che aumenterà ancora di più la disoccupazione. Il Primo Ministro
spagnolo Mariano Rojay si trova in una situazione molto difficile.
(http://en.wikipedia.org/wiki/Mariano_Rajoy) Se si taglia troppo il deficit, si rischia una
recessione ancora più profonda e una corrispondente diminuzione del gettito fiscale
(aumento della disoccupazione e dei costi), che ovviamente rende il deficit ancora più
negativo. Per un esempio, guardate la Grecia per vedere come funzionano delle politiche
di questo tipo.
Ma se loro dicessero all'Unione europea di scordarsi i propri obiettivi di disavanzo,
rischierebbero non solo la loro ira, che può essere affrontata, ma la possibilità che gli
venga richiesto un piano di austerità ancora più severo in cambio di assistenza.
Uno dei miei ospiti mi ha segnalato che Rajoy ha il pieno controllo e può fare quello che
vuole. Non ero d'accordo, facendogli notare che egli sta giocando una seria partita a
poker. Egli può solo accedere al mercato obbligazionario a dei tassi, che forse non sono
neppure sostenibili fintanto che la BCE continua a comperare il debito spagnolo e finanzia
le banche spagnole, che stanno comprando il debito spagnolo in modo spaventoso. Le
banche spagnole hanno portato la loro partecipazione al debito pubblico spagnolo ad oltre
il 10% sia in dicembre che in gennaio, un aumento di molto superiore rispetto a tutte le
altre banche delle varie nazioni della zona euro. Non vi è alcun motivo nel pensare che il
trend non continui sia febbraio che in questo mese.
Rajoy ha puntato tutte le sue chips, scommettendo che il resto della zona euro, e più in
particolare la Germania, non cercherà di forzare la Spagna nell'adottare delle misure atte a
ridurre il disavanzo in maniera seria e veloce. "Come possono costringerli?" Mi è stato
5. chiesto.
"Molto semplice. Basterebbe dire semplicemente alla BCE di non per finanziare il debito
spagnolo al di sotto di un certo livello dei tassi di interesse. Infatti, il recente aumento dei
tassi d'interesse, ben superiore a quello dell'Italia, non può essere una coincidenza. Può
essere un richiamo sottile per Rajoy su chi ha il controllo reale. Senza l'aiuto della BCE, i
tassi delle obbligazioni spagnole inizierebbero a volgere ai livelli di quelli della Grecia, e la
fine si avvicinerebbe rapidamente. Le uniche opzioni a quel punto sarebbe un default e / o
uscita dalla zona euro."
Questa è, naturalmente, la mano che viene tesa a Rajoy. "Spingetemi troppo lontano e
vediamo se vi piacerà una vera e propria crisi bancaria", così quella parola che inizia per
"D" (default) entra nel vocabolario spagnolo. TUTTO CIO' creerebbe enormi mal di testa e
notti insonni in tutta Europa. Rajoy sta scommettendo che la Merkel inizierà a dare segnali
di cedimento. Mentre l'Europa può permettersi di perdere la Grecia e il piccolo povero
Portogallo (anche se c'è molta nostalgia e sentimento quando si tratta di Portogallo), con
la Spagna è diverso; se essa dovesse prendere in considerazione di fare un paio di
telefonate per uscire dall'Unione Europea, metterebbe in discussione l'intero progetto della
zona euro.
Gli elettori europei (leggi tedeschi), decideranno di salvare la grande Spagna? E quanto
avrebbe bisogno di essere grande. Possono le banche e la BCE permettersi un taglio,
anche piccolo del debito o uno slittamento del pagamento del debito spagnolo? Questo è
uno dei giochi più intriganti sui negoziati internazionali che sono in corso oggi, di gran
lunga più interessanti della Grecia. La conclusione sulla Grecia è stata ben intuibile. Non è
chiaro cosa succederà con la Spagna. Può ottenere la Merkel il consenso del popolo
tedesco per andare avanti? Riuscirà a invertire la volontà dei suoi elettori, anche se non
sembra così facile? Sarà in grado Rajoy di far fronte ai costi di un default o di una uscita?
Una volta avviato il gioco del default, è meglio tagliare in modo sufficiente per raggiungere
la futura sostenibilità necessaria, a meno che non si riesca ad ottenere il consenso della
BCE per acquistare le obbligazioni future, poiché il mercato delle obbligazioni private
scomparirà.
Ancora una volta in Europa siamo ad un punto dove non ci sono scelte buone, solo quelle
molto cattive. Ma questa volta si è di fronte ad un paese che fa davvero la differenza. (Non
piccola come la Grecia). La Spagna non ha modo di ridurre il deficit, senza peggiorare le
cose. Ma l'Europa deve essere disposta a finanziare il debito spagnolo, anche se "solo"
attraverso azioni come LTRO e le azioni della BCE.
Questo sarà un argomento che purtroppo riprenderemo in molte occasioni. Restate
sintonizzati.
Che cosa accadrà al tasso di disoccupazione prima delle elezioni?
Le elezioni presidenziali incombono sul presidente degli Stati Uniti è più che un
referendum sul presidente in carica, si tratta di una vera scelta tra due individui. Non vedo
alcuna ragione per cui la prossima elezione sarà diversa. Io credo che se la
disoccupazione sarà oltre l'8% e continuerà a crescere, Obama perderà. Se la
disoccupazione sarà al 7% o inferiore, credo che Obama vincerà. Tra il 7% e l'8%
diventerà un tira e molla.
6. Allora a quanto ammonterà l'occupazione? Mi sono imbattuto in un grande grafico
interattivo (per gentile concessione del mio amico Mike Shedlock) di Ross Perez di
Tableau Software. Si può simulare, ciò che si pensa accadrà sulla crescita occupazionale
e quale sarà l'aumento (o la diminuzione) della disponibilità di manodopera e il grafico vi
darà il tasso di disoccupazione futuro (fino al 2015).
Come ho scritto in passato, è un fatto strano che il Bureau of Labor Statistics non
consideri i disoccupati che non stanno cercando lavoro nelle ultime quattro settimane.
Oppure, se hai ottenuto un posto di lavoro per un breve periodo. A mio avviso, un lavoro,
anche se temporaneo e con una paga molto bassa, è un lavoro ai fini statistici. E il BLS è,
dopo tutto, incaricato di darci le statistiche.
Poiché le persone si sono scoraggiate durante la recente recessione e hanno smesso di
cercare un lavoro, non sono state quindi più conteggiate come disoccupati. Milioni di
persone sono state considerate "non più nella forza lavoro e quindi non disoccupate." Se
non fosse che queste persone non vengono più conteggiate come disoccupate, l'attuale
tasso di disoccupazione sarebbe ben più del 9%.
Non vi sembra meschino o politicamente motivato (il fatto che non vogliano che il numero
sia peggiore di quello che è?) semplicemente escludendoli? Ma come possiamo davvero
saperlo? Devo ammettere che non ho chiamato decine di migliaia di famiglie e fatto un
sondaggio.
Ma poi, per fortuna, non è necessario. Le persone di Gallup hanno anche fatto un
sondaggio telefonico alle famiglie statunitensi. In effetti, se la memoria non mi inganna,
utilizzano una metodologia che corrisponde a quella che ogni persona, e chiunque che
vive nel mondo reale utilizzerebbe ("Vuoi un lavoro?"), ma questo non è considerato
ragionevole per uno statistico del BLS. E Gallup ha scoperto che la disoccupazione è (rullo
di tamburi) ... il 9%.
(Nota a margine: aspettiamo di saperne di più su questo durante i dibattiti presidenziali. La
mia scommessa è che il pubblico imparerà di più di quello che realmente vorrebbe sapere,
sulla metodologia BLS.)
Come la maggior parte degli economisti che lavorano su questi numeri vi dirà (compreso
Ben Bernanke), il numero di posti di lavoro ha bisogno di crescere di circa 125.000 al
mese solo per tenere il passo con la crescita della popolazione. Quale sarà lo sviluppo del
mercato del lavoro nei prossimi 8 mesi? Sarà più di 200.000 unità, come lo è stato negli
ultimi 3 mesi? Sarà di 160.000, come lo è stato nel 2011? Per coloro che non sono su
internet mentre leggono questo, vi offrirò due grafici con tali presupposti. Sei più ottimista
riguardo la crescita di posti di lavoro? Fai tu delle ipotesi.
Quanti nuovi posti di lavoro saranno sufficienti se coloro che non vengono conteggiati
come disoccupati, decideranno di cercare un lavoro? Nel mese di febbraio, c'erano
476.000 persone che hanno deciso di cercare un lavoro e sono rientrati nel mondo del
lavoro. L'indagine sulle famiglie, in realtà mostra un incremento maggiore dell'occupazione
rispetto al sondaggio fatto, che può essere visto come abbastanza positivo. La gente
pensava che avrebbe avuto la possibilità di trovare un nuovo lavoro e ha deciso di
provare. Se vuoi essere pessimista, si può vedere una correlazione molto netta tra
l'aumento della forza lavoro e la fine dei sussidi di disoccupazione. La verità sta
7. probabilmente nel mezzo.
I dati in arrivo sembrano puntare su un miglioramento dell'economia, anche se il
miglioramento è più lento di quanto normalmente a questo punto ci si aspetterebbe in una
fase di recupero. Ma se si fa il confronto con i tre mesi corrispondenti dell'anno scorso, si
vede che la crescita è superiore alla media. Possiamo aspettarci di continuare a vedere
200.000 nuovi posti di lavoro al mese? Ho messo questa tabella nella mia lettera della
settimana scorsa, senza i numeri totali annuali, che gentilmente ha aggiunto Mish, quindi
cerchiamo di usare il suo grafico. Si noti che nei sei mesi precedenti il mese di novembre,
non si è raggiunto neanche la media di 125.000. Se questo schema si ripete, allora è
probabile che si vedrà un po' di aumento della disoccupazione.
Mish ha scritto:
- "Al culmine della bolla di internet, l'economia è riuscita a guadagnare 264.000 posti di
lavoro al mese.
- Al culmine della bolla immobiliare nel 2005, l'economia ha generato 208.000 posti di
lavoro al mese.
- Al culmine della bolla immobiliare commerciale con un ingente aumento dei centri
commerciali, l'economia ha generato 172.000 posti di lavoro al mese."
Quindi, quanti posti di lavoro pensi che si creeranno nei prossimi 8 mesi? Se chiedete a
Rich Yamarone di Bloomberg o David Rosenberg, riceverete un numero che tende sulla
parte bassa delle previsioni. Qualsiasi numero di altri economisti sarà sul lato più alto.
Tutto dipende dalle vostre ipotesi. Inoltre, come ho notato circa 4 anni fa, quando la gente
torna nel mondo del lavoro, come è accaduto dopo la recessione del 2002, diventa più
difficile abbassare il tasso complessivo della disoccupazione, anche se il numero effettivo
di nuovi posti di lavoro è abbastanza buono. Si tratta di quali ipotesi si utilizzano quando si
creano le statistiche.
Allora, facciamo alcune ipotesi: il grafico seguente mostra ciò che possono fare 200.000
nuovi posti di lavoro al mese e una crescita media di 125.000 nuovi lavoratori al mese. La
8. disoccupazione scenderebbe al 7,86% per le elezioni.
Allora supponiamo un numero inferiore, solo 150.000 nuovi posti di lavoro al mese (che è
di più di quello che abbiamo avuto negli 8 mesi precedenti il novembre scorso). La
disoccupazione scende leggermente al 8,12%.
9. Dobbiamo creare 350 mila posti nuovi al mese per tornare al 7% entro la fine di ottobre.
NESSUNO pensa che tutto ciò accadrà. A me sembra propaganda per le elezioni, almeno
in questo momento.
Sono a Parigi e mi stanno chiamando per la cena, così è giunto il tempo di premere il
pulsante di invio.
Il bambino ha bisogno di un paio di scarpe
Il mio volo era in ritardo a causa del maltempo in Texas, così ho perso la coincidenza per
Stoccolma e ho dovuto prendere l'aereo successivo. Il mio bagaglio non è arrivato
assieme a me. Oltre ad una giacca piuttosto carina, ero vestito Casual e non sono stato
abbastanza attento nel portare un cambio di vestiti nel bagaglio a mano. Mi è stato detto
che le mie valigie sarebbero arrivate la mattina successiva. Nessun problema. Tranne che
quella mattina non c'era la valigia.
Ho fatto una colazione di lavoro con la squadra Swedbank, e con uno sguardo deciso
hanno capito che avevo bisogno dei vestiti puliti, così ci siamo fermati in un negozio
chiamato NK sulla strada che porta verso i loro uffici. Ho detto loro che sarebbe stato Ok
per me, usare le mie vecchie scarpe da ginnastica. La gente avrebbe capito. Zetterstrom
Joakim, di Swedbank, con un viso inespressivo, mi ha detto: "Questo texano non può
venire con quelle gauche". Le signora lo ha subito notato e mi ha detto: "Ho un perfetto
paio di scarpe blu (da abbinare alla giacca). E quindi sono arrivate un paio molto elegante
10. di Blue Suede Shoes! Devo ammettere di non aver mai preso in considerazione delle
scarpe di camoscio blu, da quando Elvis era vivo. Joakim ha subito detto: "Hanno un
aspetto gradevole" e ha tirato fuori immediatamente la sua carta di credito.
Sarò a San Francisco il prossimo week-end, con un sacco di amici. Avrò una cena
domenica con Kiron Sarkar, e il giorno dopo con degli amici che sono presenti alla Global
Interdependence Conference sulla banche centrali presso la Banque de France, un luogo
piuttosto storico. Lunedì sera mi potrete trovare da Alain Ducasse au Plaza Athénée, se
ho fortuna. Et maintenant je dois dîner sur la Elysse Champs avec desamis.
Au revoir,
Il vostro analista che rimugina sulle escargot e i croissant,
John Mauldin
John@FrontLineThoughts.com
Copyright 2010-2012 John Mauldin. All Rights Reserved
Copyright 2010-2012 Horo Capital. Tutti i Diritti Riservati
Disclaimer: La presente pubblicazione è distribuita da Horo Capital srl. Pur ponendo la
massima cura nella traduzione della presente pubblicazione e considerando affidabili i
suoi contenuti, Horo Capital srl non si assume tuttavia alcuna responsabilità in merito
all’esattezza, completezza e attualità dei dati e delle informazioni nella stessa contenuti
ovvero presenti sulle pubblicazioni utilizzate ai fini della sua predisposizione. Di
conseguenza Horo Capital srl declina ogni responsabilità per errori od omissioni. Horo
Capital srl si riserva il diritto, senza assumersene l'obbligo, di migliorare, modificare o
correggere eventuali errori ed omissioni in qualsiasi momento e senza obbligo di avviso.
La presente pubblicazione viene fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, non
costituendo in nessun caso offerta al pubblico di prodotti finanziari ovvero promozione di
servizi e/o attività di investimento né nei confronti di persone residenti in Italia né di
persone residenti in altre giurisdizioni, a maggior ragione quando tale offerta e/o
promozione non sia autorizzata in tali giurisdizioni. Le informazioni fornite non
costituiscono un'offerta o una raccomandazione per effettuare o liquidare un investimento
o porre in essere qualsiasi altra transazione. Esse non possono essere considerate come
fondamento di una decisione d'investimento o di altro tipo. Qualsiasi decisione
d'investimento deve essere basata su una consulenza pertinente, specifica e
professionale. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate una
sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma d'investimento né
raccomandazioni personalizzate ai sensi del Testo Unico della Finanza trattandosi
unicamente di informazione standardizzata rivolta al pubblico indistinto. Né Horo Capital
srl né John Mauldin potranno essere ritenuti responsabili, in tutto o in parte, per i danni
(inclusi, a titolo meramente esemplificativo, il danno per perdita o mancato guadagno,
interruzione dell’attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche di qualunque
natura) derivanti dall’uso, in qualsiasi forma e per qualsiasi finalità, dei dati e delle
informazioni presenti nella presente pubblicazione. Ogni decisione di investimento e
11. disinvestimento è pertanto di esclusiva competenza del Cliente che può decidere di darvi o
meno esecuzione con qualsivoglia intermediario autorizzato; qualsiasi eventuale decisione
operativa presa dal Cliente in base alle informazioni pubblicate è, infatti, da considerarsi
assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio. Il Contenuto
presente nella pubblicazione può essere riprodotto unicamente nella sua interezza ed
esclusivamente citando il nome di Horo Capital srl e di John Mauldin, restandone in ogni
caso vietato ogni utilizzo commerciale. Si intende per Contenuto tutte le analisi, grafici,
immagini, articoli i quali sono tutti protetti da copyright. Horo Capital srl ha la facoltà di
agire in base a/ovvero di servirsi di qualsiasi elemento sopra esposto e/o di qualsiasi
informazione a cui tale materiale si ispira ovvero è tratto anche prima che lo stesso venga
pubblicato e messo a disposizione della sua clientela. Horo Capital srl può
occasionalmente, a proprio insindacabile giudizio, assumere posizioni lunghe o corte con
riferimento ai prodotti finanziari eventualmente menzionati nella presente pubblicazione. In
nessun caso e per nessuna ragione Horo Capital srl, sarà tenuta, ad agire
conformemente, in tutto o in parte, alle opinioni riportate nella presente pubblicazione.
Ogni violazione del copyright in qualsiasi modo si esprima ai danni di Horo Capital srl e
John Mauldin, sarà perseguita legalmente.
Per iscriversi alla newsletter GRATUITA settimanale SCENARI FINANZIARI cliccare qui:
www.scenarifinanziari.it/Registrazione.aspx
Per modificare il proprio indirizzo email di invio della newsletter, effettuare il login su
www.scenarifinanziari.it e andare sulla pagina di registrazione.
Per cancellare l'iscrizione alla newsletter scrivere una mail a:info@scenarifinanziari.it
Thoughts from the Frontline
3204 Beverly Drive
Dallas, Texas 75205
Horo Capital
Independent Financial Advisory Firm
Via Silvio Pellico, 12
20121 Milano
Tel. 02 89096674